Lessicografia della Crusca in rete

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La ricerca è stata rilevata in 471 forme, per un totale di 250 occorrenze

4° Edizione
Diz Giu. totali
454 17 471 forme
241 9 250 occorrenze
Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
180) Dizion. 4° Ed. .
ALGA.
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pag.114



1) id: 3ee2ddb0cf5b49e887e7f3b9687ed150)
Esempio: Ovid. Pist. Certo la allegrezza di quella notte non si potrebbe raccontare, se non come l'erba alga, che nasce intorno al mare.
181) Dizion. 4° Ed. .
PASSARE.
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pag.510



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Esempio: Red. Vip. 2. 29. Nesso fu passato fuor fuora per lo petto, come disse Ovidio.
182) Dizion. 4° Ed. .
SOPRAMMENTOVATO.
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pag.597



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Esempio: Red. Ins. 45. Con tutti i soprammentovati moderni autori s'ingannarono forse ancora Ovidio, e Plinio.
183) Dizion. 4° Ed. .
ATATRICE
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pag.312



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Esempio: Ovid. Pist. Priego la Dea Diana, che come tu sarai ubbidiente al mio amore, così ti sia ella amorevole, e atatrice ne' boschi.
184) Dizion. 4° Ed. .
COLPIRE
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pag.705



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Esempio: Ovid. Pist. Tre volte la timida mano alzò il coltello per te colpire, e tre volte insieme coll'empio coltello ricadde in sul letto.
185) Dizion. 4° Ed. .
TIRARE, e TRARRE ,
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pag.81



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Esempio: Ovid. Pist. 67. Certo per me non riceverai tu suocero crudele, per lo cui peccato il sole tiri indietro li cavalli del suo lume.
186) Dizion. 4° Ed. .
FERVIDAMENTE
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pag.438



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Esempio: Petr. cap. 4. L'uno era Ovidio, e l'altro era Catullo, L'altro Properzio, che d'amor cantaro Fervidamente.
187) Dizion. 4° Ed. .
POLLARE
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pag.649



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Esempio: Dittam. 5. 20. Di questa (fonte) Ovidio dice La sua natura, e come surge, e polla.
188) Dizion. 4° Ed. .
ADAGIO.
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pag.50



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Esempio: Ovid. Pist. Poichè tu il mi dicesti, non fu adagio, e incontanente cominciai a fremire, e a tremare (diremmo oggi, non fu mai più ben di me)
189) Dizion. 4° Ed. .
ABBACCHIARE.
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pag.5



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Definiz: Battere con bacchio, batacchio, o pertica; e dicesi per lo più delle frutte col guscio, quando sono in sull'albero. Lat. decutere; perticâ ramos vulnerare, Ovid. Gr. ἀποσείεσθαι.
190) Dizion. 4° Ed. .
TURARE.
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pag.171



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Esempio: Ovid. Pist. 48. Allora mi disse la balia: omè, che fai tu? ora manifesti le tue follíe; e la savia vecchia turò la bocca a me urlante.
191) Dizion. 4° Ed. .
RASSEMBRARE.
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pag.74



1) id: b61b57b975ef49fca59e301fa9b84a2a)
Esempio: Tesorett. Br. Vidi Ovidio maggiore, Che gli atti dell'amore, Che son così diversi, Rassembra, e mette in versi.
192) Dizion. 4° Ed. .
DI RIETO;
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pag.145



1) id: 70c11f02e6e74041aebd5ffe15bd0a90)
Esempio: Ovid. Pist. S. B. Deh come le sta bene! ella volle innanzi uno straniere, che alcuno uomo del suo paese; vadagli adunque di rieto, e vada ad imparare.
193) Dizion. 4° Ed. .
STALLA
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pag.703



1) id: e8bbeb00a6d74993afd354dd97b3824b)
Definiz: §. I. Serrar la stalla, perduti i buoi, o simili, proverb. che vale Cercar de' rimedj, seguito il danno. Lat. accepto damno, ianuam claudere; clypeum post vulnera sumere, Ovid.
194) Dizion. 4° Ed. .
CORROMPERE
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pag.831



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Esempio: Ovid. Pist. Essendo tu forestiero, se' stato ardito di corrompere i buoni costumi della nostra casa, e hai tentato con sollecitudine di corrompere la mia legittima fede del maritaggio.


2) id: 81e39d9b527d49469fc260ce286cc1d5)
Esempio: E Ovid. Pist. altrove: Se' tu dunque venuto per li ventosi mari ec. per corrompere la nostra onestade?
195) Dizion. 4° Ed. .
INFORNARE
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pag.823



1) id: f0a026b0e48e4b7090ffc791a94fd246)
Definiz: §. II. Diciamo in proverb. Aver cura allo 'nfornare, che vale Guardarsi da entrare in maneggi, da' quali un non possa a sua posta ritrarsene senza danno. Lat. principiis obstare, Ovid.
196) Dizion. 4° Ed. .
CORNUCOPIA
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pag.821



1) id: 27784dd6b28945c19f0f64dd1f68c906)
Definiz: V. L. che significa Abbondanza di tutte le cose, ed anche la figura stessa del corno pieno di molte cose. v. Ovid. Metam. libr. 9. Lat. cornucopiae. Gr. κέρας Αἰμαλθείας.
197) Dizion. 4° Ed. .
CHITARRA.
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pag.652



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Esempio: Ovid. Pist. Più sicura cosa è giacere, e tener nel letto la bella fanciulla, e di sonare colle dita chitarra di Tracia, che di portare lo scudo, e l'asta coll'aguta punta.
198) Dizion. 4° Ed. .
CECERO.
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pag.609



1) id: ffdef487c6504d1f91d95ee3ca3ec9ec)
Esempio: Ovid. Pist. Egli è un uccello, che si chiama cigno, cioè cecero, ed è tutto bianco, e usa alle fiumane, e non canta mai, se non in quell'anno, che dee morire.


2) id: 9e92463b199b458fb96a8bbefb307a58)
Esempio: E Ovid. Pist. altrove: Il quale (Giove) vestito di piuma sotto immagine di cecero giacque con lei.
199) Dizion. 4° Ed. .
PLEBEIAMENTE.
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pag.641



1) id: a89a8e629a9a4c2e8c9ec17505ca1119)
Esempio: Varch. Lez. 186. Non Ovidio nella sua arte, il quale di vero ne scrisse plebeiamente, ma Platone nel suo convito divinissimo.