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Volume 4 - Dizionario 5° Ed.
260) Dizion. 5° Ed. .
DECURIA.
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pag.93

DECURIA.
Definiz: Sost. femm. Term. dell'Antica milizia romana. Propriamente Squadra di dieci soldati, comandata da un capo, detto Decurione; ma posteriormente ritenne lo stesso nome, quantunque si componesse di un numero approssimativo di combattenti.
Dal lat. decuria.
Definiz: § I. E per similit. –
Esempio: Montecucc. Op. 1, 78: I combattenti si compongono: 1.° in decurie, che sono otto o dieci uomini, più o meno, sotto un capo detto Decurione; 2.° in isquadre, che sono più decurie, 3.° in compagnie;.... 4.° in reggimenti.
Definiz: § II. In locuz. figur. –
Esempio: Segner. Incred. 123: Resterà ella (la Sapienza divina) sopraffatta da un numero di cose, che se a noi sembra un esercito smisurato, ad essa è meno che una pura decuria, che un povero drappelletto?
Definiz: § III. Decuria si disse appresso i Romani, Ciascuno degli ordini in cui dividevasi la magistratura giudiziaria, composto di circa a mille cittadini, dai quali traevansi a sorte coloro che dovevano sedere come giudici in una causa che fosse di lor competenza. –
Esempio: Ross. P. Sveton. 1, 152: Aggiunse [Augusto] alle tre decurie ed ordini de' giudici, che erano dell'ordine de' cavalieri, il quarto ordine di que' cittadini che, ec.
Esempio: E Ross. P. Sveton. 2, 125: Per tor briga a' giudici, aggiunse [Caligola] la quinta alle quattro prime decurie de' giudici.
Esempio: Dav. Tac. 1, 315: Le tribù in maggior parte, le decurie e ministri de' magistrati.... non essere usciti altronde.
Definiz: § IV. E per Il luogo, ove le decurie si adunavano. –
Esempio: Segner. Op. 4, 595: Occupavano [i fedeli] il tutto; le logge, le piazze, le decurie, i palazzi, il senato.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 76: Noi siamo stranieri, e pur abbiamo ripieno tutte le cose vostre, le città, l'isole, i castelli, tutti i luoghi di vostra dipendenza,... le decurie, il palazzo, il senato, il foro.

261) Dizion. 5° Ed. .
DECURIARE.
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pag.93

DECURIARE.
Definiz: Att. Distribuire in decurie o squadre; ed era proprio della Milizia romana.
Dal lat. decuriare. –
Esempio: Caran. Elian. 15: Il decuriare adunque, è il fare le fila [dei soldati].

262) Dizion. 5° Ed. .
DECURIATO.
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pag.93

DECURIATO.
Definiz: Partic. pass. di Decuriare.
Lat. decuriatus.
263) Dizion. 5° Ed. .
DECURIONATO.
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pag.93

DECURIONATO.
Definiz: Sost. masc. Grado ed Ufficio di decurione.
Lat. decurionatus. –
Esempio: Salvin. Lett. IV, 2, 249: I decurionati, che erano come i Senatorati de' Municipj,... erano similmente cariche, che il cittadino statutale e municipe, cioè particeps munerum, che era capace degli offizj, non poteva non accettare.

264) Dizion. 5° Ed. .
DECURIONE.
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pag.93

DECURIONE.
Definiz: Sost. masc. Term. della Milizia romana. Capo di una squadra di soldati, detta Decuria.
Dal lat. decurio, decurionis. –
Esempio: Giamb. Vegez. 56: È da eleggere il decurione,... che sia del corpo bene adatto, e bene armato.
Esempio: Liv. Dec. 1, 414: Tutti avrebbero volto le reni, se non fosse il buon conforto e il soccorso di Sesto Tempanio, il quale era decurione de' cavalieri.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 67: Già arebbero volte le spalle, se Sesto Tempanio decurione de' cavalieri, vedendo la cosa in rovina, con subito e animoso consiglio, non avesse riparato.
Esempio: E Nard. Liv. Dec. 281: Gli Aretini promessero trenta migliaia di scudi, ed altre tante celate,... e di provedere del vitto pel viaggio i decurioni e le ciurme.
Definiz: § Per similit. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 383: Qui connumera dieci demonj sotto uno decurione, a scorta dello autore.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 31: E dietro a loro furon decurioni.

265) Dizion. 5° Ed. .
DECURSIONE.
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pag.93

DECURSIONE.
Definiz: Sost. femm. Term. d'Archeologia. Onore reso dai soldati alla memoria del capitano defunto, con armeggiare e far movimenti militari intorno alla pira di lui.
Dal lat. decursio. –
Esempio: Baldin. Decenn. 5, 351: Dipinse un quadro, in cui rappresentò i costumi de' Romani antichi ne' funerali e nella deificazione degl'Imperadori colla decursione.

266) Dizion. 5° Ed. .
DECUSSARE.
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pag.93

DECUSSARE.
Definiz: Neutr. pass. Attraversarsi, Intersecarsi trasversalmente al modo delle due aste che compongono la lettera X; ma è voce propria soltanto del linguaggio scientifico e dell'Araldica.
Dal lat. decussare. –
Esempio: Targ. Viagg. 6, 166: Spato formato a foglie e lamine irregolari, che s'intralciano e decussano fra di loro.
Esempio: E Targ. Viagg. 9, 443: Spesso ancora [gl'ingemmamenti] si accavallano fra di loro, e si decussano o incrociano.
Esempio: E Targ. Viagg. 12, 265: Ingemmamenti.... che, erigendosi perpendicolari all'asse imaginario della concrezione, si decussano a croce, e si compenetrano.
Definiz: § Att. Segnare con linee o freghi attraversati a modo di croce, Tagliare o Attraversare in croce.

267) Dizion. 5° Ed. .
DECUSSATO.
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pag.94

DECUSSATO.
Definiz: Partic. pass. di Decussare.
Lat. decussatus. –
Esempio: Soder. Cult. Ort. 211: Tosto che le rugiade sieno rasciugate, si dee segnare con un coltello.... il capo del papavero, affinchè 'l frego non passi dentro: accanto si tagliano i calici, decussati in cima della pelle.
Definiz: § E in forma d'Add. Segnato, Disposto, e simili, trasversalmente. –
Esempio: Bellor. Vit. Pitt. 274: Dietro le spalle si attraversa la croce decussata in due tronchi.
Esempio: Targ. Viagg. 2, 22: Una striscia di marmo persichino antico, cioè di fondo rosato con sottilissime fitte e decussate linee rossigne.
Esempio: E Targ. Viagg. 2, 23: Per riguardo del differente grado di color verde del fondo, e bianco delle macchie o ticchj, tra' quali ve ne sono molti decussati in croce, e più e meno fìtti e grandi.

268) Dizion. 5° Ed. .
DECUSSE.
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pag.94

DECUSSE.
Definiz: Sost. femm. Term. di Archeologia. La lettera X, che appresso i Romani era al tempo stesso cifra rappresentante il numero dieci.
Dal lat. decussis. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 180: Pigliassero, non la decusse, o vogliam dire la figura del diece, ma la prima e pura linea con le medesime note del cento, che l'una riguardava l'altra, in questo modo CIƆ..

269) Dizion. 5° Ed. .
DECUSSE.
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pag.94

DECUSSE.
Definiz: Sost. masc. Term. di Numismatica. Moneta romana, del valore di dieci assi, detta così dall'esservi impresso la lettera X.
Dal lat. decussis. –
Esempio: Lanz. Sagg. Ling. etrusc. 1, 116: Da questo monumento poco distante di tempo, nè molto dissimile di carattere, è il grande asse quadrilatero di monsig. Borgia; che io credo un decusse.
Esempio: E Lanz. Vas. ant. dip. 15: I grandi assi e decussi, rotondi e quadrilunghi, pubblicati di poi col nome di Roma, ec.

270) Dizion. 5° Ed. .
DEDALEGGIARE.
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pag.94

DEDALEGGIARE .
Definiz: Neutr. Voce foggiata poeticam. a significare Alzarsi a volo al modo di Dedalo. –
Esempio: Chiabr. Rim. 1, 111: Dove corro io? Di sì veraci lodi Per lo ciel così puro, Ben potrei sulle piume in varj modi Per lunga via dedaleggiar securo (qui in locuz. figur.).

271) Dizion. 5° Ed. .
DEDALEGGIATO.
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pag.94

DEDALEGGIATO .
Definiz: Partic. pass. di Dedaleggiare.

272) Dizion. 5° Ed. .
DEDALEO.
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pag.94

DEDALEO.
Definiz: Add. Propriam. Di Dedalo: ma usasi figuratam., e più spesso poeticam., per Grandemente industre, ingegnoso, come secondo le favole fu Dedalo.
Dal lat. daedaleus. –
Esempio: Pallav. Lett. 1, 74: Nè per uscire dal laberinto aveva ella mestiero del filo d'Arianna, sapendosi formar l'ali con l'arte dedalea del suo ingegno.
Esempio: Marchett. Lucrez. 286: Per sè porge feconda Largamente la terra, e delle cose La dedalea natura il tutto a tutti.
Esempio: Pindem. Poes. 88: In alto Quel lucente salìa liquido argento, Cui prigionier ne' lunghi piombi e cavi L'ingegnosa del tuo Nipote egregio Man dedalea condusse.
Definiz: § I. E per Fatto con grande artifizio, detto specialmente di opere meccaniche o architettoniche. –
Esempio: Spolv. Colt. Ris. 1, 565: Ben abbassarsi Può con industria il suolo, erger si puote Ben il mobil liquor per certo tratto Con dedaleo favor di ruota o tromba, O girevole al vento esposta vela.
Esempio: Pindem. Odiss. 1, 18: S'arrestò della dedalea sala... in su la porta.
Definiz: § II. E per Appartenente all'arte architettonica. –
Esempio: Chiabr. Firenz. 2, 55: Ma non a Guido il magisterio piacque O di scarpelli o di dedalee squadre.

273) Dizion. 5° Ed. .
DEDALO.
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pag.94

DEDALO.
Definiz: Add. Sommamente ingegnoso, industre, detto di artefice o simile; ed è voce della poesia.
Dal lat. daedalus. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 53: Tutto d'una gemma è 'l muro schietto, Più che carbonchio lucida e vermiglia. O stupenda opra, o dedalo architetto!
Esempio: Tass. Gerus. 12, 94: E se non fu di ricche pietre elette La tomba, e da man dedala scolpita, Fu scelto almeno il sasso, e chi gli diede Figura, quanto il tempo ivi concede.
Definiz: § E per Fatto con molta arte. –
Esempio: Mont. Iliad. 18, 665: E primamente Un saldo ei fece smisurato scudo Di dedalo rilievo.

274) Dizion. 5° Ed. .
DEDICA.
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pag.94

DEDICA.
Definiz: Sost. femm. L'atto del dedicare, Dedicazione; e riferiscesi particolarmente all'opere dell'ingegno o dell'arte. –
Esempio: Crudel. Pros. 167: Introducile dei letterati, provvedi in di lei servizio de' libri, procurale qualche dedica.
Definiz: § I. Usasi anche per Dedicatoria.
Definiz: § II. Trovasi anche per Cosa altrui dedicata. –
Esempio: Salvin. Senof. 183: Questa colonna de' miei fratelli di latte è una dedica per tutti due.

275) Dizion. 5° Ed. .
DEDICAMENTO.
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pag.94

DEDICAMENTO .
Definiz: Sost. masc. L'atto del dedicare; ma è voce poco comune. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 135: I parenti di Valerio furo corrucciati e sdegnati più del convenevole, che il dedicamento di così nobile tempio fosse di necessità donato ad Orazio.

276) Dizion. 5° Ed. .
DEDICANTE.
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pag.94

DEDICANTE.
Definiz: Partic. pres. di Dedicare. Che dedica.
Lat. dedicans.
Definiz: § In forma d'Add., usato più spesso in forza di Sost. –
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 181: Non saprei affermare se Glicone fosse l'artefice, o il dedicante.
Esempio: Bellin. Framm. Lett. 218: Se senza ritrattarsi, nè altro, avesse avuto l'onore di questa dedicazione, cioè un tacito assenso all'opinione del dedicante, che è il medesimo che dire un ritrattarsi senza apparire, ec.
Esempio: Salvin. Senof. 183: Dedicarono una colonna scritta a lettere d'oro sopra Abrocome e Anzia; e eranvi scritti i nomi de' dedicanti.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. 11: Non avevano immagine e cosa vietata, fuor che la sola sua inscrizione con due cose; il nome del dedicante, e di quello a onor di cui erano dedicati.

277) Dizion. 5° Ed. .
DEDICARE.
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pag.94

DEDICARE.
Definiz: Att. Consacrare con solenne cerimonia al culto religioso, riferito a tempio, altare, e simili, mettendolo sotto la protezione della Divinità, o sotto la invocazione della Vergine o d'alcun Santo; e al tempo del paganesimo, sotto il nome di una deità particolare.
Dal lat. dedicare. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 182: Così giugnemmo alla città soprana, Nel tempio pria, che dedicò Sulpizia.
Esempio: Bocc. Filoc. 697: Riparò il vecchio tempio, con gran divozione dedicandolo a Giove.
Esempio: Baldell. F. Polid. Virg. 281: L'ordine.... del dedicare, è ordine veramente antichissimo, poi che fin già da principio il tabernacolo da Mosè fatto fu in questa guisa dedicato.
Esempio: Bard. G. Grand. Uom. 70: Fu [il Panteon] da Bonifacio quarto, con miglior uso, per tempio della Beatissima Vergine dedicato.
Esempio: Ammir. Stor. 1, 68: Il vescovo Giovanni,... insieme con Rinieri vescovo di Fiesole, a molti santi e sante di Dio dedicarono la chiesa di S. Iacopo in Campo Corbolini.
Definiz: § I. E per Consacrare checchessia all'onore della divinità, o di una deità, ovvero alla memoria di alcuno. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 22: Teseo, tornatovi dolente oltre modo del caso, lasciò a' paesani danari per sacrificare ad Ariadna, e due statuette vi dedicò, l'una d'argento, e di bronzo l'altra.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. appr.: Fatto ad Apollo sacrifizio, dedicò un'imaginetta di Venere, donatagli da Ariadna.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 102: A i già detti inalzate statue, dedicate immagini.
Definiz: § II. Dedicare, riferito a libro, scrittura, e simili, ed anche a lavoro d'arte, vale Offerire, Intitolare, ad alcuno, per segno di onore, di riverenza o d'affetto. –
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 251: Avendo così dissimulatamente dato fuora qualche opera, non l'hanno anche dedicata ad alcuno.
Esempio: Salv. Ded. Razz.: Sono senza fallo appienissimo sodisfatto dedicandola al nome di Vostra Eccellenza.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 40: Parendomi anco di scorgere un non so che di pregiudiciale alla grandezza del suo nome, quando io mi fussi di quello, col dedicargli il mio strumento, fatto scudo per un'opera usurpata, ho voluto ec.
Esempio: Red. Lett. 1, 197: Egli mi fece l'onore di dedicarla a me.
Esempio: E Red. Lett. 1, 386: Ho aggiunto nel fagotto uno esemplare del Corso fisico matematico del padre Francesco Eschinardi gesuita, che questo buon padre ultimamente ha stampato, e per sua gentilezza ha voluto dedicarlo a me.
Esempio: Giord. Op. 1, 391: Alla quale aveva dedicate e mandate le sue lunghe fatiche sulla coltivazione del Riso.
Definiz: § III. Figuratam., vale Volgere, Consacrare, a persona o cosa, con tutta l'intensità dell'animo; e riferiscesi più spesso a cure, pensieri, fatiche, servitù, e simili. –
Esempio: Car. Lett. 2, 62: E questo anco mi sono sempre promesso da lei, per insino da ch'io me le dedicai qui per servitore.
Esempio: E Car. Lett. 2, 63: Le ricordo che si degni di valersi de la servitù che l'ho già dedicata.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 317: Quando mi succeda vedere il sig. Taureli, reputerò a mio guadagno e ventura il dedicargli la mia servitù.
Definiz: § IV. Dedicare sè stesso ad alcuno, vale Darsi tutto ad esso, Addivenire come cosa sua. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 414: Alla quale [Maestà] io ho dedicato e dato me medesimo.
Esempio: Fag. Rim. 3, 105: Io già le dedicai tutto me stesso.
Definiz: § V. Neutr. pass. dedicarsi Darsi tutto ad alcuno. –
Esempio: Red. Lett. 1, 204: Io me le dedico tal quale sono, assicurandola, che ella troverà in me sempre un uomo sincero.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 313: Un giovinetto di fresca età,... venuto... a trovarlo, ed a dedicarsegli o a vita o a morte.
Definiz: § VI. Riferito a professione, studio, occupazione, cura, e simili, vale Attendervi quasi esclusivamente.

278) Dizion. 5° Ed. .
DEDICATO.
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pag.95

DEDICATO.
Definiz: Partic. pass. di Dedicare.
Lat. dedicatus. –
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 392: Virginio Cesarini in una Satira contra i tiranni, dedicata da lui al Gran Duca Cosimo,... prende occasione ec.
Definiz: § I. In forma d'Add. Consacrato; ed altresì Offerto, Intitolato. –
Esempio: Guicc. Stor. 1, 170: Le chiese dedicate al nome loro, l'una appresso a Parigi, l'altra a Torsi.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 259: Essendo costume che i non generati di padre e madre natii ateniesi s'adunassero per esercitare i corpi al Cinosarges, che è una scuola fuor delle porte dedicata ad Ercole.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 1, 376: Ma quel che recò ad Atene più di contento e d'ornamento.... si fu la magnificenza de' doni e delle fabbriche dedicate agl'Iddii.
Esempio: Giord. Op. 1, 361: Ciò che dunque abbiamo si è un poco del libro delle Purgazioni, di materia morale, dedicato a' suoi Gergentini.
Definiz: § II. Riferito a persona, vale Che è tutto cosa sua. –
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 1, 1: Col pensier, col desio, col giuramento, A lui sol servo, a lui sol dedicato.

279) Dizion. 5° Ed. .
DEDICATORE.
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pag.95

DEDICATORE.
Definiz: Verbal. masc. da Dedicare. Chi o Che dedica.
Basso lat. dedicator. –
Esempio: Salvin. Senof. 183: Leggendo adunque e ravvisando i dedicatori,... e vicino veggendo la panoplia, ovvero armadura di tutto punto, fieramente si lamentava, assiso presso della colonna.