Lessicografia della Crusca in rete

Volume 5 - Dizionario 4° Ed.
200) Dizion. 4° Ed. .
TEMONE.
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pag.29

TEMONE.
Definiz: V. A. Timone. Lat. temo. Gr. ἐφόλκιον.
Esempio: Franc. Barb. 259. 24. Or torna su, e poni D'arbore, e di temoni Vele grandi, e veloni.
Esempio: E Franc. Barb. 275. 18. L'un temon leva suso, L'altro leggier tien giuso.

201) Dizion. 4° Ed. .
TEMONIERE, e TEMONIERO.
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pag.29

TEMONIERE, e TEMONIERO.
Definiz: V. A. Timoniere.
Esempio: Franc. Barb. 257. 21. Pedotte, e temonieri.

202) Dizion. 4° Ed. .
TEMORE.
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pag.29

TEMORE.
Definiz: V. A. Timore, Tema. Lat. timor. Gr. φόβος.
Esempio: Amm. ant. 40. 7. 11. Questo cotale temore è coltello messo nel lato mio.

203) Dizion. 4° Ed. .
TEMOROSAMENTE.
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pag.29

TEMOROSAMENTE.
Definiz: Avverb. Con timore. Lat. timide. Gr. φοβερῶς.
Esempio: G. V. 7. 9. 7. Tutti temorosamente dissono di sì.

204) Dizion. 4° Ed. .
TEMOROSISSIMO.
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pag.29

TEMOROSISSIMO.
Definiz: Superl. di Temoroso. Lat. timidissimus. Gr. φοβερώτατος.
Esempio: Fiamm. 3. 66. Con temorosissimo caldo sì m'infiammava l'animo, che quasi ad atti rabbiosissimi m'induceva.

205) Dizion. 4° Ed. .
TEMOROSO.
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pag.29

TEMOROSO.
Definiz: V. A. Add. Pieno di timore, Timoroso. Lat. timidus, pavidus. Gr. φοβερός.
Esempio: Coll. SS. Pad. Quando con temoroso cuore contempliamo la sua potenzia, colla quale tutte le cose governa, tempera, e regge.
Esempio: Fiamm. 1. 85. Poste con umil cuore le ginocchia in terra, così temorosa incominciai.
Esempio: Petr. cap. 7. E la fronte, e la voce a salutarti Mossi or temorosa, e or dolente.
Esempio: Guid. G. E' non vi ebbe intra loro tanto forte ec. che e' non avesse l'animo dubbievole, e temoroso.
Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 78. Ch'omo, ch'ama di core, è temoroso.
Esempio: E Rim. ant. Dant. Maian. appresso: Ver la mia donna son sì temoroso ec.
Definiz: §. Per Inducente timore, Spaventoso. Lat. terribilis, horribilis. Gr. ἐκπληκτικός, δειμαλέος.
Esempio: Libr. Viagg. Aperse la sepoltura, e uscinne un corpo brutto, e sozzo, e temoroso, il quale strangolò il detto giovane, e la città, e 'l paese innabissóe.

206) Dizion. 4° Ed. .
TEMPACCIO.
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pag.29

TEMPACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Tempo; Cattivo tempo.
Esempio: Cron. Morell. 282. Piglia degli otto dì una volta a tai tempacci una barba di gengiovo in conserva, e bevi mezzo bicchiere di malvagía.

207) Dizion. 4° Ed. .
TEMPELLAMENTO.
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pag.29

TEMPELLAMENTO.
Definiz: V. A. Il tempellare.
Definiz: §. Per metaf. vale Vacillamento, Ambiguità. Lat. vacillatio. Gr. παραφορά.
Esempio: M. V. 3. 2. Procacciò con ismisurati doni nel continuo tempellamento del Papa per lo suo aiuto.

208) Dizion. 4° Ed. .
TEMPELLARE.
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pag.29

TEMPELLARE.
Definiz: V. A. Pianamente crollare, Dimenare.
Esempio: Morg. 27. 50. Tutto il dì tempellaron le campane, Senza saper chi suoni a morto, o festa.
Definiz: §. I. Per metaf. vale Far vacillare, Tenere ambiguo, intra due, irresoluto.
Esempio: Cron. Morell. E dall'altro lato tempellava la mente l'ambizion della signoria.
Definiz: §. II. In signific. neutr. vale Vacillare, Stare ambiguo. Lat. vacillare, titubare. Gr. παραφέρεσθαι, ἀπορεῖν.
Esempio: M. V. 3. 6. E però tempellavano negli animi tra 'l sospetto, e la paura.

209) Dizion. 4° Ed. .
TEMPELLATA.
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pag.29

TEMPELLATA.
Definiz: Tempello.
Esempio: Luig. Pulc. Bec. 22. Se tu vuo' la più bella tempellata, Noi verremo a sonarti una brigata.

210) Dizion. 4° Ed. .
TEMPELLO.
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pag.29

TEMPELLO.
Definiz: Suono interrotto, o a stento di campane, o d'altro strumento. Lat. tinnitus. Gr. βόμβος.
Esempio: Tac. Dav. Perd. eloq. 416. Io torrei anzi l'impeto di Gracco, e la maturezza di Grasso, che i ricci di Mecenate, e i tempelli di Gallione (quì per metaf.)

211) Dizion. 4° Ed. .
TEMPELLONE.
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pag.29

TEMPELLONE.
Definiz: Uomo grosso, che faccia il goffo; ed anche si dice di Chi sta irresoluto, non conchiude, e si lascia sopraffar da' negozj.

212) Dizion. 4° Ed. .
TEMPERA, e TEMPRA.
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pag.29

TEMPERA, e TEMPRA.
Definiz: Consolidazione artifiziale, Induramento fatto con artifizio; e dicesi per lo più del Ferro, che bollente è stato tuffato in acqua, o altro liquore per consolidarlo.
Esempio: Vit. Plut. Aveva una corazza di ferro con pietre, e una spada di maravigliosa tempera.
Definiz: §. I. Per Qualità, Maniera.
Esempio: Petr. son. 28. E fiumi, e selve sappian di che tempre Sia la mia vita.
Esempio: E Petr. canz. 13. 2. E tende lacci in sì diverse tempre ec.
Esempio: Boez. Varch. 5. rim. 3. Ma non può chiusa in questo carcer cieco Col lume oppresso, e bieco Veder la mente tutte umane tempre.
Definiz: §. II. Per Canto, Consonanza.
Esempio: Petr. canz. 4. 4. Nè mai in sì dolci, o sì soavi tempre Risonar seppi gli amorosi guai.
Esempio: Dant. Par. 10. Così vid'io la gloriosa ruota Muoversi, e render voce a voce in tempra.
Esempio: E Dan. Par. 14. E come giga, ed arpa in tempra tesa Di molte corde fan dolce tintinno.
Definiz: §. III. Tempera, si usa anche assolutam. per Disposizione.
Esempio: Bocc. g. 6. f. 18. Il Re, che in buona tempera era, fatto chiamar Tindaro, gli domandò, che fuor traesse la sua cornamusa.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 6. Chi sapesse la disposizione de' signori, quando fossono di buona tempera.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 7. Io non sono oggi in tempera Da far quistione.
Esempio: Car. lett. 2. 95. Quanto alla burla, io non son punto in questa tempera.
Definiz: §. IV. Tempera, dicono i pittori, ogni Liquore, o sia colla, o chiara d'uovo, con che liquefanno i colori; onde Dipignere a tempera, o Lavorare a tempera, vale Dipignere ec. co' colori liquefatti nella suddetta maniera senza mescolarvi olio.
Esempio: Varch. Lez. 215. Oltra le diverse maniere, e modi di lavorare, e colorire in fresco, a olio, a tempera, a colla, e a guazzo.
Esempio: Borgh. Rip. 170. Questa (pittura) in tre maniere operando si manda ad effetto, e queste sono lavorando a fresco, a tempera, ed ultimamente a olio.
Definiz: §. V. Tempera della penna, che più comunemente si dice Temperatura, è quel Taglio , che se le fa per renderla atta allo scrivere.
Esempio: Dant. Inf. 24. Ma poco dura alla sua penna tempra.

213) Dizion. 4° Ed. .
TEMPERAMENTO.
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pag.30

TEMPERAMENTO.
Definiz: Il temperare. Lat. temperamentum. Gr. κρᾶσις.
Esempio: Mor. S. Greg. Per singolar medicina di Dio, e per singolare temperamento di dolore.
Definiz: §. I. Per Governo, Modo di reggere, o guidare.
Esempio: Com. Inf. 17. Quegli domandò il carro del padre, e 'l temperamento de' cavalli.
Definiz: §. II. Per Misura.
Esempio: Liv. dec. 3. Nè guardava spesa, nè temperamento, purch'elli se li potesse fare obbligati.
Definiz: §. III. Per Compenso, Ripiego.
Esempio: Dav. Scism. 33. Parendogli aver trovato certo temperamento, lo volle al Re dire.
Esempio: Gal. Sist. 94. Potremmo trovarci questo, o altro temperamento, che supplisse in vece di quelle, come accade nell'Egitto dell'inondazione del Nilo.
Esempio: E Gal. Sist. 379. Non vi gettate del tutto al disperato, signor Simplicio, che forse ci è ancora qualche temperamento per le vostre difficultà.
Definiz: §. IV. Per Mescolamento.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. Poi vennero a tanto, che questa fanciulla la si manicava senza altro temperamento.
Definiz: §. V. Per Combinamento, o Accoppiamento di qualità. Lat. temperatura, temperamentum. Gr. κρᾶσις.
Esempio: Tratt. gov. fam. In ogni lor cibo erano questi due temperamenti solventi ciascuna indisposizion corporale.
Esempio: Cr. 2. 17. 1. Quando il caldo, e secco si mischia all'umido, e al freddo, si fa un temperamento.
Esempio: Tes. Br. 2. 33. Siccome il temperamento, che accorda la diversità di essi elementi, e fa li corpi ingenerare, e nascere, e vivere, così il distemperamento di loro li corrompe, e li fa morire.
Definiz: §. VI. E per Qualità, e Stato del corpo; che anche diciamo Complessione.

214) Dizion. 4° Ed. .
TEMPERANTE.
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pag.30

TEMPERANTE.
Definiz: Che tempera. Lat. temperans. Gr. συγκιρνῶν.
Esempio: Amet. 42. Diana gli aspri fochi temperante Colle sue onde, e con arco protervo Chi la volesse offender minacciante.
Esempio: E Amet. 74. Nel quale temperante Apollo i veleni freddi di scorpione, sicura, e sola una notte dormiva.
Definiz: §. Talora vale Che ha la virtù della temperanza.
Esempio: Salvin. disc. 1. 123. Il temperante, che ha acquistato l'abito, giunge nella medesima astinenza a godere.

215) Dizion. 4° Ed. .
TEMPERANZA,
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pag.30

TEMPERANZA,
Definiz: e anche talora presso i poeti TEMPRANZA. Virtù morale. Lat. temperantia. Gr. σωφροσύνη.
Esempio: Com. Par. 21. Temperanza ec. è strignimento del disordinato appetito nella potenza concupiscibile.
Esempio: E Com. Par. appresso: Temperanza è signoreggiamento di ragione contra libidine, e contra gli altri non diritti impeti dell'animo.
Esempio: Tes. Br. 7. 23. Temperanza è quella signoría, che l'uomo ha contra lussuria, e contra agli altri movimenti, che sono disavvenevoli.
Esempio: Albert. cap. 55. Temperanza è signoría della ragione contro alla libidine, e contro agli altri increscevoli movimenti.
Esempio: S. Ag. C. D. Coperse, e condíe la sua temperanza con bel motto, e giucando.
Definiz: §. I. Temperanza, per Temperamento.
Esempio: Dant. Purg. 30. Sicchè per temperanza di vapori L'occhio lo sostenea lunga fiata.
Esempio: Boez. Varch. 4. rim. 6. Questa tempranza ciò, che spirar suole Vita nel mondo, a lunghi giorni, e brevi Produce, e nodre.
Definiz: §. II. Per Modestia.
Esempio: G. V. 7. 27. 3. Con grande temperanza, e savie parole ritenne il Re.
Definiz: §. III. Per Moderazione.
Esempio: Mor. S. Greg. Almeno per la temperanza della correzione ritornino a stato di salute.

216) Dizion. 4° Ed. .
TEMPERARE,
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pag.30

TEMPERARE,
Definiz: e per sincope TEMPRARE, per lo più presso i poeti. Dar la tempera; e si usa anche nel neutr. pass. Lat. temperare. Gr. συγκρινᾶν.
Esempio: Pallad. Lugl. 5. Chi facesse bidenti ec. di ferro all'arare, e cignessegli di sangue di becco, e quando fabbricano, gli vi temperasse entro ec.
Definiz: §. I. Temperare, figuratam.
Esempio: Dant. Inf. 27. Come 'l bue Cicilian, che mugghiò prima Col pianto di colui (e ciò fu dritto) Che l'avea temperato con sua lima.
Esempio: But. ivi: Che l'avea temperato con sua lima, cioè, che l'avea fatto con suo artifizio.
Definiz: §. II. Temperare, per Concordare. Lat. constituere, convenire, pacisci. Gr. συμφωνεῖν, διομολογεῖσθαι, συμβάλλειν.
Esempio: G. V. 9. 80. 4. Come furono in Pisa, come era temperato, la detta spia scoperse al Conte, e agli anziani del detto corriere.
Definiz: §. III. Temperare, per Correggere, o Adeguare il soverchio di checchessia colla forza del suo contrario.
Esempio: Coll. SS. Pad. In tal modo, che quello spiritual vino, che rallegra il cuor dell'uomo, non siamo lasciati bere, senza temperarlo con essa.
Esempio: Dant. Purg. 28. Vago già di cercar dentro, e dintorno La divina foresta spessa, e viva, Ch'agli occhi temperava il nuovo giorno.
Esempio: But. ivi: Temperava il nuovo giorno, cioè rendeva temperato lo splendore del nuovo dì, ch'era venuto.
Esempio: Mor. S. Greg. Temperando la bilancia dall'una parte, e dall'altra, essa santa Scrittura non paia grave a' lettori per troppa sottile esaminazione.
Esempio: Sen. ben. Varch. 6. 23. Quelle cose ec. che temperano egualmente il mondo, s'accendano in un tratto, e si abbrucino.
Definiz: §. IV. Temperare, per Moderare, Raffrenare. Lat. temperare, moderari.
Esempio: Bocc. nov. 79. 15. A gran fatica si temperò di riservarsi di richiederlo, che essere il vi facesse.
Esempio: E Bocc. nov. 94. 22. Temperò onestamente il suo fuoco.
Esempio: E Bocc. nov. 98. 7. Raffrena il concupiscibile appetito, tempera i disiderj non sani.
Esempio: G. V. 11. 23. 4. Fu giusto per temprare la soperchia ambizione del frate.
Esempio: Coll. SS. Pad. Quando con temoroso cuore contempliamo la sua potenza, colla quale tutte le cose governa, tempera, e regge.
Esempio: Dant. Inf. 24. In quella parte del giovinetto anno, Che 'l sole i crin sotto l'Aquario tempra.
Esempio: E Dan. Par. 22. Quindi m'apparve il temperar di Giove Tra 'l Padre, e 'l Figlio.
Esempio: Petr. canz. 18. 2. Oh se questa temenza Non temprasse l'arsura, che m'incende.
Definiz: §. V. Temperare, per Unir le voci degli strumenti, accordargli anche col canto.
Esempio: F. V. 11. 101. Giovanni dell'Agnello, che con Giovanni dell'Aguto avea temperata la cetera ec. (quì figuratam. e vale: col quale era segretamente d'accordo)
Esempio: Petr. canz. 38. 2. Temprar potess'io in sì soavi note I miei sospiri, ch'addolcisson l'aura (quì per similit.)
Esempio: Boez. G. S. 91. Temperando le corde a suon aguto Dello strumento.
Esempio: Boez. Varch. 3. rim. 12. Ivi alle corde amate Temprando i dolci omei.
Esempio: Morg. 28. 47. E per Delo, e per Delfo, e pel tuo cinto, Ti prego, che tu temperi la lira.
Definiz: §. VI. Temperar la penna, dicesi dell'Acconciarla all'uso di scrivere.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 163. Comperò non una penna, ma un mazzo di penne, e penonne a temperare una gran brigata bene un dì.
Esempio: Bern. rim. 1. 67. E mentre il ferro a temprarla s'arruota (la penna)
Esempio: Menz. sat. 3. Forse che nella curia il padre, o l'avo Fe un po' di roba in un temprar di penne?
Definiz: §. VII. Temperare, per Preparare nel signific. del §.
Esempio: Fiamm. 2. 1. La nimica fortuna a me di nascoso temperava i suoi veleni.
Definiz: §. VIII. Per Mescolare, Rimestare.
Esempio: Pallad. Genn. 21. Togli ec. libbre di mele ottimo, e ogni cosa insieme tempera.
Definiz: §. IX. E per Regolare.
Esempio: Segr. Fior. stor. 3. 78. Temperava l'oriuolo di palagio in quel tempo, che Simone si tormentava, e che i cittadini si ragunavano, uno Niccolò da san Friano.

217) Dizion. 4° Ed. .
VENTICELLO.
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pag.232

VENTICELLO.
Definiz: Dim. di Vento; Vento piacevole. Lat. ventulus. Gr. ἀνεμίδιον.
Esempio: Bocc. intr. num. 57. Quivi sentendo un soave venticello venire ec. si puosero in cerchio a sedere.
Esempio: E Bocc. nov. 17. 29. Si stava ad una finestra volta alla marina a ricevere un venticello, che da quella parte veniva.
Esempio: Menz. rim. 1. 92. Or chi sveglia pel cielo Un venticel soave Apportator di calma?

218) Dizion. 4° Ed. .
VENTICINQUE.
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pag.232

VENTICINQUE.
Definiz: Nome numerale, che contiene cinque sopra venti. Lat. vigintiquinque. Gr. εἰκοσιπέντε.
Esempio: Bocc. nov. 79. 9. Ordinarono una brigata forse di venticinque uomini.
Esempio: Fir. As. 281. Capitai nelle mani d'un poveretto ortolano comprato venticinque lire.

219) Dizion. 4° Ed. .
VENTICINQUE MILA.
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pag.232

VENTICINQUE MILA.
Definiz: Nome numerale; Venticinque migliaia. Lat. quinque ac viginti millia. Gr. δισμύριοι καὶ πέντε.
Esempio: Tac. Dav. ann. 1. 130. A Sosibio, soggiunse Vitellio, diasene venticinque mila.