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1) Dizion. 5° Ed. .
MANGIARE
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MANGIARE.
Definiz: Sost. masc. Ciò che alcuno mangia, Cibo; ed anche Vivanda, Pietanza. –
Esempio: Nov. ant. B. 14: In quella Alessandria sono le rughe, ove stanno i Saracini li quali fanno i mangiari da vendere; e cerca l'uomo la ruga per li piue netti mangiari e più delicati, sì come l'uomo fra noi cerca de' drappi.
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 112: Non esser disideroso in ogni mangiare, e non ti mettere in corpo ogni esca, perciocchè in molte esche hae infermitade; e perciò disse Seneca: variati mangiari son contrarj alla buona forza, e sono strani dei corpi nostri.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 115: E perciò si fa mangiari della farina del cece, a modo di farinata.
Esempio: Bonich. Bind. Rim. B. 62: Per mangiar leggiero Vive l'òm sano, e per lo troppo more.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 3, 164: Vedendo lui masticare e gittare e' sanguinosi mangiari per la bocca, e vomicante ec.
Esempio: Collaz. SS. PP. R. 123 t.: Tre maniere sono di gola: la prima è quando il monaco s'affretta di mangiare inanzi all'ora ordinata; la seconda, quando s'allegra d'empiere il ventre e di mangiare d'ogni cibo; la terza, quando desidera troppi dilicati e lavorati mangiari.
Esempio: Libr. Pred. 9: Ognidì mangiava diversi mangiari.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 130: Ed alcuna volta gli era partito migliore il mangiare, che non pareva a lui che dovesse parere a chi digiuna per divozione, come digiunava egli.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 131: Messer Dolcibene s'era messo in coda, che non poteano ben vedere il suo mangiare, e toccava spesso il tagliere, ma poco sene mettea in bocca.
Esempio: Cellin. Vit. 268: Venuto l'altro giorno a portarmi il mio mangiare quel servitore del castellano,... io gli detti questo sonetto iscritto.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 108: Volevano altresì, i concorsi a piangerlo, usar seco altre lor cerimonie, come offerir de' mangiari alla cassa; e somiglianti che usano i Cinesi.
Esempio: Red. Lett. 1, 116: E' bisogna che costoro sieno dell'opinione di Platone, il quale lasciò scritto che il nostro mangiare andava giù per l'esofago nello stomaco, ed il nostro bere giù per l'aspra arteria ne' polmoni.
Esempio: Salvin. Odiss. 61: Toccate del mangiare, e rallegratevi. Or poichè della cena contentati Sarete, chiederem chi mai vi siate.
Esempio: Fag. Comm. 3, 215: Io sto a vedere, per me, dove ficca tanto mangiare.
Definiz: § I. Si usò per Pasto, intendendo più propriamente o del desinare o della cena; ed anche per Banchetto, Convito. –
Esempio: Test. Beatr. 78: Item a' poveri da San Gallo, e che si debbiano ispendere in gonnelle ed in camiscie ed in un mangiare in consolazione de' poveri, e non in altro, ec.
Esempio: Nov. ant. B. 17: Lo re Porro, il quale combattèo con Alessandro, a un mangiare fece tagliare le corde della cetera a un ceteratore.
Esempio: Senec. Pist.: E non dico delle feste ch'oggi si fanno a' nostri mangiari, alle quali ha più cantatori, che non vi ha ragguardatori.
Esempio: Tav. Rit. 1, 34: A quel punto lo re Meliadus fe' fare un gran mangiare, nel quale non fu mai altra vivanda che arrosto, prosciutto, formaggio, e molte torte ben salate.
Esempio: Libr. Op. div. Andr. 182: Tobia veggendo questo,... prese questi corpi così fediti, e portogli dinanzi a' maggiorenti, essendo alle grandi mense e alli grandi mangiari.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 255: A' quali queste cose, più che li grandi mangiari, sono dilettevoli.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 205: Avendo.... il siniscalco le tavole messe, fece dire all'Abate che, qualora gli piacesse, il mangiare era presto.
Esempio: Pucc. A. Centil. 54, 56: Trovar che 'l padre loro ad un mangiare Esser dovea d'alcuno avvelenato.
Esempio: Stef. March. Istor. 1, 38: Egli mandava per gli cittadini, ed onoravagli, e facea loro doni e mangiari, tanto che gli ausò seco.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 118: Invitò certi suoi vicini gentiluomeni,... e fece uno mangiare di quattro taglieri bellissimo.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 129: Costui fu invitato a mangiare una volta dal piovano della Tosa.... E a questo mangiare vi fu il Baccello della Tosa, e alcun altro che ec.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 351: Poi lui ha fatto uno mangiare a più nostri Fiorentini; e fece dimostrazione di festa co' figliuoli, co' perle e gioie e arienti assai.
Esempio: Not. Malm. 1, 58: Ma siccome son diversi li pasti, che si fanno in Firenze, così son diversi li nomi che loro si danno. Il primo mangiare, che si fa fra l'alba e il mezzogiorno, si chiama asciolvere, ed alle volte colazione; quello che si fa a mezzogiorno, si chiama desinare; quello che si fa tra 'l mezzo giorno e la sera si dice merenda...; quello della sera si dice cena.
Definiz: § II. Donde le maniere avverbiali Dopo mangiare, Dietro mangiare, Appresso, mangiare, che valgono lo stesso che Dopo desinare, cioè Nelle prime ore pomeridiane. –
Esempio: Nov. ant. B. 8: Appresso mangiare, quali a giucare a zara, e quali a tavole od a scacchi,... ed il Duca si puose a giucare con un altro nobile cavaliere.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 4: Predicò frate Giordano questo dì dopo mangiare alle donne convertite.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 138: Uno dì dopo mangiare, vendute le grazie in chiesa, istandosi costui in orazione, ec.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 63: Il frate.... disse ch'ella tornasse a lui, fatta la seconda predica, dopo il mangiare.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 35: Il quale un giorno dietro mangiare laggiù venutone..., in quella [stanza].... entratosene, ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 38: Venuto il dì seguente..., avendo seco Tancredi varie e diverse novità pensate, appresso mangiare, secondo la sua usanza, nella camera n'andò della figliuola.
Esempio: Pucc. A. Centil. 29, 7: Essendosi i prior giti a dormire Dopo mangiar, ch'eran la notte afflitti, E l'uscio fu percosso ec.
Esempio: Acc. Lett. 195: E poi nella ora del desinare mi dissono che dopo mangiare facevano ragunare e' Collegi.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 1, 261: A dì 15 detto, lunedì, dietro a mangiare, rimontamo in sulle galee.
Esempio: Cavalcant. G. Istor. fior. 2, 319: E dicendo che il dì dopo mangiare gli fossono mandati detti capitoli, e ch'e' gli mosterrebbe agli imbasciadori del duca, ec.
Definiz: § III. E per La voglia e il gusto del mangiare, del cibo; Appetito: usato col verbo Perdere. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 351: Di che egli in tanto dolor cadde, che, perdutone il mangiare, ed a giacer postosi, deliberò di morire.
Esempio: Stor. Apol. volg. 17: Incominciò a perdere il mangiare, e quasi non mangiava.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 570: Durano una fatica maravigliosa, e perdonne il mangiare e 'l dormire.
Definiz: § IV. Bianco mangiare, che anche scrivesi congiuntamente Biancomangiare, fu nome di una Vivanda composta di farina di riso, zucchero, e polpe di cappone cotte nel latte. –
Esempio: Soder. Cult. Ort. 275: Della farina del bianco [riso] si fa il bianco mangiare, vivanda delicatissima e di pregio, in questo modo: Mettesi a bollire in un vaso di rame.... quella farina, entrovi zucchero e latte e polpe di cappone tolte fredde e sfilate con diligenza; e con un bastone ritondo.... si gira intorno rimestando di continuo quella mestura, tantochè si veggia rassodata insieme...: s'acconcia ne' piatti, e si mangia calda o fredda come più piace, e si prepara in torte ec.
Definiz: § V. Andare il mangiare fra la camicia e la gonnella, o fra la camicia e la giubba, Mandare il mangiare fra la camicia e la gonnella, o fra la camicia e la giubba, Mettere, il mangiare fra la camicia e la gonnella, o fra la camicia e la giubba. –
V. Camicia, § XXII.