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Volume 7 - Dizionario 5° Ed.
300) Dizion. 5° Ed. .
GUANTO.
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GUANTO.
Definiz: Sost. masc. Specie di copertura della mano di cui veste la palma, il dosso, e separatamente ciascun dito; giunge ordinariamente fino al polso, presso al quale si ferma per lo più con bottoni; ed oggi più comunemente è fatto di pelle, di tessuto, di maglia.
Definiz: Voce che, col prov. gan, col franc. gant e con lo spagn. guante, deriva dal germanico wante, per mezzo del latino barbaro wantus. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 410: Tristano non fue allora lento; anzi si trae avante, e trasi suo guanto d'ermellino, e donalo a Lancialotto.
Esempio: Petr. Rim. 1, 239: Candido, leggiadretto e caro guanto Che copria netto avorio, e fresche rose: Chi vide al mondo mai sì dolci spoglie?
Esempio: Bocc. Decam. 2, 112: E poi, dato il pasturale, e la mitra, ed i guanti, e spogliatolo infino alla camiscia, ogni cosa diè lor.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 110: Mettono in uno guanto più panno che in uno cappuccio.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 144: E vi concedo che i guanti d'Ocagna Son da torgli, non ch'altro ad interesso.
Esempio: Tass. Rim. 1, 21: Del leggiadretto guanto omai si vede Ignuda e bella (la mano); e, se non è fallace, S'offre inerme alla mia quasi di pace Pegno gentile e di sicura fede.
Esempio: E Tass. Lett. 2, 326: Il vostro sonetto sarà concio, se pur non ne fosse avvenuto quel che de' guanti e de la carta; percioch'il posi tra molte mie scritture che sono confuse, in una cassetta che non ha chiave, e bisogna ch'il cerchi.
Esempio: Capor. Rim. 110: Mandava, in vece di tributo e dono, Un fiasco di trebbiano e un par di guanti.
Esempio: Nell. Iac. Alliev. 1, 3: Oh, mi rallegro, Furio. Mi suppongo, che non ti scorderai di mandarm'i guanti. F. Che guanti? E di che ti rallegri tu? C. Non ti addottori dimani?
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 51: I quali [funerali] incominciarono a farsi senz'abiti da scoruccio e senza guanti inglesi.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 278: Colla cravatta bianca e in bianchi guanti Veggo talvolta certi cosi neri Che Com'ombre mi passano davanti.
Definiz: § I. Riceve varj aggiunti, come Mezzo guanto, se veste solamente la palma e il dosso della mano e la prima falange del dito grosso, guanto Mozzo o guanto A mezze dita, se lascia scoperte le estremità delle dita; guanto Lungo, se cuopre anche parte del braccio; guanto Da uomo o guanto Da donna, secondo che è atto alla mano di questa o di quello, ec. –
Esempio: Car. Comm. 55: Aveva allora una mano scalza, e l'altra con un guanto a mezze dita, a uso di potatore, ec.
Esempio: Red. Lett. 2, 80: La serenissima Granduchessa Vittoria.... mi ha dato una guantiera di argento, due ventagli, e sei para di guanti da donna.
Definiz: § II. Guanto, si chiamò anche Quello di ferro a lamine o maglie snodate alle giunture ed articolazioni del pugno e delle dita, che i soldati portavano per difesa della mano. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 149: La qual dipintura fu una cervelliera, una gorgiera, un paio di bracciali, un paio di guanti di ferro, ec.
Esempio: Pulc. L. Morg. 3, 11: Elmetto e guanti, bracciali e gorgiere, Mai non si vide armadura sì bella, ec.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 18, 93: Rinaldo, che smarrita ha la paura, Gli volle dar col guanto nel mostaccio, Se non che Orlando gli pigliava il braccio.
Esempio: Stratt. Port. 34: Guanti di ferro il cento a peso, cioè di maglia, lire sette e soldi sei.
Esempio: Bern. Orl. 27, 58: Pur tutte l'armi guarda per sottile, E le scarpette, e l'uno e l'altro guanto.
Esempio: Varch. Stor. 2, 233: Combatterono in camicia, cioè calze e non giubbone, e la manica della camicia della mano destra tagliata fino al gomito, con una spada e un guanto di maglia corto nella mano della spada, senza niente in testa; arme veramente onorata e da gentiluomo.
Esempio: Car. Dicer. 23: Dove i nostri bravi portano il guanto di maglia, essi portano una spranga di ferro, che pendendo dalla celata, quanto è lungo il naso, lo difende loro insieme col grifo dalle scrignate.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 42: E che la destra man non gli trapasse, Il guanto dell'acciar nulla contese.
Definiz: § III. Figuratam., e in ischerzo, trovasi usato per Mano. –
Esempio: Lipp. Malm. 2, 52: Così guidollo fino alla sua stanza, Dov'ei pensò di porgli addosso i guanti.
Esempio: Not. Malm. 1, 197: Pensò di porgli addosso i guanti. Piglia Guanti per Mani: e vuol dire Pigliarlo. Abbiamo il verbo Agguantare, cioè Pigliare.
Definiz: § IV. Guanto chiamasi pure Quella copertura della mano che la veste tutta quanta insieme, lasciando fuori, e, coprendolo distintamente dagli altri, il dito grosso. È pur essa di varie materie, come panno, pelle, maglia, secondo che richiede l'uso pel quale si porta. –
Esempio: Tratt. Falcon. 6: Passato il mese, e da provare se sente [il falcone] alcuna cosa in questo modo: ch'uno lo tenga in mano, e traggagli il cappello; ed abbia un guanto in mano, col quale si fegga la coscia, isgridandolo con grande boce e forte.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 166: E 'l contadino, trovato un guanto di panno tutto rotto, e mandato a uno d'una terra vicina suo amico, che si dilettava di simili uccelli, che gli prestò un cappello, e pasciuto lo sparviere, e incappellato, si mise la via tra gambe, ec.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 142: I guanti.... servono allo sparviere, in scherma e 'n giostra.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 10, 77: Talor con la racchetta, ovver col guanto, Palle di cuoio battean per lor diporto.
Definiz: § V. Balzare la palla sul guanto, vale figuratam. Venir la buona occasione; che oggi più comunemente dicesi Venir la palla al balzo. –
Esempio: Grazz. Comm. 399: Vada come vuole, la palla v'ha a balzare in sul guanto.
Definiz: § VI. Dare il guanto, Donare, e simili, il guanto, è maniera che si usò per Impegnar la fede, Dar sicurtà di cosa promessa; perchè nel medio evo il guanto fu considerato come un segno di fede. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 29: Se voi mi prestate uno buono cavallo ed una lancia, e donatemi el guanto di farmi un dono lo quale io v'adimandarò, io combattarò per voi.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 50: Sire, per più sicurtà di me, donatemi lo guanto. Allora lo re cominciò a ridere e disse: Figliuolo, quanto baroni o cavalieri o conti o marchesi, per loro si dona il guanto; ma allo re non fae mestiere donare guanto, però che la sua parola dee essere carta.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 97: E lo re di tale promessa se ne fae dare il guanto.
Definiz: § VII. Dar nel guanto, è maniera figurata che si usò per Capitare alle altrui mani, Cadere in poter altrui; e con più tenue senso per Capitare innanzi, Abbattersi in alcuno. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 26: E dove e' crede acquistar gloria o vanto E' si chiudeva come uccel di ratto, Benchè le starne gli danno nel guanto (qui in locuz. figur.).
Esempio: Bern. Orl. 62, 52: Ogni cavaliero o damigella Che faccia indi la via, gli dà nel guanto, Ed alla fiera va tra le mascella.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 383: Sì mi mandò in furia A cercare di suo padre, che ha datomi Nel guanto col vostro vecchio.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 1, 77: Forse nel guanto potea dare Di chi non fosse buon manco a impiccare.
Definiz: § VIII. Gettare il guanto, e anche il guanto della battaglia, Mandare, e simili, il guanto, e anche il guanto della battaglia, è maniera che nel medio evo si usò per Sfidare a battaglia, o al duello, ed altresì per Intimare la guerra; e Prendere il guanto, Raccogliere il guanto, Ritenere, e simili, il guanto, valeva Accettare la sfida. Le quali maniere nacquero dall'uso di Gettare o Mandare un guanto, talora sanguinoso o sopra un fascio di spine, alla persona con la quale alcuno voleva combattere. –
Esempio: Stor. Pistol. 163: Mandarono a richiedere Castruccio di battaglia, e mandarongli lo guanto.
Esempio: Vill. G. 6, 168: Lo re d'Inghilterra e' suoi allegati richesono di battaglia il re di Francia.... Lo re di Francia accettò la battaglia, e prese il guanto, il sabato a dì 22 d'ottobre 1338.
Esempio: Stor. Nerbon. M. 161: E, gittato il guanto sanguinoso, corsono l'uno contro all'altro.
Esempio: E Stor. Nerbon. M. 208: La risposta è questa, che voi ne porterete il guanto della battaglia: e fu gittato uno guanto bianco dinanzi agli imbasciadori.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 1, 262: Allora Carlo Magno mandò il guanto della battaglia a i Saracini, ed essi lo accettarono gagliardamente.
Esempio: Stef. March. Istor. 6, 5: Di che il capitano de i Fiorentini, Guido dalla Pretella (da Petrella).... sì si mosse la sera, e mandò il guanto della battaglia a Castruccio: Castruccio il ritenne.
Definiz: § IX. Gettare il guanto, Raccogliere, e simili, il guanto, dicesi figuratam. per Sfidare o Accettare la sfida in contese, gare, letterarie, scientifiche, e simili.
Definiz: § X. Mangiarsi i guanti o Mordersi i guanti, è maniera che si usò per Essere alcuno angustiato da forte passione, o tutto assorto in far qualche cosa. Maniera nata dal rodersi che alcuni fanno i guanti, essendo sopraffatti dalla passione, o presi dall'astrazione. –
Esempio: Machiav. Comm. 316: Chi la fronte e i capelli si toccava, Alcun la bocca, e chi il naso soffiava, Chi 'l labro si mordea, chi 'l dito e i guanti, Senza rispetto aver dei circostanti.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 1, 5: Voi dovete saper ch'essendo anch'io Un animal del gregge degli amanti, Un di color che fan sera e mattina La sentinella appiè d'una finestra, Che si mangiano i guanti, Che ec.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 433: La forte attenzione fa astratti, e ci fa poppar l'ugna e rodere il guanto. Gl'innamorati, col mangiarsi i guanti sotto una finestra, mostrano ancora la lor passione, e la rosura del cuore, che gli affligge e gli divora.
Definiz: § XI. Non toccarselo se non col guanto, è maniera bassa e sconcia, usata per Farsi coscienza di cose indifferenti, Essere soverchiamente scrupoloso. –
Esempio: Bern. Orl. 20, 1: Nè per gli abiti bigi, azzurri, e persi, E non se lo toccar se non col guanto, Avere il collo torto, e gli occhi bassi, E 'l viso smorto, in Paradiso vassi.
Esempio: E Bern. Rim. burl. V. 33: E non se 'l tocca mai se non col guanto.
Definiz: § XII. Trattare alcuno in guanti, o co' guanti, o in guanti o co' guanti bianchi o gialli, dicesi familiarmente per Trattarlo con ogni riguardo e cortesia.
Definiz: § XIII. L'amore passa il guanto; maniera che fu usata a significare che fra veri amici non sono necessarie, per dimostrare l'affetto, vane apparenze; e si disse quando alcuno dava all'amico la mano senza levarsi il guanto. –
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 143: Che più? Non sanno dir sino a' dapocchi Proverbiando, ch'amor passa il guanto, Com'acqua lo stivai, carne gli stocchi?

301) Dizion. 5° Ed. .
GUARAGUASCO e GUARAGUASCHIO, e talora anche GUARAGUASTO e GUARAGUASTIO.
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GUARAGUASCO e GUARAGUASCHIO, e talora anche GUARAGUASTO e GUARAGUASTIO.
Definiz: Sost. masc. Pianta con fusto, che fa i fiori gialli, ed è comunissima. Ve ne sono varie specie, la principale delle quali è il Guaraguasco maschio, chiamato dai Botanici verbascum thapsus; il Guaraguasco femmina o nero, e il guaragnasco selvatico, che sono il verbascum nigrum, e il verbascum sinuatum dei Botanici. –
Esempio: Zibald. Andr. 47: Togli un pentolino di sei danari, invetriato nuovo, e togli barbe di guaraguastio, e tritale.
Esempio: Pataff. 4: Sparagi, guaraguasto e stranguglioni.
Esempio: Franc. Son. 44: Pesce mio in guaraguaschio Portato in dì di festa una mattina, ec.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 397: Pigliamolo all'escato, e poi nell'ultimo A dargli il guaraguasto e la calcina, Chè e' s'abbi, se non vivo, almanco morto.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 311: Quest'erba (il titimalo) pestata e gettata in fascetti nell'acqua, che stia ferma, o che corra lentamente, ammazza i pesci non meno di quel che faccia il guaraguasto, detto Barba Iovis.

302) Dizion. 5° Ed. .
GUARDABOSCHI.
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GUARDABOSCHI .
Definiz: Sost. masc. indecl. Colui che è posto a custodia di boschi perchè non vengano danneggiati: più comunemente Guardia.

303) Dizion. 5° Ed. .
GUARDACAMERA, che anche scrivesi disgiuntamente GUARDA CAMERA.
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GUARDACAMERA, che anche scrivesi disgiuntamente GUARDA CAMERA.
Definiz: Sost. femm. Si disse così Quella stanza che è avanti alla camera. Oggi comunemente Anticamera. –
Esempio: Real. Franc. 4: Lo re Nerino.... ordinò che quando fussino a cena, fussi fatto in uno segreto luogo della camera di Fiovo uno piccolo pertugio per modo che ponendovi l'occhio vedessino ogni cosa che in camera si facesse; e così fu fatto in una guarda camera, la quale il re poteva serrare, perchè altra persona non vi andasse.
Esempio: E Real. Franc. 59: Giunta [Drusiana] in camera, disse alla cameriera: apparecchia qui una tovaglietta, che io voglio mangiare qui; e la damigella andò nella guarda camera per la tavoletta.
Esempio: E Real. Franc. 89: Tornata Elisabetta alla camera adimandò di vedere il giardino ch'era allato alla camera e vidde una entrata allato alla guarda camera, donde la imperatrice poteva andare a questo giardino.
Esempio: Stor. Aiolf. 2, 161: Avea questo traditore ostiere fatto una bella camera solamente per giugnere Bosolino o Mirabello, ed avea fatto alla guardacamera uno trabocchello; e diede questa camera tanto bella a Bosolino. E poi ch'ebbono cenato, che fu tempo d'andare a dormire, essendo Bosolino in camera, e uno famiglio andò nella guardacamera e tornò in camera.
Esempio: Bandell. Novell. 3, 16: Io me n'anderò in costà ne la guarda camera, e starò vigilante.
Esempio: E Bandell. Novell. 18: Io aveva sentito non so che romore, ed uscendo de la guarda camera incontrai il frate.

304) Dizion. 5° Ed. .
GUARDACAPPE, che anche scrivesi disgiuntamente GUARDA CAPPE.
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GUARDACAPPE, che anche scrivesi disgiuntamente GUARDA CAPPE.
Definiz: Sost. masc. indecl. Specie di Piccola sacca di pannolano od altro, a uso specialmente di riporvisi il mantello da chi viaggia a cavallo, legandovela dietro alla sella; Portacappe. –
Esempio: Cecch. Dot. 2, 5: Assetta quella valigia e quel porta cappe, chè quando io lo vorrò domani adoperare, io non t'abbi a spezzar le braccia.
Esempio: E Cecch. Dot. appr.: La valigia e guarda cappe si assetteranno a veghia.

305) Dizion. 5° Ed. .
GUARDACAPRE.
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GUARDACAPRE.
Definiz: Sost. masc. indecl. Custode, Guardiano, di capre; Capraio. –
Esempio: Car. Long. 87: Ma non ti vergogni tu d'essere innamorata d'un figliuol di Lamone, e di voler in braccio un cotal guardacapre?

306) Dizion. 5° Ed. .
GUARDACORDE.
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GUARDACORDE.
Definiz: Sost. masc. indecl. Lo stesso, ma meno usato, che Fermacorde. –
Esempio: Magal. Lett. scient. 167: Sono un'altro impiccio a pretender di decifrarne i misteri per via di ruote, di rocchetti, di tamburi, di piramidi, d'alberi, di potenze, di contrapotenze, di tempi, di guardacorde, di spirali e di quanti gingilli e arzigogoli sono in un orivolo.

307) Dizion. 5° Ed. .
GUARDACOSTE.
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GUARDACOSTE.
Definiz: Sost. masc. indecl. Soldato che fa, guardia lungo la riva del mare, per impedire sbarchi clandestini, contrabbandi, e simili.
Definiz: § E vale altresì Naviglio che fa la guardia lungo le coste e le spiagge del mare.

308) Dizion. 5° Ed. .
GUARDACUCINA.
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GUARDACUCINA.
Definiz: Sost. femm. Si disse così Quella stanza attigua alla cucina, atta a riporvi roba, a lavarvi, e simili. –
Esempio: Martin. F. Tratt. Archit. 178: Appresso di essa (della cucina) debba essere la guardacucina, con ripositorj, pile da lavare, cisterne o pozzo, e una stanza di legna contigua ad una beccarietta con canali, ec.

309) Dizion. 5° Ed. .
GUARDADONNA, che anche scrivesi disgiuntamente GUARDA DONNA.
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GUARDADONNA, che anche scrivesi disgiuntamente GUARDA DONNA.
Definiz: Sost. femm. Donna che assiste le donne di parto, ed altresì Levatrice; ma è voce di raro uso. –
Esempio: Morell. Cron. 294: Tennelo a battesimo Mona Sandra, donna di Iacopo Arnolfi, e la guarda donna della Catelina sua madre a dì 24 l'anno detto.
Esempio: Savonar. Pred. ult. 6: Chiamò le obstetrice, ciò è le guarda donne, come dite voi quelle donne che levano i fanciulli del parto. Noi le chiamamo comare.
Esempio: Med. Aridos. 1, 5: Dio non ha altra faccenda, che far la guardadonne alla Fiammetta.
Esempio: Grazz. Comm. 243: Meneralla.... a casa la balia d'Alessandro, che sta in via Chiara, ed è una donnicina che.... si guadagna la vita a filare e a far la guardadonna.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 9: Che degna non mi pare in fede mia Di far da guardadonna a un primo parto.

310) Dizion. 5° Ed. .
GUARDAGOTE.
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GUARDAGOTE.
Definiz: Sost. masc. indecl. Arnese da guardare o difendere le gote, ma trovasi scherzevolmente usato per Maschera. –
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 102: Ed a chi è vezzoso e gentiluzzo, Ch'abbia tal.... guardagote, Non può dar noia il vento.

311) Dizion. 5° Ed. .
GUARDALATI.
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GUARDALATI.
Definiz: Sost. masc. indecl. Chi guarda i lati di una squadra, e simili; ed era Term. della Milizia antica. –
Esempio: Caran. Elian. 85: L'utilità.... di questa battaglia è ch'essa viene guardata da quattro lati, cioè dalla fronte dov'è il capo di squadra, dalle spalle dov'è il luogo tenente, da' fianchi dove sono i guardalati.
Esempio: E Leon. Tatt. 106: E vi sono poi eziamdio i guardalati, che stanno ordinati alla guardia de' fianchi della battaglia.

312) Dizion. 5° Ed. .
GUARDAMANDRIE.
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GUARDAMANDRIE.
Definiz: Sost. masc. indecl. Custode delle mandre, Mandriano. –
Esempio: Salvin. Odiss. 359: Se costui tu mi dessi per custode Di stalle, e guardamandrie, ec.

313) Dizion. 5° Ed. .
GUARDAMANO.
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GUARDAMANO.
Definiz: Sost. masc. Quella parte dell'Impugnatura della spada, che serve a guardare, ossia difendere, la mano.
Definiz: § Dicesi pure così Quella parte del fornimento delle armi da fuoco portatili, che serve a difendere e riparare il grilletto, e che componesi di due pezzi principali, chiamati Scudo e Ponticello.

314) Dizion. 5° Ed. .
GUARDAMENTO.
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GUARDAMENTO.
Definiz: Sost. masc. Il guardare, L'atto e L'effetto del guardare, Sguardo, Occhiata; ma è voce di uso non comune. –
Esempio: Dant. Rim. apocr. 229: Che per un matto guardamento d'occhi.
Esempio: Bibb. N. 10, 362: E non è alcuna creatura che non sia veduta dal suo guardamento; e tutte le cose son nude e aperte dinanzi alli suoi occhi, al qual è il nostro parlare.
Esempio: Bocc. Filoc. 297: Amore si nutrica co' dolci guardamenti.
Definiz: § I. E per similit. –
Esempio: Collaz. SS. PP. 31: Venite, benedetti del Padre mio, possedete il regno che v'è apparecchiato dal cominciamento del mondo, desiderandolo ed aspettandolo con incendj e fisi guardamenti.
Definiz: § II. Trovasi anche per Spettacolo, Vista. –
Esempio: Giamb. Vegez. 183: Dipo' il navicamento dunque di Natale, il quale si celebra con continua battaglia, e per guardamento di molte genti, che maraviglia se ne fanno, pericolosamente si tenta il mare, ec.
Esempio: E Giamb. Oros. 188: E in quelli medesimi tempi la cittade di Lisimachia, di molto spaventevole terremuoto commossa, ruinò, e tutto il popolo uccise, e crudele guardamento di sè diede alle genti.
Esempio: E Giamb. Oros. 327: Delle quali [paludi] malavventuratamente del fango tutto convolto tratto, e sozzo guardamento di sè dando, menato a Minturna, ec.
Definiz: § III. Figuratam., per Considerazione, Rispetto e simili. –
Esempio: Collaz. SS. PP. 2 t.: Ciò che noi faremo per guardamento della gloria umana.... doviamo sapere che non è altro che tesaurezzare noi nella terra.
Definiz: § IV. Pur figuratam. per Difesa, Guardia e altresì Conserva, Custodia. –
Esempio: Benciv. Aldobr. P.: Memoria è tesoriera e guardamento di tutte le cose.
Esempio: Ovid. Rimed. Am. Ch. 2 t.: Le donne del paese cielebravano una grande festa alla dea Cerere per guardamento delle biade e degli altri beni.

315) Dizion. 5° Ed. .
GUARDANASO.
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GUARDANASO.
Definiz: Sost. masc. Arnese da guardare o difendere il naso, ma trovasi usato scherzevolmente anche per Maschera. –
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 102: Ed a chi è vezzoso e gentiluzzo, Ch'abbia tal guardanaso,... Non può dar noia.... il puzzo.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 19: Uno di questi re è stato messer Gio. Francesco Lione, il quale si trova (come sapete) un naso sesquipedale. Il mio presente è stato un guardanaso, che, mettendogliene al volto con l'inclusa diceria, ha dato da ridere assai.

316) Dizion. 5° Ed. .
GUARDANATICHE.
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GUARDANATICHE.
Definiz: Sost. masc. indecl. Propriamente vale Difesa delle natiche, ma trovasi usato per ischerzo a significare la Martingala. –
Esempio: Capor. Rim. 76: Lodar quei padri assai quell'elegante Foggia di guardanatiche.

317) Dizion. 5° Ed. .
GUARDANIDIO.
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GUARDANIDIO .
Definiz: Sost. masc. L'uovo che si lascia per segno nel nido delle galline.

318) Dizion. 5° Ed. .
GUARDANTE.
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GUARDANTE.
Definiz: Partic. pres. di Guardare. Che guarda. –
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 279: Io ti ringrazio d'ogni male, lo quale, Te guardante, non ho fatto.
Esempio: Bocc. Fiamm. 217: Poi in me rivolgendo i pensieri della miserabile Tisbe, guardante davanti da sè il suo amante, pieno di sangue, e ancora, ec.
Esempio: E Bocc.Teseid. 2, 73: E poich'egli ebbe vedute le cose Magnifiche, ciascun quelle guardante, Se ne uscì fuori, ec.
Esempio: Cic. Tusc. 54: Costei uccise el lungo e grande dracone guardante l'albero de' pomi d'oro.
Esempio: Bemb. Stor. 2, 21: Un conestabole con fanti sessanta, il passo stretto della Chiusa guardante e custodente, essersene fuggito.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 177: Metta subito in opera la minore delle sue forze, come poi s'egli stesse sempre in sentinella con gli occhi guardanti all'alto, dove abita il voler nostro.
Definiz: § In forma d'Add., Che guarda, Che mira. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 40: Tenta di vincere colle giunte sampogne gli guardanti occhi.
Esempio: Bellin. Lett. IV, 1, 270: Il bagliore è uno splendor falso nella guardata cosa, vero nel guardante occhio, e talmente vero nel guardante occhio, ch'ei toglie ad esso occhio il poter vedere altro che lui.

319) Dizion. 5° Ed. .
GUARDANUGOLI.
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GUARDANUGOLI.
Definiz: Sost. com. indecl. Chi guarda i nugoli o nuvoli, usato figuratam. e scherzevolmente per Persona sciocca. –
Esempio: Varch. Lez. Pros. var. 2, 94: D'uno che badi o si meravigli d'ogni cosa e fuori di proposito, [non si dice] balocco e guardanugoli?