Lessicografia della Crusca in rete

Volume 6 - Dizionario 5° Ed.
180) Dizion. 5° Ed. .
FORZOSAMENTE.
Apri Voce completa

pag.411

FORZOSAMENTE.
Definiz: Avverb. In modo forzoso, Con gran forza, Gagliardamente; anche in senso figurato. –
Esempio: Rim. Ant. P. N.: Pugnan dunque valer forzosamente.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 3, 1, 49: Così mentre va mendicando argomenti stravolti per l'impotenza, essi medesimi forzosamente predicano e convinconne della sua infinita onnipotenza.
Definiz: § E per A viva forza, usato però in senso figurato. –
Esempio: Rucell. Or. Cical. III, 1, 145: Nacque essa dalla corruzione dell'idioma latino, allorchè per intendersi colla nazione longobarda in gran parte dominante l'Italia, fu a trarre da quella e nomi e forme di dire forzosamente costretta.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 510: Avrebbe avere la cicalata le chieste, tanto più che legge strettissima ogni Accademico obbliga forzosamente a questo burlevole insieme e serio esercizio.

181) Dizion. 5° Ed. .
FORZOSISSIMO.
Apri Voce completa

pag.411

FORZOSISSIMO.
Definiz: Superlat. di Forzoso. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. R.: Egli era tra gli uomini forzoso, anzi forzosissimo.

182) Dizion. 5° Ed. .
FORZOSO.
Apri Voce completa

pag.411

FORZOSO.
Definiz: Add. Dotato di gran forza, Assai gagliardo. Oggi comunemente Forzuto. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. R.: Egli era tra gli uomini forzoso, anzi forzosissimo.
Esempio: Cant. Carn. 195: Non bisogna sia infingardo, Ma forzoso, e ben gagliardo.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 43: Eglino si lamentano che gli uomini.... non siano.... forzosi, come i tori.
Esempio: E Varch. Lez. Accad. 229: Zeusi, che fu tanto eccellente, faceva le donne grandi e forzose.
Definiz: § I. E trovasi per Forte, Gagliardo, in senso morale. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 33: E non dica già alcuno, io non son tale, Seguendo amor carnale, Che servo è lei, quant'il vuol sia forzoso.
Definiz: § II. E si usò per Impetuoso, Violento, e simili. –
Esempio: Sassett. Lett. 247: Entrammo in questi mari d'India, dove non sono burrasche nè venti forzosi, nè ci gonfia il mare.
Esempio: Sangall. Esp. Zanz. 10: Vi calavano con forzosa velocità e grande.
Definiz: § III. E figuratam. –
Esempio: Salvin. Odiss. 366: Antinoo, di me tu sicuramente Tieni ben conto, qual di figlio padre, Che comandasti l'ospite di casa Cacciarsi con forzosa aspra parlata.
Definiz: § IV. Pure per Violento, detto di persona, e usato nel senso scritturale a denotare Che conquista il cielo colle proprie opere. Usato anche in forza di Sost. –
Esempio: Collaz. SS. PP. 92 t.: Le vie di coloro che non fanno nulla sono lastricate di pruni, ma le vie de' forzosi sono peste.
Esempio: Tratt. Virt. 12: Il regno del cielo sostiene forza, e i forzosi l'arrappano.
Definiz: § V. E per Imposto come da forza, A cui uno è costretto; Forzato, Necessario, Inevitabile. –
Esempio: Segn. A. Oraz. I, 5, 125: Questa sola forzosa necessità del morire, chiama a chiunque nasce il pianto sugli occhi.
Esempio: Salvin. Senof. 61: Indecente cosa per avventura a fanciulla, ma forzosa ad una che vuol bene.
Esempio: E Salvin. Disc. 2, 359: La necessaria e forzosa circostanza in cui si trovava, il dispensò da ogni altra legge.
Esempio: Murat. Dif. Giurispr. 9: Nè la Chiesa di Dio ha mai avuto in uso di profferir sentenza a capriccio contra di qualche proposizione, ma allora solamente che la truova contraria.... per forzosa conseguenza a gl'insegnamenti stabiliti dalla santa religione nostra.

183) Dizion. 5° Ed. .
FORZUTO.
Apri Voce completa

pag.411

FORZUTO.
Definiz: Add. Che ha molta forza muscolare; Forte, Gagliardo. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 4: Agrippa Postumo, nipote unico, idiota sì, forzuto, e furibondo, ma innocente.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 84: Non poterono, per molti che fossero e forzuti, sveglierglielo di mano.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 9, 20: E manieroso almen, se non forzuto, Quasi ad un tempo gli troncò la canna.
Esempio: Bellin. Bucch. 61: Ma il mio Bucchero trimembruto Che da sè dice: io sono uomo forzuto, ec.

184) Dizion. 5° Ed. .
FOSCAMENTE.
Apri Voce completa

pag.411

FOSCAMENTE.
Definiz: Avverb. In modo fosco, oscuro; Oscuramente. –
Esempio: Red. Osserv. Anim. viv. 34: Liquido grossetto, e melmoso, di color di filiggine, foscamente verdastro.

185) Dizion. 5° Ed. .
FOSCHEZZA.
Apri Voce completa

pag.411

FOSCHEZZA.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Fosco. L'esser fosco, Stato di cosa fosca. –
Esempio: Cassin. Lett. astron. 9: Vidde con esquisitissimo occhiale di dieci palmi da due lenti la cometa già ridotta ad estrema picciolezza e foschezza.

186) Dizion. 5° Ed. .
FOSCO.
Apri Voce completa

pag.411

FOSCO.
Definiz: Add. Che tira al nero, Oscuro; detto di colore: e detto di cosa, vale Che ha tal colore.
Dal lat. fuscus. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 451: I loro fianchi (de' bovi) sien distesi, e i lombi lati:... le loro unghie grandi, le code lunghe,... e sieno massimamente di color rosso, o fosco.
Esempio: Dant. Inf. 13: Non frondi verdi, ma di color fosco.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 72: Le chiome ha nere, ed ha la pelle fosca.
Esempio: Flor. Agric. Met. volg. 519: Il pelame del castore è disuguale e bianco mescolato di bigio; per tutto l'ha or corto, ed ora il doppio lungo: ma la ludra l'ha fosco, tendente alquanto al color de la castagna.
Esempio: Borgh. R. Rip. 159: Cotesta tavola,... a considerarla poi partitamente, vi si vede qual cosa, che pur dà noia a molti, come la testa del Cristo, per esser di cera fosca.
Esempio: Piazz. Lez. astron. 1, 233: Una tinta di un rosso fosco e debole.
Definiz: § I. E per similit. –
Esempio: Tass. Gerus. 3, 46: E tre volte ricadde, e fosco velo Gli occhi adombrò, che stanchi alfin serrarsi.
Esempio: E Tass. Gerus. 5, 60: Stendendo il fosco manto, La notte in occidente il dì chiudea.
Definiz: § II. Detto poeticam. di aura fosca, cielo fosco, e simili, vale Oscuro, Caliginoso, Non rischiarato da luce. –
Esempio: Dant. Inf. 23: Tenete i piedi, Voi che correte sì per l'aura fosca.
Esempio: E Dant. Inf. 28: Levando i moncherin per l'aura fosca.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 69: Prima che 'l ciel torni più fosco, Verso uno albergo è meglio farsi il calle.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 31, 50: Ma poi che 'l sol, lasciando il mondo fosco, Alla nutrice antiqua fe' ritorno,... Mosse Rinaldo, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 2: O l'aureo sol risplenda, od alle stelle Ed alla luna il fosco ciel s'imbianchi.
Esempio: E Tass. Gerus. 12, 51: Dalla confusïon, dall'aura fosca Favorita e nascosa ella sen gìa.
Definiz: § III. E pure poeticam. detto di luogo, bosco fosco, via fosca, e simili, vale Scuro per folte piante. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 310: Ancor m'avria tra' suo' be' colli foschi Sorga.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 24: Per luoghi ombrosi e foschi mi son messo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 17: Per sentiero ombroso e fosco Il gigante e la donna seguitando, In un gran prato uscito era del bosco.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 20, 107: Già molti dì va per via oscura e fosca, Fuggendo ritrovar chi la conosca.
Esempio: Bemb. Rim. 62: Riva frondosa e fosca, Sonanti e gelide acque, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 37: Nè trova alcun fra via scontro o divieto, Se non quanto per sè ritarda il bosco La vista e i passi, inviluppato e fosco.
Esempio: Pindem. Poes. 9: O che in cammin notturno Per fosca ombrata sponda Vegga, ec.
Definiz: § IV. E detto di giorno fosco, vale Nuvoloso, Non sereno. –
Esempio: Grazz. Rim. 9: Già veder parmi.... E senza più temer ch'altri gli occùpi, Gire i pastori a' giorni chiari e a' foschi.
Definiz: § V. E in locuz. figur. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 46: I dì miei fur sì chiari, or son sì foschi.
Esempio: Nannin. Epist. Ovid. 24: A che per tante notti, a che per tanti Giorni infelici e nubilosi e foschi Lunge mi sto dal mio signor pregiato, E mio dolce marito?
Definiz: § VI. Figuratam. detto di parole fosche, discorso fosco, e simili, vale Non esplicito, Non chiaro. –
Esempio: Alf. Trag. 1, 65: Di un tradimento, in foschi Ambigui detti, a me parlò.
Definiz: § VII. E detto di fatti foschi, memorie fosche, e simili, vale Poco noto, Oscuro, Incerto. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 56: Ma come i luoghi, i fatti ancor son foschi, Che non se n'ha notizia le più volte.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 7: A mal grado del tempo e della morte, Che van battendo i vanni Per far vostre memorie e fosche e corte, Sian (Siam) noi ec.
Definiz: § VIII. E figuratam., detto del futuro, vale Non promettente cose liete, Triste. –
Esempio: Capp. Econ. 371: Le vie del progresso anguste, l'avvenire fosco.
Definiz: § IX. E poeticam. per Mesto, Misero, Doloroso, e simili; detto di pensieri, indole, vita, lamenti, e simili. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 36: Non posso.... Rime aspre e fosche far soavi e chiare.
Esempio: Med. L. Op. 3, 174: E più contenti in questo viver fosco, Che viver con Amor sempre in conviti.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 236: Foran men foschi i dolorosi lai, E men cocenti l'amorose strida.
Esempio: Red. Ditir. 8: Da i pensieri Foschi e neri Sempre sciolto, e sempre esente.
Esempio: Pindem. Poes. 33: Sempre io t'amai [usignolo]; tristo è il tuo genio e fosco.
Definiz: § X. Detto di persona o del suo volto, vale Che ha, o Che dimostra, tristezza, o cupezza. –
Esempio: Bocc. Am. Vis. 20: Con cera fosca ancor vedea lasciare Pluton e' ciechi regni abbandonati, Per troppo ardentemente donna amare.
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 323: Onde nasce che aspri, acerbi, accidiosi, amari e foschi in vista si dimostrano.
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 24: Quando presso di lui, fosca la fronte, Pervenne Alcina,... Prima lo riverisce ec.
Esempio: Pindem. Poes. 174: Star muto, Fosco, pensoso potea un figlio, e stette.
Definiz: § XI. Pure poeticam. detto di occhio fosco o vista fosca, vale Non puro, Offuscato. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 363: Poggi che ognor più molli Fa la mia pena acerba, Struggendo gli occhi nebulosi e foschi,... Udite il suon de' tristi miei lamenti.
Esempio: Bellin. Son. 300: Tu perdona l'ardire, e in grado prendi, Se il mio veder non gìo, fosco ed imbelle, Tant'alto là dove col merto ascendi (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XII. In forza di Sost. L'esser fosco; Oscurità, Tenebre. –
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 58: D'intorno all'onde tue la nebbia e 'l fosco Dispoglin l'aure, e fior vestan le rive.
Esempio: E Alam. L. Op. tosc. 1, 98: Soffiando 'l vento d'ogni 'ntorno scuote Le nubi e 'l fosco.
Definiz: § XIII. In locuz. figur. e figuratam. –
Esempio: Tass. Gerus. 12, 54: Viva la fama loro, e tra lor gloria Splenda del fosco tuo l'alta memoria.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 76: Te sol bramo; e se un tempo inni diversi Sol di tue glorie aspersi, Entro 'l mio fosco il ver forse (oh che spero!) Fia ch'io discuopra, ec.
Esempio: E Filic. Poes. tosc. 431: Interni orrori, dal cui fosco un lume Spunta di fede, che è del sol più chiaro.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 428: Sotto a quel fosco e a quel turbato parendogli di scoprire sempre più qualcosa di conforme alla speranza da lui concepita.
Definiz: § XIV. Al chiaro e al fosco. –
V. Chiaro, Sost., § IX.
187) Dizion. 5° Ed. .
FOSFATO.
Apri Voce completa

pag.412

FOSFATO.
Definiz: Sost. masc. Term. della Chimica. Nome generico dei sali formati dall'acido fosforico con la loro base.

188) Dizion. 5° Ed. .
FOSFITO.
Apri Voce completa

pag.412

FOSFITO.
Definiz: Sost. masc. Term. della Chimica. Nome generico dei sali formati dall'acido fosforoso con la loro base.

189) Dizion. 5° Ed. .
FOSFOREGGIARE.
Apri Voce completa

pag.412

FOSFOREGGIARE.
Definiz: Neutr. Mandare luce fosforica.

190) Dizion. 5° Ed. .
FOSFOREGGIATO.
Apri Voce completa

pag.412

FOSFOREGGIATO.
Definiz: Partic. pass. di Fosforeggiare.

191) Dizion. 5° Ed. .
FOSFORESCENTE.
Apri Voce completa

pag.412

FOSFORESCENTE.
Definiz: Add. Term. della Fisica. Che ha la proprietà di rilucere nell'oscuro a guisa del fosforo: detto di certi corpi.

192) Dizion. 5° Ed. .
FOSFORESCENZA.
Apri Voce completa

pag.412

FOSFORESCENZA.
Definiz: Sost. femm. Term. della Fisica. L'esser fosforescente; Proprietà che hanno alcuni corpi di rilucere nell'oscuro a guisa di fosforo.
Definiz: § I. Dicesi altresì La proprietà che hanno alcuni corpi di divenir luminosi, confricati o riscaldati che sieno, ovvero sottoposti a una scarica elettrica.
Definiz: § II. E dicesi anche Quel fenomeno che apparisce, durante la notte, nell'Oceano, per cui le acque sembrano fosforescenti, e che dipende da un'infinita moltitudine di corpicciuoli animati o vegetali sospesa nella superficie di esse acque.

193) Dizion. 5° Ed. .
FOSFORICO.
Apri Voce completa

pag.412

FOSFORICO.
Definiz: Add. Term. della Fisica. Di fosforo o Del fosforo, Che appartiene al fosforo o ne dipende.
Definiz: § E Term. della Chimica. Aggiunto di acido fosforico, vale Formato dalla rapida e piena combustione del fosforo. –
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 102: I sali marini a base terrosa esistenti in quest'ultime [acque], e gli acidi saccarino e fosforico nelle prime, allorchè siano messi in circostanza di reciprocazione, bastano alla produzione dell'effetto.

194) Dizion. 5° Ed. .
FOSFORO.
Apri Voce completa

pag.412

FOSFORO.
Definiz: Sost. masc. Term. della Chimica. Corpo semplice, non metallico, il quale riscaldato che sia, arde e leva fiamma al contatto dell'aria, e riluce nella oscurità; ed è uno dei componenti essenziali degli esseri organizzati, specialmente di quelli appartenenti al regno animale.
Dal grec. φωσφόρος.
Definiz: § Fosforo rosso o amorfo, dicesi dai Chimici Una modificazione fisica che la luce o il calore produce sul fosforo comune.

195) Dizion. 5° Ed. .
FOSFORO.
Apri Voce completa

pag.412

FOSFORO.
Definiz: Add. Term. della Chimica. Lo stesso che Fosforico, come dicesi comunemente.
Dal grec. φωσφόρος, Che dà luce. –
Esempio: Zanott. F. M. Forz. viv. 212: Il famoso Beccari in Bologna ha discoperto tanti corpi esser fosfori, che oramai può credersi che sieno tutti: del qual ritrovamento non so se alcun altro siasi fatto a' nostri tempi nè più vago nè più leggiadro. Potrà dire alcuno, questa esser legge di natura, che tutti i corpi sien fosfori. Diremo noi per ciò, che se alcuno supponesse un corpo non fosforo, dovesse tosto mancare a lui la ragione, e ritornare il mondo nel caos?

196) Dizion. 5° Ed. .
FOSFORO.
Apri Voce completa

pag.413

FOSFORO.
Definiz: Sost. masc. La stella del mattino, chiamata più spesso Lucifero.
Dal grec. φωσφόρος, lat. phosphorus, che significavano lo stesso. –
Esempio: Segner. Mann. ott. 1, 4: Sorgerà per te qualche fosforo, apportatore di luce dentro il cuor tuo (qui in locuz. figur.).
Esempio: Red. Poes. 256: Da che tramonta il sole infin che fosforo Spunta nel cielo, ec.

197) Dizion. 5° Ed. .
FOSFOROSO.
Apri Voce completa

pag.413

FOSFOROSO.
Definiz: Add. Term. della Chimica. Aggiunto di acido fosforoso, e vale Formato dalla lenta combustione del fosforo.

198) Dizion. 5° Ed. .
FOSSA.
Apri Voce completa

pag.413

FOSSA.
Definiz: Sost. femm. Cavità fatta nel terreno a una certa profondità, e prolungantesi per alcun tratto, a fine di ricevere acque, gittarvi le fondamenta di un edifizio, e simili.
Dal lat. fossa. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 80: Se sarà umido [il campo], si dee asciugar con condotti di fosse da ogni parte.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 148: Dove sono mondi li novali, con fosse pastiniamo, o vero con solchi.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 62: Del fondare adunque, ciò è dello andare a fondo e di fare le fosse, ti sarà bisogno in quel luogo dove tu arai a cercare del terreno fermo e stabile con il cavare e fare una fossa.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. 66: Ne' luoghi paludosi bisogna fare le fosse larghe, e bisogna affortificare le sponde di qua e di là delle fosse con pali, con graticci, con tavole, ec.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 138: Il giunco, se sia nell'orto alcun luogo stagnante o fossa che rattenga l'acqua, a cagione di legar l'erbe o altro, vi si potrà piantare.
Esempio: Guglielmin. Nat. Fium. 51: Col nome di fossa o cavo, s'intende una escavazione fatta in longhezza, che contenga, o sia atta a contenere, acqua stagnante, o per uso di navigazione, o per difesa di città, e fortezze ec.
Esempio: Trinc. Ben. stab. 3: Fosse che ricevono gli scoli dell'acque.
Definiz: § I. E per Quella cavità alquanto profonda, pure fatta nel terreno, a fine di porvi certe piante, e più specialmente viti ed ulivi. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 87: Si deono [le piante del semenzaio] trasporre con tutte le radici alle fosse, cioè nel luogo, dove hai disposto che poi continuamente stieno.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 148: Se fosse fare ti piacciono, tanto le fa' lunghe, quanto le viti deono essere distanti, e in ciascuno capo delle fosse una pianta si ponga.
Esempio: Domen. Plin. 526: Gli oppj si trapongono come gli olmi.... Se si può, farai le fosse tanto innanzi, che si ricuoprano di erba.
Esempio: Lastr. Agric. 1, 198: Facendosi le fosse, si getti la terra buona da una banda, e la cattiva dall'altra, affinchè agevolmente si possa distender quella sulle radici, e questa rimanga di sopra. Lo fosse poi debbono essere di larghezza due braccia, e di profondità altrettanto.
Esempio: Capp. Econ. 366: La fossa per viti non equivale a ciò che il podere esige ogni anno di nuove piante.
Esempio: E Capp. Econ. 368: Sfilare le fosse da viti.
Definiz: § II. E per Fosso. –
Esempio: Pallad. Agric. 39: Chiudesi l'orto in diversi modi. Chi con mura di mattoni crudi; e chi con altre mura; e chi con siepi; e chi con fosse grandi.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 94: Nè era [nell'età dell'oro] campo alcuno, che da alcun termine o fossa o siepe segnato fosse.
Esempio: E Bocc. Com. Dant. M. appr.: Si cominciarono i campi a partire con le fosse, a raccogliere nelle proprie chiusure le greggi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 69: Non altrimente ne l'estrema arena Veggian le rane di canali e fosse Dal cauto arcier nei fianchi o ne la schiena, L'una vicina all'altra, esser percosse.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 19: Spesso il vidi i campi e le profonde Fosse del sangue empir del popol mio.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 5, 29: Cacciando i nimici, entrò in luogo pieno di viti, di fosse e mura, e però disordinatosi, mal cercava d'uscirne.
Definiz: § III. E in locuz. figur. –
Esempio: Dant. Purg. 31: Per entro i miei disiri, Che ti menavano ad amar lo bene, Di là dal qual non è a che s'aspiri, Quai fosse attraversate, o quai catene Trovasti, perchè del passare innanzi Dovessiti così spogliar la spene?
Definiz: § IV. Per similit. –
Esempio: Dant. Inf. 12: Io vidi un'ampia fossa in arco torta, Come quella che tutto il piano abbraccia.
Definiz: § V. Pure per similit. e in senso generico, per Grande e profonda cavità, Luogo profondo, cavernoso. –
Esempio: Dant. Inf. 14: Lete vedrai, ma fuor di questa fossa, Là ove vanno l'anime a lavarsi.
Esempio: E Dant. Inf. 17: Che fai tu in questa fossa?
Esempio: E Dant. Inf. 23: Lor volle Porre ministri della fossa quinta.
Definiz: § VI. E poeticam. trovasi detto di fiume, il cui alveo sia stretto e profondo. –
Esempio: Dant. Purg. 14: Vassi caggendo; e quanto ella più ingrossa, Tanto più trova di can farsi lupi La maladetta e sventurata fossa.
Definiz: § VII. E per Quello scavamento di terreno che si fa attorno a una fortezza, a un luogo fortificato, a un accampamento, e simili, e un tempo anche a città, per impedire al nemico l'accesso: oggi comunemente Fosso. –
Esempio: Giamb. Vegez. 151: Le fosse dinanzi al muro della cittade si debbono latissime ed altissime fare, sicchè non agevolmente si possano riempiere e ragguagliare colla terra per coloro che di fuori stanno ad assedio, e che gli uomini non siano fediti nel muro, ed essendo piene d'acqua non sofferino.
Esempio: Dant. Purg. 6: L'un l'altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra.
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 354: Le fosse si rempieno d'uomini che vi cadeano per la grande calcata che v'era.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 22: Ma come vuole entrar, la via l'è tronca, Come lo cinga intorno muro e fossa.
Esempio: Segn. B. Stor. fior. 418: Superata un'altissima fossa, dove stavano ancora nell'acqua sino alla cintura, vi furono delli alfieri, che piantarono l'insegne loro in sulla terra a dispetto de' difensori.
Esempio: Nard. Stor. 1, 394: Dove si fortificarono amendui quegli eserciti in sì fatto modo di fosse, bastie e ripari, che difficilmente poteva l'una parte assaltar l'altra.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 108: Vogliono che essa fossa sia oltra modo larga ed oltra modo profonda; perciò che essendo così, impedirà alla testuggine andante ed alla torre o a simili altre macchine, il potersi accostare alla muraglia.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 75: Non è gente pagana insieme accolta, Non muro cinto di profonda fossa, Non gran torrente, ec.
Esempio: Parut. Ist. ven. 1, 612: Era il primo bascià due volte passato da Butintrò sopra l'Isola, e condottosi fin sopra la fossa della fortezza per ben riconoscere il luogo.
Esempio: Manz. Poes. 59: Fossa non hanno, nè ripar, nè schiere In ordinanza.
Definiz: § VIII. Per similit. –
Esempio: Dant. Inf. 8: Noi pur giugnemmo dentro all'alte fosse Che vallan quella terra sconsolata.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 50: Troppo alto muro e troppo larga fossa È il monte e il mar, pria che tornar si possa.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 19: Di sangue un rio, d'uomini uccisi un monte D'ogni intorno gli fanno argine e fossa.
Definiz: § IX. E per Canale navigabile. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 146: Lo volgon poi (il legno) per una fossa morta, Ch'a mezzodì presso a Ravenna il porta.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 119: I fiumi oltra questo e le fosse da acqua, e quelle massimo per le quali hanno a passare le navi, io penso ec.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. 388: Furono tirate molte fosse dallo Eufrate nel Tigre, perchè l'Eufrate è di letto più alto. La Lombardia, parte d'Italia che è intorno al Po, dove egli è più basso, ed intorno allo Adice, si naviga tutta per le fosse, il che in quel luogo è concesso dalla pianura. Dice Diodoro che Ptolomeo usciva dal Nilo per una fossa che egli apriva navigando, e navicato che egli avea, la serrava.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 19: Sotto i Granduchi di Toscana una delle principali sollecitudini del governo, e una dell'opere più magnifiche, è stata l'aprire l'esito all'acque stagnanti nel mare per due lunghissime fosse alla destra e alla sinistra dell'Arno, le quali ricevono le innumerabili altre laterali, ec.
Definiz: § X. Fossa, dicesi altresì Una cavità più profonda che larga, aperta nel terreno, per raccogliervi letame, immondezze, e simili; comunemente Buca. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 21: Purchè 'l pozzo s'allarghi (cioè sia discosto) dalle fosse della corte e dalla fossa del letame, acciocchè 'l putrido umor delle fosse o vero del letame non v'entri per l'occulte vie della terra. E nella parte della corte, allato alle capanne delle bestie, si faccia un palude o vero fossa per maturar lo letame.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 243: Erano allora per quella contrada fosse, nelle quali i lavoratori di que' campi facevan votare la contessa a Civillari per ingrassare i campi loro.
Definiz: § XI. E per La materia contenuta in tali fosse. –
Esempio: Cresc. Agric. 29: Proccuri [il villano] d'aver gran fossa di letame.
Definiz: § XII. E per Quel luogo sotterraneo, murato e chiuso da lapida, per conservarvi grano o altre biade, che pur comunemente dicesi Buca. –
Esempio: Benciv. Aldobr. P. 102: Il grano.... sia tenuto nettamente, e non in fossa;... anzi dee essere in magione dove il vento possa ventare.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 7, 14: Egli arebbon mangiato a Faraone Quanto gran per le fosse e per le celle Tenne alcun tempo per sua munizione.
Esempio: Cap. L. Mofet. 103: Anzi i contadini della Puglia nelle fosse del grano quivi sogliono scuotervi le sacca, e dondolarlevi, acciocchè quella mossa più presto fuora gli aliti fiatosi ne pinga.
Esempio: Magazzin. Coltiv. 53: Così accomodato [il grano] e misurato in sacchi, non cala, e non cresce; ma sempre sarà di più peso e di più prezzo, che quello ammontato, o messo in fosse; che l'ammontato più tosto cala, e quello messo in fosse cresce dieci per cento, tirando sempre il grano l'umido della terra.
Definiz: § XIII. Fossa, e più spesso Fossa cieca, dicesi Quella buca coperta superficialmente di frasche, a fine di farvi cadere gli animali selvaggi, od anche i nemici. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 526: Nelle fosse in questo modo, massimamente i lupi si pigliano. Fassi una fossa larga, sì come un gran pozzo, e tanta profonda, che quindi non possa uscire. Questa si cuopre d'un ritondo graticcio, che non tutta, ma quasi tutta, cuopra la fossa, ma sia rasente l'orlo; e sotto il graticcio, in mezzo si lega una stanga più lunga che 'l graticcio e ritonda; e nel mezzo del graticcio si lega un'oca, o vero un agnello, e cuopresi tutto il luogo di paglia: e 'l lupo venente, volendo pigliar l'oca o l'agnello, cade nella fossa col graticcio subitamente rivolto. Anche alla fossa si prendono moltitudine di porci salvatichi.
Definiz: § XIV. In locuz. figur. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. ined. 93: Chi sono le bestie? Gli uomini terreni mondani, che vanno pure col capo alto: a costoro ha fatto il dimonio fossa cieca per pigliargli. Quale è questa fossa cieca?
Definiz: § XV. E figuratam. –
Esempio: Dant. Conv. 103: Appresso di questa li ciechi soprannotati, che sono quasi infiniti, colla mano sulla spalla a questi mentitori sono caduti nella fossa della falsa opinione, della quale uscire non sanno.
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 41: Questo era porgli inanzi un'alta fossa, Che fia gran sorte che schivar la possa.
Esempio: Parut. Soliloq. 1, 3: Con pericolo di cadere nella fossa d'alcuno abituato peccato.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 8: S'invaghì della sua stessa sorella, e tanto la perseguitò colle lusinghe e co' doni, che la fe' cader nella fossa.
Definiz: § XVI. Fossa, prendesi particolarmente per Buca da sotterrarvi cadaveri; Sepoltura, Avello. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 75: Or di bellezza il fiore, E 'l lume hai spento, e chiuso in poca fossa.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 186: Non altramenti che della fossa il traesse, il cominciò a basciare.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 4, 12: Che se l'avessi nella vista colto, Non bisognava se non far la fossa.
Esempio: Bern. Orl. 62, 1: Che come della fossa è messo al fondo Un morto, e noi voltate abbiam le piante Per tornarcene a casa, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 85: Forse il vincitore Degnato avrebbe il mio cenere e l'ossa D'alcun onor di lagrime e di fossa.
Esempio: Fosc. Poes. C. 27: Senti raspar fra le macerie e i bronchi La derelitta cagna ramingando Sulle fosse.
Esempio: Pindem. Poes. 251: Indistinte Son le fosse tra loro.
Esempio: Giust. Vers. 228: Quella gente grossa Pensò del prete vïolar la fossa.
Definiz: § XVII. Fossa, dicono i Fonditori a Quell'apertura che vien fatta in terra a piè della fornace, in cui si sotterra la forma a fine di stringerla e serrarla fortemente. –
Esempio: Cellin. Vit. 424: Subito cominciai a votar la fossa, per sotterrarvi la mia forma.... Quand'io ebbi finito di votar la detta fossa, allora io presi la mia forma, e con virtù d'argani e di buoni canapi diligentemente la dirizzai,... di sorte che la si spenzolava appunto nel mezzo della sua fossa.
Esempio: E Cellin. Pros. 172: Caverai una fossa appresso alla tua fornace dinanzi alla spina; la qual fossa sia tanto profonda, che la tua figura si nasconda in detta fossa, e più bassa ancora un mezzo braccio.
Definiz: § XVIII. Fossa. Term. degli Anatomici. Nome dato ad Alcune piccole cavità del corpo umano, come di quelle del naso fosse del naso, fosse degli occhi, di quella del fossa del palato, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 24: L'ombre, che parean cose rimorte, Per le fosse degli occhi, ammirazione Traean di me.
Esempio: Bart. D. Vit. S. Ignaz. 5, 39: Nella fossa del palato le si erano aperte alquante ulcere.
Esempio: E Bart. D. Op. mor. 27, 2, 124: Gli occhi gli entrarono in capo sì, che non ne apparivan se non le fosse vuote.
Definiz: § XIX. E Fossa magna, dicesi pure dagli Anatomici Quella dilatazione interna della matrice della femmina, che circonda il collo dell'utero. –
Esempio: Lorenz. Torp. 66: Questa papilla.... è così pendente, che a prima vista parrebbe un membro genitale; ma si puote ragionevolmente rassomigliare al collo della matrice umana, che mette capo nella fossa magna.
Definiz: § XX. E per Incavo formato in una materia molle e cedevole dalla pressione di un corpo duro. –
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 55: Io giudico che il sevo, o la creta a sufficienza bagnata, sia la più opportuna materia, sopra cui i mobili cadendo scavino le fosse loro.
Esempio: E Riccat. V. Dial. Forz. 73: Gli sperimentatori.... prendono due corpi disuguali di massa, ma di diametro eguali, i quali lasciano cadere da tali altezze, onde le fosse, nel sevo o nella creta molle formate, riescano eguali.
Definiz: § XXI. Fosse, diconsi per similit., Quei due avvallamenti, che ha nelle gote colui il quale è scarno ed emaciato: ed usasi più spesso nelle maniere Avere le fosse nel viso o nelle gote o Aver fatte le fosse nel viso o nelle gote.
Definiz: § XXII. Andare alla fossa, o Scendere nella fossa, vale propriamente Esser portato alla sepoltura, o Esser seppellito: e figuratam., Morire. –
Esempio: Grazz. Pros. 221: Molti che l'avevano veduto andare alla fossa, restarono stupiti, temendo di qualche caso strano.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 8: Perchè di certo se voi andrete alla fossa, non tornerete più in quella casa nimica al cielo.
Esempio: Martin. T. V. 10, 130: Dio mio,... non sia io come quelli che scendono nella fossa.
Definiz: § XXIII. Aprirsi la fossa o Scavarsi la fossa, vale Preparare il male, la rovina, a sè stesso. –
Esempio: Martin. T. V. 10, 29: Ha aperta e scavata la fossa [il malfattore], e nella fossa che ha fatto, egli è caduto.
Esempio: Niccol. Strozz. 4, 4: Passi dal suo castello Lo Strozzi, e n'abbia refrigerio ed ombra, E possa intanto misurar la fossa Ch'ei vi s'aprì.
Definiz: § XXIV. Aver l'un piede, o il piede, o il capo, nella fossa, o dentro la fossa, Essere co' piè, o col capo, nella fossa, ed ellitticam. Co' piedi nella fossa o Col capo nella fossa, vale Esser vicino a morte; e dicesi più spesso di vecchi. –
Esempio: Dant. Purg. 18: E tale ha giù l'un piè dentro la fossa, Che tosto piangerà.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 432: E tal à già l'un piede entro la fossa; cioè è già prossimano a la morte, perchè è vecchio.
Esempio: Bemb. Lett. 2, 20: Ma perciò che il M. ha l'un piè nella fossa, è da stare attentissimo a lui.
Esempio: Cecch. Dot. 1, 1: Io mi dolgo Molto forte di te, che ricco, e vecchio Co' piedi ormai nella fossa, quando Tu aresti sì come buon cristiano A pensar solo all'anima.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 199: Non vi Vergognate, co' piedi nella fossa, Di andare stimolando le persone Da bene.... Per farle capitar male.
Esempio: E Cecch. Esalt. 5, 11: Dio è quel medesimo, Il qual non abbandona i servi suoi; E perch'io son (non che co' piè) col capo Nella fossa, or io vo' pensare un poco Al fatto mio: io rinunzio ogni cosa.
Definiz: § XXV. E in locuz. figur. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 216: Alcuni Cardinali hanno qui i loro agenti, i quali fanno di suo capo alle volte nelle cause fin che essi le rovinano, e come hanno il piè nella fossa, ricorrano a me ch'io gli guarisca.
Definiz: § XXVI. Dar del ceffo nella fossa, trovasi in modo basso per Morire. –
Esempio: Cecch. Stiav. 1, 5: A me pare sempre dare del capo ne' cimiteri, e del ceffo nella fossa.
Definiz: § XXVII. Mandare alcuno alla fossa, vale Ucciderlo, Dargli morte. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 45, 114: E chi manda di lor l'altro alla fossa, Senza rivale al suo contento arrive.
Definiz: § XXVIII. Chi è d'una natura, sino alla fossa dura. Proverbio che significa, come non si muti per lunghezza di tempo il naturale che uno ha; e propriamente intendesi di naturale non buono.
Definiz: § XXIX. Chi non è cervo, e se lo crede, al saltar della fossa se ne avvede. Dicesi proverbialm. per significare che dinanzi al fatto e alle sue difficoltà si scuopre l'impotenza di chi si crede forte o valente. –
Esempio: Grazz. Rim. V. 97: Chi non è liopardo O cervo alfine, e se lo pensa e crede, Al saltar della fossa se ne avvede.
Definiz: § XXX. Chi vien dalla fossa, sa che cosa è il morto, o chi è il morto. Proverbio, il quale significa Che chi ha esperienza di quello, di cui si tratta, ben può egli ragionarne. –
Esempio: Sacch. Op. div. 222: E fo come colui che viene dalla fossa, che sa chi è il morto.
Definiz: § XXXI. Onde la maniera proverbiale, Venir dalla fossa, che significa Avere esperienza di checchessia. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 103: Lo che, di chenti e quali difficultadi sia pieno, voi tutti ben lo sapete, che ve n'intendete, che venite dalla fossa, e che sete del mestiere.
Definiz: § XXXII. Dal campo n'ha uscir la fossa. –
V. Campo, § LXXXIII.
Definiz: § XXXIII. Del senno di poi ne son piene le fosse. Proverbio che vale, come tutti siano capaci a vedere quello che era da fare, dopo che alcuno abbia fallato, o dopo che un'azione o un'impresa sia mal riuscita. –
Esempio: Grazz. Comm. 279: Del senno di poi ne son piene le fosse.
Esempio: Cecch. Dot. 3, 1: Quel ch'è fatto è fatto: del senno di poi ne son piene le fosse.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 470: Come dice un antico proverbio, del senno di poi ne son piene le fosse.

199) Dizion. 5° Ed. .
FOSSACCIA.
Apri Voce completa

pag.414

FOSSACCIA.
Definiz: Peggiorat. di Fossa. –
Esempio: Burch. Son. 2, 90: O putrida fossaccia di ranocchi!