Lessicografia della Crusca in rete

Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
360) Dizion. 4° Ed. .
MIRO
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pag.253

MIRO.
Definiz: V. L. Add. Maraviglioso, Stupendo. Lat. mirus. Gr.
Definiz: θαυμάσιος .
Esempio: Dant. Par. 14. Così all'orazion pronta, e devota Li santi cerchi mostrar nuova gioia Nel torneare, e nella mira nota.
Esempio: E Dan. Par. 24. Ch'ei portò giù di questo gaudio miro.
Esempio: E Dan. Par. 28. Se 'l mio disío dee aver fine In questo miro, ed angelico templo.
Esempio: Amet. 23. Mentrechè Ameto riguarda, esamina, distingue, e conferma in se delle venute ninfe la mira bellezza, ec.

361) Dizion. 4° Ed. .
MIROLLA
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pag.253

MIROLLA.
Definiz: V. A. Midolla. Lat. medulla. Gr. μυελός.
Esempio: Dittam. 1. 9. Or perchè veggia infino alla mirolla, Le sirti, ch'io nomai, son acqua, e terra, Che sempre tira, e ciò, che prende, ingolla.

362) Dizion. 4° Ed. .
MIRRA.
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pag.253

MIRRA.
Definiz: Lat. myrrha. Gr. σμύρνα.
Esempio: Com. Par. 7. Mirra è una gomma grassa escente d'albero, la quale hae a conservare senza putrefazione li corpi umani morti.
Esempio: Pallad. Mirra è albero d'Arabia, d'altezza di cinque cubiti, simile al biancospino, la cui goccia è verde, e amara. La goccia, che per se discorre, è migliore, che quella, che esce per la tagliatura fatta nelle scorza.
Esempio: Dant. Inf. 24. E nardo, e mirra son l'ultime fasce.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. La tribulazione è quasi come la mirra, che ci guarda, e conserva, che non caggiamo in puzza, e in corruzione.
Esempio: Mor. S. Greg. Uno vapore di fummo di mirra s'intende lo mortificamento della carne.

363) Dizion. 4° Ed. .
MIRRARE
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pag.253

MIRRARE.
Definiz: V. A. Condire colla mirra, Infonder mirra.
Definiz: §. Figuratam. per Onorar con mirra.
Esempio: Dant. Par. 6. Ebber la fama, che volentier mirro.
Esempio: Com. Quella fama dice, la quale volentieri corono, e onoro con mirra, la quale dà ottimo odore (altri però spiegano diversamente questo luogo)
Esempio: But. ivi: Volentier mirro, cioè miro, cioè lodo io Iustiniano; ma è scritto per due r, per la consonanzia della rima.
Esempio: Varch. Ercol. 190. Il medesimo Dante: Ebber la fama, che volentier mirro; in vece di miro. C. Il Vellutello spone in codesto luogo mirrare dalla mirra, quasi volesse dire imbalsimare, e conservare.

364) Dizion. 4° Ed. .
MIRRATO
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pag.253

MIRRATO.
Definiz: Add. da Mirrare; Condito, o Mescolato con mirra. Lat. mirrhatus. Gr. ἐσμυρνισμένος.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 28. 5. E gustai mirrato aceto.
Esempio: Libr. cur. malatt. Quale sì è il vino mirrato, o assenziato, che con sua amarezza uccide i vermini.
Definiz: §. Per metaf. vale Pieno d'amaritudine, e di tormento.
Esempio: Med. arb. cr. O Madre d'Iddio pietosa, abbraccia, abbraccia il sepolcro, e abbraccia il tuo dolce Figliuolo, e sopra di lui raddoppia gli amari, e mirrati sospiri, e nel tuo dipartire, il ne porti nel tuo seno pien di dolore.

365) Dizion. 4° Ed. .
MIRTEO
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pag.253

MIRTEO.
Definiz: V. L. Add. Mirtino. Lat. myrtinus, myrteus. Gr. μυρσίνιτος.
Esempio: Pallad. Marz. 27. E 'l detto asino emissario ec. sia ec. di colore nero, overo mirteo, o rosso.

366) Dizion. 4° Ed. .
MIRTETO
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pag.253

MIRTETO.
Definiz: V. L. Luogo pieno di mirti. Lat. myrtetum. Gr. μυῤῥινών.
Esempio: Tass. Ger. 10. 63. Ove fra gli amenissimi mirteti Sorge una fonte, e un fiumicel diffonde.

367) Dizion. 4° Ed. .
MIRTILLO
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pag.253

MIRTILLO.
Definiz: Coccola della mortella. Lat. bacca myrthi.
Esempio: Cr. 5. 17. 1. I mirtilli, i quali sono i suo' frutti (della mortella) ovvero bacche, son freddi nel primo grado, e secchi nel secondo.

368) Dizion. 4° Ed. .
MIRTINO
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pag.253

MIRTINO.
Definiz: Add. Di mirto. Lat. myrtinus, myrteus. Gr. μυρσίνιτος.
Esempio: Cr. 5. 48. 12. A questo medesimo modo si fa il violato (cioè l'olio violato) il sambuchino, il mirtino.

369) Dizion. 4° Ed. .
MIRTO
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pag.253

MIRTO.
Definiz: Mortella. Lat. myrtus. Gr. μυρσίνη.
Esempio: Dant. Purg. 21. Dove mertai le tempie ornar di mirto.
Esempio: Petr. cap. 1. Che non uomini pur, ma Dei gran parte Empion del bosco degli ombrosi mirti.
Esempio: E Petr. son. 7. Qual vaghezza di lauro, qual di mirto?
Esempio: Alam. Colt. 1. 16. L'amoroso mirto Cresce più volentier nel cespo intero.

370) Dizion. 4° Ed. .
MISAGIATO
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pag.253

MISAGIATO.
Definiz: V. A. Add. Che ha misagio. Lat. incommode agens, miser. Gr. κακοπαθῶν ἄθλιος.
Esempio: Guitt. lett. 24. Oh aiuto d'ogni misagiato uomo, chi è, che non per voi beneficio aggia, e grazia in voi non sia lui per Dio fatta?

371) Dizion. 4° Ed. .
MISAGIO
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pag.253

MISAGIO.
Definiz: V. A. Disagio. Lat. incommodum. Gr. βλάβη.
Esempio: G. V. 9. 320. 2. Faccendo loro fare tormenti, e grandi misagj, sanza niuna umanità.
Esempio: Sen. Pist. In loro non ha fior d'agio, e se ve n'ha fiore, e' v'ha assai più di misagio.
Esempio: Amm. ant. g. 209. Nel misagio vagliono peggio le rampogne, che esso misagio.
Esempio: E Amm. ant. g. 252. Chi teme lo misagio, di rado vi viene.
Esempio: Vit. Barl. 20. E là moría di fame, e di freddo, e di misagio.
Esempio: E Vit. Barl. 27. Non credo, che giaccia per malattía di corpo, ma per misagio di cuore (cioè afflizione)
Esempio: Guitt. lett. 21. Ma come si perde in agio, in misagio s'acquista.

372) Dizion. 4° Ed. .
MISALTA
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pag.254

MISALTA.
Definiz: Carne insalata di porco avanti ch'ella sia e rasciutta, e secca.
Esempio: Burch. 1. 49. Un'arista misalta sì m'imballa, Che sai, che quà si mangia volentieri.
Esempio: Gell. Sport. 4. 4. Io ho tolto due paia di colombelle, e un po' di misalta.

373) Dizion. 4° Ed. .
MISALTARE
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pag.254

MISALTARE.
Definiz: Far misalta.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 25. Messer Dolcibene aspettando questo mercatante gli avea già misaltati (i granelli) ed asciutti (quì per similit. acconciati a modo di misalta)

374) Dizion. 4° Ed. .
MISAVVEDUTAMENTE
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pag.254

MISAVVEDUTAMENTE.
Definiz: Avverb. Allo 'mprovviso, Sprovvedutamente, Disavvedutamente. Lat. improviso, de improviso. Gr. ἐξαίφνης, ἀπροσδοκήτως.
Esempio: Paol. Oros. Però Sparta misavvedutamente assalío, e senza far battaglia vinse il nimico.

375) Dizion. 4° Ed. .
MISAVVENIMENTO
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pag.254

MISAVVENIMENTO.
Definiz: Disavventura. Lat. infortunium. Gr. δυσπραγία.
Esempio: Amm. ant. g. 174. Li misavvenimenti non hanno podere di danneggiare la costanzia.

376) Dizion. 4° Ed. .
MISAVVENIRE
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pag.254

MISAVVENIRE.
Definiz: Incontrar male, Avvenir male, Succeder male. Lat. infeliciter cedere. Gr. δυστυχῶς φέρεσθαι.
Esempio: Liv. M. Che credete voi, ch'egli avesse fatto, s'egli ci fosse misavvenuto dalla battaglia?
Esempio: E Liv. M. altrove: Non era neente maraviglia, s'egli era loro misavvenuto, perocchè egli aveano impresa fellonosa guerra.
Esempio: Sen. Pist. Imperciocchè tutte le volte chi miscadea, o misavvenía ad alcuno uomo, o per l'amistà ec.

377) Dizion. 4° Ed. .
MISAVVENTURA
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pag.254

MISAVVENTURA.
Definiz: Disavventura. Lat. infortunium. Gr.
Definiz: δυστύχεια, δυστυπραξία.
Esempio: Amm. ant. g. 53. Nelle misavventure il riso si riceve per ingiuria.
Esempio: E Amm. ant. g. 57. Chi si chiama benavventuroso, provata ha la misavventura.
Esempio: Guitt. lett. 18. Reputerò lo difetto vostro non già certo, ma mia misavventura.

378) Dizion. 4° Ed. .
MISCADERE
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pag.254

MISCADERE.
Definiz: Incontrar male, Accader male, Misavvenire. Lat. male venire, male contingere. Gr. δυστυχῶς παρέρχεσθαι.
Esempio: Sen. Pist. Imperciocchè tutte le volte chi miscadea, o misavvenía ad alcuno uomo, o per l'amistà ec.
Esempio: Vit. Barl. 10. Se niuno la vedesse senza queste cose, egli miscade sì duramente, ch'egli ne perde il senno, e la veduta.

379) Dizion. 4° Ed. .
MISCÉA
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pag.254

MISCÉA.
Definiz: Bagattella, Masserizie vili, di poco prezzo, o vecchie. Lat. supellex minimi pretii.
Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 3. Dell'Indie ci s'appiattan di gran sferre, E di strane miscée.
Esempio: E Buon. Fier. 4. 2. 7. Tal per ischerzo, e talun per miscéa Ripor da galleríe.
Esempio: Malm. 8. 32. E prima troverem di gran miscée, corpi di mummie, ed ossa di giganti.