Lessicografia della Crusca in rete

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La ricerca è stata rilevata in 471 forme, per un totale di 250 occorrenze

4° Edizione
Diz Giu. totali
454 17 471 forme
241 9 250 occorrenze
Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
160) Dizion. 4° Ed. .
ACCOMANDARE.
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pag.34



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Esempio: Ovid. Pist. Perchè si dice, che tu donna voglia andartene, e accomandi le vele alli rabbiosi venti (quì per similit.)
161) Dizion. 4° Ed. .
ARGENTATO
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pag.255



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Esempio: Ovid. Pist. 59. Siccome tutte l'altre stelle ti fanno luogo, quando tu argentata risplendi colli chiari splendori (parla colla Luna)
162) Dizion. 4° Ed. .
FATALE
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pag.409



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Esempio: Ovid. Pist. Certo allora le fatali sirocchie, le quali dispensano li futuri avvenimenti, doveano a ritroso rivolgere le mie fusa.
163) Dizion. 4° Ed. .
BRAMOSO
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pag.463



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Esempio: Ovid. Pist. Sempre immagino, ch'ora quinci, ora quindi vengano gli rapaci lupi a divorare 'l mio corpo col bramoso dente.
164) Dizion. 4° Ed. .
AMMONIRE.
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pag.161



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Esempio: Ovid. rem. am. O Iddii, ammonite voi cotal cosa, meglio che non possiamo ammoinir noi: ammonitele voi, acciocchè facciano pro.
165) Dizion. 4° Ed. .
APPASSATO
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pag.227



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Esempio: Ovid. Met. Siccome se alcuno rompa le vivuole, e i papaveri nel verde orto, e quegli appassati subitamente mandano giuso.
166) Dizion. 4° Ed. .
CONOSCERE
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pag.766



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Esempio: Ovid. Pist. Impose a Nesso centauro, che volesse passare la sua donna, ma il falso centauro carnalmente la volle conoscere.
167) Dizion. 4° Ed. .
BACIO
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pag.365



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Esempio: Ovid. Pist. Allora non ti vergognasti d'abbracciarmi, e riposandoti in sul mio collo per lunga dimoranza, baci premuti mi desti.


2) id: 0d4fe4e0265642beae45fee25f0287d7)
Esempio: E Ovid. Pist. altrove: Quegli troppo ardito, alquanti baci mi tolse scherzando: altro di me non ebbe.
168) Dizion. 4° Ed. .
SCONSIGLIATO
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pag.413



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Esempio: Ovid. Pist. 45. Io sconsigliata sempre immagino, che ora quinci, e ora quindi vengano i lupi a stracciare il mio corpo.
169) Dizion. 4° Ed. .
ABBANDONATAMENTE.
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pag.7



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Esempio: Ovid. Pist. Dimmi, che t'ho io fatto, che non torni a me? non altro, se, non che troppo abbandonatamente t'ho amato.
170) Dizion. 4° Ed. .
VENDICATRICE.
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pag.222



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Esempio: Ovid. Pist. 38. O Ercole, riguarda, e raccordati, che colle tue vendicatrici forze hai umiliato dinanzi da te tutto il mondo.
171) Dizion. 4° Ed. .
BENIVOGLIENTE
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pag.418



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Esempio: Ovid. Pist. Avvegnadiochè io ti parli aspramente, nondimeno io non m'adiro. Chi è quello, che si possa adirare col suo benivogliente?
172) Dizion. 4° Ed. .
CORTESE
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pag.837



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Esempio: Ovid. Pist. Perchè la mia madre fusse cortese, per lo cui assempro tu mi credi piegare, non prendere di ciò fidanza.
173) Dizion. 4° Ed. .
BRACCIO
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pag.461



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Esempio: Ovid. Pist. Spesse volte si metteva a passare, notando di notte un braccio di mare, che era tra queste due isole.


2) id: a6056782d3c54104b2dddec4599acb9a)
Esempio: Ovid. Pist. E così ne fu menata a braccia dalli suoi famigli.
174) Dizion. 4° Ed. .
IDRA
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pag.708



1) id: ea59be298d734fbb8fc6e83b94b46a41)
Esempio: Red. Vip. 2. 22. Ovidio nel nono delle trasformazioni diede all'idra nome di vipera.
175) Dizion. 4° Ed. .
CORNUTO
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pag.821



1) id: 65cc82e6a2064553863c6f181ae4982a)
Esempio: Ovid. Pist. Quando tu se' sbigottita, riguardi nella fonte la tua figura, e temi di non esser percossa dalle tue armi cornute.
176) Dizion. 4° Ed. .
CANESTRO, e CANESTRA.
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pag.533



1) id: 0468b5797a7d4f888f6af0091cd0a873)
Esempio: Ovid. Pist. Or non ti vergogni tu? ch'e' si dice, che tu hai tenuto il canestro delle fusa tra le fanciulle Ioniche?
177) Dizion. 4° Ed. .
CALORE.
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pag.513



1) id: 39dfbc06c59d4f1b83073828bd580273)
Esempio: Ovid. Pist. Il mio sangue si spartiva, il calore abbandonóe la mente, e 'l corpo, e diventai gelato nel mio novello letto.
178) Dizion. 4° Ed. .
APPARENTE
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pag.225



1) id: e5faa65c045b4fb697e9f2723750d5fd)
Esempio: Ovid. Pist. Io riguardo spesse volte, se le tue pedate appariscono nella soffice rena, siccome ella mi serbasse di te apparenti segnali.
179) Dizion. 4° Ed. .
TORCERE
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pag.100



1) id: a7190f8946b84f9285634c3275b18ed4)
Esempio: Ovid. Pist. 40. Quante volte quando tu fili, e torci lo stame colle due dita, le forti mani hanno rotte le fusa?