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Volume 2 - Dizionario 5° Ed.
140) Dizion. 5° Ed. .
BEATISSIMO
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BEATISSIMO.
Definiz: Superlat. di Beato. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 227: Cogli beatissimi spiriti istare continovamente presente alla gloria infinita del Creatore.
Esempio: Petr. Rim. 2, 231: Beatissima lei, che morte ancise.
Esempio: Montecchiell. Teol. Mist. volg. 33 t.: Consustanziali in esso beatissimo Dio.
Esempio: Leopard. Poes. 35: Beatissimi voi, Ch'offriste il petto alle nemiche lance Per amor di costei ch'al sol vi diede.
Definiz: § I. Beatissimo è titolo che talvolta si aggiunge per riverenza al nome dei Santi. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 120: E diedemi de' carboni, co' quali fu il beatissimo martire san Lorenzo arrostito.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 172: Tra le quali [vergini] incominciò la beatissima di Dio Chiara, la quale fue la primiera pianta di queste vergini.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 387: Mi son rallegrata assai del contento vostro spirituale, che avete avuto nel leggere la vita dei nostri beatissimi Martiri.
Definiz: § II. Beatissimo è anche titolo che si dà al Sommo Pontefice, quando alcuno gli parla o scrive, dicendogli: Beatissimo Padre.

141) Dizion. 5° Ed. .
BEATITUDINE
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BEATITUDINE.
Definiz: Sost. femm. Stato di perfetta felicità; e più propriamente quella di cui godono le anime elette in cielo.
Dal lat. beatitudo. –
Esempio: Giamb. Etic. Arist. 52: Beatitudine si è cosa compiuta e sofficiente, la quale non abbisogna di neuna cosa fuori da sè.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 107: Tu sentirai maravigliosa cosa della beatitudine eterna.
Esempio: Savonar. Gov. Fir. 32: Tutti li governi delli uomini cristiani debbono essere ordinati finalmente alla beatitudine a noi da Cristo promessa.
Esempio: Car. Arist. Rett. 25: Sì come la felicità o la beatitudine comprende la virtù, così colui che felice o beato vien chiamato, s'intende che.... sia lodato e celebrato.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 266: Questa adunque è l'origine vera di tanta e tanta nostra beatitudine.
Definiz: § I. Per Titolo d'onore che si dà al Sommo Pontefice. –
Esempio: Cas. Pros. 2, 12: Nostro Signore m'ha commesso ch'io mandi a V. M. Cristianissima il signor Duca di Somma, il quale porta ancora un breve di Sua Beatitudine.
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 13: Un certo Gaio gioielliere milanese, favorito da alcuni famigliari di Sua Santità, essendo egli intromesso dinanzi a Sua Beatitudine, disse ec.
Esempio: Red. Lett. 1, 46: Mi stimerei fortunatissimo di poterlo offrire a Sua Beatitudine, conforme supplico VS. Illustrissima a farlo in mio nome.
Definiz: § II. E per Titolo d'onore, che anticamente si diede ad altre persone venerabili e sante. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 349: Padre santo e signore nostro, preghiamo la tua beatitudine, che ti degni e piacciati di narrarci per ordine la tua conversazione (si parla a S. Macario).
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 3 t.: La quale esposizione ecco che io mando alla beatitudine tua, o Leandro.
Definiz: § III. Beatitudini, nel linguaggio de' teologi, si dicono Quelle otto virtù o condizioni di vita, a cui nel Vangelo è promessa la beatitudine eterna.

142) Dizion. 5° Ed. .
BEATO.
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BEATO.
Definiz: Partic. pass. di Beare.
Dal lat. beatus. –
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 174: Le creature da lui [Iddio] beate, hanno per sua beatitudine.... visione, amore e gaudio.
Definiz: § I. In forza d'Add. Felice, Contento appieno; detto più specialmente di coloro che godono in cielo la beatitudine eterna. –
Esempio: Dant. Inf. 1: E vederai color che son contenti Nel foco, perchè speran di venire, Quando che sia, alle beate genti.
Esempio: Petr. Rim. 1, 70: Che 'nnanzi al dì dell'ultima partita Uom beato chiamar non si convene.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 116: Ora con lui eterni sono divenuti e beati.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 35: Nel viso s'arrossì l'angel beato, Parendogli che mal fosse ubidito Al Creatore.
Esempio: Dat. Selv. 13: Che potrà dunque oprar di pochi il zelo,.... Perchè il trono usurpato omai riprenda La pace, e torni a far beato il mondo?
Esempio: Fosc. Poes. 178: Il lombardo pungean Sardanapalo, Cui solo è dolce il muggito de' buoi, Che dagli antri Abduani e dal Ticino Lo fan d'ozj beato e di vivande.
Definiz: § II. Detto per estensione anche di Cosa appartenente a chi è beato, o Che rende altrui beato. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Venni quaggiù dal mio beato scanno, Fidandomi nel tuo parlare onesto.
Esempio: Bocc. Filoc. 1, 123: Se questo pure avvenisse, che fosse niuna cosa altro che la morte, mi sarebbe beata.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 74: Io Beatrice discesi qua giù a te, Virgilio, della mia beata sedia di paradiso.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 58: Al gran concento de' beati carmi Lieta risuona la celeste reggia.
Esempio: Parin. Poes. 166: Colli beati e placidi, Che il vago Eupili mio Cingete ec.
Definiz: § III. È talvolta anche Titolo di venerazione che si dà ai Santi. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 123: Veggendo a quel signore in sulla spalla la croce che beata Maddalena gli pose, cominciollo a domandare ec.
Definiz: § IV. Beato, in forza di Sost., si dice Quegli che per santità di vita è tenuto dalla Chiesa in venerazione, quantunque non ancora canonizzato per santo. –
Esempio: Sacch. Op. div. 216: E chi n'assicura che non siano assai che dubitino,.... che in ispazio di tempo li raggi sian conversi in diademi e 'l beato in santo?
Esempio: Maff. G. B. Vit. Confess. 4, 214: Particolare indole di alto spirito e di generosi pensieri si andava scoprendo nel beato Lorenzo.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 85: Si compiacque [Urbano VIII] innalzar Maddalena al titolo di beata con solenne e universal decreto.
Definiz: § V. Beato, e più comunemente Beata, dicesi di Uomo o di Donna, che siano tutti dediti alle pratiche esterne della religione; Pinzochero o Pinzochera. –
Esempio: Saccent. Rim. 1, 158: Se qualche peccatrice sconsolata Se ne va come venne, non importa, Purchè non si disgusti la beata.
Esempio: Soldan. Sat. 13: Ma chi il beato Vuol far quaggiù, conviengli esser composto D'una sola materia in ogni lato.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 22: Fo solo una partita di minchiate Con un buon sacerdote e due beate.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 32: Me poi mi portano in palma di mano.... Tutti i devoti e tutte le beate.
Definiz: § VI. Beato me, Beato te, Beati loro ec.; e anche Beato a me, a te, e simili, è modo esclamativo, denotante contentezza o felicità di colui, al quale si riferisce. –
Esempio: Dant. Purg. 26: Beato te, che dalle nostre Marche.... Per viver meglio esperienza imbarche.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 311: Beata a te, come saviamente e sottilmente hai vinto le 'nsidie del nimico.
Esempio: Petr. Rim. 1, 86: O me beato sopra agli altri amanti.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 26: E beati a loro, che tanto l'avevano nel cuor loro.
Definiz: § VII. Si usa anche la stessa forma di dire a denotare il desiderio di volere o poter fare una cosa, o il rammarico di non averla fatta; ed equivale all'altro modo pur comune, Buon per me se farò, se avessi fatto ec. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 22, 4: E di qui nascon quelle voci pazze, Beato me, se avessi fatto e detto.
Definiz: § VIII. Pur beato, è esclamazione che si usa a significare contentezza, compiacenza, rallegramento, ed equivale a Fortuna che la cosa avvenne così o così, Manco male che ec. –
Esempio: Cellin. Vit. 233: Pur beato, ch'io non son carcerato per qualche debol cosa, come il più delle volte par che avvenga ai giovani.
Esempio: Ambr. Furt. 3, 6: Pur beato, che messer Guicciardo mi donò oltra le pezze una borsa.
Esempio: Salv. Infarin. sec. 99: Pur beato, ch'e' se n'avvede.
Esempio: E Salv. Infarin. sec. 226: Pur beato ch'e' lo conosce.
Esempio: Dav. Tac. 2, 273: Pur beato, che noi abbiamo dato in un giudice, il quale non mi lascerà più far versi.

143) Dizion. 5° Ed. .
BEATORE
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pag.115

BEATORE.
Definiz: Verbal. masc. da Beare. Chi o Che bea. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 4, 346: E fatto questo, il beator Nettuno Nominò lei Matuta e lui Portuno.

144) Dizion. 5° Ed. .
BEATRICE.
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BEATRICE.
Definiz: Femm. di Beatore. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 94: Vaghe faville, angeliche, beatrici Della mia vita.
Esempio: E Petr. Rim. 231: Dolce del mio pensier ora beatrice.
Esempio: Cont. Bell. Man. 3: O sola a gli occhi miei vera beatrice, In cui si mostra quanto sa natura.
Esempio: Poliz. Rim. 2, 3: E voi, ramose piante,.... Fra' quai la mia beatrice Sola talor sen viene.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 217: Quella de' tuoi pensier sola beatrice Ligure pianta.

145) Dizion. 5° Ed. .
BEBÙ.
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pag.115

BEBÙ.
Definiz: Sost. masc. Parola formata ad esprimere ed imitare la voce che mandan fuori le pecore e altri animali simili. Più comunemente Be be. –
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 358: E con lungo bebù capre ed agnelli Schifano i rivi e le più molli erbette.
Esempio: E Chiabr. Rim. 2, 373: Ha forse Testa la plebe, ove si chiuda in vece Di senno altro che nebbia? o forma voce, Che sia più saggia che un bebù d'armento?
Esempio: Menz. Poes. 1, 304: Non più il loro bebù [delle pecore], non più 'l mio canto S'udrà per queste valli.

146) Dizion. 5° Ed. .
BECA
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BECA.
Definiz: Femm. di Beco; e dicesi di Donna di bassa condizione, ed anche di poco onesti costumi. –
Esempio: Panant. Civett. 23: E dove siei tu stato, mariolo? Dicea la diva a quel girandolone; Il giorno a zonzo, la notte a frugnolo Con certe beche, con certe toppone.

147) Dizion. 5° Ed. .
BECCA
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BECCA.
Definiz: Sost. femm. Banda o Striscia di seta o d'altro, che portavasi al collo, o attraverso al petto, a modo di ciarpa; e si disse così anche una Cintola per lo più di taffettà da legare alla vita le calze all'antica, ossia i calzoni.
Forse dal lat. vitta. –
Esempio: Stat. Art. Por S. Mar. 2, 23: Eccettuando ancora dalla sopraddetta proibizione generale del tessere i merciai e setaiuoli minuti, quanto alle tele di filaticci.... e becche di larghezza d'un quarto di braccio, e li velettai, quanto a' veli e becche di detta larghezza.
Esempio: Cant. Carn. 1, 152: Chiavacuori, Con gorgier, becche e balzane.
Esempio: Gell. Sport. 2, 1: Tu spendi oggi un tesoro in istringhe e becche.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 5, 76: Il secondo con un mantello rosso e una becca nera al collo è Cristofano Landino.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 236: Te' questo fazzoletto; legalo Al braccio, e voi date un po' qua la becca.
Definiz: § Oggi dicesi Becca una Specie di ciarpa di seta vera, che portano a armacollo i professori delle Università, che hanno il grado di priori nelle varie facoltà.

148) Dizion. 5° Ed. .
BECCABILE
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BECCABILE.
Definiz: Add. Che è da beccarsi, Che può esser beccato. –
Esempio: Capor. Rim. 213: Perchè fu tutta bella e buona in tutto, E del marito sol beccabil esca (qui figuratam.).

149) Dizion. 5° Ed. .
BECCACCIA
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BECCACCIA.
Definiz: Sost. femm. Uccello di passo nell'autunno, che ha gambe e becco lunghi, penne di color baio ceciato e nero; ed è salvaggiume squisito al gusto. Lo scolopax rusticola dei Naturalisti. –
Esempio: Olin. Uccell. 52: Quest'uccello dicesi anche beccaccia similmente dal becco, perchè l'ha straordinariamente lungo.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 376: Beccaccia.... è un uccello che assomiglia alla pernice, eccettuato il becco più lungo.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 396: Allora Meglio era comperar beccacce o starne, Che gallina oggidì.
Esempio: Paolett. Op. agr. 2, 309: Andando un giorno a spasso per questi poggi, mi si levò in lontananza di pochi passi una beccaccia.

150) Dizion. 5° Ed. .
BECCACCINO
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BECCACCINO.
Definiz: Sost. masc. Uccello a noi di passaggio, minore della beccaccia, col becco sottile e lungo, di colore bigio chiaro e bianco, detto dai naturalisti scolopax gallinago. –
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 433: Inselvarmi solea, Gir per paludi Spesso d'acceggia o beccaccino a caccia.

151) Dizion. 5° Ed. .
BECCACCIO.
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BECCACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Becco, in significato di Rostro d'uccello. –
Esempio: Car. Mattacc. 228: E pur apre il beccaccio [il gufo] e pur cingotta.

152) Dizion. 5° Ed. .
BECCACCIO
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BECCACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Becco, nel significato di Capro.
Definiz: § E detto altrui per ingiuria. –
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 1, 93: Dicendo: Macometto paterino,.... O can malfusso, beccaccio scomato.
Esempio: Ar. Comm. 2, 338: Quel beccaccio, che nascososi Non so dov'era, saltò per ucciderlo.
Esempio: E Ar. Comm. 2, 347: Ah beccaccio, tu parli di modestia.

153) Dizion. 5° Ed. .
BECCAFICATA
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BECCAFICATA.
Definiz: Sost. femm. Mangiata o Scorpacciata di beccafichi; e dicevasi particolarmente quel Banchetto solito a farsi ogni anno dagli Accademici della Crusca, nel pigliare il possesso del nuovo maestrato, detto altrimenti Stravizzo. –
Esempio: Red. Lett. 2, 334: Accetto il cortese invito che ella mi fa di venire alla beccaficata.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 512: Lo stesso nome di beccaficata, dolce ed ampia materia mi porge di ragionare.
Esempio: E Salvin. Annot. Fier. 507: Città [San Miniato], i cui vicarj fornivano ogni anno di migliaia di questi uccelletti la nostra accademica beccaficata.

154) Dizion. 5° Ed. .
BECCAFICO.
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BECCAFICO.
Definiz: Sost. masc. Uccelletto che viene nelle nostre parti al tempo de' fichi, dei quali si nutre. È di colore pendente al bigio (onde anche fu detto Bigione) e di sapore molto grato. –
Esempio: Bern. Rim. 1, 59 t.: Gamberi e beccafichi magri arrosto, E mangiar carbonata senza bere.
Esempio: Dav. Colt. 527: La ragnaia per beccafichi sia primieramente tutta in su 'l tuo.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 512: Quella dolce frutta, che, beccata, gli autunnali uccelletti quasi tutti qualifica, da i Greci detti saltanfico,.... ma da noi più leggiadramente beccafichi.
Definiz: § I. In proverbio, Ogni uccello d'agosto, o di settembre, è beccafico; e vale: che quando una cosa è in voga, facilmente passano per quella stessa le altre cose che in qualche modo la somigliano. –
Esempio: Bern. Rim. 1, 17: Ogni malvagio furfante e mendico È allor peste, o mal di quella sorte, Come ogni uccel d'agosto è beccafico.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 13: E s'egli pure è vero Ch'ogni uccel di settembre è beccafico, E di maggio ogni fronda fa 'l suo fiore, ec.
Esempio: Monigl. Cical. III, 1, 221: Ringrazio che m'abbiano insieme rimostrato per indubitabile il proverbio, che in questa stagione [in agosto e settembre] ogni uccello è beccafico.
Definiz: § II. E pure proverbialm. Far afa i beccafichi, vale Far lo svogliato, e mostrare avere a nausea anche le cose migliori. –
Esempio: Cecch. Ass. 1, 2: Egli.... non andrebbe cercando miglior pan che di grano;.... i beccafichi gli fanno afa.

155) Dizion. 5° Ed. .
BECCAIO, e talvolta anche BECCARO.
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BECCAIO, e talvolta anche BECCARO.
Definiz: Sost. masc. Colui che macella e vende animali quadrupedi per uso di mangiare. Da becco, capro. –
Esempio: Vill. G. 197: I beccari il campo giallo e 'l becco nero [avevano per insegna].
Esempio: Liv. Dec. 1, 311: Quivi egli arrappa un coltello di mano a uno beccaio, ch'era vicino, e disse alla figliuola ec.
Esempio: Bocc. Comm. Dant. 1, 364: Le domestiche gregge delle pecore, delle capre, de' buoi, prestavan loro abbondevolmente latte, carne, vestimenti e calzamenti, senza alcun servigio di beccaro, di sarto, o di calzolaio.
Esempio: Cellin. Vit. 428: Io dissi a' dua manovali che andassino al dirimpetto in casa il Capretta beccaio per una catasta di legne.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 242: Per uno che il notomista ne tagli, mille ne squarta il beccaio.

156) Dizion. 5° Ed. .
BECCALAGLIO
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BECCALAGLIO.
Definiz: Sost. masc. Sorta di giuoco fanciullesco, simile alla Mosca cieca. –
Esempio: Lipp. Malm. 2, 48: Chi fa le merenducce in sul bavaglio, Chi coll'amico fa a stacciaburatta, Chi all'altalena, e chi a beccalaglio.
Esempio: Not. Malm. 1, 192: Beccalaglio è un giuoco simile alla Mosca cieca,.... nè vi è altra differenza, che dove in quello si dà con un panno avvolto o altra cosa simile, in questo si dà colla mano piacevolmente una sola volta da colui che bendò gli occhi a quel che sta sotto.... Si dice beccalaglio perchè questo tale bendato vien condotto in mezzo della stanza o piazza dove s'ha da fare il giuoco; e colui che lo bendò e che quivi l'ha condotto, gli dice: Che sei tu venuto a fare in piazza? ed egli risponde: A beccar l'aglio; e quello, dandogli leggiermente colle mani sur una spalla, soggiugne: o beccati cotesto.

157) Dizion. 5° Ed. .
BECCAMENTO.
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BECCAMENTO.
Definiz: Sost. masc. L'atto del beccare. –
Esempio: Bandell. Novell. 4, 41: Bramosa che l'augello continovasse il dolce giuoco di così piacevol beccamento, replicava le già dette parole.

158) Dizion. 5° Ed. .
BECCAMORTI.
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BECCAMORTI.
Definiz: Sost. masc. Colui che sotterra i morti, Becchino; ed anche Colui che in occasione di peste li trasporta. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 78: Una maniera di beccamorti, sopravvenuti di minuta gente, che chiamar si facevan becchini.
Esempio: Comp. Mantell. 12: E pur che la fortuna gli raccozzi.... Con birri, beccamorti e votapozzi.
Esempio: Murat. Gov. Pest. 40: Prima della notte siano apportati i cadaveri, per vedere che i beccamorti non apportino robe rubate.

159) Dizion. 5° Ed. .
BECCANTE
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BECCANTE.
Definiz: Partic. pres. di Beccare. Che becca. –
Esempio: Ross. B. Cical. III, 2, 19: Era una rondine con due becchi, beccante mosche, ch'era attorno attorno a certe polpette.