Lessicografia della Crusca in rete

Volume 3 - Dizionario 3° Ed.
140) Dizion. 3° Ed. .
PAREGLIO.
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pag.1155

PAREGLIO.
Definiz: V. A.
Esempio: Dan. Par. 26. Perchè la veggio nel verace speglio, Che fa di se pareglio all'altre cose. E nulla face lui di se pareglio.
Esempio: But. E nulla face lui, cioè Iddio: pareglio, cioè ricettacolo di se, come la luce dell'occhio, che si chiama pupilla, fa pareglio di se alle cose, che l'occhio vede.

141) Dizion. 3° Ed. .
PARENCHIMA.
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pag.1155

PARENCHIMA.
Definiz: Dicesi la sostanza delle viscere. Lat. parenchyma. Gr. παρέγχυμα.
Esempio: Red. Oss. An. 26. In vece del parenchima d'esso rene, vi trovai raggruppato uno sterminatissimo lombrico.
Esempio: E Red. Oss. An. 135. Fra la loro membrana propria, ed il parenchima erano gremiti delle medesime vescichette.

142) Dizion. 3° Ed. .
PARENTADO
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pag.1155

PARENTADO.
Definiz: Consanguinità. Lat. cognatio, consanguinitas, affinitas.
Esempio: Boc. Introd. num. 28. O per amistà, o per vicinanza, o per parentado congiunte.
Esempio: E Bocc. Nov. 1. 22. Ma se pur son così fatti i parentadi di Cicilia.
Esempio: Coll. S. Pad. E degli affetti di tutto 'l parentado, e della casa del padre suo.
Esempio: Boez. Varch. 2. pr. 3. E quello, che più altro ne' parentadi si debbe stimare, cominciasti ad essere loro prima caro, che parente.
Esempio: Ciriff. Calv. 4. E mostra averlo sommamente a grado, ec. E quasi lo tentò di parentado.
Definiz: §. Per Istirpe, legnaggio. Lat. stirps.
Esempio: Boc. Nov. 15. 5. La giovane pienamente informata, e del parentado di lui, e de' nomi.
Definiz: §. Far parentado: Far nozze, divenir parente. Lat. evincire se affinitate.
Esempio: Boc. Nov. 43. 3. Aspettando essi di far di lei qualche gran parentado.
Esempio: E Bocc. Nov. 17. 50. Prima, che, ec. giugnessero, fecero parentado.

143) Dizion. 3° Ed. .
PARENTAGGIO
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PARENTAGGIO.
Definiz: Parentado.
Esempio: Com. Par. 8. Per indegnazione conceputa col Re Carlo, per lo rifiutato parentaggio.

144) Dizion. 3° Ed. .
PARENTALE
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pag.1155

PARENTALE.
Definiz: Da padre: Paterno. Lat. paternus.
Esempio: Lib. Am. Tra i coniugati, e un parental disiderio, siccome tra padre, e figliuolo.

145) Dizion. 3° Ed. .
PARENTE
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pag.1155

PARENTE.
Definiz: Congiunto di parentado, o sia consanguinità, o affinità. Latin. cognatus, consanguineus, affinis.
Esempio: Boc. Introduz. num. 13. I lor luoghi, i lor parenti, e le lor case.
Esempio: E Bocc. num. 18. Le donne parenti, e vicine, nella casa del morto, si raunavano.
Esempio: E Bocc. Nov. 81. 6. Essere da un suo parente recato il corpo di Scannadio.
Esempio: Petr. Son. 191. Il sonno è veramente quale huom dice, Parente della morte.
Esempio: Dant. Par. 16. Sicchè non piacque ad Ubertin Donato, Che il suocero il facesse lor parente.
Definiz: §. Per Progenitore. Lat. parens.
Esempio: Dan. Inf. 1. E li parenti miei furon Lombardi, ec.
Esempio: E Dan. Inf. Cant. 2. Tu dici, che di Silvio lo parente.
Esempio: Petr. Canz. 29. 6. Madre benigna, e pia, Che cuopri l'uno, e l'altro mio parente.
Esempio: Coll. S. Pad. Per la quale uscíti noi della casa del primo nostro parente.
Esempio: Amet. 92. Dando principio a quel misterio sacro, Per lo qual rinasciam, gittando via Delli primi parenti il peccar acro.

146) Dizion. 3° Ed. .
PARENTELA
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pag.1155

PARENTELA.
Definiz: Consanguinità. Capitolino. Il Lat. dice parentela.
Esempio: Dan. Conv. 50. Perchè veggiono fare le parentele, e gli altri matrimonj.
Definiz: §. Figurat.
Esempio: Dan. Conv. 51. Siccome pescare, pare aver parentela col navicare: e conoscere la virtù dell'erbe pare, aver parentela coll'agricoltura.

147) Dizion. 3° Ed. .
PARENTERIA
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pag.1155

PARENTERIA.
Definiz: Parentado, parentela, l'esser parente.
Esempio: Vit. S. Pad. Se questa tua compagnia era per copula di matrimonio, o d'altra parentería, o spirituale amistade.

148) Dizion. 3° Ed. .
PARENTESCO
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pag.1155

PARENTESCO.
Definiz: Di parente, attenente a parente.
Esempio: Com. Inf. 32. Dimostra la prima qualità del rompimento del natural parentesco amore.

149) Dizion. 3° Ed. .
PARENTEVOLE
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pag.1155

PARENTEVOLE.
Definiz: Da parente: Affettuoso.
Esempio: Boc. Nov. 98. 41. E fattasi parentevole, e amichevol festa insieme, si dipartirono.
Esempio: E Bocc. Nov. 74. 6. Per un modo parentevole, seco entrò in parole.
Esempio: Com. Parad. 15. Udite le parentevoli parole di quell'anima.

150) Dizion. 3° Ed. .
PARENTEVOLMENTE
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pag.1155

PARENTEVOLMENTE.
Definiz: Con modo parentevole, affettuosamente di cuore. Lat. ex animo.
Esempio: M. V. 1. 71. Riprendevanli assai, ed abominavanli parentevolmente.
Esempio: Cron. Morel. Usa parentevolmente con ogni tuo Cittadino, amagli tutti, e porta loro amore.

151) Dizion. 3° Ed. .
PARENTEZZA.
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pag.1155

PARENTEZZA.
Definiz: V. A. Parentado.
Esempio: Espos. Vang. Non puote inducere a compassione veruna parentezza, ne amistanza.
Esempio: Vit. S. Pad. La vera parentezza, e amistade è, che procede, e nasce, non per carne, ma per simiglianza di virtude.
Esempio: Coll. S. Pad. I quali dal nostro nascimento sono accompagnati a noi, per una cotal parentezza.
Esempio: Fr. Iac. T. E con diletto bramo, Teco far parentezza.

152) Dizion. 3° Ed. .
PARENTORIO
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pag.1155

PARENTORIO.
Definiz: Voce corrotta da Perentorio, che è termine di ragion civile. I Legisti dicono in Latin. edictum peremptorium.
Esempio: Cavalc. Medic. Cuor. La 'nfermità è quasi una citazione, e parentorio, che Dio ci manda, perchè torniamo a ragion con lui.
Esempio: Boccac. Nov. 12. 6. Che m'aiuti di non so, che m'ha fatto richiedere, per una comparigione del parentorio, per lo pericolator suo, il giudice del dificio. [Qui è in bocca a un contadino, al quale, siccome è loro uso, fa ogni cosa dire a rovescio]

153) Dizion. 3° Ed. .
PARENZA
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pag.1155

PARENZA.
Definiz: V. A. Apparenza.
Esempio: Rim. Ant. P. N. Non è parenza, che al nostro parere, S'appareggiasse, sì gaia parete.

154) Dizion. 3° Ed. .
PARERE
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pag.1155

PARERE.
Definiz: Sembrare, apparire. Latin. videri.
Esempio: Bocc. Introd. n. 6. A cura delle quali infermità, ne consiglio di medico, ne virtù di medicina alcuna, pareva, che valesse.
Esempio: E Bocc. Proem. n. 2. Più assai, che alla mia bassa condizion non parrebbe, narrandolo, si richiedesse.
Esempio: E Bocc. Nov. 77. 62. Dove iersera me l'era paruta vedere andare.
Esempio: Dant. Purg. 6. Che fa parer lo buon Mazzucco forte.
Esempio: E Dan. Par. 31. Volgendo il suo parlare a me, per punta, Che pur per taglio, m'era paruto acro.
Esempio: Petr. Son. 59. Benignamente assai par, che m'assalte.
Esempio: Boc. Nov. 12. 2. Mercatanti parevano, ed erano masnadieri.
Esempio: Dant. Purg. 9. Ch'io mi specchiai in esso, quale i' paio.
Definiz: §. Parere: Giudicare, estimare. Lat. existimare, censere.
Esempio: Boc. Introduz. num. 37. Non forse a voi quello se ne parrà, che a me ne parrebbe.
Esempio: E Bocc. Nov. 77. 61. Parendo allo Scolare aver fatto assai.
Esempio: E Bocc. Nov. 82. 8. Part'egli aver fatta cosa, che i morti ci abbiano luogo?
Esempio: Dant. Parad. 1. Com'huom, che torna alla smarrita strada, Che 'nfino ad essa gli pare ire in vano.
Esempio: M. V. 9. 113. 1. Faciéno danno a' loro distrettuali, male ne parve a' Fiorentini.
Esempio: E M. V. 10. 12. 1. A tutto il Regno ne parea male, che trascorresse il tempo, senza speranza d'avere successore.
Esempio: Ber. Orl. 4. 15. Stava il Pagano attonito ascoltando Quelle cose, ch'a lui parevan strane.
Esempio: Sen. Ben. Varch. 2. 35. Non ti paia strano questo modo di favellare.
Definiz: §. Parere: Apparire, in significato d'esser chiaro, e manifesto. Latin. apparere, constare.
Esempio: Dant. Inf. 18. Che non parea s'era laico, o cherco.
Esempio: E Dan. Par. 26. Talora un'animal coverto broglia, Sicchè l'effetto convien, che si paia.
Esempio: Lab. num. 341. Fa adunque, incomincia, come più tosto puoi, e fa, ch'e' si paia.
Esempio: Vit. Cr. Ora si parrano i tuo' maleficj, ora si parrà la sapienza tua.
Esempio: Boc. Nov. 19. 10. Egli non se ne pare a quelle, che savie sono, ne pedata, ne orma.
Esempio: E Bocc. Nov. 32. 18. Egli vi si parrà il segnále parecchi dì.
Esempio: Boc. Amet. 73. Ogni stella pareva nel Cielo.
Definiz: §. Parere, e non essere, È come filare, e non tessere: proverbio, e vale, Che l'apparenza non basta, dove bisognan gli effetti.
Definiz: §. Parere mill'anni, che segua una cosa, cioè Non veder l'ora, che ella sia.
Esempio: Cron. Mor. 80. Egli mi parve mill'anni d'andarne con essi.
Definiz: §. E' mi pare indúrito: modo basso, che vale lo stesso, che Mi pare strano: Io non mi ci so arrecare.
Definiz: §. Parere il secento: vale Apparire assai.
Esempio: Alleg. 100. E si pagoneggian tuttavia per le pancaccie, che paiono il secento.
Esempio: Tac. Dav. Perd. Eloq. 412. Tutte quelle secchezze d'Ermagora, e di Apollodoro parevano il secento.

155) Dizion. 3° Ed. .
PARERE.
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pag.1155

PARERE.
Definiz: Nome. Opinione, giudicio, avviso. Lat. sententia, opinio.
Esempio: Boc. Introd. n. 32. Noi dimoriamo qui, al parer mio, non altrimenti, ec.
Esempio: Dant. Par. 2. Falsicato sia lo tuo parere.
Esempio: Petrar. Canz. 29. 5, Peggio è lo strazio, al mio parer, che 'l danno.
Esempio: Fiam. lib. 2. 29. Servi non a mille leggi, ma a tanti pareri, quanti v'ha huomini.
Definiz: §. Parere: A noi oggi significa quel discorso, che ciascheduno, che siede in magistrato, fa della cosa proposta.

156) Dizion. 3° Ed. .
PARETAIO
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pag.1156

PARETAIO.
Definiz: Quell'aiuóla dove si distendon le reti, dette Paretelle, per prendere uccelletti.
Esempio: Alleg. 127. Ricevetti una vostra al paretaio.

157) Dizion. 3° Ed. .
PARETE, e PARIETE
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pag.1156

PARETE, e PARIETE.
Definiz: Muro. Lat. paries.
Esempio: Nov. Ant. 44. 1. E quel cotal marito, era dopo la parete della camera.
Esempio: Boc. Nov. 50. Acciocchè, quale asino da in parete, tal riceva.
Esempio: E Bocc. Novel. 78. 2. Se quale asino da in parete, tal riceve [Proverb. che risponde al Lat. par pari referre, da ricevere l'asino pari colpo, a tirar de' calci in un muro]
Esempio: Dant. Purg. 19. Tra duo pareti del duro macigno.
Esempio: M. V. 10. 57. Quando il pariete prossimo a te arde, il fatto tuo si fa (Lat. nam tua res agitur, paries cum proximus ardet. Il disse Orazio)
Definiz: §. Parete: Fig.
Esempio: Dant. Purg. 3. Che non senza virtù, che dal Ciel vegna, Cerchi di soverchiar questa parete [cioè grotta, costa]
Esempio: E Dan. Purg. Cant. 26. Dinne, com'è, che fai di te parete?
Esempio: E Dan. Purg. Cant. 32. Ed esse quinci, e quindi avean parete Di non caler [cioè ostacolo]
Esempio: Sag. Nat. Esp. 115. Si provò più volte ad inarpicarsi su per la parete interna del vaso.
Definiz: §. Parete: diciamo ancora a una Rete, che si distende in sur'una aiuóla, detta Paretaio, colla quale rete, gli uccellatori piglian gli uccelli, coprendogli.
Esempio: Cr. 10. 17. 11. Due reti assai lunghe, e alte, ec. che volgarmente si chiamano pareti, e tendonsi in prati, e in vie, ed in campi, e presso ad acque, dilungi l'una dall'altra, quanta è la lor larghezza.
Esempio: E Cr. num. 6. E questa rete è simile a una parete, e ha due staggj lunghi, come la metà della rete.

158) Dizion. 3° Ed. .
PARETELLA.
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pag.1156

PARETELLA.
Definiz: Parete: Rete, che si distende per prendere uccelletti in certo spazio, detto perciò, Paretaio.

159) Dizion. 3° Ed. .
PAREVOLE
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pag.1156

PAREVOLE.
Definiz: Che pare, che mostra d'essere.
Esempio: Boc. Amet. 36. Ma essendo io non molto men grande, che io sia, e già da marito parevole.