Lessicografia della Crusca in rete

Volume 6 - Dizionario 5° Ed.
120) Dizion. 5° Ed. .
FUMO, e talora anche FUMMO
Apri Voce completa

pag.598

FUMO, e talora anche FUMMO.
Definiz: Sost. masc. Materia minutissimamente divisa, la quale esala dai corpi che bruciano o che sono caldi, si spande in forma di nube per l'aria, e vi rimane per poco tempo sospesa.
Dal lat. fumus. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 76 t.: Elle (le pecchie) fanno re ed oste e battaglia; e fuggono per lo fumo, e raunansi per suono di ferro o di pietre, o di cosa che faccia grande romore.
Esempio: Nov. ant. B. 14: Un povero Saracino.... tenne il pane sopra il vasello, e ricevea lo fumo che n'uscia, ed innebriato il pane del fumo che n'uscia del mangiare, e quelli lo mordea, e così lo manicò tutto.
Esempio: Dant. Purg. 10: Similemente al fummo degl'incensi Che v'era immaginato, e gli occhi e 'l naso E al sì e al no discordi fensi.
Esempio: E Dant. Purg. 33: E se dal fummo fuoco s'argomenta, Cotesta oblivïon chiaro conchiude, ec.
Esempio: Vill. M. 197: Conoscendo che altra medicina bisognava a riducere costui alla via diritta, che suono di campane o fummo di candele, saviamente, senza dimostrare sua intenzione al fatto, ec.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 215: Egli è, che dianzi io imbiancai miei veli col solfo, e poi la tegghiuzza, sopra la quale sparto l'avea, perchè il fummo ricevessero, io la misi sotto quella scala.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 105: Accendete il fuoco, e là vi scaldate; e quando egli ha fatta la bracia, mi chiamate. Volea ch'e' fanti avessono il fummo, e non lo volea elli.
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 9: Pur troppo il negro fumo mi molesta, Che dal fuoco infernal qui tutto esala.
Esempio: Varch. Stor. 2, 237: Il fummo dell'artiglierie dell'una parte e dell'altra non lasciava vedere.
Esempio: Tass. Rim. 1, 71: Ardeano i tetti; e 'l fumo e le faville Rote faceano, e tenebrosi giri.
Esempio: Cap. L. Mofet. 95: Mi si fanno innanzi molte cose simiglianti negli effetti alle mofete, onde io possa peravventura conghietturare di qual generazione quelle sieno: sicome il fummo de' carboni accesi, gli aliti della calcina, ec.
Esempio: Bellin. Lett. P. 316: Non essendo altro il fumo e simili vapori che del corpo, dal quale svaniscono, menomissime particelle, chi non vede che, ec.?
Esempio: Martin. T. V. 10, 321: Sorga il Signore, e sieno dispersi i suoi nemici.... Svaniscano come svanisco il fumo.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 43: Il fumo del tabacco insinuato Per certe inesprimibili regioni, ec.
Esempio: Niccol. Strozz. 3, 2: Su quei colli ameni Più non biancheggia la gentil corona Delle sue ville, e non vi sorge il fumo Allor che muore il dì.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Magal. Relaz. 16: S'ode tre leghe di lontano, e da altrettante si scopre lo spolvero e 'l fumo che fa l'acqua dirotta, stracciata e in mille modi sminuzzata.
Definiz: § II. In locuz. figur. e figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Tristi fummo Nell' aer dolce che dal sol s'allegra, Portando dentro accidïoso fummo.
Esempio: E Dant. Parad. 18: Perch'io prego la mente, in che s'inizia Tuo moto e tua virtute, che rimiri Ond'esce 'l fummo, che 'l tuo raggio vizia.
Esempio: Fag. Rim. 5, 104: E che cosa è la beltà?... Fior ch'a un tratto inaridisce, Fumo lieve che svanisce, Venticel che passa e vola.
Esempio: Capp. Lez. 258: Venne voglia allo Zaiotti.... di segregarmi dai miei colleghi, e con qualche fumo d'incensi dirmi che, ec.
Definiz: § III. Pur figuratam., per Cosa vana, Cosa di nessuna consistenza in sè medesima, e che perciò presto svanisce; nel qual senso trovasi anche in modo alquanto scherzevole, Fumo di pan caldo. –
Esempio: Frezz. Quadrir. 2, 17: Certo adoro Dio; Chè fuor di lui ogni altra cosa è fummo.
Esempio: S. Antonin. Lett. 166: Il demonio per farlo raffreddare da quello buono proposito, si intraversa,... tutto però per divina permissione, acciocchè sia esaminato e provato se tale desiderio è fermo, o fumo di pan caldo.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 11: Ed ammirò che pur all'ombre, ai fumi La nostra folle umanità s'affise.
Esempio: Red. Lett. 2, 148: Non avrei mai pensato che.... avesse mai potuto il sig. D. Francesco conietturare, che io fossi un uomo impastato di vanità, e che io mi pascessi di fumo e di vento.
Definiz: § IV. Vale anche Pezzetto di brace o di carbone che non essendo interamente affocato, tra l'altra brace accesa fa fumo; Fumacchio.
Definiz: § V. Fumo prendesi anche per Il cattivo odore che ha il fumo, ed usasi comunemente nelle maniere Prendere di fumo o Sapere di fumo, parlandosi di vivande. –
Esempio: Leggend. SS. BB. 2, 32: Lo vivande quando senza sale erano, quando sapevano di fummo.
Definiz: § VI. Poeticam. e con qualche aggiunto, vale anche Profumo. –
Esempio: Tass. Amint. 2, 2: Ma non fian giammai Gli altari suoi senza i miei fiori, e senza Soave fumo d'odorati incensi.
Esempio: Maff. Merop. 5, 2: Arabi fumi Di peregrino odor, di lieto suono Musici bossi empiono l'aria.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 16: Ecco soave Tra le preghiere e i voti Salire a te d'Arabi fumi un nembo.
Definiz: § VII. Figuratam., e conforme al linguaggio biblico, vale Il fumo della battaglia, ed anche La polvere che solleva nella marcia un esercito. –
Esempio: Martin. T. V. 13, 134: La Filistea tutta è per terra, perocchè da settentrione vorrà il fumo; e non è chi alle schiere di lui possa sottrarsi.
Definiz: § VIII. Per Qualsivoglia esalazione o evaporazione. –
Esempio: Colonn. E. Gov. Princ. volg. 41 t.: La seconda cosa, che l'uomo die guardare nell'edificare si è, che là dove esso edifica, e' non vi sia l'aire oscura, nè non vi sia fango nè fiumi d'intorno che gettino fummo, perciò che in cotal luoco l'aire non è sano.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 37: Imperciocchè 'l nutrimento ch'è nella detta corteccia, si parte da esse, e si risolve in fumo, per la virtù e caldo del sole.
Esempio: Dant. Inf. 8: Se il fummo del pantan nol ti nasconde.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 34: Induce [il fiume Pereo] nuvili menanti gran fummi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 57: Grande ombra d'ognintorno il cielo involve, Nata dal saettar de li duo campi: L'abito, il fumo del sudor, la polve Par che ne l'aria oscura nebbia stampi.
Esempio: Cellin. Pros. 96: E mi liberavo dai detti fastidj dei fummi del bronzo, osservando poi tutto el restante come lui.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 68: Lodano quella [calcina] che,... quando tu la spegni, con assai scoppj faccia gran fummo e forte, e che se ne vadia in alto.
Esempio: Speron. Op. 1, 22: La terra illustrata e scaldata dal lume del cielo genera alcuna volta fumi cattivi.
Esempio: Soder. Agric. 66: La pioggia.... con lo smisurato ed importuno suo umido, dissipa e spegne i fumi secchi ed aridi, che sono materia de' venti.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 46: E se voi, signor Simplicio, mi sapeste assegnare qual sia il modo di operare della natura nel generare in brevissimo tempo centomila moscioni da un poco di fumo di mosto, mostrandomi ec.
Esempio: Cap. L. Mofet. 128: Se marchesita o antimonio o bitume.... d'acqua forte o di spirito di salnitro imbagnasi, oltremodo caldo ne diviene, e manda un cotal fummo denso molto, e opaco nel quale smorzansi di presente le fiaccole.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 54, 2: Quest'operazioni, per lo maneggiar che ricercano dell'argento vivo, e per i fumi e male evaporazioni che manda fuori, son dannosissime alla sanità degli artefici.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 128: Non è mancato chi creda, che dove il freddo lavora colà nelle sue miniere co' materiali più proprj, arrivi a condizionar le acque purissime a ricever così fatta tempera che e' le formi.... in gioie di varj colori, secondo la varia tintura, che possono dar loro i fumi de' minerali vicini.
Definiz: § IX. E, secondo l'opinione degli antichi, per Esalazione o Vapore che dai cibi o bevande introdotte nello stomaco, o da altre materie formatesi in esso stomaco o negl'intestini, o dal sangue, si supponeva salisse al cervello, impedendone la regolare funzione. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 123: Della quale [grossezza generata dalle fave] il fumo al capo salendo, al celabro nuoce.
Esempio: Gell. Circ. 144: Insino che non son posati que' fumi del vino,... non conoscono l'ebrietà loro.
Esempio: Tass. Lett. 2, 240: La qual [ricetta] vorrei che fosse giovevolissima, e buona per la memoria, e rimediare a' fumi della testa.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 382: Fumosi, si dice di coloro che hanno de' fumi dalla crapula, che si dicon salire alla testa; e de' vapori del vino, che è duro a digerire, e ha bisogno d'essere smaltito col sonno.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 285: Quando que' primi fumi furono saliti alla testa di Renzo, vino e parole continuarono a andare, l'uno in giù e l'altre in su.
Definiz: § X. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Vill. M. 468: I borgesi e 'l popolo minuto di Parigi.... montarono in baldanza, e come suole avvenire.... che i vili che prendono ardire contro a chi fugge, vantandosi di loro cuore e ardire, col fumo della vittoria sanza contasto, si fermarono, aspettando se loro fosse mosso niente.
Esempio: Guidicc. Lett. 9: Il zelo della Fede l'infiamma molto più, che il fumo dell'ambizione.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 358: Tal se ne lieva e monta al capo un fumo di funesti vapori, che il cerebro se ne invasa, e non altrimenti che a un farnetico per acuta febbre, gli si sconserta la fantasia e l'imaginare impazza.
Esempio: Bertin. A. F. Risp. apol. 35: Del resto, a chi non ha la mente annebbiata da i neri fumi del livore, si renderà manifesto se ec.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 382: Uomo fumoso, significa uomo, a cui salgono alla testa i fumi della superbia.
Definiz: § XI. Per Forza, Gagliardia, Vigore; riferito a vini, in quanto si credeva che il loro vapore avesse virtù di salire al capo. –
Esempio: Bellinc. Rim. F. 1, 216: Egli è buon greco: Imbottalo per te, ch'i' vo' il trebbiano, Che non ha tanto fumo, ed è più sano.
Esempio: Tass. Lett. 1, 34: E, quello che è somma lode (dei vini), hanno molta virtù e pochissimo fumo.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 179: Quelli di piano lo pigliavano (il vino), perchè egli ha manco fumo e più colore; e questi di poggio lo tolgono, perchè egli ha manco tinta e più schiena.
Definiz: § XII. Fumo, e, come talora trovasi, Fumo d'arrosto, vale Superbia, Vanagloria, Albagia, Boria. –
Esempio: Sacch. Op. div. 239: Ben si possono più dolere coloro che abondano in ricchezze o in mercatanzia, che per questo misero fummo si levano a volere essere rettori.
Esempio: Bern. Orl. 7, 68: Tanto eri altiero, superbo, insolente; Ora il tuo fumo, e 'l tuo rigoglio è rotto.
Esempio: E Bern. Orl. 65, 4: Tanta insolenzia, tanto esser manesco, Tanto fumo d'arrosto, caverebbe Le ceffate di mano a san Francesco.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 72: Che val, folli, qua giù quel fumo e pompe D'avanzare 'l vicin di forza e stato?
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 258: Non vorrei avervi a dar tuttavia di V. S. R., non che non vi si dovesse, ma perchè, a dirvi il vero, voi mi parete un buon compagnetto, e credo che non vi curiate di troppo fumo.
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 329: Dalla quale presontuosa estimazione (delle proprie ricchezze) nasce di necessità un certo fumo e fasto incomportabile.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 24: Con quel fumo e quell'aria caricata Ei che cos'è?... carnaccia strascicata.
Definiz: § XIII. Quindi Di fumo, detto di persona, e usato a modo di aggiunto, trovasi per Fastoso, Vanitoso, Superbo, che oggi comunemente dicesi Tutto fumo. –
Esempio: Guidicc. Op. M. 2, 178: M. Stefano Fanteaguzzo uomo di fumo e di seguito, e nemico de' Masini.
Definiz: § XIV. E per Onore vano, Vanità; ed usasi più spesso nel numero plurale. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 78: I mantici ch'intorno han pieni i greppi, Sono i fumi dei Principi e i favori Che danno un tempo ai Ganimedi suoi.
Esempio: E Ar. Sat. 1, 173: Non cercar chi più dote, o chi ti porta Titoli e fumi.
Esempio: Guidicc. Op. M. 1, 246: Li quali con più avidità desiderano i fumi, che non faccio io.
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 63: A tal esempio forza è che.... ciascuno... si procacci clientele, fumi, favori, danari in copia, giacchè questi più gli varranno ad avvantaggiarsi, che i suffragj tutti a lui dati dalla sapienza.
Definiz: § XV. Trovasi per Onore, Onoranza, Lode, e simili. –
Esempio: S. Antonin. Confess. 46: Ma se volessi che principalmente Dio fussi onorato, e ancora esso ne vorria un poco di fumo, è veniale.
Esempio: Mont. Poes. App. 76: Gente da gogna, ma superbi e fieri, Mercatanti di fumo e vituperi.
Definiz: § XVI. E per Apparenza pomposa, Pompa. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 23, 378: Spendere prodigamente nella compera d'un piacere al senso, d'un titolo all'ambizione, d'un fumo alla boria.
Esempio: Giust. Vers. 27: Qui non si veggono Fin sulla scala Tappeti, fronzoli, Livree di gala; Nè di risparmio Bizzarro impasto Sotto i magnifici Fumi del fasto.
Definiz: § XVII. Fumo, vale anche Sentore, Indizio, e usasi specialmente nelle maniere Avere fumo, o qualche fumo, di checchessia o Sentire fumo, o qualche fumo, di checchessia, che valgono Venire a saperne, risaperne, conoscerne, alcunchè. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 138: E se pur vuoi macchiar la tua onestà, sieno le cagioni almen tali, ch'elleno non ti arrechin doppia vergogna, ma te ne scusino in cospetto di tutti coloro, che avesser mai fummo de' tuoi portamenti.
Esempio: E Firenz. Pros. 1, 185: In questo mezzo un de' suoi figliuoli, il mezzano, chiamato Agabio, avendo avuto non so in che modo fumo di questa cosa, la disse agli altri fratelli.
Esempio: Guicc. Op. ined. 7, 342: Domani si intenderà se sono levati per questa causa O per altra; chè essendo vero lo avviso del Sedunense,... potrebbe essere cominciassino a sentire il fumo; il che si conoscerà dal procedere loro.
Esempio: E Guicc. Op. ined. 7, 415: Ho qualche fumo che il conte Guido non starà fermo; però parlatene in modo che, ec.
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 11: A Monsignor Ardinghello ho già dato intorno alle buche; ma in somma non esce a nulla, nè per altra via se ne sente fumo niuno.
Esempio: E Car. Lett. fam. 1, 252: Al Vallato non farei di ciò motto per niente, perchè, oltre all'essere innamorato,... se sentisse fumo d'un disordine tale che foste stati svaligiati del vino, ce l'areste; poichè quel raspato bisogna ben che raspi a supplir per greco.
Definiz: § XVIII. Fumo, è anche un Difetto che pigliano i metalli nel fonderli, se non ci si adopera buon fuoco, onde non amalgamandosi perfettamente mostrano strisce di color vario, secondo gli elementi che gli compongono. –
Esempio: Cellin. Pros. 192: Il tuo fornello.... si debbe ricuocere con ventiquattro ore di fuoco;... perchè non lo ricocendo bene, il metallo non viene alla sua fusione, anzi agghiada, e piglia certi fummi dalla terra, i quali ec.
Definiz: § XIX. Fumi chiamansi Gli sfiatatoj delle carbonaie.
Definiz: § XX. Nero fumo, o Nero di fumo, ed anche Fumo da stampatori, dicesi Una specie di poltiglia nera che si ricava dal fumo di materie grasse che brucino, e specialmente dall'olio di seme di lino, e che viene adoperata per uso dei pittori, pulitori, e simili, e per fare inchiostro grasso da stampa. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 7, 159: Si valse assai [Fra Bartolommeo] d'immitare in questo colorito le cose di Lionardo, e massime negli oscuri, dove adoprò fumo da stampatori, e nero di avorio abbruciato.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 8, 54: E se non avesse in questa opera, quasi per capriccio, adoperato il nero di fumo da stampatori, ec.
Esempio: Borgh. R. Rip. 164: Il settimo è detto nero di fummo, perciocchè si fa di fummo da una lucerna piena d'olio di linseme derivante, la cui fiamma percuota in un testo che le sia sopra per riceverlo.
Esempio: Menz. Sat. 97: E dà 'l nero di fummo e la vernice A chi 'n presenza diè pomata e biacca (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XXI. Tabacco da fumo, dicesi Quello conciato da potersi fumare, per distinguerlo da quello in polvere, che è da naso.
Definiz: § XXII. Vendita di fumo, e anche Fumo venduto, si usano dai criminalisti, per significare Quel delitto che consiste nel vantare credito e autorità presso un pubblico ufficiale, e nel prendere denaro od altro, sia come eccitamento o ricompensa della propria mediazione ad ottenere da esso una data grazia o favore, sia col pretesto di dovere da esso comprare la grazia o il favore desiderato, o di dovernelo remunerare. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. 15, 2, 217: Questo è delitto, che si commette da quelli li quali danno ad intendere di procurare de' favori per estorquere de' regali.
Definiz: § XXIII. Andare in fumo, Convertirsi in fumo, Sciogliersi, e simili, in fumo, vale Svaporare. –
Esempio: Cellin. Pros. 149: Si mette [su l'opera che tu vuoi dorare] tutto l'oro che tu vuoi per ben dorarla, e poi con dolce fuoco si rasciuga tanto, che lo argento vivo, per virtù di un dolce fuoco, tutto se ne va in fummo.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 124: Quando non si conserva [la canfora] con diligenza ben serrata nelle scatole, qualche volta se ne va in fumo, e restano così spesso beffati gli speziali.
Definiz: § XXIV. Vale anche Venir meno, Svanire, Dileguarsi. –
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 74: Il verde fatto dal rame, ancor che tal color sia messo a olio, se ne va in fumo la sua bellezza, s'egli non è subito invernicato: e non solamente se ne va in fumo, ma s'egli sarà lavato con una spogna bagnata di semplice acqua comune, si leverà dalla sua tavola, dove è dipinto.
Definiz: § XXV. Figuratam. –
Esempio: Cellin. Vit. 406: La cosa andò in fumo, e io non ne sentii mai più parlare.
Esempio: Dav. Tac. 1, 379: Nel quarto mese la creatura morì, e tutto andò in fumo.
Esempio: Montecucc. Op. 2, 75: Passato il nemico una volta il Raab, tutto il nostro vantaggio era ito in fumo; la linea della corrispondenza tagliata, i paesi interiori da spavento invasi.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 123: Così trattar costumo Qual or vedo per scherzo Nostri cervelli in terzo Andare in fumo.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 21, 46: Fu sconvolta La sua memoria, ed in fumo disciolta.
Esempio: Giust. Vers. 229: E quella pace e quel vivere onesto Subito in fumo andar con tutto il resto.
Definiz: § XXVI. Pur figuratam. e poeticam. vale anche Sparire improvvisamente. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 23: E di distrugger quello incanto vago, Di ciò che vi trovò, fece fracasso, Come gli mostra il libro che far debbia; E si sciolse il palazzo in fumo e in nebbia.
Esempio: Bern. Orl. 5, 51: Il legno era da terra già partito,... E sette miglia in mar s'è già allargato: Il diavolo in un tratto in fumo è andato.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 9, 95: Lo stesso accade alla torre incantata, Che vanne in fumo per virtù di quella Asta.
Definiz: § XXVII. Detto di patrimonio, sostanze, denari, potenza, e simili, vale Andar disperso, Andare in rovina. –
Esempio: Fag. Rim. 6, 179: E tanti regni tuoi girsene in fumo.
Definiz: § XXVIII. E per Andar in rovina, in malora, si disse anche di persona. –
Esempio: Cellin. Vit. 342: Se io mi partissi, voi anderesti l'altro dì tutti in fumo.
Definiz: § XXIX. E nello stesso significato, riferito ad opinioni, argomenti, e simili. –
Esempio: Giambull. P. F. Orig. Ling. fior. 106: Se così è, rispose egli, il mio dubbio se ne va in fumo.
Esempio: Manfred. Scritt. Mot. Acq. 6, 129: Che quando li concedesse, che ora le piene del Po sorpassano quel segno stabile d'allora nella sezione di Lagoscuro, va in fumo tutto il suo argomento.
Definiz: § XXX. Andare in fumo, Finire in fumo, Convertirsi, e simili, in fumo, vale Non aver effetto, Non riuscire, Andar fallito, e simili, detto d'imprese, disegni, speranze, promesse, e simili. –
Esempio: Vill. M. 523: La scusa fu benignamente ricevuta, e accettata la proferta, la quale feciono, che si convertì in fumo.
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 178: Di maniera che se di mille effetti che si producano, quattro o sei ne seguiranno come son predetti, quei soli considerando e tenendo in conto, e gli altri che in fumo son giti sprezzando, finalmente ingannando l'uomo sè stesso, trova al mondo scienzie, che non solo di scienzia non meritano il nome; ma ec.
Esempio: Bald. Vit. Feder. 2, 80: Contentossene il Duca, e così fu posta in piedi una pratica.... che i disegni di Giacopo si risolvessero in fumo: ma non era men astuto Giacopo di quello che si fosse accorto il Duca, e perciò a bello studio andava allungando anch'egli il maneggio di Ferrara.
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 335: Sarebbe bene che quest'ultimo attacco.... non andasse in fumo come l'altro, che da principio dette.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 330: Di strattagemme il mio cervello abbonda; S'andò in fumo la prima, Se svanì la seconda, Or benchè avvolta in fasce, Con forze gigantee la terza nasce.
Esempio: Targ. Viagg. 8, 160: Questa sua impresa, insieme con molte altre magnifiche,... andarono in fumo.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 3, 290: Porgendoci mille belle speranze, che vanno in fumo prima di essere adempiute.
Definiz: § XXXI. Arrivare in un dato luogo al fumo delle candele, dicesi familiarmente per Arrivarvi quando è già finito ciò che ivi si faceva; presa la figura dalle feste religiose, al finir delle quali si spengono le candele, onde si sparge molto fumo per la chiesa.
Definiz: § XXXII. Avere a noia come il fumo agli occhi una cosa o una persona, vale Averla a noia grandemente.
Definiz: § XXXIII. Dare del fumo, vale Adulare, Compiacere con atti o parole all'altrui albagia. –
Esempio: Savonar. Pred. 2: Alcuni, quando viene uno predicatore, cominciano a presentarlo, e poi visitarlo in persona. E lui lo dice poi: Quel gran maestro mi è venuto a visitare; e predicalo in pergamo; e dice: Voi avete uno buono signore. E dàgli bene dello incenso e ben del fumo.
Esempio: Saccent. Rim. 2, 191: Gli do del fumo col cappello in mano, Gonfio il P.... d'ossequj, alfin si piega.
Definiz: § XXXIV. Distillare per fumo, trovasi figuratam. per Andare in fumo, Dileguarsi. –
Esempio: Bonich. Bind. Rim. B. 197: Chi vuole aver gran numero d'amici Aggia in balía un, che si chiama Nummo, Ma s'e' ti fugge, distillan per fummo, E senza offesa ti si fan nemici.
Definiz: § XXXV. Far fumo, dicesi di caminetti, stufe, e simili, quando il fumo delle legna che ardono, non trovando sfogo per il condotto, si spande per la stanza.
Definiz: § XXXVI. Far fumo al naso di alcuno, si disse per Fargli credere una cosa per un'altra. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 357: Io voglio andar per certe bazziche, Per far un po' di fummo al naso al vecchio.
Definiz: § XXXVII. Mandare in fumo, detto figuratam. di sostanze, beni, patrimonio, denari, e simili, vale Disperdere, Dissipare. –
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 51: Avendo mandato in fumo quasi ogni loro avere dietro alle sofisticherie dell'alchimia, pur n'erano tuttavia perduti.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 268: Convien che ci abbocchiamo Con Formion, prima che le trenta mine Ei non ci mandi in fumo.
Definiz: § XXXVIII. Pur figuratam., detto d'imprese, disegni, propositi, e simili, vale Render vano, Sventare, Mandare a vuoto. –
Esempio: Gell. Vit. Alfons. volg. 78: Gli pareva, per avere i suoi confederati, mandate così in fumo queste imprese e disegni del Papa; essere al tutto libero da una dubbiosa guerra.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 60: Tutto questo una falsa lagrimetta.... Manderà in fumo, e smorzeratti ogn'ira.
Definiz: § XXXIX. Montare ad alcuno i fumi, dicesi familiarmente per Andare esso in collera, Venirgli stizza.
Definiz: § XL. Non saper più d'una data cosa, o persona, nè fumo nè bruciaticcio. –
V. Bruciaticcio, § II.
Definiz: § XLI. Non volere d'una cosa o d'una persona sapere, o sentire, fumo, vale Non volerne più sentir parlare in nessuna maniera. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 355: Molto si è rimutato, che sino a iersera non n'ha mai voluto sentir fumo?
Esempio: Pallav. Lett. 4, 217: Io lascio al padre la disposizione libera del figlio, ma con protestazione, che quando sarà uscito dalla fortezza, io non vorrò sentir fumo di lui.
Definiz: § XLII. Ruberebbe il fumo alle schiacciate; dicesi in modo iperbolico di chi è un ladro matricolato.
Definiz: § XLIII. Stimar più il fumo che l'arrosto. –
V. Arrosto, § III.
Definiz: § XLIV. Vendere fumo, vale figuratam. Dare ad intendere per millanteria o per altro fine quel che non è. –
Esempio: Menz. Sat. 2: Perch'io mi son divezzo, e non costumo D'imbalsamar furfanti, e di Parnaso Infame barattier non vendo il fumo.
Esempio: Targ. Valdin. 1, 123: Io non vendo fummo, nè spaccio frottole; i seguenti autori, maggiori d'ogni eccezione, serviranno per accreditare l'uso medico efficacissimo della Tamerigia.
Definiz: § XLV. Vender fumo, vale anche Spacciarsi da più di quel che uno è, e segnatamente dicesi dello Spacciare protezione.
Definiz: § XLVI. A fumo, acqua e fuoco, tosto si fa loco. –
V. Acqua, § IX.
Definiz: § XLVII. Chi s'impaccia colle frasche, la minestra sa di fumo. –
V. Frasca, § XXVIII.
Definiz: § XLVIII. Meno fumo e più arrosto, e Molto fumo e poco arrosto. –
V. Arrosto, § III.
Definiz: § XLIX. Molto fumo e poca brace, si disse proverbialm. di Chi molto presume e poco vale; onde Aver molto fumo e poca brace, vale Avere molta apparenza e poca sostanza. Manco fumo e più brace, si disse per Riprendere chi mostra grande albagia e si gloria di cose vane. –
Esempio: Grazz. Rim. V. 97: Queste son dunque quelle Lode, che merta un debole ed audace, E ch'abbia molto fummo e poca brace.
Esempio: Cecch. Servig. 4, 10: Quando la roba scema, e' cresce i titoli; Manco fummo e più brace.
Definiz: § L. Quando il fumo pasce, l'acqua nasce; proverbio usato a significare che quando il fumo de' camini, per l'aria grave e senza vento, non s'inalza ma va verso terra, è segno che vuol piovere.
Definiz: § LI. Vada il fumo dove vuole andare, si disse proverbialmente per Sia quello che vuol essere, Accada che può; che oggi familiarmente dicesi Nasca quel che ha da nascere. –
Esempio: Bocc. Filostr. 6, 7: Ma mio poter farò quinci fuggirmi,... Com'io promisi; e vada dove gire Ne vuole il fumo, e ciò che può seguirmi Di ciò ne segua.

121) Dizion. 5° Ed. .
FUMOSELLO.
Apri Voce completa

pag.599

FUMOSELLO.
Definiz: Diminut. di Fumoso. Alquanto fumoso, nel senso di Orgogliosetto, Albagioso; usalo anche in forza di Sost. –
Esempio: Fag. Rim. 3, 212: Ed il cappello Cavar l'ho vista, e fare i complimenti, A vergogna di più d'un fumosello, Che non sel cava.

122) Dizion. 5° Ed. .
FUMOSETTO.
Apri Voce completa

pag.599

FUMOSETTO.
Definiz: Diminut. di Fumoso. Alquanto fumoso, nel senso di Superbo, Sdegnoso, Altezzoso. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 416: Di che Vi potete dolere, o tu ella Del fatto mio? N. Di nulla. Uh fumosetto!
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 12, 16: Or quando egli sarà tutto arrostito Allor più non sarai sì fumosetta; Nè col tuo viso arcigno inferocito Mi darai più quella continua stretta.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 222: Tacerò; ma Dio ti guardi Dal soggetto del sonetto; Chè un cervello fumosetto Vi suol dare, o presto o tardi.

123) Dizion. 5° Ed. .
FUMOSISSIMO.
Apri Voce completa

pag.599

FUMOSISSIMO.
Definiz: Superlat. di Fumoso. –
Esempio: Red. Vip. 21: Avend'io messe delle vipere in vasi di vetro pieni di generosissimo vino di Chianti, e di altro vino fumosissimo di Napoli e di Sicilia, ho sempre osservato ec.

124) Dizion. 5° Ed. .
FUMOSITÀ, FUMOSITADE, e talora FUMMOSITÀ, FUMMOSITADE
Apri Voce completa

pag.599

FUMOSITÀ, FUMOSITADE, e talora FUMMOSITÀ, FUMMOSITADE.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Fumoso e Fummoso. L'esser fumoso, Qualità o Condizione di ciò che è fumoso.
Definiz: § I. Per Esalazione fumosa. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 21 t.: Avertendovi ancora che per salvazion di voi cerchiate sempre di schifare il suo fumo (del rame) quando il fondete, perchè è cosa nociva, e continuandolo in spazio di tempo, è veneno pessimo de la vita, e ben spesso stordisce gli omini, o gli fa paralitici, o stupidi, o asmatici, ed in più altre infirmità li conduce, che tutte non vi so dire, causate da la sua fumosità suttile e penetrabile.
Esempio: E Biring. Pirotecn. 66 t.: E questa [renella d'oro] lassate bollire per infino a tanto però che vediate che l'acqua facci li suoi bollor chiari, e che per el collo de la boccia venghino su certe fumosità tanto gialle che pendino in rossigno.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 8, 26: Qui si scorgono nell'arme l'ombre, gli sbattimenti, i reflessi e le fumosità del calor de' lumi, lavorati con ombra sí abbacinata, che invero si può dire che egli fosse il maestro degli altri.
Definiz: § II. E per Esalazione, Vapore, e simili. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 65 t.: E quella che corre su per netto sabbione è migliore che l'acqua vecchia di cisterna, perciò che prende male fumositadi da la terra per troppo lungo dimoro che v'ha fatto.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 325: Il fummosterno è erba assai conosciuta, la quale è così detta, imperocchè è generata da alcuna grossa fummosità della terra.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 433: Le galle si fanno spesse volte intorno alle giunture, e spesse volte per accidente, e per fummosità di letame.
Esempio: Varch. Quest. Alchim. 42: Tutti i minerali.... si generano di queste due medesime fumosità o aliti, vapore ed esalazione.
Definiz: § III. Ed altresì per Esalazione o Vapore che, secondo l'opinione degli antichi, dai cibi o bevande introdotti nello stomaco, o da altre materie formatesi in esso stomaco o negl'intestini, o dal sangue, si supponeva salisse al cervello, ove, ricondensato, o ne impediva le regolari funzioni, ovvero produceva il sonno, o per troppa grossezza costituiva uno stato morboso. –
Esempio: Benciv. Aldobr. P. 205: Quando egli (lo stomaco) non fosse bene disposto, nè bene temperato, sì 'l conoscerai per questi segni, cioè isbavigliare.... e tonamenti e rugghiamenti di ventositade e fummositade alla testa e alla fronte.
Esempio: Zibald. Andr. 121: Quand'egli (lo stomaco) non fosse ben disposto nè ben temperato, sì lo riconoscerai per questi segni, cioè ispesso sboglientare, ruttare di scipido, acerbo e puzzolente savore, doglie e fitte spesso in esso, tonamenti e rughiamenti di ventosità e fumosità d'esso montare alla testa e alla fronte.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 311: Ha virtù diuretica [il comino], e di sottigliar la fummosità, onde, preso con cibi, e ne' beveraggi, e ne' savori, conforta la digestione.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 223: L'abate,... fattolo scignere, e fatta recare acqua fredda, e gittargliele nel viso,... quasi da alcuna fumosità di stomaco o d'altro che occupato l'avesse, gli volesse la smarrita vita e 'l sentimento rivocare, veggendo ec.
Esempio: Sacch. Op. div. 118: Il celabro risolve quella umidità, e diviene acqua, e poichè questa acqua è di sopra, conviene che ella scenda, e non puote scendere dalla via onde ella è salita per la fumosità del sangue che non lascia.
Esempio: Bandell. Novell. 4, 341: Di modo che la vernaccia così le occupò il cervello e levò le sue fumosità, che ella più imbriaca,... si corcò suso una panca a dormire.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 108: Quelle potenzie le quali attendono in questo mentre alla digestione... son tanto unite meco, che ei non può fare che elle non mi dieno qualche impedimento, ancora che.... faccino cocendo il cibo ascendere al capo quelle fumosità, le quali poi, ec.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 376: Digerito il vino, per la cui fumosità era loro annebbiata ed alterata la vista, riconoscono i loro abbagli.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 3, 365: Di quello che si rispose, danne la colpa al vino e alla fumosità delle vivande.
Definiz: § IV. E in locuz. figur. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 342: Vediamo un poco se potessimo però sgombrare dal cerebro di questi ebrj tali fumosità.
Definiz: § V. Nel linguaggio dei Naturalisti, dicevasi sia di Macchia tanto o quanto somigliante a striscia di fumo, che si vede in alcuna specie di marmi, di pietre, o di metalli, sia di Colore diverso da quello che hanno per loro natura. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 9: Vi dico per quanto ho veduto, che quando tal miniere son più di varj metalli miste, più variano le fumosità e le lor tenture, che fanno agli occhi nostri signali dove sono, e di che purità, perchè ogni una, secondo la sua natura, essala il suo colore, tenendo di fuore il sasso chi d'azzurro, e chi di verde e chi di giallo.
Esempio: Targ. Viagg. 9, 50: Quando gli era obiettato che molti si erano provati a saggiare queste [miniere] di Toscana, e l'avevano trovate sterili, replicava che ciò era accaduto, o perchè i saggi erano stati fatti sopra le fumosità e tinture e sopra i pezzi di vena secchi,... o perchè ec.
Definiz: § VI. E parlandosi di miniere, si disse altresì per Vena sottilissima che si diparte dal tronco maestro. –
Esempio: Targ. Viagg. 9, 54: In vece d'investire il tronco o filone grosso e maestro, come dicono i mineralisti, si sia secondata qualche diramazione o fumosità di poco momento.
Definiz: § VII. Per Quel difetto che pigliano i metalli nel fonderli, se non ci si adopera buon fuoco, onde non amalgamandosi perfettamente mostrano strisce di color vario, secondo gli elementi che gli compongono. –
Esempio: Cellin. Pros. 157: Avendo fatte alcune figurette, al re Francesco, di oro,... essendo vicino alla fine nel ricuocerle, come occorre, presono una fummosità di piombo, e si sarebbono rotte come vetro, dove io le vestii del sopra detto loto di cimento, e detti loro fuoco sei ore temperatamente, ed in questo modo le liberai da tal cattività.

125) Dizion. 5° Ed. .
FUMOSO, e talora anche FUMMOSO
Apri Voce completa

pag.603

FUMOSO, e talora anche FUMMOSO.
Definiz: Add. Che ha fumo, Che produce o manda fumo, ed altresì Fumante.
Dal lat. fumosus. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 268: La quale acqua per lo suo fumo sulfureo, poi per lo calore, sì è in colore rossetta, e fuma continuo; così per la rena dello inferno n'andava quello (un fiumicello) e rosso e fumoso.
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 87: Volgiti e mira le fumose ruote De la rovente fiamma predatrice.
Esempio: Soder. Agric. 131: Il platano, il salcio, il pioppo, la vetrice e la palma sono di lor natura men fumosi, e più è il fico ed il caprifico e più penetrativo.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 124: Le vere gemme prodotte da' celesti raggi del sole son più preziose che le misture d'alchimia formate col fumoso calor del fuoco.
Esempio: Bart. D. Cin. 4, 56: Andò a vivere in solitudine e penitenza su la punta d'una montagna, fumosa per sotterraneo fuoco.
Esempio: Spolv. Colt. Ris. 1, 620: Nè quella men dannosa [acqua] esce, che sparsa Di sulfureo vapor, fumosa e calda, D'un mefitico odor, d'un lezzo infame, Le campagne d'intorno e l'aure ingombri.
Definiz: § I. In locuz. figur. e figuratam. –
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 196: E voi frasca fumosa, Ritornate a Firenze.
Esempio: Varan. Vis. 4: E mentre la fumosa esca fallace Porge alla tua ragion, ella non vede Che dentro ha guerra, e fuor nebbia, e non pace.
Definiz: § II. E per Di fumo, Formato da fumo; ed altresì, Che ha natura o qualità di fumo. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 42: Perch'ell'hanno bisogno (le piante) di molto spirito fumoso e libero, il quale si lieva su nel concavo di quelle piante.
Esempio: Soder. Agric. 135: È da tenere che le pietre si vengano a generare da esalazioni fumose e terrestri, le quali, non potendo uscir fuora della terra, si congelano e convertono in loto, e così poi, là dentro cocendosi, diventan pietra.
Esempio: E Soder. Agric. appr.: Fa che altri abbiano per certa opinione che tutte le pietre si generino di commistione di ambedue l'esalazioni fumose ed umide.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 4, 5: E lo spirto in un nugulo fummoso Fu visto uscir da quell'atra cloaca.
Definiz: § III. E per Pieno di fumo. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 2, 275: Si puniscono li iracundi in uno aere caliginoso e fumoso per due ragioni.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 168: Le serocchie già si nascondono per gli fumosi tetti, e diverse in diversi luoghi fuggono gli fuochi e' lumi.
Esempio: Bocchin. Ricord. 10: La quale stanza era buia e fumosa, che vedevamo lume per due balestriere piccole; e perchè non v'era cammino, facevamo fuoco in un cantone, e perchè 'l fumo uscisse suso, lo spagnuolo aveva fatto fare un poco di buca al palco di sopra.
Definiz: § IV. E, conforme a proprietà latina, per Affumicato. –
Esempio: Forteguerr. Cap. 195: Ed anelando [Messalina] e dibattendo il fianco Nella fumosa cella ai servi in braccio, Al suo nome real dava di bianco.
Definiz: § V. Vale pure Che è del color del fumo, Simile al color del fumo. –
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 335: Sono gli scorpioni.... di nove sorti, distinti per diversi colori; cioè, cedrini, rossi, cenericci, ferruginei, verdi, gialli, con nera coda, vinosi, bianchi e fumosi.
Definiz: § VI. E nel linguaggio de' pittori, si disse per Sfumato. –
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 87: Tutte le parti di essa pittura sieno finite:.. le prime sieno terminate di termini noti, ed espediti dal suo campo, e quelle più distanti sieno ben finite, ma di termini più fumosi, cioè più confusi.
Definiz: § VII. Fumoso, vale figuratam. Pieno di boria, di albagia, Altiero, Superbo. E talvolta usasi anche in forza di Sost., per Persona piena di boria, superba. –
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 19: Oh sciocchezza degli uomini, i quali tanto stimano l'andare colle trombe innanzi.... Oh matti fummosi!
Esempio: E Pandolf. Gov. Fam. 38: Chiamano onore essere congiurati co' presontuosi, arroganti e fummosi.
Esempio: Ar. Sat. 1, 158: Io penso e dico che in Roma fumosa Il signore è più servo che 'l ragazzo.
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 267: E per contrario coloro, che, benchè nobili e ricchi sieno, di qualche vizio macchiati, o vero almeno di virtù non ornati, e per questo d'onore indegnissimi, d'onore degni si stimaranno, si dovran nominar fumosi e presontuosi.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 236: Aveva molti fratelli poveri, ed insieme fumosi di attinenze regie, il quale accoppiamento accende, non per avarizia ma per ambizione, una fame insaziabile di ricchezze.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 7: Che zeffiri e favonj, che tanto Impregnan l'altrui teste, e sì fumose Le rendono, e sì tumide?
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 382: Comunemente uomo fumoso, significa uomo a cui salgono alla testa i fumi della superbia.
Esempio: Fag. Rim. 1, 320: So che vi metteranno in iscompiglio Certe fumose: e vi diranno, ec.
Definiz: § VIII. Detto di discorsi discorso fumoso, nomi nome fumoso, lodi lode fumosa, e simili, vale Vanitoso, Borioso. –
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 547: L'ambizioso.... con danno della sanità, con ispendere l'avere, cercherà i vani titoli d'onore, e' fumosi vocaboli che hanno da durare poco o niente.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 1, 131: Dimostrando che il nome della Reggenza, titolo senza sostanza e nome fumoso e vano, era abbondevolmente ricompensato dall'autorità e dalla potestà sopra le provincie.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 395: Per colmare e rendere più fumose le vostre lodi, col poc'anzi citato satirico Fiorentino, inviterò a farvi la corte ancora gli infanti.
Definiz: § IX. Aggiunto di cibofumoso, vale Che produce quei fumi che si credeva salissero alla testa. –
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 3, 4: Cibo grosso e fummoso (le cicerchie) che dà al capo.
Definiz: § X. E detto in particolare di vino fumoso, vale Generoso, Gagliardo, Che inebria. –
Esempio: Alam. L. Colt. 3, 175: Chi più brama il color che l'ambra e l'auro Rappresenti nel vin fumoso, altero,... Intra i candidi raspi un sol non lassa Di porporina gonna, ec.
Esempio: Tedald. Cult. Vit. 14: L'uve, che sono vicine alla terra, fanno il vino possente, fumoso e molto gagliardo.
Esempio: Dat. Vegl. 176: Il poema di Dante.... è simile a' vini generosi, i quali per troppa gagliardia riescono austeri al palato, e fumosi alle narici, e fanno tosto riscuoter chi gli assapora.
Esempio: Red. Ditir. 31: Un gentil bevitor mai non s'ingolfa In quel fumoso e fervido diluvio.
Esempio: Menz. Poes. 1, 228: E per me fumoso e pretto Puro e schietto Sol sia 'l fonte di cantina.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 382: Fumoso, si dice al vino nobile e generoso che ha del fummo.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 109: Secondo i divisati principj sarà [il vino] più perfetto e durevole, ma però molto fumoso.
Esempio: Lastr. Agric. 3, 232: La ricetta del vino di Borgogna applicata alle uve nostre comuni, dà un vino grato, non troppo fumoso nè carico.
Definiz: § XI. E detto di vapori fumosi o esalazioni fumose sia di cibo sia di bevande, vale Che dà alla testa, Che aggrava il capo. –
Esempio: Tass. Lett. 4, 211: Io.... sono infermo.... per una terza specie [di malinconia] ancora, la cui origine cominciò da lo stomaco con alcune mormorazioni torbide, e con esalazioni fumose, per le quali l'intelletto, ec.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 382: Fumosi si dice.... de' vapori del vino, che è duro a digerire e ha bisogno d'essere smaltito col sonno.
Definiz: § XII. Fumoso, detto di persona, vale Alla cui testa sono saliti i fumi della crapula, Che ha i fumi della crapula. –
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 2, 2: Il sonno, amico agli ebeti, a i vinosi, Fumosi e ben pasciuti, e lonzi, e grulli (qui in forza di Sost.).
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 382: Fumosi, si dice di coloro, che hanno de' fumi dalla crapula, che si dicon salire alla testa; e de' vapori del vino, che è duro a digerire.

126) Dizion. 5° Ed. .
FUMOSTERNO e talora anche FUMMOSTERNO.
Apri Voce completa

pag.604

FUMOSTERNO e talora anche FUMMOSTERNO.
Definiz: Sost. masc. Pianta erbacea comunissima, piccola e succolenta, che produce fiori rossastri, il cui sugo usasi come medicamento deostruente, depurativo e tonico; ed è la fumaria officinalis dei Botanici.
È voce composta dalla corruzione delle due voci latine fumus terrae, poichè questa pianta era così chiamata dai medici e dagli speziali. –
Esempio: Benciv. Mes. 35: Il fumosterno è delle medicine benedette; ma l'abondanza d'esso il rimuove dal numero delle medicine preziose.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 325: Il fummosterno è erba assai conosciuta, la quale è così detta, imperocchè è generata da alcuna grossa fummosità della terra.
Esempio: Ricett. fior. 156: Cuscuta, fumosterno, 3, X. an.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 2, 5: E 'n tutte le ricette Per tutti quanti mali.... La medesma cicoria E 'l fumosterno usato comparire.
Esempio: Bertin. A. F. Risp. Gio. Paol. 166: Avete letto fumosterno, erba che appunto serve di medicina pe' cancheri.
Esempio: Targ. Viagg. 8, 55: Fumosterno; nasce per gli campi, e massime dove in quello anno v'ha fatto il zafferano.

127) Dizion. 5° Ed. .
FUNAIO.
Apri Voce completa

pag.604

FUNAIO.
Definiz: Sost. masc. Chi fa o vende funi.

128) Dizion. 5° Ed. .
FUNAIOLO e FUNAIUOLO
Apri Voce completa

pag.604

FUNAIOLO e FUNAIUOLO.
Definiz: Sost. masc. Chi fa o vende funi. –
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. 242: Ancora che.... Baruccio, e Andrea di Feo lastraiuoli, e Maso funaiuolo.... fussono smuniti.
Esempio: Ross. P. Sveton. 1, 109: E fece l'arte del funaiuolo nel casale di Turino, e che l'avolo fu banchiere.
Esempio: Stat. Art. Por S. Mar. 40: Per tor via l'occasione delle fraudi non possino li funaiuoli vendere, o in alcun modo dare, o concedere, nè li tintori tignere delle dette corde.
Esempio: Ammir. Stor. 2, 760: Abbruciarono la casa, che fu di Ciardo vinattiere, posono poi fuoco alla casa di Maso funaiuolo.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 378: Guadagnavano alcuni a conciar pietre, rame,... altri a mettere in opera queste materie, come muratori,... oltre agli accompagnatori e conducitori di queste materie, mercatanti, marinaj e piloti per mare, e per terra vetturali, carradori, carrozzieri, funaiuoli, tagliatori di pietre, ec.
Esempio: E Adr. M. Plut. Opusc. 3, 344: Sì come il funaiolo dipinto nell'inferno lascia all'asino, che pasce appresso, rodere la parte della fune già intrecciata, così l'oblivione, ec.
Esempio: Fag. Rim. 1, 31: E come i funaiuoli, Or venia innanzi, ed ora indietro andava.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 209: Un soldato, passando dal canto di Gioanni Gray funaiuolo, fue insultato con male parole, e malconcio con peggiori fatti.
Definiz: § I. Anderebbe avanti un funaiuolo; modo proverbiale, che usasi a proposito di Chi ha tali vantaggi e lucri, da supplire assai bene alle spese e da far degli avanzi; tolta la locuzione dall'andare indietro che fanno i funaioli nel distendere la canapa che deve servire a far la fune.
Definiz: § II. Fare come i funaiuoli, vale Andare all'indietro; e dicesi figuratam. e familiarm., di Chi negli studj, o in un'arte, non progredisce; e dicesi altresì di Coloro a cui i traffici, i negozj, in vece di prosperare, vanno male ogni giorno più.

129) Dizion. 5° Ed. .
FUNAMBOLO e FUNAMBULO
Apri Voce completa

pag.604

FUNAMBOLO e FUNAMBULO.
Definiz: Sost. masc. Colui che cammina, salta o balla, su fune, o su corda di metallo, sospesa e messa in tirare.
Dal lat. funambulus. –
Esempio: Collaz. SS. PP. 114 t.: Sono assomiglianti a scenobati.... che volgarmente si chiamano funamboli.
Esempio: Mellin. Ricord. 36: Condusse anche il funambulo, e questi fu un turco che.... camminò a piedi ignudi e con un gran contrappeso in mano sopra un canapo legato da S. Maria sopr'Arno, e dentro a' primi merli del ballatoio del Palazzo.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 4, 325: I funamboli, tenendo un'asta lunga in mano, facilmente camminano e ballano sulla corda.
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. appr.: Il funambulo, a guisa di quello che ha da passare il fosso pel ponte stretto, ha da camminare sopra una corda.
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. appr.: Non così tosto ella (l'asta) comincia a muoversi, che il funambolo, al quale basta ogni minimo appoggio per riaversi, si è già riavuto e raddrizzato.
Esempio: Don. Music. Scen. 191: Tra un'azione e l'altra s'interponevano altri passatempi,... come balli, sinfonie, danzatori sulla corda, detti funamboli, ec.
Definiz: § E in forma d'Add., conforme alla natura che tal voce ha nel latino, per Che salta, balla, sopra la fune, o corda di metallo, sospesa e messa in tirare. –
Esempio: Maff. Anfit. 269: Hanno inteso alcuni che gli elefanti funamboli, secondo Svetonio, fatti veder la prima volta da Galba, ballassero su la corda.

130) Dizion. 5° Ed. .
FUNAME.
Apri Voce completa

pag.605

FUNAME.
Definiz: Sost. masc. Quantità di funi di varia grossezza, per corredo o per uso di checchessia. –
Esempio: Uzzan. Prat. Merc. 79: Funame di canape, della soma lir. 1.15.

131) Dizion. 5° Ed. .
FUNATA.
Apri Voce completa

pag.605

FUNATA.
Definiz: Sost. femm. Quantità di cose o di persone legate insieme con una fune. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 395: Tiravano al detto giardino le funate de' congiurati, che aspettavano fuori e per terra, quando erano chiamati al tormento.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 29: Una funata di cani e gatti, di lupi e agnelli, di preti e frati, e di padri spilorci e figliuoli prodighi.
Definiz: § I. Per Colpo dato con fune. –
Esempio: Giust. Vers. 248: Entrò nel tempio, E sbarazzò le soglie profanate A furia di santissime funate.
Definiz: § II. Fare una funata, o come anche trovasi Far funata, vale Fare varj prigionieri legandoli tutti a una fune; e per estensione, Arrestare in una volta molti delinquenti, e trarli tutti insieme in carcere. –
Esempio: Pucc. A. Guerr. Pis. 217: E chi s'armò di lancia e di rotella, E chi portava i raffi con gli uncini, Credendo far de' Fiorentin funata.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 79: E perchè ognun dormiva come un tasso, La donna fece farne una funata, E condursegli a' piedi a baciar basso.
Esempio: Fag. Pros. 20: Fu referito a que' saggi Padri Coscritti lo scandaloso contegno di queste veglie: e da essi ne furon subito rilasciate le opportune esecuzioni, e da' romani littori fatte, di vegliatori e vegliatore di tal sorta, numerose funate.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 207: E al capitan novizio della terra Mostrava i luoghi ove maggior funata Potesser far di chi delinque ed erra.
Esempio: Not. Malm. 1, 118: Fare una funata. Legare con una fune più persone. Quando molti insieme commettono un delitto, si suol dire: Se vengono i birri, voglion fare la bella funata. Non perchè crediamo, che vogliano effettivamente legargli tutti a una fune; ma intendiamo, vogliono farne molti prigioni: e così intendi nel presente luogo.

132) Dizion. 5° Ed. .
FUNE.
Apri Voce completa

pag.605

FUNE.
Definiz: Sost. femm. Quantità ed unione di lunghe fila di canapa, strettamente avvolte insieme, a uso di legare, alzare, tirare, sorreggere, ed è alquanto più grossa della corda.
Dal lat. funis. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 31: Simigliantemente potevi nettare il seme, racconciar le funi vecchie, e far delle nuove.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 34: Accomandato ben l'uno de' capi della fune ad un forte tronco,... per quella si collò nella grotta.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 167: Il pregò per amor di Dio che si collasse nel pozzo, e togliesse un buon coltello appuntato ed una fune, ed o vivi o morti pensasse di legarli, ed egli e 'l figliuolo tirerebbon su la fune del pozzo, alla quale ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 1: Nè fune intorno crederò, che stringa Soma così, nè così legno chiodo, Come la fè ch'una bella alma cinga Del suo tenace indissolubil nodo.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 127: Rotta la fune colla quale io era legato, mi diedi a correre quanto mai m'usciva di tutti quattro i piedi.
Esempio: Assed. Montalc. 364: Concluse.... che lui li averebbe calate dalle mura scale di fune per poter salire comodamente, per così più comodamente trattare di darli nelle mani la città.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 181: Avvolgere le funi insieme è molto più sicuro che annodarle; sopra tutto bisogna avere cura che l'una fune non seghi l'altra.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 1, 312: Nella prima delle tre [cappelle].... che è quella dove sono le funi delle campane, è la vita di San Francesco.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 81: Che avventate [due gran falci] con arte incontra al legno Quelle funi troncar ch'eran sostegno.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 12: Ma nella corda l'istesso atto dell'attorcerla, stringe le fila scambievolmente tra di loro, in maniera che, tirando poi con gran forza la fune, i suoi filamenti si spezzano, e non si separano l'uno dall'altro.
Esempio: Galian. B. Vitr. Comm. 390: Due specie di funi entrano in questi castelli, chiaminsi cavallette o capre, che si fanno per alzar pesi; alcune servono per tener ferma la macchina, e queste si chiamano in latino retinacula, in italiano venti, ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 252: Certuni che non avean simpatia con Marco Bruto, anzi dovevano avere con lui una ruggine segreta, gettarono una fune intorno alla statua, la tiraron giù, le fecero cento angherie.
Definiz: § I. In locuz. figur. e figuratam. –
Esempio: Panzier. Tratt. 42: Le funi che legano insieme e' virtuosi amanti sono quattro.
Esempio: Serdon. Esort. volg. 45: E che ciascun peccante, è legato con le funi del suo peccato.
Definiz: § II. Per estensione dicesi anche d'Un certo numero di fili d'altra materia, strettamente rattorti insieme a uso di fune. –
Esempio: Pallad. Agric. 40: Fa' due filari di solcelli dilungi l'uno dall'altro tre piedi, e addentro più, e metti iventro le dette funi di reste, e ricuopri con lieve terra.
Esempio: E Pallad. Agric. 111: Si fanno le siepi,... mettendo il seme delle spine in trecce o funi di paglia.
Definiz: § III. Fune, in senso particolare, significa Quella adoperata ad usi marinareschi, e spesso sta per Gomena. –
Esempio: Dant. Inf. 20: Diede il punto con Calcanta In Aulide a tagliar la prima fune.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 136: Così stridevan le funi, e fistiavan le vele, e i tuoni e le saette facevano un fracasso sì grando, che ec.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 43: Fune non lega qui, nè col tenace Morso le stanche navi ancora frena.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 5, 22: Giunsero alfin nello spalmato legno, A cui tosto le funi altri disnoda.
Definiz: § IV. E per Quella funicella con nodi, che portano alla cintola alcuni frati, Cordiglio. –
Esempio: Segner. Paneg. 2, 581: Fuggì [Ignazio Loiola] con dissimulate maniere dalla sua casa, e donato a un mendico gli abiti splendidi, e sospese a un altare l'armi sì amiche, si vestì d'un sacco, cinsesi d'una fune, ec.
Definiz: § V. Fune era detta pure Quella specie di tormento che si adoperava per estorcere la confessione agli accusati, o per punire i condannati; ed altresì Il tormento stesso dato con la fune. –
Esempio: Bern. Orl. 45, 1: Ma certa differenzia e certo segno Fa, ch'un merta il baston, l'altro le fune.
Esempio: Stat. Art. Por S. Mar. 41: Sotto pena.... di scudi dieci ed un tratto di fune in publico.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 4, 6: Ma che dicea costei? B. Che era la sventurata Berta da Scarperia,... E ch'alla sua querela Fune non deesi o sveglia.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 157: Meglio starebbe a questi un po' di fune.
Definiz: § VI. Trovasi adoperata, più che altro in poesia, anche nel gen. masc., conforme all'uso più comune del latino. –
Esempio: Car. Eneid. 3, 1007: Fuggite, e senza indugio Tagliate il fune e v'allargate in mare.
Esempio: E Car. Eneid. 10, 351: Il fune allenta, e 'l seno Apri a le vele tue.
Esempio: Tass. Rim. 1, 39: Veggio la donna, anzi la vita mia, E 'l fune avvolto alla sua bianca mano, Che trar l'alme co' pesci ancor potria.
Definiz: § VII. Portatori a cercine e a fune, si chiamarono Quei facchini che per fare il mestier loro usavano il cercine e le funi. –
Esempio: Cap. Comp. Port. 9: De' quali duo di loro siano e debbiano essere manifesti e piubichi portatori a cercine ed a fune, e l'altro sia e possa essere e debbia essere verace figliuo' di portatore a cercine ed a fune, de' quali tutti e tre insieme ec.
Esempio: E Cap. Comp. Port. 13: Ordinarono che le due parti de li detti capitani e camarlinghi e consiglieri de la detta Compagnia e Fraternità siano e debiano essere manifesti e piubichi portatori a cercine ed a fune, overo figliuoli di portatori a cercine e a fune.
Definiz: § VIII. Aggravarsi in sulla fune. –
V. Aggravare, § XXVIII.
Definiz: § IX. Appiccarsi alle funi del cielo, o Attaccarsi, alle funi del cielo. –
V. Cielo, § XLVIII.
Definiz: § X. Avere della fune o Toccar della fune, si disse per Esser tormentato con la fune, Esser collato. –
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 5: Fu preso messer Agnolo Acciaiuoli, ebbe della fune, e fu confinato in Grecia.
Esempio: Varch. Stor. 2, 10: La qual cosa Giorgio, essendo egli vecchio e debole, e Alamanno giovane e gagliardo, non volle fare; e più tosto che toccare della fune, o essere altramente martoriato, confessò d'aver franteso.
Esempio: E Varch. Stor. 2, 136: Lapo di Bartolommeo del Tovaglia, il quale era stato prima accusato e messo nella Quarantia, e toccato della fune, ec.
Definiz: § XI. Dar fune ad alcuno, vale figuratam. Dargli modo, occasione, agevolezza, di fare o di dire checchessia; tolta la figura dall'allentare che si fa la fune a cosa che ne sia legata, affinchè si muova, o vada più prestamente; comunemente Dargli spago o filo dare spago o filo ad alcuno. –
Esempio: Giust. Vers. 285: Quando vedrete a tiro la burrasca, E che il vento voltandosi alla peggio, La repubblica santa della tasca Cominci a brontolare e a far mareggio, Dategli fune, e fatemi che nasca Una sommossa.
Definiz: § XII. Dare la fune, e come anche si disse Dar della fune, valeva Tormentare con tratti di fune. –
Esempio: Varch. Stor. 1, 371: Comandarono che si rizzassero non solamente una colonna per dar la fune, ma eziandio un paio di forche.
Esempio: Grazz. Pros. 222: La mattina, poi che l'Uffizio fu ragunato, si fecero il primo tratto venire innanzi maestro Manente, e cominciaronlo a minacciare aspramente di volergli dare della fune, se non dicesse loro la verità.
Definiz: § XIII. E figuratam., per semplicemente Tormentare, Tenere in gran pena o angustia di animo. –
Esempio: Buonarr. Tanc. 1, 1: Dimmel se vuoi, deh non mi dar più fune; Tu mi stravolgi 'l cuor com'un balestro.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 531: Dimmel, se vuoi: deh non mi dar più fune, non mi tormentare coll'indugiare la risposta.
Definiz: § XIV. Dire senza fune, o senza duol di fune, Confessare, senza fune, o senza duol di fune, sono maniere proverbiali e figurate, derivate dall'antico uso della tortura, che significano Manifestare il proprio segreto facilmente e spontaneamente, o senza esserne molto pregato. –
Esempio: Varch. Ercol. 431: Se egli intende, che si trovino de' forestieri, i quali non solamente possano scrivere, ma scrivano meglio de' Fiorentini, cioè alcuno forestiero d'alcuno fiorentino, lo confesserò senza fune.
Esempio: Ambr. Furt. 4, 8: O, o, costui confesserà senza duol di fune.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 166: Se voi mi addomandate di poi, perchè io scriva lor così fuor di tempo, e forse di proposito, eccovelo detto senza duol di fune.
Definiz: § XV. Mettere alla fune, Porre, o simili, alla fune, valeva Tormentare con tratti di fune. –
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 210: Trovatolo (Paolo Vitelli) per la via bene guardato, la seguente sera lo condussono a Firenze; e avendolo subito esaminato a parole, nè cavandone cosa alcuna, lo messono alla fune.
Definiz: § XVI. Stare sulla fune, con figura presa dalla tortura, vale Stare in penosa sospensione d'animo, Aspettare con grandissimo desiderio e struggimento che alcuna cosa accada, o si faccia. –
Esempio: Grazz. Comm. 302: Darotti la chiave, ch'io veggio che tu ti consumi. D. Anzi sto in su la fune.
Definiz: § XVII. Tenere alcuno sulla fune, vale Farlo stare in pena, Tenerlo nell'aspettazione, nel vivo desiderio, nell'incertezza, di checchessia; che dicevasi anche Tenere sulla corda: tolta la metafora da' giudici che tenevano i rei sul tormento della fune. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 2: Egli erra, se alcuno spera colui deverlo o amare o rimunerare, cui egli ha stancato col promettergli d'oggi in dimane, e tenuto in sulla fune, col farlo aspettare di dì in dì lungamente.
Esempio: E Varch. Suoc. 3, 6: Su, che c'è? di' su, spacciatene, per l'amor di Dio, e non mi far tanto storiare: tu mi tieni in sulla fune.
Definiz: § XVIII. Tirare una fune di checchessia, o in checchessia, si disse figuratam. per Operare concordemente a quel dato fine, Voler d'accordo riuscire in quell'intento; Cooperare. –
Esempio: Lat. B. Tesorett. 16: Nè che fosse divisa [la mia cittade]; Ma tutti per comune Tirassero una fune Di pace, e di ben fare.
Esempio: Pucc. A. Centil. 9, 87: Così ci avesse molti de' suo' pari, Che nel ben far tirassono una fune.
Definiz: § XIX. E Tirare a una fune, si usò pur figuratam., per Opinare concordemente, Convenire in una stessa sentenza. –
Esempio: Pucc. A. Centil. 56, 83: Allor papa Giovanni fe' dicreto, Tirando i cardinali ad una fune, E diero a' Fra' Minor cotal divieto, ec.
Esempio: E Pucc. A. Centil. 89, 43: E così tutti tiraro a una fune, Dicendo: Mettasi avere e persona, Se riparar vogliamo alle fortune.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 553: Tutti tirano a una fune, e a' nostri pari no ne vorrebono veder seme.
Definiz: § XX. Tirare la fune di checchessia, si disse figuratam., per Adoperarsi gagliardamente, efficacemente, in quella data cosa. –
Esempio: Pucc. A. Centil. 32, 34: Questi fue amator del ben comune, Con lealtà più che non fe' Fabbrizio, E sempre del ben far tirò la fune.
Definiz: § XXI. Un po' più fune; dicesi Quando a chi che sia manca alcuna cosa per terminare sue faccende.
Crusc. Vocab. III.
Definiz: § XXII. Acqua alle funi!
V. Acqua, § II.
Definiz: § XXIII. Con le parole si lega l'uomo, e con le funi il bue; è maniera proverbiale di chiaro significato. –
Esempio: Bracciol. Schern. 3, 26: Con le parole sue Si lega l'uomo, e con le funi il bue.

133) Dizion. 5° Ed. .
FUNEBRE, con l'accento sulla prima sillaba, e in poesia, spesso, sulla seconda.
Apri Voce completa

pag.606

FUNEBRE, con l'accento sulla prima sillaba, e in poesia, spesso, sulla seconda.
Definiz: Add. Attenente a funerale, Proprio di funerale; o Che serve a funerale, Da funerale. E in più largo senso Attenente comecchessia a morte, a morti, a sepolcro, e simili.
Dal lat. funebris. –
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 28: Fece il magnifico cavaliere il morto corpo di Dante di ornamenti poetici sopra un funebre letto adornare.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 46: Dopo non molto la bara funebre Giunse, a splendor di torchj e di facelle.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 8, 244: Compare in questo la bara funebre Per gli occhi suoi troppo infelice obietto.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 75: Caggion recise da' taglienti ferri Le sacre palme, e i frassini selvaggi, I funebri cipressi, e i pini, e i cerri.
Esempio: Fosc. Poes. C. 29: Le fontane versando acque lustrali, Amaranti educavano e vïole Su la funebre zolla.
Esempio: Pindem. Poes. 106: Pallida, immota, su funebre letto Condotta fosti alla tua tomba.
Esempio: E Pindem. Poes. 250: E il dì che ornarle Dovea le membra d'Imenèo la veste, Bruno la circondò drappo funebre.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 312: El bianco bianco, e 'l ner più che funebre S'esser può, e 'l giallo po' più leonino, ec.
Definiz: § II. E per Che si fa ne' funerali, Usato o Consueto ne' funerali o pe' morti, Proprio di funerale: detto di cerimonia funebre, pompa funebre, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 47: Mentre apparecchio si facea solenne Di grandi essequie e di funebri pompe, Secondo il modo ed ordine che tenne L'usanza antiqua, ec.
Esempio: Domen. Plin. 219: Licaone trovò i giuochi gimnici in Arcadia, Acasto i funebri in Iolco, e dopo lui Teseo nell'Istmo.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 40: E 'n trionfale, Più che in funebre pompa il duce giaccia.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 144: Di due sorte, sacri e funebri, erano i giuochi, cioè per gli Dei delle nazioni, e per gli morti.
Esempio: Salvin. Odiss. 29: Assai getterò io quanti è decente Doni funebri, e accaserò la madre.
Esempio: Legg. Band. Leop. 6, 99: Nella detta chiesa si consumino gli atti tutti della religione, e della pompa funebre che precedono la sepoltura.
Definiz: § III. Più specialmente dicesi di orazione funebre, e vale Che si dice ne' funerali d'alcuno in sua lode, od anche semplicemente Che si scrive per la sua morte. –
Esempio: Car. Arist. Rett. 45: Questo loco toccò Pericle ne la sua orazion funebre, quando disse, che tolta via la gioventù, rimase quella città come rimarrebbe l'anno senza la primavera.
Esempio: Tass. Lett. 2, 285: Per questa ragione, a creder mio, furono l'orazioni funebri instituite.
Esempio: E Tass. Lett. 2, 381: Ho fatto di nuovo un altro dialogo,... nel quale è un'orazione funebre in lode de la serenissima donna Barbara.
Esempio: Giacomin. Nobilt. Lett. 11: Le orazioni funebri per legge dagli Ateniesi statuite, le corone, i trionfi, le innumerabili statue,... le dedicazioni de i tempj, e le consacrazioni de i nomi loro nel numero degli Dei.
Esempio: Bald. Vit. Guidob. 2, 243: Era alla sinistra dell'altar maggiore.... un pulpito riccamente addobbato di nero, sopra cui tra 'l silenzio dell'offertorio, salito Lodovico Odasio con abiti convenienti al luogo ed alla persona, recitò quell'orazione funebre, che fu poi con tanta sua lode pubblicata.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 1, 341: Ma perciocchè la vanità e la gara avea introdotto l'uso delle orazioni funebri, non solo per li principi, ma anche per le persone private, venne questo vietato in alcune città.
Definiz: § IV. Figuratam. usasi per Che ha del triste, del tetro; Lugubre. –
Esempio: Giust. Vers. 29: Ecco la satira Chiara e lampante D'un pranzo funebre Detto elegante, Ove si cozzano Piatti e bicchieri In un mortorio Di ghiotti seri.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 23: Ha le sue gioie anche il dolore.... Ascolto Un suon funebre, un mormorio lontano.
Definiz: § V. E poeticam., per Che porta pericolo di morte, Pernicioso, Funesto. –
Esempio: Alam. L. Gir. 22, 87: Rimontato a caval, tira al più breve Sentier che porta alla funebre valle: E tosto scende nell'angusto calle.

134) Dizion. 5° Ed. .
FUNERALE.
Apri Voce completa

pag.607

FUNERALE.
Definiz: Add. Attenente a funere, ossia a mortorio, Proprio di esso, Che serve ad esso; Che si fa, si usa, si adopera, nei mortorj, od anche Che li concerne.
Dal basso lat. funeralis. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 77: Con funeral pompa di cera e di canti alla chiesa.... n'era portato.
Esempio: E Bocc. Laber. 91: Mandati dunque ad esecuzione tutti gli uficj funerali, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 166: Quivi Orlando ordinò per l'altra sera Ciò ch'a funeral pompa bisogno era.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 11, 178: E chiaman di colui santa la sorte, Che 'l funerale officio ebbe alla morte.
Esempio: E Anguill. Ovid. Metam. 14, 304: Corre a veder dove il romor l'appella, Su la fenestra il funerale orrore.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 72: Sorse a pari col sole, ed egli stesso Seguir la pompa funeral poi volle.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 4, 431: Alzò alquanto di terra, sì che pareva un monumento voto, e sparse secondo il costume effusioni funerali.
Esempio: Bald. Vit. Guidob. 2, 236: Furono i magistrati alle cerimonie funerali, che si fecero sopra il corpo.
Esempio: E Bald. Vit. Guidob. 2, 242: Le mura.... della chiesa erano tutte apparate di nero, e di panni simili coperto il pavimento, ed il tutto disposto in guisa, che nè l'ornamento diminuiva la mestizia funerale, nè questa offendeva punto la grazia dell'ornamento.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 11: È mentovato.... anche un Menelao in Efeso, il quale tutto bagnato di lagrime spargeva liquori funerali al fratello.
Esempio: Bart. D. As. 7, 202: Il dì appresso gli si celebrò l'ufficio funerale, e v'assistè l'arcivescovo.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 348: Quando furono scritti in marmo quei decreti funerali de' Pisani, che ancora si conservano originali nel loro camposanto.
Esempio: Giacomell. Carit. 82: Ma la madre, riconosciute tutte le cose funerali della figliuola, piangendo disse: Tu sola manchi, figliuola mia.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 3, 533: Al costoro cadavere, come di scomunicati, debbe esser negato il compianto, ed ogni onore di lumi, d'incenso e di sacra funeral cirimonia.
Definiz: § I. E detto di orazione, discorso o simili, per Che si dice nei funerali d'alcuno, o Che si scrive per la sua morte; più comunemente Funebre. –
Esempio: Tolom. Lett. 140: Ebbi l'orazion funerale di m. Alessandro Guglielmi, fatta per la morte di m. Bartolomeo Piccolomini.
Esempio: Bart. C. Opusc. Albert. 370: Da questo avvenne che in Atene furono fatte dagli oratori molte orazioni funerali.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 12, 289: Voglia far commettere a messer Benedetto Varchi, che non solo voglia fare l'orazione funerale, ma ancora recitarla di propria bocca.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 12, 309: La quale orazione funerale di messer Benedetto Varchi fu poco appresso stampata.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 414: Perchè abbiamo ancor oggi un'orazione funerale recitata da lui al popolo in lode del figliuolo morto.
Esempio: Bart. D. Ital. 4, 226: Celebrò.... per l'anima di lui.... la messa di Requie;... e v'udì il lodarne che un sacro oratore fece dal pergamo alcuna cosa delle virtù raccontate in un panegirico funerale.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 123: Finora non ho tralasciato, di quegli esercizj che qui si fanno, niuno. Il ringraziamento dell'ammissione all'Accademia, il Panegirico del Santo protettore,... le Orazioni funerali sopra illustri Accademici, le Lezioni ec.
Definiz: § II. Figuratam., per Lugubre, Funesto, Malaugurato, e simili: ed è di uso, più che altro, poetico. –
Esempio: Rucell. G. Orest. 184: E con voce tremante e spaventosa, Che appena potea dalla sua lingua Cotai parole funerali e triste, ec.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 59: Ucciso ch'ebbe un infelice ostaggio,... E 'n varie fogge quel cotto e condito, L'appresentò nel funeral convito.
Esempio: Salvin. Mus. 58: Ma lungo il lido del sonoro mare Attendea [Leandro] 'l cenno di lucenti nozze, Mirando della funeral lucerna Il testimonio, e del furtivo letto La messaggiera, che da lungi è vista.
Definiz: § III. Altare funerale, figuratam. e poeticam., per Rogo, Pira. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 8, 255: E con quel, ch'avea in man, celeste ramo Si volse a' funerali altari, e disse, ec.

135) Dizion. 5° Ed. .
FUNERALE.
Apri Voce completa

pag.608

FUNERALE.
Definiz: Sost. masc. Cerimonia e pompa funebri; Atti rituali, più o meno solenni, che si fanno per un defunto; Esequie, Mortorio: e più determinatamente usasi a significare Quei suffragj solenni che, secondo un particolare rito della Chiesa, si celebrano per i defunti.
Da funerale adiettivo. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 13, 93: Celebrò.... il suo funerale (di Iacopo Sansavino) in pubblico a' Frari la nazione fiorentina con apparato, ec.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 3, 406: Aveva ordinato, che gli si celebrasse un solennissimo funerale.
Esempio: Segner. Pred. 155: Consumò [Alessandro] nel suo funerale (d'Efestione) il valore di dodicimila talenti:... tanti furono gli avorj, i tappeti, i drappi, i profumi, gli ori, le gioie abbruciate entro a quel rogo medesimo, ove avvampavano l'ossa del caro amico.
Esempio: Baldin. Decenn. 4, 200: Subito l'erede diede ordine per lo funerale, che volle fosse più a seconda del merito del caro parente e de i benefizj ch'egli avea da lui ricevuti, che dell'acquistata eredità.
Esempio: Magal. Operett. var. 123: L'interrogò il signor Carlo in che cosa avessero il maggior lusso i Chinesi. Rispose, che nell'accompagnature de' funerali.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 83: Dopo i pietosi ufficj e consueti del funerale.
Esempio: Bentiv. C. Teb. 7, 142: Dato avean fine alle battaglie inermi E a' funerali, e al busto spento intorno Stavano i Greci.
Esempio: Legg. Tosc. 10, 181: Volendo noi stabilire una regola generale per le pompe de' funerali e bruni, che ben spesso sono un'occasione d'inutili dispendj, ec.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 1, 341: Alle persone inclinate al lusso non bastava la gran pompa, il consumo di copiosa cera, e l'invito di tanta gente nel giorno del funerale: si voleva anche rinovar tutta la scena nel giorno settimo e trentesimo.
Esempio: Legg. Band. Leop. 6, 99: In qualunque forma si facessero lecito di trasgredire la presente legge, tanto per ciò che riguarda il funerale, che il trasporto, siano condannati ec.
Esempio: Giust. Vers. 249: A battesimo suoni o a funerale, ec.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Segner. Pred. 101: Un embrice ch'all'entrare di Bibolo in Campidoglio, gli cadde in capo, l'uccise sul carro stesso del suo trionfo, e convertigli ad un tratto i lauri in cipressi,... e quella pompa sì festosa, sì fausta, in un funerale.
Definiz: § II. In locuz. figur. e figuratam. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 3, 384: Gli furono celebrate l'esequie in Trento,... e poi altre in Mantova.... Ma il più onorevole funerale, che non s'ottiene per altezza nè di sangue nè di grado, gli fu celebrato dal publico lutto di cui vedeansi coperti i visi di ciascheduno.
Esempio: Dat. Oraz. Cr. 24: Sì, morta è l'Accademia della Crusca.... Celebriamo i funerali di sì gran dama, ec.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 442: Così interviene a costoro che, sempre occupati in cercare de' fatti d'altri, trascurano dipoi gl'interessi proprj, e lasciano di piagnere i morti domestici delle loro colpe quotidiane, per esser sempre occupati in piagnere o per dire anche meglio, in mostrar di piagnere sopra gli altrui funerali.

136) Dizion. 5° Ed. .
FUNERARIO.
Apri Voce completa

pag.608

FUNERARIO.
Definiz: Add. Attenente a funerale o a sepolcro: ed usasi più specialmente come aggiunto d'iscrizione funeraria, urna funeraria, ovvero di spesa funeraria, o simili.

137) Dizion. 5° Ed. .
FUNERE.
Apri Voce completa

pag.608

FUNERE.
Definiz: Sost. masc. Lo stesso che Funerale: ma è voce che non si userebbe se non talvolta in poesia.
Dal lat. funus. –
Esempio: Bellinc. Rim. F. 1, 128: Ancor sognai che avresti le bandiere Al funer tuo, qual uom alto ed eletto.
Esempio: Capor. Rim. 255: Rendean bella la pompa e il funer degno Gli scrittor che venian con libri in braccio.

138) Dizion. 5° Ed. .
FUNEREO.
Apri Voce completa

pag.608

FUNEREO.
Definiz: Add. Attenente a funere, a funerale; o con più largo senso, a tomba, a sepoltura, a morte.
Dal lat. funereus. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 170: Da costor non mi può tempo nè luogo Divider mai (siccome spero, e bramo), Infin al cener del funereo rogo.
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 81: Come chi torna dal funereo lutto, Alla sua famigliuola a dar conforto.
Esempio: Car. Eneid. 11, 231: La funerea bara Fermando, addosso al figlio in abbandono Si gittò.
Esempio: Salvin. Eneid. 4, 417: Nella penetral sede una gran pira Colle faci e coll'elice segata, Para di serti il luogo, e con funerea Fronde il corona.
Esempio: Fosc. Poes. C. 407: Era la notte, e sul funereo letto Agonizzante il genitor vid'io.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 65: Io mi credea Al chiaror mesto di funeree faci Ino e te rimirar.
Esempio: E Niccol. Poes. 2, 29: Allor che invano Ti cercava col guardo, e sol t'udia Pianger prostrata al suo funereo letto; ec.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Leopard. Poes. 115: Lamentai co' silenzj e con la notte Il fuggitivo spirto, ed a me stesso In sul languir cantai funereo canto.
Definiz: § II. E figuratam., per Funesto, Lugubre, Malaugurato. –
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 70: Il comico soggetto, Che al pubblico s'espone in finta scena, È d'un zerbin, che Don Giovanni è detto, La folle vita, e la funerea cena.
Esempio: Leopard. Poes. 89: Col suon dell'armi e con la rauca voce E col funereo ceffo il core agghiaccia Al passeggier.
Definiz: § III. Indice funereo, trovasi per Registro di morti. –
Esempio: Cocch. Disc. 2, 245: Nè altramente che Henricus de Mundavilla viene egli chiamato nel diligentissimo Indice funereo dei cerusici parigini aggiunto alle Ricerche sopra l'origine della chirurgia in Francia, libro.... stampato a Parigi nel 1744.

139) Dizion. 5° Ed. .
FUNESTAMENTE.
Apri Voce completa

pag.608

FUNESTAMENTE.
Definiz: Avverb. In modo funesto. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 300: La sua ira, del pari sciocca e superba, gli fece perdere prima Dio, e poi la vita medesima terminata funestamente.
Esempio: Fosc. Poes. 373: A Troia Funestamente l'alba ultima sorge.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 400: Fra mezzo ad un confuso tramestío di voci disperate,... all'andar e venire di soldati correnti con preda od a preda, ai lumi incerti che di quando in quando splendevano funestamente fra le tenebre, si trapassava quella notte orribile.