Lessicografia della Crusca in rete

Volume 5 - Dizionario 4° Ed.
100) Dizion. 4° Ed. .
ZUFOLINO
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pag.369

ZUFOLINO.
Definiz: Dim. di Zufolo; e si prende anche per una Spezie di zufolo.
Esempio: Ciriff. Calv. 1. 25. Tamburi, e zufolin vanno a bandiera.
Esempio: Morg. 24. 93. E suona una zampogna, o zufolino.
Esempio: E Morg. 25. 264. E guazza quella, com'un anitrino, E faceva a' cavalli il zufolino (quì vale: fischio)

101) Dizion. 4° Ed. .
ZUFOLO
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pag.369

ZUFOLO.
Definiz: Il zufolare, in signific. di Fischiare, Fischio. Lat. sibilus. Gr. συριγμός.
Esempio: Fav. Esop. Cominciò ad attoscare la casa del villano, e a volere offendere, andandoli addosso con grandi, e diversi zufoli.
Esempio: Guid. G. Il quale, poichè 'l dragone vide, che egli veniva a lui, multiplicando gli zufoli ec.

102) Dizion. 4° Ed. .
ZUFOLO
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pag.369

ZUFOLO.
Definiz: Strumento di fiato, rusticale, fatto a guisa di flauto. Lat. tibia. Gr. αὐλός.
Esempio: Ros. Vit. F. P. cap. 16. La fortuna fa con esso noi la vendetta de' fanciulli, a' quali mostriamo il zufolo, ed egli crede, che sempre gli duri; quando s'avvede, che gli manca il suono, ed egli lo rompe.
Esempio: Vit. Plut. Addottrinava li suoi discepoli, come si conveniva sonare il zufolo.
Esempio: Ciriff. Calv. 4. 109. Sonando cetre, zufoli, e tamburi, Per dare al capitan quel dì diletto.
Esempio: Cant. Carn. 463. Ciascun ha in se divisa, Trombe, tamburi, zufoli, e bandiere.
Esempio: Morg. 18. 151. E che tu intenda a un fischiar di zufolo.
Esempio: E Morg. 18. 160. E non voglio, oste mio, come 'l gigante, Far degli orecchi zufoli a rovaio.
Esempio: Buon. Fier. intr. 2. 3. E non s'odan nè zufoli, Nè corna, o cornamuse de' pastori.
Esempio: Red. Ditir. 24. Al suon del zufolo Cantando spippola Egloghe.
Definiz: §. Zufolo, figuratam. si dice per Minchione.
Esempio: Cecch. Inc. 1. 2. Sì che tu resterai zufolo zufolo.

103) Dizion. 4° Ed. .
ZUFOLONE
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pag.369

ZUFOLONE.
Definiz: Zufolo grande.
Esempio: Ciriff. Calv. 1. 21. E corni, e tamburacci, e naccheroni, E pifferi, o screziati zufoloni.

104) Dizion. 4° Ed. .
ZUGHETTO
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pag.369

ZUGHETTO.
Definiz: Dim. di Zugo.

105) Dizion. 4° Ed. .
ZUGO
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pag.369

ZUGO.
Esempio: Cecch. Proverb. Sono i zughi una sorta di frittelle fatte di pasta, avvolte in tondo sur un fuscello, e cotte coll'olio nella padella, e perchè le più volte si immelano di sopra, si dicono zughi melati. E perchè hanno qualche somiglianza col membro virile si piglia zugo spesso per quello, onde quando si dice a uno: tu se un zugo, si vuol dire che sia uno di quelli, e si usa di dire di certi, che sono piacevoli, e buon compagni, ma anzi che no, semplici.
Esempio: Pataff. 7. E della Vernia parean frate zugo, In gran cattività sì son cresciuti.
Esempio: Cecch. Inc. 3. 4. Oggi ogni zugo melato vuol titolo.
Esempio: Segr. Fior. Mandr. 3. 6. E ora m'hanno quì posto, come un zugo, a piuolo.
Esempio: Lasc. Gelos. 4. 9. A ogni modo questo zugo del mio padrone l'altrieri, chiedendoli denari, mi disse, che gli pareva troppo a farmi le spese, come s'io fussi un cane.
Esempio: E Sibill. 5. 5. E' mi avevano piantato, come un zugo, a piuolo.
Esempio: E Lasc. rim. 3. 323. Ma cassino a lor posta, Meninsi il zugo, e rinneghino Dio, Che l'Accademia ho fatta, e fondat'io.
Definiz: §. Rimanere un zugo, vale Restar burlato.

106) Dizion. 4° Ed. .
ZUGOLINO
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pag.369

ZUGOLINO.
Definiz: Dim. di Zugo.
Esempio: Libr. Son. 52. Ch'io so, zugolin mio, quanto tu schizzi.

107) Dizion. 4° Ed. .
ZUPPA
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pag.369

ZUPPA .
Definiz: Propriamente pane intinto nel vino, ma si prende anche per Pane intinto in qualsivoglia altro liquore; Suppa. Lat. panis vino madidus. Gr. ἄρτος οἴνῳ βρεχόμενος.
Esempio: Cecch. Proverb. Zuppa è quella, che comunemente si fa col pane, e col vino in un vaso, o bicchiere.
Esempio: Alleg. 15. Ma s'e' mi faceva prima biascicare una zuppa di malvagia ec.
Esempio: E Alleg. 192. Ch'attuffatovi il pan, vi fo la zuppa.
Esempio: Malm. 4. 25. Per una zuppa dolla ancor di greco.
Definiz: §. I. Zuppa Lombarda, Sorta di minestra.
Esempio: Lab. 191. I tordi grassi, le tortorelle, le zuppe Lombarde, le lasagne maritate ec. (alcuni T. leggono suppe)
Definiz: §. II. Zuppa segreta, si dice Quella, che fa altri in bevendo, mentre abbia ancora del pane in bocca.
Definiz: §. III. Chi fa l'altrui mestiere, fa la zuppa nel paniere; proverb. che vale, che Chi si mette a far quel, ch'e' non sa, getta via la fatica, e 'l tempo. Lat. quam quisque norit artem, in hac se exerceat.
Esempio: Bellinc. son. 160. Non sai, che chi vuol far l'altrui mestiere, Dice un proverbio, e sai, che questo è bello, Ch'egli usa far la zuppa nel paniere?
Definiz: §. IV. Far la zuppa nel paniere, vale anche Far cosa inutile, e che non può riuscire, Affaticarsi in vano, Gettar via il tempo. Lat. oleum, atque operam perdere. Gr. εἰς μάτην κοπιάζειν κοπάζειν, κοπιᾶν.
Esempio: Buon. Fier. 4. 2. 5. E tutte le tue zuppe Postu far 'n paniere.
Esempio: Malm. 2. 7. Or basta, chi del mio fa capitale, Diss'egli, fa la zuppa nel paniere.
Esempio: Red. Ditir. 44. Chi s'arrisica di bere Ad un piccolo bicchiere, Fa la zuppa nel paniere.
Definiz: §. V. Mangiar la zuppa co' ciechi, figuratam. vale Trattare con chi non ha attenzione, o accortezza.
Esempio: Cecch. Proverb. Mangiar la zuppa co' ciechi Zuppa è quella, che comunemente si fa col pane, e col vino in un vaso, o bicchiere; e perchè tal pane si stritola, però chi non vede lume male la raccoglie, se non ha spazio; onde un alluminato, che con loro mangiasse, avrebbe gran vantaggio; onde è nato il proverbio: Tu credi avere a mangiar la zuppa co' ciechi.
Esempio: Lasc. Parent. 5. 2. Guardate quel, che voi fate: non pensate avere a mangiar la zuppa con ciechi.
Definiz: §. VI. So quel ch'io dico, o simili, quando dico zuppa; proverb. dinotante Aver fondamento di quel, che si dice, o crede.
Esempio: Cecch. Corr. 1. 2. Bastivi, ch'io so Quel, ch'i' vo dire, quand'i' dico zuppa.
Definiz: §. VII. La zuppa mi fa nodo, cioè Trovo diffiltà, dove non si dovrebbe incontrare.
Definiz: §. VIII. Zuppa, figuratam. per Confusione, Mescolanza.
Esempio: Salvin. pros. Tosc. 1. 110. Ne' conviti de' filosofi vi era una zuppa di serio, di giocoso, una mescolanza di gravità, e di brio ec.

108) Dizion. 4° Ed. .
ZUPPETTA
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pag.369

ZUPPETTA.
Definiz: Dim. di Zuppa; Zuppa piccola.
Esempio: Libr. cur. malatt. Nella segnatura si può conceder loro la zuppetta fatta di pane in vino bene innacquato.

109) Dizion. 4° Ed. .
ZUPPONE
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pag.369

ZUPPONE.
Definiz: Zuppa grande.
Esempio: Buon. Tanc. 4. 9. E fecero in quel vin zuppon tant'alti.

110) Dizion. 4° Ed. .
ZURLARE
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pag.369

ZURLARE.
Definiz: Fare zurli, Andare in zurlo.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. I fanciulli zurlano soventemente nella scuola non osservati da' maestri.

111) Dizion. 4° Ed. .
ZURLO
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pag.369

ZURLO.
Definiz: Lo stesso, che Zurro.
Definiz: §. I. Essere in zurlo, o Stare in zurlo, o Andare in zurlo, vagliono Aver qualche eccesso di allegría, di desiderio, o simili.
Esempio: Libr. Son. 133. Tutti si stanno in zurlo intorno al Franco.
Definiz: §. II. Mettere in zurlo, vale Accendere in altrui bramosía, ilarità, o simili.

112) Dizion. 4° Ed. .
ZURRO
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pag.369

ZURRO.
Definiz: Lo stesso, che Ruzzo, Allegria, Desiderio smoderato di checchessia.
Esempio: Morg. 9. 33. Tu terrai a bada quella gente pazza, E tutti saran presi così in zurro.
Esempio: Burch. 1. 130. In mentre ch'i giostranti erano in zurro.
Definiz: §. Cavare il zurro di capo a uno, vale Fare stare altrui a segno, o in cervello, Tenerlo in timore col gastigo; che anche diciamo Cavare il ruzzo. Lat. serio aliquem cohibere.

113) Dizion. 4° Ed. .
TASTOLINA.
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pag.22

TASTOLINA.
Definiz: Dim. di Tasta; Tastetta.
Esempio: Libr. cur. malatt. Si vagliono di certe tastoline fatte di giunco.

114) Dizion. 4° Ed. .
TASTONE, e TASTONI.
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pag.22

TASTONE, e TASTONI.
Definiz: Avverb. Andar tastone, o a tastone, vale Andar brancolando, al tasto.
Esempio: Vit. Barl. 21. E sì fa egli assai quando va a tastone, e sì cade alcuna volta in uno fossato.
Esempio: Salvin. disc. 1. 261. Ognuno crede d'avere dal canto suo la verità; gli uomini la vanno al buio, come a tastoni, cercando.
Definiz: §. Per metaf. vale Far checchessia a caso, o a vanvera. Lat. temere. Gr. εἰκῇ.
Esempio: Rim. ant. Salvin. Doni 141. Grazia gli fe la divina potenza, Senza la qual ciascun parla a tastone.
Esempio: M. Aldobr. P. N. 44. Sanza queste cose guardare non puote niuno dirittamente operare, se non a tastone, siccome al giorno d'oggi fanno ancora i malvagi fisichi.

115) Dizion. 4° Ed. .
TATO, e TATA.
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pag.22

TATO, e TATA.
Definiz: Voci fanciullesche, che vagliono Fratello, e Sorella. Lat. frater, soror. Gr. ἀδελφός, ἀδελφή.
Esempio: Malm. 2. 66. E piangendo diceva: o tato mio, Se tu muori ec.
Esempio: Buon. Fier. intr. 2. 5. Che 'n cura m'accettò tata, e tutrice.
Esempio: E Buon. Fier. 2. 3. 12. Elle tate, e nutrici L'ebber cresciuto amico, e fur felici.

116) Dizion. 4° Ed. .
TATTAMELLA.
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pag.22

TATTAMELLA.
Esempio: Varch. Ercol. 52. Nel medesimo significato si piglia tattamellare, onde nasce tattamella, cioè uno, che cicala assai, e non sa che, nè perchè.

117) Dizion. 4° Ed. .
TATTAMELLARE.
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pag.22

TATTAMELLARE.
Definiz: Ciarlare. Lat. inaniter verba funditare, effutire. Gr. ψυχρολογεῖν.
Esempio: Varch. Ercol. 52. Nel medesimo significato si piglia tattamellare, onde nasce tattamella, cioè uno, che cicala assai, e non sa che, nè perchè.

118) Dizion. 4° Ed. .
TATTERA.
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pag.22

TATTERA.
Definiz: Tacca, nel signific. del §. IV.
Esempio: Malm. 10. 39. Dell'esser folto il bosco, e d'altre tattere, Che gli narra costui, saper non cura (quì vale: minuzie, o circostanze di poca considerazione)

119) Dizion. 4° Ed. .
TATTO.
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pag.22

TATTO.
Definiz: Potenza sensitiva esteriore, sparsa per tutto 'l corpo, per la quale s'apprende la qualità tangibile, propria delle cose corporee. Lat. tactus. Gr. ἀφή.
Esempio: Esp. Vang. I cinque sentimenti del corpo, ciò sono: vedere, gustare, udire, odorare, e tatto.
Esempio: Petr. son. 158. Alcun d'acqua, e di fuoco il gusto, e 'l tatto Acquetan.
Esempio: Dant. Purg. 8. Per lei assai di lieve si comprende Quanto in femmina fuoco d'amor dura, Se l'occhio, o 'l tatto spesso nol raccende.