Lessicografia della Crusca in rete

Volume 4 - Dizionario 5° Ed.
320) Dizion. 5° Ed. .
DEFLORATO.
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pag.101

DEFLORATO.
Definiz: Partic. pass. di Deflorare.
Lat. defloratus.
Definiz: § E in forma d'Add. –
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 180: Son pronti a dirglielo tante vedove derelitte, tante vergini deflorate, tanti pupilli dispersi.

321) Dizion. 5° Ed. .
DEFLORAZIONE.
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pag.101

DEFLORAZIONE.
Definiz: Sost. femm. Il deflorare; Stupro.
Lat. defloratio.
322) Dizion. 5° Ed. .
DEFORMAMENTO.
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pag.101

DEFORMAMENTO .
Definiz: Sost. masc. Il deformare. –
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 158: Nel bel sesso (al quale i deformamenti e le brutture della cute riescono più afflittive e mortificanti....) non troverassi rimedio il più efficace.

323) Dizion. 5° Ed. .
DEFORMARE.
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pag.101

DEFORMARE.
Definiz: Att. Render deforme, e anche semplicemente Render brutto.
Dal lat. deformare. –
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 28: In essa (nella Divinità) Cristo rimirò.... con quante spine dovea crudelissimamente venir trafitto, con quanti sputi deformato.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 129: Quantunque avessero, come i Messicani, bucati gli orecchi e il labbro inferiore, e ornati con grossi orecchini e pendenti, che così d'oro come erano, pure gli deformavano, non vestivano come essi.
Esempio: Fag. Pros. 75: Non gli era (ad Alessandro) di mestiere far deformare i suoi Macedoni, facendoli radere.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 231: Per me sarebbe ventura che non ci restasse più di questa giornata prescrittami a discorrer male intorno al bene: acciocchè il diletto dell'ubbidienza non mi astringesse a deformar quasi le belle immagini da voi dipinte negli animi di tutti noi.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Panzier. Tratt. 40: El peccato mortale deforma la infinita bellezza della imagine e della similitudine di Dio nell'uomo.
Esempio: Ar. Sat. 1, 175: Sia [la moglie] di buon'aria, sia gentil, non dorma Con gli occhi aperti; chè più l'esser sciocca, D'ogni altra ria deformità, deforma.
Definiz: § III. Per Guastare, Sciupare, malamente; riferito a cose. –
Esempio: Fag. Rim. 3, 172: Com'hai tu cuor, questi fagiuoli egregi Di deformar, che non ti danno noia?
Esempio: Maff. Anfit. 34: Segue la ristaurazion d'Eliogabalo.... dopo il gran danno patito dal fulmine, che avea deformato l'Anfiteatro sul principio dell'imperio di Macrino.
Esempio: E Maff. Anfit. 313: Proibir sotto gravi pene il metter mano ne' muri, il farvi fori, il fabricar dentro nuove muraglie, deformando ogni cosa iniquamente.
Definiz: § IV. Figuratam. –
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 159: Il discorso del sig. Ermanno vien deformato da qualche genere di paralogismo.
Definiz: § V. Alterar nella forma o nel proprio essere. –
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 129: Sarebbe impossibile far strutture di ossa per uomini, cavalli,... che potessero sussistere,... mentre tali animali si dovessero augumentare ad altezze immense, se già.... non si deformassero tali ossi sproporzionatamente ingrossandoli.
Definiz: § VI. Neutr. pass. Alterarsi nella forma, Perder la propria forma. –
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 165: La sua figura (della luna) non si deforma mediante la sua molta grandezza.

324) Dizion. 5° Ed. .
DEFORMATO.
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pag.101

DEFORMATO.
Definiz: Partic. pass. di Deformare.
Lat. deformatus. –
Esempio: Giacomin. Oraz. 81: La squallida e funesta faccia di lei da tante bruttezze deformata.
Definiz: § I. E in forma d'Add. Che è deforme, Reso deforme. –
Esempio: Castigl. Corteg. 20: Così restò un dei più belli e disposti corpi del mondo, deformato e guasto nella sua verde età.
Definiz: § II. Riferito a stampe, edizioni, e simili, vale Alterato dalla forma genuina. –
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 130: Le quali impressioni sono così deformate, e di forestiere voci ripiene, che Gabbriello Fiamma non dubitò di chiamare Fazio Uberti trivigiano e non fiorentino.
Definiz: § III. Trovasi figuratam. detto di congregazione religiosa, per Che si è allontanata dalla sua propria regola. –
Esempio: Savonar. Pred. 2: Costoro li quali vogliono che noi entriamo nella Congregazione di Toscana, dicono che sono deformati, e voglionsi riformare: noi non lo diciamo, ma loro pubblicamente lo confessano, e tutti li Santi dicono: che non si può riformare chi è deformato,... che uno deformato non ritorna a spirituale fervore.

325) Dizion. 5° Ed. .
DEFORMAZIONE.
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pag.101

DEFORMAZIONE.
Definiz: Sost. femm. L'atto del deformare; Mutazione in brutto.
Lat. deformatio. –
Esempio: Panzier. Tratt. 34 t.: Tanta fu la pena del dolore della deformazione che si seguita per lo peccato nell'anima, quanta ec. (qui per similit.).
Esempio: Cocch. Cons. med. 1, 7: Con piccola alterazione della figura e della mole, o, se così dir si voglia, con mediocre deformazione.
Definiz: § E figuratam. per Cambiamento in male, Mutazione in peggio. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 3, 638: Nello stesso articolo si conteneva, che in verso di tutti i laici di qualunque stato.... dovesser precedere i Vescovi.... Ciò sembrargli più tosto deformazione che riformazione, spirando alterigia e non umiltà ecclesiastica.

326) Dizion. 5° Ed. .
DEFORME.
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pag.101

DEFORME.
Definiz: Add. Che è fuori della debita forma, o proporzione, Tanto brutto da recar disgusto.
Dal lat. deformis. –
Esempio: Libr. Adorn. Donn.: Le femmine deformi, che vogliono apparir belle.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 251: Se un cavallo fusse senza peli, e' sarebbe deforme.
Esempio: Car. Eneid. 2, 471: E qual fero accidente Fa sì deforme il tuo volto sereno?
Esempio: Tass. Gerus. 4, 46: Nulla di pellegrino o di gentile Gli piacque mai, nè mai troppo alto intese: Sotto deforme aspetto, animo vile.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 134: Monsignor Tommaso Fedra Inghirami,... essendo talmente guercio che n'appariva deforme, fu da Raffaello d'Urbino figurato in simil postura, che proprio sembra spirante.
Esempio: Pindem. Poes. 500: Nostre salme, Che dovranno apparir deformi o belle.
Definiz: § I. Figuratam., riferito ad affetti, passioni, qualità, o simili, vale Turpe, Riprovevole. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 150: Avendo, come ho detto, aspetto di virtù, può ingannare più agevolmente gli uomini, e spezialmente i giovani, che non possono gli altri vizj più deformi.
Definiz: § II. Trovasi come aggiunto di voce deforme, per Spiacente ad udirsi, Ingrata, Brutta. –
Esempio: Bocc. Decam. 5, 10: Anzi con la voce grossa e deforme, e con modi più convenienti a bestia che ad uomo, quasi per ischerno da tutti era chiamato Cimone.
Definiz: § III. Detto figuratam. di cosa intellettuale, vale Guastato, o Alterato profondamente nella forma, o essere suo proprio. –
Esempio: Giord. Op. 1, 364: Fu [Empedocle].... da Aristotele commendato per avere delle proprie meditazioni formato un sistema ben collegato, meglio che non si fosse fatto da altri filosofi; nondimeno è giunto a noi deforme e quasi assurdo.

327) Dizion. 5° Ed. .
DEFORMEMENTE.
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pag.101

DEFORMEMENTE .
Definiz: Avverb. In modo deforme, Con deformità. –
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 118: Un altro ranocchio gonfiò anch'egli deformemente; e dopo ch'egli ebbe gettata roba per bocca, e fatta grandissima bava, ritornato a vedere a capo d'una mezzora si trovò morto.

328) Dizion. 5° Ed. .
DEFORMISSIMAMENTE.
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pag.101

DEFORMISSIMAMENTE .
Definiz: Superlat. di Deformemente. –
Esempio: Segner. Pred. 73: Fece egli a ciascuno di essi profondissimamente radere il capo, come a tanti schiavi, e come a tanti buffoni deformissimamente troncar la barba.

329) Dizion. 5° Ed. .
DEFORMISSIMO.
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pag.101

DEFORMISSIMO.
Definiz: Superlat. di Deforme.
Lat. deformissimus. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. R.: Fosse piccola della persona, e con volto deformissimo.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 210: Molti diventati d'aspetto deformissimi, restarono inutili, e sottoposti a cruciati quasi perpetui.
Esempio: Fag. Rim. 2, 376: Errando ancor farai buona figura, Deformissima allor, che nell'errore La tua superbia e presunzione indura (qui figuratam.).

330) Dizion. 5° Ed. .
DEFORMITÀ, DEFORMITADE e DEFORMITATE.
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pag.101

DEFORMITÀ, DEFORMITADE e DEFORMITATE.
Definiz: Sost. femm. L'esser deforme, Bruttezza ributtante.
Lat. deformitas. –
Esempio: Libr. Adorn. Donn.: Donne e donzelle per sozza deformità odiose.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 26: Non considerando alla deformità della sua persona, chè era piccolissimo iudice.
Esempio: Castigl. Corteg. 126: Il luogo adunque, e quasi il fonte onde nascono i ridicoli, consiste in una certa deformità.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 297: Quella quasi valle, che dalla collottola alle reni si abbassa, vuol'essere poco affonda; perciocchè oltre alla propria deformità farebbe parere le spalle grosse.
Esempio: Fag. Pros. 108: Altrettanto quanto la beltà se ne fugge, la deformitade s'avanza.
Esempio: Zanott. G. P. Avvert. 19: Oh quanta cura hanno posta in esse (parti della pittura) prima i Greci e quindi tutti i più eccellenti maestri, ben conoscendo che senza una tal perfezione non poteano opera eccellente produrre, e che non v'era cosa che più la bellezza deturpasse che la deformità di alcuna di queste parti.
Definiz: § I. Parlandosi di linee, figure geometriche, e simili, trovasi per Irregolarità, Allontanamento dalla debita forma. –
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 233: Questo soverchio impeto di simili tiri sforzati può cagionar qualche deformità nella linea del proietto, facendo il principio della parabola meno inclinato e curvo del fine.
Definiz: § II. Trovasi anche per Ciò che è moralmente deforme, Cosa vituperevole, Vitupero. –
Esempio: Caran. Eustaz. 221: O miseria, o deformità, o servitù dura ch'è la tua, rapita per mano di quel fellone!

331) Dizion. 5° Ed. .
DEFRAUDARE.
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pag.103

DEFRAUDARE.
Definiz: Att. Privare alcuno, con inganno, di ciò che gli si deve; ed altresì Togliere o Non dare ad altrui, per inganno, ciò che gli si deve.
Dal lat. defraudare. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 7: Chi ama nelle cose far fraude, sarà defraudato in tutte le cose.
Esempio: Cecch. Comm. 2, 469: Chè oltre all'acquistare Facultà, chi lo fa lecitamente, Li esercizj che dan guadagno ai poveri, E non defrauda la mercede loro, Ne acquista appresso a Dio merito in cielo.
Esempio: Razz. Econ. crist. 149: E questi sono l'omicidio volontario,... l'opprimere ed angariare i poveri, ed il defraudare i medesimi della dovuta conveniente mercede.
Definiz: § I. E per semplicemente Privare cosa, o persona, di checchessia, Torglielo, Sottrarglielo; per lo più in senso figurato. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 1: Ben che col rozzo stil, duro e mal atto, Gran parte de la gloria vi defraudo.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 7, 79: Non voler defraudar le membra antiche Della vecchia, insensata e miser'alma.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 20: Ma perchè ciascuno abbia la sua parte, e non sia defraudato di quel poco di buono che si trovassi in questa mia fatica, dico che ec.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 178: Non ho voluto defraudare i lettori di tal notizia.
Esempio: Baldin. Art. Int. 60: Tutto ciò sia detto solamente per non defraudare la medesima d'una gloria, della quale ella viverà sempre ambiziosa.
Esempio: Red. Lett. 1, 176: Per non defraudare V. Sig. illustrissima della dovuta cognizione,... le mando ec.
Esempio: Pindem. Poes. 376: Feo che defraudati ai prodi Sotto la cruda Tebe estinti Argivi Non fosser della pira i giusti onori.
Definiz: § II. E per Trasgredire fraudolentemente una legge, un ordine, e simili. –
Esempio: Legg. Band. C. 3, 215: A causa che tal ordine non sia defraudato,... hanno [i signori Conservatori] deliberato che, ec.
Definiz: § III. Defraudare a checchessia, o checchessia, si usò per Venir meno, Mancare sia al desiderio altrui, sia al proprio dovere, e simili. –
Esempio: Plut. Vit. 43: Cato gridò in pubblico: questo è quello ch'io vi dicea dinanzi, che voi non faceste forte niuno uomo contra voi medesimi per fraude, che a voi volesse defraudare.
Esempio: Medit. Pov. 60: Madonna, per carità del Re eterno, per la quale tanto t'ha amata, e per la quale tu tanto ami lui, ti preghiamo che tu non ci defraudi al desiderio nostro, ma che tu faccia noi secondo la tua mansuetudine e la tua misericordia.

332) Dizion. 5° Ed. .
DEFRAUDATO.
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pag.103

DEFRAUDATO.
Definiz: Partic. pass. di Defraudare.
Lat. defraudatus. –
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 50 t.: Ma quando parve loro esser tanti ch'e' non avessero di che temere, accordatisi occultamente con gli Scoti e co' Pitti, e levato il romore, come defraudati de le lor paghe, si rivolsero contro a' Britanni.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 344: Sua Maestà già molte e molte volte defraudata, si è trovata infine aver fatti inutilmente dispendj di grosse somme di denari.
Definiz: § I. In forma d'Add. Privato di ciò che uno deve avere, o che uno aspetta; anche figuratam. –
Esempio: Mart. V. Lett. 35: Contro la volontà mia vi troverrete defraudato.
Esempio: Pallav. Lett. 3, 86: Non voglio crederlo, per non avventurarmi a pagare il dolce della speranza col troppo amaro del trovarmene defraudato.
Esempio: Legg. Band. C. 29, 102: In tal caso, il pubblico defraudato dovrà essere indennizzato.
Definiz: § II. E figuratam. per Scemato, Diminuito. –
Esempio: Barl. C. Tratt. Albert. 311: O medesimamente che le superficie ci paino o accresciute o defraudate di colore.

333) Dizion. 5° Ed. .
DEFUNTO.
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pag.103

DEFUNTO.
Definiz: Add. Morto, Passato di questa vita. –
Dal lat. defunctus. –
Esempio: Brev. Mar. Pis. 500: E prendendo li beni de' Pisani defunti,... a ciò che quelli dipognano, ec.
Esempio: Poliz. Rim. C. 145: Orfeo, La tua Ninfa bellissima è defunta.
Esempio: Bern. Orl. 42, 41: E stava immoto, a guisa d'uom defunto.
Esempio: Car. Eneid. 2, 1047: Fatemi or di pietà gli ultimi officj; Iteratemi il vale, e per defunto Così composto il mio corpo lasciate.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 75: Nelle furie de' Baccanali non si perdona neppure ai Cristiani già defunti, anzi quegli estraggono dal riposo del sepolcro.
Esempio: Fag. Rim. 4, 83: Compassione, Me l'avea l'Arcivescovo defunto, Me l'avrete anche voi.
Definiz: § I. Figuratam. e poeticam. detto di vista, vale Perduto. –
Esempio: Dant. Parad. 26: Di' ove s'appunta L'anima tua; e fa' ragion, che sia La vista in te smarrita, e non defunta.
Definiz: § II. E parlandosi di anima, vale Sciolto dal corpo. –
Esempio: Mont. Iliad. 16, 649: L'onoreranno di funereo rito E di tomba e di cippo, alle defunte Anime forti onor supremo e caro.
Definiz: § III. Si usò per Che è, nel volto, simile a morto, per l'estremo pallore. –
Esempio: Pass. G. Cr. 10: Quando Giesù nella città fu giunto, Entroron nel loco ov'era apparecchiato, E nel viso già era tutto defunto Ciascun discepolo.
Esempio: E Pass. G. Cr. 27: Così parlando alla porta fu giunto Un discepol che di gridar non resta, Ed era istanco, palido e defunto.
Definiz: § IV. E aggiunto di Mondo defunto, trovasi poeticam. per Proprio dei dannati. –
Esempio: Dant. Parad. 17: Su per lo monte che l'anime cura; E discendendo nel mondo defunto, Dette mi fur di mia vita futura Parole gravi.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 497: E descendendo nel mondo defunto; cioè e descendendo per lo inferno, lo quale chiama mondo defunto, perchè quello è luogo dei dannati che sono defunti e privati della grazia d'Iddio.
Definiz: § V. Defunto, più comunemente usasi in forza di Sost. per Persona morta, Morto. –
Esempio: S. Grisost. Opusc.: Puollo nondimeno vedere, e considerar le belle fattezze del defunto, e averne compassione.
Esempio: Cerracch. Dubb. Rubr. 2, 171: L'ufizio intorno di quello (del cadavere).... lo faccia il paroco, ne' confini della di cui parrocchia è posto il monastero, l'oratorio, o la compagnia, ove debbe sotterrarsi il defunto.
Esempio: E Cerracch. Dubb. Rubr. 2, 325: I giorni.... in cui si celebrano le messe pe' defunti.
Esempio: Lanz. Sagg. Ling. etrusc. 1, 259: Trovansi di rado [certi cognomi terminati in sa] uniti a' pronomi di donne; quasi sempre si leggono in fine dell'epitafio, cioè dopo il prenome della defunta.

334) Dizion. 5° Ed. .
DEGENERANTE.
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pag.104

DEGENERANTE.
Definiz: Partic. pres. di Degenerare. Che degenera.
Lat. degenerans. –
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 1, 138: Se i filosofi del tempo andato a questi precetti si fossero attenuti, e non si fossero lasciati trasportare dalla soverchia affezione, appoco appoco degenerante in passione,... non sarebbono.... in gravissimi errori caduti.
Definiz: § I. E in forma d'Add. Aggiunto d'animali e di piante, vale Che, essendo peggiorato, è dissimile dal proprio genere. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 512: Alcune [aguglie] son.... in un certo modo ignobili, e degeneranti, che appetono non solamente le carni vive, ma eziandio le morte.
Definiz: § II. E detto di uomo, di famiglia, di popolo, vale Che si allontana dal buon costume, dalle virtù, dall'indole dei maggiori. –
Esempio: Bocc. Com. Dant. 2, 209: Ferocissimo giovane, non degenerante dal padre.
Esempio: Giacomin. Oraz. I, 1, 101: Ponesse in opra la generosità del suo cuore, non degenerante dalla virtù del padre e dell'avo.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 450: Non altro più si studia, che d'ingannare, quasi figliuolo al tutto degenerante da sì gran madre.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 5: Cavaliere d'incomparabil fortezza, nè degenerante dagli avi suoi.
Esempio: Fag. Rim. 1, 323: Chi ha concetti plebei, villani e indegni, Tutti degeneranti da i lor pari.
Definiz: § III. E semplicemente per Che si cambia, Che si muta in altra cosa. –
Esempio: Targ. Viagg. 3, 333: Vi sono di queste croste degeneranti in papille, che, segate, riescono durissime, e mostrano la tessitura a sgonfj.

335) Dizion. 5° Ed. .
DEGENERARE.
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pag.104

DEGENERARE.
Definiz: Neutr. Divenir dissimile, peggiorando, dalla natura del proprio genere, o dalla natura propria; e propriamente dicesi di animali e di piante.
Dal lat. degenerare. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 543: I semi più avaccio tralignano, degenerano e imbastardiscono ne' luoghi umidi, che ne' secchi.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 22: I rampolli dei quali [alberi] quasi sempre s'assimigliano al tronco, e se qualche volta degenerano, procede dal mal agricoltore.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 219: Io so che le acque, le pasture,... le farebbon (le pecore) forse coll'andar del tempo degenerare e imbastardire.
Definiz: § I. Detto di persona, famiglia, popolo, e simili, vale Allontanarsi dal costume, dalla natura dei maggiori; Tralignare: ma più che altro dicesi in mal senso. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 182: Nobile uomo fu il tuo padre, dal quale tu non vuogli degenerare.
Esempio: Pulc. L. Morg. 21, 169: Vedi che pur tu non degeneravi, Chè non si perdon gli antichi costumi, ec.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 61: Degenerando da' suoi passati,... ha dato a' Normanni sì gran parte del vostro regno.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 11, 109: Il pronto dir, le man rapaci e ladre Nol fer degenerar punto dal padre (qui ironicam.).
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 304: Come dunque volete voi darvi vanto di suoi figliuoli, se tanto degenerate da' suoi andamenti?
Definiz: § III. E col compimento retto dalla particella In, vale Cambiarsi in checchessia di peggior natura; detto così di cose materiali, come di cose morali. –
Esempio: Segner. Mann. giugn. 12, 3: Vuol che ti fidi di Dio, moderando quella soverchia sollecitudine in cui talvolta la prudenza degenera.
Esempio: Metast. Dramm. 9, 120: Quasi in tumulto Degenera il desio.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 221: Una di queste [pustule] degenerò in ulcera callosa, ricoperta d'una sostanza coriacea che racchiudeva materia icorosa.
Definiz: § IV. E figuratam. detto di persona, vale Passare, peggiorando, da una natura in un'altra. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 345: Quanto la divina Giustizia favorì dapprima Alessandro che lo distrusse (questo gran Reame) mentre era casto, tanto lo punì dapoi quando degenerò pur egli in libidinoso.
Definiz: § V. E per semplicemente Mutarsi, Convertirsi. –
Esempio: Guglielmin. Nat. Fium. 47: I vapori a poco a poco ascendano, finchè.... degenerino in gocce.
Definiz: § VI. Att. per Far degenerare. –
Esempio: Soder. Cult. Ort. 183: Non è lecito prima toccarla (la medica) col ferro, ma.... con le mani nettarla, perchè se le levin dinanzi l'altre erbe che la degenererebbero.

336) Dizion. 5° Ed. .
DEGENERATO.
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pag.104

DEGENERATO.
Definiz: Partic. pass. di Degenerare.
Lat. degeneratus. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Proem. 1, 201: Valentiniano imperatore, stato ammazzato poco avanti dai suoi soldati medesimi, i quali, degenerati in grandissima parte dal valore antico romano,... non avevano più costumi nè modi buoni nel vivere.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 1 t.: Il quale, traportato dove manco si conveniva, ed in XXXIX principi, che ne' seguenti CCCC anni, o circa, lo governarono, degenerato da sè medesimo, venne finalmente a una debolezza tale e sì fatta, che ec.
Definiz: § E in forma d'Add. Dissimile dal proprio genere, o anche da sè stesso, per esser divenuto peggiore. –
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 2, 45: Costui nelle parole alte e leggiadre Non par degenerato dal suo padre.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 149: Dal quale pericolo lo altissimo Dio per sua grazia ne ha liberati, se i cittadini saranno savj; di che si dubita, per lo esser la più parte corrotti, e per lunga servitù degenerati.

337) Dizion. 5° Ed. .
DEGENERAZIONE.
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pag.104

DEGENERAZIONE.
Definiz: Sost. femm. Il degenerare.
Dal basso lat. degeneratio. –
Esempio: Dant. Conv. 307: Qui s'intende viltà per degenerazione, la quale alla nobiltà s'oppone.

338) Dizion. 5° Ed. .
DEGENERE.
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pag.104

DEGENERE.
Definiz: Add. Che non è secondo il proprio genere, Che degenera; e si usa tanto col compimento retto dalla particella Da, e anche A, quanto assolutam.
Dal lat. degener.
Definiz: § I. E per Proprio di persona degenere. –
Esempio: Salvin. Disc. 1, 185: Non credo già, che per uomo nobile quegli si abbia ad intendere che vanti i meriti de' suoi maggiori,... e all'ombra de' magnifici fatti di quelli copra la sua degenere e tralignante oziosità.
Definiz: § II. Detto di persona, famiglia, popolo, nazione, e simili, vale Che si è allontanato dal buon costume, dalla virtù dei maggiori. –
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 5, 124: Noi che insieme co' nostri collegati siamo disposti, e desiderosi di pace, per la comune salute, come è detto di sopra, avendo pure avere la guerra, la faremo di franco animo; e non saremo inferiori, e non saremo degeneri a' nostri maggiori, che ci hanno acquistato questo stato, e questa libertà.
Definiz: § III. Figuratam. per Dissimile, Differente, da ciò che è norma e regola. –
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 3, 55: Si dee accusare il principio di sì gran guerra, come principio ignobile e degenere dall'altissimo argomento eroico.
Esempio: E Fiorett. B. Proginn. 5, 226: Quanto simil principio sia degenere da' parti epici de' primi poeti greci e latini, ogni occhio il discerne.

339) Dizion. 5° Ed. .
DEGLUTIRE.
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pag.104

DEGLUTIRE.
Definiz: Att. usato anche a modo di Neutr. Inghiottire; ed è voce adoperata dai Medici.
Dal lat. deglutire.