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4° Edizione
Diz Giu. totali
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39996 1206 41202 occorrenze
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1) Dizion. 4° Ed. .
VEZZATAMENTE
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pag.257



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Esempio: Lucan. Parlò a' messaggi molto vezzatamente.
2) Dizion. 4° Ed. .
FOLLEZZA
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pag.486



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Esempio: Lucan. Lo conosco bene, che battaglia è follezza di cittadini.
3) Dizion. 4° Ed. .
BATTAGLIOSO
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pag.398



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Esempio: Lucan. Lentulo sapea, che i Franceschi erano battagliosi per natura.
4) Dizion. 4° Ed. .
SORTIERE.
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pag.610



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Esempio: Lucan. In Toscana riparava i migliori nigromanti, e sortieri del mondo.
5) Dizion. 4° Ed. .
DERETANO
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pag.75



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Esempio: Lucan. Fu mandato Cesare nella deretana Spagna per far dicitura alla gente.
6) Dizion. 4° Ed. .
INCHIEDITORE
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pag.775



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Esempio: Luc. Lucan. I tribuni ec. erano inchieditori di diritti, e di torti.
7) Dizion. 4° Ed. .
FURTIVAMENTE
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pag.553



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Esempio: Lucan. Pompeo pensò di partirsi, e non furtivamente, anzi di bel mezzodì.


2) id: 6002e63f6a374045819afad526e3a68d)
Esempio: Mor. S. Greg. Acciocchè essi buoni più temano l'apparecchio della lor crudeltà, poichè così furtivamente è lor palesato.
8) Dizion. 4° Ed. .
MATTINO
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pag.185



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Esempio: Lucan. In questo ragionamento, che Bruto, e Catone facevano, già era sorto mattino.
9) Dizion. 4° Ed. .
GUIGGIA
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pag.701



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Esempio: Lucan. Curio ec. discese a piede, e preso lo scudo per le guigge ec.
10) Dizion. 4° Ed. .
SERGIERE.
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pag.485



1) id: 5697c81b92e14a7c908aa487d34e8625)
Definiz: V. S. Sergente.
11) Dizion. 4° Ed. .
S
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pag.288



2) id: 33a3c871063b4e1aa676f3c639d73991)
Definiz: Lettera di suono veemente, come la R. Posta in composizione co' suoi primitivi ha forza molte volte di privativo, come CALZARE, SCALZARE, MONTARE, SMONTARE. Alle volte d'accrescitivo, come PORCO, SPORCO, MUNTO, SMUNTO. Alle volte di frequentativo, come BATTERE, SBATTERE. Alle volte non opera nulla, valendo lo stesso CAMPARE, e SCAMPARE, BANDITO, e SBANDITO, BEFFARE, e SBEFFARE. Appo di noi ha due varj suoni; il primo più gagliardo, e a noi più familiare, come CASA, ASSE, SPIRITO. L'altro più sottile, o rimesso, usato più di rado, come SPOSA, ROSA, ACCUSA, SDENTATO, SVENATO. In questo secondo suono non si raddoppia giammai, nè anche si pone in principio della parola, se non quando immediatamente ne segue una consonante, come SMERALDO, SDENTATO. Consente dopo di se nel principio della parola tutte le consonanti, salvo la Z. Nel mezzo della parola, e in diversa sillaba riceve dopo di se le medesime consonanti, ma più malagevolmente, e per lo più in composizione, colla preposizione DIS, o MIS, come DISDETTA, MISLEALE; ma col C, P, T s'accoppia frequentemente senza difficultà, come TASCA, CESPUGLIO, PRESTO. Quando è posta avanti al C, F, P, T, si dee pronunziare nel primo modo, cioè col suono più gagliardo, come SCALA, SFORZO, VESPA, STUDIO, CESTO, ma avanti al B, D, G, L, M, N, R, V, si pronunzia col suono più sottile, o rimesso, come SBARRARE, SDEGNO, SGUARDO, SLEGARE, SMANIA, SNELLO, SRADICARE, SVENTURA. Avanti di se ammette la L, N, R in mezzo della dizione, e in diversa sillaba, come FALSO, MENSA, ORSO. Raddoppiasi nel mezzo della parola, come l'altre consonanti, dove lo ricerca il bisogno.
12) Dizion. 4° Ed. .
G
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pag.557



2) id: 9c727b8487f44461a9ded39dfb99325d)
Definiz: Lettera compagna del C, ed ha anch'ella due suoni diversi, perchè posta avanti all'A, O, U, ha il suono più rotondo, come GALLO, GOTA, GUSTO; e avanti all'E, ed I, ha il suono più sottile come GENTE, GIRO; onde per diffalta di proprio carattere, per servircene nel primo suono coll'E, e coll'I, le pogniamo dopo l'H, come GHERONE, GHIRO. Questo GH, quando ne seguita l'I, ha anch'egli due suoni, l'uno più rotondo, e grosso, come GHIRLANDA, VEGGHI, dal verbo Vedere; l'altro più sottile, e schiacciato, il quale per lo più avviene, quando all'I segue un'altra vocale, come GHIANDA, GHIERA, VEGGHIA; e a cotali suoni, per isfuggire errore, sarebbe di bisogno proprio carattere a ciascheduno. Delle consonanti riceve dopo di se, nella stessa sillaba le L, N, R, come NEGLETTO, GLORIA, EGLI, REGNO, SOGNO, DISEGNARE, INGRATO, GRETOLA: bene è vero, che dopo la L, dove non seguita l'I, per esser suono per la sua durezza sfuggito da questa lingua, si truova di rado. Quando alla L col G avanti seguita l'I, in tal caso ha due suoni, l'uno più rotondo e grosso, come NEGLIGENTE, il quale non è molto ricevuto da noi; l'altro più sottile, o schiacciato, come GIGLIO, FOGLIO, e questo è nostro proprio. Aggiunto, come s'è detto, il G alle L, ed N, gran parte ne perde del suo suono, come AGLIO, RAGNA. Consente avanti di se la L, N, R, S, nel mezzo della parola, e in diversa sillaba, come VOLGO, VANGA, VERGA, DISGREGARE, benchè la S si trovi in mezzo di rado, e per lo più in composizione colla preposizione DIS. Ma nel principio di parola più frequentemente, come SGARARE; e si pronunzia sempre la S avanti al G nel secondo modo, cioè nel suono più rimesso, come nella voce ACCUSA. Raddoppiasi questa lettera nelle nostre voci molto spesso: come POGGIO, OGGI, ec.
13) Dizion. 4° Ed. .
MANIFESTISSIMAMENTE
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pag.150



1) id: 5150f828e3b044aca40ec5fb874a44de)
Esempio: Libr. Dicer. G. S. Diede manifestissimamente a vedere.
14) Dizion. 4° Ed. .
TERRENO.
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pag.65



1) id: f1f3542b29194f12bcee1ae997f9a0ee)
Esempio: Boez. G. S. 2. Pasce sol cibo terreno.
15) Dizion. 4° Ed. .
VALENTE
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pag.187



1) id: 03f16a8a82a04015af71351540146e3b)
Esempio: Boez. G. S. Dov'è or Bruto cotanto valente?
16) Dizion. 4° Ed. .
SOSPINTA
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pag.613



1) id: 217530033bec47788609ab114e2c5ec9)
Esempio: Legg. S. G. S. E misonsi con gran sospinte, e con grande affanno.
17) Dizion. 4° Ed. .
GIOVANESCO.
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pag.612



1) id: 9c74a1a0fabd4a3c9f4a3b6d81749a56)
Esempio: Val. Mass. G. S. Entrato appena ne' giovaneschi anni.
18) Dizion. 4° Ed. .
DIFALTA
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pag.102



1) id: 416d1e8db34048e48fa8e16dd3522211)
Esempio: Lucan. Simigliantemente Pompeo, che ben vide, che era a nulla a quella volta, e per difalta de' suoi si lasciò li Romani a Capova.
19) Dizion. 4° Ed. .
MERITARE
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pag.217



1) id: 3b63cdf948304599a2414506bc619d20)
Esempio: G. V. 10. 38. 1. Per meritare Castruccio del servigio fattoli.


2) id: 06b43ce8fc86423f827f2e5748f22d8c)
Definiz: §. V. Meritare, pur in signific. att. per Far meritevole, o Acquistare altrui alcuna cosa.
20) Dizion. 4° Ed. .
GAZOFILACIO.
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pag.578



1) id: e4c184dbd0404558ab68fa730473a651)
Definiz: V. G. Lat. gazophylacium. Gr. γαζοφυλάκιον.