Lessicografia della Crusca in rete

Volume 2 - Dizionario 3° Ed.
160) Dizion. 3° Ed. .
CETERISTA
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pag.321

CETERISTA.
Definiz: Ceteratóre. Lat. citharista. Gr. κιθαριστής.
Esempio: Filoc. lib. 6. 181. Le dolci voci della cetera d'Orféo, o di qualunque altro ceterísta.
Esempio: Tac. Dav. St. 2. 270. Allora uno schiavo, ec. ceterísta, e cantóre, ec.

161) Dizion. 3° Ed. .
CETERIZZARE.
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pag.321

CETERIZZARE.
Definiz: Lo stesso, che Ceterare. Gr. κιθαρίζειν.
Esempio: Tac. Dav. An. 16. 228. Nerone osservò nel teatro tutte le regole del ceterizzare.

162) Dizion. 3° Ed. .
CETRACCA.
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pag.321

CETRACCA.
Definiz: Sorta d'erba.
Esempio: Volg. Diosc. La cetracca vuole essere colta di notte, quando non ee lume di luna.

163) Dizion. 3° Ed. .
CETRANGOLO.
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pag.321

CETRANGOLO.
Definiz: Sorta d'agrúme.
Esempio: Maest. Aldobr. Mangi perníci, cavretti, ec. in aceto, ec. o vero con sugo di cetrangoli, o di lumíe.

164) Dizion. 3° Ed. .
CETRINA.
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pag.321

CETRINA.
Definiz: Sorta d'erba.
Esempio: Alam. Colt. 5. La cetrína, il puleggio, e mille appresso, Ch'io non saprei contar, ch'empion d'onore La mensa.

165) Dizion. 3° Ed. .
CETRIUOLO, e CITRIUOLO.
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pag.321

CETRIUOLO, e CITRIUOLO.
Definiz: Lo stesso, Che cedriuólo. Lat. cucumis citrinus.
Esempio: M. Aldobr. Mangiare cocomeri, cetriuóli, porcelláne, lattughe, ed altre cose fredde.
Esempio: E M. Aldobr. altrove. Dee mangiare leggieri vivande, come sono pollastri con agresto, lattughe, porcellane, melloni, cetriuoli, ec.
Esempio: Alam. Colt. 5. Già chiama l'ortolan, che più non tarde Il soave popon la sua sementa, Il freddo citriuol, la zucca adunca.
Esempio: Cant. Carn. Citriuoli abbiamo, e grossi, ec.
Esempio: Bellinc. Prima guarrebbe un cetriuol d'un cosso, ec.
Esempio: E Bellinc. altrove. Veggendo pien di cossi i cetriuoli.

166) Dizion. 3° Ed. .
CHE
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pag.321

CHE.
Definiz: Relativo di sustanza, e riferisce tutti i generi, e tutti i numeri. Latin. qui, quae, quod.
Esempio: Boc. Nov. 1. 10. Ser Ciappelletto, che scioperato si vedea.
Esempio: E Bocc. Nov. 69. 17. Ma pur, sì come quella che era d'alto ingegno, ec. s'ebbe pensato, ec.
Esempio: E Bocc. Proem. n. 9. Potranno conoscer quello, che sia da fuggire, e che sia similmente da seguitare.
Esempio: E Bocc. Nov. 99. 28. Quelle due somiglian robe, di che io già, ec. vestito ne fui.
Esempio: Petr. Son. 252. Gli occhi, di ch'io parlai sì caldamente.
Esempio: Boc. Nov. 86. 11. Odi gli osti nostri, che hanno non so che parole insieme.
Esempio: E Bocc. Introd. n. 3. Qual fosse la cagione, perchè le cose che si leggeranno, avvenissero.
Esempio: E Bocc. Nov. 1. 8. Imbolato avrebbe, e rubato con quella coscienza, che un santo huomo offerrebbe (cioè colla quale)
Esempio: Petr. Son. 3. Era il giorno, ch'al Sol si scoloráro [cioè nel quale]

167) Dizion. 3° Ed. .
CHE
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pag.321

CHE.
Definiz: Relativo di qualità, o quantità: val lo stesso, che Quanto, o Quale. Lat. qualis, et quantus.
Esempio: Boc. Nov. 50. 6. Dio sa, che dolore io sento.

168) Dizion. 3° Ed. .
CHE
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pag.321

CHE.
Definiz: In vece di Il che, o Quel che; e usasi per lo più, nel far la parentesi.
Esempio: Boc. Introd. n. 15. L'un fratello l'altro abbandonava, ec. e (che maggior cosa è) ec. li padri, e le madri, i figliuoli.
Esempio: E Bocc. Nov. 15. 12. E possessioni, e case ci ha date, e da continuamente al mio marito, e tuo cognato [che è buona provvisione] sì come tu potrai vedere.

169) Dizion. 3° Ed. .
CHE
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pag.321

CHE.
Definiz: Interrogativo, o tacito, o espresso: sust. di genere corrispondente al neutro de' Latini quid.
Esempio: Boc. Nov. 69. 17. Or che avesti, che fai cotal viso?
Esempio: E Bocc. Nov. 66. 10. Che hai tu a fare con Mess. Lambertuccio?
Esempio: E Bocc. Nov. 26. 19. Che ha colei più di me?
Esempio: E Bocc. Nov. 12. 13. E del buono huomo domandò, che ne fosse.
Esempio: E Bocc. Nov. 5. 5. Entrò in pensiero, che questo volesse dire.
Esempio: Pass. 92. A che sarebbe detta la parola di Cristo agli Appostoli? A che sarebbon date le chiavi a San Piero? (cioè a che fine?)
Definiz: §. Col segno del sesto caso col verbo Essere: vale A che buono.
Esempio: Boc. Nov. 50. 7. Da che diavol siam noi, quando siamo vecchie?
Esempio: E Bocc. Nov. 77. 42. E da che diavol se' tu più, ec. che qualunque altra dolorosetta fante?

170) Dizion. 3° Ed. .
CHE
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pag.321

CHE.
Definiz: Pure interrogativo, ma add.
Esempio: Boc. Nov. 1. 17. Che huomo è costui? il quale ne vecchiezza, ne infermità, ec. Lat. quid hominis.

171) Dizion. 3° Ed. .
CHE
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pag.321

CHE.
Definiz: Coll'articolo IL avanti: vale La qual cosa.
Esempio: Boc. Proem. 7. Il che degli innamorati huomini non avviene.
Esempio: E Bocc. g. 6. f. 2. Io vi farei goder di quello, senza il che per certo niuna festa compiutamente è lieta.

172) Dizion. 3° Ed. .
CHE
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pag.321

CHE.
Definiz: Congiunzione dependente da verbo. Lat. ut quod.
Esempio: Boc. Nov. 69. 12. Voglio, ch'ella mi mandi una ciocchetta della barba di Nicostrato.
Esempio: E Bocc. Nov. 3. 4. S'avvisò molto bene, che 'l Saladíno guardava di pigliarlo nelle parole.
Esempio: Fiam. lib. 2. 27. Pensa, che chi se non ama, al Mondo niuna cosa possiede.
Definiz: §. Talora si replica più volte.
Esempio: Boc. Nov. 27. 11. Per Dio pregandolo, che se per la salute d'Aldobrandíno era venuto, ch'egli s'avacciasse.
Esempio: E Bocc. Nov. 18. 4. Ora avvenne, che essendo il Re di Francia, ec. che costumando egli alla Corte, ec. che la donna del figliuol del Re gli puose gli occhi addosso.
Definiz: §. Talora per proprietà si tralascia.
Esempio: Boc. Nov. 10. 4. Questa ultima novella, ec. voglio ve ne renda ammaestrate.
Esempio: E Bocc. Nov. 1. Li due fratelli, li quali dubitavan forte non Ser Ciappelletto gl'ingannasse.
Definiz: §. Talora la CHE ha dopo di se lo 'nfinito, come se non vi fosse.
Esempio: Boc. Nov. 12. 3. Seco deliberarono, che come prima tempo si vedessero, di rubarlo.

173) Dizion. 3° Ed. .
CHE
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pag.322

CHE.
Definiz: Pur congiunzione, ma dependente da avverbio, o aggiunto di qualità, o di quantità. Latin. ut.
Esempio: Boc. Nov. 2. 5. E se essi mi parranno tali, che io possa, ec. comprendere, che la vostra, ec.
Esempio: E Bocc. Nov. 87. 2. Bizzarra, spiacevole, e ritrósa, intanto che a senno di niuna persona voleva fare.
Esempio: E Bocc. Introd. num. 2. Questo orrido cominciamento vi fia non altramenti, che a' camminanti, una montagna aspra, ed erta.
Esempio: M. Cin. Se fia tostáno Lo mio ridere a far sì, ch'io rimiri La bella gioia.

174) Dizion. 3° Ed. .
CHE
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pag.322

CHE.
Definiz: Dependente da comparatívo, o da relatívo, Altro, e loro avverbj. Latin. quam, ac.
Esempio: Petr. Son. 5. È d'altri omeri soma, che da' tuoi.
Definiz: §. Talora si tace il comparatívo, o la voce Altro: e vale Se non; maniera comune a noi, e a' Greci.
Esempio: Boc. Nov. 86. 6. Non aveva l'oste, che una cameretta assai piccola.
Esempio: E Bocc. Nov. 54. 4. Come diavol non hanno, che una coscia, e una gamba?
Esempio: G. V. 2. 17. 1. E non regnò, che 21. mese.
Esempio: Fr. Guitt. Lett. Pr. E ciò, che vieta Dio, e ciascun sapiente, non è che mattezza grande a desiderare.

175) Dizion. 3° Ed. .
CHE
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pag.322

CHE.
Definiz: Talora ha forza d'avverbio: e val Parte, Tra. Lat. partim, qua, tum.
Esempio: Boc. Nov. 19. 37. E donolle, che in gioie, e che in vasellamenti d'oro, e d'ariento, e che in danari, quello, che valse meglio d'altre diecimila dobbre.
Esempio: G. V. 5. 1. 1. Questi, ec. regnò anni 37. che Re de' Romani, e che Imperadore.
Esempio: E G. V. lib. 7. 4. 3. Con più di 3000. Cavalieri, che Tedeschi, e che Lombardi.

176) Dizion. 3° Ed. .
CHE
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pag.322

CHE.
Definiz: In principio di clausula imprecatíva: vale quasi Voglia Dio.
Esempio: Boc. Nov. 73. 23. Che maladetta sia l'ora, che io prima la vidi.

177) Dizion. 3° Ed. .
CHE.
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pag.322

CHE.
Definiz: Talora per Nel quale.
Esempio: Petr. Son. 79. Questa vita terrena è quasi un prato, Che 'l serpente tra' fiori, e l'erba giace.

178) Dizion. 3° Ed. .
CHE
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pag.322

CHE.
Definiz: In vece di Quanto avverb. Latin. quam.
Esempio: Petr. Son. 300. O che dolci accoglienze, e caste, e pie.
Definiz: §. In vece di Acciocchè, Affinchè, Perchè.
Esempio: Boc. Nov. 13. 18. Al Papa andava, che mi maritasse.
Esempio: E Bocc. Nov. 12. 7. Dove la notte potesse stare, che non si morisse di freddo.
Definiz: §. In vece di Perchè interrogatívo. Lat. cur, quare.
Esempio: Boc. Nov. 90. 6. Che non ti fa' tu insegnar quello incantesimo?
Esempio: E Bocc. Nov. 26. 18. Che non rispondi, reo huomo? Che non di qualche cosa?
Definiz: §. In vece d'Imperocchè.
Esempio: Boc. Nov. 1. Dillo sicuramente, ch'io ti prometto di pregare Dio per te.
Esempio: E Bocc. Nov. 77. 27. Ed ho il più bel destro da ciò del Mondo, che io ho un podere, ec.
Esempio: E Bocc. Nov. 93. 13. E preso il suo arco, e la sua spada, che altre arme non aveva, ec.
Esempio: Petr. Son. 5. Ma taci, grida al fin; che farle onore, È d'altri omeri soma, che da' tuoi.
Definiz: §. In vece di Cui.
Esempio: Petr. Canz. 8. 5. Ed io sono un di que', che 'l pianger giova.
Definiz: §. In vece di Che che.
Esempio: Boc. Nov. 23. 14. Io il dirò al marito mio, e a' frate' miei, e avvegnane, che può.
Definiz: §. Per Infinchè, Infinattantochè.
Esempio: Boc. Nov. 88. 7. E non riposò mai, ch'egli ebbe ritrovato Biondello.
Esempio: Fior. Ital. Poich'e' vide la sua donna feríta, non dimise mai quell'Arunto, che l'uccise.

179) Dizion. 3° Ed. .
CHE.
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pag.322

CHE.
Definiz: Riceve la giunta della lettera D, formandosi CHED, allora, che percuotendosi in alcuna vocale, si voglia non ispegnere l'E, ma pronunziarla, e crescere o per miglior suono, o per comodo del verso, la sillaba; maniera più familiare agli antichi Autori, che forse agli Scrittori moderni.
Esempio: Nov. Ant. 100. Sappi, ched io t'amo sopra tutte le persone del Mondo.
Esempio: Amet. Negli ornamenti ha sollecita cura, Ched ei non passin la ragion dovuta.