Vocabolario degli Accademici della Crusca - Lessicografia della crusca in rete, Accademia della Crusca, Firenze

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80) Dizion. 4° Ed. .
CREDEVOLE
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pag.859

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Esempio:

Sen. Pist. Mi confessi quello, che pare meno credevole.

81) Dizion. 4° Ed. .
AGUZZATO.
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pag.103

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Esempio:

Ovid. Pist. E ficca ne' miseri fegati l'aguzzate agora.

82) Dizion. 4° Ed. .
COMPITO
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pag.728

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Esempio:

Ovid. Pist. E convienti rendere il filato per compito.

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Esempio:

Tac. Dav. ann. 14. 182. A ogni poco il garriva, o motteggiava, che egli era ne' pupilli, aveva il compito, non che imperio, non libertà.

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Esempio:

E Tac. Dav. stor. 4. 332. Gli darebbe bene un buon consiglio di non fare il satrapo co' principi; non dare il compito a Vespasiano vecchio, trionfatore ec.

83) Dizion. 4° Ed. .
CORPUZZO
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pag.826

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Esempio:

Tusc. Cic. Democrito lo formò di leggieri corpuzzi da un certo concorso fortuito.

84) Dizion. 4° Ed. .
CALONNIATORE.
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pag.513

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Esempio:

Declam. Quint. P. Il calonniatore quella medesima pena sostenesse, che l'accusato.

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Esempio:

Mor. S. Greg. Per la moltitudine de' calonniatori grideranno, e voleranno per la forza del braccio de' tiranni.

85) Dizion. 4° Ed. .
ROMPERE
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pag.263

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Esempio:

Sen. Pist. Se alcuno si rompe la gamba, o a se disvolga alcuno membro.

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Esempio:

Guid. G. Al quale immantinente Diomede, rompendosi a ridere, così disse.

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Definiz:

§. XIX. Rompere il silenzio, vale Cominciare a parlare.

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Definiz:

§. XXIII. Rompere il ghiaccio, o 'l guado d'una cosa, vale Cominciare a impiegarsi, e ad operare intorno di essa, ed anche Essere il primo a farla.

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Definiz:

§. VI. Rompersi a ridere, vale Ridere smoderatamente. Lat. risu disrumpi. Gr. γέλωτι θνήσκειν.

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Esempio:

Car. lett. 2. 262. Di grazia rompete questa lancia per me con tutto il vostro podere, che so quanto sia, e che colpo può fare (cioè: prendete a far questa 'mpresa)

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Esempio:

Segr. Fior. Ritr. Magn. Quando il Re Cattolico ruppe guerra a Francia in Ghienna.

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Definiz:

§. XXI. Rompersi il sangue, o lo stomaco a uno, vale Uscirgli il sangue, o Vomitare.

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Esempio:

Malm. 1. 73. Ma perdonate a questa zucca vota, Signori, s'io vi rompo l'uovo in bocca.

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Esempio:

E G. V. 10. 108. 4. Condannaro i figliuoli di Castruccio ec. e chi furono caporali con loro a rompere il popolo di Pisa.

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Esempio:

E Dan. Purg. 17. E come questa immagine rompeo Se per se stessa, a guisa d'una bulla, Cui manca l'acqua, sotto qual si feo (cioè: si disfece, scoppiando, a guisa de' sonagli dell'acqua. Lat. evanescere. Gr. ἀφανίζεσθαι)

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Esempio:

Tac. Dav. stor. 1. 253. Tirandolo l'amicizia di Galba a rompere il collo, divenne pronto, audace, astuto ec.

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Esempio:

Disc. Calc. 15. Perchè sono più proprj a romper qualunque palla, o vada nel mezzo, o dalle bande.

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Definiz:

§. XXVI. Romper la guerra, e anche Rompere assolutam. vagliono Cominciare a far guerra. Lat. bellum inchoare. Gr. πολέμου εἴρχεσθαι.

15) id: a58086cfbb5c4a02a2c0afba041a2c27)

Esempio:

Dittam. 5. 5. Figliuol, diss'egli, non t'avvenga mai, Quand'un parla, di romper la parola, Se cagion degna a domandar non hai.

16) id: 8b69110eeb464affa85bca60cd059388)

Esempio:

Malm. 9. 25. E tra i nimici al fine a lor mal grado Mette su il piede, e agli altri rompe il guado.

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Esempio:

Sen. ben. Varch. 4. 11. A uno, il quale abbia rotto in mare ec. non solamente gli prestiamo, ma apprestiamo una nave, che nel riporti.

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Esempio:

Dant. Conv. 205. O miseri, e vili, che colle vele alte correte a questo porto, e laddove dovreste riposare, per lo impeto del vento rompete, e perdete voi medesimi.

19) id: 05a1071e1d6d4f788c9f86c7bbe004c0)

Esempio:

E Varch. Ercol. 80. Alcuni usano ec. tu m'hai rotto la parola in bocca, e alcuni tagliata, il che pare piuttosto convenire a coloro, che mozzano altrui, e interrompono il favellare.

20) id: f69ad1b9de83439f8c136e56b574aae1)

Esempio:

Cron. Morell. 304. Credo, fu tregua per dieci anni alla pena di fiorini duemila chi rompesse, e credo, che poi in sul rompere si ridusse a pace, per non cadere nella pena.

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Esempio:

Bern. Orl. 1. 18. 47. Ruppi la testa ad un maestro mio, Che pure intorno mi stava a cianciare, Nè mai più vidi poi libro, o scrittura, Ogni maestro avea di me paura.

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Esempio:

G. V. 9. 346. 2. Sopravvegnendo l'altro agguato, fu rotto, sconfitto, e preso.

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Esempio:

G. V. 7. 3. 2. Buono studio fa prod'uomo, e rompe rea fortuna (cioè: cessa)

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Esempio:

G. V. 9. 215. 1. Nol voleano fare ec. per non romper pace agli Aretini (quì Lat. pacem dirimere. Gr. εἰρήνην διαλύειν)

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Esempio:

Serm. S. Ag. 28. Non credere, perchè fosti al servigio del mondo più sollecito, che non si convenía, per questo avere rotto il boto.

86) Dizion. 4° Ed. .
INCASTAGNATO
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pag.769

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Esempio:

Stor. Pist. 95. i maestri fecion gran mura a secco incastagnate con molto legname.

87) Dizion. 4° Ed. .
IMBIACCATO
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pag.721

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Esempio:

Sen. Pist. A poche cose si ripon la faccia, che è di sopra imbiaccata.

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Esempio:

Sen. Pist. La beatitudine di tutti coloro è fittizia, imbiaccata, e non vera.

88) Dizion. 4° Ed. .
DIMOZZICATO
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pag.129

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Esempio:

Stor. Pist. 3. E così ferito, e dimozzicato lo rimandarono a casa del padre.

89) Dizion. 4° Ed. .
RISPIARMO.
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pag.229

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Esempio:

Sen. Pist. 1. Secondochè a' nostri antichi parve, tardo rispiarmo sì è nel fondo.

90) Dizion. 4° Ed. .
RICAPITARE, e RECAPITARE.
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pag.129

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Esempio:

Sen. Pist. 27. Alcuni altri sono, a' quali è bisogno di mostrargli, e ricapitargli.

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Esempio:

Buon. Fier. 3. intr. A Genova la quarta (lettera) Fia da' Giustinina ricapitata.

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Esempio:

Dav. Camb. 100. Non vi vanno popoli a comprar mercanzíe, ma solamente cinquanta, o sessanta cambiatori con un quaderno di fogli a ricapitare i cambi fatti quasi in tutta Europa.

91) Dizion. 4° Ed. .
SMACCATO
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pag.542

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Definiz:

§. I. Smaccato, in oggi s'usa per Dolcissimo, sicchè nausei. Lat. decoctus, Cic.. Gr. ἀφεψηθείς.

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Esempio:

E Soder. Colt. 97. Piglia uve di vigna vecchia, e di buon paese montuoso, che sieno mature a modo, e non ismaccate.

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Esempio:

Varch. Ercol. 54. Quando chicchessia ha vinto la pruova, cioè sgarato un altro, e fattolo rimanere, o con danno, o con vergogna, dicono a Firenze: il tale è rimaso ec. o smaccato, o scaciato.

92) Dizion. 4° Ed. .
FORTEZZA
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pag.505

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Esempio:

Sen. Pist. La fortezza è spregiatrice delle cose da temere.

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Esempio:

Boez. Varch. 1. 2. Sei tu quegli, mi disse, il qual nutrito già del nostro latte, e cresciuto de' nostri cibi, eri a quella fortezza d'animo, che negli uomini si ricerca, pervenuto?

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Esempio:

G. V. 2. 1. 8. E torri di maravigliosa fortezza erano alle porti.

93) Dizion. 4° Ed. .
DISFAMATO.
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pag.175

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Esempio:

Sen. Pist. 48. Quì ha ordini villani, e disfamate eccezioni.

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Esempio:

E Sen. Pist. 91. Gran pazzía è temere d'essere disfamato da' disfamati.

94) Dizion. 4° Ed. .
INFANGARE
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pag.807

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Esempio:

Sen. Pist. Esser bagnato dalla pioggia, o infangato dal fango.

95) Dizion. 4° Ed. .
FIUMALE
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pag.476

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Esempio:

Ovvid. Pist. Io non racconterò la favola del fiumale cecero.

96) Dizion. 4° Ed. .
FAZIONE
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pag.420

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Esempio:

Sen. Pist. 90. La copertura della casa volgendosi cambierà fazione.

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Esempio:

E Sen. Pist. 88. Io vorrei, che come tutto 'l mondo si mostra in una fazione, così tutta filosofia ci potesse apparere simigliantissima al mondo (il Lat. ha facies in amendue i luoghi.)

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Esempio:

E. G. V. 12. 89. 4. Un'altra ne trasse di nuova fazione, dove era una donna vecchia a sedere, in figura di Roma (cioè differente da quella.)

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Esempio:

G. V. 7. 149. 1. Recogli sotto sua signoría, faccendo lor pagare libbre, e fazioni.

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Esempio:

G. V. 8. 78. 7. Come quegli, che era forte, e di fazione di corpo meglio fornito, che nullo cristiano.

97) Dizion. 4° Ed. .
PRATICATO
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pag.688

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Esempio:

Stor. Pist. 104. Secondo l'usanza praticata per gli altri Imperadori.

98) Dizion. 4° Ed. .
PUBBLICARE
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pag.764

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Esempio:

Stor. Pist. 204. Pubblicò tutti li loro beni alla corona.

99) Dizion. 4° Ed. .
MAGRO, e MAGHERO
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pag.123

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Esempio:

Ovvid. Pist. Siccome il lieve vento discrolla le magre spighe.

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Esempio:

E Alleg. 159. A spizzico, e di rado in un maghero tinello alidamente spruzzolano addosso a' poveri poeti de' nostri tempi.

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