Lessicografia della Crusca in rete

Volume 4 - Dizionario 4° Ed.
140) Dizion. 4° Ed. .
RAZZARE
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pag.79

RAZZARE
Definiz: pronunziato colle Z dolci. Raggiare, Risplendere. Lat. radiare. Gr. ἀκτινοβολεῖν.
Esempio: Com. Inf. 1. La chiarezza del lume del díe, che già avea cominciato a razzare nella mente.
Definiz: §. Razzare, pronunziato colle Z aspre, si dice del Raspare, o Zappare, che il cavallo fa colle zampe, quasi razzolando.
Esempio: Libr. Mott. Vi venne con grande compagnía sur uno grande cavallo, molto gagliardo di razzare, e d'anitrire.

141) Dizion. 4° Ed. .
RAZZATO.
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pag.79

RAZZATO.
Definiz: Add. da Razzare; Coperto, e Sparso di razzi, o di cosa, che abbia di essi similitudine. Lat. radiatus.
Esempio: Sagg. nat. esp. 162. Questo gielo non era punto uguale come gli altri, ma interrotto, e razzato di vene disordinate, e intrecciantisi per ogni verso.

142) Dizion. 4° Ed. .
RAZZEGGIARE
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pag.79

RAZZEGGIARE
Definiz: pronunziato colle Z di suono dolce. Raggiare. Lat. radios emittere, effundere. Gr. ἀκτινοβολεῖν.
Esempio: Mor. S. Greg. Contenendo in se medesima i sette doni dello Spirito Santo, si può dire, che razzeggi della clarità della somma virtù, quasi come posta presso al polo della verità.

143) Dizion. 4° Ed. .
RAZZENTE.
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pag.79

RAZZENTE.
Definiz: Aggiunto di vino, che picchi.
Esempio: Red. Ditir. 13. Sarà forse più frizzante, Più razzente, e più piccante.

144) Dizion. 4° Ed. .
RAZZESE
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pag.79

RAZZESE
Definiz: colle Z di suono dolce. Nome di vino, che fa nella riviera di Genova.
Esempio: Morg. 25. 215. Dapoi che c'è buon oste, e buon piattello, E vernacce, e razzesi dilicati.
Esempio: Sod. Colt. 4. Nell'altissime coste delle ripide montagne sassose ec. non ricusano di allignare in ottimo vino, afferrandosi fra' massi, come fra quelli delle ripe della Spezie, ove si trae il razzese, e l'amabile.
Esempio: Buon. Fier. 1. 3. 6. Tu ti levasti su, dandomi d'urto Sì 'n furia, e frettoloso, Che quel nobil tazzin di quel razzese M'andò più giù pel sen, che per la gola.

145) Dizion. 4° Ed. .
RAZZIMATO.
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pag.79

RAZZIMATO.
Definiz: Add. colle Z di suono dolce. Raffazzonato, Ripulito, Azzimato. Lat. perpolitus, ornatus. Gr. κατακοσμηθείς.
Esempio: Segr. Fior. Cliz. 2. 5. Tu se' così razzimato? tu mi pari un cesso ripulito.

146) Dizion. 4° Ed. .
RAZZINA.
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pag.79

RAZZINA.
Definiz: Dim. di Razza colle Z di suono aspro.
Esempio: Libr. Son. 36. Pulci, e pulcini di trista razzina, I' non vi stimo tutti un vil buzzago.

147) Dizion. 4° Ed. .
RAZZO
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pag.79

RAZZO
Definiz: colle Z di suono dolce. Raggio. Lat. radius. Gr. ἀκτίν.
Esempio: Mor. S. Greg. Quasi come per vicenda di stelle, continuamente rinnovellando luminosi razzi, risplendesse.
Esempio: G. V. 12. 17. 4. Il terzo quartiere ec. chiamarlo il quartiere di santa Maria Novella con l'arme il campo azzurro, e un sole co' razzi ad oro.
Esempio: Alam. Colt. 2. 55. Il freddissimo nitro in le spelonche, E 'n le basse caverne umide mise, Ove razzo del sol mai non arrive.
Definiz: §. I. Per similit. si dice Quel pezzo di legno, o d'altra materia, che dal mezzo della ruota, ove è impostato, partendosi, regge, e collega il cerchio esteriore, che oggi più comunemente si dice Razza. Lat. radius.
Esempio: Segr. Fior. Art. guerr. 7. 153. Se i razzi di quella (ruota) sono diritti, possono facilmente fiaccarsi, perchè pendendo la ruota, vengono i razzi a pendere ancora essi, e a non sostenere il peso per il ritto.
Definiz: §. II. Razzo, diciamo anche a una sorta di Fuoco lavorato, che scorre ardendo per l'aria, e si usa comunemente in occasione di feste d'allegrezza.
Esempio: Ar. Fur. 21. 9. Non van sì presto i razzi fuor di mano, Che al tempo son dell'allegrezze tratti.
Esempio: Cant. Carn. 421. Di far polvere, scoppi, trombe, e razzi Di più varie ragioni Siam noi maestri diligenti, e buoni.
Esempio: Disc. Calc. 28. Ovvero da alto caggiono, come razzo di fuoco, quando egli scoppia.
Esempio: Gal. Sist. 237. Questo risponde a i razzi, li quali si muovono in su, e in giro ec. ma quest'autore non credo, che abbia mai capita questa mistione, poichè si vede come egli risolutamente dice, che i razzi vanno in su a diritto, e non vanno altrimenti in giro.

148) Dizion. 4° Ed. .
RAZZOLARE
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pag.79

RAZZOLARE
Definiz: colle Z di suono aspro. Propriamente il Raspar de' polli. Lat. scalpere, scalpurire.
Esempio: Cron. Vell. 14. E cadendo d'in sul palagio una gran pietra, e cadendole in capo, non la sentì, se non come fosse stata polvere, venuta giù per razzolare di polli (lo stamp. coll'autorità d'altri T. a penna legge razzolire)
Definiz: §. I. Per metaf. Lat. perscrutari. Gr. διερευνᾶν.
Esempio: Agn. Pand. 33. E se pure alcuna fosse nascosta sotto qualche malizia, spesso razzolando si scoprirebbe.
Esempio: Car. lett. 2. 6. Nè però ci assicureremo tanto di questa vostra sprezzatura, che ve le lasciamo un'altra volta razzolar tutte a vostro senno.
Definiz: §. II. Per similit.
Esempio: Gell. Sport. 1. 2. E con un fuscellino razzolava non so che fessi.
Esempio: E Gell. Sport. appresso: E così mi va tutto 'l dì rovigliando la casa, e razzolandomi quelle poche di masserizie, ch'io v'ho.
Esempio: Red. esp. nat. 69. Razzolando il terreno, e facendovi gran guasto, si va nutricando di que' semi.
Esempio: E Ins. 39. Non si contentano di mangiarne, ma razzolandole, e facendone alcune piccole pallottole, se le portano peravventura ne' lor vespai.
Esempio: Malm. 5. 58. Ma non son iti ancor un trar di mano, Che senton razzolar fra certo strame.
Definiz: §. III. Cantar bene, e razzolar male; proverb. che si dice del Non corrispondere alle buone parole co' fatti. Lat. blandus verbis, re non item.
Definiz: §. IV. Chi di gallina nasce, convien, ch'e' razzoli, o simili, pur proverb. che si dice del Somigliare i suo' genitori, ma si prende in cattiva parte. Lat. naturae sequitur semina quisque suae, Ovid.
Esempio: Lasc. Pinz. 1. 6. Tu sai il proverbio: chi nasce di gallina, convien, che razzoli.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 4. 12. In fatti Chi nasce di gallina, tosto razzola.

149) Dizion. 4° Ed. .
RAZZUOLO
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pag.79

RAZZUOLO
Definiz: colle Z di suono dolce. Dim. di Razzo. Lat. radiolus. Gr. ἀκτίν.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. 24. Chi comprendesse il sole, e comprendesse tutti i suoi razzuoli ec. i beni di questo mondo sono i razzuoli de' beni dell'altro mondo.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. S. altrove: La stella di Marte, che è una delle pianete, ha potenza di fare le stelle comate, e fanno razzuoli alcun'otta inverso 'l Levante, e talora inverso 'l Ponente.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. S. appresso: E son di quelle, che hanno molti razzuoli intorno, che paiono crinute ec. e di tali sono, che gettano il suo razzuolo in alto in su.
Esempio: Coll. Ab. Isac. cap. 25. Siccome la faccia della terra s'allumina per li razzuoli del sole della oscurità dell'aria, così è potente l'orazione di distruggere, e d'annichilare dell'anima la nuvola de' vizj.
Esempio: Cavalc. Pungil. Stando una mattina con un vestimento dorato in sulla sedia, la quale, venendo il sole, gettava razzuoli.
Definiz: §. Per Quei pezzi di legno, o d'altra materia della ruota, che si partono dal centro verso la circonferenza. Lat. radiolus.
Esempio: Ovvid. Metam. I razzuoli delle rotte ruote.

150) Dizion. 4° Ed. .
ROMPEVOLE
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pag.266

ROMPEVOLE.
Definiz: Add. Facile a rompersi, Frangibile. Lat. fragilis. Gr. εὔθραυστος.
Esempio: Cr. 5. 20. 9. Questo arbore (il pero) ha i rami molto rompevoli, e acconci al cadimento del coglitore.

151) Dizion. 4° Ed. .
ROMPICAPO
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pag.266

ROMPICAPO.
Definiz: Si dice di Persona, o di Cosa, che giunga altrui molesta. Lat. molestus homo. Gr. ἀνιαρός.

152) Dizion. 4° Ed. .
ROMPICOLLO
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pag.266

ROMPICOLLO.
Definiz: Si dice di Persona, o di Cosa atta a far altrui capitar male. Lat. perditus homo. Gr. πανόλεθρος.
Esempio: Matt. Franz. rim. burl. 2. 125. Ma basta, basta, oh che via, oh che via, Oh che fanghi, oh che strani rompicolli!
Esempio: Varch. Suoc. 4. 5. E' bisogna, secondo me, che sia una di queste due cose, o che costui sia qualche giovane leggiero ec. o che sia qualche rompicollo.
Esempio: Buon. Fier. 4. 4. 12. Di rompicolli, di tagliacantoni, Di furbi, di guidoni, e masnadieri Tante tante avaníe.
Esempio: Malm. 9. 3. Perocchè nel suo tempo sbucan fuora Tutti i ribaldi, ladri, e rompicolli.
Definiz: §. A rompicollo, posto avverbilam. vale Precipitosamente. Lat. praecipiti cursu. Gr. προπετῶς.
Esempio: Gal. Sist. 324. La terra, come gravissima, non può montar su sopra il sole, e poi a rompicollo calare a basso.

153) Dizion. 4° Ed. .
ROMPIMENTO
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pag.266

ROMPIMENTO.
Definiz: Il rompere, Spezzamento. Lat. *fractio, ruptio. Gr. κάταξις, κλάσις.
Esempio: Albert. cap. 6. Gli occhi de' peccatori non si aprono meglio alla cognizion di Dio, che per rompimento di pane a far limosina.
Esempio: Filoc. 4. 198. Esse (onde) co' bianchi rompimenti loro mostrano le tempeste, ch'elle nascondono.
Esempio: Pass. prol. Nè non hae rimedio cotale rompimento, per lo quale si possa risaldare la rotta navicella della santa innocenzia (quì nel signific. del §. XX. di ROMPERE)
Esempio: E Passav. 85. Così attrizione dice uno rompimento in grosse parti non trite.
Definiz: §. Per Inosservanza, Mancamento. Lat. violatio. Gr. ὕβρισμα.
Esempio: G. V. 12. 8. 9. E fu rompimento di fede al comune.
Esempio: But. Inf. 32. 1. Maggior rompimento è di fede, quando si rompe mostrando d'amare l'amico, che quando non si mostra, e maggior rompimento è quando si rompe al Signore.

154) Dizion. 4° Ed. .
ROMPITORE
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pag.266

ROMPITORE.
Definiz: Che rompe. Lat. *fractor, ruptor.
Definiz: §. Rompitore, per metaf. Trasgressore, Non osservante. Lat. violator. Gr. παραβάτης.
Esempio: G. V. 7. 144. 3. Richeggendo ec. li mandassono presi alquanti cominciatori, e rompitori delle tregue.
Esempio: Liv. Dec. 3. Col duca, e col popolo rompitor della pace.
Esempio: Libr. Am. 44. Va' via, apostata, e dell'ordine tuo rompitore.
Esempio: Tratt. gov. fam. 55. Se vedi rompitore di sua regola, e di suo stato debito non curante.

155) Dizion. 4° Ed. .
ROMPITRICE
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pag.266

ROMPITRICE.
Definiz: Verbal. femm. Che rompe.
Esempio: Dant. Conv. 177. Cristiana sentenzia è di maggior vigore, ed è rompitrice d'ogni calunnia, mercè della somma luce del cielo, che quella allumina.

156) Dizion. 4° Ed. .
ROMPITURA.
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pag.266

ROMPITURA.
Definiz: Rottura. Lat. *fractio, ruptio. Gr. κάταξις, κλάσις.
Esempio: Tes. Pov. P. S. cap. 46. Bettonica fresca, e impiastrata di sopra, o messa nella rompitura della testa raggiugne subitamente la piaga.
Esempio: E Tes. Pov. P. S. appresso: Il cervello del catello di nove dì disteso in sua pelle, ed inviluppato alla piaga subito guarisce le rompiture delle gambe. Item il lardo del porco salvatico cotto nell'acqua, ed inviluppato intorno alla piaga guarisce ogni rompitura.

157) Dizion. 4° Ed. .
RONCA
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pag.266

RONCA.
Definiz: Arme in asta adunca, e tagliente. Lat. sparus, runcina.
Esempio: Bern. Orl. 2. 27. 14. E colse un contestabil nella pancia, Ch'era un uom grande, e portava la ronca.
Esempio: Ar. Fur. 23. 61. E chi lascia lo spiedo, e chi la ronca.
Esempio: Buon. Fier. 4. 1. 11. Dar mano a ronche, e labardacce, e spiedi.

158) Dizion. 4° Ed. .
RONCARE
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pag.266

RONCARE.
Definiz: Arroncare. Lat. runcare. Gr. βοτανίζειν.
Esempio: Dant. Inf. 20. Che ne' monti di Luni, dove ronca Lo Carrarese, che di sotto alberga, Ebbe tra' bianchi marmi la spelonca.
Esempio: But. ivi: Ronca, cioè disveglie li boschi, e dimestica, imperocchè roncare è divegliere le piante.
Esempio: Cr. 6. 102. 2. Appresso si roncano, quandunche rinascano l'erbe in essa, con le mani, e col sarchioncello.
Esempio: Pallad. Febbr. 25. Rade si voglion porre, e roncale, e sarchiale.

159) Dizion. 4° Ed. .
RONCATO.
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pag.266

RONCATO.
Definiz: Add. da Roncare. Lat. runcatus.