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4° Edizione
Diz Giu. totali
42920 712 43632 forme
34381 538 34919 occorrenze
Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
180) Dizion. 4° Ed. .
UNANIMAMENTE
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pag.307



1) id: 21720b78294b42a7ae175d01da013e85)
Esempio: Libr. Op. div. P. N. Unanimamente tutti gridando.
181) Dizion. 4° Ed. .
N
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pag.315



2) id: 29299c3f0fd643448a1c00ec104a419d)
Definiz: Lettera di suono simile alla M, la quale si raddoppia, come l'altre consonanti, dove è mestiere, come PANNO, CENNO. Posta dopo la G perde una gran parte del suo suono, e quasi un'altra lettera ne diventa, e ciò addiviene per lo più nel mezzo della parola, e nella sillaba stessa, come AGNELLO. Può forse talora avvenir ciò in principio di parola, ma molto di rado, come GNAFFE, GNAU, GNOCCO, GNOMONE. Riceve dopo di se delle consonanti il C, D, F, G, S, T, V, Z nel mezzo della parola, ma in diversa sillaba, e allora si pronunzia con suono alquanto rimesso, come BANCO, BANDA, ENFIATO, VANGELO, MENSA, VENTO, CONVITO, STANZA. Ammette avanti di se in mezzo della parola, e in diversa sillaba la R, e la S, come ARNIE, DISNEBBIARE, quantunque la S non le si trovi mai innanzi in mezzo di parola, se non ne' verbi composti colla preposizione DIS, ma nel principio più spesso, come SNODARE, SNELLO; e in questo caso si pronunzia la S, come avanti la M con quel suono più sottile, ch'ell'ha nella voce CONFUSA, siccome si dice nella lettera S.
182) Dizion. 4° Ed. .
ABBRANCARE.
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pag.15



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Esempio: Rim. ant. Guid. G. P. N. E lo disío, ch'io ho, lo cuor m'abbranca.
183) Dizion. 4° Ed. .
LUNATICO
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pag.98



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Esempio: Alleg. Metam. Costui fu il maggiore, e il migliore lunatico, che mai fosse.
184) Dizion. 4° Ed. .
TROTTARE
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pag.165



1) id: fe0571daf76e4f649aed21895adcba92)
Definiz: §. II. Oggi comunemente diciamo: Bisognino fa trottar la vecchia, o la Necessità fa trottar la vecchia, o Paura fa trottar la vecchia; e vale, che La necessità sforza a operare chi non opererebbe. Lat. miseris venit solertia rebus, Ovid.
185) Dizion. 4° Ed. .
G
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pag.557



2) id: 9c727b8487f44461a9ded39dfb99325d)
Definiz: Lettera compagna del C, ed ha anch'ella due suoni diversi, perchè posta avanti all'A, O, U, ha il suono più rotondo, come GALLO, GOTA, GUSTO; e avanti all'E, ed I, ha il suono più sottile come GENTE, GIRO; onde per diffalta di proprio carattere, per servircene nel primo suono coll'E, e coll'I, le pogniamo dopo l'H, come GHERONE, GHIRO. Questo GH, quando ne seguita l'I, ha anch'egli due suoni, l'uno più rotondo, e grosso, come GHIRLANDA, VEGGHI, dal verbo Vedere; l'altro più sottile, e schiacciato, il quale per lo più avviene, quando all'I segue un'altra vocale, come GHIANDA, GHIERA, VEGGHIA; e a cotali suoni, per isfuggire errore, sarebbe di bisogno proprio carattere a ciascheduno. Delle consonanti riceve dopo di se, nella stessa sillaba le L, N, R, come NEGLETTO, GLORIA, EGLI, REGNO, SOGNO, DISEGNARE, INGRATO, GRETOLA: bene è vero, che dopo la L, dove non seguita l'I, per esser suono per la sua durezza sfuggito da questa lingua, si truova di rado. Quando alla L col G avanti seguita l'I, in tal caso ha due suoni, l'uno più rotondo e grosso, come NEGLIGENTE, il quale non è molto ricevuto da noi; l'altro più sottile, o schiacciato, come GIGLIO, FOGLIO, e questo è nostro proprio. Aggiunto, come s'è detto, il G alle L, ed N, gran parte ne perde del suo suono, come AGLIO, RAGNA. Consente avanti di se la L, N, R, S, nel mezzo della parola, e in diversa sillaba, come VOLGO, VANGA, VERGA, DISGREGARE, benchè la S si trovi in mezzo di rado, e per lo più in composizione colla preposizione DIS. Ma nel principio di parola più frequentemente, come SGARARE; e si pronunzia sempre la S avanti al G nel secondo modo, cioè nel suono più rimesso, come nella voce ACCUSA. Raddoppiasi questa lettera nelle nostre voci molto spesso: come POGGIO, OGGI, ec.
186) Dizion. 4° Ed. .
SCALTRIMENTO
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pag.354



1) id: 8c8175f9833c415cb7148078fcbf2479)
Esempio: Genes. P. N. Per lo suo senno, e scaltrimento.
187) Dizion. 4° Ed. .
FORZOSAMENTE
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pag.510



1) id: df2a4114ab9d4ff3ab62e732988a436a)
Esempio: Rim. ant. P. N. Guitt. Pugnan dunque valer forzosamente.
188) Dizion. 4° Ed. .
PENSATO.
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pag.549



1) id: 20aed290152d450b84b4e4fe3cea2f01)
Esempio: Rim. ant. P. N. Noff. Buonag. Oltre l'uman pensato.
189) Dizion. 4° Ed. .
DISBRIGARE
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pag.157



1) id: 3638da9ae6ef42eaa23c88022456056e)
Esempio: Vit. Crist. P. N. Hae a disbrigare questa quistione.
190) Dizion. 4° Ed. .
DISCARICARE, e DISCARCARE
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pag.158



1) id: 87220db368b948ff87cb946aeb4ddc46)
Esempio: Esp. P. N. Le altre caricano, e questa discarica.
191) Dizion. 4° Ed. .
ABBOMINABILE.
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pag.11



1) id: 6cd8a735e2344969aea0c0d7635353ba)
Esempio: Virg. Eneid. P. N. Al postutto abbominabile cosa è.
192) Dizion. 4° Ed. .
CHE CHE.
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pag.635



1) id: 665c9f17fcbb45539d5333370ea52fb8)
Esempio: Esp. P. N. Che che il mondo ne dica.
193) Dizion. 4° Ed. .
SPOGLIATO.
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pag.677



1) id: d9dc65fc93264e4ea4e566251dfd6f9b)
Esempio: Ovid. Pist. 41. Oh che disinore è questo, che lo scudo tuo abbia coperto il molle, e lo femminile lato della tua amante, il quale è coperto dell'aspro, e velluto cuoio spogliato per le tue forze dalle coste dello arricciato leone.
194) Dizion. 4° Ed. .
A TROMBA
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pag.313



1) id: 53d662d7137e4073967821bdb2de463d)
Esempio: Sagg. nat. esp. 68. Il ramo C, D, si dilati a tromba nella bocca D.
195) Dizion. 4° Ed. .
CONTEMPORANEO
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pag.784



1) id: 4525d7040eb44ee28f6a0c755d8fcdb7)
Esempio: Fior. Ital. D. Iobbo ec. fu contemporaneo.
196) Dizion. 4° Ed. .
PROPOSTO
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pag.748



1) id: 11b8190156204ac8bd5f1ede3e3d1379)
Esempio: Introd. Virt. D. Arcipreti, proposti, e abbati.
197) Dizion. 4° Ed. .
TERRENAMENTE
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pag.65



1) id: 429cc57adf5b4e118d1f958c8f8f3ffb)
Esempio: S. Ag. C. D. Allora intendono terrenamente.
198) Dizion. 4° Ed. .
MODESTAMENTE
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pag.265



1) id: a3eab79cbcdc4c539431f36c74fff6b3)
Esempio: Esp. Salm. G. D. Intende modestamente, e con divozione, secondoch'è scritto nel salmo.
199) Dizion. 4° Ed. .
O
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pag.373



1) id: 78fa850d8c93486e9d6abab5e5a7723d)
Esempio: Bocc. g. 4. p. 10. O come si chiamano?