Lessicografia della Crusca in rete

Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
240) Dizion. 4° Ed. .
MEDIOCRITÀ, MEDIOCRITADE, e MEDIOCRITATE
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pag.196

MEDIOCRITÀ, MEDIOCRITADE, e MEDIOCRITATE .
Definiz: Astratto di Mediocre, Mezzanità. Lat. mediocritas. Gr. μεσότης.
Esempio: Circ. Gell. 6. 152. Tu hai da sapere, che la fortezza è una mediocrità determinata con ragione.
Esempio: E Circ. Gell. appresso: Come può ella adunque ritrovarsi infra di voi, non avendo voi primieramente il giudicio della ragione, che ritruovi questa mediocrità?

241) Dizion. 4° Ed. .
MEDITANTE
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pag.196

MEDITANTE.
Definiz: Che medita. Lat. meditans. Gr. ὁ μελετῶν.
Esempio: S. Ag. C. D. Ma odi, che fa l'anima meditante, che in questo profondo pensa di trovar questa mondezza: tutta bolle, ed infiammasi di disiderio d'averla.
Esempio: E S. Ag. C. D. appresso: Vedendo l'anima meditante, che per se non può venire alla dolcezza della esperienza desiderata cotanto.

242) Dizion. 4° Ed. .
MEDITARE
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pag.196

MEDITARE.
Definiz: Esercitarsi nella meditazione, per lo più di cose sacre, e spirituali. Lat. meditari. Gr. μελετᾶν.
Esempio: Cavalc. Frutt. ling. Voleva dire, che orando, e meditando nelli diserti, aveva acquistata tanta scienzia.
Esempio: S. Grisost. E questo è in verità mirabil modo di meditare, che il fuoco spenga il fuoco.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 151. Con tanta diligenzia intendeano, meditando, e leggendo, e se medesimi insieme l'uno l'altro ammaestrando, allo studio della divina sapienzia, che quasi ciascuno parea maestro.

243) Dizion. 4° Ed. .
MEDITATIVO
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pag.196

MEDITATIVO.
Definiz: Dedito a meditare.
Esempio: Salvin. disc. 2. 50. De' quali (studiosi) la testa è affaticata, e lo stomaco debole, in riguardo della loro vita sedentaria, e meditativa.

244) Dizion. 4° Ed. .
MEDITATO
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pag.196

MEDITATO.
Definiz: Add. da Meditare. Lat. meditatus. Gr. μελετηθείς.
Esempio: Buon. Fier. 1. 3. 9. Vogliam noi prevenir con qualche pena La meditata lor ribaldería?

245) Dizion. 4° Ed. .
MEDITAZIONCELLA
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pag.196

MEDITAZIONCELLA.
Definiz: Dim. di Meditazione, Piccola meditazione. Lat. meditatio perbrevis. Gr. βραχεῖα μελέτη.
Esempio: Gal. Sist. 159. Ho da portarvi ancora tre mie meditazioncelle, che forse non vi dispiaceranno.

246) Dizion. 4° Ed. .
MEDITAZIONE
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pag.196

MEDITAZIONE.
Definiz: Il meditare. Lat. meditatio. Gr. μελέτη.
Esempio: S. Ag. C. D. La meditazione non è altro, che un'opera di mente piena di studio, che cerca lo conoscimento della verità nascosta con guida, e con iscorta di propria ragione.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. Questa meditazione, e pensiere dee esser di quelle cose, che ci mostra la fede.
Esempio: E Frutt. ling. La lezion propone la materia, come un cibo dell'anima, la meditazion la mastica, e rumina, l'orazione sente il sapore, la contemplazione se ne nutrica.
Esempio: Vit. Crist. D. Non è da soprastare nelle ordinate, e curiose parole, ma nelle sante meditazioni della vita di Gesucristo.
Esempio: Coll. SS. Pad. La continua lezione, e meditazione delle scritture non ci satolla.

247) Dizion. 4° Ed. .
MEDITERRANEO
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pag.196

MEDITERRANEO.
Definiz: Add. dinotante positura dentro a terra. Lat. mediterraneus. Gr. μεσηγαῖος μεσόγαιος.
Definiz: §. Per Nome di mare. Lat. mediterraneum. Gr. μεσόγειος.
Esempio: Tes. Br. 3. 1. Quel, che vien per Ispagna, e per Italia, e per Grecia, è maggiore degli altri, e perciò è egli detto mare maggiore, ed anche è chiamato mediterraneo, perciocchè surge per lo mezzo della terra, infino inverso Oriente, e divide le tre parti della terra.
Esempio: E Tes. Br. 3. 3. E però dirà il conto innanzi di tutta Italia, cioè il paese, dove Roma siede, che ha inverso mezzodì il mare maggiore, ovver mediterraneo in costa.
Esempio: Stor. Eur. 1. 2. Si distendono a mezzo dì nel mare nostro mediterraneo.

248) Dizion. 4° Ed. .
MEGLIO
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pag.197

MEGLIO.
Definiz: Avverb. comparativo, e vale Più bene; e gli corrisponde talora la particella CHE. Lat. melius. Gr. κρεῖττον.
Esempio: Bocc. nov. 10. 1. Li quali (motti) perciocchè brievi sono, molto meglio alle donne stanno, che agli uomini.
Esempio: E Bocc. nov. 44. 6. Forse quest'altra notte sarà più fresco, e dormirai meglio.
Esempio: Petr. son. 234. L'angeliche parole Suonano in parte, ov'è chi meglio intende.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 3. La grandezza della quale persecuzione acciocchè meglio si conosca, per gl'infrascriti due memorabili esempli fia manifesto.
Definiz: §. In vece di Più. Lat. magis. Gr. μᾶλλον.
Esempio: Bocc. nov. 18. 31. Amando meglio il figliuol vivo con moglie non convenevole a lui, che morto senza alcuna.
Esempio: E Bocc. nov. 19. 37. Quello, che valse meglio d'altre diecimilia dobbre.
Esempio: Nov. ant. 57. 1. Il conte d'Angiò volendo provare qual meglio valesse d'arme tra lui, e 'l conte d'Universa, sì si provide ec.
Esempio: G. V. 12. 8. 13. Piccoletto di persona, brutto, e barbucino, parea meglio Greco, che Francesco.
Esempio: Dep. Decam. 28. Ancorchè chi volesse sottilizzare direbbe in questo luogo esser preso meglio alla Provenzale, che meglio, e peggio disse per più, e meno, onde è quello amo meglio tanto famigliare a' nostri vecchi, e quello vie peggio esser perduta, che disse questo nostro.

249) Dizion. 4° Ed. .
MEGLIO
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pag.197

MEGLIO.
Definiz: Nome comparativo, e val Più che buono; ed è lo stesso, che Migliore; e si usa talora coll'articolo in forza di sust. vale Ottimo, e dinota maggior efficacia. Lat. melior. Gr. κρείττων.
Esempio: Cr. 9. 86. 4. E quelle (galline) che il becco, nè unghioni non hanno acuti, debbano covare, e l'altre son meglio da far uova, che da porre.
Esempio: Lab. 320. Ragguagliando molto la prima cosa, nella quale tu se' meglio di lei, con questa ultima, nella quale pare, che essa sia meglio di te.
Definiz: §. I. Di bene in meglio, posto avverbialm. esprime il passaggio di una in maggior prosperità. Lat. in melius. Gr. ἐς κρεῖττον.
Esempio: Dittam. 1. 22. Perchè tutto non va com'uom divisa, Quando montar credea di bene in meglio, Fu con Attilio la mia gente uccisa.
Esempio: Bocc. nov. 23. 19. Le parea, che 'l suo avviso andasse di bene in meglio.
Definiz: §. II. Volere il meglio del mondo ad alcuno, vale Amarlo ardentissimamente. Lat. maxima benevolentia prosequi. Gr. εὐμενεστάτως ἔχειν πρός τινα.
Esempio: Bocc. nov. 79. 25. Io gli ho già ragionato di voi, e vuolvi il meglio del mondo.
Definiz: §. III. Il meglio ricolga il peggio; proverb. che si dice quando tra due cose cattive non è differenza. Lat. eodem in ludo docti v. Flos 308.
Definiz: §. IV. Il meglio è nimico del bene; o simile, pur proverb. che dinota, che Spesso a cagione di volere il meglio si perde il bene; o Per voler far meglio, talora si tralascia di far bene.

250) Dizion. 4° Ed. .
MEGLIORARE
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pag.197

MEGLIORARE.
v. MIGLIORARE.
251) Dizion. 4° Ed. .
MEGLIORE
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pag.197

MEGLIORE.
Definiz: Lo stesso, che Migliore. Lat. melior, potior. Gr. κρεῖττον.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 25. 21. Celar voglio lo megliore, E mostrarmi peccatore.
Esempio: E Fr. Iac. T. 4. 35. 17. Ed ogni altra persona Dei creder tuo megliore.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 98. Reputandosi megliore di colui, a cui fa queste cose.

252) Dizion. 4° Ed. .
MELA.
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pag.197

MELA.
Definiz: Frutta nota. Lat. malum. Gr. μῆλον.
Esempio: Bocc. introd. 5. Delle quali alcune crescevano, come una comunal mela, altre, come un uovo.
Esempio: E Bocc. nov. 24. 3. Fresca, e bella, e ritondetta, che pareva una mela casolana.
Esempio: E Bocc. nov. 79. 27. Voi non apparaste miga l'abbiccì in sulla mela, come molti sciocconi voglion fare, anzi l'apparaste bene in sul mellone.
Esempio: Red. cons. 2. 18. Si rinfranchi la sua virtù lubricativa col mangiare nel fine del pasto qualche mela, o qualche pera cotta.
Definiz: §. I. Conoscere il pesco dalla mela; modo proverb. che significa Avere distinta, ed esatta cognizione delle cose.
Esempio: Bemb. Asol. 2. 77. Dura cosa pare a me, che sia il pensare, che egli ad alcun di noi, che pure il pesco dalla mela conosciamo, abbia voluto far credere, che amore ec. sia a noi d'ogni nostro male cagione.
Definiz: §. II. Mela, per similit. si dice la Palla, che si mette sopra le cime delle cupole, e de' pinnacoli, o simili.
Esempio: G. V. 1. 60. 4. Al tempo, che detto Duomo era Tempio di Marti, non v'era l'aggiunta del capannuccio, e della mela di sopra.
Esempio: E G. V. 7. 91. 3. Essendo l'Arcivescovo di Pisa in sul ponte vecchio parato con tutta la cherichería per fare all'armata la sua benedizione, la mela, e la croce, che era sopra lo stendale, cadde in terra.
Esempio: Pecor. g. 17. nov. 2. Al tempo, che il detto Duomo fue Tempio di Marte, non vi era di sopra la detta aggiunta, nè 'l capannuccio, nè la mela sopra.
Definiz: §. III. Mele, diciamo anche le Natiche, o Chiappe. Lat. nates.
Esempio: Car. lett. 1. 16. Non si vide mai ec. seggio meglio impiuto, che delle vostre mele.
Esempio: Malm. 9. 59. La camicia da piè fregiata, e nera Da' venti, che portavan via le mele, Squaderna fuori.

253) Dizion. 4° Ed. .
MELACITOLA
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pag.197

MELACITOLA.
Definiz: Lo stesso, che Citraggine. Lat. citrago, apiastrum. Gr. μελισσόφυλλον.
Esempio: Pallad. Il vaso, ovvero arnia, in che si ricevono, si vuol fregare entro con erba, che si chiama citraggine, cioè melacitola, che è un'erba olorosa, che quasi ha le foglie come l'ortica.

254) Dizion. 4° Ed. .
MELAGRANA
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pag.197

MELAGRANA.
Definiz: Frutta nota. Lat. malum punicum, malum granatum. Gr. ῥοιά.
Esempio: Pataff. 7. Non dico già per dir di melagrana.
Esempio: Cr. 5. 13. 1. Le mele puniche sono melagrane, che sono assai note.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 205. Portando uve passole, e melagrane, e altre cotali cose.
Esempio: Viagg. Sin. E massimamente melagrane grossissime, e sono dentro, che paiono sangue di becco.
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 395. Il rosso è quel colore acceso, che dipinge la grana, i coralli, i rubini, e le foglie de' fiori di melagrana.

255) Dizion. 4° Ed. .
MELAGRANATA
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pag.197

MELAGRANATA.
Definiz: Melagrana.
Esempio: G. V. 10. 168. 2. Il primo (palio) di quelli da cavallo fue una melagranata fitta in una lancia.
Esempio: Volg. Mes. Togli ec. granella di melagranate acetose arrostite.

256) Dizion. 4° Ed. .
MELAGRANCIA
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pag.197

MELAGRANCIA.
Definiz: Melarancia.
Esempio: Burch. 1. 30. E una melagrancia senza buccia, Che vendette la pelle a un vaiaio, Ebbe a pagar la tassa d'un fiascaio.

257) Dizion. 4° Ed. .
MELAGRANO
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pag.197

MELAGRANO.
Definiz: Albero, che produce la melagrana. Lat. malus punica.
Esempio: Pallad. Marz. 18. Ne' luoghi temperati si seminano i melagrani del mese di Marzo.
Esempio: Dav. Colt. 181. I melagrani, peri, e melicotogni si possono annestare.
Esempio: E Dav. Colt. appresso: I melagrani vogliono essere ogni anno potati, e netti.

258) Dizion. 4° Ed. .
MELANCOLIA
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pag.198

MELANCOLIA.
Definiz: Lo stesso, che Malinconía.
Esempio: Red. cons. 1. 90. Quegli (umori) parimente, che essendo acidi, con nome di melancolía furono chiamati.
Esempio: E Red. cons. 2. 88. La melancolía dell'animo pensieroso, ed afflitto accrescerà sempre le cagioni de' suoi mali.

259) Dizion. 4° Ed. .
MELANCOLICO
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pag.198

MELANCOLICO.
Definiz: Lo stesso, che Melanconico.
Esempio: Red. cons. 2. 13. Suole produrre in tutti quanti gli altri uomini qualche melancolica apprensione.
Esempio: E Red. cons. 87. Perciò sempre se ne sta mesto, e melancolico.