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4° Edizione
Diz Giu. totali
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140) Dizion. 4° Ed. .
RINNEGATO
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pag.197



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Esempio: Tratt. pecc. mort. Colui è bene rinnegato, che la terra, che egli tiene di suo signore, mette nelle mani di suo nimico.
141) Dizion. 4° Ed. .
DILAVARE
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pag.114



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Esempio: Tratt. pecc. mort. Mangiare alcuna piccola cosa, non però pane, ma o frutta, o confezione, acciocchè 'l vino non dilavi lo stomaco.
142) Dizion. 4° Ed. .
PRESUNZIONE.
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pag.713



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Esempio: Tratt. pecc. mort. Presunzione ec. è quando uno si mette a fare quelle cose, che sono sopra la sua facultà, e potenza.
143) Dizion. 4° Ed. .
ODIO
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pag.386



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Esempio: Tratt. pecc. mort. Odio si è avere in detestazione, e abbominazione il prossimo, o disiderar male ad altri, non a debito fine.
144) Dizion. 4° Ed. .
LECCHERÍA.
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pag.37



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Esempio: Tratt. pecc. mort. Di grande lecchería di gola avviene, che l'uomo, ch'è forte, e sano ec. chiede la vivanda come bestia muta.
145) Dizion. 4° Ed. .
CONFEZIONE
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pag.755



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Esempio: Tratt. pecc. mort. Mangiare alcuna piccola cosa, non però pane, ma o frutta, o confezione, acciocchè 'l vino non dilavi lo stomaco.
146) Dizion. 4° Ed. .
COZZONE
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pag.855



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Esempio: Tratt. pecc. mort. La sesta è in celare verità della cosa, che l'uomo vuol vendere, siccome fanno que' cozzoni di cavalli, ec.
147) Dizion. 4° Ed. .
ESECUTORE.
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pag.306



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Esempio: Tratt. pecc. mort. La terza rama di avarizia si è rapina, che ha molti ramuscelli; lo primo è de' malvagi esecutori de' testamenti.
148) Dizion. 4° Ed. .
INSTABILITÀ INSTABILITADE, e INSTABILITATE
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pag.866



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Esempio: Tratt. pecc. mort. Quando ciarla assai assalito dall'accidia, non per necessità, o per utilità, che seguiti, ma per pigliare qualche piacere, e chiamasi instabilità.
149) Dizion. 4° Ed. .
FALÒ
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pag.339



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Esempio: Tratt. pecc. mort. Abbia molta famiglia, begli cavalli, e grandi magioni, e ricche possessioni, e faccia di se grande falò, e vista alle genti.
150) Dizion. 4° Ed. .
MINESTRELLO
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pag.248



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Esempio: Tratt. pecc. mort. Fanno più grandi peccati, come sono le menzogne di lusinghieri, e di minestrelli giullari, e de' truffatori, che dicono le buffe.
151) Dizion. 4° Ed. .
GABBARE.
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pag.558



1) id: 258de456255340f991e1631a3b476951)
Esempio: Tratt. pecc. mort. Ancora fa peggio, che egli si gabba, e fa sceda de' ricchi, e de' buoni, e de' santi, e giusti uomini.
152) Dizion. 4° Ed. .
SCEDA
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pag.372



1) id: 69345c7f81ab42f3a36622eaa44b5c4f)
Esempio: Tratt. pecc. mort. Ancora fa peggio, che egli si gabba, e fa sceda de' ricchi, e de' buoni, e de' santi, e giusti uomini.
153) Dizion. 4° Ed. .
RAMPOLLO.
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pag.61



1) id: 06cd53bd93e54e9f9bc6073f878edc1f)
Esempio: Tratt. pecc. mort. Lo sesto rampollo di questo ramo sì è rubellamento, cioè quando l'uomo è rubello a tutti quelli, che lo suo bene vogliono.
154) Dizion. 4° Ed. .
DETRAZIONE
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pag.83



1) id: 0f27be5bd1d441c9809ee0039de79380)
Esempio: Tratt. pecc. mort. Detrazione è dir male occulto d'altri, non avendo alcun debito fine, e non essendo presente colui, di chi si dice tal male.
155) Dizion. 4° Ed. .
INDOVINO
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pag.802



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Esempio: Tratt. pecc. mort. Egli crede più, che non dee, come fanno gl'indovini, ed i sortieri, ed incantatori, e tutti quelli, che adoperano per arte diabolica.
156) Dizion. 4° Ed. .
MUSARDO
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pag.309



1) id: b8264ffbd98b4a8db4692b41c440a4b2)
Esempio: Tratt. pecc. mort. Donne, e donzelle ec. che sovente si parano, e s'apparecchiano più contamente, e più disonestamente per far musare, e badare i musardi.
157) Dizion. 4° Ed. .
RUBELLAMENTO.
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pag.278



1) id: deacd68f2f07446ea6eff4b773487577)
Esempio: Tratt. pecc. mort. Lo stesso rampollo di questo ramo sì è rubellamento, cioè quando l'uomo è rubello a tutti quelli, che lo suo bene vogliono.
158) Dizion. 4° Ed. .
GABBA.
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pag.557



1) id: 8419896e19c846598f7c334bcf183e4f)
Esempio: Tratt. pecc. mort. Come sono le menzogne di lusinghieri, e di ministrelli ec. che dicono le buffe, le menzogne, e le gabbe, e le risa.
159) Dizion. 4° Ed. .
SCANDALO, e SCANDOLO
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pag.358



1) id: bac9a69ae5654eaa9e3231b72f644d83)
Esempio: Tratt. pecc. mort. Scandalo è un parlare, o operar men che bene, cioè il quale dà ad altri cagione di cadimento spirituale, cioè in peccato.