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Dizion. 3° Ed. .
FORTEZZA
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FORTEZZA.
Definiz: | Virtù morale. Lat. fortitudo. Gr. ἀνδρεία. |
Esempio: | But. Fortezza è considerato ricevimento de' pericoli, e sostenimento delle fatiche.
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Esempio: | Circ. Gell. La fortezza è una mediocrita determinata con ragione infra l'audacia,
e 'l timore, per cagion del bene, e dell'onesto. |
Esempio: | Albert. cap. 56. La fortezza, è considerato ricevimento di pericoli, e lungo
sofferimento di fatiche. |
Esempio: | Tes. Br. 7. 32. Fortezza, è virtù, che fa l'huomo forte contr'all'assalto
dell'avversità. |
Esempio: | E Tes. Br. cap. 30. La fortezza sì è abito laudabile, e
buono. |
Esempio: | Sen. Pist. La fortezza, è spregiatrice delle cose da temere. |
Esempio: | Lab. n. 44. E conviensi fare con senno, e con fortezza. |
Esempio: | Boez. Varch. 1. 2. Sei tu quegli, mi disse, il qual nutrito già fdel nostro latte,
e cresciuto de' nostri cibi, eri a quella fortezza d'animo, che negli huomini si ricerca,
pervenuto. |
Definiz: | §. Fortezza: astratto di Forte, forza, gagliardía. Lat. vis, robur. |
Esempio: | G. V. 2. 1. 8. E torri di maravigliosa fortezza erano alle porti. |
Esempio: | Amm. Ant. 2. 4. 3. Costume confermato per lungo tempo, ha fortezza di natura.
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Definiz: | §. Fortezza: Qualità di sapore, come d'aceto, e d'agrúmi, come cipolle, scalogni, pepe, ec. Lat.
acor, aciditas. |
Esempio: | Cr. 5. 25. 3. Pepe, ec. dopo il corto, corrompe la creatura con la sua fortezza.
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Esempio: | Pallad. F. R. Noci, ec. mescolate con cipolle, alle quali elle rendono questo
cambio, che tolgono loro la fortezza. |
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