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La ricerca è stata rilevata in 372 forme, per un totale di 196 occorrenze

4° Edizione
Diz Giu. totali
364 8 372 forme
192 4 196 occorrenze
Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
120) Dizion. 4° Ed. .
VILLANO
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pag.275



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Esempio: Dep. Decam. 83. Dipoi ci sono i proverbj, che hanno quasi autorità di giudice, non che forza di testimonio: muovi lite, acconcio non ti falla; batti il villano, e saratti amico.
121) Dizion. 4° Ed. .
SFORZARE
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pag.508



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Esempio: Dep. Decam. 100. Snervare, e spolpare, e spossato disse il nostro per torla via, e privar di forza, e così si crede, che l'usasse il nostro gentil poeta: Perocchè Amor mi sforza.
122) Dizion. 4° Ed. .
INCROIARE
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pag.791



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Esempio: Dep. Decam. 23. L'età nostra ha lasciata la voce semplice, e più volentieri comunemente adopera la composta, come d'un cuoio bagnato, che secco poi s'indurisce, e malvolentieri acconsente, si dice essere incroiato.
123) Dizion. 4° Ed. .
FORESTARÍA, FORESTERÍA, e FORESTIERÍA
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pag.495



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Esempio: Dep. Decam. 134. Ma questa parola (infermería) siccome anche forestería, si pigliava allora non solamente per il luogo dove gli infermi, e forestieri si ricevono, ma per essi infermi, e forestieri ancora.
124) Dizion. 4° Ed. .
PRIORISTA.
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pag.723



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Esempio: Dep. Decam. 138. E chi non ha ben saputo questo nostro uso di proprietà, ha ripieno il priorista di errori, e vi si veggono assai scambiamenti di nomi, e mescolanze di famiglie.
125) Dizion. 4° Ed. .
SQUITTINO
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pag.698



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Esempio: Dep. Decam. 64. Cioè dell'essere in grazia a quelli, che facevano lo squittino (questa è la voce nostra, che risponde a' comizj de' Romani, ed era, come questo, in mano del popolo)
126) Dizion. 4° Ed. .
TRASLATATO.
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pag.137



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Esempio: Dep. Decam. proem. 6. Ci giova addurre per esempio l'epistole morali di Seneca traslatate in questa nostra lingua avanti l'anno 1325. con voci molto pure, e narturali di quella età (cioè: tradotte)
127) Dizion. 4° Ed. .
INCESPARE
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pag.775



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Esempio: Dep. Decam. 77. Egli è ben cespo voce nostra buona, e usata, onde è fatto cespuglio, e il verbo comune incespico, e de' poeti incespo, voci, che si troverranno spesso ne' puri scrittori.
128) Dizion. 4° Ed. .
PORTATORE
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pag.671



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Esempio: Dep. Decam. 36. Nel qual luogo la voce portatore piena di veleno è da colei detta con gran sdegno, ovver posta con gran giudizio dall'autore per caricare meglio la dappocaggine di quel Re.
129) Dizion. 4° Ed. .
MAZZERO
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pag.190



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Esempio: Dep. Decam. 71. Mazzero si dice ancora il pane, quando è azzimo, o mal lievito, o sodo, e perchè non si creda voce d'oggi, e di ieri, si truova pure in Franco Sacchetti.
130) Dizion. 4° Ed. .
PIANTARE
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pag.604



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Definiz: §. III. Piantare, Spezie di supplizio antico de' traditori, e degli assassini, i quali si ficcavano in terra a capo all'ingiù a guisa di pianta; che anche si diceva Propagginare. v. i Dep. Decam. 72.
131) Dizion. 4° Ed. .
FARE
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pag.349



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132) Dizion. 4° Ed. .
SAPERE
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pag.321



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Esempio: Dep. Decam. 91. Onde è il proverbio: chi di venti non sa, di trenta non ha (e vale, che Quando non si è acquistato il senno a una certa età, è impossibile acquistarlo in avvenire)
133) Dizion. 4° Ed. .
CORTE
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pag.836



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Esempio: Dep. Decam. 17. Uomini poi di corte ec. eran quelli, che con piacevolezze d'atti, e di parole, e di graziosi giuochi trattenevano i convitati, che qualche volta si veggono chiamati giullari, e più comunemente buffoni.


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Esempio: Dep. Decam. 17. Ma ne son pieni i libri, e si è mantenuto ancora corte bandita, di convito molto ricco, e magnifico nato, che in que' tempi si costumava pubblicamente queste cotali corti bandire, e così si intendeva invitato ogni uomo.
134) Dizion. 4° Ed. .
GUARIRE
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pag.690



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Esempio: Dep. Decam. 57. Però non si maravigli il lettore, se troverrà qualche volta una parola diversamente scritta guerire, guarire; richiesto, richesto, e altre simili, che così in tutti i buon libri di quell'età diversamente si truovano.
135) Dizion. 4° Ed. .
FESTA
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pag.439



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Esempio: Dep. Decam. 126. Avere festa si dicono l'opere quando escono dal lavoro, e i fattori dalle botteghe, e i fanciulli dalle scuole, e importa anche ella riposo, o più presto liberazione dalle fatiche, o dal lavorare.
136) Dizion. 4° Ed. .
GUATARE
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pag.695



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Esempio: Dep. Decam. 165. Guatar l'un l'altro ec. ha una cotal forza, che appunto dipigne uno, che per maraviglia non parli, ma si resti, come chi ode cosa molto nuova, o ne vede una molto strana, stupefatto.
137) Dizion. 4° Ed. .
GUERIRE
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pag.697



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Esempio: Dep. Decam. 57. Però non si maravigli il lettore, se troverrà qualche volta una parola diversamente scritta guerire, guarire; richiesto, richesto, e altre simili, che così in tutti i buon libri di quell'età diversamente si truovano.
138) Dizion. 4° Ed. .
CESTIRE.
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pag.632



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Esempio: Dep. Decam. 77. Onde è il verbo cestire, che è quando il grano, o altra biada vien su con molte fila da un sol ceppo ec. ed il contrario di quando cresce con un sol filo.
139) Dizion. 4° Ed. .
DOMANE
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pag.235



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Esempio: Dep. Decam. 83. Dipoi ci sono i proverbj, che hanno quasi autorità di giudice, non che forza di testimonio: muovi lite, acconcio non ti falla: batti il villano, e saratti amico: cavami d'oggi, e mettimi in domani.