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5° Edizione
Diz Giu. totali
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19317 0 19317 occorrenze
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20) Dizion. 5° Ed. .
G,
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pag.1



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Definiz: § II. G sol re ut, è lo stesso che Gisolreutte. –


3) id: ae1ed24caa304503bc6832dfc8d94b8c)
Esempio: Papin. Lez. Burch. 73: Osservate attentamente come il nostro Burchiello, in grazia della venerabile antichità, dice Gaio, come lo dicevano gli antichi, i quali avevano maggior piacere della G, che della C.


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Esempio: Salv. Avvert. 1, 282: Il c e 'l g da certi popoli non si posson pronunziare.


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Esempio: Bemb. Pros. 69: Alquanto spesso e pieno suono appresso rende la F: spesso medesimamente e pieno, ma più pronto, il G.


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Definiz: § I. La lettera G nel diagramma musicale antico indicava il Sol in quarto spazio della chiave di basso, se era maiuscola; se era minuscola, indicava il Sol in seconda riga della chiave di violino; la g minuscola raddoppiata indicava il Sol sopra le righe. –


7) id: 286d0ca342c9450d931ebb9e8a176f02)
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 263: Sono dolci comunemente quelle parole le quali hanno assai vocali, e dell'altre lettere il g, il c, lo l, lo f, lo m fanno dolcezza, tali sono amore, giovare;...... e di queste fa dolcezza qualcuna innanzi all'altra, come lo l innanzi al c in questa parola dolce, dinanzi al g, come involge; il g innanzi allo l, voglia, scoglio, e simili. Aspre certamente sono quelle nelle quali è lo r.... innanzi al g e doppo, come gorgo, agro.... Lo s ancora fa il suono insuave ed aspro dinanzi al t, nel principio della parola, innanzi al c, al g, al p, al q, al t, allo f, allo m, come in questa parola storpio, scoglio, sgraziato, sfogo.


8) id: 92147034832046418dd0aa3d12f9db88)
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 31: Il G corre la medesima sorte del C, e segna due suoni, l'uno muto, ottuso e rotondo, come in garbo, gostanza, gusto e grotta; l'altro chiaro, acuto e sonante, come in gente, generoso, ginepro. Ma acciocchè e' suoni ottuso, se gli aggiugne l'H, scrivendo gheppio, gherone, ghianda, ghiotto, ghirlanda: e se dee sonar chiaro, si contrassegna con I; già, giallo, giogo, e giusto.


9) id: 27c4860fcd8d4411a8d7b1b0abf9ec4c)
Esempio: Don. Tratt. Enarm. 336: Il D senza punto fa quarta, e quinta con G sol re ut, e terza minore e sesta maggiore con.... mi.


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Esempio: E Salv. Avvert. appr.: E quando pure sforzar si vogliono o da vero o per gabbo, il c e 'l g in suono vicino a quel della s e del c, o quel della s e del g, mal lor grado son trasportati; scipolla, fansciullo, mansgiare, e sgiusgiola, che è quasi natio a' Franceschi.


11) id: 2480fd6890694883a9ba0a13d500b868)
Esempio: Don. Tratt. Enarm. 331: I tasti neri dell'armonia ipolidia sono accordati come ne' cembali comuni, salvo che tra G ed A qui c'è l'a la mi re col b molle.


12) id: 760b5c12f45e4292baab8ff275a01441)
Esempio: E Don. Tratt. Enarm. appr.: Nella fronte del tasto B ipolidio,..... si può notare col rosso il C lidio, al quale corrisponde detta voce; nel G il D, e così l'altre di mano in mano.


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Esempio: E Don. Comp. Music. 30: Mi par anco molto a proposito di due sistemi segnare l'uno col nero.... e l'altro col rosso: il che riuscirà molto commodo per notare quelle voci metaboliche che cadono in amendue tra il G e l'A, e tra il D e l'E.


14) id: ed5be8cbc8614d75ac0392a942d0593a)
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Lament. 188: Mutata la R in L si fece facilmente lifriggerio. Ma perchè la difficoltà potrebbe piuttosto battere sopra quei due GG, dico che, quand'anche non si fossero trovati esempj, ognuno però poteva restar persuaso, che questa voce era secondo il gusto de' nostri vecchi, riflettendo che essi sovente raddoppiavano il G nelle voci, come si vede in reggia, brivileggio, Cartaggine, rifuggio, ec., e molto più nella voce fugga per fuga usata dal Boccaccio.


15) id: 6a97b289348d47d1bb752f3c32f7f7a5)
Definiz: lettera palatina, la settima dell'alfabeto e la quinta delle consonanti, che i grammatici dicono mute. Pronunziasi Gi, e si fa di gen. masc., e anche femm. Per l'affinità del suono il G si sostituisce in molte voci al C e alla Z, dicendosi Gastigare e Castigare, Luogo e Loco, Lagrima e Lacrima, Servigio e Servizio, Palagio e Palazzo. Innanzi alle vocali A, O, U, ha suono più muto e più rotondo, come in Gala, Gora, Gusto: innanzi alle vocali E ed I si manda fuori più ammollita, come in Gelido, Giro; ma per darle il suono che ha colle altre tre vocali, le poniamo l'H dopo, come in Ghermire, Ghiaccio; in quel modo che per darle il suono ammollito avanti all'A, E, U, si pone tra essa e queste vocali un I, scrivendo Giacere, Giogo, Giubba. Si assimila alla lettera M, come in Domma, Flemma; e talora, nel mezzo della parola, davanti a vocale sparisce, come in Reale per Regale, in Sciaurato per Sciagurato, in Reina per Regina. Talvolta si cangia in V, come Fragola in Fravola. Seguita dalle vocali ia colle quali formi sillaba, talora si cambia popolarmente in D; come ad es., Ghiaccio in Diaccio, Giacere in Diacere, Giacinto in Diacinto. Non si pone il G avanti ad altre consonanti che alla L, alla N, alla R, nella stessa sillaba, e perde alquanto del suo suono, come in Gloria, Ignavia, Grazia. Ammette avanti di sè nel mezzo della parola, ma in diversa sillaba, la L, N, R, come Volgere, Fango, Argine. La S le va avanti nel principio della parola o della sillaba, come in Sgabello, Sgherro, Sgorbio, Sgualdrina. Ng, dinanzi ad E ed I, o si conserva, o per metatesi diventa Gn, come Ungere e Ugnere, Angiolo e Agnolo, Piangere e Piagnere. –
21) Dizion. 5° Ed. .
FERCOLO e FERCULO.
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pag.756



1) id: bddb19b1c29346a0b870110d4bc57350)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 3, 24: Il ferculo era come una barella ripiena di piatti di diverse vivande.
22) Dizion. 5° Ed. .
GIOCOFORZA, che si scrisse anche in modo disgiunto GIUOCO FORZA.
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pag.223



1) id: 3ff0e432f2384688afa6acbb43b2673d)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 3, 58: Fu giocoforza che più volte le leggi, vietando cotali vivande, vi provvedessero.


2) id: 5dd6b0020f7c40f392945848614715a5)
Esempio: Targ. Prodr. Tosc. 175: È regola importantissima per chi fabbrica, di postare i terreni degli edifizj molto alti, perchè col tratto del tempo sarà giocoforza rialzare talmente i pavimenti delle strade, che quei piani terreni riusciranno alla giusta situazione.
23) Dizion. 5° Ed. .
GRAVEZZA.
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pag.552



1) id: 7e55651f21ec4f8fa350669978f18433)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 2, 82: Se il discioglimento de' vapori cagiona alleggerimento, e gravezza il raccoglimento, ec.


2) id: 71f27e2ae4c14933b05f98c5a981a78e)
Esempio: Legg. Tosc. 6, 65: Dichiararono tali imposizioni e gravezze ancora estraordinarie.


3) id: ecd91c2c5b3744d3a1126bfaa8b0a5ef)
Esempio: Vill. G. 465: Il quale Comune promise loro di trarli d'ogni bando, e feceli esenti di gravezze per due anni.


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Esempio: Camb. G. Ist. 4, 29: Poteva andare [a partito] per tutti e' sua consorti, pure che fussino descritti in Firenze alle gravezze.


5) id: 76e8baaefd2d4e5da46e38ccca3a537d)
Esempio: Dant. Inf. 32 E mentre che andavamo in ver lo mezzo, Al quale ogni gravezza si rauna, Ed io tremava nell'eterno rezzo: Se voler fu, o destino, o fortuna, Non so: ma passeggiando tra le teste Forte percossi il piè nel viso ad una.


6) id: ac1441bfe9ae4806a1f4f0b1b696f708)
Esempio: Adr. G. B. Stor. 51: Sempre si lasciò aperta la via a coloro, i quali, essendo stati per alcun tempo a gravezza, nella città, sono onoratamente vissuti, acciò possano ancora essi essere abili a' magistrati.
24) Dizion. 5° Ed. .
CORONANTE.
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pag.772



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Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 3, 140: Appresso Stazio parimente si legge coronato il vino, non coronante il bicchiere.
25) Dizion. 5° Ed. .
COMPRENDENTE.
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pag.283



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Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 1, 123: Ente semplicemente e indefinitamente, comprendente in sè stesso e preveniente tutto l'essere.
26) Dizion. 5° Ed. .
GHIACCIATO e per sincope GHIACCIO.
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pag.179



1) id: bcd20e23379d44efb2a887a4f6478ab9)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 3, 103: E qui vuolsi notare primieramente la delicatezza di lavarsi l'estate coll'acqua ghiacciata.


2) id: 4f83e668184a449db38d5b74d18dcecc)
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 184: Non men gran grazia, donna, che gran doglia Ancide alcun, che 'l furto a morte mena, Privo di speme e ghiacciato ogni vena, Se vien subito scampo, ec.
27) Dizion. 5° Ed. .
BEVERÌA
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pag.161



1) id: ce5ba80155bb46db8f8cc50c087dc9ed)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 3, 148: Erano altresì questi popoli rissosi e riottosi e sanguinolenti nelle loro beverie.
28) Dizion. 5° Ed. .
MAGGIORANA, ed anche MAIORANA
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pag.644



1) id: ec35db3af85f4ffd93133736e06f2f3a)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 3, 178: Il calamo, l'aspalto, il costo, il solano, l'enula campana, la maggiorana, ec.
29) Dizion. 5° Ed. .
DELICATEZZA.
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pag.116



1) id: 69f143d167a14da6af93e133d7535953)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 3, 103: E qui vuolsi notare primieramente la delicatezza di lavarsi l'estate coll'acqua ghiacciata.
30) Dizion. 5° Ed. .
AVVENTANTE.
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pag.886



1) id: d560d71259414c2eafe074077bbe25b5)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 2, 10: Ci rappresenta la forza dell'ardore del sole, avventante fiamme e raggi di fuoco.
31) Dizion. 5° Ed. .
INEFFABILITÀ, INEFFABILITADE, e INEFFABILITATE.
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pag.635



1) id: 40c84494ad5442cc9437a2d0569ea526)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 1, 103: I santi Padri sovente congiungono insieme queste due oltremaravigliose proprietà d'Iddio, ineffabilità ed incomprensibilità.
32) Dizion. 5° Ed. .
FRANCOLINO.
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pag.445



1) id: e9989213282c40b38a8acbe6bb8a9403)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 3, 52: Aristofane, nella commedia intitolata le Cicogne, dice che il francolino ha la carne suavissima.
33) Dizion. 5° Ed. .
FECCIOSO.
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pag.712



1) id: d3103088abe843c7979795f56a862263)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 3, 210: Plinio però afferma, che più impura e fecciosa è quell'acqua, che prestamente si riscalda.
34) Dizion. 5° Ed. .
COLLOCUZIONE.
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pag.152



1) id: a9fabf3a0a964959adc5ea46d109f04b)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 3, 221: Moisè dalla presenza di Dio e dalla dolce collocuzione e profonda contemplazione fu sostentato.
35) Dizion. 5° Ed. .
BIREME
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pag.190



1) id: ce529c277b324cc8946a6060616515cd)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 2, 87: Gli Eritrei fabbricarono i primi le biremi, ed Aminocle di Corinto fabbricò quattro triremi.
36) Dizion. 5° Ed. .
INCORPORALITÀ.
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pag.511



1) id: e7b8ad70a734499aa7bbc66388a201ff)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 2, 57: Dotolla (la luce) di due eccellentissime prerogative: d'incomprensibile sottigliezza approssimantesi all'incorporalità, e d'incomprensibile velocità.
37) Dizion. 5° Ed. .
INACCESSIBILITÀ.
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pag.347



1) id: 1d65e4d1a5d84a91872119bba790cc6d)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 2, 210: Non si difendevano colle mura delle città e colle fortificazioni, ma coll'inaccessibilità delle selve.
38) Dizion. 5° Ed. .
FLAGELLATORE.
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pag.212



1) id: 3c67d7af7028465da2e3db74e81dd797)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 1, 176: Io credo che quattro fossero i flagellatori di Cristo, siccome quattro furono i crocifissori.
39) Dizion. 5° Ed. .
DECLINARE.
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pag.80



1) id: 03c1ca71646e42e0af31944c7a267949)
Esempio: Filic. Poes. tosc. 428: Nè perchè il dì dell'età mia decline In ver l'Occaso, ec.


2) id: d53947be29f44636ae5160eaf001926f)
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 141: Si declinano i nomi co' loro segnacasi.


3) id: 2205e44664a54326ae295de0075b3859)
Esempio: Bons. Lez. II, 2, 137: La dimora presso il Zenitte non vi è, declinando il sole, e partendosi tostamente dalla linea equinoziale.


4) id: 2a25947d4ff245d5a9483605af211d02)
Esempio: E Buomm. Ling. tosc. 192: Pensano molti che Chi sia il caso retto, e Cui gli obliqui, e insegnano declinarlo così: Chi, di cui ec.


5) id: 112771c7b1694b4bba4529c143dea607)
Esempio: Vill. G. 1, 69: E però si declina il nome di Pisa in grammatica; pluraliter, nominativo hae Pisae.


6) id: 36b59a23cd7341c6a278fb70aafa03f5)
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 211: Gli altri [Verbi] tutti accattando alcune voci dal medesimo Essere, o Avere, e quelle declinando per persone e per numeri, l'accompagnan col suo proprio participio.


7) id: 123f0063c5214042ad6b4f19155b1841)
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 3, 31: Giudicando l'Arciduca, nuovo governatore, ed i ministri spagnuoli,... che quanto più declinasse la Lega, tanto più fosse necessario di sostentarla, presero risoluzione di rispedire con nuove forze in Piccardia il conte Carlo.