Vocabolario degli Accademici della Crusca - Lessicografia della crusca in rete, Accademia della Crusca, Firenze

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100) Dizion. 4° Ed. .
ASSAPERE
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pag.294

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Definiz:

Sapere; Ed usasi ordinariamente col verbo Fare. Lat. declarare. Gr. δηλοῦν.

101) Dizion. 4° Ed. .
PASTA
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pag.516

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Definiz:

Propriamente Farina intrisa con acqua, e coagulata col rimenarla. Lat. pasta.

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Esempio:

Fir. nov. 8. 296. Egli è fatto della miglior pasta, che uscisse mai di qualsivoglia buona madia.

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Esempio:

Fir. nov. 2. 200. Menico, che era un uomo da trar le mani d'ogni pasta, senza replicare molte parole, gli disse, che stesse di buona voglia.

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Esempio:

Ricett. Fior. 110. Le pillole ec. nel tempo dell'usarle si pestano di nuovo, e con qualche umore si riducono in pasta.

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Esempio:

E Ricett. Fior. appresso: Compongonsi (i trocisci) pigliando le medicine secche, e pestandole, come è detto, e mescolandole con acqua, o sugo, o decozione, tantochè facciano pasta simile alle pillole.

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Esempio:

Pataff. 7. Ha messo mano in pasta, e va in brodetto.

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Esempio:

Lab. 252. E chi non sa, che per lo rimenar la pasta, che è cosa insensibile, non che le carni vive, gonfia, e dove mucida pareva, diviene rilevata?

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Esempio:

Buon. Fier. 4. 2. 7. E di stucchi, e di paste, e di cristalli Diverse stravaganze.

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Definiz:

§. IV. Di buona pasta, vale Di benigna, e buona natura. Lat. oleo tranquillior.

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Esempio:

Salvin. disc. 1. 92. Pazzi giudicò i suoi cittadini, e di grossa pasta, come quegli, che erano in aria grossa, e in patria di castroni allevati.

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Definiz:

§. VII. Trar le mani di pasta, o simili, vale il contrario. Lat. rem absolvere, conficere.

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Esempio:

Cr. 3. 7. 13. La pasta del frumento usiamo in molti modi, e se è azzima, e viscosa, è enfiativa, e a smaltir dura.

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Definiz:

§. V. Di grossa pasta; e talora anche Di buona pasta, vagliono Grossolano, Materiale. Lat. rudi, crassâ Minervâ.

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Definiz:

§. III. Per Mistura, colla quale si contraffanno le gioie, e le pietre dure. Lat. vitrum obsidianum; v. Plin.

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Definiz:

§. VI. Metter mano in pasta, vale Cominciare a intrigarsi, e ingerirsi in qualche negozio. Lat. aliquid aggredi. Gr. ἐπιχειρεῖν τινι.

102) Dizion. 4° Ed. .
VELLUTO
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pag.217

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Definiz:

Sust. Drappo di seta col pelo. Lat. sericum gausapinum, sericum villosum.

103) Dizion. 4° Ed. .
ALIOSSO.
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pag.116

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Definiz:

Osso, col quale trastullandosi giuocano i fanciulli. Lat. talus. Gr. ἀστράγαλος.

104) Dizion. 4° Ed. .
COLTRARE
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pag.707

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Definiz:

Lavorare il terreno col coltro. Lat. cultro terram secare. Gr. γητομεῖν.

105) Dizion. 4° Ed. .
TOMBOLARE.
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pag.94

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Definiz:

Cadere col capo all'ingiù. Lat. in praeceps ruere, praecipitare. Gr. κατακρημνίζειν.

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Esempio:

Fir. As. 102. Veggendolo spenzoloni, ed immoto ec. con repentina, ed inaspettata spinta ella il fece tombolare a capo di sotto.

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Esempio:

Fir. As. 136. Nè mi parrà, mai esser donna, nè viver certamente, insino a tanto ch'io non la fo tombolar giù da tanta felicità.

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Esempio:

Tac. Dav. ann. 2. 35. Alcuni con laida fuga inalberati s'appiattarono tra' rami, che scoscendendosi, o bolzonati per giuoco tombolavan giù, e storpiavansi (il T. Lat. ha: prorutae arbores adflixere)

106) Dizion. 4° Ed. .
VOLTO
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pag.328

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Definiz:

Col primo O largo. Add. da Volgere. Lat. conversus. Gr. ἐπεστραμμένος.

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Esempio:

Fir. As. 108. Venutosene all'uscio, e volta la chiave, subito ce lo aperse.

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Esempio:

Ricett. Fior. 21. Facendo il fiore giallo, odorato, ed a grappoli, ed il frutto maturandosi è di colore rosso volto.

107) Dizion. 4° Ed. .
AONCINARE
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pag.217

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Esempio:

Fir. As. 82. L'unghie appuntandosi, s'aoncinarono.

108) Dizion. 4° Ed. .
TRAFORATO.
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pag.120

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Esempio:

Buon. Fier. 5. 5. 6. E a quell'altra col drappo mavì Cadente dalle spalle traforato (cioè: bucherato)

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Esempio:

Tac. Dav. ann. 1. 4. Queste lustre faceva per aver fama d'esser stato all'imperio della repubblica eletto, e pregato, e non traforatovi per lusinghe di moglie, e per barbogia adozione (quì figuratam. il T. Lat. ha: inrepsisse)

109) Dizion. 4° Ed. .
NAPPELLO
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pag.317

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Definiz:

Pianta mortifera, che nasce in luoghi alpestri, e ha qualche somiglianza col fior cappuccio. Lat. aconitum, napellus.

110) Dizion. 4° Ed. .
DINANZI
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pag.129

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Definiz:

Preposizione, che serve comunemente al terzo caso, benchè benissimo si usi anche col secondo, col quarto, e col sesto; e vale Dalla parte anteriore; contrario a Dopo, e a Dietro. Lat. ante. Gr. πρό.

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Definiz:

§. Talora vale Alla presenza, Appresso. Lat. ante, coram. Gr. ἐναντίον, ἀντικρύ.

111) Dizion. 4° Ed. .
STUPEFATTIVO
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pag.788

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Esempio:

Volg. Mes. Vogliono cose stupefattive, le fregagioni col sale ec.

112) Dizion. 4° Ed. .
MEZZISSIMO
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pag.235

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Definiz:

Superl. di Mezzo, pronunziato col Z aspro, e coll'E stretto.

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Esempio:

Cr. 5. 20. 9. Prendasi le pere mezzissime, e si pigino con sale.

113) Dizion. 4° Ed. .
OTTIMISSIMAMENTE.
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pag.447

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Esempio:

Libr. Masc. Il sugo della ginestra col vino giova ottimissimamente.

114) Dizion. 4° Ed. .
TORCIFECCIO, e TORCIFECCIOLO
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pag.101

1) id: cc7c3c30bce0448b971d0d2ca3eb869a)

Definiz:

Strumento di panno lino, col quale si preme la feccia.

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Esempio:

Ricett. Fior.119. Sopra al pane si mette un torcifeccio sottile, che stilli quel sugo.

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Esempio:

Burch. 1. 19. Così nel gocciolar de' torcifeccioli L'odor degli agli cotti, e petronciani Fanno piacere al Papa i fichi peccioli.

115) Dizion. 4° Ed. .
TEMPERATOIO.
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pag.32

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Definiz:

Strumento, col quale si temperano per lo più le penne.

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Esempio:

Tac. Dav. ann. 5. 109. Vitellio, vedutosi da lusinghiere speranze, e timori, si fece dare un temperatoio, quasi per mettersi a scrivere.

116) Dizion. 4° Ed. .
VIA.
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pag.263

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Esempio:

Fir. Disc. lett. 318. Sarebbero cinque via dieci cinquanta.

117) Dizion. 4° Ed. .
PAZZACCIO.
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pag.528

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Esempio:

Fir. Luc. 5. 7. Che vedi tu pazzaccio? costui sogna, ed è desto.

118) Dizion. 4° Ed. .
DIVETTARE
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pag.218

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Definiz:

Scamatar la lana colla vetta, cioè col camato. Lat. lanam virgis concutere.

119) Dizion. 4° Ed. .
GOMITATA
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pag.640

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Definiz:

Percossa del gomito, o che si dà col gomito. Lat. cubiti ictus.

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Esempio:

Fir. As. 58. Quell'altro mi caricava le spalle colle gomitate.

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