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1) Dizion. 5° Ed. .
DISPETTO.
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pag.620


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DISPETTO.
Definiz: Sost. masc. Offesa volontaria fatta ad alcuno a fine di dispiacergli, o di mostrargli il proprio dispregio o mal animo.
Dal lat. despectus, in senso di Dispregio. ‒
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 177: Facevangli beffe, e ingiuriavanlo di parole e di fatti. Fra l'altre parole per uno dispetto gli dissono, ec.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 80: Poichè io mi ve ne dolsi, quasi come per un dispetto, avendo forse avuto per male che io mi ve ne sia doluta, per ogni volta che passar vi solea, credo che poscia vi sia passato sette.
Esempio: Machiav. Pros. var. 5, 53: Sia obbligato ciascuno ad avere invidia al bene dell'altro, e per questo farli tutti quei dispetti che potrà.
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 450: Con questo che e' non mi sia fatti e' dispetti che io veggo farmi.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 211: Io li voglio far tanti dispetti Quant'i' gli ho fatti favori.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 198: Tutto il rimanente del pontificato fu spinoso di scambievoli dispetti e contrasti.
Esempio: Monet. Poes. 316: Nel farsi e nel rifarsi onte e dispetti Meniamo ora la lingua, ora le mani.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 10: Ho inteso: per fuggir gli odj e i dispetti Me n'andrò in villa.
Definiz: § I. E più generalmente per Qualsivoglia offesa, Torto, Onta, talora anche non volontaria; ma non è comune. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 2, 187: Quivi con lagrime assai e con parole molte tutta la istoria narrò,... e mostrò il dispetto a lei fatto dal duca della femina, la quale nascosamente si credeva tenere.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 31: E s'ora o mai potrò questo dispetto Con alcun beneficio compensarte,... ti prometto.... Ch'io farò ec.
Definiz: § II. E figuratam. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 60: Percosse il seno, e si stracciò la stola, E fece all'aureo crin danno e dispetto.
Definiz: § III. E per Cosa molto increscevole, spiacevole; Fastidio, Molestia, e simili. ‒
Esempio: Bern. Rim. Burl. 1, 103: Chi più n'ha, più ne metta, E conti tutti i dispetti e le doglie, Che la maggior di tutte è l'aver moglie.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 85: L'avere a lavorare un poco sarebbe un piacere; ma sempre, come ho a fare io che ho poco o nulla, è un dispetto.
Definiz: § IV. E per Stizza, Sdegno, Rabbia, Ira, e simili, concepita per cosa che vivamente ci dispiaccia. ‒
Esempio: Dant. Purg. 15: Indi m'apparve un'altra con quelle acque Giù per le gote che il dolor distilla, Quando per gran dispetto in altrui nacque.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 77: Mira Venir sonando d'arme un gran pedone. Tutta s'avvampa di dispetto e d'ira, Chè conosce il figliuol del duca Amone.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 31: D'ira e di dispetto Avvampa dentro, e fuor qual fiamma è rosso.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 53: Cacciato [Alcibiade] da essi senza aver ricevuta offesa, ma sol per dispetto che un suo ministro, ec.
Esempio: Forteguerr. Cap. 204: E se natura le fe' brutte e rie (le donne), Il dispetto le rosica.
Esempio: Mont. Poes. 1, 246: E spense il suo magnanimo dispetto Sì nel mio sangue, ch'io ec.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 11: Pien di dispetto, Come c'entra, gridai, quel poetucolo?
Definiz: § V. E figuratam. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 47: Il terzo giorno con maggior dispetto Gli assale il vento, e il mar più irato freme.
Definiz: § VI. E per Dispiacere, accompagnato da un certo sdegno, o da vergogna. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 30, 2: Si ravvede e pente e n'ha dispetto; Ma quel c'ha detto, non può far non detto.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 106: Son molte volte ch'e' si crede fare Piacere ad uno a farli riverenza, E se li fa dispetto singulare.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 42: Ben di robusta man parve l'assalto Al re Pagano, e n'ebbe onta e dispetto.
Definiz: § VII. Si usò per Dispregio, Sdegnosa noncuranza, e simili. ‒
Esempio: Lat. B. Pros. div. 266: Se noi per lode innalzeremo la nostra causa, e per dispetto abbasseremo quella degli avversarj.
Esempio: Dant. Inf. 14: Par ch'egli abbia Dio in disdegno, e poco par che il pregi: Ma.... li suoi dispetti Sono al suo petto assai debiti fregi.
Esempio: E Dant. Conv. 264: Li buoni erano in villano dispetto tenuti, e li malvagi onorati ed esaltati.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 256: Questa fue di tanta asprezza, e di tanto dispetto di sè medesima, che mai non volle portare nè vestimento, nè calzamento nuovo.
Esempio: E Cavalc. Esp. Simb. 1, 188: L'amor di Dio in fino al dispetto di sè ha edificato in cielo; e l'amor di sè infino al dispetto di Dio ha edificato nella infernal Babilonia.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 384: Li suoi dispetti; cioè i suoi dispregj, ch'elli fa di Dio.
Definiz: § VIII. A dispetto di alcuno, vale Per fargli dispetto, In onta di esso. ‒
Esempio: Malisp. Stor. fior. 133: Puosonsi [i Fiorentini] a oste a Siena presso all'antiporto,... e fecionvi fare.... una torre, ove teneano a dispetto de' Sanesi la campana, a ricordanza di vittoria.
Esempio: Fr. Giord. Pred. ined. 286: Quando la persona facesse il peccato a dispetto di Dio.
Esempio: Tav. Rit. 58: A gran bisogno è venuta vostra prodezza, che avete qui Tristano di Cornovaglia, a cui dispetto voi mandasti lo corno incantato allo re Marco.
Definiz: § IX. Più comunemente usasi a significare Contro l'impedimento, ed altresì Contro la voglia, il desiderio, il piacere e simili, di alcuno; Suo mal grado. ‒
Esempio: Vill. G. 5, 101: Certi gentili uomini maremmani, che v'aveano ragione (su Montemassi in Maremma), col favore di Castruccio l'aveano rubellato a dispetto de' Sanesi, che v'erano ad oste e con battifolle.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 222: Malvagia femina, a dispetto di te io so ciò che tu gli dicesti.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 536: E più dice, che poi che no l'hanno voluto far cavaliere, che andrà in luogo, che sarà fatto a dispetto di chi non vuole.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 167: Il signor Gio. Battista Grimaldi fa torto a V. S., a me, ed a sè stesso, a voler ch'io canti a dispetto, non come solevano dire, di Minerva,... ma di me medesimo.
Esempio: Ross. P. Sveton. 1, 23: A dispetto de' suoi avversarj aveva ottenuto tutto quello ch'egli avea desiderato.
Esempio: Lipp. Malm. 9, 29: E se riparan là, più qua fracassa, Talch'ella rompe, e a lor dispetto passa.
Esempio: Red. Lett. 1, 184: Volendo a dispetto del mondo guarire dall'ipocondria, ingollai tanti e così pazzi beveroni.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 35: Felicità e zecchini! Un figliuol maschio!... A dispetto di quelli che ci hann'aschio.
Definiz: § X. A dispetto di checchessia, vale Nonostante quello, A mal grado di quello. ‒
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 13: Non sapendo chi noi ci fossimo, a dispetto della pioggia che veniva giù a secchie, si calò subito alla volta nostra.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 6: A dispetto del tempo e della morte Fanno lor stessi.... eterni.
Esempio: Galil. Comm. ep. resp. 2, 398: La scuola del sig. Galileo, ancorchè tanto perseguitato, risegga, a dispetto dell'invidia, in tutti i principali Studj d'Italia.
Esempio: Red. Osserv. Vip. 42: Molt'anni suol ostinatamente mantenersi vivo (il fuoco febbrile) negli umani corpi, a dispetto di tutti que' rimedj, che da' medici sono somministrati.
Esempio: Lastr. Agric. 8, 215: Delle quali [correnti dell'aria] è costume che percorrano tutte le linee possibili; e a dispetto de' monti medesimi, che si paran loro davanti, vanno ec.
Definiz: § XI. Al dispetto di Dio, fu maniera usata per imprecazione. ‒
Esempio: Sassett. Vit. Ferr. 520: Lo Scruccola.... li rispose: Al dispetto di Dio, che se noi non siamo pagati, noi non combatteremo.
Definiz: § XII. Al mio, tuo, suo ec. dispetto, vale quanto A dispetto di me, di te, di lui ec., cioè Mio, Tuo, Suo, mal grado. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 74: Chi potea sforzarne? Chi ti mi volea torre al mio dispetto?
Esempio: E Ar. Orl. fur. 38, 55: Ed hanno appresso quel secondo Marte (Ben che i nimici al mio dispetto lodo), Io dico il valoroso Brandimarte ec.
Esempio: Bern. Orl. 68, 58: Mi disse: O fratacchione, al tuo dispetto Partito s'è di Francia il buon Ruggiero.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 8, 156: Dunque io starò qui seco al mio dispetto.
Definiz: § XIII. A marcio dispetto, e trovasi anche Al marcio dispetto, usato per lo più con un adiettivo possessivo, vale Affatto contro voglia, Contro ogni desiderio o piacere. ‒
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 102: Ogni sera Io abbia stare, a mio marcio dispetto, Infino all'undeci ore andarne alletto.
Esempio: Segner. Mann. dic. 28, 2: Se non vorrai bere un tal calice per amore, lo dovrai bere anche a tuo marcio dispetto.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 534: Renderle (alla Giustizia divina) a marcio dispetto un onore immenso con le sue misere pene.
Esempio: Forteguerr. Cap. 164: E quel che più mi punge assai che spade, È che mi trovo, al mio marcio dispetto, Dove io non voglio, e chiuse m'èn le strade.
Esempio: Nell. Iac. Serv. padr. 1, 13: Gli avete voluto dar moglie a mio marcio dispetto.
Definiz: § XIV. E A proprio marcio dispetto, talora vale anche Contro le proprie attitudini; e propriamente quel che i Latini dicevano invita Minerva. ‒
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 253: Non può giovare o dar diletto, Canti a suo mo' d'Enea, canti d'Achille, Chi vuol comporre a suo marcio dispetto.
Definiz: § XV. In dispetto di chicchessia, vale Per fargli dispetto, ed altresì Mal grado di esso. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 8, 33: Il qual poi molte volte, in dispetto di quelle che di lei avevano invidia, vi fe venire.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 157: Quel forziere che la fortuna vi tolse, quello in dispetto di lei voglio che sia vostro.
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 46: Volse uccider Bireno in mio dispetto.
Definiz: § XVI. Per dispetto di chicchessia, vale Per fargli onta, spregio, e simili; ed usasi anche in modo assoluto, Per dispetto. ‒
Esempio: Malisp. Stor. fior. 30: Attile tradì i nobili gentili uomini di Fiorenza, acciocchè adempiesse il suo reo appetito di disfare Fiorenza per dispetto de' Romani, e di fare rifare Fiesole.
Esempio: E Malisp. Stor. fior. 131: I quali [Genovesi] con loro navilio l'atarono (il Paleologo) colla forza loro per dispetto de' Viniziani loro nimici.
Esempio: Fr. Giord. Pred. ined. 286: Sarebbe questo peccato in somma pessimitade di sua natura, quando il peccato si facesse propriamente per dispetto di Dio.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 72: Che ne dobbiam fare altro, se non torgli que' panni,... ed impiccarlo, per dispetto degli Orsini, ad una di queste querce?
Esempio: Targ. Viagg. 7, 154: Castello, compreso nel Comune del Sasso, e rovinato nel 1235 dai Volterrani per dispetto del loro Vescovo.
Definiz: § XVII. E trovasi per lo stesso che A dispetto di alcuno, cioè Suo mal grado. ‒
Esempio: Morell. Cron. 238: Egli ebbe a riscuotere i capitali, l'usura di Calandro in più parti di Firenze e del contado; egli ebbe per questo a piatire col Vescovo, e co' maggiori uomini da Firenze, e tutto ritrasse (riscosse) per dispetto d'ogn'uomo.
Definiz: § XVIII. Avere a dispetto checchessia, vale Averselo molto a male, Prenderlo in cattiva parte, Crucciarsene e simili. ‒
Esempio: Forteguerr. Cap. 278: Però il Bottari se l'abbia a dispetto, Che io sono, Padre mio, determinato Di non voler fischiate dalla gente.
Esempio: Parin. Poes. 226: Così, grato ai soccorsi, Ho il consiglio a dispetto.
Definiz: § XIX. Avere a dispetto chicchessia, vale quanto Averlo in dispetto, ma è meno usato. ‒
Esempio: Dant. Rim. 208: Ch'aggiate a vil ciascuno, ed a dispetto.
Definiz: § XX. Avere in dispetto, vale Dispettare, Disprezzare, Non far conto o stima alcuna di chicchessia o checchessia, e anche Averlo a sdegno; ma oggi è maniera di raro uso. ‒
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 7: Quelli che tace, spesse volte èe avuto in dispetto.
Esempio: Giamb. Oros. 88: Ma Serses abbiendo molto in dispetto i pochi che contra lui a rintopparlo erano venuti, comandò che si cominciasse la battaglia.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 1, 177: Cheunque egli fa, o sia male palese, o paia bene, tutto è rio, ed ha Iddio in dispetto ogne sua opera.
Esempio: Dant. Purg. 11: L'antico sangue e l'opere leggiadre De' miei maggior, mi fer sì arrogante, Che non pensando alla comune madre, Ogni uomo ebbi in dispetto.
Esempio: Stor. Barl. 80: A queste cose sì possiamo vedere che' Caldei disviano, e hanno in dispetto il nostro Creatore.
Esempio: Mazz. Lett. 2, 4: Io ho in dispetto la villa, e Prato.
Definiz: § XXI. Far dispetto a chicchessia, vale Fargli onta, Recargli ingiuria, Cagionargli dispiacere e sdegno, e simili. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 5, 138: Da amor costretti e non da volere alla tua signoria far dispetto, questo peccato.... hanno fatto.
Esempio: E Bocc. Filoc. 319: Quanta acerbità e quanta ira si puote ancora discernere essere stata in Progne, ucciditrice del proprio figliuolo, per far dispetto al marito?
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 177: Colui ancora che fa dispetto, pare che vilipenda; perchè fare dispetto non è altro che un impedire ed attraversare le voglie altrui, non per commodità che a noi ne pervenga, ma solamente per guastare i commodi d'altri.
Esempio: Car. Arist. Rett. 100: Quelli che fanno dispetto, mostrano di non curare; per questo che 'l dispettare è uno impedimento che noi facciamo de le voglie altrui, non per aver noi, ma perchè altri non abbia.
Esempio: Cellin. Vit. 485: Io ti voglio guarire, per far dispetto ai ribaldi che t'hanno voluto far male.
Esempio: Cecch. Dot. 3, 5: Questa è piuttosto una caparbieria, Per far dispetto a tutti noi di casa.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 62: Il popolo s'allegrava di veder far dispetto al Senato.
Definiz: § XXII. Mettere chicchessia o checchessia in dispetto ad altrui, vale Renderglielo dispregevole, odioso, e simili, Fare che lo abbia in dispregio, in fastidio, a sdegno: ma è maniera oggi non comune. ‒
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 197 t.: Per lo corpo di tuo aversario acquisterai tu grazia, se tu conti la proprietà di lui, che ti metta in invidia o in dispetto de gli auditori.
Esempio: E Giamb. Lat. Tes. 198: Per la materia acquisti tu grazia, se tu dici la proprietà e l'appartinenze della cosa che tu parli, che afforzano ed alzano tua parte, ed affondino la parte del tuo aversario, e mettanla in dispetto.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 3, 15: Di cotali maestri di povertà filosofica, uno fu Seneca, il quale, per mettere a' ricchi in dispregio anzi in dispetto la terra, si leva coll'animo sino al cielo.
Definiz: § XXIII. Recarsi checchessia a dispetto, Reputarsi, checchessia a dispetto, vale Tenerlo come fatto in onta propria, Esserne indispettito, sdegnato e simili. ‒
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 395: Reputandosi a dispetto che Teodora l'avea cacciata.
Esempio: E Cavalc. Att. Apost. 137: Poichè i Giudei l'ebbono udito insino a questa parola, recandosi a dispetto questo ch'egli dicea, cioè di mandarlo alle gienti pagane a predicare, ec.
Esempio: E Cavalc. Pungil. 85: Recandosi a gran dispetto d'esser così avuto a vile.
Definiz: § XXIV. E Recarsi a dispetto, o in dispetto, chicchessia, vale Prenderlo a noia, in odio, e simili: ma è di raro uso. ‒
Esempio: Pucc. A. Centil. 34, 1: I Genovesi I Vinizian si recaro a dispetto, E fecer grande armata in lor paesi, Ad intenzion d'andarne a Vinegia.
Esempio: Machiav. Disc. 120: L'universale cominciò a recarselo in dispetto (il magistrato de' Dieci), come quello che fusse cagione e della guerra e delle spese di essa.
Definiz: § XXV. Rendere in dispetto, vale poeticam. per Rendere spregevole. ‒
Esempio: Dant. Inf. 16: E, se miseria d'esto loco sollo Rende in dispetto noi e nostri preghi, Cominciò l'uno ec.
Definiz: § XXVI. Venire in dispetto, vale Perdere il credito, la reputazione, la stima; Divenire spregiato, o spregevole: ma è maniera non comune. ‒
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 197 t.: Altresì vien egli (l'avversario) in dispetto, se tu mostri che tuo aversario sia vizioso, sanza senno e sanza arte.
Esempio: Cavalc. Specch. Croc. 140: Infiammandosi del suo amore, ci fa venire in dispetto il bene del mondo, e rifiutarlo.
Definiz: § XXVII. A dispetto di mare e di vento, si disse proverbialm. per Non ostante qualunque contrarietà, ostacolo e simili. ‒
Esempio: Machiav. Comm. 142: Ho diliberato a dispetto di mare e di vento far oggi questo parentado.
Esempio: Salv. Granch. 1, 2: Io farei sì, ch'ell'otterrebbe Lo 'ntento suo a dispetto di mare E di vento.
Definiz: § XXVIII. I rispetti, i dispetti e i sospetti, guastano il mondo; Proverbio di chiaro significato. ‒
Esempio: Fag. Comm. 2, 331: I' ho a far a modo de' padroni, e poi della gente? Che miseria è questa? L. Che vuo' tu fare? i rispetti, i dispetti e i sospetti guastano il mondo.