Lessicografia della Crusca in rete

Volume 2 - Dizionario 5° Ed.
280) Dizion. 5° Ed. .
BENAVVENTURANZA
Apri Voce completa

pag.132

BENAVVENTURANZA.
Definiz: Sost. femm. Buona ventura, Prosperità, Felicità. Voce oggidì poco usata. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 107: Invidia è dolore della benavventuranza altrui.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 311: Colui lo quale la benavventuranza fece amico, la sciagura farà nimico.
Esempio: E Fr. Bart. Amm. ant. volg. 437: La quale con segreti graffi di coscienza lo squarcia, e l'altrui benavventuranza fa essere tormento suo.
Esempio: Girald. Oraz. I, 1, 299: Radissime son le benavventuranze e gli avanzamenti, a' quali non si avvicina la invidia.

281) Dizion. 5° Ed. .
BENAVVENTURATAMENTE
Apri Voce completa

pag.132

BENAVVENTURATAMENTE.
Definiz: Avverb. Con buona ventura, Prosperamente. –
Esempio: Giamb. Oros. 462: Contra quelli di Germania benavventuratamente fece battaglia.
Esempio: Albert. Tratt. volg. 75: Fu domandato come l'uomo potesse fare che non avesse invidiosi; rispose: se nulla delle grandi cose avrai, o se niuna cosa benavventuratamente farai.
Esempio: Ovid. Rimed. Am. 1: Se alcuno ama, quegli o colei la quale amare giova, benavventuratamente amando arda, e rallegrisi, e navichi col suo vento.
Esempio: Albanz. Petr. Uom. fam.: Fece molte battaglie co' Cartaginesi benavventuratamente.

282) Dizion. 5° Ed. .
BENAVVENTURATO.
Apri Voce completa

pag.132

BENAVVENTURATO.
Definiz: Add. Che ha buona ventura, Fortunato. –
Esempio: Benciv. Cur. Malatt. volg.: Importa molto che il medico sia benavventurato.
Esempio: Fior. Virt. 31: Il dolore nasce solo, per essere stato benavventurato.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 525: Benavventurato non sarà godioso, nè malavventurato sarà tristo.
Esempio: Not. Malm. 1, 252: Benaffetto.... è detto come benavventurato, benaugurato e simili.
Definiz: § E per Prospero, Felice. –
Esempio: Bocc. Lett. 320: Oh quanto m'è la vostra benavventurata tornata cara!
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 6: Sotto l'ombra sua luminosa, benavventurate saranno le nostre fatiche, bene sparsi i nostri sudori.

283) Dizion. 5° Ed. .
BENAVVENTUROSAMENTE.
Apri Voce completa

pag.132

BENAVVENTUROSAMENTE.
Definiz: Avverb. In modo benavventuroso, Con buona ventura, Fortunatamente. –
Esempio: Cic. Opusc. 427: Le quali provate cose li filosofi dissero ch'erano solo e sovrano bene in questo mondo; del quale bene la vertude del savio è contenta a bene vivere e benavventurosamente.
Esempio: Vill. G. 324: Ebbono i Fiorentini gran vittoria in ogni loro oste e cavalcata che feciono benavventurosamente.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 5, 22: Salito Andocide in credito per le pubbliche azioni, benavventurosamente per lui menate a fine.

284) Dizion. 5° Ed. .
BENAVVENTUROSO
Apri Voce completa

pag.132

BENAVVENTUROSO.
Definiz: Add. Prospero, Felice, Fatto o Riuscito con buona ventura. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 439: Alli benavventurosi avanzamenti sanza niuno dubbio sempre è prossimana la 'nvidia.
Esempio: Vill. G. 118: Per le quali tre sì grandi e benavventurose vittorie, molto sormontò il re di Francia.
Definiz: § Per Benavventurato, Fortunato. –
Esempio: Vill. G. 47: Belisario sopraddetto fu uomo di gran senno e prodezza, e benavventuroso in guerra.

285) Dizion. 5° Ed. .
BENCHÈ
Apri Voce completa

pag.132

BENCHÈ.
Definiz: Congiunzione avversativa, equivalente a Sebbene, Quantunque, Ancorchè. Ama comunemente dopo di sè il Congiuntivo, che talora per ellissi è taciuto. –
Esempio: Dant. Parad. 2: Benchè nel quanto tanto non si stenda La vista più lontana.
Esempio: Petr. Rim. 1, 28: Ma molto più di quel ch'è per innanzi, Della dolce ed acerba mia nemica È bisogno ch'io dica, Benchè sia tal ch'ogni parlare avanzi.
Esempio: Bocc. Amet. 21: Citerea amata nel cielo, nata nell'onde e nutricata in quelle, benchè d'ogni altra grazia piena si veggia, di quelli nudata, appena potrà al suo Marte piacere.
Esempio: Dat. Oraz. Cr. 29: I quali, senza esserne pregati, anzi benchè avvertiti, tanti errori di lingua baldanzosamente pronunziano.
Definiz: § Trovasi costruito anche con l'Indicativo. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 226: E vidi 'l tempo rimenar tal prede De' vostri nomi, ch'i' gli ebbi per nulla, Benchè la gente ciò non sa nè crede.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 326: Benchè a me non parve mai che voi giudice foste.

286) Dizion. 5° Ed. .
BENCREATO
Apri Voce completa

pag.133

BENCREATO.
Definiz: Add. Bene educato, Che ha ricevuto buoni costumi e bella creanza. –
Esempio: Grazz. Rim. 1, 197: Un vago e pellegrino Gattomammon, bertuccia, o babbuino, Ma molto destro, accorto, e costumato, Ed assai bencreato (qui in ischerzo).
Esempio: Salvin. Disc. 2, 93: Con ciò si dimostra essere quella buona madre e nutrice di bencreati uomini e costumati.

287) Dizion. 5° Ed. .
BENDA
Apri Voce completa

pag.133

BENDA.
Definiz: Sost. femm. Striscia ovvero Fascia di pannolino o d'altro, con cui si cuoprono gli occhi ad alcuno, affinchè non vegga.
Dal german. binde. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 66: Non più di lei, chi a ceppo, a laccio, a ruota Sia condannato, o ad altra morte ria, E che già agli occhi abbia la benda negra, Gridar sentendo grazia, si rallegra.
Definiz: § I. E in locuzione figurata, detto di un acciecamento della mente, cagionato da passione, preoccupazione; onde i modi, Aver la benda agli occhi, per Aver la mente offuscata da passione, pregiudizio o simile, e Cader la benda dagli occhi, per Incominciare a discernere il vero delle cose. –
Esempio: Tass. Gerus. 2, 15: Amor, ch'or cieco, or Argo, ora ne veli Di benda gli occhi, ora ce gli apri e giri.
Esempio: Mont. Poes. 1, 59: La rabbia M'avea posta la benda, e mi bolliva Nelle vene il dispetto. E appr.: Allor mi cadde Giù dagli occhi la benda, allor la frode Manifesta m'apparve.
Definiz: § II. Benda si disse anche un Velo o Drappo, che anticamente portavano in capo le donne, più specialmente le maritate, ed anco le vedove, che lo portavano di color bianco. –
Esempio: Dant. Purg. 8: Non credo che la sua madre più m'ami Poscia che trasmutò le bianche bende, Le quai convien che misera ancor brami.
Esempio: E Dant. Purg. 24: Femmina è nata, e non porta ancor benda, Cominciò ei, che ti farà piacere La mia città.
Esempio: Petr. Rim. 25: Che non pur sotto bende Alberga amor, per cui si ride e piagne.
Esempio: E Petr. Rim. G. 365: Deh, che sia maladetto chi t'attende, E spera in trecce e 'n bende.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 575: E non porta ancor benda; cioè, per ch'è anco giovanetta, non porta benda.
Definiz: § III. Benda si usò anche per Velo da monache. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 336: Vorrei li dicessi che andassi a mona Magdalena de' Deti, e vedesti quella tela, se è buona per bende.
Definiz: § IV. E per quella Fascia che portano avvolta intorno al capo gli Orientali, e che anche dicesi Turbante. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 184: Corse verso lui [verso Natan], e presolo per la benda la quale in capo avea, disse: vegliardo, tu se' morto.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 355: Comandò [il Saladino] che a messer Torello, il quale era già forte, fosse messa in dosso una roba alla guisa saracinesca,.... ed alla testa, alla lor guisa, una delle sue lunghissime bende ravvolgere.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 59: E mostra fa del nudo collo, e prende D'intorno al capo attorcigliate bende.
Definiz: § V. Sacra benda, detto poeticam. per il Velo delle monache. –
Esempio: Dant. Parad. 3: Sorella fu, e così le fu tolta Di capo l'ombra delle sacre bende.
Definiz: § VI. Benda reale, Aurea benda, detto per il Diadema, segno o insegna della sovranità. –
Esempio: Baldin. B. Masch. 47: Dopo a Enomao venne Tereo re di Tracia, il quale l'autore vestì a uso di re, e in capo, oltre alla benda reale, gli messe una bubbola.
Esempio: Leopard. Poes. 34: O qual tanta possanza Valse a spogliarti il manto e l'auree bende? (qui è locuz. figurata).
Definiz: § VII. Benda, Term. d'Architett., trovasi usato per Estremità di colonna o simile; Acroterio. –
Esempio: Martin. Fr. Tratt. Archit. 206: Sopra di questa [gola del fuso della colonna] è un regoletto quadro, chiamato acroterio, e quando balteo, e quando benda.

288) Dizion. 5° Ed. .
BENDARE
Apri Voce completa

pag.133

BENDARE.
Definiz: Att. Coprire con benda, e dicesi propriamente degli occhi. –
Esempio: Vit. S. Ant.: I ladroni gli bendarono gli occhi strettamente.
Esempio: Guar. Past. Fid. 3, 2: Al fin sete venute; o che pensaste Di non far altro che bendarmi gli occhi?
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 107: Amor, per viver sempre in libertate, Si benda i lumi, e la beltà non vede.
Definiz: § I. E in locuzione figurata. –
Esempio: Tass. Gerus. 2, 70: Ma s'animosità gli occhi non benda, Nè il lume oscura in te della ragione, Scorgerai ch'ove tu la guerra prenda, Hai di temer, non di sperar, cagione.
Definiz: § II. Bendare, in forma di Neutr. pass. bendarsi, vale Coprir gli occhi a se stesso con benda o altro simile.

289) Dizion. 5° Ed. .
BENDATO.
Apri Voce completa

pag.133

BENDATO.
Definiz: Partic. pass. di Bendare.
Definiz: § I. E in forma d'Add. –
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 1, 65: L'aspro, bendato e faretrato Amore In mezzo a quei [occhi] del giovinetto apparse.
Esempio: Guar. Past. Fid. 3, 2: Or sì che si può dire Ch'Amor è cieco, ed ha bendati gli occhi.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 38: Fa di mestiero solo, Perch'a' raggi del sole Tu non resti acciecato, Tener l'occhio bendato.
Definiz: § II. E in locuzione figurata. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 41: Isbendate oramai, isbendate vostro bendato viso, voi a voi rendete.
Esempio: E Fr. Guitt. Lett. 46: Onta n'aggia la mia bendata mente, che pria sente, che veggia.
Definiz: § III. E per Coperto di turbante. –
Esempio: Parin. Poes. 34: Questi, o signore, i tuoi studiati autori Fieno, e mill'altri che guidaro in Francia A novellar colle vezzose schiave I bendati sultani.

290) Dizion. 5° Ed. .
BENDATURA
Apri Voce completa

pag.133

BENDATURA.
Definiz: Sost. femm. L'atto del bendare, e anche L'acconciatura della benda o delle bende. –
Esempio: Cavalc. Pist. Eust. 378: Hanno alcuna volta i loro vestimenti vili, e la bendatura non composta.
Esempio: Libr. Similit.: Grande e lunga si è nelle donne la occupazione della bendatura della testa.

291) Dizion. 5° Ed. .
BENDERELLA.
Apri Voce completa

pag.133

BENDERELLA.
Definiz: Diminut. di Benda. Piccola benda. Voce poco usata. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. 2, 352: Sedendomi, guardando vidi presso a me una sottile e molto bella benderella.

292) Dizion. 5° Ed. .
BENDONE
Apri Voce completa

pag.133

BENDONE.
Definiz: Sost. masc. Accrescit. di Benda; ma vale propriamente Benda o Striscia, che pende da mitere, cuffie, e simili portature di testa. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 5: Cominciò a fare molte scherne di lui, e a tirargli il bendone della cuffia.
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 346: Cerca in quella mia bisaccia, e dammi una cuffia di seta che v'è: e io me la metterò dentro nella parte di sotto, e lascerò un poco del bendone di fuori.
Definiz: § I. Onde Cuffia a bendoni o Mitera a bendoni si dissero quelle che eran guernite di cosiffatti bendoni. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 11, 112: E mettergli [vo'] una mitera a bendoni, E 'n sul carro di Astolfo farlo andare Per tutta la città, come i ladroni.
Esempio: Poliz. Rim. 2, 52: Cuffie abbiam di più maniere.... A bendoni ed a testiere; Pur le tonde s'usan più.
Esempio: Giannott. Op. 2, 416: Io ne voglio fare una mitera a bendoni, per cacciarli in capo tosto che noi torniamo a Firenze.
Definiz: § II. Anche si disse di un Guernimento fatto nella stessa foggia, pendente da veste. –
Esempio: Ross. B. Appar. Med. 25: La sopravvesta, che le si partia dalle penne [alla Sirena] e andava infino al ginocchio, circondata dappiè con bendoni a vago ricamo, da' quali pendevano nappon d'oro.
Esempio: E Ross. B. Appar. Est. 8: In dosso un corsaletto a bendoni, tutto di raso incarnato.

293) Dizion. 5° Ed. .
BENDUCCIO
Apri Voce completa

pag.133

BENDUCCIO.
Definiz: Sost. masc. Piccola striscia di panno lino, che si tiene appiccata alla spalla o a cintola ai bambini, per soffiarsi con essa il naso. Oggi poco in uso. –
Esempio: Sacch. Op. div. 688: Come se uno portasse uno grandissimo peso, e trafelassevi sotto e sudasse, e dimandasse aiuto a uno fanciullo, e il fanciullo con uno benduccio gli asciugasse un poco il sudore.
Definiz: § Si disse anche per Fazzoletto da naso, da asciugarsi il sudore, e simile. –
Esempio: Poliz. Rim. 2, 23: Col benduccio in sulla spalla, Tutta via in zazzera e in petto.
Esempio: Mart. N. Capit. 70: N'un vecchio non la biasmo e non la lodo, Che tal comodità [della scarsella] abbia alla mano, Senza al benduccio avere a sciorre il nodo.
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 54: La notte il verno mi tenea calduccio; Poi la mattina quand'io mi levavo, Usavami scaldar sino al benduccio.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 12, 76: Taglia a Tonin degli Arrighetti il naso: Or forbiscasi, che? coi suoi benducci.

294) Dizion. 5° Ed. .
BENE.
Apri Voce completa

pag.134

BENE.
Definiz: Sost. masc. Quello che si desidera in quanto è conveniente alla natura umana, e che posseduto reca contentezza all'animo; e Quello che per se stesso si debbe eleggere in quanto è voluto da Dio, ed è utile a noi e all'umano consorzio.
Dall'avverb. bene usato sostantivam., se non dal sost. duenus o benus, che pare esistesse nell'antica lingua latina. –
Esempio: Dant. Purg. 17: Ma quando al mal si torce, o con più cura, O con men che non dee corre nel bene, Contra il fattore adovra sua fattura.
Esempio: E Dant. Purg. appr.: Altro ben è, che non fa l'uom felice, Non è felicità, non è la buona Essenzia, d'ogni ben frutto e radice.
Esempio: S. Ag. C. D. 3, 163: Il fine del bene è chiamato quello, al quale quando l'uomo giugne è beato.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 83: Quanta fatica, messer Alessandro, Hanno certi filosofi durata.... Per dichiararci qual sia 'l sommo bene, E la vita felice alma e beata.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 61: Signor, non sotto l'ombra, in piaggia molle, Tra fonti e fior, tra ninfe e tra sirene, Ma in cima all'erto e faticoso colle Della virtù riposto è il nostro bene.
Esempio: Metast. Dramm. 4, 210: Proprio valor non hanno Gli altri beni in se stessi; e li fa grandi La nostra opinion.
Definiz: § I. Per tutto ciò che è utile o di giovamento. –
Esempio: Vill. G. 1: Le avversitadi sostengano con forte animo a bene e stato della nostra repubblica.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 282: E molto bene ne può nascere e seguire.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 19: Il maestro Gabbadeo, udito l'amico suo, gli disse: io veggo certo che tu mi di' il mio bene e quello che serebbe l'onor mio.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 411: È conclusione comune di tutti i savi, che a Dio piacciano sommamente le libertà delle città, perchè in quelle, più che in altra specie di governi, si conserva il bene comune.
Definiz: § II. Bene dicesi anche Ogni sorta di prodotto della terra e di cosa buona che si possegga e che si goda. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 151: Il guardiano, turbato di tanta fatuitade, e di tanto bene perduto, riprende molto aspramente frate Ginepro (qui parlasi di vivande).
Esempio: Zibald. Andr. 144 t.: Divenne fertile e fruttifera tutta Calidonia, e poi produsse copia d'ogni bene.
Definiz: § III. Nello stesso senso dicesi Ben di Dio. Onde Ogni ben di Dio usasi a significare Ogni cosa buona a possedersi e ad usarne. –
Esempio: Grazz. Comm. 179: So che voi dovete spendere del bene di Dio; come avete voi danari?
Esempio: Lipp. Malm. 1, 6: Ma che? siccome ad un che sempre ingolla Del ben di Dio, e trinca del migliore, Il vin di Brozzi, un pane e una cipolla Talor per uno scherzo tocca il cuore.
Esempio: Not. Malm. 1, 13: Del ben di Dio, delle più buone vivande, che i latini dicevano Iovis nectar.
Definiz: § IV. Bene, usato per lo più al plurale, significa Facoltà, Possessioni, Ricchezze. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Or puoi, figliuol, veder la corta buffa De' ben, che son commessi alla fortuna.
Esempio: Vill. G. 449: Iuda Scariot era camerlingo e spenditore de' beni lor dati per Dio.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 154: Il quale lui in tutti i suoi beni ed in ogni suo onore rimesso aveva.
Esempio: Cas. Pros. 2, 27: Finalmente ho ottenuto in Rota il mandato contro di lui e suoi beni.
Definiz: § V. Nello stesso senso dicesi Beni di fortuna o della fortuna. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 119: Fu una giovane, del corpo bella e di animo altiera, e di legnaggio assai gentile, de' beni della fortuna convenevolmente abbondante.
Esempio: Mann. Ist. Decam. 11: Smentiscono la replicata asserzione di questi scrittori i beni di fortuna che la famiglia di Boccaccio possedeva in Firenze.
Definiz: § VI. Beni stabili, o immobili, diconsi Tutti quegli effetti che non possono mutarsi di luogo, come case, poderi o simili; e Beni mobili quegli che fissi non sono e mutar si possono, come masserizie, contanti ec. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 42: A loro, sì come a legittimi suoi eredi, ogni suo bene e mobile e stabile lasciò.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 107: Avessero facultà di vendere o di cavare di Bologna tutti i mobili loro, nè fossero molestati nei beni immobili.
Esempio: Segn. B. Vit. Capp. 1: Fu mandato dal padre.... ad apprendere gli ordini e usanze mercantesche, colle quali i Fiorentini, che di beni immobili han poco, per lo più reggono la lor famiglia.
Definiz: § VII. Bene trovasi anche detto per Un oggetto posseduto, Una masserizia, Un arnese. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 87: Andò cercando per la casa,.... se fuoco o legne d'accenderlo trovasse; niuno bene vi trovò, perocchè era povero scudiere, e la sua magione parea la badia a spazzavento.
Esempio: Segn. B. Stor. fior. 48: Vennono in quel tempo a Genova.... duemila Spagnuoli, di quelli.... che vengono qua scalzi e quasi ignudi, e senza alcun bene.
Definiz: § VIII. Bene dicesi anche delle Opere buone, e delle Virtù. –
Esempio: Dant. Parad. 4: Io vo' saper se l'uom può soddisfarvi A' voti manchi sì con altri beni, Ch'alla vostra stadera non sien parvi.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 154: Voi sapete che la gente è più acconcia a credere il male che il bene.
Definiz: § IX. Bene adoperasi anche per Orazione, Preghiera fatta a Dio o a' Santi, o altra simile opera di religione. Onde in questo senso usasi il modo Far del bene. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 1, 163: Se tu vuogli far dire messe, o altri beni, e vuoli dare del tuo avere, puoi tenere questo modo.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 310: E di tante orazione.... sarete partecipe, per rimunerazione delle brighe ne avete avute, e perchè per l'ordinario siate (siete) in tutti li nostri beni.
Definiz: § X. E più specialmente dicesi di quelle che si fanno per suffragare le anime dei defunti. –
Esempio: Bocc. Decam. 4, 152: Molto meglio è da confortarti e pensare d'aiutare con orazione o con altro bene l'anima sua, se forse per alcun peccato commesso n'ha bisogno.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 216: Ditelo a Monsignor, chiedendo aita Per me, che mi farà del bene in morte; Meglio però se lo facesse in vita.
Definiz: § XI. Bene dicesi, per espressione d'affetto, anche della Persona amata; e si usa accompagnarlo col pronome possessivo Mio bene, Tuo bene, Suo bene, ec., o coll'aggiunto Caro bene, o altro simile. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 323: Dimmel, caro mio bene, anima mia, Quando tu vi verrai.
Esempio: Poliz. Rim. 2, 17: Che sarà della mia vita Se ti parti, o caro bene?
Esempio: E Poliz. Rim. 2, 111: Io ti mando il mio cor, dolce mio bene.
Esempio: Bern. Orl. 49, 53: Sol d'esser dal mio lato vostro amante, Ben mio, vi chieggo, e più non chieggo avante.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 42: M'insulta la germana, M'accusa il genitor, piange il mio bene, E tacer mi conviene.
Definiz: § XII. Sommo bene dicesi Iddio. –
Esempio: Dant. Purg. 28: Lo sommo ben, che solo esso a sè piace, Fece l'uom buono a bene. E Parad. 14: Perchè s'accrescerà ciò che ne dona Di gratuito lume il sommo bene.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 96: Poi quel che duol più di tutt'altre pene È che tolto ne fu montar là dove Siede puro e perfetto il sommo bene.
Definiz: § XIII. Bene dell'intelletto fu pur detto da Dante Iddio. –
Esempio: Dant. Inf. 3: Noi sem venuti al loco, ov'io t'ho detto Che tu vedrai le genti dolorose, Ch'hanno perduto il ben dello intelletto.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 85: Ch'hanno perduto il ben dell'intelletto, cioè Iddio, il quale è bene dell'intelletto umano, lo quale tanto è beato, quanto lui pensa e lui intende.
Definiz: § XIV. Persona da bene, che meglio scrivesi congiuntamente Dabbene, vale Persona proba, virtuosa. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 116: Oh, ve', chiacchiere! Uomo da bene, io vi posso far fede ec.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 438: Ci vennono dua donne da bene e di qualità, quale nel ragionare dissono come voi maritavi dua delle vostre figliuole.
Definiz: § XV. Persona per bene, dicesi di Persona fornita di buone ed oneste qualità.
Definiz: § XVI. A bene, coi verbi Andare a bene, Venire a bene, Condurre a bene, Riuscire a bene, e simili, vale Andare, Venire ec. a buon fine, a buona riuscita, a esito felice. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 70: Giusto giudicio,.... che non vada a bene quello che non vien di bene.
Esempio: Fior. Virt. 89: Il decreto dice: non va mai a bene quello che è acquistato da male.
Esempio: Cant. Carn. 1, 123: Ma il ciel benigno ci ha tal don concesso, Che a ben d'ogni periglio usciti siamo.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 48: Acciochè senza sospetto noi potessimo condurre a bene i nostri figliuoli.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 393: Imperò, sendo la cosa vostra a questo termine, che potrebbe forse uscire a bene, vedete.... di non vi pregiudicare.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 156: Non penso mai più impantanarmi in simil fanghi, donde non esce a ben se non chi è uno stivale affatto.
Definiz: § XVII. E detto dei feti, coi verbi Partorire a bene, Condurre, Venire, e simili, vale Nascere felicemente, Non abortire. –
Esempio: Stor. Mos. 12: Madonna, io abbo una mia vicina, che è del popolo di Dio, che si scipoe l'altrieri, e non giunse a bene lo suo frutto.
Esempio: Bocc. Laber. 44: Quanti parti per questo, mal lor grado venuti a bene, nelle braccia della fortuna si gittano.
Esempio: Morell. Cron. 250: La prima volta si sconciò.... in una fanciulla femmina; dipoi ne fece due femmine a bene.
Esempio: Varch. Suoc. 4, 5: Molto mi rallegro che ella abbia partorito a bene, e sia maschio.
Definiz: § XVIII. Detto di semi o di piante, col verbo Venire o simili, vale Allignare, Crescere, Prosperare. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 158: Quello [seme] che venne a bene, fu pur una parte.
Definiz: § XIX. A bene, e più comunemente A fine di bene, coi verbi Dire a fine di bene o Fare a fine di bene, vale Dire o Fare alcuna cosa con intendimento di cagionare un bene. –
Esempio: Acc. Lett. 196: A fine di bene credo lo facessino.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 37: Pare a queste balorde, come l'hanno Detto di fare a fin di bene una Cosa, aver soddisfatto l'oste.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 3: Scendi tra i Franchi dunque, e ciò ch'a bene Colui dirà, tutto rivolgi in danno.
Esempio: Nell. Iac. Dottoress. 2, 3: Io ve lo dico a fin di bene.
Definiz: § XX. Per bene, col verbo Fare per bene, Dire per bene, o simili, vale lo stesso che A fin di bene. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 100: Credi che ti piace; io per me il dico per bene.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 31, 410: E per bene si fe'.
Esempio: Savonar. Pred. 15: Altri li sa mille anni che 'l si venga alle mani, chi per bene e chi per male; e dicono: quando? quando?
Definiz: § XXI. Aver bene, e anche Ben avere, vale Aver quiete, riposo, tranquillità. –
Esempio: Bern. Orl. 44, 36: E giorno e notte mai non avea bene, Sempre languendo e sospirando in pene.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 81: Che ci ha? che è stato? sempre tu mi vieni A sconturbare, s'io ho bene. T. Che Ne poss'io far, se la fortuna ec.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 22: E più cerco di farmi ben volere, Più quelli non mi lascian ben avere.
Definiz: § XXII. Aver bene con uno, vale Star d'accordo con esso, Non avere per cagion di lui alcun disturbo. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 217: Non gli trarrebbe dal capo tutto il mondo, che per altro che per male vi si venisse, e non avrei ben con lui di questo anno.
Definiz: § XXIII. Dicesi anche di chi ne dia cagione di star con l'animo inquieto: Non se ne ha bene, Non se ne può aver bene, e simili.
Definiz: § XXIV. Aver per bene, vale Tener caro, Aggradire, ed anche Prendere in buona parte. –
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. 55: Iddio a questi cotali mostrerà come ha per bene la loro ambizione.
Esempio: Senec. Declam. 205: Dimostri non avere per bene ch'io l'abbia campato.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 2, 272: Il principe ebbe molto per bene così onorato servigio.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 31, 287: Mostrando avere molto per bene il nostro parlare.
Esempio: Car. Lett. ined. 2, 159: E per questo avrebbe caro di saper chiaramente l'animo suo, perchè in tutti i casi l'avrà per bene.
Definiz: § XXV. Far bene ad alcuno, e più comunemente Far del bene, ad alcuno, vale Beneficarlo. –
Esempio: Machiav. Rim. 391: Il mio tacere Nasce, non già perch'io non sappia appunto Quanto ben fatto m'hai, quanto piacere.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 105: S'tu vorrai far del bene ad Alessandro, E' sarà d'altro che di duo bugie; Lasciagli la tua dote.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 76: Il qual, oh gran vergogna! Avendo a far del ben a un cortigiano, Lo farà al segretario.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 22: Lo so, lo so, donde tant'odio viene,.... Per aver fatto lor sempre del bene.
Definiz: § XXVI. Far del bene, vale anche Far profitto, Avvantaggiarsi. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 65: Già so io Che voi altri [medici] non fate ben se non Del mal d'altrui.
Esempio: Dav. Tac. 1, 319: Costui benchè scrivesse, i barbari non si guardare, ed esservi da far del bene, gli fu comandato non uscisse, e aspettasse più gente.
Definiz: § XXVII. Far del bene bellezza. –
V. Bellezza, § VII.
Definiz: § XXVIII. Pensare a bene, dicesi del Far buon concetto di un fatto o di una persona; e spesso usasi per contrapposto del modo contrario Pensare a male. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 162: O sciaurato! ecco a pensare a male! G. A mal pensate voi, io penso a bene.
Definiz: § XXIX Pigliare in bene o Prendere in bene, vale Prendere in buon senso. –
Esempio: S. Ag. C. D. 5, 184: Alcuni credono che altro sia dilezione, ovvero carità, ed altro sia amore; però che dicono che la dilezione sempre si dee pigliare in bene, e l'amore in male.
Definiz: § XXX. Pigliare per bene o Prendere per bene, vale Prendere in buona parte, Aggradire. –
Esempio: Plut. Vit. 45: E Cato pigliò per bene la cortesia della gente.
Definiz: § XXXI. Voler bene ad uno, vale Amarlo, Portargli affezione. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 245: Deh! dilmi per quanto ben tu mi vuogli.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 223: E dicovi ancora così, che se altro non mi vi facesse voler bene, sì vi vo' bene, perchè veggio ec.
Esempio: Med. Aridos. 1, 5: Almanco, non gli voless'io tanto bene!
Esempio: Cecch. Comm. ined. 166: A giudizio mio, e secondo Che mi mostrò l'alterazion del polso, O la vostra figliuola gli vuol bene Fuor di modo, o la l'odia a morte.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 330: Li ho ordinato lo visiti a mio nome, almanco una volta il dì: chè so quanto bene si vogliano.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 5: Addio, signor Vincenzo, vogliatemi bene.
Definiz: § XXXII. Voler tutto il suo bene ad uno, o Volergli un ben dell'anima, vale Amarlo quanto si può amare, tenerissimamente. –
Esempio: Bocc. Teseid. 12, 83: Sì si rimase, e con sommo conforto Quel possedendo che più gli piacea, Ed a cui tutto il suo ben volea.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 72: Ed io, che già l'avea sul calendario, Gli voglio in quanto a me tutto il mio bene.
Esempio: Fag. Comm. 7, 40: Allora mi vorrà tutto il suo bene.

295) Dizion. 5° Ed. .
BENE.
Apri Voce completa

pag.135

BENE.
Definiz: Avverb. che assume molti e varj significati, secondo i verbi e gli adiettivi coi quali s'accompagna.
Dal lat. bene.
Definiz: Aggiunto a verbi che esprimono un'azione dell'uomo in quanto egli opera come essere razionale e morale, vale Secondo ragione, Rettamente, Virtuosamente. –
Esempio: Dant. Inf. 15: Ma quell'ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico, E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà per tuo ben far nemico.
Esempio: E Dant. Parad. 24: S'egli ama bene, e bene spera e crede, Non t'è occulto, perchè il viso hai quivi Ov'ogni cosa dipinta si vede.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 140: Il santo uomo disse, che molto gli piacea bene.
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 153: O santo vecchio, o ben nel mondo visso.
Definiz: § I. Aggiunto a verbi che esprimono un'altra azione qualunque, sia dell'uomo, sia degli animali, sia degli oggetti inanimati, vale In modo da ottenere il proprio fine, Acconciamente, Compiutamente, Perfettamente, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 1: I' non so ben ridir com'io v'entrai, Tant'era pien di sonno in su quel punto Che la verace via abbandonai.
Esempio: Petr. Rim. 1, 37: Per far forse pietà venir negli occhi Di tal che nascerà dopo mill'anni, Se tanto viver può ben culto lauro.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 204: E vennegli sì ben fatto, che avanti ora di mangiare pervenne ec.
Definiz: § II. Bene serve anche a dinotare La forza, L'intensità, La copia, L'eccellenza di un'azione qualunque o di una qualità, espressa da certi verbi, da certi adiettivi, o da altri avverbj; e spesso vale Molto, Assai, Abbondantemente. –
Esempio: Dant. Parad. 5: Sì vid'io ben più di mille splendori Trarsi ver noi.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 213: E 'l compagno seguitandolo a piede, ch'era ancora bene stanco, sì gli venne in cuore ec.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 85: E poichè pasciuti erano bene il giorno, la notte alle lor case senza alcun correggimento di pastore si tornavano satolli.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 265: Egli vendè i panni,.... e guadagnonne bene.
Esempio: E Bocc. Filoc. 93: Non ci sarà tanto lontano, che noi nol possiamo ben sovente vedere.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 110: E basta ben dotarla bene [la fanciulla], e darla A qualche uomo da ben per moglie.
Definiz: § III. Bene, riferito alla maniera del vivere, del vestire, del nutrirsi, e simili vale Agiatamente, Comodamente, Riccamente, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 109: Seco sempre recando e ben da mangiare e ben da bere.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 243: Venduti adunque i suoi cavalli, e la sua famiglia acconcia in guisa che stava bene,.... gli disse ec.
Definiz: § IV. Bene, riferito al modo col quale le cose incominciano, procedono, succedono, riescono ec., vale Prosperamente, Felicemente, Faustamente, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 24: Nè mi parrebbe il dì ben poter andare, nè dovere la notte vegnente bene arrivare, che io non l'avessi la mattina detto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 29, 56: Quanto è bene accaduto che non muora Quei che fu a risco di fiaccarsi il collo.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 1, 11: Il solo cercar cose nuove, quando ben non succeda trovarle, non è senza lode.
Definiz: § V. Bene, riferito a fatti o azioni, che si considerano secondo un concetto di diritto, di legalità ec., vale Giustamente, Debitamente, Rettamente, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 19: Però ti sta, chè tu se' ben punito, E guarda ben la mal tolta moneta, Ch'esser ti fece contra Carlo ardito.
Definiz: § VI. Bene si usa premettere a diversi participj, e così dicesi Ben guarito, Ben venuto, Ben tornato, Ben trovato, che è modo di salutare altrui e rallegrarsi che egli sia guarito, tornato ec. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 84: Disse: o Andreuccio mio, tu sii il ben venuto. Esso.... rispose: madonna, voi siate la ben trovata.
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 114: Disse Morgante: tu sia il ben venuto.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 73: Voi siate il ben venuto, amico caro. S. E voi il ben trovato, fratel mio.
Definiz: § VII. Ben venga o Ben ne venga, modo di salutare una persona la quale venga a trovarci: oggi in questo senso direbbesi Ben venuto. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 396: Le si fece lietamente incontro, dicendo: Ben venga la mia donna.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 38: Ben venga questo Sol, che sol può dare Lume a' miei occhi. F. O Dio! marito mio, Voi siate il ben trovato.
Definiz: § VIII. Bene talora è Particella riempitiva, che, acconciamente collocata, dà forza ed efficacia al discorso, e vale Per certo, Assolutamente, Nientemenochè, e simili. –
Esempio: Dant. Parad. 12: Ben parve messo e familiar di Cristo.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 13: Chi vuole nelle virtudi entrare, ben dell'infanzia conviene che cominci.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 216: Ma se vi piace, io ve ne insegnerò bene una.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 14: Egli è qua un malvagio uomo, che m'ha tagliata la borsa con ben cento fiorini d'oro.
Esempio: Poliz. Rim. 40: Tra' piedi ha il cane, e sotto il braccio tace Una zampogna ben di cento canne.
Esempio: Bern. Orl. 15, 31: Via portato Correndo è dal caval per la foresta, Or dall'un canto, or dall'altro si piega, Fuor di se stesso andò ben mezza lega.
Definiz: § IX. Bene si usa ripeterlo, e dir Bene bene, singolarmente quando significa Molto, Compiutamente, In copia, Con intensità e simili; e acquista forza come di Superlativo. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 145: Nè ancora spuntavano gli raggi del sole ben bene, quando tutti entrarono in cammino.
Esempio: E Bocc. Teseid. 5, 17: Ma non gli parve via ben ben sicura, Però non se ne mise in avventura.
Esempio: Bandell. Novell. 3, 113: Pensa ben bene, che tanto non deve la nostra giovenil età gli armati eserciti dei nemici temere, quanto ec.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 32: Ben ben lo squadra e dice: egli è pur desso.
Esempio: Red. Esp. Insett. 55: Dopo averlo [lo scorpione] ben bene irritato ed inasprito, lo necessitai a ferir quattro volte profondamente il petto d'un piccion grosso.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 24: Mi spolvero ben ben giubba e cappello.
Definiz: § X. E di cosa, il cui resultato è molto incerto, diciamo: O bene bene, o male male.
Definiz: § XI. Bene bene, e la mattina era morto; dicesi di cosa che paia molto bene avviata, e che poi riesca a pessimo fine.
Definiz: § XII. Bene e meglio, modo familiare, che vale Assolutamente, Certamente, Compiutamente; come per es.:
Esempio: Esempio del Compilatore Egli farà questa cosa bene e meglio, Andrà in quel luogo bene e meglio; e simili.
Definiz: § XIII. Bene e non male, locuzione che vale Assaissimo; come:
Esempio: Esempio del Compilatore Ho dovuto faticar bene e non male, Ho gridato bene e non male; e simili.
Definiz: § XIV. Di bene in meglio, è modo che significa il procedere verso un bene sempre maggiore. –
Esempio: Dant. Parad. 10: Oh Beatrice, quella che sì scorge Di bene in meglio sì subitamente, Che l'atto suo per tempo non si sporge!
Esempio: Bocc. Decam. 1, 106: Per lo quale di bene in meglio procedendo, la nostra compagnia.... viva e duri.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 7, 122: Il Legato di Perugia scrive continuamente al Papa, come quella terra va di bene in meglio.
Esempio: Grazz. Pros. 180: Maravigliandosi sempre più di mano in mano, veggendo il prete andar di bene in meglio.
Esempio: Dat. Oraz. Crusc. 24: Per qualche piccola mutazione, e forse di bene in meglio, diversa non si dee riputare.
Esempio: Salvin. Odiss. 398: Sotto lui le genti Prosperando ne van di bene in meglio.
Definiz: § XV. Nè ben nè male, co' verbi Rispondere nè ben nè male, Replicare nè ben nè male e simili, vale Nè in un modo nè in un altro, Nè sì nè no, Nè pro nè contra.
Definiz: § XVI. Per bene, col verbo Fare per bene, Lavorare per bene e simili, vale A modo, Destramente, Accortamente. –
Esempio: Fag. Comm. 7, 69: Or datevi la mano. C. Datevela per bene, non com'aete fatto.
Definiz: § XVII. Per bene si usa comunemente a significare Assaissimo, Grandemente, Fortemente; come:
Esempio: Esempio del Compilatore Egli è stato battuto per bene, Piove per bene, e simili.
Definiz: § XVIII. Ben essere, che meglio scrivesi congiuntamente Benessere, usato in forza di Sost., vale Stato o Condizione prospera di fortuna, di salute, di vita, e simili. –
Esempio: Bocc. Lett. 7: Come i popoli hanno nelle loro particolari città, al bene essere di quelle, singolari leggi date; così ec.
Esempio: Machiav. Disc. 59: Non solamente gli augurj.... erano il fondamento in buona parte dell'antica religione de' gentili, ma ancora erano quelli che erano cagione del bene essere della repubblica romana.
Esempio: Sassett. Lett. 21: Con grandissima satisfazione ho inteso dalla vostra lettera il vostro bene essere.
Esempio: E Sassett. Lett. 37: Il che io mi son passato, avendo, o per un verso o per un altro, inteso del vostro ben essere.
Esempio: Bonc. Serm. 44: Chi considera pertanto che il ben essere dell'anima nostra consiste nel fruire la gloria del paradiso e la visione di Dio, le vorrà bene con quei mezzi ec.
Definiz: § XIX. Andar bene, vale figuratam. Procedere, Andare avanti, Riuscire prosperamente, sopra a tutto parlandosi di un'impresa, di un negozio, di un lavoro, e simili. –
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 1, 113: Ch'io sono disposto nettare il paese, E vadi come vuole o bene o male.
Esempio: Savonar. Pred. 12: Allora la Chiesa di Dio andava bene.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 372: Oh! la mi va bene: i' mi vestirò da donna, e non sarò conosciuto.
Esempio: Dav. Tac. 1, 369: E le cose ora non gli andavano bene.
Esempio: Red. Lett. 2, 224: Se questi signori continuano a contentarsene e staranno cheti, il negozio andrà bene.
Definiz: § XX. Andar bene, vale anche Esser cosa ben fatta, utile, opportuna. –
Esempio: Cecch. Esalt. 5, 1: Come andria bene Che l'uomo si potesse qualche volta Far le ragion da se stesso.
Esempio: Paolett. Op. agr. 2, 343: Perchè non segua un tal disordine, voi dite che va bene il vendemmiare prima che l'uva giunga alla perfezione.
Definiz: § XXI. Colla prep. A, vale Aggiustarsi, Accomodarsi, e simili. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 401: Non so poi come [questo] si potrà accommodare, che ben vadia al caso nostro.
Definiz: § XXII. Andarne bene, detto di persona, vale Uscir prosperamente di un impaccio, di un pericolo, o simili, Succedergli felicemente una cosa, contro l'espettativa. –
Esempio: Med. Aridos. 1, 3: E tu n'andrai bene, se non ti caccerà via.
Esempio: Cellin. Vit. 290: Voi n'andate bene, se egli non vi fa altro che non vi rendere il cucino e le staffe.
Definiz: § XXIII. Esser bene, vale Esser cosa utile o conveniente. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 40: Signori, e' sarà bene a fare rifermare più forte la Porta a San Brancazio.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 3: Se lo fate per vendicarvi del mio non iscrivere, io capitolerò con esso voi; se per altro, saria bene a saperlo.
Definiz: § XXIV. Star bene, vale Convenire. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 53: E comecchè a ciascuna persona stea bene, a coloro è massimamente richesto, li quali già hanno di conforto avuto mestiere.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 79: Io non son fanciulla, alla quale questi innamoramenti steano oggimai bene.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 186: Io vi conosco dentro molte cose, le quali non istarebbe bene che io donassi.
Esempio: Cecch. Mogl. 1, 2: Il pregar non sta bene, e non varrà.
Definiz: § XXV. Star bene ad uno, vale Stargli il dovere, Meritar egli così. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 42: Avvegna che egli mi stea molto bene, chè io non la doveva mai lasciar salir di sopra.
Esempio: Cecch. Mogl. 4, 1: Ma gli sta molto ben, da poi che e' crede Più a te che a me.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 72: Sebben da un lato Ti stava ben, avendolo cercato.
Definiz: § XXVI. Star bene ad uno una cosa, vale Tornargli bene e aggiustata; e dicesi specialmente di vesti quando tornano bene indosso. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 219: Tu vedi innanzi innanzi come io sono bell'uomo, e come mi stanno bene le gambe in su la persona.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 254: Essendo egli bianco e biondo e leggiadro molto, e standogli ben la vita, avvenne ec.
Definiz: § XXVII. Star bene, dicesi pure di persona o di cosa che sia bene in assetto, bene abbigliata, bene addobbata.
Definiz: § XXVIII. Star bene vale anche Essere in buono stato. –
Esempio: Petr. Rim. 84: Per bene star si scende molte miglia.
Esempio: Stor. Pistol. 170: Anzi lo fece bene stare.
Esempio: Gell. Sport. 3, 3: Tre son quegli che stanno sì bene; il gallo del mugnaio, il cane del beccaio, e il fattor delle monache.
Definiz: § XXIX. Star bene, vale anche Essere in buona sanità. –
Esempio: Bemb. Lett. 2, 16: Io sto bene, e disidero che il somigliante sia di te e de' tuoi e de' nostri.
Definiz: § XXX. Sta bene, è modo che si usa a significare approvazione di quello che altri dice o fa.
Definiz: § XXXI. Bene sta, è formula di consenso, di approvazione; e si usò anche talora a maniera di ripieno, e pare che abbia alquanto dell'ironico. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 157: Bene sta, tu di' tue parole, tu.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 39: Frate bene sta, io me n'ho di coteste cose.
Definiz: § XXXII. Bene stia, o Ben possa stare il tale, maniera ora disusata di salutare. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 208: Ben possa stare Faziuolo.
Esempio: E Bocc. Decam. 5, 190: La quale.... con una donnesca piacevolezza levataglisi incontro.... disse: bene stea Federigo.
Definiz: § XXXIII. Chi sta ben, non si muova; e anche, non si muti; proverbio che vale: Chi è in buono stato non dee cercare di mutar condizione. –
Esempio: Pulc. L. Frott. 127: Chi sta ben non si muti.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 5, 7: Chi sta ben non si muova; io vo', Capone, Servire infino a morte il mio padrone.
Definiz: § XXXIV. Tornar bene, vale Riuscire utile, opportuno, conveniente, Cadere in acconcio. –
Esempio: Dav. Eron. 10: Ho levato e aggiunto qualcosetta, secondo che m'è tornato bene.
Definiz: § XXXV. Detto di vesti, vale Aggiustarsi, Adattarsi bene alla persona.
Definiz: § XXXVI. Venir bene, dicesi per Essere a grado, Piacere. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 6: Nè s'accorgono che Esiodo chiamò queste sue fanciulle come ben gli venne.
Esempio: E Varch. Boez. 38: Di tutte quelle cose, le quali sono in podestà mia, larga e orrevole parte ti concedei; ora mi vien bene di ritirare a me la mano.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 257: Facciamo, M. Giovan Pietro, buona cera fin che si può, e significhi la cometa che ben le viene.
Definiz: § XXXVII. Bene è modo col quale si risponde altrui, approvando quel che c'è detto; ed è anche modo di affermare checchessia, e vale Per certo, Veramente. –
Esempio: Cavalc. Specch. Croc. 55: Ben lo feci, ma non fu un gran male.
Esempio: Legg. Tob. V. 29: Azaria e Tobiuolo rispuosono: ella è figliuola di Ruginello. Bene mi piace, disse Tobia.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 157: Disse la donna a Gianni: ora sputerai quando io il ti dirò? disse Gianni: bene.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 100: Ancora daccapo te ne consiglio, che tu oggi ti stea in casa.... La donna disse: bene io il farò.
Definiz: § XXXVIII. Bene, e più comunemente Bene bene, si adopra anco ironicamente, disapprovando quello che altri dice, e mostrando che male gli dee incogliere di quello che fa. Per es.:
Esempio: Esempio del Compilatore Tu vuoi andare a giuocare? Bene bene, te ne pentirai.
Definiz: § XXXIX. Bene, ed anche Oh bene! e Oh bene, oh bene! è esclamazione colla quale si dimostra contento o allegrezza per un fatto o avvenimento qualunque, e per lo più inaspettato.
Definiz: § XL. Talora come modo affermativo, in senso di Certamente, dicesi Sì bene. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 73: Disse Bruno: daratti egli il cuore di toccarla con un brieve che io ti darò? Disse Calandrino: sì bene.
Definiz: § XLI. Bene, posto nel principio del periodo avanti all'interrogativo, vale quasi quanto Dunque; ma oggi in questo senso più comunemente usasi Ebbene. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 128: La donna allora disse al suo amante: ben, che dirai?
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 38: Bene, Belcolore, de' mi tu far sempre mai morire a questo modo?
Definiz: § XLII. Or bene, vale Or dunque. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 44: Costei udendo ciò, avendo maggior voglia che l'altra di provare,.... disse: or bene, come faremo?

296) Dizion. 5° Ed. .
BENE,
Apri Voce completa

pag.137

BENE,
Definiz: si usa talora anche a modo di Particella disgiuntiva, e vale Peraltro, Eppure, Bensì. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 2: Grande cosa è a dire che mi lego io medesmo; bene è così.
Esempio: Cess. Scacch. volg. 21: A te, Collatino, sia conto, che 'l letto tuo è vituperato per altro uomo; bene ti dico cotanto, che 'l corpo è corrotto, ma l'animo è sanza colpa.
Esempio: Cas. Pros. 2, 22: Ben prego Vostra Eccellenza,.... che si disponga d'aiutar questi nostri affari.
Esempio: Dav. Tac. 1, 22: Poco stavano a uccidere il legato; cacciarono via bene i tribuni.
Definiz: § I. Bene, preceduto dalla particella Se bene o da un gerundio, prende talvolta il significato di Anche, Ancora. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 85: Non erano provveduti nè d'acqua nè di vino, e avendone bene auto, non gliel potevano aggiugnere alla bocca.
Esempio: Pulc. L. Morg. 6, 16: Ciò che saprete domandare arete, Se ben la figlia mia mi chiederete.
Esempio: Car. Apol. 62: Quando Eschilo fa che gli Ateniesi tutti stiano sotto le ali di Pallade, come (secondo voi) vi si possono ricoverare, se fossero ben pellicelli non che pigmei?
Definiz: § II. Bene che, trovasi usato per Benchè. –
Esempio: Bocc. Decam. 89 t.: Voi dovevate.... conoscere quello che alle giovani donne,.... bene che elle per vergogna nol dicano, si richiede.
Definiz: § III. Ben se, trovasi usato per Sebbene, Benchè. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 9, 54: Io vo' provar le mie virtù leggiadre In Francia, ben s'i' dovessi morire.
Definiz: § IV. O bene, trovasi anche usato per Ovvero, Oppure. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 31: Per questo i Fiorentin disser in vero Aver bisogno, o ben Far di mestiero.

297) Dizion. 5° Ed. .
BENEDETTA.
Apri Voce completa

pag.137

BENEDETTA.
Definiz: Sost. femm. Sorta di lattovaro lenitivo, detta anche Benedetta lassativa. –
Esempio: Benciv. Aldobr.: Nella detta decozione mezz'oncia di benedetta distemperata.
Esempio: Libr. Segr. Cos. Donn.: Sia dato loro al bagno mezz'oncia di benedetta distemperata con vino caldo.
Esempio: Span. Cur. Occh. volg. 12: Purghisi lo malato con benedetta d'ermodattilo. E 13: Deasi medicina lassativa composta di benedetta e di diasene.
Definiz: § Benedetta è detta volgarmente per antifrasi la Saetta o la Folgore. –
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 555: Morbus sacer, malcaduco, che ne' fanciulli si dice il benedetto, per onor di lettera e per dirlo con più onesto e benaguroso vocabolo: così la saetta folgore dichiamo la benedetta.
Esempio: Fag. Rim. 6, 107: Quando casca dal cielo una saetta, Or so perchè dal volgo dire io sento: Voi non sapete, eh? in questo momento È cascata colà una benedetta.

298) Dizion. 5° Ed. .
BENEDETTINO
Apri Voce completa

pag.137

BENEDETTINO.
Definiz: Add. usato spesso in forza di Sost. Appartenente alla regola di San Benedetto. –
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 128: Cominciarono [a passare] le congregazioni de' monaci,.... che furono.... i benedettini neri della Badia.

299) Dizion. 5° Ed. .
BENEDETTISSIMO.
Apri Voce completa

pag.137

BENEDETTISSIMO.
Definiz: Superlat. di Benedetto; e s'usa per lo più come per antifrasi per Maledettissimo. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 9: Con quel benedettissimo impresario È tutti i giorni la stessa minestra.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 24: In questi alberghi poi benedettissimi Veggo correr fantesche e camerieri.