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1) Dizion. 5° Ed. .
CANGIANTE.
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pag.470



1) id: fe03054a95ea4c95b8e83f83ae24e711)
Esempio: Med. L. Op. 2, 31: Ed un ammanto D'un incerto color cangiante avea.


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Esempio: Ricc. L. Teofr. Caratt. 3, 208: Un drappo per varj colori cangiante, mostrato al sole, or verde, or giallo, or d'altro colore apparisce.


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Esempio: Speron. Op. 2, 218: Cangiante, propriamente parlando, vuol dire un panno di seta o lana fatto di fila di più colori; onde avegna che posto essendo in diversi siti, cangia lo aspetto, e or rosso, or giallo, or verde, or perso ci si dimostra.
2) Dizion. 5° Ed. .
ED. ‒
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pag.34

3) Dizion. 5° Ed. .
LATINAMENTE
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pag.119



1) id: 613fc5181db040c6a5762058dc4d09c7)
Esempio: Speron. Op. 1, 224: Male latinamente poetarono ed orarono.


2) id: a626530d27e2429ea42fab3c06af268e)
Esempio: Gell. Op. 300: Fondarono tutte le regole loro sopra il parlare di Cesare, Cicerone e Virgilio, affermando che ciò che si dicesse per lo avvenire ne la maniera de' sopra detti, sempre sarebbe detto bene e latinamente, e massime secondo Cesare e Cicerone.


3) id: b133b249a16944328ac091d9c4d73175)
Esempio: Capp. Longob. 11: Nè dalle carte ciò si rileva, nè può raccogliersi dalla qualità dei nomi, che di frequente si cambiano pel rinvenirsi gran numero d'uomini italiani avere nomi affatto barbarici, ed appellarsi latinamente non pochi uomini longobardi.


4) id: f2dc2390cfc9443ab6f823a2bc59f280)
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 7: Aggiungo che quelle voci che hanno avuto principio dal latino, hanno da esso ricevuta o la forma o la materia, cioè, o la sostanza del vocabolo o 'l modo di pronunziarlo. Se hanno ricevuto la forma, dunque la materia bisogna che sia barbara, perchè e' verranno ad esser di quelli che i latini latinamente cominciarono a profferire.
4) Dizion. 5° Ed. .
ARRUGARE.
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pag.721



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Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 263: Pria che s'arrughe 'l volto e 'l pelo imbianchi.
5) Dizion. 5° Ed. .
MISERELLO
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pag.435



1) id: ff4e5b0ff6da428283bbea8c5d950b0c)
Esempio: Mart. L. Op. 61: Non dispregiate i miserelli amanti.


2) id: b4bfdccdf79740e7b948eb21e14ed80b)
Esempio: Alam. L. Gir. 20, 52: Io vi consiglio Che senza più contrasto mi doniate I miserei che 'n lagrimoso ciglio Chieggion mercè.
6) Dizion. 5° Ed. .
L,
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pag.1



2) id: 967f9e1b1e944e0da71f0d9681a2cee5)
Definiz: § II. L. Numero de' Romani, che significa Cinquanta. –


3) id: 706cdf94cb00465c8df9bbeef5905eef)
Definiz: § I. E per il Segno o Carattere, che rappresenta la lettera L. –


4) id: 5bd9ba83dc7040c19310737936128eb3)
Esempio: E Cavalcant. B. Retor. appr.: Dell'altre lettere il G, il C lo L.... fanno dolcezza.


5) id: 9105afaac284405da8c3e18b9a0f2923)
Esempio: Mann. Ist. Decam. 186: Il Sansovino.... dice che in Bologna della R ne fanno L.


6) id: 3ba8f7566d74413c8766b6ae218a0f26)
Esempio: E Mann. Ist. Decam. appr.: La L e la R spesse fiate da' Toscani si scambiano.


7) id: 88889c9b697d4ac78578b76a994f2f1f)
Esempio: Bemb. Pros. 68: Molle e dilicata e piacevolissima è la L, e di tutte le sue compagne lettere dolcissima.


8) id: 12c33940cb2a46578c9e9150ce830c89)
Esempio: Dant. Parad. 18: Sì dentro a' lumi sante creature Volitando cantavano e faciensi Or D, or I, or L in sue figure.


9) id: 22d41e5ca0374005b6530a05c3433499)
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 181: Cosa che in nessun de gli altri (segni) riscontra: non nell'I all'uno,... non nella L al cinquanta.


10) id: b2e31172b2984d6987fbc7fb04a05b02)
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 263: Quelle [parole] ne le quali è lo S, lo L,... pare che.... abbiano più tosto del rimesso che altro.


11) id: 288bd180b70d4f23af261067c1968141)
Esempio: Salv. Avvert. 1, 273: La fiorentina lingua, quando la L scempia segue appresso a vocale ed in consonante viene a percuotere, sì dolce la profferisce, che a sentirla par quasi un i raccolto. Pare un i, dico, a coloro a cui l'idioma è straniero. E perciocchè par vero, e non è, di qui avviene che contraffar non ci possono: chè se potesson contraffarci, non sempre ce n'avvedremmo, quando per gabbo di farlo studiano alcuna volta, e dicono: aitre voite: aimo sole: tra l'Eiba e i Giglio: appiè dell'olmo: un uom de i vulgo: ed altre cotali giullerie.


12) id: 4ea445d02eaf4b0b988dc92b9ecf0883)
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 511: Nel profferire la l, più su s'alza la lingua, e tocca il palato, e ripiegasi, e poi scende; laonde la minuta plebe fiorentina, per iscansare questa fatica, dice aitro, in vece d'altro: e nel dialetto franzese autre, nello spagnuolo autro, per più comodità venne a dirsi: e vegghiare e stregghiare e mugghiare dissero i nostri antichi per fuggire la faticosa l. Così grolia, la plebe, e Papa Chimenti per Clemente già disse; risparmiandosi così dalla lingua la prima lettera del suo nome.


13) id: 2602e1f057a44a88b19c8fb74e9697de)
Definiz: lettera undecima dell'alfabeto, e una delle consonanti che i Grammatici dicono liquide. Chiamasi Elle, ed è più spesso di gen. femm. Ammette dopo di sè, nel mezzo delle parole e in diversa sillaba, tutte le consonanti, dalla R in fuori; come Alba, Falcone, Falda, Zolfo, Volgo, Salma, Salnitro, Alpe, Alquanto, Polso, Salto, Selva, Calza. Avanti di sè, nel mezzo delle parole, riceve il B, C, F, G, P, R, T; come Obbligo, Concludere, Conflitto, Ciglio, Contemplo, Atleta. Il che sempre fa nella stessa sillaba, salvochè colla R, colla quale si accoppia in sillaba diversa, come Orlato, Parlamento, e simili; ma di rado si trova nella nostri lingua dopo il B, C, F, T, come suono molto fuggito per la sua durezza. Dopo il G poco è in uso, se però non seguita l'I, come Giglio, Scoglio, il quale le fa fare suono più schiacciato e sotile. Di rado si trova dopo la S, sia in principio di parola, come Slegare, Slungare, sia nelle voci composte coi prefissi DIS o MIS, come Disleale, Dislegare, Misleale. Accoppiata col T avanti, non è suono di nostra lingua, ma solo s'usa per le voci d'origine greca, come Atlante, Atleta. Con tutte queste lettere avanti perde alquanto di suono, salvochè colla R e colla S, le quali glielo lasciano mantenere intero. Nel mezzo della parola si può raddoppiare, come in Anello, Coltello. Per affinità di suono si cambia alcuna volta colla R, p. es. Peregrino, Pellegrino, ec. Più spesso avviene questo scambio nel parlar popolare e in alcuni dialetti toscani. –
7) Dizion. 5° Ed. .
ESQUISITISSIMO.
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pag.338



1) id: 23afade276f049aea918d05667f345aa)
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 241: Fatta quest'ingegnosissima ed esquisitissima supputazione.


2) id: 41be07c5dbb34c2bae7458f3c89ecbed)
Esempio: E Galil. Op. astronom. 1, 265: Egli è forza che per entro vi sia un mare di cose peregrine ed esquisitissime.


3) id: ea18db96f9cf45c9ad4bcbcf17273f01)
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. 3, 18: Un cilindro di metallo o di vetro, che sarebbe meglio vuoto dentro, ma giustissimamente tornito, nel cui concavo entri con esquisitissimo contatto un cilindro di legno.
8) Dizion. 5° Ed. .
DISPUTA, con l'accento sulla prima sillaba, e in poesia anche sulla seconda.
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pag.649



1) id: 328f96082964431aa3dbd4cbe6217a4b)
Esempio: Med. L. Op. 3, 116: Ed or qui nasce una sottil disputa, Ed un bel dubbio in questo dir si posa.


2) id: adbb4f8622394d72b963ef96904de3af)
Definiz: § V. Per Contrasto, Contesa; ed altresì Alterco, Lite, e simili. ‒


3) id: ce18aa58d1cc4f62bb770d2e82436943)
Esempio: Cellin. Vit. 6: Ed essendo infra di loro qualche poco di amorevol disputa, ec.
9) Dizion. 5° Ed. .
MICCIOLINO.
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pag.239



1) id: 3d922a4bee4d4c0cbe8269526e172aa8)
Esempio: Med. L. Op. 2, 151: Tu volesti saltar entro quel campo, Ed un tal micciolino sdrucciolasti.
10) Dizion. 5° Ed. .
ANGIOLELLA.
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pag.505



1) id: 7c494ea494e341dfb0232adaf92bb38a)
Esempio: Med. L. Op. 2, 147: Sicchè a un'angiolella tu m'assembri.


2) id: 00f156c6d52149829cf7555dff612eac)
Esempio: Pulc. L. Morg. 15, 68: Io credo tu fussi mandata, Il primo dì dal cielo un'angiolella.
11) Dizion. 5° Ed. .
INCENDERE.
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pag.421



1) id: e3a808844b2f48e8bf62cf5bcb2e4363)
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 141: Io questo lauro incendo.


2) id: a0b42799dc0842589a12ec0f2907976d)
Esempio: E Cant. Carn. appr.: Ed ecci un certo incender molto accorto, Che si fa coll'anello.


3) id: 36e955d8fc634357a484809e403165e0)
Definiz: § V. E in senso particolare, per Accender d'ira, di cruccio, Fare adirare, crucciare; ed altresì Amareggiare gravemente. –


4) id: 7703fa585812468a9897ec8fb34fa45f)
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 129: Ed ella non li tiene ascoso il vero, Onde sa che lo incende e che l'attosca.


5) id: fee3036d4a6146f48b136691b155d29a)
Esempio: Pulc. L. Morg. 16, 35: Veggendo nude queste membra tenere, Che m'han sì il cor ferito e l'alma incesa.


6) id: 811ff41415dd49a8a81dc92c59b54389)
Esempio: Petr. Rim. 1, 19: Ed altri [animali], col desio folle, che spera Gioir forse nel foco perchè splende, Provan l'altra virtù, quella che 'ncende.


7) id: a5704f7e8e7440f5844f73bd80f15a1b)
Esempio: Cresc. Agric. volg. 59: Imperciocchè 'l secco calore, che con tal letame intorno le radici si genera, incende queste cotali radici.


8) id: 8c26c8948092487e8f3e81d8054006a4)
Esempio: Rim. Ant. F. Pol. Castell. 1, 131: E son di voi sì coralmente presa, Che giorno e notte non posso posare; Anzi incendo ed ardo più che foco.


9) id: f519f1df5b1f4624be256f74fbabb4db)
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 195: Come sarà udita La casta voglia che 'l cor dentro incende Da chi sempre se stesso in altrui vede?


10) id: 428dbedb56574f4994513ac4e721ae1e)
Esempio: E Rim. Ant. F. Rinald. Aquin. 1, 220: Di tal foco soracciso, Che meve arde e consuma, E con foco che non pare, Che la neve fa allumare, Ed incendo tra lo ghiaccio.


11) id: cce8ae9375d14466927098c509884a6f)
Esempio: Cresc. Agric. volg. 325: A far cauterio senza fuoco pestisi la flamula, e pongasi sopra 'l luogo che si vuole incendere, e vi si lasci un giorno, e troverassi la buccia arrostita e arsa.
12) Dizion. 5° Ed. .
ERBAIUOLO ed anche ERBARUOLO ed ERBAROLO.
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pag.202

13) Dizion. 5° Ed. .
COMUNICABILE.
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pag.297



1) id: 5393b5c9f7f84021b03c27c391bd36ea)
Esempio: Med. L. Op. 4, 15: Si prova ogni bene esser tanto migliore, quanto è più comunicabile ed universale.


2) id: 1d2f2307f781402fa4b2cb728aa7e75d)
Esempio: Baldin. Art. Int. Proem. 1: Quelle [opere di pittura] eziandio a piccola, ma godibile, proporzione riducendo, rendere comunicabili a tutto 'l mondo.
14) Dizion. 5° Ed. .
INFORME.
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pag.742



1) id: 5c9c20cef3384a77bb02c578a630650b)
Esempio: Med. L. Op. 2, 87: I picciol frutti ancor informi allegano.
15) Dizion. 5° Ed. .
DISTRUGGITORE, e anche DISTRUTTORE.
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pag.715



1) id: ab66bd94156d418ead7426d1d03788de)
Esempio: Giord. Op. 1, 101: L. Mummio conquistatore, cioè distruggitore, di Acaia.


2) id: d32ecdbad6f0419fbc7dddc5b17c09df)
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 164: Distruggitore è quello che giuoca a' dadi e spende in vivande, e dà a' giucolari. E 'l distruggitore dispende ciò ch'elli hae, che non ne rimane memoria.
16) Dizion. 5° Ed. .
MACCHIERELLA, e anche MACCHIARELLA
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pag.587



1) id: d689d9b3b2d94dd1b64e88560103ca17)
Esempio: Med. L. Op. 2, 149: Vientene.... Appiè dell'orto in quella macchierella.
17) Dizion. 5° Ed. .
FRENATO.
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pag.498



1) id: 1c84294f56064934af338909f8c0de3e)
Esempio: Med. L. Op. 2, 102: Stridon frenate turbide e maligne L'onde.


2) id: d6b0d1f40bd04c56a78262e078274570)
Esempio: Alam. L. Avarch. 2, 162: Tal che Nemauso e Monpelier ne piange, Che 'l frenato Nettunno ivi non frange.
18) Dizion. 5° Ed. .
DORMIGLIONE.
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pag.868



1) id: d50c3f47dd3d4e278acd3993272344e1)
Esempio: Med. L. Op. 3, 186: E deston la mattina i dormiglioni.
19) Dizion. 5° Ed. .
GIGLIOZZO.
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pag.216



1) id: 315217f808cc4f208c57ab3d4f815d43)
Esempio: Med. L. Op. 2, 149: Addie, gigliozzo mio, del viso adorno.
20) Dizion. 5° Ed. .
ANTIQUARIO.
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pag.555



1) id: d3c0019a5f1c4efc9aa429a79335a1cb)
Esempio: Speron. Op. 2, 300: Antiquarj,.... cioè amatori ed ammiratori di cose antiche.