Lessicografia della Crusca in rete

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La ricerca è stata rilevata in 372 forme, per un totale di 196 occorrenze

4° Edizione
Diz Giu. totali
364 8 372 forme
192 4 196 occorrenze
Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
100) Dizion. 4° Ed. .
ONORETTO
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pag.407



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Esempio: Dep. Decam. 103. Quasichè e' lo dovesse anch'egli invitare, e carezzare qualche giorno, e darli a tavola il primo luogo, e cota' (come di sopra son chiamati) onoretti.
101) Dizion. 4° Ed. .
SIRE, e SIRI
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pag.540



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Esempio: Dep. Decam. 56. Il che per poco dovetter fare i nostri vecchi della parola sire, la quale ne' testi antichi il più delle volte si troverrà esser siri.
102) Dizion. 4° Ed. .
UNIRE
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pag.309



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Esempio: Dep. Decam. 109. Ed è l'origine, e come la madre onire, che unire ancora si truova; che queste due vocali o, ed u sovente si scambiavano fra loro.
103) Dizion. 4° Ed. .
VALENTE
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pag.187



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Esempio: Dep. Decam. 80. Nè altro importa in questi ta' luoghi signore, che quel si dice tutto il giorno, uom da bene, valent'uomo, ed i nostri più antichi, prod'uomo.
104) Dizion. 4° Ed. .
VIGLIATURA.
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pag.269



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Esempio: Dep. Decam. 78. Questa vigliatura ridotta insieme in un monte alla fine della battitura si ribatte, e quel che se ne cava si chiama il grano del vigliuolo.
105) Dizion. 4° Ed. .
VIGLIUOLO.
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pag.269



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Esempio: Dep. Decam. 78. Questa vigliatura ridotta insieme in un monte alla fine della battitura si ribatte, e quel, che se ne cava, si chiama il grano del vigliuolo.
106) Dizion. 4° Ed. .
GONGOLARE
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pag.643



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Esempio: Bocc. nov. 50. 20. E parendole conoscere lui tutto gongolare ec. prese cuore, e disse (molti T. a penna ottimi hanno gogolare, come avvertono i Dep. al Decam. 94.)
107) Dizion. 4° Ed. .
SCHIAMAZZARE
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pag.381



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Esempio: Dep. Decam. 94. Il che sarebbe secondo la natura di cota' voci finte, e da cosa nota, e dimestica, e donde la lingua ancora ha cavato schiamazzare, e galloria.
108) Dizion. 4° Ed. .
DAMMAGGIO
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pag.7



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Esempio: Dep. Decam. 110. Nel secondo fu mutato Peri, che è voce propria d'una dignità in Francia, in Padri, e dammaggio, che negli antichi è spesso, in danno, o dannaggio.
109) Dizion. 4° Ed. .
MORICCIA
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pag.285



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Esempio: Dep. Decam. 7. Di quì è moriccia, che vale que' monti di sassi, che da' lavoratori si fanno per nettare i campi d'intorno, o in una parte più comoda.
110) Dizion. 4° Ed. .
PESO.
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pag.585



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Esempio: Dep. Decam. 44. Non solo i prosatori, ma i poeti nostri son pieni di questo peso, e pesare per un pensiero affannoso, per disaminare, e per avere a cuore.
111) Dizion. 4° Ed. .
RISQUITTO
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pag.231



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Esempio: Dep. Decam. 87. Noi andavam pensando, se questa voce peravventura potesse esser quel risquitto, che ancora le nostre donne hanno in bocca, che spesso dicono: prendersi alquanto di risquitto.
112) Dizion. 4° Ed. .
MAESTRA
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pag.115



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Esempio: Dep. Decam. 135. È in uso ancora aver la maestra di una qualche cosa, che importa saperla far bene, come sarebbe del tignere; in cambio, come si crede, di maestría.
113) Dizion. 4° Ed. .
PIENA
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pag.616



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Esempio: Dep. Decam. 79. E così il buon libro, come i miglior pareri fanno spesso nelle ragunate communi, era fattone andar dietro a' più, e, come noi diciamo, con la piena.
114) Dizion. 4° Ed. .
RIBALDO, e RUBALDO.
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pag.124



1) id: 09f6a912a5344e8986d5311914a9a318)
Esempio: Dep. Decam. 17. Ribaldo degli antichi nostri, e cerna de' più bassi, che erano spezie di soldati, per li rei portamenti di quelle persone divennero odiosi, e oggi sono infami.
115) Dizion. 4° Ed. .
MESSA
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pag.222



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Esempio: Dep. Decam. 15. Così messo, e messa si disse allotta, ed è rimaso ancor oggi questa in uso de' nostri mercatanti, che dicon la messa del corpo in una ragione.
116) Dizion. 4° Ed. .
MALE
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pag.128



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Esempio: Dep. Decam. 107. Al mal fagli male, dice il proverbio; la povera Ciutazza era stata dipinta brutta, e lorda pur troppo dal Boccaccio, senzachè egli uscisse uno d'accanto a farle peggio.
117) Dizion. 4° Ed. .
MACERARE
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pag.110



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Esempio: Dep. Decam. 71. Macerare ec. è propriamente, quando una cosa si tiene in acqua tanto, che lasciata la durezza, o asprezza sua, si venga indolcendo, e lasciando la natura di prima.
118) Dizion. 4° Ed. .
RITOCCAMENTO
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pag.240



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Esempio: Dep. Decam. proem. Noi non crediamo, umanissimi lettori, che bisogni molto faticare in raccontare la istoria, e la cagione del ritoccamento di questo autore (quì nel signific. del §. III. di Ritoccare)
119) Dizion. 4° Ed. .
ASINO
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pag.286



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Esempio: Dep. Decam. 77. Non credon che sia per questa cosa altra voce al mondo, e non sanno, come ha quel proverbio materiale, e grosso, ch'e' va più d'un asino a mercato.