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4° Edizione
Diz Giu. totali
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200) Dizion. 4° Ed. .
GRUCCIA
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pag.681



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Esempio: Fir. Luc. 3. 4. A questa volta mi pare, che 'l pettirosso se ne porti la civetta, la gruccia, e' panioni.


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Esempio: E Fir. Luc. appresso: Io sono stato uccellato tutta mattina, come un uccel da gruccia.
201) Dizion. 4° Ed. .
RONDONE
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pag.266



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Esempio: Fir. Luc. 2. 2. O ella va di rondone! gli osti tornano a desinare innanzi, che le vivande sieno in cucina.
202) Dizion. 4° Ed. .
GENITALE.
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pag.585



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Esempio: E Luc. 5. 5. Usateci diligenzia così nel pigliarlo, come nel portarlo, che voi non gli storcessi qualche suo membro genitale.
203) Dizion. 4° Ed. .
CASSETTINO.
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pag.585



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Esempio: Fir. Luc. 3. 3. Io gli ho (gli scudi) su 'n un cassettino, e non vo', che la padrona lo sappia.
204) Dizion. 4° Ed. .
MALANNO, e MAL ANNO
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pag.127



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Esempio: Fir. Luc. 4. 6. Ch'io non so, s'ei si è spiritato, o s'ei si è pazzo, o che malanno, ei s'abbia.
205) Dizion. 4° Ed. .
PANIONE.
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pag.478



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Esempio: Fir. Luc. 3. 4. A questa volta mi pare, che il pettirosso se ne porti la civetta, la gruccia, e' panioni.
206) Dizion. 4° Ed. .
FILASTROCCOLA
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pag.458



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Esempio: E Luc. 4. 1. Non mi dicesti tu villanía, quando tu venisti fuori, e che eri un forestiero, e mill'altre filastroccole?
207) Dizion. 4° Ed. .
DORERÍA.
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pag.245



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Esempio: Fir. Luc. 4. 3. Perchè io mi sono fidata di te, con darti quelle mie doreríe, e tu mi vuoi giuntare.
208) Dizion. 4° Ed. .
DI BELLO
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pag.94



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Esempio: Fir. Luc. 2. 4. E sai, s'io ne vengo di bello, poveretta a me, forse che io non mi tengo astuta.
209) Dizion. 4° Ed. .
SAPERE
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pag.321



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Esempio: Fir. Luc. 4. 6. Voi non sapete mezze le messe; egli è innamorato fradicio di questa cantoniera, che sta quì vicina.


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Esempio: Fir. Luc. 5. 3. Ei sa molto, dov'e' s'è colui.


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Esempio: Fir. Luc. 5. 3. Io ho fatto bene alla fe, ella non me ne sa grado, nè grazia.
210) Dizion. 4° Ed. .
SCHIFA 'L POCO.
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pag.385



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Esempio: Fir. Luc. 1. 2. Così si vuol fare a queste schifa 'l poco, non ne lasciar lor vincere una per nulla.
211) Dizion. 4° Ed. .
OTTAVO.
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pag.447



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Esempio: Fir. Luc. 4. 1. Sta di buona voglia, che non ci va un ottavo d'ora, che tu riarai la tua vesta.
212) Dizion. 4° Ed. .
PETTIROSSO
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pag.591



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Esempio: E Luc. 3. 4. A questa volta mi pare, che 'l pettirosso se ne porti la civetta, la gruccia, e' panioni.
213) Dizion. 4° Ed. .
BALENO
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pag.372



1) id: d8c64220f65344d4b6bfeacbe19fe2d7)
Esempio: Fir. Luc. 5. 2. Se fussero umori maninconici, o frenesia, o simili accidenti, io ve lo darei guarito in un baleno.


2) id: 49834278628c4328a5b9139770be7bcb)
Esempio: E Fir. Luc. appresso: Prima lo voleva guarire in un baleno, e come e' sentì il suono di pagamento, e' l'ha allungata insino a quattro mesi.
214) Dizion. 4° Ed. .
COSA
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pag.840



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Esempio: Fir. Luc. 4. 6. E se e' farà a mio senno, e' ne farà più cose che mai, per farti dispetto.
215) Dizion. 4° Ed. .
TEMOROSAMENTE.
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pag.29



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Esempio: G. V. 7. 9. 7. Tutti temorosamente dissono di sì.
216) Dizion. 4° Ed. .
TURCIMANNO.
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pag.173



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Esempio: G. V. 7. 144. 7. Turcimanni n'avea di tutte lingue.
217) Dizion. 4° Ed. .
A MISURA.
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pag.152



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Esempio: Fir. Luc. 3. 2. Che io non possa mangiare tordi grassi ec. se io non me ne vendico a misura di carboni.
218) Dizion. 4° Ed. .
SCIOCCHERÍA
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pag.396



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Esempio: Fir. Luc. 3. 1. Non feci mai più la maggiore sciocchería, nè la maggiore poltroneria di quella, che io ho fatta stamattina.
219) Dizion. 4° Ed. .
FASTIDIOSO
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pag.409



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Esempio: Fir. Luc. 5. 3. Quella giornata mi è riuscita più infelice, e più fastidiosa, che giornata, ch'io avessi mai alla vita mia.


2) id: 91a1db906ce24e7d961cb8154ee52696)
Esempio: Amm. ant. 32. 2. 7. Modo è di fastidioso stomaco molte cose assaggiare.