Lessicografia della Crusca in rete

Volume 2 - Dizionario 5° Ed.
220) Dizion. 5° Ed. .
BEGNAMINO. –
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pag.123

BEGNAMINO . –
V. Beniamino.
221) Dizion. 5° Ed. .
BEI
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pag.123

BEI.
Definiz: Sost. masc. Nome di dignità presso i Musulmani, e vale Governatore.

222) Dizion. 5° Ed. .
BELAMENTO
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pag.123

BELAMENTO.
Definiz: Sost. masc. Il belare. –
Esempio: Giamb. Oros. 319: Gli animali d'ogni generazione,.... lasciate le mangiatoie e le stalle, con belamenti e terribili mugghi a' monti ed alle selve fuggiero.

223) Dizion. 5° Ed. .
BELANTE
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pag.123

BELANTE.
Definiz: Partic. pres. di Belare. Che bela. –
Esempio: Marchett. Lucrez. 421: I buoi cornuti e le belanti greggi.
Esempio: Salvin. Odiss. 176: Vedov'è d'uomini e nutre Belanti capre.
Esempio: E Salvin. Opp. 14: E intorno alle belanti ben cornute Pecorelle gli agnelli.
Definiz: § E in forza di Sost. femm. per Pecora. –
Esempio: Salvin. Georg. 1, 104: Far aguati agli uccelli, abbruciar macchia, Le belanti attuffare in sano fiume ec.
Esempio: E Salvin. Georg. 3, 198: Ancor quando il dolor delle belanti All'ossa penetrato in furia.... Giovò levar gl'incendïosi caldi.
Esempio: Mont. Iliad. 3, 262: Parmi di greggia guidator lanoso, Quando per mezzo a un branco si raggira Di candide belanti, e le conduce.

224) Dizion. 5° Ed. .
BELARE
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pag.123

BELARE.
Definiz: Neutr. Il mandar fuori la voce che fanno le pecore e le capre.
Dal lat. balare. –
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 132: L'antico nemico con grande voce e con grandi gridi venne, e parea che ruggisse come leone e belasse come pecora.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. 2, 400: Sì comandò per la vertù di Gesù Cristo che quella pecora belasse nel ventre di chiunque l'aveva tolta e mangiata.
Esempio: Sacch. Rim. M. 100: E quando legge il testo Asino pare o pecora che beli.
Esempio: Grazz. Rim. 102: Belan le gregge, mugghiano gli armenti, Urlano i cani e i lupi traditori.
Esempio: Mont. Poes. 3, 83: S'ammucchiano [le gregge], e al belar de' cari agnelli Rispondono belando alla dirotta.
Definiz: § I. E per Lamentarsi, Piagnucolare, Chiedere con voce flebile e compassionevole, facendo quasi il verso della pecora. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 39: Andando io per lor magioni Ci provai di buon bastoni; Questi fur li guiderdoni Che ebbi allor pel mio belare.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 22: Andar non vi vorrebbe, e si ritira Grattandosi, belando, la collottola.
Esempio: Not. Malm. 2, 461: Belando vale piangendo; perchè sebbene il belare è proprio delle pecore e simili, e viene dalla voce che fanno tali bestie, che suona be be, ce ne serviamo anche per esprimere il pianto dell'uomo, ma per derisione.
Esempio: Baldov. Comp. dramm. 1: Quanto più ti s'è 'ntorno Con istoggi e moine, Tu dai più nel belare.
Definiz: § II. E per Chiacchierare, Cianciare, Dire o Ripetere checchessia senza ben comprenderne il significato. –
Esempio: Colomb. Lett. 47: Credo che 'l dottore di questo fatto sia sola la potenzia di Dio; e lo scolaio sia solo l'anima, immediati l'uno e l'altro; gli altri ripititori possono più belare che parlare.
Definiz: § III. E in forza d'Att., nello stesso significato, aggiuntavi per più efficacia la particella pronominale Ti, Si ec. –
Esempio: Libr. Mott. P. N.: Tu non sai che Salamone e gli altri il disson per te e per gli altri sciocchi, che non sanno che si belano.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 207: Dice la donna: io non so che tu ti beli.
Definiz: § IV. E pure in forza d'Att. trovasi per Chiamare co' belati. –
Esempio: Car. Eneid. 9, 875: Il marzio lupo Da le reti rapisce un agnelletto, Che dalla madre sia belato invano.

225) Dizion. 5° Ed. .
BELATO
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pag.123

BELATO.
Definiz: Partic. pass. di Belare.

226) Dizion. 5° Ed. .
BELATO
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pag.123

BELATO.
Definiz: Sost. masc. Il belare.
Dal lat. balatus. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 74: Il pastor per mio peccato Posto m'ha fuor dell'ovile; Non mi giova alto belato (qui la locuz. è figurata).
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. 1, 66: Incominciò a udire come pianti di fanciulli piccoli, belati di pecore, mugghi di buoi.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 3: Confondendo talor con lo spietato Fragor de' tuoni il tremulo belato.

227) Dizion. 5° Ed. .
BELATORE
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pag.123

BELATORE.
Definiz: Verbal. masc. da Belare. Chi o Che bela.

228) Dizion. 5° Ed. .
BELATRICE
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pag.123

BELATRICE.
Definiz: Femm. di Belatore. –
Esempio: Salvin. Teocr. 32: Via là dall'oleastro, Belatrici caprette.

229) Dizion. 5° Ed. .
BELGIUINO, BELGIOINO e BELZUINO.
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pag.123

BELGIUINO, BELGIOINO e BELZUINO.
Definiz: Sost. masc. Resina balsamica odorosa, che cola da un albero de' paesi orientali, detto dai botanici Stirax benzoe. Serve in medicina e come profumo. –
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 845: Un pezzo di belgioino non par altro che una quantità di mandorle rotte che sieno impiastrate con il mele.
Esempio: Red. Ditir. A. 140: Spolverizzando largamente ogni suolo col belgiuino e con altre varie polveri.
Esempio: Menz. Sat. 2: Dategli almeno voi qualche profumo, Che vinca l'ambra, il muschio e il belzuino.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 154: Vorrei fare una feluca di calambucco, la vorrei fare spalmare di sugna d'ortolani, impastata con ambra grigia, con belgioino, e con altre ragie odorose.

230) Dizion. 5° Ed. .
BELÍO
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pag.123

BELÍO.
Definiz: Sost. masc. Il belare prolungato di pecore o capre; e per similit. usasi anche per Piagnucolío.

231) Dizion. 5° Ed. .
BELLADONNA
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BELLADONNA.
Definiz: Sost. femm. Sorta di pianta volgare che fa nei boschi di montagna; produce frutti come piccole ciliege, i quali mangiati hanno cagionato gravi mali e la morte; ed è chiamata dai Botanici Atropa belladonna. Detta così, perchè dalle sue bacche si trae una tinta porporina, che dalle donne fu usata come belletto. –
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1131: Dal che si conosce che l'erba belladonna non è in modo alcuno il solatro sonnifero di Dioscoride.
Definiz: § Belladonna dicesi anche un'altra Pianta bulbosa, che produce un bellissimo fiore bianco e color di rosa: ed è detta dai botanici Amaryllis belladonna.

232) Dizion. 5° Ed. .
BELLAMENTE.
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pag.123

BELLAMENTE.
Definiz: Avverb. In bel modo, In bella maniera, Acconciamente, Con bel garbo. –
Esempio: Giamb. Onest. Vit. volg. 51: Insegna volentieri agli altri e rispondi bellamente; se alcuno ti riprende a diritto, non te ne corrucciare, perocchè lo fa per tuo prode.
Esempio: Nov. ant. B. 49: E perciò primieramente il suo capo e la sua barba li fece più bellamente apparecchiare, che non era davante.
Esempio: Libr. Amor.: Le femmine sono usate di cacciar da sè gli uomini matti, e dispregiar gli sogliono, e assai bellamente schernire.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 200: Metello, conosciuti loro agguati, bellamente ordinò l'oste in questo modo.
Esempio: Segner. Op. 4, 319: Tutte quelle cose, le quali ad ora ad ora vengono sparse da un tale autor bellamente in discredito della sacra meditazione, vengono poi da lui epilogate in un assioma.
Esempio: Salvin. Esiod. 88: E sotto 'l ciglio bellamente guardano.
Definiz: § S'usa anche per Adagio adagio, Bel bello. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 211: S'egli comandava ch'elli si studiassero dell'andare, elli andavano più bellamente in vera prova.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 145: Questa [la posta], acciò l'uomo al lungo andar reggesse, Dannando la superchia diligenza, Mostrò che bellamente si corresse.

233) Dizion. 5° Ed. .
BELLERBEI, ed anco BEGLIERBEI.
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BELLERBEI, ed anco BEGLIERBEI.
Definiz: Sost. masc. Titolo di dignità presso i Turchi, significante Governatore di regno o di provincia. –
Esempio: Tolom. Lett. 6, 221: Nella retroguardia era il bellerbei de la Turchia.
Esempio: Segn. B. Stor. fior. 414: Acomat bellerbei della Romania.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 20: Lasciasti sotto i sassi sepolti E l'abbattute mura più di sei Bascià e Bellerbei.
Esempio: Bard. P. Avinav. 13, 53: Una tagliente accetta Che, ambasciator venuto al rege franco, Gli donò il bellerbei della Maumetta.

234) Dizion. 5° Ed. .
BELLETTA
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pag.124

BELLETTA.
Definiz: Sost. femm. Posatura che fa l'acqua torbida, specialmente dei fiumi. Forma varia di Melletta.
In greco πηλὸς vale lo stesso. –
Esempio: Giamb. Oros. 240: Essendo Sarno molto cresciuto, avea lasciato i campi pieni di belletta.
Esempio: Bocc. Comm. Dant. M. 2, 79: Limo è quella spezie di terra, la qual suole lasciare alle rive de' fiumi l'acqua torbida quando il fiume viene scemando, la qual noi volgarmente chiamiamo belletta.
Esempio: Bern. Orl. 10, 58: D'un alto monte scende un fiume in fretta, E va sopra le ripe furïoso, Pien di pioggia e di neve e di belletta.
Esempio: Cecch. Dichiar. Proverb. 30: Belletta, che è quella che lascia il fiume quando vien grosso, e che seccandosi poi screpola e s'apre.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 243: In que' luoghi dove i fiumi han lasciata la belletta.
Definiz: § I. E più generalmente prendesi anche per Fango, Melma, Mota, Pantano. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Or ci attristiam nella belletta negra.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 5, 12: E di nuovo correan per azzuffarsi, Come due verri d'ira e d'odio ardenti Corron ne la belletta ad affrontarsi Con dispettosi grifi e torti denti.
Definiz: § II. Trovasi anche per Posatura o Fondigliuolo di qualunque acqua. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 24: Se bollita [l'acqua di pozzo novello] in vasel di rame, non lascia nel fondo rena o belletta, sarà buona.

235) Dizion. 5° Ed. .
BELLETTO.
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BELLETTO.
Definiz: Sost. masc. Quella materia, colla quale le femmine si lisciano la faccia. Detto così, perchè fa bello il volto. –
Esempio: Tass. Dial. 1, 367: Con niun'altra maniera potrà meglio il marito far che non s'imbelletti [la moglie], che co 'l mostrarsi schivo de' belletti e de' lisci.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 1: Queste nostre conserve D'acque, unguenti e belletti, A chi debbon donarsi?
Esempio: Lipp. Malm. 12, 38: E trova due cassette di belletto, Cert'altre di pezzette e d'orichicco.
Esempio: Not. Malm. 2, 713: Belletto, liscio, intendiamo tutte quelle misture colle quali alcune donne, per parer belle, si lisciano la faccia.
Definiz: § E in locuzione figurata. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 139: Chè 'l coturno ingemmato Scolorisce alla fine Colla spuma di Momo, Co' belletti di Frine.

236) Dizion. 5° Ed. .
BELLETTONE
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pag.124

BELLETTONE.
Definiz: Sost. masc. Accrescit. di Belletta; e dicesi non solamente della Belletta grossa e alta, ma anche del terreno formato in gran parte coi depositi, che lasciano le piene dei fiumi. –
Esempio: Targ. Viagg. 2, 79: Il suo terreno [della pianura di Pisa] è per lo più bellettone; ma ne' luoghi più vicini al mare è rena senza sassi.

237) Dizion. 5° Ed. .
BELLETTOSO
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pag.124

BELLETTOSO.
Definiz: Add. Che ha in sè belletta, Formato colla belletta. –
Esempio: Targ. Rag. Agric. 106: Nei sottili [terreni], renosi, bellettosi, e forforosi,.... bisogna procurare di sotterrargli [i semi] più a fondo.
Esempio: Michel. Viagg. 160: Nel terreno tufaceo e quasi bellettoso, veddi alcune zolle del medesimo terreno assodate.
Definiz: § E per Coperto di belletta. –
Esempio: Lastr. Agric. 2, 146: Prati bellettosi, dove sono state acque torbide.

238) Dizion. 5° Ed. .
BELLEZZA.
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pag.124

BELLEZZA.
Definiz: Sost. femm. Astratto di bello; L'esser bello; Qualità di bello. –
Esempio: Dant. Purg. 14: Chiamavi il cielo, e intorno vi si gira Mostrandovi le sue bellezze eterne.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 179: Intanto le sue bellezze fiorirono, che di niuna altra cosa pareva che tutta la Romania avesse da favellare.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 162: La bellezza è un conserto di tutte le parti, accomodate insieme con proporzione e discorso in quella cosa in che le si ritrovano, di maniera che e' non vi si possa aggiugnere o diminuire o mutare cosa alcuna, che non vi stesse peggio.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 61: È bella sì, che il ciel prima nè poi Altrui non diè maggior bellezza in sorte.
Esempio: Metast. Dramm. 9, 108: Che incanto è la bellezza Ornata di virtù!
Esempio: Mont. Poes. 1, 33: Ma che? non son, non sono, alma bellezza, Il mar, le belve, le campagne, i fonti, Il sol teatro della tua grandezza: Anche sul dorso de' petrosi monti Talor t'assidi maestosa, e rendi Belle dell'alpi le nevose fronti.
Definiz: § I. Bellezza dicesi anche per Bella persona, e specialmente parlando di donna. –
Esempio: Petr. Rim. 166: Sì vedemmo oscurar l'alta bellezza, E tutti rugiadosi gli occhi suoi.
Esempio: Cecch. Donz. 2, 2: O maladetta sia la mia disgrazia, S'io ho stentato qui tanto, e allevata Una figliuola, che è una bellezza.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 102: O povera fanciulla, e' me ne incresce, Che l'era una bellezza.
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 120: Non scoccasti un dardo Verso l'orgogliosissima bellezza.
Esempio: Mascher. Inv. Lesb. 472: Aspettan te, chiara bellezza, i fiori De l'Indo.
Definiz: § II. Dicesi anche per Cosa bella, Bel fatto, Bell'avvenimento. –
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 20: Ce ne sono alcune [medaglie], che a petto a loro quelle che mandava M. Lorenzo Baroli.... erano una bellezza.
Esempio: Magal. Lett. scient. 10: Come al ciel piacque, contro al parere di tutti i medici,.... ne rimasi libero [da un ribollimento di sangue],.... e la bellezza è stata il guarire senz'altra ricetta, che di grattare quanto facea di bisogno.
Definiz: § III. Per Piacere, Gioia, Consolazione, che reca una cosa bella, o buona, o ben fatta, a vedersi o a udirsi; e s'usa per lo più col verbo Essere una bellezza. –
Esempio: Annot. Vang.: Ed è una bellezza vederlo al sole, di tanta nobiltà sono adornate le sue penne.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 71: Tornava al pugno [lo sparviere], ch'era una bellezza.
Esempio: Cas. Pros. 3, 181: Mi si gettano alle ginocchia e tal di loro a' piedi, con tanti inchini e sberrettate, che è una bellezza.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 50: Risiede in mezzo il paretaio del Nemi D'un pergolato, il quale a ogni corrente Sostien con quattro braccia di cavezza Penzoloni, che sono una bellezza (qui per ischerzo).
Definiz: § IV. Trovasi anco per Destrezza, Garbo, Abilità in far checchessia. –
Esempio: Cellin. Vit. 82: Il mio disegnare e i mia begli studj e la mia bellezza di sonare di musica, tutte erano in sonar di quelle artiglierie.
Definiz: § V. S'usa anche per Numero o Quantità grande di cose; ma per lo più dicesi di cose belle o buone. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 47: Io dico bene, che se altra ragione o chiarezza non ci si mostra, non basta [l'avere le stesse armi] a provare questa consanguinità,.... o ella varrebbe anche nelle allegate di sopra [famiglie], e sarebbe pel mondo una bellezza di consorterie.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 1, 556: Ve n'è per tutto, di questa famiglia, bellezza.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 3, 12: O bellezza di fravole, o dovizia Più che altro di prugne e d'amarasche.
Esempio: Fag. Comm. 5, 210: Ma perchè non vi siete rimaritata? M. Eh non è, ch'io non mi fussi rimaritata, e ho trovo la bellezza de' partiti, come vo' potete credere.
Definiz: § VI. E per Spazio, Lunghezza di tempo; come La bellezza di tre ore, La bellezza d'un mese.
Definiz: § VII. A bellezza, posto avverbialm., vale In abbondanza, In quantità. –
Esempio: Cecch. Stiav. 1, 2: Sia col tuo mal anno, Furfante, asin, poltron. G. Buona moneta Da pagare il salario ai servidori, E' ne corre a bellezza.
Definiz: § VIII. Fare del ben bellezza, modo proverbiale che significa: Convertire in bellezza il bene, ossia Dissipare quello che è utile e buono, per amore di quello che è appariscente. –
Esempio: Varch. Stor. 3, 8: Nessuno.... non potesse nè murare sporti di nuovo, nè racconciare i vecchi o i rovinati, acciocchè la città in processo di tempo diventasse più bella. E di vero la città n'è divenuta più bella, ma, secondo che si crede, men sana, perchè s'è fatto del ben bellezza.
Esempio: Dav. Lett. 549: Questo secolo, che del bene fa bellezza, non le può sopportare [le bassezze].
Definiz: § IX. Vale pure Spendere con prodigalità, Dar fondo ai proprj beni scialando e facendo lo splendido. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 135: I' non vorrei che voi credeste che, Per esser questo messer Teodoro Figliuol d'un gran mercante, e ben vestito, E' vi potessi far del ben bellezza.
Esempio: Lipp. Malm. 3, 53: Fu dalle dame amato in generale,.... Poi Bertinella stavane sì male, Ch'ella fece per lui del ben bellezza.
Esempio: Not. Malm. 1, 282: Fece del ben bellezza, cioè spese e consumò quanto ella avea,.... fece bellezza ed allegria d'ogni suo avere.
Definiz: § X. Trovasi anche per semplicemente Godersi, Darsi bel tempo. –
Esempio: Med. Canz. ball. 4 t.: Non è ignuna [donna] che non possi, Chi vuol far del ben bellezza.

239) Dizion. 5° Ed. .
BELLEZZINA.
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pag.125

BELLEZZINA.
Definiz: Diminut. e Vezzeggiat. di Bellezza. Dicesi di una donna graziosamente e delicatamente bella.