Lessicografia della Crusca in rete

Volume 11 - Dizionario 5° Ed.
460) Dizion. 5° Ed. .
NERVEO.
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pag.113

NERVEO.
Definiz: Add. Dei nervi o Appartenente a nervo. –
Esempio: Red. Cons. 1, 36: L'uso dell'olio di mandorle dolci per bocca, il quale attutisce e mollifica il furore degli spiriti abitatori delle fibre nervee.
Esempio: Rosmin. Orig. Id. 2, 302: Il luogo occupato prima dalle molecole nervee è tosto lasciato libero.
Definiz: § I. Vale anche Che comprende tutti i nervi di un corpo o di una parte. –
Esempio: Salvin. Son. ined. 77: Del gusto a serrar tutte le porte Soavemente s'introduce (il cacciù), e l'onda Dolce commove, onde la nervea abbonda Massa, cui l'assaggiare è dato in sorte?
Definiz: § II. E per Fatto della stessa sostanza dei nervi, Che ha natura di nervo. –
Esempio: Red. Lett. 1, 53: Questi sughi sono imbevuti dalla crosta di velluto, o lanuginosa; da questa son comunicati alla tunica nervea.
Esempio: E Red. Lett. 214: Le ramificazioni di quelle arterie, le quali metton capo nella tunica nervea dello stomaco sotto la crosta villosa, scaricano in esso stomaco le superfluità biliose lissiviali.
Definiz: § III. Sugo nerveo. –
V. Sugo.
461) Dizion. 5° Ed. .
NERVETTINO.
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pag.113

NERVETTINO.
Definiz: Diminut. di Nervetto. Piccolo nervetto. –
Esempio: Segner. Incred. 101: Nella superficie esteriore di questo timpano v'è un nervettino tirato come una corda.

462) Dizion. 5° Ed. .
NERVETTO.
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pag.113

NERVETTO.
Definiz: Diminut. di Nervo. Nervo piuttosto piccolo. –
Esempio: Pap. Cons. med. 2, 246: Io crederei,... che la materia producente così fatto incomodo nelle mani e nei piedi, risegga veramente.... nei minimi nervetti, e nelle piccole fibre dei loro muscoli.
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 34: È sommamente probabile, che questi sieno le glandule nervose..., ma spezialmente le incamiciature membranose nei nervetti infinitesimi, ec.
Definiz: § E per similit. –
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 659: Son liscie (le foglie di una pianta) e polite con un solo nervetto per mezzo.
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 226: Divisane in due parti la buccia, v'ho trovato quasi un fiocco di nervetti e di fibre, che tutte si andavano ad unir nel bellico della visciola.

463) Dizion. 5° Ed. .
NERVICCIUOLO.
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pag.113

NERVICCIUOLO.
Definiz: Diminut. di Nervo. Piccolo nervo. –
Esempio: Red. Cons. 2, 13: Le fibre ed i sottilissimi fili nervosi dello stomaco, del piloro e dell'intestino duodeno restano afflitti, e per conseguenza gli spiriti ancora, che per essi nervicciuoli corrono e ricorrono, pigliano un moto disordinato e molto contrario al naturale.

464) Dizion. 5° Ed. .
NERVINO.
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pag.113

NERVINO.
Definiz: Add. Dei nervi, Che attiene ai nervi; oggi comunemente Nervoso; usato come aggiunto di malattia nervosa. –
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 331: Il cavalcare è il migliore degli esercizj tutti per istabilire la sanità, e per promuovere le digestioni, singolarmente nelle malattie nervine.
Definiz: § Dicesi di medicina, per Atto a curare le malattie dei nervi. –
Esempio: Cocch. Cons. med. 2, 65: Non si condannano i rimedj propriamente nervini, che sono stati saviamente proposti.

465) Dizion. 5° Ed. .
NERVO, e, in alcuni sensi figurati, anche NERBO.
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pag.113

NERVO, e, in alcuni sensi figurati, anche NERBO.
Definiz: Sost. masc. Cordone o Filamento risultante di fibre esilissime, che congiunge nel corpo animale un organo centrale, dal quale ha origine, con organi periferici di senso, di moto e glandulari, servendo così alla trasmissione di eccitamenti per le funzioni di senso, di moto e di secrezione. E anticamente si dissero Nervi anche i Tendini, e i Ligamenti.
Dal lat. nervus. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 66: L'acqua nuoce al petto ed al stomaco ed a' nervi.
Esempio: Dant. Conv. 153: Il nervo, per lo quale corre lo spirito visivo, è diritto a quella parte.
Esempio: Petr. Rim. F. 22: I nervi e l'ossa Mi volse in dura selce.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 40: Intendendo per la grandine grossa che gli percuote, la crudità degl'indigesti cibi, la quale.... generò ne' miseri l'aggroppamento de' nervi nelle giunture.
Esempio: Cas. Pros. 3, 152: Sono stato impedito dalle podagre non leggermente, nè anco molto aspramente; le quali non turbano solamente il corpo e i nervi, ma legano anco in parte l'animo.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 5, 97: Figura bellissima; nella quale propriamente si vede la forza d'Ercole nello strignere, che i muscoli della figura ed i nervi di quella sono tutti raccolti per far crepare Anteo.
Esempio: Galil. Op. VII, 134: Mostrando il notomista come, partendosi dal cervello e passando per la nuca, il grandissimo ceppo de i nervi si andava poi distendendo per la spinale, e diramandosi per tutto il corno, ec.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 188: Il nervo dagli antichi alcuna volta s'intendeva del legamento, alcuna volta de' tendini, ma propriamente significa l'organo comune che porta con lo spirito animale la facoltà di muoversi e di sentire.
Esempio: Malpigh. Lett. 268: I vasi sanguigni ed i nervi per fianco anche essi si insinuano nel corpo della glandola.
Esempio: Targ. Relaz. Febbr. 364: In vece di aromati forestieri, sarà più sicura cosa il servirsi di quelli che ci somministra il nativo terreno, e che senza troppo accalorire il sangue ed irritare i nervi, possano mantenere il tuono degl'intestini ec.
Esempio: Lambr. Elog. 46: Ne' Musei anatomici chi di voi non ha veduto disposti separatamente e messi in mostra, come stanno in natura, qua i nervi, là i muscoli, in altro apparecchio le vene, in altro le ossa?
Definiz: § I. Riceve varj aggiunti, secondo la funzione che ha, o la parte anatomica da cui si muove o dove si stende. Così, ad esempio, si chiama nervo Acustico o, come si disse, nervo Auditorio o Uditorio, quello che trasmette l'impressione del suono; Ottico, quello che trasmette l'impressione della luce; nervo Ischiatico o Sciatico, un nervo che staccandosi dall'osso detto ischio traversa la coscia e va a terminare nella gamba; nervo Crurale, un altro che si svolge principalmente nella coscia. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. 218: Dalla midolla spinale dell'osso sagro ne escon cinque paia (di nervi)..., da quattro de' quali superiori, e da tre de' lombi inferiori nascono i nervi crurali discendenti tra' piedi.
Esempio: Bart. D. Suon. 273: Imprimendo [l'aria] i suoi tremori in quella molle e sottil foglia del nervo uditorio che la veste, n'esprime la sensazion dell'udire.
Esempio: E Bart. D. Suon. 277: Dove la parte molle del nervo acustico intonaca la cavità della chiocciola.
Esempio: Malpigh. Lett. 81: Ho in procinto un'epistola.... della struttura del cervello e nervi ottici.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 176, 2: Le prime sette propaggini de' nervi prodotti dalla spinal midolla si chiamano cervicali, perchè scaturiscono dalle vertebre della cervice.... Le dodici susseguenti si chiamano intercostali, perchè propagginate per gli orificj laterali, delle dodici vertebre del dorso; ec.
Esempio: Red. Cons. 2, 27: Crederei che il tutto principalmente derivasse.... per vizio ed intasamento de' due nervi auditorj.
Definiz: § II. Parlandosi di piante, vale Ciascuno di quei fascetti di fibre di sostegno, unite a vasi conduttori che formano come l'intelaiatura delle foglie; e più genericamente Corda o Filamento fibroso che in altre parti delle piante facilmente si stacca da una sostanza più molle. –
Esempio: Niccol. Cost. Med. Z. 180: Togli li nervi de la piantagine, e seccali in umbra.
Esempio: Alam. L. Colt. 5, 1056: Che danno estremo Del misero cultor ch'al miglior tempo Vede ogni suo sudor voltarse in polve, Tutto il frutto sparir, le fresche erbette Null'altro riservar che i nervi nudi!
Esempio: Soder. Op. 1, 155: Hanno (gli alberi) ancora le vene nelle lor foglie, che chiaman nervi, e sono quelle sparse costolette che in esse si rilievano sopra il piano della foglia.
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 225: Tutte (le foglie) hanno un nervo più rilevante e più saldo, che lor corre per su la spina del dosso, e vien diritto dal picciuolo fino in capo alla punta.
Esempio: E Bart. D. Ghiacc. 226: Or de' frutti ve ne ha parecchi, che a notomizzarli ben maturi.... mostrano in tutta la lor carne dentro una orditura e un ripieno di queste fila di nervi e di vene.
Esempio: Segner. Incred. 68: Tutte distinte (le foglie) con ammirabili vene, fortificate da varj nervi, fornite di varia polpa.
Definiz: § III. Vale, conforme a proprietà latina, Corda armonica; ma oggi non si userebbe che in poesia. –
Esempio: Gar. Eneid. 6, 965: Or con le dita, ed or col plettro eburno, Sette non i diversi insieme uniti, Tragge del muto legno umani accenti.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 265: Questo (strumento) era un cavo e ben disposto legno, Che con nervi ineguali il suon rendea.
Esempio: Galil. Op. VI, 280: Trovò un fanciullo che andava con un archetto, ch'ei teneva nella man destra, segando alcuni nervi tesi sopra certo legno concavo.
Esempio: Marchett. Lucrez. 252: Par lor veder chi balli e salti.... E sentir delle cetre i dolci carmi, E de' nervi loquaci il suon concorde.
Esempio: Crudel. Rim. 82: Nell'ore chete e placide, Belle, sol per piacervi Talor percuoto ed agito I poetici nervi (qui in locuz. figur.).
Definiz: § IV. E pure conforme a proprietà latina, usasi a indicare La corda dell'arco; ed anche L'arco stesso. –
Esempio: Bocc. Amet. 82: Diana.... con arco protervo, Chi la volesse offender minacciante, Indarno mai di quel non tira nervo Vèr chi li spiace.
Esempio: Nard. Riv. fel. 12: E per dar più colore a tanto male, Adorna il suo signor di strali e nervo.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 5, 122: Lo stral nel nervo incocca, e insieme accorda E la cocca e la punta e l'occhio a un segno.
Esempio: Tass. Gerus. S. 7, 102: Sibila il teso nervo, e fuore spinto Vola il pennuto stral per l'aria, e stride.
Esempio: Soldan. Sat. 193: Nessun riservo A sè nè ad altri avrà, purchè 'l prefisso Segno s'imbrocchi, ov'ha teso il suo nervo (qui in locuz. figur.).
Esempio: Salvin. Esiod. 240: O per cerva selvatica ben grassa, Cui giovin uom domò con iscoccata Dal nervo freccia.
Definiz: § V. Usato nel numero plurale, vale Principio vitale, Vitalità. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 173: Dove io per perdere i nervi e la persona fui, tu, da questo caldo scorticata, non altramenti rimarrai bella, che ec.
Definiz: § VI. Si usa per Forza, Vigore, corporale, nelle frasi Aver nerbo, Esser di nerbo, e simili; e in questo senso si dice più spesso Nerbo. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 35, 47: Io son di tal valor, son di tal nerbo, Ch'aver non dèi d'andar di sotto a sdegno.
Esempio: Bern. Orl. 30, 63: Il più fiero garzon non nacque mai; Persona ha di gigante e forte nerbo.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 12: Un giovin toro ardito Ed anco un po' superbo D'aver gran corna e nerbo, Un giorno fu assalito Da certa mosca.
Definiz: § VII. E figuratam. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 121: Sono anche stato sforzato a scriverne un'altra (ode) in laude del Cardinal Tornone, la quale è di maggior nervo che questa.
Esempio: Tass. Pros. div. G. 2, 117: Ma quel che è in lui maraviglioso, la scelta delle voci e delle sentenze, la novità delle figure e particolarmente de' traslati, il nerbo, la grandezza e la maestà sua, o non tentano, o non possono pur in qualche parte esprimere.
Esempio: Dav. Tac. P. 1, 2: Per conoscere dalla differenza il nerbo e la grandezza di questo scrittore.
Esempio: Giobert. Introd. 1, 46: Di che sugo, di che nerbo, sono le composizioni filosofiche e letterarie che escono dalla loro scuola?
Esempio: E Primat. 412: Onde la lingua loro (dei Francesi), pregevole per alcuni rispetti,... manca di nervo, di profondità, di forza.
Esempio: Tomm. Diz. estet. 22: Quel nerbo (nell'Alfieri) pare sovente tensione e sforzo.
Definiz: § VIII. Nervo di checchessia, vale Sostegno principale della cosa di cui si parla, Ciò che la rende possibile, o la mantiene in buono stato. –
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 81: Il danaio è nervo di tutti i mestieri.
Esempio: Ambr. Furt. 2, 1: Il nervo della guerra è il danaio.
Esempio: Parut. Append. 1, 436: De' danari, li quali sono il nervo della guerra, che abbondanza si può avere dopo una guerra di tre anni nella quale così largamente si è speso?
Esempio: Mann. Ist. Decam. 12: Egli fu uomo alla mercatanzia applicato, ciò che era il nervo della città nostra.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 60: Mancato il denaro, principal nervo dello stato, si vedeva, che ec.
Definiz: § IX. E per Proprietà caratteristica, Parte più importante, Essenza. –
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 78: Il procedere con ragioni è della midolla della cosa e del nervo dell'arte.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 455: Ma, o perchè non la riputasse impresa necessaria al nervo della storia, o che temesse della lunghezza, ec.
Esempio: E Lett. IV, 4, 258: Dubito che ella non sia (una biografia) troppo bassamente scritta, e quasi a staffetta, e senza quel nervo, che è il principale in questa sorte di scritture, cioè di notare i disegni, i concetti, i fini, gli antivederi, ec.
Esempio: Galil. Op. VII, 273: Ho contrassegnato nella margine le parole dove consiste tutto il nervo della dimostrazione.
Definiz: § X. E parlandosi di certi corpi, vale Potenza a produrre il loro naturale effetto. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 74: Lo ardore e lo impeto del sole, mentre che l'opera era ancora in piede, consumò troppo presto il nervo della calcina.
Esempio: Soder. Op. 1, 201: La calcina viva, non spenta dopo certo tempo, perde il nervo e si spolvera stritolandosi.
Esempio: Ner. Art. vetr. 7: Allora detta erba è in perfezione, e dà molto sale..., e di miglior natura e nervo e bianchezza.
Definiz: § XI. Parlandosi di legnami, metalli, e cose simili, vale Qualità, Costituzione, di essi, da cui deriva la loro resistenza. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 16: La durezza che piglia il terzo corpo nasce perchè si distempera e si rompe la qualità oleagina e viscosa che fa il nervo alli metalli, e li fa obedienti e trattabili all'opere de li artifici.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 48: Quelle parti che sono più vicine alle midolle sono veramente più dure che le altre e più serrate; quelle che sono più vicine alla scorza, sono di più gagliardo nervo (il lat. ha: nervo tenaciore).
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. 84: Gli aguti di bronzo allo scoperto ed allo umido durano grandissimo tempo; que' di ferro nelle opere al coperto ed allo asciutto truovo io che hanno più nervo.
Esempio: Legg. Band. C. 12, 104: È proibito il condurre in questa città e suo dominio il cuoiame vaccino, da suolo e da tomaio, concio, dentro alle cento miglia dalle città di Firenze e di Pisa, come quello, che per il più è cattivo, non durabile, nè di buon nervo.
Esempio: Ner. Art. vetr. 8: La qual fritta.... mi dette un cristallo bello, e molto più dolce del cristallo ordinario, poichè aveva assai nervo, e si piegava molto più che non fa il cristallo ordinario.
Definiz: § XII. E per La parte più gagliarda o più numerosa, di un corpo di milizie. –
Esempio: Machiav. Art. Guerr. 204: Il nervo degli eserciti, senza alcun dubbio, sono le fanterie.
Esempio: Car. Eneid. 8, 804: Dugento cavalieri, il nervo e 'l fiore De' miei d'Arcadia, spedirò con lui.
Esempio: Varch. Stor. 1, 342: Il nerbo di tutto quell'esercito erano veramente le Bande Nere.
Esempio: E Varch. Stor. 2, 310: In questo tempo sopraggiunse il Ferruccio col nervo de' suoi soldati a piede e con i cavalleggieri armati colle loro lance, pure a piede.
Esempio: Giannott. Op. 1, 249: La cavalleria nel tempo degli avoli e bisavoli nostri era il nervo degli eserciti così franzesi come italiani.
Esempio: Tass. Gerus. S. 3, 37: Quel di Dudon avventurier drappello, Fior de gli eroi, nerbo e vigor del campo.
Esempio: E Tass. Gerus. S. 18, 102: Chè 'l nerbo de le genti ha il re in aiuto, Ed ostinati a la difesa stanno.
Esempio: Dav. Tac. 1, 22: Aggiunsevi gran parte de' cava' di guardia, col nerbo de' Germani, che allora la persona guardavano dello imperadore.
Esempio: E Dav. Tac. 2, 83: Allora ripresele, furono (le coorti pretorie) il nerbo di parte flavia.
Definiz: § XIII. E usato con un compimento indicante persone che devono operare insieme, e specialmente soldati, vale Numero considerevole, tale da riuscire la sua azione importante o decisiva, Corpo scelto e poderoso. –
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 1, 196: Poco prima del Duca era stato mandato in Francia con un buon nervo di gente a cavallo in soccorso del re Carlo contro gli eretici di quel regno.
Esempio: Montecucc. Op. 1, 162: Fatto il ponte, passarvi un nervo di fanti, di cavalli, di pezzetti, e di guastatori, che ec.
Esempio: Segner. Pred. 115: Ma che poteva un vulgo imbelle di femmine e di fanciulli contra un nervo di sgherri, che sol veduti bastavano a por terrore?
Esempio: Pap. L. Coment. 6, 228: Avendo il maresciallo Bianchi ricevuto da deputati a ciò spediti l'avviso di sì fieri eccessi, spedivvi affrettatamente un grosso nervo di dragoni.
Definiz: § XIV. E parlandosi di molte persone riunite, e specialmente di soldatesche, vale anche La forza che esse, tutte insieme, rappresentano. –
Esempio: Nard. Liv. Dec. 5 t.: Quivi senza alcun aiuti di forze forestieri, vinse il re de' Romani solamente col nervo del suo essercito pratico e veterano (il lat. ha: veterani robore exercitus).
Esempio: E Nard. Liv. Dec. 84 t.: Parve loro essere il meglio che tutta la gioventù da portare arme, con le donne e figliuoli, e similmente tutto il nervo del senato, si ritraesse nella rocca (il lat. ha: senatusque robur).
Esempio: E Nard. Stor. 2, 189: Rivolgendosi i Tedeschi con tutto il nervo dello esercito, e vedendo il signore Stefano non essere atto a sostenere tanta furia, fece sonare a raccolta con un corno da ogni parte.
Esempio: Segner. Guerr. Fiandr. volg. 330: Aver lui veramente per tante imprese poco nervo di genti: ma queste esser perite nella milizia, avvezze alla vittoria.
Esempio: E Segner. Guerr. Fiandr. volg. 496: Non avendo ardimento quei del Nassau..., di investir fra le tenebre l'inimico, per sospetto, ch'ei non venisse con tutto il nervo dell'esercito regio.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 49: Ancora era sua e de' suoi amici la maggior parte della spesa, e tutto il nervo della gente.
Definiz: § XV. Usato nel numero plurale, nel linguaggio familiare, e per lo più con un certo scherzo, serve a indicare Quella facilità che uno ha d'irritarsi quando è di cattivo umore: specialmente nelle locuzioni Avere i nervi e Venire i nervi.
Definiz: § XVI. Di nervo, Di buon nervo, e simili, sono locuzioni aggiuntive che si usarono per Forte, Gagliardo. –
Esempio: Soder. Op. 2, 363: Si allegra (la saggina) ancora di luoghi paludosi ed acquidrinosi, ed ancora di quelli che di nuovo si riducono a cultura..., che sieno sustanziosi e di buon nervo.
Esempio: Crusc. Vocab. III: Nervo.... Esser di buon nervo: diciamo dell'Esser forte e gagliardo.
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 149: Se queste non sono conghietture di nerbo, quali altre lo saran mai?
Esempio: E Riccat. V. Dial. Forz. 158: Voi chiamate questo attacco di maggior nerbo, che i precedenti, ma appresso di me non ha punto di forza, e sembrami debolissimo.
Definiz: § XVII. Di nervo, o Con nervo, o Con tutti i nervi, sono locuzioni avverbiali che si usarono per Con tutte le forze, Con ogni studio. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 3, 800: Dinunziò che arebbe contrariato con tutti i nervi, non all'accelerare, e nè assolutamente al terminare,... ma solo ad una forma di terminare sì frettolosa ch'egli ec.
Esempio: Crusc. Vocab. III: Nervo.... Far che che sia, di nervo, o con nervo, o con tutti i nervi, e simili: dicesi del Porvi ogni studio, ogni forza.
Definiz: § XVIII. Dare ai nervi, dicesi familiarmente per Far venire il mal dei nervi, Destare in alcuno l'irascibilità, Irritare.
Definiz: § XIX. Pigliare il nerbo d'una cosa, si disse per Coglierne la parte più importante, la sostanza. –
Esempio: Varch. Ercol. 114: Dare in brocco.... ragionando, è Apporsi e trovare le congenture, o toccare il tasto, o pigliare il nerbo della cosa.
Definiz: § XX. Troncare i nervi, e anche Tagliare i nervi, si usa figuratam. per Togliere le forze, Impedire di operare, e simili. –
Esempio: Giust. Vers. 313: E sai qual duro peso M'ha tronchi i nervi e l'igneo Vigor dell'alma offeso.
Esempio: Giobert. Introd. 3, 121: Un principe civile, che si governa altrimenti, è il più gran nemico del proprio potere, troncandogli i nervi.
Definiz: § XXI. Urtare i nervi, vale lo stesso che Dare ai nervi. –
Esempio: Tomm. Diz. estet. 726: Nessuno ha mai detto che dalle storie più gravi abbiansi a cancellare tutte le imagini che potrebbero urtare i nervi a una donna di parto.

466) Dizion. 5° Ed. .
NERVOLINO.
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pag.114

NERVOLINO.
Definiz: Diminut. di Nervo. Piccolo nervo. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. 3, 2, 90: Spugnosa e molle e sì tutta bucherata venne fatta la lingua, e d'innumerevoli nervolini di figure a prugnoli simiglianti, co' lor piccoli cappelletti, composta si è.

467) Dizion. 5° Ed. .
NERVOSAMENTE.
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pag.114

NERVOSAMENTE.
Definiz: Avverb. Con nerbo, Con forza. –
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 4, 148: Elettra.... quanto nervosamente maneggia l'arme della sentenza oratoria contr'alla madre Clitennestra, e poco appresso anche verso la sorella Grisotemi...!
Esempio: Bertin. A. F. Specch. 21: Andate a studiare i nominati autori, là dove nervosamente discorrono dell'isteriche affezioni, che volgarmente appellansi uterine.
Esempio: Salvin. Annot. Bell. Man. 219: Opinione nervosamente combattuta contra Plotino da un anonimo greco.

468) Dizion. 5° Ed. .
NERVOSISSIMO.
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pag.114

NERVOSISSIMO.
Definiz: Superlat. di Nervoso. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 405: Con lettere lunghissime e nervosissime, animate dalle messioni di speciali uomini all'imperadore, alla reina ed al papa.
Esempio: Bertin. A. F. Specch. 11: Che in dando l'accennato parere io non uscissi affatto di strada, me lo fa credere il signor Luca Terranova in quella sua dottissima e nervosissima lettera, che ec.

469) Dizion. 5° Ed. .
NERVOSITÀ.
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pag.114

NERVOSITÀ.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Nervoso. L'esser nervoso. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 242: Confortano [le nespole] lo stomaco, e alla sua nervositade non son nocive.

470) Dizion. 5° Ed. .
NERVOSO.
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pag.114

NERVOSO.
Definiz: Add. Dei nervi, o Che ha natura di nervo, Costituito dalla materia dei nervi.
Lat. nervosus. –
Esempio: Malpigh. Lett. 335: Aprendo quella matassa di fibre si manifesta una bellissima rete di corpi che paiono nervosi, propagata sopra dette fibre.
Esempio: Red. Cons. 1, 27: Fa sì con questa mescolanza, che segua il rigonfiamento de' minimi componenti di questi fluidi..., e quindi nelle parti adiacenti e vicine la soluzione del continuo..., ed il disordine degli spiriti abitatori delle fibre nervose e musculari.
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 36: Il diletto, la facilità e l'eleganza del pensamento consistono nella flessibilità, nella cultura e nell'esercizio abituale di questi organi nervosi.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 176, 2: La quale (la midolla spinale)..., vestita delle stesse membrane del cervello, e d'un'altra nervosa robustissima, che nell'atto della flessione la rende più assicurata dalla rottura, e divisa pure ec.
Esempio: Rosmin. Orig. Id. 2, 301: Qui trattasi di sapere se, lungo i filamenti nervosi, in ogni punto si possa eccitar sensazione.
Definiz: § I. Detto di malattia, di disturbo, e simili, vale Che affligge il materna nervoso, o Che proviene dallo stato di esso. –
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 39: Coloro, che trovansi attualmente battuti da malattie, o acute, o croniche, e da quelle massimamente, che diconsi nervose e cefaliche, trovansi sottoposti a sogni stranissimi.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 279: Mi consola il dottor col dir che mille Furon soggetti a malattia nervosa.
Esempio: Guerrazz. Racc. 260: Comprimendo un singulto nervoso ch'ebbe a rompergli la gola, uscì dalla stanza.
Definiz: § II. Oggi più comunemente si usa, detto di persona, per Che ha molta irritabilità per lo stato dei nervi.
Definiz: § III. Detto di corpo animale o di sua parte, e di persona rispetto al corpo, vale Che ha molti nervi o validi nervi, e, più genericamente, Di forte muscolatura; Nerboruto. –
Esempio: Benciv. Aldobr. P. N. 93: Perciocchè sua sostanza (dello stomaco) è bene nervosa.
Esempio: S. Greg. Omel. 1, 22: Nella giovanezza il corpo è vigoroso..., il collo e le spalle sono nervose e nodose, e le braccia piene.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 195: I giovani con pochi muscoli nelle membra e vene, e di delicata superficie, e membra rotonde di grato colore. Agli nomini sieno nervose e piene di muscoli.
Esempio: Bern. Orl. 13, 58: Egli era bello, ed ancor giovinetto, Nervoso, asciutto.
Esempio: Alam. L. Colt. 2, 716: Sian nervose le gambe, asciutte e grosse; Alta l'unghia, sonante, cava e dura.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 438: Ei salterà (il vento) per prora Imperversando, e chiederà la forza. Ed il sudor delle nervose braccia.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 107, 1: Nervoso.... Pieno di nervi.... Per forte e gagliardo.
Esempio: Panant. Paret. 35: Più dei galanti zerbinetti imbelli, E più dei molli e frivoli narcisi, Gli alpestri cacciator sembreran belli Con le braccia nervose e i bruni visi.
Definiz: § IV. Per similit. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 268: Le sue scodelle agevolmente si fendono per lo caldo, se non saranno già fatte del suo legno, in quattro parti fesso, o di nodosa o di nervosa radice.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 44: La rovere, per essere spessa e nervosa e serrata.... è attissima a qual tu ti voglia sotterraneo edifizio.
Esempio: Soder. Op. 2, 175: Di poi, pigliando forza, comincia [l'erba massima] a far il fusto, prima liscio, di poi ronchioso e scabroso per l'attaccatura delle foglie, le quali somigliano quelle delle zucche, ma più nervose e tenaci.
Esempio: E Soder. Op. 3, 91: Alla rovere, carnose (sono le radici), all'acero, nervose.
Definiz: § V. Figuratam., per Vigoroso, Robusto, Pieno di efficacia, e simili, detto di scrittura, lingua, e simili. –
Esempio: Guicc. Stor. 3, 396: Con la sua sagacità e con parole non meno nervose, che ornate, gli aveva impresso nell'animo di essere molto desideroso della pace universale della Cristianità.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 74: Ascoltino adunque costoro Amesia romana, la quale come già con nervosa orazione si difese dalla sentenzia di Lucio Pretore..., così ec.
Esempio: Pallav. Tratt. Stil. 149: A queste due maniere di formar concetti è dovuta la prima lode, come a più nervose, più ingegnose e più giovevoli dell'altre che riferirò appresso.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 241: Ho letta, riletta,... la sua nobile, gentile, e nervosa lettera encomiastica sopra ec.
Esempio: Capp. Scritt. 1, 143: Grave e solenne il verseggiare, nervosa la lingua, il dipingere efficacissimo.
Definiz: § VI. Si disse di terreno, per Di buon corpo, Vigoroso, Fertile. –
Esempio: Soder. Op. 3, 33: Gli aranci e tutte le sorte degli agrumi desiderano una terra sottile, ma nervosa.
Definiz: § VII. Sistema nervoso. –
V. Sistema.
Definiz: § VIII. Umore nervoso. –
V. Umore.
471) Dizion. 5° Ed. .
NERVUTO.
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pag.116

NERVUTO.
Definiz: Add. Che ha validi nervi; Nerboruto: ed altresì Che mostra molto i nervi. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 132: Se ha (la figura) la faccia di vecchio, abbia le braccia, il corpo, le gambe, le mani ed i piedi di vecchio; unitamente ossuta per tutto, muscolosa, nervuta.
Esempio: Condiv. Vit. Buonarr. 48 t.: È Michelagnolo di buona complessione di corpo, più tosto nervuto ed ossuto, che carnoso e grasso.
Esempio: Marchett. Lucrez. 428: Inoltre ogni pastore, ogni guardiano D'armenti, e già con essi egri languieno I nervuti bifolchi (il lat. ha: robustus.... moderator aratri).
Definiz: § E figuratam. –
Esempio: Red. Lett. 1, 96: Il suggetto medesimo somministra l'altezza de' pensieri pellegrini, e la gentilezza nervuta nello spiegarli.
Esempio: E Red. Lett. 2, 170: Questa seconda (canzone) non è inferiore alla prima, anzi a mio credere è più nervuta.

472) Dizion. 5° Ed. .
NERVUZZO.
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pag.116

NERVUZZO.
Definiz: Diminut. di Nervo. Nervo piuttosto piccolo. –
Esempio: Gell. Porz. Col. Occh. volg. 18: Si ha a intendere per questa carne quella parte musculosa e tutto quel mezzo sensitivo, il quale è fatto e composto di quei nervuzzi e di quelle vendine le quali i medici chiamono fibre.

473) Dizion. 5° Ed. .
NESCIO, e con forma popolare, oggi comune, NESCI.
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NESCIO, e con forma popolare, oggi comune, NESCI.
Definiz: Add. usato in forza di Sost., nella maniera Fare il nesci, o il nescio, che vale Fingere di non sapere una cosa che invece ci è ben nota; che bassamente dicesi anche Fare lo gnorri.
Dal lat. nescius, Ignaro, nel qual senso si usò pure dai nostri antichi. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 135: Voi fate il nescio, e gli altri fanno a indovinare.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 385: Si dice Fare il nescio, Far lo 'gnorri; Fare lo ignorante, l'ignaro.
Esempio: Fag. Comm. 5, 531: Saper che questo era il mio figliuolo, e che costei faceva da sua moglie, e stare zitto, e far il nesci, celarmi tutto, e accordarsi a mettermi in mezzo a questa foggia?
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 61: Chiedendogli se mi ha riconosciuto fa il nescio e nelle spalle si ristringe.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 104: Sì, sì, non faccia il nesci; ella lo sa, E se ne deve ricordar benissimo.
Esempio: Giust. Vers. 241: M'era compagno il figlio giovinetto D'un di que' capi un po' pericolosi, Di quel tal Sandro, autor d'un romanzetto Ove si tratta di Promessi Sposi.... Che fa il nesci, Eccellenza? o non l'ha letto?

474) Dizion. 5° Ed. .
NESPOLA.
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pag.116

NESPOLA.
Definiz: Sost. femm. Il frutto del Nespolo, così nostrale, come del Giappone. –
Esempio: Benciv. Aldobr. 142: Nespole sono fredde, e secche nel primo grado, e di lor natura confortano lo stomaco.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 241: Le nespole da serbare si colgono, che non sien mezze.
Esempio: Alam. L. Colt. 3, 528: Or quantunque vulgar, non dee schernirse La nespola real, nè l'aspra sorba.
Esempio: Magazzin. Coltiv. 65: Ove è finita la vendemmia si colgono le frutte da verno, come pere cotogne e mele..., sorbe e nespole.
Esempio: Bracciol. Schern. 12, 12: La sera porterò piene le sacche, Dove sarà la mandra tua ridotta, Di nespole, castagne e lazzeruole ec.
Esempio: Lastr. Agric. 2, 67: Si colgono le sorbe, le nespole e le mele cotogne.
Definiz: § I. Figuratam., per Colpo, Botta. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 6, 38: Appiccògli una nespola acerba, Tanto che tutto pel colpo traballa.
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 1, 198: Poi prese con dua mani il bastonaccio Per dare a Folco una nespola secca.
Definiz: § II. Si disse così Quel sonaglio rotondo che oggi chiamasi Bubbolo. –
Esempio: Crusc. Vocab. I: Nespola.... Nespole si dice a certi sonagli fatti a quella similitudine.
Definiz: § III. E figuratam. si usò per Taccia data altrui di checchessia; nel qual senso si disse pure Sonaglio. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 349: I' non vo' già cotesta nespola dietro, d'esser un altro, nè d'essere sdottorato.
Definiz: § IV. Contraffar le nespole, si disse per Dormire sulla paglia. –
Esempio: Cecch. Esalt. 2, 4: Voi dovete Andare a letto di buon'ora. P. Sì; Tre fusa al buio ha da filar la fante A compito, e tre io, nanzi che noi Possiamo andare a contraffar le nespole.
Definiz: § V. Non mondar nespole, vale Non essere da meno di un'altra persona nominata, sia nelle qualità espresse, sia operando in modo eguale o comecchessia corrispondente a ciò che s'è detto di essa. –
Esempio: Pataff. 9: Perch'io ancora nespole non mondo.
Esempio: Pulc. L. Lett. A. 184: Ed ancora sono commosso vedendo Monsignore di tale nimico tutto spaventato, e il Vicario tremante, e madonna Clarice.... non monda nespole.
Esempio: Varch. Suoc. 3, 4: Cotesta è una fantaccia sudicia, sporca, spilorcia.... G. B. E la tua baliaccia manigolda non monda nespole.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 3, 7: Nè io ne mondo nespole, che ho pieni Gli occhi di certi bruscol neri e gialli, Come se tu mi ve gli avventi tu.
Esempio: Dat. Cical. III, 1, 164: Plutarco..., nel suo Simposio, ne fece una stampita delle buone per ritrovarne il bandolo e Macrobio, ne' Saturnali, non mondò nespole.
Esempio: Red. Lett. 1, 164: Vi trovai preparati d'ordine di S. A. Sereniss. diversi rinfreschi di acque ghiacciate, ne' quali tutti coloro, che avea condotti meco.... fecero un bello e solennissimo assalto, ed io non mondai nespole.
Esempio: Fag. Comm. 5, 53: O che gli volete bene anche voi? I. (Così non fusse) L'amo certo.... M. Anche lui non monda nespole, vi vuol bene quanto voi.
Definiz: § VI. Col tempo e colla paglia si maturano le nespole. –
V. Tempo.
Definiz: § VII. Per San Simone la nespola si ripone. Proverbio allusivo all'usanza di cogliere le nespole nostrali per metterle a maturare, verso la fine di Ottobre, ricorrendo il 28 di quel mese la festa di San Simone. –
Esempio: Lastr. Agric. 5, 239: Per San Simone la nespola si ripone.

475) Dizion. 5° Ed. .
NESPOLO.
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pag.117

NESPOLO.
Definiz: Sost. masc. Albero non molto grande, che ha tronco e rami tortuosi, foglie acuminate, liscie di sopra, e fa fiori bianchi. Produce un frutto rotondo di color bruno rossastro, che matura lentamente alla fine dell'autunno, ed è di sapore acido, onde si mangia mézzo. È il Mespilus germanica dei Botanici.
Dal lat. mespilus, attraverso al latino barbaro nespilus. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 240: Il nespolo è arbore noto, e de' suoi frutti alcuni son grossi e dimestichi e alquanto afri o vero lazzi.
Esempio: Pallad. Agric. 127: Innestasi il nespolo nel pruno.
Esempio: E Pallad. Agric. 280: E pogniamo piante di melocotogno e di melograno e di cedro, nespolo, fico, ec.
Esempio: Vill. M. 488: Da oriente, dal nespolo infino al pero lupo e infino alla stradicciuola.
Esempio: Soder. Op. 3, 30: Il nespolo si gode nei luoghi temperati e nei caldi, ma nei freddi ancora viene.
Esempio: Trinc. Agric. 345: Parlando dunque in primo luogo delle piante de' peri, meli, susini,... nespoli, razzaruoli bianchi e rossi, ulivi, che s'innestano a fessolo ec., per questa sorta di piante..., le migliori e più sicure stagioni si ristringono a due.
Definiz: § Nespolo del Giappone, dicesi Un albero del Giappone, portato in Italia sui principj del secolo XIX. Ha foglie perenni e coriacee, di un verde scuro nella parte superiore, fa fiori bianchicci o giallognoli aggruppati in una pannocchia e molto odorosi, e produce nella primavera un frutto della figura e della grossezza, press'a poco, della nespola comune, ma di un bel color giallo e di polpa sugosa e gradevole. È il Mespilus japonica o l'Eriobotrya japonica dei Botanici.

476) Dizion. 5° Ed. .
NESSO.
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pag.117

NESSO.
Definiz: Sost. masc. Collegamento, Connessione; ma usasi più che altro per esprimere relazioni logiche.
Dal lat. nexus. –
Esempio: Rosmin. Orig. Id. 2, 174: Un nesso necessario tra due idee deve uscire dalla natura stessa delle idee, che si chiamino e abbraccino insieme per modo, che come due termini relativi, non si possa pensar l'una senza pensare in qualche modo altresi l'altra.
Esempio: Lambr. Dial. Istr. 11: Noi non potremmo nè giudicare fondatamente del presente stato delle discipline didascaliche.... nè infondere in loro uno spirito nuovo, dove non iscoprissimo il loro intimo nesso e il pensiero che le informa tutte.
Definiz: § I. Nesso, dicesi pure Una figura, più propria delle scritture corsive antiche e medioevali, che rappresenta due o più lettere riunite, spesso con qualche deformazione dei loro elementi, e che si usava per risparmiare spazio e scrivere più rapidamente.
Definiz: § II. Parlandosi di musica antica, vale Passaggio da un grado a un altro qualsiasi senza riguardo alla loro successione nella scala musicale, ma secondo certe regole determinate. –
Esempio: Martin. G. B. Stor. Music. 1, 129: In oltre lo distinsero (il canto) in nesso, in estensione ed in pezia. Il nesso erano salti di canto ordinatamente determinati.

477) Dizion. 5° Ed. .
NESSUNISSIMO e NISSUNISSIMO.
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pag.117

NESSUNISSIMO e NISSUNISSIMO.
Definiz: Superlat. di Nessuno e Nissuno. Nessuno affatto. –
Esempio: Bellin. Framm. Lett. 341: Fra tanti, che scrivono, io non vedo nessuno, che si diletti del dimostrativo, e del dimostrativo cavato dalla necessità, nessunissimo.
Esempio: Manett. Ragion. 33: Sono (il gesso e le terre gessose) sostanze inertissime e di nessunissimo uso.
Definiz: § Nessuno nessunissimo, si usa talora per negare con maggior forza. –
Esempio: Tocc. Lett. 84: E' non v'è caso nessuno nessunissimo, in cui Dio voglia che, o direttamente o indirettamente, il confessore possa rivelare il segreto della confessione.
Esempio: E Tocc. Lett. 153: Tutti.... negano assolutamente potere in caso nessuno nessunissimo il confessore, o direttamente o indirettamente, rivelare il segreto della confessione.

478) Dizion. 5° Ed. .
NESSUNO ed anche, ma oggi più che altro popolarmente, NISSUNO.
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pag.117

NESSUNO ed anche, ma oggi più che altro popolarmente, NISSUNO.
Definiz: Add. negativo ed esclusivo, così di persone come di cose; e vale Neppure uno, Neanche uno. Si usa regolarmente nel numero singolare, e il sostantivo col quale si unisce si premette al verbo che esso regge, o da cui dipende, e talora si adopra con ellissi del sostantivo precedentemente indicato.
Dal lat. ne ipse unus. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 77: Nessuno uomo è libero, lo qual serve il corpo.
Esempio: Dant. Inf. 5: Nessun maggior dolore, Che ricordarsi del tempo felice Nella miseria.
Esempio: E Dant. Inf. 26: Tal si movea ciascuna (delle fiamme) per la gola Del fosso, che nessuna mostra il furto, Ed ogni fiamma un peccatore invola.
Esempio: E Dant. Purg. 2: Un lume per lo mar venir sì ratto, Che il mover suo nessun volar pareggia.
Esempio: Morell. Cron. 363: Chi giustamente la sua vita regge, Non contradice a ciò nessuna legge.
Esempio: Machiav. Disc. 34: Se ordinariamente un cittadino è oppresso, ancora che gli fusse fatto torto, ne seguita o poco o nissuno disordine in la repubblica.
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 38: Ma quando ancor nessuno onor, nessuno Util v'inanimasse a questa impresa, Commun debito è ben soccorrer l'uno L'altro, che militiàn sotto una Chiesa.
Esempio: Leopard. Poes. 43: Questo vi conforti, Che conforto nessuno Avrete in questa o nell'età futura.
Esempio: Tomm. Diz. estet. 1009: Per onore dello spirito umano che mai non deve tutto a un solo uomo in nessuna cosa, egli è debito soggiungere che ec.
Esempio: Capp. Scritt. 1, 408: Tutto ciò che rende l'uomo o più contento o più ispirato, aggiugne alla produzione quello di cui nessuna meccanica è per se stessa capace.
Definiz: § I. Preceduto, net contesto del discorso, da particelle negative, ed anche seguito da esse, serve, con maggiore efficacia, alla negazione; sebbene in tali costrutti equivalga propriamente ad Alcuno. Così pure dopo la preposizione Senza. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 54: Bonamico disse: Messer lo vescovo, io il farò; ma e' conviene che io sia coperto attorno attorno di stuoie e che nessuna persona non mi veggia.
Esempio: Machiav. Comm. 77: Delle persone meccaniche non gliene capita a casa nessuna.
Esempio: Varch. Boez. 68: Egli non può disiderare più oltra cosa nessuna.
Esempio: Cellin. Vit. 16: Non avendo auto dal ditto Cardinale nissuno aiuto, mi missi ec.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 25: Uomo da bene, io non vi fo ingiuria nessuna.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 56: Questa sera.... si farà senza me; nè mi ci voglio trovare per conto nessuno.
Esempio: Galil. Op. VII, 44: Non ci è ragione nissuna per la quale e' debba entrare in un tal determinato grado di velocità.
Esempio: Red. Lett. 3, 4: Ve ne sono de' belli (dei sonetti), e ve ne sono de' men belli. De' brutti non ve n'è nessuno.
Esempio: Galian. Mon. 283: In essi [mercati] si fa gran giro in un punto, e spesso senza denaro nessuno, stante la presenza di tutti i contraenti.
Esempio: Rosmin. Orig. Id. 2, 258: Come potremmo noi riferire ad una data parte del corpo la sensazione, senza avere nessun sentore di quella parte?
Esempio: Manz. Prom. Spos. 406: Andò cercando col pensiero qualche cosa importante, qualcheduna di quelle che solevano occuparlo fortemente...; ma non ne trovò nessuna.
Esempio: Tomm. Diz. estet. Pref. XIV: Io..., posto in sul confine di genti diverse, appresi a non disprezzare nessuna, e così nessuna ammirare servamente.
Definiz: § II. In proposizioni condizionali, temporali, interrogative e dubitative, vale Alcuno o Veruno. –
Esempio: Fior. Virt. 52: Può l'uomo fare nessuna cosa più vile, che rimproverare lo servigio, quando l'ha fatto?
Esempio: Senec. Declam. 138: Qualunque persona facesse violenza a nessuno giudice o ad altra persona..., dovesse essere morto.
Esempio: Tav. Rit. 1, 67: Se gli nostri anticessori hanno pagato nessuno trebuto a quegli d'Irlanda, non l'hanno pagato per ragione nè con giustizia.
Esempio: Stor. Pistol. 38: Spesso uscivano fuori li fanti dentro a badaluccare..., e molti n'erano fediti.... E quando nessuno n'era preso, subito era impiccato per la gola.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 181: Lo biscione, che è l'arme dei Visconti.... che quelli di Melano tegnano per maggiore insegna, quando s'accampano in nessun luogo per cagione di guerra.
Esempio: Med. L. Canz. ball. 13 t.: Ben è matto quel che crede A nessuna maritata, A lor giuri, o a lor fede.
Esempio: Martell. V. Lett. 34: Ma perchè.... son d'openione..., che, per non aggiugner S. M. alla grandezza dell'alte vostre qualità, l'amor di questo regno, se ben tiene animo di fargli grazia nessuna, non la farà mai per il mezzo vostro ec.
Esempio: Varch. Boez. 68: Se gli mancasse cosa nessuna, egli non sarebbe il primo e più perfetto.
Definiz: § III. In proposizioni comparative, vale Qualunque, Qualsiasi, Qualsivoglia altro. –
Esempio: Petr. Rim. F. 298: I dì miei, più leggier che nessun cervo, Fuggir com'ombra.
Esempio: Pulc. L. Morg. 6, 31: Ed avea prima aiutato Ulivieri..., E fatto innanzi alla dama ogni prova, Che far potessi nessun cavalieri.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 21, 39: Eron già morti tre, restavane uno, Ch'era più fiero e forte che nessuno.
Esempio: Tedald. Agric. 33: Questo modo d'annestare a bocciolo, è più difficile che nessuno, ma è più sicuro, perchè meglio si rimargina, ed è più durabile.
Definiz: § IV. In forza di Sost. masc., vale Nessun uomo, Nessuna persona; e, in forza di Sost. femm., Nessuna donna; e, quando nel contesto del discorso, sia preceduto o seguito da particelle negative, serve, con maggiore efficacia, alla negazione. –
Esempio: Nov. ant. C. 105: Lo maestro fece l'anella così appunto, che nessuno conoscea il fine.
Esempio: Dant. Inf. 10: Già son levati Tutti i coperchi, e nessun, guardia face.
Esempio: E Parad. 11: Per tal donna giovinetto in guerra Del padre corse, a cui, com'alla morte, La porta del piacer nessun disserra.
Esempio: E Conv. 186: Nessuno dee l'amico suo biasimare palesemente.
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 191: Li santi Padri non lassavano andare nessuno alla solitudine, infin che in prima non fosse esercitato e provato nelli monasterj in pazienza.
Esempio: Petr. Trionf. 241: Nessun di servitù già mai si dolse Nè di morte, quant'io di libertate.
Esempio: E Petr. Trionf. 257: Raro o nessun, che 'n alta fama saglia, Vidi dopo costui.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 240: Ballata mia, se alcun non t'appara, Io non men euro; perciò che nessuno. Com'io, ti può cantare.
Esempio: Stor. Aiolf. 2, 19: L'Alfamir domandava se alcuno conosceva quello che vinceva el campo. Nessuno nollo conosceva.
Esempio: Capor. Rim. 45: Nessun di grazia in quell'età lo vinse, Nessun distese meglio il suo concetto, Nessun di più bei fior mai lo dipinse.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 53: Guerreggi pur chi vuol, s'ammazzi ognuno; Ch'io per me non ho stizza con nessuno.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 272: È la fede degli amanti Come l'Araba fenice: Che vi sia, ciascun lo dice; Dove sia, nessun lo sa.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 3: Appo te s'io non sono innocente, Innocente nessuno non è.
Esempio: Giust. Vers. 15: Portarmi molto non potè nessuno, M'hanno sempre portato a un po' per uno.
Esempio: Lambr. Elog. 61: Nessuno che andasse a lui per affari lo potè prendere mai alla sprovvista; nessuno gli sentì mai dire: Non posso, perchè sono stanco.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 122: Quando due forti passioni schiamazzano insieme nel cuor d'un uomo, nessuno, neppure il paziente, può sempre distinguer chiaramente una voce dall'altra.
Definiz: § V. Trovasi alcuna volta posposto, senz'altra negazione, al verbo. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 95: Nè sono già ricchi coloro, le ricchezze de' quali conosce nessuno.
Definiz: § VI. In proposizioni condizionali, comparative, interrogative, e simili, vale Alcuno, Chicchessia, Chiunque, e simili. –
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 281: Questo che vi dico, non vi sia per legge, ma per informazione: perchè voi, che siete in sul fatto, potete vedere più addentro di nessuno.
Esempio: Fag. Rim. 3, 38: Avete sanissimo intelletto, E vi stimo però più che nessuno.
Definiz: § VII. E nello stesso senso, usasi in proposizioni dipendenti da verbi che indichino divieto, timore, ripugnanza, o simili, di fare checchessia. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 329: Per la qual cosa si vuole nella usanza astenersi di schernire nessuno.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 423: Era marciato innanzi a lui don Francesco da Este, capitano de' cavalli leggieri, ad impedire che nessuno in quel mentre vi potessi arrecar vettovaglia.
Definiz: § VIII. Ripetesi, per maggiore enfasi, più volte di seguito. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 58: Nessuno, nessuno, traditor ribaldo, nessuno l'ha potuto rubare, se non tu.
Definiz: § IX. Talora, in alcuni dei sensi precedenti, è usato nel plur. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 71: I frutti di tali arbori, o sono nessuni, per la freddura, o sono sconvenevoli e non maturi.
Esempio: Galil. Op. VII, 315: De gli altri (calcoli), che la (stella nuova) ripongono in luoghi non impossibili, nissuni si concordano tra di loro.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 605: Dover lui essere autore non di rispondere a cavillazoni, le quali nessune erano dal lato del papa; ma ec.
Definiz: § X. Non nessuno, trovasi pel semplice Nessuno; e Nè nessuno, per E nessuno. –
Esempio: Tor. Miser. 19: Quanti incendj, quanti disfacimenti e quanti mali da questa tracotanza procedono, or chi 'l potrebbe esponere? non nessuno leggermente.
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 58: Maestro Lautizio, orefice perugino, lavorò in Roma nel 1525 eccellentemente della dett'arte di far suggelli cardinaleschi, nè nissuno ho conosciuto che meglio di lui gli abbia condotti a perfezione.

479) Dizion. 5° Ed. .
NESTAIA.
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pag.118

NESTAIA.
Definiz: Sost. femm. Lo stesso che Nestaiuola. –
Esempio: Tedald. Agric. 29: Così avrai avvertenza che gli arbori, che tu pigli per fare la nestaia, quando tu li cavi del salvatico e trasponi, la prima volta, che tu non mozzi loro il fittone, o vuoi dire la maestra.
Esempio: Soder. Op. 3, 132: Le chiusure che si fanno ai verzieri o ai serbatoj dei frutti, delle nestaie..., sono di quattro maniere.
Esempio: E Soder. Op. 3, 176: Gli altri (nesti) che si fanno per vendere hanno a stare in deposito su la nestaia, tanto che gli levi via il compratore.
Esempio: E Soder. Op. 3, 206: A farne copia (di frutti) in un seminario, che si domanda nestaia, molti tengono..., ch'ella vogli esser fatta in luogo buono, di poi gli arbori traspiantare in migliore, se non si truovi ottimo.
Definiz: § In locuz. figur. –
Esempio: Rucell. Or. Operett. var. 18: Questi non è egli colui che poco dianzi dalla nestaia delle scuole fu ne' giardini fecondi e sotto la nobil cultura trapiantato di nostra Accademia?