Lessicografia della Crusca in rete

Volume 3 - Dizionario 3° Ed.
80) Dizion. 3° Ed. .
PAPERO
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pag.1151

PAPERO.
Definiz: Oca giovane, non condotta ancora a perfezion del suo crescimento. Lat. anserculus.
Esempio: Bocc. Nov. 73. 4. E avevasi un'oca a denaio, e un papero giunta.
Esempio: E Bocc. g. 4. p. 11. Non le volle nominar per lo proprio nome, cioè femmine, ma disse: elle si chiamano papere.
Esempio: Fir. Disc. Anim. 157. Ne disiando più disiosamente, che la bellezza di quelle papere.
Esempio: Bemb. As. 2. Egli non avrebbe a suo padre chiesto altra papera, che rimenarne seco, e da imbeccare, che voi.
Definiz: §. Dar la lattúga in guardia a' paperi, che è il Lat. ovem lupo committere, non essendo manco ghiotto il papero della lattuga, che 'l lupo sia delle pecore.
Definiz: §. I paperi voglion menare a ber l'oche: si dice Quando gl'ignoranti vogliono insegnare a' dotti. Lat. Sus Minervam. Flos. 259.
Esempio: Ciriff. Calv. 3. E così son menate l'oche a bere Qualche volta da' paperi in su monti.
Esempio: Cecch. Dot. 5. 2. A questa volta i paperi Menano l'oche a lor dispetto a bere.
Esempio: E Donz. 5. 9. Questo è un certo annuale, che i paperi Ne menano a ber l'oche.
Definiz: §. Buon papero, e cattiva oca: e vale Buon da giovane, e tristo da vecchio.

81) Dizion. 3° Ed. .
PAPILLA.
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PAPILLA.
Definiz: Capezzolo. Lat. papilla.
Esempio: Red. Oss. An. 5. Un mucchietto circolare di minutissime glandulette, e papille acute.
Esempio: E Red. Oss. An. 8. Penetrava nella cavità dell'intestino, con una molto rilevata papilla.

82) Dizion. 3° Ed. .
PAPILLETTA.
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PAPILLETTA.
Definiz: Dim. di Papilla.
Esempio: Red. Oss. An. 5. Una linea di simili, ma molto minori papillette.
Esempio: E Red. Oss. An.42. Son poste molte, e molte piccole papillette rilevate.

83) Dizion. 3° Ed. .
PAPIRO
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PAPIRO.
Definiz: Pianta, che fa nelle parti Orientali in luoghi paludósi. Lat. papyrus. Gr. πάπυρος.
Esempio: Cr. 6. 95. 1. Il papíro, si dice quasi nutricamento di fuoco, imperocchè, seccato, è molto acconcio a nutricamento di fuoco nelle lucerne e nelle lampane, ec. nasce in luoghi acquosi, ec. della quale in alcun luogo si fanno vaselli, e navi, cioè in Menfi, ed in India, ec. anche se ne fanno carte, nelle quali si scrive; anche se ne fanno sporticelle, e belle stuoie, e varie stoviglie, e se ne legano le vele delle navi.
Esempio: E Cr. 4. 30. Alcuni altri la canna greca, che nasce nell'acqua, ovvero lino, ovvero papiro, o ver fieno, ec. nel vino mettono.
Esempio: Mor. S. Greg. Manda nello Mare gli suo' legati, e mandagli nelle vaselle sue di papiro, ovvero di bambagia, sopra l'acqua.
Definiz: §. Per la Carta, o foglio medesimo.
Esempio: Dan. Inf. 25. Come procede innanzi dell'ardore, Per lo papiro suso, un color bruno, Che non è nero ancora, e 'l bianco muore.

84) Dizion. 3° Ed. .
PAPIZZARE
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PAPIZZARE.
Definiz: Regnar nel Pontificato, esser Papa. Lat. Pontificatum gerere.
Esempio: Com. Inf. 19. Dopo costui papizzóe Martino del Torso anni quattro, mesi uno.

85) Dizion. 3° Ed. .
PAPPA
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PAPPA.
Definiz: Pane cotto in pura acqua, che si da a' bambini, quando s'allattano.
Esempio: Dittam. 1. 7. Talché la 'ntenderanno, non che tue, Coloro ancor, ch'appena san dir pappa.
Esempio: M. Ald. E far pappa di molsa, di pane, e di mele, e di latte, e d'un poco di vino.
Esempio: Pataff. La gatta, tanto alla pappa s'avvezza.
Esempio: Ant. Alam. Chi chiede bombo, chi pappa, e chi ciccia.

86) Dizion. 3° Ed. .
PAPPACCHIONE.
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PAPPACCHIONE.
Definiz: Da pappare, smoderato mangiatore. Lat. heluo.
Esempio: Franc. Sacch. Piglia un bastone, e gitta fra le gambe di questi pappacchioni.

87) Dizion. 3° Ed. .
PAPPAFICO
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PAPPAFICO.
Definiz: Arnese di panno, che si mette in capo, e cuopre parte del viso, per difenderlo dalla pioggia, e venti. Si potrebbe dire in Lat. cucullus.

88) Dizion. 3° Ed. .
PAPPAGALLO
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PAPPAGALLO.
Definiz: Uccello, che vien dall'Indie, di più colori, e grandezze, e impara ad imitar la favella umana. Lat. psittacus. Gr. ψιττάκη.
Esempio: Tes. Br. 5. 32. Pappagallo è una generazion d'uccelli, per lo più, verde, e hanno il becco torto a modo di sparviere, e hanno maggior lingua, e la più grossa, che niuno altro uccello, secondo la sua grandezza, perchè elli dice parole articolate.
Esempio: Boc. Nov. 60. 12. La quale aperta, trovarono in essa una penna di quelle della coda d'un pappagallo.
Esempio: Morg. E 'l pappagallo quel, ch'è daddovero, Ed evvi il verde, e 'l rosso, e 'l bianco, e 'l nero.
Definiz: §. Favellar, come i pappagalli: che è Pronunziar le parole, e non intenderne il senso.
Esempio: Red. Vip. 1. 6. E così alla giornata si parla, come i pappagalli.

89) Dizion. 3° Ed. .
PAPPALARDO.
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PAPPALARDO.
Definiz: Voce, a' nostri Antichi, venuta dal Provenzale, e forse dal Lat. Barb. papelardus. Vale quel che oggi diciamo Bacchettone.
Esempio: Tratt. Peccat. Mort. Or potete voi vedere, per quello che noi avemo detto, che molti ingegni hae il diavolo per riprendere le genti, che imprima egli mostra loro i vini, e le vivande, che son belle, e deliziose, si come egli fece ad Eva il pome, e se ciò non gli giova, egli dice: mangia, e bei come fa quell'e quell'altro. Compagnia ti convien tenere, vuo' tu che l'huomo di te si gabbi, e che l'huomo ti tenga per pappalardo.
Definiz: §. Pappalardo: oggi vale Ghiotto, pappone, mangione, huomo goffo, semplice, e di poco ingegno.

90) Dizion. 3° Ed. .
PAPPARDELLE
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PAPPARDELLE.
Definiz: Son propriamente le lasagne cotte nel brodo della lepre. Latin. pulpamentum.
Esempio: Laber. n. 190. E le pappardelle col formaggio Parmigiano similmente.

91) Dizion. 3° Ed. .
PAPPARE
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pag.1151

PAPPARE.
Definiz: Smoderatamente mangiare. Lat. pappare.
Esempio: Dittam. 3. 23. Che l'huom non pure ha a dire i' pappo, e vivo, Come nel prato fan le pecorelle.
Esempio: Bern. Orl. 1. 27. 20. Tu pensi, disse l'altro, essere a danza, Con Alda in Francia, e pappare, e bravare.
Esempio: Tac. Dav. Ann. 13. Ne Iturio, e Calvisio si son per patti il loro avere.

92) Dizion. 3° Ed. .
PAPPATORE
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PAPPATORE.
Definiz: Che pappa, smoderato mangiatore.
Esempio: Fir. Trin. Egli era un pappatore, ec. che ogni cosa si cacciava giù per la gola.

93) Dizion. 3° Ed. .
PAPPO
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pag.1151

PAPPO.
Definiz: Lo stesso, che Pane, voce puerile, perchè diconlo così i bambini, quando cominciano a favellare.
Esempio: Dan. Purg. 11. Innanzi che lasciassi, il pappo, e 'l dindi.
Esempio: M. Aldobr. Si come è a dire mamma, pappo, babbo, bombo.

94) Dizion. 3° Ed. .
PAPPOLATA
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pag.1151

PAPPOLATA.
Definiz: Si dice di vivanda, che non si tenga bene insieme.
Esempio: Mantell. Come, tornando da pastura al truogo, Corrono i porci per la pappolata [e questo non si tenére insieme, lo diciamo Spappolare]
Definiz: §. Pappolata: l'usiamo anche per Favola, e più tosto sciocca. Lat. nugae.

95) Dizion. 3° Ed. .
PAPPONE.
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pag.1151

PAPPONE.
Mangione.
96) Dizion. 3° Ed. .
PARABOLA
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PARABOLA.
Definiz: Favellamento per similitudine. Lat. parabola. Grec. παραβολή.
Esempio: Boc. Proem. 8. Intendo di raccontare cento novelle, o favole, o parabole, che dir le vogliamo.
Esempio: S. Grisost. Onde nella parabola dell'amico, che va a dimandare perseverantemente la notte tre pani.
Esempio: Pass. 200. Qui appresso porremo uno esemplo, ovvero similitudine, e parabola.
Definiz: §. Per Figura prodotta da una delle sezioni del cono.
Esempio: Sag. Nat. Esp. 93. Appena staccato dalla pastiglia, discende formando, com'un zampillo di fonte, la sua parabola.
Definiz: §. Per Favola, trovato, invenzione, vanità.

97) Dizion. 3° Ed. .
PARABOLANO
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PARABOLANO.
Definiz: Ciarlone, chiacchierone. Lat. verbosus, linguax, garrulus, gerro.
Esempio: Serm. S. Agost. L'huomo parabolano si è riputato giocolare, e 'l troppo parlare non è senza difetto.
Esempio: E Serm. S. Agost. appresso. Il parabolano mendace, rade volte porge verità, e però vergognati parabolano disutile, cognosciti vanitoso ingannatore, che non misuri, e non pensi la sentenza delle parole.
Esempio: But. I golosi sono parabolani.

98) Dizion. 3° Ed. .
PARABOLICO.
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pag.1151

PARABOLICO.
Definiz: Di parabola, a simiglianza di parabola.

99) Dizion. 3° Ed. .
PARABOLOSO
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PARABOLOSO.
Definiz: Parabolano.
Esempio: Matt. Vill. 1. 96. Il quale era paraboloso, e di grande vista, e poco veritiere ne' fatti.