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Volume 4 - Dizionario 5° Ed.
220) Dizion. 5° Ed. .
DIVULGATORE, e talora anche DIVOLGATORE.
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pag.787

DIVULGATORE, e talora anche DIVOLGATORE.
Definiz: Verbal. masc. da Divulgare e Divolgare. Chi o Che divulga.
Basso lat. divulgator. ‒
Esempio: Speron. Oraz. 3, 76: La qual paura tenendo a segno i divulgatori di così fatte diavolerie, fu occasion di un gran bene.
Esempio: Segner. Op. 4, 370: Se S. Prospero avesse dovuto dannare il Cassiano come un divolgatore di falsità, qual dubbio c'è che prima gli avrebbe scritto?
Esempio: Capp. Pens. Educ. 284: Tu quelle arti non istudiavi, e nessun libro a noi le descrisse; e noi meschini divulgatori della inerte parola, nè insegnare le sapremmo, nè definire nè intendere.

221) Dizion. 5° Ed. .
DIVULGATRICE, e talora anche DIVOLGATRICE.
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pag.787

DIVULGATRICE , e talora anche DIVOLGATRICE .
Definiz: Femm. di Divulgatore e Divolgatore. ‒
Esempio: Tass. Lett. 3, 219: Io mi vo imaginando che subito che la fama, divolgatrice de le buone e de le cattive novelle, ci avrà apportata a gli orecchi la partita del serenissimo signor Principe, voi ne verrete qui con la carrozza.

222) Dizion. 5° Ed. .
DIVULGAZIONE, e talora anche DIVOLGAZIONE.
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pag.787

DIVULGAZIONE, e talora anche DIVOLGAZIONE.
Definiz: Sost. femm. L'atto e L'effetto del divulgare, ne' suoi varj sensi.
Basso lat. divulgatio. ‒
Esempio: Fr. Guitt. Lett.: Il tutto lo ha cagionato la divolgazione del fatto.
Esempio: Tass. Lett. 2, 536: Io aspetto la ricompensa di quel dispiacere che mi ha portato la divolgazione de l'opere mie, così mal trattate.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 1, 67: Io non posso indurmi ad affermarlo sopra la sola e molte volte fallace divulgazione della fama.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 6: Dopo la prima divolgazion di quest'opera, sono comparite qui l'Epistole di Claudio Sarravio calvinista.
Esempio: Montecucc. Op. 1, 159: Serve alla segretezza la celerità, troncandosi per essa il tempo alla divulgazione delle cose.
Esempio: Marchett. Nat. Comet. 3: Dispiacquemi oltremodo questo accidente, e ciò non tanto per vedermi chiuso l'adito di poter soddisfare al mio proprio genio con la divulgazione della detta scrittura, quanto perchè ec.
Definiz: § E per Fatto o Notizia divulgata, Voce sparsa, e simili: ma non è comune. ‒
Esempio: Davil. Guerr. civ. 1, 21: Le cose che poscia sono seguite hanno aumentata in gran maniera la credenza a questa divolgazione.
Esempio: E Davil. Guerr. civ. 2, 234: Ma molto più di questa divulgazione, universalmente creduta falsa, empierono il re di sospetto le lettere di Monsignore di San Goart, ambasciadore suo residente alla corte di Spagna.

223) Dizion. 5° Ed. .
DIVULSO.
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pag.787

DIVULSO .
Definiz: Partic. pass. di Divellere. ‒
V. Divelto.
224) Dizion. 5° Ed. .
DIZIONARIETTO.
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pag.787

DIZIONARIETTO .
Definiz: Diminut. di Dizionario. Dizionario di mole piuttosto piccola.

225) Dizion. 5° Ed. .
DIZIONARINO.
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pag.787

DIZIONARINO .
Definiz: Diminut. di Dizionario. Dizionario di piccola mole, e per lo più compendioso.

226) Dizion. 5° Ed. .
DIZIONARIO.
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pag.787

DIZIONARIO.
Definiz: Sost. masc. Libro ove sono raccolte, alfabeticamente o metodicamente, e dichiarate, varie dizioni di una lingua: ed anche prendesi per Vocabolario. ‒
Esempio: Giambull. P. F. Orig. Ling. fior. 122: È egli però vero che tutte queste voci siano Aramee? Certissimo, gli risposi io. E che se ne mostra? mi soggiunse egli. Ed io: I dizionarj stessi caldei ed ebrei che si trovano oggi stampati.
Esempio: Segn. A. Lett. IV, 3, 315: Molti vocabolarj, onomastici, lessici, dizionarj, calepini, tesori ec.
Esempio: Monet. Poes. 298: Figliuol t'esorto andare a scuola, Acciò il maestro i libri a te dichiari, E cerca di studiare ogni parola; Chè per questo son fatti i dizionarj.
Esempio: Salvin. Annot. Murat. 1, 288: E ciò avviene in tutti i Dizionarj.
Definiz: § I. Figuratam. e in ischerzo. ‒
Esempio: Mont. Poes. App. 103: Trimuglio, che sapeva intero a mente Delle buone creanze il dizionario, Con molta grazia ec.
Definiz: § II. E in senso particolare, Dizionario dicesi a Qualsivoglia libro o opera in cui sieno brevemente esposti i termini proprj di alcun'arte, scienza, o parte di erudizione; ed altresì a Quello in cui sieno raccolti i nomi delle persone comecchessia più celebri, dei paesi, delle città ec., con un'acconcia notizia di essi, in servigio specialmente della storia. In questi sensi ha comunemente qualche aggiunto, che ne determina la natura o l'ufficio. ‒
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 161: Ella avrà il gran Dizionario istorico del Moreri,.... che basta per una notizia sommaria delle cose.
Esempio: E Magal. Lett. fam. appr.: Questa moda de' gran dizionarj viene in tanta voga, che tra pochi anni è facile, che non solamente in ogni scienza, ma in ogni professione, in ogni arte o meccanica o liberale, ve ne sia uno.
Esempio: Maff. Anfit. 145: In più manuscritti.... ho trovato citarsi un'opera del nostro Pacifico Archidiacono,.... e accennarsi che fosse una spezie di Dizionario geografico.
Esempio: Lastr. Agric. 3, 234: Savary nel suo Dizionario del Commercio.

227) Dizion. 5° Ed. .
DIZIONE.
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pag.787

DIZIONE.
Definiz: Sost. femm. Ciascuna di quelle Minime parti del dire o favellare significative di checchessia, delle quali è composto il ragionamento, e nelle quali si discioglie; Parola. Ma prendesi anche per Modo di dire, Maniera, Locuzione.
Dal lat. dictio, dictionis. ‒
Esempio: Fr. Giord. Pred. 260: La terza dizione dice omnem. Questa dizione importa ogne effetto.
Esempio: Stat. Art. Calim. II, 3, 25: E che, in qualunque parte del detto Statuto, o d'alcuno capitolo d'esso, fosse alcuna parola o clausula o capitolo o dizione dubitevole, o della quale si dubitasse,... steasi e stare si debbia.... al detto e dichiaragione de' Consoli della detta Arte.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 287: Alleluia è dizione ebraica, e secondo alcuni è interjectio laetantis;.... e oltre a ciò, questa dizione s'interpreta in due modi.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 7: E certo è strana cosa, s'egli è vero, Che di due dizïoni una facesse.
Esempio: Lett. Pros. Fior. IV, 1, 99: Si dubitava se e' lece si poteva dire, ponendolo come nome,.... e di questo domandavo io l'esempio, dicendo ancor io d'essere come sicuro che arete letta questa dizione in questo significato, ma non vi ricordar già del luogo.
Esempio: Cas. Pros. 2, 68: È dunque necessario di far sì con diligenza che l'uomo abbia a memoria le dizioni e le figure che si leggono negli autori.
Esempio: Varch. Gramm. 110: Devendo noi in questa prima parte favellare delle parti dell'orazione, le quali si comprendono tutte sotto questa parola dizione, devemo sapere che dizione è, secondo i gramatici, una voce articolata, cioè che si può scrivere, la quale significa alcuna cosa; e in somma dizioni si chiamano tutte quelle parti, delle quali si compongono, e nelle quali si risolvono l'orazioni.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 2, 549: Seguitando poi d'interpretarlo (il testo di Aristotile), dice che la dizione semplicemente si può congiugnere colla dizione figure, e colla dizione cause, e colla dizione muoversi.
Esempio: Lam. Dial. 23: Dizioni e maniere poco latine, o di latinità inferiore.
Definiz: § I. Per Modo di esprimersi, Dicitura, e simili. ‒
Esempio: Salvin. Casaub. 183: È la poesia un discorso illustre,.... le cui parti tra loro hanno abitudine e disposizione.... dichiarante la mente del dicente per via di dizione breve, ec.
Definiz: § II. E per Discorso, Orazione, nel senso de' Grammatici; ma non è comune. ‒
Esempio: Varch. Lez. Pros. var. 2, 111: Aristotile, dove favella verso il fine delle parti della dizione, e divide il nome in più spezie, non intende di quel propio di che al presente favelliamo noi.
Definiz: § III. Trovasi per Motto, Sentenza e simili. ‒
Esempio: Libr. Segr. Cos. Donn. 11: Sia scritta questa dizione o in uno pome, o in altra cosa, e siale data a mangiare, cioè Sator arepo tenet opera rotas.
Definiz: § IV. Trovasi per Ciascuna delle parti nelle quali è divisa un'opera; Libro. ‒
Esempio: Difend. Pac. 4: Questa presente opera.... diviserò per tre dizioni.
Esempio: E Difend. Pac. 265 t.: Qui finisce la terza dizione del Difenditore della pacie.

228) Dizion. 5° Ed. .
DIZIONE.
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pag.788

DIZIONE.
Definiz: Sost. femm. Signoria, Dominio, sopra un dato territorio; e il Territorio stesso sottoposto al dominio di chicchessia: comunemente Giurisdizione.
Dal lat. ditio, ditionis. ‒
Esempio: Difend. Pac. 1: Il frutto della pace qui sopradetto sì dolcemente gustarono,... che tutta la terra abitante sottomisero a loro dizione.
Esempio: Bemb. Stor. 2, 170: Permesso avea che chiunque della dizion sua volea per cagion di mercatanzia venire alla città, fare il potesse.
Esempio: E Bemb. Lett. 1, 41: Io ne sto superbo ed altero non altramente che faccia il Gran Turco del Cairo e di tutta la dizion del Soldano.
Esempio: Varch. Stor. 1, 125: Dal quale odio pensiamo ancora che nascesse che egli prima tutti i luoghi, onde passò, della dizione fiorentina a ruba e a fuoco mettere crudelmente lasciasse.
Esempio: Porz. C. Op. 194: Il Concilio si trasportasse in luogo posto nella dizione ecclesiastica, o si sospendesse.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 438: Disperava egli che 'l zelante, quantunque amorevole zio, dovesse smembrar di alcun ampio Stato la dizione ecclesiastica in favor de' parenti.

229) Dizion. 5° Ed. .
DO.
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pag.788

DO.
Definiz: Sost. masc. Term. di Musica. Prima nota della scala fondamentale; ed altresì il Segno che secondo la respettiva chiave sta a rappresentarla.
È modificazione di du (che era stato sostituito all'ut di Guido Monaco), derivata dall'essere la forma do più adatta di du all'emissione naturale della voce. ‒
Esempio: Vai Rim. 19: Canto, già fatto musico, Altro che 'l do, re, mi. Tra 'l fisico e 'l cerusico Passo la notte e 'l dì.
Esempio: Monet. Poes. 166: Col do, re, mi, fa, sol, che son le note Di musica, si forma l'armonia.
Esempio: Fag. Rim. 6, 171: Ma natura non sol, l'arte ci unì: Se tu canti la, sol, fa, mi, re, do; Ed io sto colle Muse a tu per tu.
Esempio: Saccent. Rim. 2, 183: Do, re, mi, fa, sol, la, Padre Pacini, La, sol, fa, mi, re, do.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 185: E quando Guido Monaco intentò Le famose do, re, mi, fa, sol, la, In Roma in questa sera si cantò Più d'un'aria nel tuono di be fa.
Definiz: § I. Prendesi altresì pel Tuono di do.
Definiz: § II. Do, re, mi, fa, sol, la, vale talvolta, ma soltanto in modo scherzevole, lo stesso che Musica. ‒
Esempio: Fag. Rim. 3, 98: Ma or che i pazzi sono tanti e tanti, Io credo che a curarne la metà, Il pover uomo (Pitagora) se n'andrebbe in canti. Però, senza il do, re, mi, fa, sol, la, Alla lor frenesia così rubella Pensò che la battuta basterà.

230) Dizion. 5° Ed. .
DOAGIO.
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pag.788

DOAGIO.
Definiz: Sost. masc. Nome che si diede a una Sorta di panno fine.
Così detto, perchè veniva da Douai, città della Francia, la quale da' nostri antichi s'italianizzava appunto in Doagio. ‒
Esempio: Rim. Ant. F. Folg. Gemign. 2, 172: Vestiti di doagio e di rascese.
Esempio: Burch. Son. 2, 18: Veggendomi vestito di doagio.
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 146: Di porpora coperto è riccamente, Di drappi d'oro ornati di doagio.
Esempio: Bern. Orl. 22, 51: Tutti senz'arme camminando adagio, Con molta vettovaglia, argento ed oro, Sopra cammelli e veste di doagio.
Esempio: Cecch. Samar. 2, 6: Credi tu Che non ci sieno, e più di sei, di questi Che vestono.... di doagio, Che di notte e di dì anco, a quattr'occhi Sapessin tor la borsa a uno?
Definiz: § E per Veste fatta di doagio. ‒
Esempio: Firenz. Rim. 2, 400: Vadine assetta, e vadine alla trista, In cioppa, in bernia, in gammurra o 'n doagio, La pare un san Giovanni Evangelista.

231) Dizion. 5° Ed. .
DOARIO.
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pag.788

DOARIO.
Definiz: Sost. masc. Term. legale, usato soltanto parlandosi di cose francesi. Quell'assegnamento che lo sposo, nell'occasione del matrimonio, faceva sui proprj beni alla sposa, pel caso di vedovanza.
Dal lat. barbaro doarium, sincope di dotarium; franc. douaire. ‒
Esempio: Guicc. Stor. 3, 449: E trentamila ducati, che per il doario si pagavano alla reina Bianca, stata moglie del re Luigi (così i Mss.; nelle edizioni citate la voce doario manca).

232) Dizion. 5° Ed. .
DOBLA.
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pag.788

DOBLA.
Definiz: Sost. femm. Nome che si diede a una Moneta d'oro, più specialmente moresca e spagnuola, di valuta varia secondo i luoghi ed i tempi. Si chiamò anche Doppia.
Dall'antiquato doblo per Doppio, perchè valeva il doppio di uno scudo. Spagn. dobla. ‒
Esempio: Malisp. Stor. fior. 155: Arrigo, ch'era venuto ricco di Tunisi, prestò al re Carlo XL m. doble d'oro.
Esempio: Pucc. A. Centil. 15, 29: E don Arrigo, per fargli piacere (al re Carlo), Sessantamilia doble, e più d'assai, Gli prestò.
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 124: La zecca di Tunizi batte moneta d'oro e d'ariento, e rende la moneta fatta in 15 dì, e fa doble d'oro a lega di carati 23 e mezzo d'oro fine per oncia.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 225: Di questa sorte [di moneta] mostra che assai ne battessero i Mori d'Affrica, e le chiamarono doble.... Potrebbesi credere, argumentando dal nome,... che ella valesse due delle monete d'oro che comunemente correvano, cioè de gli agostari; donde si potrebbe anche consequentemente conietturare, che per lo commerzio che avevano questi regni vicini insieme, oltre che furono i Mori già per alcun tempo signori, o almanco ebbero buona parte, in Sicilia, che egli avessero accommodate ed aggiustate in modo le loro monete, che elle rispondessero insieme. E certo è che quella che là e' chiamano oncia, come ella è a loro nome di moneta e non di peso, vale due fiorini e mezzo d'oggi, che sarebbe il medesimo che la dobla, quando ella valesse due agostari d'allora.
Esempio: Magal. Lett. At. 17: Mio fratello.... si era trovato a pagar parecchie di queste bevute visuali una dobla l'una.
Esempio: Adim. L. Sat. 214: Versa con larga man le doble a staia.
Esempio: Fag. Comm. 1, 129: Una bagattella trecento scudi? e in che moneta? O. In tante doble.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 1, 587: Bastava dir Soldi; come oggidì si fa nominando Doble, Zecchini, Ungheri, i quali non occorre chiamarli d'oro, perchè non ve n'ha se non d'oro.
Esempio: E Murat. Dissert. Antich. ital. 1, 613: La dobla d'oro di Spagna nel 1597 valeva L. 12 e mezzo di moneta di Modena: la dobla d'oro d'Italia, L. 12 e bolognini tre.... In Modena giunse a' dì nostri la dobla d'oro di Spagna.... a valere lire 50 di bolognini, e poscia con un maraviglioso salto giunse fino a lire 65.
Esempio: Galian. Mon. 112: Il Francese anche oggi usa i luigi d'oro, la Spagna le pezze e le doble.
Definiz: § E usata genericamente nel plur., per lo stesso che Denari, Quattrini. ‒
Esempio: Salvett. Rim. burl. 212: Chi in prigion con doble accanto Entra un diavol, n'esce un santo.
Esempio: Soldan. Sat. 30: In uccel di rapina ha 'l sentimento Ragionevol mutato il Dottor unto, Non più alla fante, ma alle doble intento.
Esempio: Menz. Sat. 5: Or lo comprendo, Che senza doble è falso l'argomento.

233) Dizion. 5° Ed. .
DOBLACCIA.
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pag.789

DOBLACCIA .
Definiz: Peggiorat. e Dispregiat. di Dobla, usato però scherzevolmente per lo stesso che Dobla. ‒
Esempio: Magal. Lett. 171: Se una volta ve ne capitasse uno,... farei forse la cascata di spenderci quella doblaccia.

234) Dizion. 5° Ed. .
DOBLETTA.
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pag.789

DOBLETTA .
Definiz: Diminut. e Vezzeggiat. di Dobla, usato però scherzevolmente per lo stesso che il positivo Dobla. ‒
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 194: Prestatemi, vi prego, Quattro doblette, e poi Vi chiamerò come volete voi.

235) Dizion. 5° Ed. .
DOBLETTO e, con forma oggi soltanto popolare, anche DOBRETTO.
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pag.789

DOBLETTO e, con forma oggi soltanto popolare, anche DOBRETTO.
Definiz: Sost. masc. Specie di tela massiccia, fatta di lino e di cotone, a righe rilevate, a spina, e simili; la quale viene a noi di Francia e d'Inghilterra. ‒
Esempio: Lipp. Malm. 2, 54: Il cacciator.... Avendo un vestituccio di dobretto, Ed un cappel di brucioli alla moda ec.
Esempio: Not. Malm. 1, 198: Dobretto. Intendiamo una specie di tela di Francia, fatta di lino e bambagia, che è il cotone filato. Si dice anche dobletto, da duplex; perchè nel tesserlo è fatto di doppia orditura e riempitura.
Definiz: § Si disse pure così una Specie di drappo di seta tessuto a corde, o a righe, alquanto rilevate. ‒
Esempio: Legg. Tosc. 6, 420: Lasciono libere le cataluffe alla siciliana, ermisini e dobretti alla napoletana, tabì con opere, broccati ed altri drappetti.
Esempio: Bellin. Bucch. 154: Per.... Tesserlo (il lino) come il raso ed il velluto, E farsene poi gli abiti e i calcetti, In cambio di muerri e di dobletti.

236) Dizion. 5° Ed. .
DOBLONE.
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pag.789

DOBLONE.
Definiz: Sost. masc. Moneta d'oro, più specialmente spagnuola, che propriamente valeva il doppio della dobla, benchè secondo i tempi variasse di valuta. Usato nel plur., sta talora genericamente per Denari, Quattrini. È forma accrescitiva di dobla.
Spagn. doblon. ‒
Esempio: Bertin. R. Rim. burl. 249: Se lei non mi vuol dar de' suoi dobloni, Dica di no, chè son contento anch'io; Ma non voglia accostar l'esca a' carboni.
Esempio: Monigl. Poes. dram. 3, 192: La si mantenga bella, Conservi i suoi dobloni.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 18, 36: Non di quartaruoli o di tornesi, Ma di zecchin, di piastre e di dobloni Avea pieni due saldi e bei cassoni.
Esempio: Saccent. Rim. 2, 183: O che importi quel foglio due quattrini, O che costi una botte di dobloni, Non l'ho a pagar?
Esempio: Nell. Iac. Astratt. 1, 4: Presi freddamente il doblone, e più freddamente feci l'imbasciata.

237) Dizion. 5° Ed. .
DOCCETTA.
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pag.789

DOCCETTA .
Definiz: Propriamente è Diminut. di Doccia; ma trovasi solo come nome di strumento chirurgico, usato nell'operazione della pietra, ed è la Guida scanalata. ‒
Esempio: Algh. Litot. 62: La prima spezie [di guide] è di quelle che sono alquanto cave e scanalate.... Queste guide da alcuni sono chiamate doccette, per esser simili a quei canaletti di terra, per li quali si fanno correre l'acque.

238) Dizion. 5° Ed. .
DOCCIA.
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pag.789

DOCCIA.
Definiz: Sost. femm. Canaletto di terra cotta, di pietra, di legno, di latta o altra materia, per lo più fatto a semicerchio e aperto di sopra, pel quale si fa correre l'acqua.
Probabilmente è forma dedotta dal sost. masc. doccio. ‒
Esempio: Malisp. Stor. fior. 16: Ordinarono e consigliarono che.... un altro de' nobili di Roma dovesse far fare,... le docce, perchè l'acqua venisse nella città per condotto da lunge sette miglia, al modo di quella da Roma.
Esempio: Pallad. Agric. 230: L'acqua si mena per forma di condotti fabbricati di pietra o di calcina, ovver per cannelle di piombo, ovvero per docce di legno d'ontano, ovver per gambiere di terra.
Esempio: Vill. G. 1, 53: Macrino fece fare il condotto dell'acqua in docce e in arcora.
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 10 t.: Dee fare il detto maestro tutte le doccie che mettono l'acqua nella citerna del palagio grande, e appiccalle.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 34: I buoni architettori hanno osservato, nel condurre queste acque, di farle cadere con doccie che sportino infuora, in lato che chi entra nello edifizio non si bagni.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. 46: Scavavano il pino, la picea e lo olmo per doccie d'acque.
Esempio: Galian. B. Vitr. 125: Nelle gole che sono sopra i gocciolatoj a' fianchi de' tempj, si hanno a scolpire delle teste di leoni distribuite in modo, che primieramente ne vengano alcune a dirittura sopra ogni colonna, e le altre in eguali distanze fra loro, in modo che corrispondano alle docce di mezzo.
Definiz: § I. E in senso particolare, Quel canale di latta, e talora di terra cotta o di pietra, il quale è posto lungo l'estremità dei tetti, o gronda, per raccogliere l'acqua piovana. ‒
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 1, 251: Fece fare archi da pilastro a pilastro, e sopra a quelli i tetti a frontespizio per mandar via l'acque piovane con docce di pietra murata sopra detti archi.
Esempio: Soder. Agric. 103: Conviene che questi lavori.... sieno.... secchi affatto, avanti che vi si cacci dentro (nella cisterna) l'acqua che si raccoglie dai tetti,... e che entra nelle docce, e poi passa per i doccioni che calano per i muri.
Definiz: § II. Per similit. e poeticam., Canale, Condotto, e talora anche semplicemente Rigagnolo, Fogna, e simili. ‒
Esempio: Dant. Inf. 14: Lor corso (delle lagrime che gocciano dal simbolico colosso) in questa valle si diroccia: Fanno Acheronte, Stige e Flegetonta; Poi sen van giù per questa stretta doccia Infin là ove più non si dismonta.
Esempio: E Dant. Inf. 23: Non corse mai sì tosto acqua per doccia A volger ruota di mulin terragno, ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 391: Per questa stretta doccia; cioè, per questo stretto rigagnolo.
Esempio: E But. Comm. Dant. 1, 593: Non corse mai sì tosto acqua per doccia; cioè, per canale.
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 51: Intanto lungo la corrente doccia Vider venire un pastorello smorto.
Esempio: Legg. Band. C. 28, 162: Le cartiere.... si trovano accese a pile, quando dovevano essere tassate a docce, o siano rami di acqua, che in esse da più parti influiscono.
Esempio: Mont. Poes. 1, 265: Giù per le docce congregar quel guazzo Rubicondo l'Erinni.
Definiz: § III. Per Tubo o Cannella, onde sgorga l'acqua. ‒
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 598: Con buona quantità di animali pecorini, vaccini e bovini, che beono alla fontana: ove bee altresì il pastore, che in bella attitudine piegandosi per accostar la bocca alla doccia dell'acqua, fa ben conoscere ec.
Definiz: § IV. Term. dei Medici. Caduta, Getto, d'acqua naturale, artificiale, o minerale, più spesso fatta per mezzo di qualche ordigno, su la persona, o sopra una determinata parte del corpo, a fine di medicare qualche malore. Usasi più spesso parlandosi di bagni, chè negli altri casi diciamo piuttosto Docciatura. ‒
Esempio: Ricett. Fior. G. 101: Tutti gli altri medicamenti.... si debbono comporre dallo speziale, all'ora che si hanno adoperare, e sono l'infusioni, i decotti,... l'embrocche o docce.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 59: Sono poi venuto a' bagni, e dopo molti accidenti che m'hanno impedito fino a ora, a punto di sotto la doccia m'è finalmente uscito di capo questo pensiero così molle, come vedrete.
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1370: Il che parimente si vede in coloro che tolgono la doccia dell'acqua di questo bagno in su 'l capo.
Esempio: Vett. Colt. 67: Di questa adunque tale erba, che è giovevole in più modi a' corpi umani, e s'usa molto ne' bagniuoli e docce artificiose da' medici, se ne truova gran quantità in un monte vicino a Carmignano.
Esempio: Bellin. Lett. IV, 1, 251: Con replicate doccie scottantissime si fece tanto, che finalmente iersera a qualche ora di notte stetti assai meglio.
Esempio: Targ. Viagg. 3, 398: Era.... mirabile [il bagno],... usato particolarmente in doccia nelle frigidità di stomaco e di fegato.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 59: Le docce di quest'acqua minerale non potendosi ottenere nel recinto del descritto edifizio, per mancanza di caduta, trovansi ec.
Esempio: E Bicchier. Bagn. Montecat. 225: Da tali cangiamenti fu preso coraggio per estendere il tempo delle immersioni e della doccia.
Definiz: § V. E pel Luogo stesso ov'è la doccia, Stanzetta, nei bagni, ove si prende la doccia. ‒
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 60: Lo spazio che è intercetto fra la fuga dei bagnetti delle due ale e la muraglia occidentale già detta, è occupato dalle docce pubbliche, che pure vi sono distinte per gli uomini e per le donne.
Esempio: E Bicchier. Bagn. Montecat. appr.: Alla galleria delle docce ed ai bagni si conduce l'acqua minerale per canali coperti.
Definiz: § VI. Term. delle Arti. Strumento adoperato da' falegnami per allargare e ridur lisci i buchi. ‒
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 53, 1: Docce. Diconsi alcuni strumenti, spezie di scarpelli, che dal principio sono alquanto larghi e vanno tuttavia ristrignendo, torti a guisa di doccia, coll'estremità de' lati tagliente. Di questi strumenti si servon coloro che lavorano legname, per allargare i buchi e' fori, girandogli per entro i medesimi allo stesso modo che si fa de' succhielli, ed insieme far divenire puliti e lisci gli stessi buchi o fori.
Definiz: § VII. A doccia, posto avverbialm. col verbo Bere a doccia, vale figuratam. Largamente, In copia. ‒
Esempio: Menz. Poes. 2, 197: Tutti crediam ber l'Ippocrene a doccia.
Definiz: § VIII. Per doccia, trovasi usato nel senso stesso che Per lambicco, cioè Per quell'angusto canale che aderisce alla campana da stillare. ‒
Esempio: Ristor. Comp. Mond. 84: Vuole che l'acqua si faccia nel monte, nel modo che si fae l'acqua rosata delle rose nella campana, chè monta lo fumo su e risolvesi in acqua, la quale scende giù, ed esce fuori per doccia.
Definiz: § IX. Dare altrui la doccia, vale propriamente Sottoporlo alla doccia; e per similit. e in ischerzo, Gettargli molta acqua addosso. ‒
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 59: Come a pazzi, lor detti la doccia, E non se ne perdè manco una goccia.

239) Dizion. 5° Ed. .
DOCCIANTE.
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DOCCIANTE.
Definiz: Partic. pres. di Docciare. Che doccia.
Definiz: § E in forma d'Add. Trovasi per Cadente, Scorrente giù, in copia. ‒
Esempio: Buson. Gubb. Avvent. Cicil. 166: In prima piagniere con docciante (doccianti) lagrime e sospiri si conviene all'animo mio.