Lessicografia della Crusca in rete

Volume 5 - Dizionario 4° Ed.
1) Dizion. 4° Ed. .
ZIPOLARE
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pag.362

ZIPOLARE.
Definiz: Serrar con lo zipolo.
Esempio: Monac. lett. Come i vendemmiatori zipolano bene le cannelle de' tini.

2) Dizion. 4° Ed. .
ZIPOLETTO
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pag.362

ZIPOLETTO.
Definiz: Dim. di Zipolo.

3) Dizion. 4° Ed. .
ZIPOLO
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pag.362

ZIPOLO.
Definiz: Quel piccol legnetto, col qual si tura la cannella della botte, o d'altro vaso simile. Lat. vertibulum.
Esempio: Libr. Mott. Uno fanciullo accusato d'avere sforzato una fanciulla, per consiglio della madre stette un pezzo in una tinella d'acqua fredda, sicchè la cosa sua menomò, e così aperto, la madre lo menò dinanzi al giudice, e disse: vedi, messere, se costui è da sforzare una fanciulla. La fanciulla vedendolo, lo tocca, e dice: ov'è l'altro che tu mi mettesti, che questo non è quello? Di che misura era? Messere era, come un buon zipol grosso.
Esempio: Bellinc. son. 154. Più forte, che l'aceto, è sempre il zipolo.
Esempio: Burch. 1. 14. S'era posata in sul veron di Ripoli Per poter me' veder giostrar gli zipoli.
Definiz: §. Far d'una lancia un zipolo; proverb. che si dice del Ridurre il molto al poco, e Di materia atta a far gran cosa a pena cavarne, per poco sapere, o per trascuraggine, una piccola; che anche diciamo Far d'una lancia un punteruolo. Lat. pro amphora urceum facere.

4) Dizion. 4° Ed. .
ZIRBO
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pag.362

ZIRBO.
Definiz: Rete nel signific. del §. V. Lat. omentum. Gr. ἐπίπλοον.
Esempio: Volg. Ras. Perchè il zirbo cuopre quasi le budella.
Esempio: Red. Vip. 1. 76. Mi sono riuscite molto grasse in quella parte, che si chiama la rete, e da i medici vien detta omento, e zirbo.

5) Dizion. 4° Ed. .
ZIRLAMENTO
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ZIRLAMENTO.
Definiz: Il zirlare.

6) Dizion. 4° Ed. .
ZIRLARE
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ZIRLARE.
Definiz: Mandar fuor il zirlo. Lat. trutilare.

7) Dizion. 4° Ed. .
ZIRLETTO
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ZIRLETTO.
Definiz: Dim. di Zirlo.

8) Dizion. 4° Ed. .
ZIRLO
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ZIRLO.
Definiz: Quella voce acuta, e tronca, che fa il tordo, detta così dal suono di essa voce. E Zirlo si dice anche il Tordo, che si tiene in gabbia per zirlare.

9) Dizion. 4° Ed. .
ZISICA, e ZISIGA
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ZISICA, e ZISIGA.
Definiz: Sorta d'uva, ed anche il Vitigno, che la produce.
Esempio: Cr. 4. 4. 10. Buone (uve) sono grilla, e zisiga, le quali in altro nome sono dette margigrana, o rubiola.
Esempio: E Cr. appresso: Imperocchè la zisiga fa più nobil vino, e meno.
Esempio: E Cr. 12. 8. E cotal potatura può esser servata nella zisica, e verdéa.

10) Dizion. 4° Ed. .
ZISO.
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ZISO.
v. ZIESO.
11) Dizion. 4° Ed. .
ZITELLO
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ZITELLO.
Definiz: Fanciullo. Lat. puellus. Gr. παιδάριον.
Esempio: Bocc. nov. 90. 5. Comar Gemmata, non ti tribolar di me, che io sto bene, perciocchè, quando mi piace, io fo questa cavalla diventare una bella zittella.
Esempio: Dant. rim.13. Lo vostro pregio fino In gioia si rinnovelli Da grandi, e da zitelli.
Esempio: Mor. S. Greg.18. 2. Quelle femmine, che son poste al giudicio, ovvero al governo delle zitelle.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 10. 4. Col cuor perfetto, e colla mente pura Sia ricevuto questo bel zitello.

12) Dizion. 4° Ed. .
ZITO
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ZITO.
Definiz: Zittello, Fanciullo.
Esempio: Teseid. 9. 41. Nella persona in Atena rimase, Giovani, vecchie, zite, ovvero spose.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 15. 7. O manna saporita, Che è la castitate! L'alma conserva zita, E sue fattezze ornate.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 32. 53. Alma, che vai a marito, Di castitate ornata, Lo tuo marito è zito.
Esempio: E Fr. Iac. T. appresso: Non discoprire in pubblico Maritata, nè zita.

13) Dizion. 4° Ed. .
ZITTINO
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ZITTINO.
Definiz: Dim. di Zitto.
Esempio: Zibald. Andr. Non piagner, figliuol mio, sta' zittino, non piagnere.

14) Dizion. 4° Ed. .
ZITTO
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ZITTO.
Definiz: Voce simile alla Latina st, colla quale si comanda il silenzio.
Esempio: Varch. Ercol. 85. Il quale zitto credo che sia tolto da' Latini, i quali quando volevano, che alcuno stesse cheto, usavano profferire verso quel tale queste due consonanti st, quasi, come diciamo noi zitto.
Esempio: Buon. Fier. Zitti un po', che elle dormono.
Definiz: §. I. Non fare zitto, vale Tacere, Non parlare. Lat. tacere, silere.
Esempio: Bocc. nov. 79. 8. Salvo chi non volesse starvi a modo di mutolo, senza far motto, o zitto alcuno.
Esempio: M. V. 9. 75. Chetamente, e senza fare zitto ec. uscì di Bologna.
Definiz: §. II. Stare zitto, vale Tacere. Lat. silere. Gr. σιωπᾶν.
Esempio: Varch. Ercol. 85. Noi abbiamo tacere, come i Latini, e ancor diciamo: non far parole, e non far motto, non alitare, e non fiatare, non aprir bocca: chiudila, sta' zitto.
Esempio: Alleg. 5. E i buon soldati in campo, o in cittadella Si stanno zitti in far la sentinella.
Esempio: Malm. 1. 3. Alcun forse dirà, ch'io non so cica, E ch'io farei 'l meglio a starmi zitto.
Definiz: §. III. Non sentirsi uno zitto, vale Essere ogni cosa quìeta.
Esempio: Tac. Dav. ann. 1. 13. Il non essersi altrove sentito un disparere, un zitto.
Esempio: Malm. 1. 10. Niun fiata però, non sente un zitto.
Definiz: §. IV. Zitto, figuratam. per Quieto.
Esempio: Morg. 24. 105. Ch'io lo farò al fin contento, e zitto.
Esempio: Cecch. Donz. 2. 4. I' ho visto Rodomonti, Che non hanno terror delle bombarde, Esser da una donna fatti stare Più zitti, che non fa l'olio nell'orcia.
Esempio: Malm. 10. 1. Se si dà il caso di venire all'ergo, Zitti com'olio poi voltano il tergo.

15) Dizion. 4° Ed. .
ZIZZA
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ZIZZA.
Definiz: V. A. Poppa. Lat. mamma, uber. Gr. μαζός, θηλή.
Esempio: Mor. S. Greg. La mia suora è piccola, e ancora non ha zizze.
Esempio: E Mor. S. Greg. di sotto: Ma le lammie nudarono la mamma, o vero la zizza, e nutricarono li loro catelli.

16) Dizion. 4° Ed. .
ZIZZANIA
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ZIZZANIA.
Definiz: Loglio, Cattivo seme. Lat. lolium. Gr. αἷρα, ζιζάνιον.
Esempio: Cr. 3. 12. Il loglio, ovvero zizzania nasce tra 'l grano, e ne' secchi campi, ed ha virtù acuta, e velenosa.
Esempio: Dial. S. Greg. I mietitori son gli Angeli, le zizzanie i peccatori. Allora dunque gli mietitori legheranno le zizzanie in fasci ad ardere.
Esempio: Annot. Vang. E conciossiecosachè nascesse l'erba, e facesse frutto, allora apparvono le zizzanie.
Definiz: §. I. Per similit.
Esempio: Cr. 3. 12. Siccome il papavero è la zizzania della vena, e i cavoli della vite, imperocchè la riarde.
Definiz: §. II. Per metaf. vale Scandalo, Dissensione, Discordia.
Esempio: Bocc. nov. 8. 4.Rapportar male dall'uno all'altro, in seminare zizzania, in dire cattività, e tristizie.
Esempio: Amet. 91. Avvegnachè ec. Tesifone con seminate zizzanie, e Giunone con turbamenti contrarj più volte si sieno gravemente opposti alla sua salute.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. Guasta il buon seme, che Dio aveva seminato nel loro cuore, seminandovi zizzania, cioè male suggestioni.
Esempio: Tratt. pecc. mort. Chi per loquacità, ovvero per novellare dice tali parole ad altri, che mette discordia, o zizzania fra gli amici, e benivolenti, e l'amicizia d'altri fa perdere ec. pecca gravemente.
Esempio: Buon. Fier. 5. 4. 6. Discoli esiliar, mormoratori Porre io vorrei in dileguo ec. spargitori Di zizzanie.

17) Dizion. 4° Ed. .
ZIZZANIOSO
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ZIZZANIOSO.
Definiz: Add. Che mette zizzania.

18) Dizion. 4° Ed. .
ZIZZIBA
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ZIZZIBA.
Definiz: Zizzisa, Giuggiola. Lat. zizypha.
Esempio: Pallad. April. 7. Se ricente ricolte le zizzibe vi si sprazzi il vino vecchio, diventeranno rugose.

19) Dizion. 4° Ed. .
ZIZZIBO
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ZIZZIBO.
Definiz: Frutto, che fa la zizziba; Zizziso, Giuggiolo. Lat. zizyphus.

20) Dizion. 4° Ed. .
ZIZZIFA
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ZIZZIFA.
Definiz: Giuggiola, Frutta del giuggiolo. Lat. zizypha.
Esempio: Pallad. April. 7. La zizzifa colta matura in un vaso lungo di terra lutato, e in un luogo asciutto riposto si serba.