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Volume 2 - Dizionario 5° Ed.
240) Dizion. 5° Ed. .
BELLÍCO. Coll'accento sulla seconda sillaba.
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pag.125

BELLÍCO. Coll'accento sulla seconda sillaba.
Definiz: Sost. masc. Quella parte del corpo, per cui passa il funicolo del feto nel ventre della madre, e la quale in appresso si cicatrizza. Ombilico.
Dal lat. umbilicus. –
Esempio: Colonn. Guid. 156: Imperciocchè dal bellico insù era uomo, e da indi in giue era cavallo.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. 1, 59: Fremendo contra di lui sì 'l morse sotto il bellico, e rosegli le membra genitali.
Esempio: Bocc. Laber. 86: Se cascar le lasciasse, che forse, anzi sanza forse, infino al bellico le aggiugnerebbono.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 8: Uscir d'un pozzo fuor fino al bellico.
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1214: Si dà [la decozione] con giovamento a bere nelle rotture intestinali e parimente del bellico.
Definiz: § I. Bellico per similit. è detto quel Foro cieco che hanno nella parte di sotto alcune chiocciole. –
Esempio: Bellin. Buccher. 196: Chiocciole sonvi col bellico e senza, Stelle, ricci, e d'ortiche ogni semenza.
Definiz: § II. Per similit. dicesi del Buco di quelle frutte che si spiccano naturalmente dal loro picciuolo. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 258: Si conservano, se il suo bellico [delle pesche] si riempirà tutto di pece calda.
Esempio: Pallad. Agric. 276: Anche si serbano [le pesche], se nel bellico loro si mette una gocciola di pece calda, e così si ripognano in vaso chiuso.
Definiz: § III. Per essere il bellico posto appunto nel mezzo del corpo, si piglia figuratam. per il Mezzo o Centro di checchessia. –
Esempio: Vill. G. R. (1530) 75: E nota che 'l detto Poggio [Poggibonsi] è meglio situato che poggio d'Italia, ed è appunto nel bellico o mezzo della provincia di Toscana.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 144: Nel mezzo del paese ancor componi La città Gerusalemme, e puoi dire Bellico quasi a tutte regïoni.
Esempio: Papin. Lez. Burch. 38: Non v'ha chi non sappia essere il bellico il centro dell'uomo, perchè formato da natura egualmente distante da imo a sommo; adunque il centro della terra sarà il suo bellico.
Definiz: >§ IV. Aver l'osso nel bellico, si disse per ischerzo e per beffa di Chi facesse o dicesse cosa stravagante e affatto contro natura, come contro natura sarebbe aver l'osso nel bellico. E Hai tu l'osso nel bellico? si usò dire quando si dimandasse una cosa da persona che paresse non meritarla, beffandola con questa condizione impossibile. –
Esempio: Grazz. Rim. 1, 98: Mille volte l'ho detto, or lo ridico, Che di maestro ch'eri dozzinale, Tu se' or diventato manovale; Non so se tu t'hai l'ossa nel bellico.
Definiz: § V. Non aver bellico; modo basso, che vale Non aver criterio, Non aver giudizio, Non aver cervello.
Definiz: § VI. Che mi caschi il bellico; modo basso usato a forma di giuramento imprecativo. –
Esempio: Baldov. Comp. dramm. 4: Pettegola,.... Che mi caschi il bellico S'i' non ti fo fiutar questa pianella.

241) Dizion. 5° Ed. .
BÈLLICO
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pag.125

BÈLLICO.
Definiz: Coll'accento sulla prima sillaba. Add. Di guerra, Appartenente a guerra.
Dal lat. bellicus. –
Esempio: Bocc. Decam. 5, 17: E nelle cose belliche, così marine come di terra, espertissimo e feroce divenne.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 476: Aiutandosi oltre a molte altre macchine belliche, per superare l'altezza delle mura, con gatti e con varj istrumenti di legname.
Esempio: Varch. Stor. 1, 244: Uomo nelle cose belliche esercitatissimo.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 75: E già s'odon cantar bellici carmi, Sedizïose trombe in fere voci.
Esempio: Alf. Sallust. 146: Davasi ad arruolar nuova gente, a raccogliere aiuti da ogni parte, armi, saette, cavalli, ed ogni bellico strumento apprestare.

242) Dizion. 5° Ed. .
BELLICONCIO
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pag.125

BELLICONCIO.
Definiz: Sost. masc. Quel budello del bellico che hanno i bambini quando nascono, e che dicesi anche Tralcio, e più comunemente Funicolo. –
Esempio: Benciv. Aldobr. N. 69: E' si conviene il belliconcio tagliare di lungo quattro dita, e porre di sopra polvere di sangue di dragone.
Esempio: E Benciv. Aldobr. N. appr.: Egli è più sicura cosa di prendere un filo sottile corto e legare il detto belliconcio, e poi appresso porvi suso drappi molli in olio.

243) Dizion. 5° Ed. .
BELLICONE
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pag.125

BELLICONE.
Definiz: Sost. masc. Sorta di bicchiere. Voce oggidì disusata. –
Esempio: Red. Ditir. 3: Questo vasto bellicone Io ne verso entro 'l mio petto.
Esempio: E Red. Ditir. A. 9: Bellicone è voce nuova in Toscana ed è venuta di Germania, dove chiamasi wilkomb o wilkumb, quel bicchiere nel quale si beve all'arrivo degli amici, e significa lo stesso che Benvenuto.
Esempio: E Red. Lett. 3, 202: Il duca di Sassonia.... vuotò uno sterminatissimo bellicone per empier gli anni di V. A. Serenissima di mille e mille felicità.
Esempio: Fag. Pros. 11: Parziale de' boccali, de' belliconi, de' tonfani e de' peccheri.

244) Dizion. 5° Ed. .
BELLICOSAMENTE
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pag.125

BELLICOSAMENTE.
Definiz: Avverb. In modo bellicoso, Da uomo bellicoso, Da bravo. –
Esempio: Zibald. Andr.: In tutte le loro azioni si portavano bellicosamente.

245) Dizion. 5° Ed. .
BELLICOSISSIMO
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pag.125

BELLICOSISSIMO.
Definiz: Superlat. di Bellicoso. –
Esempio: Guicc. Stor. 3, 463: Nella quale erano cinquemila fanti di nazione bellicosissima.
Esempio: Segn. B. Polit. volg. 338: Ed in Ispagna appresso gl'Iberi, gente bellicosissima, tanti obelisci o statue si mettono al sepolcro d'un morto, quanti e' n'ha nella guerra ammazzati.
Esempio: Baldell. F. Polid. Virg. 99: Tempo è oramai che questo nostro ragionamento si volti, e non fuor di proposito, al cavallo, animale bellicosissimo.

246) Dizion. 5° Ed. .
BELLICOSO
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pag.125

BELLICOSO.
Definiz: Add. Dedito, Pronto alla guerra; Armigero, Guerriero.
Dal lat. bellicosus. –
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 97: Questa gente è fiera e bellicosa.
Esempio: Vill. M. 3, 321: Essendo messer Filippo di Taranto, fratello del re Luigi, in Provenza, mosse l'arciprete di Pelagorga, uomo bellicoso e di mala fama, il quale si fece capo di una parte de' Guasconi ec.
Esempio: Tass. Lett. 1, 38: Que' paesi.... sono abitati da genti bellicose e quasi indomabili.
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 2, 16: All'ambito delle mura però non corrisponde di gran lunga il numero della gente; ma questa in generale ha del bellicoso, più tosto che dell'imbelle.
Esempio: Salvin. Opp. 98: Per la propria prole Sostengono [le lionesse] d'uccise rimanersi, Stando incontro a' mortali bellicosi.
Definiz: § I. E per similit. detto degli animali. –
Esempio: Mont. Poes. 1, 263: Quind'escono del fier settentrione L'aquile bellicose, e coll'artiglio Sfrondano il franco tricolor bastone (qui la locuzione è figurata).
Definiz: § II. E per Appartenente a guerra, Eccitante alla guerra, Bellico. –
Esempio: Metast. Dramm. 1, 161: Era nel campo Pieno d'una vittoria, E caldo ancor de' bellicosi sdegni.
Esempio: E Metast. Dramm. 6, 239: Il bellicoso invito Atterrisce, o non s'ode.
Esempio: Mont. Poes. 1, 236: Quindi ai celtici boschi si rigira Pieni del canto, che il chiomato bardo Sposava al suon di bellicosa lira.

247) Dizion. 5° Ed. .
BELLIDE
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pag.126

BELLIDE.
Definiz: Sost. femm. Sorta di pianticella, che fiorisce dalla fine dell'inverno sino a quasi tutto l'anno, ne' luoghi erbosi e specialmente nelle viottole de' poderi; detta anche Pratolina e Margheritina, e dai Botanici Bellis perennis.
Dal lat. bellis. –
Esempio: Pap. Cons. med. 2, 147: Spesse bevute colla bollitura di fiori di rosolaccio e di bellide.

248) Dizion. 5° Ed. .
BELLIGERANTE
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pag.126

BELLIGERANTE.
Definiz: Add. Dicesi di potenza belligerante, di nazione belligerante, di sovrano belligerante, o simile, che sia in guerra.
Dal lat. belligerans. –
Esempio: Giulianell. Nav. turr. 71: Il maggiore impegno dell'una e dell'altra potenza belligerante era nell'adoprare le macchine.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 2, 21: Le principali condizioni furono, che il re.... si mantenesse puntualmente in neutralità con le potenze belligeranti.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 34: Si tratta di due re belligeranti, E d'una zuffa seguita in Polonia.

249) Dizion. 5° Ed. .
BELLIGERO
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pag.126

BELLIGERO.
Definiz: Add. Dedito alla guerra, Bellicoso, Armigero.
Dal lat. belliger. –
Esempio: Bocc. Amet. 89: Doniamo l'onore del nominare la presente città al belligero Marte, producitore in questi luoghi di più mirabili effetti, che alcuno di voi.
Esempio: Alf. Trag. 4, 65: E sai che muove Ver noi dall'austro armata gente? invero Non belligera gente.
Esempio: E Alf. Sallust. 116: Pronto, coraggioso e belligero era l'assalitore; pacifico, imbelle sofferente l'assalito.

250) Dizion. 5° Ed. .
BELLIMBUSTO.
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pag.126

BELLIMBUSTO.
Definiz: Sost. masc. Dicesi in ischerzo di un Uomo che abbia belle fattezze e bella presenza, e che stia sull'elegante, ma che sia buono a poco. –
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 2, 185: Io posso assicurarvi con l'autorità di cinquecento bechi ed altrettanti pulcinelli, assistiti da una turba innumerabile di beglimbusti.
Esempio: Magal. Sidr. trad. 3: Veggiamo in simil guisa Un bellimbusto, in cui nè assai nè poco Parsi il di dentro a quel che appar di fuori.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 9: Or brontola il pittore, ora s'inquieta Il macchinista, o un altro bellimbusto.

251) Dizion. 5° Ed. .
BELLINO
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pag.126

BELLINO.
Definiz: Diminut. e Vezzeggiat. di Bello. –
Esempio: Bemb. Lett. 2, 91: Vi rendo molte grazie, e dell'albero anco molto bellino ec.
Esempio: Grazz. Comm. 232: La quale riuscì poi bellina e piacevolina a meraviglia.
Definiz: § I. Bellino dicesi anche ironicam. di cosa, di persona o d'azione, della quale si parli con un certo scherno e disapprovandola.
Definiz: § II. Colle belle belline. –
V. Bello § XXXI.
Definiz: § III. Fare il bello bellino, e anche il bellin bellino, vale Dissimulare, Fingere, per arrivare a qualche suo fine; Fare altrui belle dimostrazioni per poi ingannarlo. –
Esempio: Fag. Comm. 1, 380: Ci sarebbero state di quelle [serve], che vi avrebbero fatto il bellin bellino, e poi averebbero rifitto ogni cosa alla vostra figliuola.
Esempio: Nell. Iac. Vecch. 3, 4: Ch'ei venga pure lo sdolcignato a farm'il bello bellino e lo svenuto intorno; gli vo' far vedere che non ha da insegnare a rampicar a' gatti.

252) Dizion. 5° Ed. .
BELLIRICO.
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pag.126

BELLIRICO.
Definiz: Sost. masc. Sorta di Mirabolano, usato una volta assai in medicina. –
Esempio: Benciv. Mes. 30: Bellirici sono delle medicine benedette,.... i migliori sono i grossi, ponderosi, spessi e densi delle cortecce.
Esempio: Ricett. Fior. 50: I mirabolani, così chiamati da gli Arabi, non sono.... la noce unguentaria di Dioscoride, detta volgarmente been, ma sono altre spezie di frutti, de' quali ne fanno cinque spezie, cioè citrini, cheboli, indi, emblici e bellirici.

253) Dizion. 5° Ed. .
BELLISSIMAMENTE
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pag.126

BELLISSIMAMENTE.
Definiz: Superlat. di Bellamente. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 102: Scorse.... quello stesso Cupido, bellissimo di tutti gli dii, bellissimamente dormire.
Esempio: Baldell. F. Filostr. 592: Essendo bellissimo sopra tutti gli altri figliuoli di Panto e bellissimamente ornato, egli fu ammazzato così giovane.

254) Dizion. 5° Ed. .
BELLISSIMO
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pag.126

BELLISSIMO.
Definiz: Superlat. di Bello. –
Esempio: Nov. ant. B. 44: Narcisso fu molto bellissimo.
Esempio: Petr. Rim. 1, 245: Assai sostenne Per bellissimo amor quest'al suo tempo.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 62: Presso alla quale un bellissimo piano e dilettevole sia riposto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 95: La fiera gente inospitale e cruda Alla bestia crudel nel lito espose La bellissima donna così ignuda, Come natura prima la compose.
Esempio: Varch. Stor. 1, 176: Era uomo di dolce e grata presenza, e bellissimo favellatore.
Esempio: Dat. Pref. Pros. fior. 46: Domandò.... per quanto egli desse l'opere sue; e rispondendo Protogene un prezzo bellissimo, Apelle offerì maggior somma.
Esempio: Mascher. Invit. Lesb. 18: L'opere de l'arte A contemplar ne la città di Giano E a Firenze bellissima ti trasse.

255) Dizion. 5° Ed. .
BELLO
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pag.126

BELLO.
Definiz: Add., che al plur. masc. si fa uscire talvolta per miglior suono non solo in Belli, ma in Begli, Bei, e Be'. Dicesi di quelle opere di natura o di arte, che per proporzione e corrispondenza di parti, ovvero per una certa forma, per un certo colore o suono, recano all'animo nostro un'impressione di piacere e di ammirazione.
Dal lat. bellus. –
Esempio: Dant. Conv. 81: Quella cosa dice l'uomo essere bella, cui le parti debitamente rispondono, perchè dalla loro armonia resulta piacimento; onde pare l'uomo essere bello quando le sue membra debitamente rispondono; e dicemo bello il canto, quando le voci di quello, secondo il debito dell'arte, sono in tra sè rispondenti.
Esempio: E Dant. Inf. 1: E il sol montava insù con quelle stelle, Ch'eran con lui quando l'amor divino Mosse da prima quelle cose belle.
Esempio: Nov. ant. C. 88: E' cavalieri si incominciaro a vantare, chi di bella giostra, chi di bello castello, chi di bello astore, chi di bella ventura. E 'l cavaliere non si potè tenere che non si vantasse ch'avea così bella dama.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 10: Poco era l'un da l'altro differente E di fiorita etade e di bellezza; Sola di tutti Alcina era più bella, Sì come è bello il sol più d'ogni stella.
Esempio: Guidicc. Rim. 1: Abita morte ne' begli occhi suoi, Che fur del mondo il sol più ardente e chiaro.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 13: Fra se stesso pensava: oh quante belle Luci il tempio celeste in sè raguna!
Esempio: Red. Lett. 3, 4: Questi sonetti non son tutti tutti belli bellissimi; ve ne sono de' bellissimi arcibellissimi, ve ne sono de' belli, e ve ne sono de' men belli.
Definiz: § I. Talora per estensione si dicono belle anche quelle cose, che nel loro grandioso e terribile hanno qualche cosa che commuove L'anima, e che meglio si chiamerebbero sublimi. –
Esempio: Tass. Gerus. 20, 30: Bello in sì bella vista anco è l'orrore, E di mezzo la tema esce il diletto.
Esempio: Mont. Poes. 1, 34: Anche sul dorso de' petrosi monti Talor t'assidi [o bellezza] maestosa, e rendi Belle dell'alpi le nevose fronti.
Definiz: § II. Bello dicesi anche di un'Accolta di persone o cose, che, sebbene considerate singolarmente possano non avere le qualità proprie della bellezza, pure tutte insieme formano un complesso che apparisce bello e piacente. –
Esempio: Vill. G. 628: E trovarsi i Fiorentini da cento in arme a cavallo coverti, molto bella gente.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 186: Prestamente congregò una bella e grande e poderosa oste,.... tra' quali mandati dallo Imperadore di Costantinopoli furono Costantino suo figliuolo e Manovello suo nepote con bella e con gran gente.
Definiz: § III. Bello dicesi anche del modo, della forma, onde son fatte le cose che piacciono. –
Esempio: Nov. ant. B. 4: A questo signore fu presentato delle parti di Spagna un nobile destriere, di gran podere e di bella guisa.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 21: Cedri ed aranci, ch'avean frutta e fiori, Contesti in varie forme, e tutte belle.
Definiz: § IV. Per estensione si applica l'aggiunto di Bello anche a Ciò che è molto esteso, grande, numeroso, abbondante, di buona misura, e simili. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 256: Erano In mano d'un banchier da dieci o dodici Mila scudi di suo, ch'e' vuole spendere In beni qua.... Z. Cotesta è una bella somma.
Definiz: § V. Dicesi anche di Ciò che nell'operare, o in certe proprietà o qualità dell'esser suo, mostra vigore, gagliardia, intensità; come bella burrasca, bel colpo, bella pioggia, bella nevata ec.
Definiz: § VI. Detto di tempo, stagione, e simili, vale Sereno, Non turbato da piogge, venti ec. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 53: Zeffiro torna, e 'l bel tempo rimena, E i fiori e l'erbe, sua dolce famiglia.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 5: Feo che 'l giorno Dal gran pianeta che distingue l'ore Inlustrato apparisse, e chiaro e bello.
Esempio: Monet. Poes. 8: Quanto prima verrò ben volentieri, Se Dio me lo permette e 'l tempo bello.
Definiz: § VII. Detto d'acqua o d'altro liquido, vale Puro, Limpido, Chiaro. –
Esempio: Alam. L. Colt. 5, 16: Sacro giardin, che voi medesmo, poscia Ch'a più gravi pensier donato ha loco L'alta mente real, formando andate Lungo il fonte gentil delle belle acque.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 5: Il sottilissimo spirito di vino o acquarzente, che dir vogliamo, si mantiene sempre bella, e non vien mai a perdere quel fiore di limpidezza, con esso il quale si riserra.
Definiz: § VIII. Detto di metalli, terraglie, e simili, vale Pulito, Lucido. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 74: Una povera feminetta per ventura suoi stovigli con la rena e con l'acqua salsa lavava e facea belli.
Esempio: Ar. Orl. fur. 41, 96: E s'era altro ch'Orlando.... L'avria sparato fin sopra la sella; Ma, come colto l'avesse di piatto, La spada ritornò lucida e bella.
Definiz: § IX. Detto di spettacoli, feste, conviti, e simili, vale Splendido, Sfarzoso, Sontuoso ec.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 170: Fece una sera, per modo di solenne festa, una bella cena.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 226: Cominciògli a dare le più belle cene ed i più belli desinari del mondo.
Definiz: § X. Si usa anche per Valente, Bravo, Esperto; ma per lo più coi verbali, come parlatore, dicitore, e simili. –
Esempio: Marc. Pol. Mil. 1, 28: E sono molto belli cacciatori, e prendono molte bestie.
Esempio: Tratt. Color. rett. 18: Il magnanimo Castrucci in giustizia severo fue, in parlamento bello dicitore.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 8: È giovane molto da bene e molto amorevole, bello scrittore, bellissimo dettatore.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 344: E' giocano Certi lesti di mar come bei zingani, E te ne mostran una [delle gioie] e ne consegnano Un'altra.
Definiz: § XI. Detto di azioni, imprese, e simili, vale Nobile, Onorevole, Glorioso. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 75: Piacciati omai col tuo lume ch'io torni Ad altra vita ed a più belle imprese.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 251: Un bel morir tutta la vita onora.
Definiz: § XII. Detto di nome, fama, o simili, vale Illustre, Onorato. –
Esempio: Sannazz. Arcad. 37: Nè verrà tempo mai, Che 'l tuo bel nome estingua.
Definiz: § XIII. Detto di costumi, maniere, vale Gentile, Urbano, Conforme alla buona creanza. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 49: Costumato e piacevole e di bella maniera,.... udendo il suo ragionare bello e ordinato ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 241: Là dove egli assai di be' costumi e di buone cose aveva apprese.
Definiz: § XIV. Detto d'ufficio, carica, professione, condizione, e simile, vale Decoroso, Proficuo.
Definiz: § XV. Detto di occasione, o simili, vale Opportuno, Propizio. –
Esempio: Dat. Vit. Pit. 53: Bella occasione diede questo accidente agli oratori di mostrar declamando la lor facondia.
Definiz: § XVI. Dicesi anche di certi affetti, passioni, qualità, e simili, a significare Forte, Gagliardo, Intenso, Grande. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 49: Per bella paura, entrò col mosto e con le castagne calde si rappattumò con lui.
Esempio: Morell. Cron. 330: Per bella paura.... gettò le bandiere del Comune in terra giù ne' fossi.
Esempio: Giannott. Dial. 9: Io sono.... il più bello ignorante del mondo.
Definiz: § XVII. Dicesi anche della vita, e del tempo o del luogo, in cui si vive o si abita lietamente, piacevolmente o felicemente. –
Esempio: Dant. Purg. 7: Però è buon pensar di bel soggiorno.
Esempio: E Dant. Parad. 15: A così riposato, a così bello Viver di cittadini,.... Maria mi diè chiamata in alte grida.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 362: Il dargnene [moglie] Contro suo' voglia.... non sarebbe proprio Un torre a questo garzon dieci o dodici Anni, i più belli e i migliori che abbino Gli uomini in vita loro?
Definiz: § XVIII. Trovasi anche detto di scritte, per Valido, Efficace. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 279: Erano de' due mercatanti sì gli animi accesi, che, oltre al voler degli altri, per belle scritte di lor mano s'obbligarono l'uno all'altro.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 41: Io volli che In mia presenza e' le desse l'anello, E la menasse; e gli fei di sua mano Far le belle scritture, chè la povera Fiammetta, che si fida, sia sicura.
Definiz: § XIX. Bello dicesi eziandio dell'ingegno, della mente, della intelligenza, della imaginazione, e vale Vigoroso, Elevato, Potente.
Definiz: § XX. E si dice anche di concetti, motti, trovati, invenzioni, o simili, nei quali il vigore e l'acume dell'ingegno si manifestano. –
Esempio: Nov. ant. B. Proem. 1: Facciamo qui memoria.... di belli risponsi e di belle valentie.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 181: Mi piace noi essere entrati a dimostrare con le novelle quanta sia la forza delle belle e pronte risposte.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 6: Cose che sieno Ragguardevoli e in sè di bel concetto.
Esempio: Dav. Lett. 547: Esce da un vivo ingegno un bel detto, una bella voce; il popolo la rapisce e mette in uso.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 51: Bizzarro concetto fu quello di figurare la finta pazzia d'Ulisse.... Bel capriccio altresì mi par quello che gli venne di fare il proprio ritratto ec.
Esempio: E Dat. Vit. Pitt. 91: Ingegnoso e bel ripiego fu anche quello, ch'egli prese in ritrarre Antigono cieco da un occhio, facendone l'effigie in proffilo.
Definiz: § XXI. E in generale dicesi di molte cose, che nel loro genere ci appariscono compiute, e in qualche modo perfette. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Tu se' solo colui, da cui io tolsi Lo bello stile che m'ha fatto onore.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 135: Ben si puote Dir che la lingua tosca oramai sia, Quant'altra e forse più, copiosa e bella.
Definiz: § XXII. Bello s'usa anche per un certo modo di cattivarsi benevolenza, ed equivale a Caro, Diletto, Gentile e simili. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 1 t.: Lo darò io a te, bel dolce amico; che tu ne se' ben degno, secondo lo mio giudicamento.
Esempio: Nov. ant. B. 84: Be' signori, i Greci n'hanno fatta grande onta.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 36: Porgimi la mano tua, bel maestro.
Esempio: Bocc. Teseid. 3, 63: E ringraziollo del perfetto onore, E poi gli disse: bell'amico, quando La mia partita è a grado al signore, I' la farò.
Definiz: § XXIII. Spesso serve ad aggiunger forza ed efficacia all'espressione. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 270: Le portò cinquecento be' fiorini d'oro.
Esempio: Firenz. Rim. 2, 413: E stavo allor le belle settimane A rimenarvi dentro un mio battaglio.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 123: Se avesse un re, il quale di bel mezzo giorno non vedeva lume, ai segreti della natura.... ricever voluto.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 569: Di bella mezza notte lo menarono nel principal tempio di Maometto.
Esempio: Gell. Err. 2, 1: Deh mona Ginevra mia, fate a mio modo; datemi un bel sì o un bel no.
Esempio: Red. Lett. 1, 137: Le gentilissime poesie anacreontiche di VS. Illustrissima.... non rassembrano composte in Parigi, ma nel bel mezzo della Toscana.
Definiz: § XXIV. Talora ha dell'ironico, e quasi del canzonatorio. –
Esempio: Tratt. Color. rett. 24: Dimmi, Fruosino bello, onde ti sono venuti CC fiorini d'oro, che tu di' che hai di mercatanzia?
Esempio: Cecch. Comm. ined. 418: Tu vorresti assai fatti e pochi dondoli, Tu, Rosa bella.
Definiz: § XXV. Per ironia, ed in senso al tutto contrario alla sua propria significazione. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 50: Ecco accoglimento bello di amico, che non veduto avea forse cinque anni!
Esempio: Bocc. Decam. 5, 217: Ecco belle cose, ecco santa e buona donna che costei dee essere!
Esempio: Dav. Tac. 1, 262: E se troppo balocchi, Roma sarà di questo marito bello.
Esempio: Mont. Poes. 1, 68: Bell'arte inver di conquistar gl'imperj!
Definiz: § XXVI. Bello, seguìto dalla congiunzione E, e da un participio passato, significa il perfetto compimento dell'atto di cui si parla. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 152: Noi avemo l'uovo bello e mondo, e la gallina bella e cotta, e non avemo se non a mangiare.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 56: Chi facesse le macine bell'e fatte legare in anella prima che elle si forassero.
Esempio: Bern. Orl. 55, 35: Diede pel capo molto argento ed oro A quel Gambone, e fu bella e finita.
Esempio: Grazz. Pros. 270: Dorme, mi cred'io, rispose colei; e forse è bella e desta.
Esempio: Salv. Spin. 3, 1: Il caso è che s'io non menava le gambe, e' m'avevan bello e chiappato.
Esempio: Lipp. Malm. 3, 14: Ha bello e ritto quivi il suo scrittoio, Sicchè presto lo trova.
Definiz: § XXVII. E nella stessa maniera trovasi seguìto anche dagl'infiniti; ed ha una certa forza intensiva, equivalente a Per certo, Sicuramente, Assolutamente; ma ora in questa forma è quasi disusato. –
Esempio: Bern. Lett. fam. 9: Costoro hanno del traditore, e non si rispondendo lor presto, ce la potriano bello e calare.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 115: Il tuo gentil marito, il quale per li tuoi buon portamenti si potrebbe bello e morire.
Esempio: Salv. Granch. 1, 4: Stanotte innanzi Che sieno ott'ore, tu potresti forse Bello e vederle in viso.
Definiz: § XXVIII. Trovasi nello stesso significato anche seguìto dai sostantivi. –
Esempio: Salv. Granch. 1, 4: Di questo ne lascio io Bello e 'l pensiero.
Definiz: § XXIX. Bello e buono, dicesi in significato di Compiuto per ogni parte; e s'usa spesso, in un senso quasi ironico, a significare Vero, Effettivo, e simili, come: Bricconata bella e buona, Torto bello e buono, Affronto bello e buono, ec. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 268: Ho giunto lui, e datogli Un vetro bello e buono; e l'anel proprio.... eccolo, toltolo A quell'altro babbion del contrassegno.
Definiz: § XXX. Colle belle, posto avverbialm. col verbo Andare colle belle, Venire colle belle, e simili, vale Con belle maniere, Con modi dolci, o, come anche dicesi, Colle buone. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 450: In questo mezzo.... vo' tentare se la signora mi volesse aprire, e vedere se io le posso andar tanto con le belle, che la mi renda la vesta.
Esempio: Varch. Suoc. 5, 1: Proviam prima se ella uscisse colle belle.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 31: Io vado con le buone, con le belle.
Definiz: § XXXI. Colle belle belline, modo avverbiale che significa: Con modi lusinghevoli, usati a fine d'ingannare.
Definiz: § XXXII. Avere un bel dire, Avere un bel fare, e anche Aver bel dire, Aver bel fare, e simili, è modo del quale ci serviamo a dinotare che altri parla, opera ec. inutilmente rispetto al fine propostosi. –
Esempio: Salvin. Disc. 1, 425: Ebbe bel predicare Seneca al suo grande allievo,.... perciocchè il buono scolare.... non volle più la suggezione del maestro.
Esempio: E Salvin. Annot. Tanc. 567: Il povero Petrarca ha bel dire e bello sperare, quando dice nel suo sonetto proemiale Ove sia chi per prova intenda amore, Spero trovar pietà, non che perdono.
Definiz: § XXXIII. Avere un bel dire, si adopera anche, parlando a colui o di colui, che suggerisce ad altri un consiglio, che questi non è in condizione d'eseguire, come:
Esempio: Esempio del Compilatore Costui ha un bel dire, perchè non si trova nel caso mio, o perchè non si è trovato mai a simili casi.
Definiz: § XXXIV. È un bel dire, trovasi usato a dinotare: È una cosa veramente singolare a dirsi, e fuori d'ogni convenienza; che ora piuttosto direbbesi È un gran dire. –
Esempio: Galil. Op. lett. 215: È pur anche un bel dire, consumare ottantanove stanze a incantarla e discantarla [la selva].
Definiz: § XXXV. Andare alle belle ad uno, vale Andargli a' versi, Compiacergli; modo poco usato. –
Esempio: Cavalcant. Rim. 36: Giuoco è da bagattelle L'andar pure alle belle con chi sguizza.
Esempio: Gell. Sport. 5, 3: Sempremai questi famigliacci commetton qualche male delle serve, e massimamente di quelle che non voglion ire loro alle belle, come fo io.
Definiz: § XXXVI. Esser bello il vedere, l'udire, il contemplare ec. checchessia, vale Esser cosa bella e dilettevole a vedersi, udirsi ec. –
Esempio: Mascher. Inv. Lesb. 131: Bello è il veder lungi dal giogo ardente Le liquefatte viscere de l'Etna.
Esempio: Fiacch. Son. pastor. 7: Bello saria veder lupo che accosto Giacesse all'agne a custodirle intento.
Definiz: § XXXVII. Esser bello il fare o il dire checchessia, vale Esser cosa giovevole, conveniente, onesta, e simili, il farlo o il dirlo. –
Esempio: Dant. Inf. 4: Così n'andammo infino alla lumiera, Parlando cose che il tacere è bello, Sì com'era il parlar colà dov'era.
Esempio: E Dant. Parad. 17: A te fia bello Averti fatta parte per te stesso.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 108: La domandò di certe cose particolari, che 'l tacere è bello.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 8: Dal Nilo è bello che qui mi comince, Che vien dal mezzodì.
Esempio: E Ubert. Faz. Dittam. R. 19: Quel ch'or dirò è bello da notare.
Esempio: Dav. Eron. 27: La qual cosa come si faccia, bello fia così dimostrare.
Definiz: § XXXVIII. Far bello, vale Abbellire, Adornare. –
Esempio: Dant. Parad. 2: E il ciel, cui tanti lumi fanno bello, Dalla mente profonda che lui volve Prende l'image, e fassene suggello.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 62: Se tu seguissi pure, lavandola e 'mbiancandola più mesi e più anni, farestila tu più bella?
Esempio: Ar. Comm. 2, 118: Oh se potesse a voi questo medesimo, Far, donne, ch'egli ha fatto alla sua fabula, Farvi più che mai belle ec.
Definiz: § XXXIX. Farsi bello, vale Abbellirsi, Adornarsi. –
Esempio: Febuss. Breuss. 1, 43: Mio padre disse: Figlia, fatti bella, E 'l tuo amor dona al nemico mio.
Esempio: Petr. Rim. 2, 94: Conobbil'io, ch'a pianger qui rimasi, E 'l ciel che del mio pianto or si fa bello.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 20: E nelle spente ceneri patrizie Si voglion rimpastare e farsi belli (in questi due es. figuratam.).
Definiz: § XL. Vale anche Mostrare un certo brio e una certa alacrità negli atti e nel sembiante, Ringalluzzarsi. –
Esempio: Dant. Parad. 19: Quasi falcone ch'esce di cappello, Muove la testa e coll'ali si plaude, Voglia mostrando e facendosi bello, Vid'io farsi quel segno.
Definiz: § XLI. Farsi bello di una cosa, vale Farne suo pro, Cercare di avvantaggiarsene con una certa ostentazione e pompa, ed anche Attribuirsela, usurpandola altrui. –
Esempio: Bern. Orl. 51, 1: Ma quel che ruba la riputazione, E dell'altrui fatiche si fa bello.
Esempio: Dav. Tac. 1, 142: Vogliono far belli sè dello sgridare i vizj, e muover odj, per addossarli a me.
Esempio: E Dav. Tac. 2, 254: Nè Agricola si fe' mai bello de' fatti d'altri.
Esempio: Paolett. Op. agr. 2, 386: Voi vi fate bello con dichiararvi di non volerne far uso, per inveire contro di me.
Definiz: § XLII. Far bello il vicinato, e Far bella la piazza, la festa, la contrada, e simili; dicesi quando con alcuna cosa per lo più sconvenevole si fa accorrere il popolo e si dà materia di discorso. –
Esempio: Bern. Orl. 63, 23: Ad Orrilo rivolto, il va affrontare; Un'altra volta fan bella la piazza, L'un con la spada e l'altro con la mazza.
Esempio: Cecch. Donz. 2, 2: Faccino Ogni dì bello il vicinato.
Esempio: Ambr. Furt. 4, 7: Va' pur là,.... mercantuzzo di merda; ma io non vo' far bella la piazza, me ne vo' ire in casa.
Definiz: § XLIII. Farla bella o Dirla bella, dicesi ironicamente per Fare o Dire una cosa del tutto sconvenevole, strana, o che possa riuscire dannosa. E in significato consimile dicesi anche Farne delle belle, Dirne delle belle, Sentirne delle belle, Vederne delle belle.
Definiz: § XLIV. Farla bella ad uno, pure ironicamente, si dice per Fargli un brutto tiro, un cattivo scherzo. –
Esempio: Bertin. A. F. Risp. Gio. Paol. 20: Considerate poi, che sarebbe a leggerle tutte [le novelle del Boccaccio], le quali son cento;.... ma io ve la vo' far più bella, vo' farvene legger gli esempj in questo verbo appunto.
Definiz: § XLV. L'è quella bella, o L'è sempre quella bella, modo che vale: È la solita, Siam sempre alle medesime. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 27: Oh! pargli una cosaccia, Che avendo condottolo Luigi Vostro in questo paese, voi vogliate Mandarlo via così tra 'l dire e 'l fare, Senza cagione. N. Ah sì! l'è quella bella!
Esempio: Lipp. Malm. 10, 53: E dagli e picchia e risuona e martella, Ma forbice, l'è sempre quella bella.
Esempio: Not. Malm. 2, 777: L'è sempre quella bella: l'è sempre quella medesima. Questo vien da un cieco, il quale.... cantando sempre la medesima cosa, cominciarono alcuni di quelli che gli facevano la limosina a dirgli, che se non cantava qualche altra orazione non gli avrebbero dato più nulla; ed egli rispondeva: lasciate fare a me; che domani ve ne voglio cantare una bella. Ma perchè il poveretto non sapeva se non quella, tornava l'altra mattina, e cantava la stessa. Laonde i suoi benefattori, accortisi che il meschino non ne sapeva altre, compassionandolo gli dicevano: L'è sempre quella bella; ed intendevano: l'è sempre quella medesima. Il che è poi venuto in dettato, e significa: noi siam sempre alle medesime.
Definiz: § XLVI. Quest'è bella! ed anche Oh bella! modo familiare che significa: Questa cosa è veramente singolare e strana. –
Esempio: Fag. Comm. 1, 189: Come senza nessuno? non ci son io che son suo padre? M. Dovreste ben essere. A. O perchè non son io? oh questa è bella!
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 29: Di chi è quella Superba cena? – Per l'anima mia. – Per voi? – Per me, sì certo, oh questa è bella!
Definiz: § XLVII. Star su bello, dicesi dello Stare ben diritti sulla persona, Star su in bello atteggiamento. Quindi a un bambino suol dirsi comunemente Sta' su bello, quando si vuole avvezzare a star diritto sulla persona. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 77: Ad una disadatta bestiaccia.... non s'avviene lo stare su bello, far santà o sonar le campane.
Definiz: § XLVIII. Bel per natura fino alla fossa dura; proverbio che significa: La bellezza naturale, e non artificiata, si conserva fino agli ultimi anni.
Definiz: § IL. Bello in fascia, brutto in piazza; Brutto in fascia, bello in piazza; proverbj che diconsi a proposito dei bambini, che crescendo sogliono per lo più riuscire diversi, in quanto alle forme, da quello che mostravano nell'infanzia.
Definiz: § L. E pur in proverbio di chiaro significato: Chi è bella, non è del tutto poverella; e anche: Chi nasce bella, non è in tutto povera; Chi nasce bella, nasce maritata. –
Esempio: Fag. Comm. 1, 85: Quest'è vero, chi è bella. non è del tutto poverella, suol dirsi per proverbio. Io che non ho simil pregio, vedi bene che sono sventurata.
Definiz: § LI. Non è bello quel che è bello, ma quel che piace; ed anche più semplicemente, Bello è quel che piace; proverbio di chiaro significato. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 337: Ma finalmente io sono risoluto, giusta mia possa, d'aver costei per molte cagioni: e per dir quella è più bella, tu sai che non è bello quel che è bello, ma quel che piace.

256) Dizion. 5° Ed. .
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pag.127

BELLO,
Definiz: in forza di Sost., vale l'Innamorato, e anche il Vago, il Galante. –
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 489: Di questi nostri belli. Beaus gl'Inglesi; damerini, zerbini.
Definiz: § I. Bella, dicesi per Donna bella, e anche per l'Innamorata, la Donna amata. –
Esempio: Rim. ant. P. Dant. Maian. 1, 246: E morto, o bella, vi sarò davanti In ombra, come son di vita vera.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 379: Ogni gente gli andava incontro, giovani e fanciulle, tutto il fiore delle belle d'Alessandria.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 78: Deh! non furate al mondo ogni sua gioia, Non ci 'nvidiate questa bella almeno.
Esempio: Metast. Dramm. 6, 230: Credea che sempre, Alle belle parlando, Si parlasse così.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 1: E quando un sonettino si era fatto, Le belle non dicean, povero matto!
Definiz: § II. Fare il bello, vale Fare il galante, Fare il vagheggino. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 4: Potete indovinar cosa mi dice Lo zio prete, quand'ha raccapezzato Ch'io mi son messo con la cantatrice A far il bello.
Esempio: E Panant. Paret. 43: Se qualche uometto attempatello Può ancora andar sull'amorosa vita, E crede ancor di poter fare il bello, Gli fan la raschiatura su le dita.
Definiz: § III. Far il bello, o Far del bello in piazza, vale Far mostra di sè, Pavoneggiarsi. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 214: Ci vuol altro che far del bell'in piazza Con que' gran baciamani.
Definiz: § IV. Dicesi in proverbio: Tutti i belli si fanno pregare, quando scherzevolmente si vuol riprendere chi è restio a compiacere di quello che agevolmente potrebbe. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 27: Eh [signor poeta] non si faccia più desiderare; Tutti i belli si voglion far pregare.

257) Dizion. 5° Ed. .
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Definiz: pur in forza di Sost., vale Ciò che è bello, Lo stesso che Bellezza; ma pigliasi anco in un senso più concreto. –
Esempio: Libr. Adorn. Donn.: Le donne, quando arrivano a quaranta anni, perdono il bello della gioventudine, e acquistano il bello matronale.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 29: Poi voi sapete quanto egli è dabbene, Com'ha giudizio, ingegno e discrezione, Come conosce il vero, il bello e 'l bene.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 166: Così noi dal Petrarca possiamo trarre quanto ha d'onesto e di bello, il brutto pretermettendo.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 9: E quel che 'l bello e 'l caro accresce all'opre, L'arte, che tutto fa, nulla si scopre.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 197: Il bello, per mio avviso, non è altro infatti che una specie particolare di bene, il quale, per l'eccellenza dell'esser suo, cagiona o nell'occhio o nell'intelletto, cognizione dilettevole di sè stesso.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 112: In te [Firenze] l'eletto e 'l bello Posero, e 'l gran modello Rupper poscia d'accordo arte e natura.
Definiz: § I. Bello, unito per lo più col verbo Vedere il bello, vale anche Opportunità, Comodità, Occasione favorevole. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 139: Fece venir navi da tutte parti,.... acciò che la sua gente potesse passare il Tevere e correre il paese, quando si vedesse il bello.
Esempio: Ross. P. Sveton. 3, 125: Finalmente come egli vide il bello e l'occasione di vendicarsi ec.
Esempio: Dav. Tac. 1, 345: Sapendo la voltabil gente che ell'è, a' pericoli tarda, vedendo il bello, traditora.
Esempio: Lipp. Malm. 11, 32: Alza la spada, e quando vede il bello, Tira un fendente e in mezzo gliela taglia [la pala].
Definiz: § II. Onde i modi Sul bello, Nel bello, Sul più bello e Nel più bello, che vagliono Nel punto migliore, più opportuno, Nel buono, Nel forte, Nel mezzo di una cosa. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 23, 34: Ma com'e' giunse in sul bel dell'assalto, O che 'l destrier inciampi o ch'egli sdrucciole, Si ritrovò con esso in sullo smalto.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 417: Non mi sarebbe dato noia però di piantarlo sul bel del prefazio.
Esempio: Varch. Stor. 2, 421: Non solo non si fece la detta risoluzione, ma in sul bello del volerla fare.... si levò il popolo a romore.
Esempio: Cellin. Vit. 83: Aspettato le ventidua ore in sul bel del rimetter le guardie.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 4, 16: Andato a Pesaro ed Ancona, sul più bello del lavorare fu dal duca Borso chiamato a Ferrara.
Esempio: Dav. Tac. 1, 19: Il ben servito ci si snoccioli di contanti in su 'l bello del campo.
Definiz: § III. Il bello è, o si è, Il bello fu, e simili, è maniera di dire che significa: Quello che è singolare a dirsi, curioso a sapersi, e simili. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 57: El bello è stato, che quel vecchio pazzo, Per farlo passeggiar, ha stracco sè, Che non può più, ha stracco me e duo cuochi.
Esempio: Bertin. A. F. Specch. 35: Ma il bello si è, che il prefato autore.... così scritto lasciò: et mirum est ec.
Esempio: Murat. Dif. Giurispr. 26: Il più bello è poi, che.... i legisti de i nostri dì retrotraggono a quei tempi la pratica di alcune decisioni emanate tanti anni dopo.
Definiz: § IV. Volerci del buono e del bello per far checchessia, vale Abbisognarci molta fatica, Esservi gran difficoltà.
Definiz: § V. Il bello di Roma, o Il più bello di Roma, dicesi in ischerzo e in modo basso per Le parti deretane, scherzando sul Colosseo, che è il più magnifico monumento dell'antica Roma, e che con storpiamento volgare chiamasi anche Culiseo. –
Esempio: Franc. Son. 53: Vengo col bel di Roma, mio vicino, Per farti di berretta.
Esempio: Cecch. Esalt. 4, 11: Oh come e' m'ha or nel più bel di Roma!
Esempio: Lipp. Malm. 6, 84: Si china, e mentre abbassa giù la chioma, Alza le groppe, e mostra il bel di Roma.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 52: Le povere signore urlan, rinsaccano, E di Roma il più bel tutto s'ammaccano.

258) Dizion. 5° Ed. .
BELLO,
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BELLO,
Definiz: in forza d'Avverb., vale In bella maniera, Bellamente; ma in oggi non s'usa che nel modo, Bello e bene, che pur trovasi usato Bene e bello. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 208 t.: Quando dee far prode a tuo avversario, tu medesimo lo divisi bene e bello.
Definiz: § I. Bel bello è modo avverbiale che significa Adagio adagio, Pian piano, A poco per volta; usato così in senso proprio come figurato. –
Esempio: Zibald. Andr.: Andavano bel bello, senza volersi straccare.
Esempio: Lipp. Malm. 11, 7: Bel bello svigna e vanne alla rifrusta D'un luogo da salvarsi da tal mischia.
Esempio: Sacc. Rim. 2, 179: Quindi bel bello gli levorno il fieno.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 91: Non istraccerà con istrepito l'amicizia, ma sdruciralla bel bello.
Esempio: Fag. Rim. 2, 37: Ora cercate d'esserne il nocchiero, Ma in questo qui pigliamcela bel bello.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 16: Ora dove si va? – Vo giù bel bello Per prendere un po' d'aria.
Definiz: § II. Di bello, posto avverbialm., per lo più col verbo Andare di bello, vale Adagio, A rilento, Con riservatezza, e simili, quasi lo stesso che Bel bello. Oggi poco usato. –
Esempio: Salv. Crusc. 9: Dunque delle cose avvenute si cava questa prudenza? D. Adagio, Lasca, facciamo a ir di bello: avvenute, intendo io, quanto al credere di chi l'ascolta.
Esempio: Ross. B. Cical. III, 2, 4: So che ci sarà alcuno che mi dirà che il sospetto non sia virtù molto commendabile, e ch'e' si dovrebbe andar di bello a ingiuriare una così nobile nazione.
Definiz: § III. Andare di bello o Venir di bello, si disse per Procedere con sincerità, con schiettezza, senz'arte nè raggiri. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 414: Bella giovane, avreste voi mangiato, per sorte, cosa che vi facesse vedere un per un altro? S. Sì sì, io veggio uno per un altro, come se io ti avessi a conoscer ora; e sai s'io ne vengo di bello, poveretta a me, forse ch'i' non mi tengo astuta!
Esempio: Segn. B. Vit. Capp. 36: Queste cose adunque fanno fede all'oppinion sopraddetta, cioè che 'l Papa.... mandasse allora quella lettera per rovinar quell'uomo e quella repubblica: e se pur la cosa fu altrimenti, ed andò, come si dice, di bello, bisogna dire che 'l Papa volesse fare un ultimo sforzo per convenire con la città.
Esempio: Varch. Suoc. 5, 1: Credo, se la pensarete bene, che eleggerete piuttosto di provarmi amico, che di sperimentarmi nemico;.... sicchè venite meco di bello, e non istate a volermi mostrar lucciole per lanterne.
Esempio: Buomm. Cical. 35: Andate meco di bello, e rigate diritto, ch'io son balestra furlana.
Definiz: § IV. Si disse anche per Andar d'accordo, Procedere insieme con altri senza far rumore nè scandalo. –
Esempio: Cecch. Stiav. 3, 2: Facciamo a non ci torre i bocconi di bocca l'un l'altro, e andar di bello, chè altrimenti noi insanguineremo e' trafieri e gli stocchi.
Esempio: Salv. Spin. 4, 11: Se voi vi volete disporre a andarne di bello e star cheto, io ve la perdono.

259) Dizion. 5° Ed. .
BELLOCCINO.
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pag.127

BELLOCCINO.
Definiz: Diminut. vezzeggiat. di Belloccio.