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Dizion. 4° Ed. .
MESSO
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MESSO.
Definiz: | Messaggio. Lat. nuntius, internuntius. Gr. |
Definiz: | ἄγγελος,
ἀγγελία. |
Esempio: | Petr. canz. 44. 2. Indi i messi d'amore armati usciro. |
Esempio: | E Petr. son. 45. Con l'altro richiudete da man manca La
strada a' messi suoi, ch'indi passaro. |
Esempio: | Dant. Par. 12. Ben parve messo, e famigliar di Cristo. |
Esempio: | E Dan. Par. 28. Che 'l messo di Iuno Intero a contenerlo
sarebbe arto (cioè: l'Iride) |
Esempio: | Bocc. nov. 23. 24. Non so io, ove io mi fui; molto tosto ve n'è giunto il messo.
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Esempio: | E Bocc. nov. 40. 6. Gli venne un messo da certi suoi
grandissimi amici da Malfi. |
Definiz: | §. I. Per Famiglio, o Famigliare di luoghi pubblici, e magistrati. Lat. lictor, accensus,
apparitor. Gr. ῥαβδοῦκός,
δήμιος. |
Esempio: | Cron. Morell. Bergo Simoni messo del detto uficiale, e della sua corte rapportò
ec. |
Esempio: | G. V. 11. 92. 5. I messi, che servono tutte le signoríe. |
Esempio: | M. V. 4. 84. Gli esattori, e messi se n'andavano per loro col quarto della
'mposta. |
Esempio: | Libr. Son. 59. E fa divario Da un disutil messo al commissario. |
Esempio: | E Libr. Son. 61. Figliuol di quochi, messi, e di trombetti.
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Esempio: | Bern. Orl. 2. 26. 50. Lo schiavo, ch'era tristo più, ch'un messo, Seppe la cosa di
sorte acconciare, Che per un dito fu creduto un braccio. |
Definiz: | §. II. Per Muta di vivande, Servito, del qual significato v. i Dep. Decam. car. 15. e
16. Lat. missus. |
Esempio: | Bocc. nov. 5. 7. Quivi essendo il Re successivamente di molti messi servito ec.
ma pure venendo l'un messo appresso l'altro, cominciò il Re alquanto a maravigliarsi. |
Esempio: | G. V. 4. 2. 5. E 'l conte Palatino del Reno, che oggi succede per retaggio al Duca
di Baviera, e servelo a tavola del primo messo (così nel T. Davanz. lo stampato ha della
prima mensa) |
Esempio: | Serd. stor. 6. 224. A ogni messo di vivanda si mutano gli strumenti tutti della
mensa. |
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