Lessicografia della Crusca in rete

Volume 6 - Dizionario 5° Ed.
420) Dizion. 5° Ed. .
FRASTUONO.
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pag.461

FRASTUONO.
Definiz: Sost. masc. Rumore grande e confuso, Fracasso, che fanno diversi strepiti insieme.
Voce composta di fra e tuono con la inserzione della s per rafforzamento:
Definiz: e un tempo si disse popolarmente Frastuolo. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 268: Cenato, venne in campo la ribeca E il buonaccordo; e fecesi un frastuono Da fare stomacar i porta reca.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 21: E già sento i pestelli e le grattuge Far l'usato frastuon per la cucina.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 32: Ma il gran frastuono che in quelle contrade D'armi, di bestie e d'uomini rimbomba, ec.
Esempio: E Lipp. Malm. 11, 12: E fece tal frastuono e tal fracasso, Che sbalordì a un tratto i combattenti.
Esempio: Not. Malm. 1, 174: Frastuono, fracasso, strepito, romore confuso; quasi dica fuor di tuono.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 266: Varietà di strumenti, che ripartiti per le strade facevano più frastuono che concerto.
Esempio: Menz. Sat. 68: E 'l sire avvezzo a orribili frastuoni, A fracassi, a diaboliche paure, Non distingueva altr'armonia di suoni.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 136: E qui cominciano le scommesse per tutto il teatro, sentendovisi a tal conto un frastuono dell'altro mondo.
Esempio: Pindem. Poes. 52: Di voci Nacque in aria un frastuon confuso intanto.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 75: Queste parole, che più di tutte si facevan sentire nel frastuono confuso di quella folla, esprimevano il voto comune.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Giobert. Primat. 524: La vita urbana prevale alla rustica, o si traportano nella villa e nelle peregrinazioni gli usi, le frivolezze, il frastuono delle città.
Definiz: § II. Pur figuratam., trovasi per Disturbo, Molestia, Impaccio. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 9, 78: Daresti di naso a quante sono Donne nel mondo, o sieno belle o brutte, E sempre abbiam por te qualche frastuono.

421) Dizion. 5° Ed. .
FRATACCHIONE.
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pag.461

FRATACCHIONE.
Definiz: Sost. masc. Forma accrescitiva di Frate. Frate paffuto e grosso; ma è voce usata solo per ischerno o per beffa. –
Esempio: Bellinc. Rim. F. 2, 74: E però e' fratacchioni, Sentendo che alle mosche piace il mele, Ci danno più ulivo che candele.
Esempio: Machiav. Comm. 95: Ben sapete, che uno di quei fratacchioni le cominciò andare dattorno.
Esempio: Bern. Orl. 38, 37: E sete per mia fè quel fratacchione, Che lodava il digiuno a corpo pieno.
Esempio: E Bern. Orl. 68, 58: Colui che stava in poppa per nocchiero Mi disse: O fratacchione, al tuo dispetto Partito s'è di Francia il buon Ruggiero.
Esempio: Grazz. Pros. 226: Quando un fratacchione, che era venuto da Vallombrosa, giovane e gagliardo, e cavatore di spiriti per eccellenzia, fattosi innanzi, disse, ec.

422) Dizion. 5° Ed. .
FRATACCIO.
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pag.462

FRATACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Frate. Cattivo frate. –
Esempio: Savonar. Pred. 1: Io sono uno frataccio, e non sono io quello che vi parla.
Esempio: Bern. Orl. 20, 13: Così sepolta in sonno per un'ora Fu la donzella da quel mal frataccio.
Esempio: Cellin. Vit. 231: E vorrei adoperare un poco li mia ingegni, li quali io son certo che mi riuscirieno altrimenti, che quei di quel frataccio.
Esempio: Grazz. Pros. 226: Il medico, non potendo aiutarsi con altro che con la lingua, gridava: Ahi, frataccio traditore, a questo modo si fa agli uomini da bene?
Esempio: Mont. Poes. App. 69: Fratacci di scuro E bianco manto.
Esempio: Niccol. Strozz. 2, 5: Poco importa a noi Dove sia quel frataccio.

423) Dizion. 5° Ed. .
FRATAIO.
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pag.462

FRATAIO.
Definiz: Add. Che si compiace di stare e conversare con frati; ma è voce di scherno, usata anche in forza di Sost.
Definiz: § È altresì aggiunto di zucca frataia, e designa quella Specie i cui frutti sono bislunghi, che è divisa per il lungo in diverse facce, ed ha la buccia verde. È la cucurbita melopepo dei Botanici. –
Esempio: Bellin. Bucch. 80: Proviamla a dire una zucca frataia, Che benchè tanto grande e tanto grossa, Sì poco ha di sè stessa estimamento, Che se tu l'apri non v'è nulla drento (qui per similit. e in ischerzo).
Esempio: Fag. Rim. 2, 142: Di più la zucca fammi alzar la mente, Perchè, come se fosse religiosa, Talor frataia chiamala la gente.

424) Dizion. 5° Ed. .
FRATATA.
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pag.462

FRATATA.
Definiz: Sost. femm. Azione o Discorso da frate, o quale si attribuisce a frati; ma prendesi sempre in mal senso.

425) Dizion. 5° Ed. .
FRATE.
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pag.462

FRATE.
Definiz: Sost. masc. Colui che ha vestito l'abito di un dato ordine religioso, e ne professa la regola.
Dal lat. frater, Fratello. –
Esempio: Test. Beatr. 77: Item a cattuno degli altri frati [Predicatori], che saranno di questo convento di santa Maria Novella, L. 1.
Esempio: Dant. Inf. 19: Io stava come il frate che confessa Lo perfido assassin.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 71: Il frate vedendola, ed estimandola gentil donna, l'ascoltò volentieri.
Esempio: Mazz. Lett. 1, 13: Non dico vi facciate frate o prete; ma dico diate modo al vostro vivere.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 10: In brieve tempo vennono in numero di monaci più di quaranta.... Morto il cardinale, lasciò la badia libera a' frati, e fu più assai quello vi mise del suo, che quello ne cavò.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 186: Tanto piacer, disse, avete di dir mal de' frati, che fuor d'ogni proposito siete entrato in questo ragionamento.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 68: Frati bianchi, neri e bigi.
Esempio: Bern. Orl. 67, 4: O santi antichi, incorrotti giudicj, Che non volevan prete far nè frate Chi non era d'età, chi non aveva ec.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 109: Concepiscila (la lettera) come la scriverebbe un frate, e poi falla tutta a rovescio.
Esempio: Lett. Pros. Fior. IV, 1, 238: Infinite altre simili o curiosità o empietà, che si debbano chiamare, si trovano in questa opera; ed a carte 347, 463, e altrove, moltissimi luoghi di scrittori.... contro frati, monaci, ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 5, 70: La storia è corta corta: giovinetto Mi feci frate, ed andato a Livorno, ec.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 2, 395: Queste voci usava spesso, spinto dall'indegnazione, che provava pei costumi trascorsi dei cherici, massime dei frati, che, stando fuori dei conventi, facevano di ogni erba fascio.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 126: Sarà sempre stimato un frate dotto.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 273: Voltaire aveva del frate quanto egli aveva del ciamberlano; che è dire, pur molto.
Definiz: § I. Si premette al nome della persona che si vuol designare con la qualità sua di religioso. –
Esempio: Test. Beatr. 77: Item a frate Paolo da Prato del detto ordine, se vivo in quel tempo, L. III.
Esempio: Dant. Inf. 22: Ed ei rispose: Fu frate Gomita, Quel di Gallura, vasel d'ogni froda, Ch'ebbe ec.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 101: Era questo frate Cipolla di persona piccolo, di pelo rosso, e lieto nel viso ed il miglior brigante del mondo.
Esempio: Leggend. SS. BB. 2, 119: Ebbi queste cose da frate Francesco, uomo antico di 85 anni, ec.
Esempio: Machiav. Comm. 206: Oh! frate Alberigo, ch'è di voi? F. A. Bene al piacer vostro.
Esempio: Nard. Stor. 1, 32: Fecero pertanto cinque altri oratori, tra' quali fu frate Girolamo Savonarola.
Esempio: Red. Lett. Occh. 5: Questa Cronaca fu principiata da frate Bartolommeo da San Concordio, predicatore famoso.
Esempio: E Red. Lett. Occh. 9: Fiorì nel tempo di frate Alessandro Spina, ec.
Definiz: § II. Si usò pure di preporlo al nome di Bizzochi o Pinzocheri. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 93: Don Felice insegna a frate Puccio come egli diverrà beato, faccendo una sua penitenzia.
Esempio: E Bocc. Decam. 3, 99: Si fece bizzoco di quegli di San Francesco e fu chiamato frate Puccio.
Definiz: § III. Riceve varj aggiunti, come frate Cappuccino, frate Certosino, frate Conventuale, frate dell'Osservanza, frate della Penitenza, frate Domenicano, frate Eremitano, frate Francescano, frate Mendicante, frate Minore, frate Predicatore, frate Zoccolante, e va' discorrendo; i quali ne determinano l'Ordine, e si dichiarano ai loro luoghi. –
Esempio: Test. Beatr. 77: In prima, a' frati Minori da S. Croce a Tempio, L. c.
Esempio: Dant. Inf. 23: N'andavam l'un dinanzi, e l'altro dopo, Come i frati Minor vanno per via.
Esempio: Vill. G. 220: Vietò tutte le ordini de' frati mendicanti.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 94: Si puote confessare ogni persona laica e secolare, uomo o femmina che sia, di qualunque stato e condizione, a' frati Predicatori.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 101: Un de' frati di santo Antonio, il cui nome era frate Cipolla.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 10: Era stato sotterrato in uno avello fuori della chiesa de' frati Minori.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 105: Maestro Ubertino di Fetto Ubertini in teologia, frate eremitano.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 9: Volle che Cosimo acconciasse quello luogo per i frati dell'Osservanza di santo Domenico.
Esempio: E Vespas. Vit. Uom. ill. 11: Era il luogo dell'Alvernia in mano di conventuali, e ridusselo in osservanza, e rendello a questi frati dell'Osservanza di santo Francesco.
Esempio: Tass. Lett. 2, 73: Non veggio perchè, quasi nuovo areopagita, il frate domenicano dovesse contra me incrudelire.
Esempio: Dav. Scism. 364: Vedendo essere in grandissima fede di santità i frati Certosini, Brigidini e Zoccolanti, ec.
Esempio: Baldin. Decenn. 2, 57: Ciò riconoscesi particolarmente nel chiostro de' frati Domenicani di Bologna.
Esempio: Lam. Ant. tosc. 1, LXXII: Questo nuovo monastero fu poi edificato: e il Capitolo fiorentino, e i frati Minori del convento di Firenze supplicarono papa Giovanni a concedere alle monache, che ec.
Esempio: E Lam. Ant. tosc. 2, 593: Con tutto ciò non voglio tralasciar di dire, che molte e molte volte i frati di san Domenico.... hanno avuto da' papi speciali commissioni d'inquisire in Firenze.
Definiz: § IV. Riceve altresì varie determinazioni, che ne qualificano l'ufficio e il grado; come frate da messa, frate laico, frateconverso, e, come si disse, frate da cucina. –
Esempio: Leggend. SS. BB. 2, 120: Me ne disse (queste cose) frate Piero converso, che si parlò con lei centinaia di volte.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 110: Ell'è sol quella che ci fa diversi E differenti da gli altri animali, Come i frati da messa da i conversi.
Esempio: Papin. Lez. Burch. 73: Bisogna dire che lì Frate da cucina, vale cucinaio, o, come per ischerno si dice, Frate brodaio, ec.
Definiz: § V. Frati del Palagio, si chiamarono in alcune repubbliche italiane del Medio evo Quei frati che abitavano nel palazzo della Signoria, e ai quali erano affidati alcuni ufficj importanti e gelosi, come degli squittinj, dei catasti, della Camera del Comune, della Camera dell'arme, ed altresì la custodia del sigillo del Comune, onde anche si dissero Frati del suggello. –
Esempio: Vill. G. 370: S'ordinò che nè Podestà nè Priori tenessono il suggello del Comune, ma fecerne guardiani e cancellieri i Frati conversi di Settimo, che stanno nella Camera dell'arme del Palagio de' Priori.
Esempio: Albizz. Commiss. 3, 167: Debbano nelle mani del Frate e in sul libro de' Vangeli iurare di rendere le fave, ec.
Esempio: E Albizz. Commiss. appr.: Debbasi poi quel bossolo pigliare per lo Cancelliere e il Notaio delle Riformagioni, e vedere in segreto, insieme col Frate del suggello e due Religiosi forestieri che si deputino pei Signori, e di diverse regole.
Esempio: Varch. Stor. 1, 303: Bisognava che dinanzi a i Frati del suggello di Palazzo giurasse d'osservare.... tutte e ciascuna delle sopra dette cose.
Esempio: Pitt. I. Istor. fior. 332: Faccino due cedole ed in ciascuna scrivino 35, e poi l'imborsino, ed a sorte ne faccino trarre una da uno de' Frati del Palagio, alla presenzia de' Signori.
Definiz: § VI. Per Compagno in un dato ordine religioso. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 7: Al principio e cominciamento dell'Ordine, quando erano pochi frati e non erano ancora presi i luoghi, santo Francesco per sua divozione andò a Santo Iacopo di Galizia, e menò seco alquanti frati.
Esempio: Dant. Parad. 10: Questi, che m'è a destra più vicino, Frate e maestro fummi.
Esempio: E Dant. Parad. 11: Ai frati suoi, sì com'a giuste erede, Raccomandò la sua donna più cara, ec.
Esempio: E Dant. Parad. 22: Qui son li frati miei, che dentro a' chiostri Fermar li piedi e tennero il cuor saldo.
Definiz: § VII. Frate, si disse pure a Chi apparteneva a certi Ordini cavallereschi, istituiti a fine di carità o di religione. –
Esempio: Dant. Inf. 23: Frati Godenti fummo, e bolognesi.
Esempio: E Dant. Inf. 33: Io son frate Alberigo.
Esempio: Stat. Pot. Fir. 4, 73: Quelli cavalieri, li quali sono chiamati Frati Godenti, sieno tenuti di pagare le libbre, e di fare le fazioni delle cose del Comune di Firenze.
Definiz: § VIII. E Frati si disse anche ai Canonici regolari. –
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 10: Era la Badia di Fiesole in mano d'uno abbate.... Eugenio glie la tolse, e misevi i Canonici regulari di Santo Agostino. Di poi Cosimo de' Medici.... dette a' detti frati Santa Maria della Neve.
Definiz: § IX. Frati, con qualche compimento che ne determini l'ordine o il luogo di residenza, talora prendesi figuratam. pel Convento o la Chiesa di essi frati. –
Esempio: Ghibert. Comment. 19: Stefano fu egregissimo dottore. Fece ne' Frati di Santo Agostino in Firenze, nel chiostro primo, tre istorie.
Definiz: § X. Frate, vale anche Fratello; ma in tal senso oggi non si uberebbe che in poesia. –
Esempio: Dant. Parad. 8: E se mio frate questo antivedesse, L'avara povertà di Catalogna Già fuggiria, ec.
Esempio: E Dant. Parad. 15: Moronto fu mio frate, ed Eliseo.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 243: Li Cartaginesi in quel luogo alli Fileni frati feciono e consegrarono altari e altri onori.
Esempio: Vill. G. 919: E come furono a cavallo, il re disse al duca di Durazo: Menatemi ove fu morto Andreas mio frate.
Definiz: § XI. E particolarmente detto di frati Cardinali, in quanto il Papa li chiama fratelli. –
Esempio: Cap. Comp. Orsam. 3, 19: Ad onore e reverenzia de la Santa Chiesa di Roma, e del nostro signore messer lo Papa, e de' frati segnori Cardinali e di messer lo Vescovo di Firenze, ec.
Esempio: Stat. Part. Guelf. 4: Ad onore e reverenza del dotto nostro Signore Idio,... e de la santa Chiesa romana, e del santissimo padre e signore messere Benedetto papa duodecimo sommo pontefice e de' suoi successori, e de' suoi frati Cardinali, ec.
Definiz: § XII. Detto per similit. anche di cose. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 8: I fiumi dell'Esperia non fur meno Degli altri frati lor secchi ed asciutti.
Esempio: Varch. Boez. 24: Ond'or tutta si vede Lucente, e piena al frate suo rivolta, Coprir la luna le stelle minori.
Esempio: Rot. Poes. 1, 3: E se quando la figlia di Peneo Fuggì dinanzi al frate della Luna, Foste voi giunta, ec.
Definiz: § XIII. Frate, fu denominazione di amorevolezza e di affetto, nel senso di Compagno, Amico. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 166 t.: Che 'l frate aiutato dal frate, è come una ferma città.
Esempio: Dant. Inf. 26: O frati, dissi, che per cento milia Perigli siete giunti all'Occidente.
Esempio: E Dant. Purg. 21: E' gli disse: Frate, Non far; chè tu se' ombra, e ombra vedi.
Esempio: E Dant. Purg. 23: O dolce frate, che vuoi tu ch'io dica?
Esempio: Petr. Rim. 1, 126: Ben si può dire a me: Frate, tu vai Mostrando altrui la via.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 178: Il menò dentro in una cella terrena, e dice: Cola, che buone novelle? Dice Cola: Frate mio, io vegno a te, e con gran fidanza e con grande amore.
Definiz: § XIV. E per sentimento di carità verso ogni creatura, trovasi riferito a cose e ad animali. –
Esempio: S. Franc. Cant. Sol. 370: Laudato sia, Dio mio Signore, con tute le toe creature; specialmente messere lo frate Sole.... Laudato sia, mio Signore, per frate foco.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 39: Frate lupo, tu fai molti danni in queste parti, ed hai fatti grandi malificj;... per la qual cosa tu se' degno delle forche, come ladro.... Ma io voglio, frate lupo, far la pace fra te e costoro.
Esempio: E Fiorett. S. Franc. 40: Frate lupo, io ti comando nel nome di Gesù Cristo che tu venga ora meco.
Definiz: § XV. Frati si chiamano Quei bachi da seta i quali non possono pel freddo metter fuori la seta, o la mettono fuori a stento, e intanto si accorciano, rientrando in sè stessi, e cominciando a pigliar la forma di crisalide. –
Esempio: Lambr. Bach. Set. 171: In una guisa o nell'altra, o per frati che caschino intirizziti, o per bachi uccisi dalla seta non potuta uscire, si ha certamente nel bosco la maggior perdita di bachi.
Esempio: E Lambr. Bach. Set. 264: Esposti i frati al vapore d'acqua calduccina, si rianno.
Definiz: § XVI. Frate è nome volgare d'un Pesce di mare, che ha una sola pinna dorsale, la bocca grande e armata di forti e acuti denti, che si nutrisce di pesci o di piccoli crostacei e testacei; ed è il pholis vulgaris di alcuni Naturalisti, o il blennius pholis di altri. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 133: Questo pescetto, che voi vedete assai simile al ghiozzo, dai pescatori detto il frate, ha tanto d'ingegno, che gli piaccion l'ostriche sopra ogni altra cosa.
Definiz: § XVII. Frate chiamasi dai pasticcieri una Ciambella di pasta lievita, che si mangia fritta e inzuccherata.
Definiz: § XVIII. Frate chiamano gli stampatori Quel difetto nell'impressione di una pagina, che consiste nell'essere essa pagina dove troppo scura, e dove troppo sbiadita.
Definiz: § XIX. E per Quell'embrice che, fatto a guisa di cappuccio da frate, serve a dar aria e luce ai soffitti. –
Esempio: Papin. Lez. Burch. 71: Per dar lume alle stanze a tetto delle case, che per altro modo aver non lo possono, oltre al farsi sopra 'l tetto una finestra,... che abbaino s'appella, si mette ancora in uno o in più luoghi del medesimo tetto un embrice turato a similitudine di cappuccio, che perciò frate si chiama.
Definiz: § XX. Si usò a designare Una sorta di vaso, per lo più di vetro, adoperato dagli antichi alchimisti. –
Esempio: Ricett. fior. 212: Argento vivo purgato lib. II. Mettilo in vaso da stillare, chiamato frate, il quale sia unito a un altro frate.... Darai lento fuoco al frate dove è l'argento vivo, seguitando così tanto che egli fugga nell'altro frate.
Definiz: § XXI. Uva de' frati, è lo stesso che Uva spina; ed è il ribes uva crispa dei Botanici. –
Esempio: Ricett. fior. 59: Il ribes è una pianta, che.... produce gli acini di sapore acido.... Quello che è oggi in uso per il ribes, che si trova abbondante sul monte della Vernia, chiamato uva de' frati, benchè nelle foglie vi sia qualche differenza, nondimeno pensiamo che si possa usare per il vero.
Definiz: § XXII. Ciliegio del frate, si chiamò una Specie di ciliegio. –
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 229: I ciriegi marchiani e duracini resistono al freddo, come quelli del frate e gli agriotti.
Definiz: § XXIII. Fare il frate, dicesi familiarmente di persona, e vale Condurre vita ritirata.
Definiz: § XXIV. Frate sfratato e cavolo riscaldato, non fu mai buono. –
V. Cavolo, § XIX.
Definiz: § XXV. Nasce un frate; è maniera familiare e scherzevole, che usasi quando più persone adunate a conversare, desinare, e simili, tutt'a un tratto si chetano, e restano per alcun tempo in silenzio, quasi manchi loro ogni soggetto di conversazione.
Definiz: § XXVI. Padre guardiano, è cresciuto un frate: Brodo lungo, e seguitate. Dicesi scherzevolmente, in maniera proverbiale, quando in una famiglia o in una brigata, giunge inatteso alcuno che rimanga a desinare, a fine di significare che per la sua venuta non si aggiunge nulla ai cibi che si stanno preparando.
Definiz: § XXVII. Per compagnia prese moglie un frate. –
V. Compagnia, § XLIII.
Definiz: § XXVIII. Sto co' frati e zappo l'orto; è maniera familiare, con la quale si risponde a chi richieda il nostro parere o il nostro concorso per cosa da compiersi insieme con altri, specialmente se di maggiore autorità: e con tal risposta vogliamo significare, che ci rimettiamo pienamente a quello che gli altri sieno per fare, non avendo o non volendo arrogarci una facoltà che ci sembra superiore al nostro grado o condizione, o non volendo darcene briga; e più genericamente vale Lasciar fare a chi ha maggiore autorità di noi. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 9: E s'io poi sto co' frati e zappo l'orto, Per un'altra ragione ho un altro torto.
Definiz: § XXIX. Io sto co' frati; è maniera familiare, usata a significare che alcuno non risponde a proposito. –
Esempio: Varch. Ercol. 93: Quando alcuno, dimandato d'alcuna cosa, non risponde a proposito, si suol dire: Albanese Messere, o Io sto co' frati, ec.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 344: Volete mostrare come e perchè la natura spinga l'uva allo scioglimento, e ne adducete per prova, che le piogge autunnali la snervano. Dove va' tu? I' sto co' frati. Le piogge autunnali sono accidenti,... e se snervano l'uva, non la disciolgon però.
Definiz: § XXX. Rendersi frate, farsi, frate, si usò per Far cosa da disperato, Trascendere a qualche eccesso di disperazione. –
Esempio: Varch. Ercol. 71: Ogni volta che ad alcuno pare aver ricevuto picciolo premio d'alcuna sua fatica, o non vorrebbe fare alcuna cosa, o dubita se la vuol fare o no, mostrando che egli la farebbe, se maggior prezzo dato o promesso gli fosse, si dice: E' nicchia, e' pigola, e' miagola; e se alza la voce e si duole, che ognun senta, si dice scorrubbiarsi, arrangolarsi;... e se continova nella stizza, e mostra segni di non volere o non potere star forte e aver pazienza, si dice: Egli arrabbia;... e brevemente: Rinnegar la pazienza, e rendersi frate, e farsi romito.

426) Dizion. 5° Ed. .
FRATELLA.
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pag.463

FRATELLA.
Definiz: Sost. femm. Nome che si dette a Ciascuna di quelle donne spirituali che vivevano in comunità menando vita religiosa. –
Esempio: Test. Beatr. 73: Item a le donne da Fonte domini, ed a quelle che stanno ne la casa che fue di frate Iacopo Sigoli a Pinti, che si chiamano le Fratelle, L. X.

427) Dizion. 5° Ed. .
FRATELLAME.
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pag.463

FRATELLAME.
Definiz: Sost. masc. Tutti i fratelli e tutte le sorelle d'una data famiglia; ma è voce usata per ischerzo. –
Esempio: Forteguerr. Cap. 253: Ma le nipoti e i nipotini cari, La madre, la cognata e il fratellame, Tutti si trasformaro in rei sicari.

428) Dizion. 5° Ed. .
FRATELLANZA.
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pag.463

FRATELLANZA.
Definiz: Sost. femm. Consuetudine, Intrinsechezza, come tra fratelli; ed altresì Vincolo, Affetto, quasi fraterno; ed anche Maniera amorevole, e quasi fraterna, di trattar con alcuno. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 272: Una fratellanza ed un'amicizia sì grande ne nacque tra loro, che mai poi da altro caso che da morte non fu separata.
Esempio: Guidicc. Op. M. 1, 255: Dolcissima ricordanza.... dell'antica nostra fratellanza, della stretta conversazione e della conformità de' costumi e degli studj nostri.
Esempio: Firenz. Op. 1, 135: Fra le altre cose che erano da esser lodate in loro, era un certo amore, una certa fratellanza così da cuore, che ec.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 88 t.: Fu eziandio consigliato, per mantenersi Verona, che sotto spezie di amore, e di una quasi che fratellanza, se ne menasse di là dalle Alpi il signore di quella città.
Esempio: Bellin. Bucch. 98: E l'affabilità, la cortesia, Il rispetto, l'amor, la fratellanza, Con cui tratti chiunque vienti attorno, Sono in te sol di notte e di giorno.
Definiz: § I. Per estensione, riferiscesi a popoli, stati, ed altresì a tutti gli uomini, in quanto si considerano come una famiglia. –
Esempio: Salvin. Disc. 1, 7: Chi in queste tenebre, di cui siamo circondati, ci fa scorgere un barlume, per così dire, e uno spiraglio di quell'antica, umana, ingenua, schietta semplicità e fratellanza, se non questa?
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 144: Si ricordassero [le popolazioni] del dolce dominio col quale la Francia le aveva sempre rette, della fratellanza nata, degl'interessi fatti comuni.
Esempio: Giust. Vers. 305: La concordia, l'eguaglianza, L'unità, la fratellanza, Eccetera, eccetera, Son discorsi buoni e belli.
Definiz: § II. Figuratam., per Analogia, Affinità, Conformità, Rassomiglianza, e simili. –
Esempio: Deput. Decam. 80: Egli si sa bene che dalla convenienza e fratellanza degli studj ed esercizj, nelli animi gentili.... per lo più suol nascere amore.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 12: Dalla cui dottrina si può molto ben conoscere qual sieno le fratellanze, le conformità e le somiglianze dell'erbe.
Esempio: Segner. Pred. 400: Se pur è vero che l'omicidio e la fraudazione ingiuriosa della mercede son due peccati sì conformi tra sè, che non si ravvisano; tanto hanno di fratellanza.
Definiz: § III. Per Unione, Accordo, amichevole, fra Comuni, Principi, Stati. –
Esempio: Dant. Conv. 273: Ancora la Città richiede alle sue arti e alla sua difensione avere vicenda e fratellanza colle circonvicine cittadi, e però fu fatto il regno.
Esempio: Vill. G. 106: I sindachi a ciò mandati per lo Comune di Firenze, a perpetua memoria, e segno d'amicizia e fratellanza.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 1, 593: Pensavamo non avea avuto intendimento di lega; ma per avventura, di buona e intima amicizia e fratellanza.
Esempio: Capp. N. Comment. 48 t.: Eravamo contenti a quelle condizioni di pace paressi loro, e ricevere i Lucchesi in buona fratellanza.
Definiz: § IV. Si usò come Titolo che si davano vicendevolmente le signorie dei Comuni ed i Principi indipendenti gli uni dagli altri, e di pari, o quasi pari, potenza. –
Esempio: Cavalcant. G. Istor. fior. 2, 378: Affermava la magnifica loro Signoria avere risposto essare contra loro intenzione, dovessimo mandare nostro Ambasciadore alla fratellanza loro.
Definiz: § V. Fratellanza, vale anche Tutti i fratelli e tutte le sorelle d'una data famiglia. –
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 493: Giunto che ei fu all'età di quattro anni, restò senza padre, e conseguentemente obbligato con sua fratellanza a vivere in istato di molta necessità.
Definiz: § VI. Per Sodalizio, Compagnia, e simili; ed altresì Relazione, Vincolo, fra i componenti esso sodalizio o compagnia. –
Esempio: Giunt. Eseq. Buonarr. 26: Qualunche.... la sera fussi mancato di venire a onorare quel corpo, fusse sbandito dal consorzio loro; giudicando che non fussi degno della loro fratellanza chi non concorresse prontissimamente a onorare tanta virtù.
Definiz: § VII. Figuratam. –
Esempio: Strat. Mor. S. Greg.: Quando l'uomo, chè può operare il bene, si diparte dalla fratellanza di tutti i buoni.
Definiz: § VIII. Fratellanze dicevansi nelle Confraternite laicali Quelle dimostrazioni di reciproco affetto che i confratelli si ricambiavano in alcuni esercizj di pietà, o le confraternite fra loro in certe solenni ricorrenze; e più spesso si usò nella maniera Far le fratellanze. –
Esempio: Not. Malm. 1, 58: Far le fratellanze. È tratto dall'uso che è nelle nostre Compagnie o Confraternite di secolari, nelle quali a' tempi determinati si vanno tutti ad abbracciare l'uno coll'altro: e questa azione dicono far le fratellanze.
Esempio: E Not. Malm. appr.: Propriamente Far le fratellanze, nelle Compagnie de' secolari, è quell'uso che passa fra due Compagnie (come, per esempio, fra quella di San Domenico e quella di San Francesco) d'andare processionalmente l'una Compagnia al luogo dell'altra, una volta l'anno, cioè nel giorno della festa principale di ciascuna: e quivi, dopo essere stata da' fratelli della medesima con ogni solennità accolta, far tutte le sacre funzioni, come se fosse nel proprio luogo, e con ogni precedenza ed onoranza: mescolandosi del restante insieme, tanto nel cantare l'ufizio, che nel comunicarsi; e licenziandosi in ultimo con abbracciamenti ed atti d'amorevoli fratelli.
Definiz: § IX. Onde, per similit. e in ischerzo, vale Accoglienza, Abbracciamento, e simili. –
Esempio: Lipp. Malm. 1, 35: Poichè le fratellanze e i complimenti Furon finiti, a lei fece Baldone Quivi portare un po' di sciacquadenti, O volete chiamarla colazione.

429) Dizion. 5° Ed. .
FRATELLASTRO.
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pag.465

FRATELLASTRO.
Definiz: Sost. masc. Nome correlativo di maschio fra coloro che sono nati dal medesimo padre, ma non dalla stessa madre, ovvero dalla stessa madre, ma non dal padre medesimo.

430) Dizion. 5° Ed. .
FRATELLESCAMENTE.
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pag.465

FRATELLESCAMENTE.
Definiz: Avverb. In modo fratellesco, fraterno, Fratellevolmente; ma è voce poco usata. –
Esempio: S. Bern. Serm. R. 45: Veramente esse sono compagne e di una natura l'umiltà e la mansuetudine, e fratellescamente sono colligate.

431) Dizion. 5° Ed. .
FRATELLESCO.
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pag.465

FRATELLESCO.
Definiz: Add. Di fratello, Proprio di fratello; ma è voce poco usata. –
Esempio: Cic. Opusc. 393: Chi non sa, che gli animi di questi fratelli sono conspirati e gittati in una forma di un solo volere e d'una fratellesca agguaglianza?

432) Dizion. 5° Ed. .
FRATELLEVOLE.
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pag.465

FRATELLEVOLE.
Definiz: Add. Di fratello, Proprio di fratello; ed altresì Da fratello o Da fratelli. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 102: Pregògli per parte di tutte, che con puro e fratellevole animo a tenere loro compagnia si dovessero disporre.
Esempio: Vill. M. 505: Le risposte erano fratellevoli e buone, e gli effetti in occulto del tutto contrarj.
Esempio: Cas. Pros. 2, 120: Questa dottrina da altra scienza è da pigliare, e chiunque la saperà, ottenerà.... d'essere molto amato e riverito eziandio da quelli, i quali tra sè di fratellevole amore saranno congiunti.
Esempio: Varch. Lez. II, 5, 6: Se (per dirlo chiaramente) di comune consenso, e con fratellevole concordia, mediante la quale le cose picciole diventano grandissime, e le grandi si conservano in istato, ubbidirete, ec.
Esempio: Dav. Scism. 413: L'esequie ad Adoardo, benchè per uman credere morto fuori del grembo della Chiesa, fece solenni, per fratellevole affetto.
Esempio: Lambr. Elog. 8: Il quale [Giornale agrario] se riuscisse agli agricoltori toscani di qualche utilità, altri giudicheranno: certo fu per noi vincolo di soave e fratellevole amicizia.
Esempio: Capp. Econ. 394: E la mezzeria informando a certa equità discreta, fratellevole, il costume dei Toscani, è principalissimo strumento di quanto è in essi di buono.
Definiz: § Figuratam., detto di cittadinanza, vale I cui componenti vivono tra loro come tra fratelli. –
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 561: L'antico abito nero, simbolo di fratellevole cittadinanza, quasi è dismesso, ed è succeduto l'abito alla franzese.

433) Dizion. 5° Ed. .
FRATELLEVOLMENTE.
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pag.465

FRATELLEVOLMENTE.
Definiz: Avverb. Da fratello, In modo fratellevole. –
Esempio: Bemb. Asol. 78: Da ciascuno la metà toltane fratellevolmente.
Esempio: E Bemb. Lett. 2, 332: Non rimarrò per l'avenire di fratellevolmente pregarti quanto io te ne potrò il più.
Esempio: Varch. Stor. 37: Il quale in casa si trovava mortalmente ferito, e da lui più che fratellevolmente amato era.

434) Dizion. 5° Ed. .
FRATELLINO.
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pag.465

FRATELLINO.
Definiz: Diminut. e Vezzeggiat. di Fratello. Piccolo fratello, Fratello di poca età, od anche molto giovane. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 397: Griselda la lodava molto, e lei ed il suo fratellino.
Esempio: Morell. Cron. 308: Passò di questa vita,... fecila riporre dov'è il suo fratellino, in S. Trinita.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 178: Fattasi chiamar per il suo fratellino una certa Agnesa sua vicina,... la mandò ec.
Esempio: E Firenz. Pros. 1, 230: Piena di cordoglio e di lagrime, come a chi pareva strano, aver lasciato le carezze materne, i paterni affetti, l'amor domestico, i dolci fratellini, le care sorelline.
Esempio: Varch. Lez. Pros. var. 2, 365: Di questa poca e picciola parte vorrei anco ne faceste parte picciola e poca al vostro fratellino e alle vostre sorelle.
Esempio: Grazz. Pros. 16: Trovò il pedagogo più bello che mai, che due suoi fratellini si menava dietro.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 210: Questi due fratellini, di lì a non molto, rimasti soli, cominciarono a dire così tra loro.
Esempio: Fag. Comm. 5, 56: Questo vostro fratellino non ha fatto così.
Esempio: Zanott. F. M. Lett. 79: Io che so quanto i suoi poco approvassero questo viaggio, massimamente dacchè morì il fratellino suo, e quanto desiderino che egli prestamente si prenda moglie; vo meco pensando che, ec.
Esempio: Pindem. Poes. 28: Il figlio in alto leva, ed entro viene; E il minor fratellin tolto, ed assiso, L'un sul ginocchio, e in braccio l'altro tiene.
Definiz: § I. E come appellativo di amorevolezza e di affetto, applicasi tanto a chi non è nostro fratello, quanto a chi non sia fanciullo. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 536: O fratellin, che ci ha?
Definiz: § II. Trovasi detto del Bambino Gesù, in quanto, avendo presa carne umana, si era fatto fratello dell'uomo. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 276: Iesu, giardino che è pieno di odori, Chi c'entra vi sente di varj sapori; Com'elli siano lo san gli amatori Di questo nostro dolce fratellino.

435) Dizion. 5° Ed. .
FRATELLO.
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pag.466

FRATELLO.
Definiz: Sost. masc., che nel plurale talvolta, e più che altro in poesia, fa Fratei e, per apocope, Frate'. Nome correlativo di maschio tra i nati d'un medesimo padre e d'una medesima madre.
Dal basso lat. fratellus, diminut. di frater. –
Esempio: Dant. Inf. 26: Chi è in quel fuoco, che vien sì diviso Di sopra, che par surger della pira, Ove Eteocle col fratel fu miso?
Esempio: E Dant. Parad. 19: E parranno a ciascun l'opere sozze Del barba e del fratel, che tanto egregia Nazione e duo corone han fatte bozze.
Esempio: Leggend. SS. BB. 1, 103: Credette queste cose lo padre, e rivolgendo il pianto in consolazione, facea grande festa di questa risposta.... Ma la sua madre Claudia, e' suoi frategli Avito e Sergio nulla consolazione ricevere potevano per nulla ragione.
Esempio: Petr. Rim. 2, 146: Quell'altra è Medea, Ch'Amor e lui seguì per tante ville: E quanto al padre ed al fratel fu rea, Tanto al suo amante più turbata e fella.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 269: Li fratelli della donna, che eran tre,... tutti si levarono.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 259: Ricordo come don Bartolommeo di Matteo da Tassinaia, mi si offerse lui e sei frategli che erano di dare a Andrea Banchi, perchè detto Andrea Banchi aveva ancora morto uno loro fratello per conto della Francesca sopraddetta, e in quella medesima via.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 9, 3, 14: Però a rispetto de' fratelli, nel caso che gli sia dovuta, perchè si fosse istituita una persona infame,... camina la legge antica che sia solamente la quarta.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 2: Penso d'inviare a Napoli le lettere di V. S. e del signor Bruto, acciocchè mio fratello gliene renda.
Esempio: Fosc. Poes. 167: Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo Di gente in gente, me vedrai seduto Sulla tua pietra, o fratel mio, gemendo Il fior de' tuoi gentili anni caduto.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 141: Giunti sul pianerottolo, i due fratelli s'avvicinarono all'uscio della stanza.
Definiz: § I. Riceve diversi aggiunti; come fratello carnale, fratello germano, fratello giurato, fratello maggiore, fratello minore, fratello naturale, fratello uterino, che si dichiarano ai loro luoghi. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 286: Ettore diede loro in duce Pittagora, suo fratello naturale.
Esempio: Cap. Comp. Discipl. Sien. B. 101: Una tavola antica, la quale v'è scritto suso che ne la Magna fu una nobile e gentile fameglia di nove fratelli carnali, e tutti e nove furono vescovi e santi e grandi amici di Dio.
Esempio: Stat. Art. Calim. 411: Con questo salvo eccetto e dichiarato, che se alcuno il cui fratello carnale, overo zio cioè fratello carnale del padre, fosse stato da qui innanzi per quindici anni matricolato in detta Arte e descritto nella matricola di detta Arte, volesse venire e essere di detta Arte, si possa ricevere e accettare, secondo tutti i modi e forma nel presente Statuto contenuti.
Esempio: Cavalc. S. Greg. 169: Nelle contrade di Norcia furono due fratelli spirituali.
Esempio: Vill. M. 367: Il Duca di Brabante, il quale era Tedesco, fratello uterino di Carlo di Buemia,.., avea richiesto d'aiuto lo 'mperadore.
Esempio: Pulc. L. Morg. 17, 116: Otto giganti siam fratei carnali.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 112: Ebbe un fratel maggiore, nominato Timofane, non punto simile a lui, ma furioso e perduto nel desio di dominare.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 2, 307: Enrico di Savoia duca di Nemurs, e Carlo marchese di San Sorlino, figliuoli d'Anna da Este, e perciò suoi (del duca di Guisa) fratelli uterini.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 9, 3, 15: Ma se il caso portasse che del morto restassero il padre o la madre, o tutti due, ed ancora li fratelli e le sorelle congionti dell'uno e l'altro lato di padre e di madre, che legalmente diciamo germani e volgarmente diciamo carnali, a differenza di quelli d'un lato solo; in questo caso, ec.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 186: Venceslao e Boleslao, principi di Boemia, furono fratelli carnali.
Esempio: Zanott. F. M. Lett. 84: Il fratello maggiore pensava a lasciare i negozj più minuti per restringersi solamente a' più grandi e più lucrosi.
Definiz: § II. Fratello di padre e di madre, e con certa ridondanza anche Fratello carnale di padre e di madre, vale Fratello nel più stretto senso della parola, Fratello vero. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 32: Siamo noi tutti figliuoli di Dio per adozione, e figliuoli di Santa Chiesa, e fratelli carnali di padre e di madre per verace fraternitade spirituale (qui per similit.).
Definiz: § III. Fratello di padre e non di madre, che anche chiamasi Fratel consanguineo, dicesi Quegli che è nato dal medesimo padre, ma non dalla medesima madre.
Definiz: § IV. Fratel cugino, Fratello giurato. –
V. Cugino, § I; e Giurato.
Definiz: § V. Fratello, figuratam. e poeticam., trovasi detto di Chi insieme con altri è nella medesima condizione, stato, età, od ha la medesima qualità, natura, e simili; e spesso designasi tale condizione, stato, ec., col compimento retto dalla particella In. –
Esempio: Dant. Inf. 32: Fa' sì che tu non calchi con le piante Le teste de' fratei miseri, lassi.
Esempio: Petr. Rim. 2, 151: Padre m'era in onor, in amor figlio, Fratel negli anni.
Definiz: § VI. Pur figuratam., detto di qualsivoglia cosa, in quanto sia eguale, o simile, ad altra, per rispetto alla origine, alla natura, all'ufficio, all'uso, ec. –
Esempio: Ar. Rim. 1, 303: Chi ha patito che si sian (i capelli) da quelli Vivi alabastri e vivo minio tolti? Da quel volto, il più bel di tutti i volti, Da quei più avventurosi lor fratelli?
Esempio: Tass. Lett. 1, 113: Con tutto ciò credo ch'in essi [canti].... sia tanto di buono, quanto in qual si voglia de gli altri lor fratelli.
Esempio: Guar. Past. fid. 4, 9: E voi, strali, di lui che 'l fianco aperse De la mia cara donna, e per natura E per malvagità, forse fratelli, Non rimarrete interi.
Definiz: § VII. E in particolare detto di voci, vocaboli, che abbiano comunanza di origine, somiglianza di forma, e simili. –
Esempio: Borgh. V. Scritt. 615: Di una famiglia, dirò così, di voci, dove erano insieme padre, madre, figliuoli, fratelli, sorelle e anche nipoti, oggi è rimasto qualcuno di loro.
Definiz: § VIII. Fratello, e Fratello carnale, detto figuratam. così di persone come di cose, fatti, condizioni, vale Similissimo per natura, qualità, grado ec. –
Esempio: Fior. Virt. 89: Salomone dice delle ingiurie: Spandere il sangue e tenere la fatica del mercenario, sì sono fratelli.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 97: Lo star in Corte, e l'esser ammalato, Mi paion, come dir, frate' carnali; Tanto s'agguaglia l'un all'altro stato.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 34: Si appagano questi miseri, perchè sanno a memoria stroppiatamente alcune poche orazioni, e, tra queste, il Credo. Ma che val ciò? Un tal sapere è fratello della ignoranza.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 212: Fate ragione che un peccatore negligente ad usare i mezzi per la sua emendazione, ed un peccatore che non vuole emendarsi, sieno fratelli.
Esempio: Martin. T. V. 9, 405: Colui che è molle ed infingardo nel suo lavoro, è fratello di chi manda in malora tutto quello che ha fatto.
Definiz: § IX. Per estensione, detto di bestie, e di esseri mitologici. –
Esempio: Dant. Inf. 25: Non va [Caco] co' suoi fratei per un cammino, Per lo furar frodolente ch'ei fece Del grande armento, ch'egli ebbe a vicino.
Esempio: Alam. L. Colt. 2, 664: Gli altri maggior fratei, che ne gli armenti Si ritruove il guardian, ch'uno anno almeno Di tal piaga sentir la doglia innanzi, Gli comince adrizzar, ec.
Esempio: Leopard. Paralip. 8, 35: D'isole sparso il liquido elemento Scoprian passando, e sull'oscuro suolo Volare allocchi e più d'un pipistrello, Che al topo s'accostò come fratello.
Definiz: § X. Talora usato nel plurale, comprende anche le sorelle. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 374: Santa Eugenia disse: L'usurpata signoria mondana m'ha fatta vostra donna e signora, ma la somma sapienza mi faccia vostra sirocchia. Siamo adunque fratelli, come ha ordinato la somma sapienza, ec.
Definiz: § XI. Per Consanguineo, Parente. –
Esempio: Libr. Ruth 26: La parte del campo del nostro fratello Elimelech sì vende Noemi.
Esempio: Martin. T. V. 4, 317: Noemi.... venderà una parte del podere di Elimelech nostro fratello.
Definiz: § XII. Usasi comunemente come denominazione amorevole, riferito a persona di pari età o condizione, verso la quale colui che parla abbia affetto come di fratello, od anche semplicemente voglia dimostrare benevolenza. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 377: Io ti priego, fratello,... notificagli come io, ec.
Esempio: Bibb. N. 2, 625: Fratelli miei, non vogliate fare tanto male.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 118: Disse Lapaccio: Fratel mio, acconciami come ti piace, e cavami di qui.
Esempio: Ar. Sat. 1, 155: Signor, dirò (non s'usa più fratello, Poi che la vile adulazion spagnuola Messe la signoria fino in bordello), Signor,... Dirò, fate, ec.
Esempio: Bern. Orl. 3, 83: Fratel, non mi guastar la festa, E va' pe' fatti tuoi; che tu hai el torto A dar fastidio a chi non ti molesta.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 15: Questo campo, o fratelli, ove or noi siamo, Fia tempio sacro ad immortal memoria.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 28: Fratello, io dissi, quelle vostre pene Per vostra colpa vengono in gran parte.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 251: Di tanti visi, non ce n'era uno che sembrasse dire: Fratello, se fallo, correggimi, che l'avrò caro.
Definiz: § XIII. Figuratam., parlandosi di bestie. –
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 23: Quando sopra il comignolo d'un tetto Un vecchio topo ei ritrovò sedente, Che nel suo grave ed accigliato aspetto Mostrava scritto il titol di sapiente.... A lui si volse [un giovine topo] e disse: Hai tu notizia, Fratello, d'una nuova strepitosa? Sappi, ec.
Definiz: § XIV. È altresì denominazione amorevole, riferito a persona che sia della stessa città, patria, nazione, parte, e simili. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 113: Signori, perchè volete voi confondere e disfare una così buona città? Contro a chi volete pugnare? contro a' vostri fratelli? Che vettoria arete? non altro che pianto.
Esempio: E Comp. Din. Cron. DL. 130: Ispandete il sangue de' vostri fratelli, spogliatevi della fede e dello amore, ec.
Esempio: E Comp. Din. Cron. DL. 206: O m. Rosso dalla Tosa, empi il tuo animo grande; che per avere signoria dicesti che grande era la parte tua, e ischiudesti i fratelli della parte loro.
Esempio: Morell. Cron. 328: E disse loro: Fratelli, io sento che il Signore ci vuole vendere a' Fiorentini; e per tanto, comecchè noi siamo stati per lo passato, a questo noi vogliamo, e dobbiamo essere fratelli, e riparare a questo con voi insieme.
Esempio: Mont. Poes. 1, 70: Aride glebe.... che vermiglie Van del sangue de' padri e de' fratelli, Di cui siamo assassini.
Esempio: E Mont. Poes. 2, 53: Italiani Tutti, e fratelli.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 74: Che se la libertà si deve a coloro i quali hanno gli animi nati e fatti per apprezzarla; essere i coloni Americani più degni dei loro fratelli stessi della Gran Brettagna di possederla.
Esempio: Manz. Poes. 348: I fratelli hanno ucciso i fratelli, Questa orrenda novella vi do.
Definiz: § XV. E detto di città, nazioni, parti politiche, e simili, vale Collegato, Alleato. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 257: I cittadini di Siena marcavano bene con ambo le parti; e quando sentiano i Bianchi forti, li sbandiano, ma il bando era viziato che non aggravava; davano aiuto a' Neri nelle cavalcate, e mostravansi fratelli.
Esempio: Morell. Cron. 302: Rispose, non esser vero, che cercasse di venderla, e de' Fiorentini voleva essere amico e fratello.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 1, 112 t.: Offerendo a loro (a' Bolognesi) dalla nostra parte non solo volerli per fratelli e amici, ma per strettissimi e congiuntissimi più che fratelli.
Definiz: § XVI. Fratello, fu denominazione amorevole che usarono darsi fra loro popoli, principi e Comuni di pari potenza ed autorità; e Fratel maggiore fu denominazione di amorevole riverenza che uno Stato di minore autorità e potenza dava al più autorevole e potente. –
Esempio: Cavalcant. G. Stor. fior. 2, 374: Espongano l'usate salute e conforti come a nostri buoni veri e cordialissimi maggiori frategli.
Esempio: E Cavalcant. G. Stor. fior. 2, 378: Salutino e confortino per parte nostra quegli magnifici Signori,... come cordialissimi maggiori frategli.
Esempio: Dav. Tac. 1, 259: Gli Edui fur prima i romani senatori per l'antica lega; e perchè soli tra i Galli si chiamano fratelli del popol romano.
Definiz: § XVII. Per Compagno grandemente affezionato, Amico intrinseco, e simili. –
Esempio: Vell. Cron. 9: Immantinente mandò lui e certi degli altri a me a scusarsi e a dire, intendeano essere miei fratelli: di che accettai, e per lui operai come fratello, e fu fatto popolano, ed insieme con più altri de' collegi desinammo con lui, facendo egli, Zanobi, e' figliuoli, e tutti gli altri sopra gli altri de' collegi a me ogni onore e reverenzia. Di che da poi in qua siamo stati fratelli senza niuna salvatichezza, e da me serviti, spezialmente il detto Zanobi e sua famiglia.
Esempio: Morell. Cron. 329: I' voglio i Signori fiorentini per padri e maggiori, e ciascuno cittadino per fratello.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 249: È a te singulare fratello.
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 14: Quivi divenne intrinseco e fratello D'un cortese Baron di quella corte.
Definiz: § XVIII. Fratello, è denominazione che negli Ordini religiosi si dà, più che altro, ai frati conversi e laici; e spesso serve anco di prenome. –
Esempio: Bart. D. Vit. Zucch. 2, 49: L'ultima prova.... sia quello che usò [il P. Zucchi] di fare, mentre abitava nel Collegio Romano, e non v'eran fratelli disoccupati che il potessero accompagnare.
Definiz: § XIX. Fratello, fu denominazione di Chi apparteneva agli Ordini cavallereschi istituiti a fine di carità, di religione, o per combattere gl'infedeli. –
Esempio: Stat. Cav. S. Stef. 106: Pigliate, dilettissimo fratello nostro, il giogo di Gesù Cristo, ec.
Esempio: E Stat. Cav. S. Stef. 107: Credete voi, fratello, che questo sia il segno della santissima Croce, nella quale, ec.?
Esempio: E Stat. Cav. S. Stef. 167: I fratelli incorporati nel Capitolo per comandamento del Gran Maestro.... si dividino a sorte in otto parti, ec.
Definiz: § XX. È pure denominazione che per caritativa amorevolezza si dà a chi è ascritto a una confraternita o congregazione di secolari. –
Esempio: Cap. Comp. Discipl. F. 6: Ragunati [i capitani della Compagnia].... insieme co' proveditori.... e con XXX de' fratelli della detta Compagnia, sì che almeno siano in tutto XL de' fratelli, e sì che almeno XXX di loro siano in concordia,... facciano, constituiscano e ordinino sindachi e procuratori per la detta compagnia.
Esempio: Cap. Comp. Discipl. Sien. 57: Anco fu deliberato che 'l dì d'Ogni Santi e' frategli debban venire alla Compagnia.
Esempio: Poliz. Pros. 8: È tanto eccellente ed ammirabile, fratelli devotissimi, la santa umiltà del Signore nostro Cristo Iesù, della quale mi conviene in questa sera.... ragionare, che a me ec.
Esempio: E Poliz. Pros. 15: Or ecco chi è colui, fratelli, a chi l'onnipotente Dio tanto si umilia.
Esempio: Gell. Poes. 458: E però, Padre a noi Governatore, E voi, fratelli, il cor nostro accettate: Se noi non v'abbiam fatto quell'onore, Nell'ordinar, che tutti meritate, ec.
Esempio: Bart. D. Vit. Caraff. 1, 46: Così ristorata di fratelli la Congregazione, egli non tardò punto a rimettervi in piè le antiche opere di carità.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 237: Nella comune sepoltura de' fratelli della compagnia del Santissimo Rosario aspetta il suo cadavero l'ultimo giorno.
Esempio: E Baldin. Decenn. 6, 413: Alla compagnia di San Benedetto bianco, nella quale, come uno de' fratelli a quella affezionatissimo, aveva per suo testamento comandato di esser sepolto.
Definiz: § XXI. È altresì denominazione di vicendevole e caritatevole amore fra coloro che, professando la medesima religione, sono uniti da vincolo quasi fraterno: e usasi tanto in modo assoluto, quanto con qualche determinazione. E in particolare applicasi ai Cristiani come figliuoli di Gesù Cristo. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 55: Ma molto più nobile parentado è fra noi, in questo che siamo fratelli in fede, rinati del sangue di Cristo.
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 3: Carissimo fratello e padre, per reverenzia del dolcissimo sacramento in Cristo.
Esempio: E S. Cater. Lett. 1, 9: Carissimi padri e fratelli in Cristo dolce Gesù.
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 58: Quel tanto al Redentor caro Giovanni, Per cui il sermone tra i fratelli uscío, Che non dovea per morte finir gli anni.
Esempio: Martin. T. N. 2, 491: Si sparse perciò questa voce trai fratelli, che quel discepolo non muore.
Esempio: E Martin. T. N. Not.: Fra i fratelli, non vuol dire tra' discepoli, ma trai Cristiani,... i quali Cristiani tra di loro chiamavansi col nome di fratelli.
Esempio: Manz. Poes. 833: O fratelli, il santo rito Sol di gaudio oggi ragiona.
Definiz: § XXII. Applicasi a tutti gli uomini in generale, perchè, essendo tutti creati dal Padre celeste, sono fra loro come fratelli. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 110: Togli da me, messere, la superbia e la vanità, acciocchè io non insuperbisca e non mi estolga sopra i fratelli miei.
Esempio: Domin. Gov. fam. 53: Così di sè dice Paolo: se 'l cibo scandalezza il mio fratello, carne non mangerò in eterno.
Esempio: Belc. F. Laud. 110: Tu sai ch'io ti son prossimo e fratello, E tu nol puoi negare.
Esempio: Martin. T. N. 1, 57: Se adunque tu stai per fare l'offerta all'altare, e ivi ti viene alla memoria che il tuo fratello ha qualche cosa contro di te, posa lì la tua offerta davanti all'altare, e va' a riconciliarti prima col tuo fratello.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 41: Ami il signor la patria e i suoi fratelli; Segua virtù, nè altrui si venda mai; Somministri lavoro ai poverelli, ec.
Esempio: E Guadagn. Poes. 132: Chi ebbe il core? Uno che piange L'oppression de' suoi fratelli. Non dà un soldo, ma compiange L'abbandon dei poverelli.
Esempio: Manz. Poes. 350: Tutti fatti a sembianza d'un Solo, Figli tutti d'un solo Riscatto, In qual ora, in qual parte del suolo, Trascorriamo quest'aura vital, Siam fratelli.
Definiz: § XXIII. E detto in particolare dei Cristiani con relazione a Gesù Cristo, in quanto anch'Esso per l'incarnazione, si fece uomo. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 68: Ricordatevi, dilettissimi, che siete principi, non del sangue terreno, ma del Sangue di Gesù Cristo, di cui tutti diveniste fratelli per mezzo di quel battesimo, che vi fece avere comune con esso lui questo titolo tanto eccelso di figliuoli di Dio.
Definiz: § XXIV. Fare il fratello con alcuno, vale Comportarsi con esso come da fratello, cioè con grande confidenza ed amorevolezza. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 164: Gli ha cominciato da duo giorni in qua A far meco il fratello; e' mi domanda, Io gli rispondo; e' mi ghigna, ed io rido.
Definiz: § XXV. Pan di fratelli, pan di coltelli; è maniera proverbiale, usata a significare Come il più delle volte il sostentamento che i fratelli, morto il padre, danno alle sorelle rimaste in casa, è accompagnato da mal animo e da cattivi trattamenti.
Definiz: § XXVI. Tre fratelli, tre castelli; è maniera proverbiale usata a significare Che fra stretti congiunti non sono più amore e concordia, onde ciascuno è costretto a fare casa da sè, e a provvedere al proprio interesse, senza considerazione al vincolo della parentela; ed estendesi anche a coloro che sono d'una medesima congregazione di persone, cittadinanza, e simili. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 22: Sicchè è meglio da sè che restino essi, Io da me; tre fratelli, tre castelli.
Esempio: Giust. Vers. 305: Son discorsi buoni e belli: Tre fratelli, tre castelli; Eccoti l'Italia.
Definiz: § XXVII. Fratello di latte. –
V. Latte.
436) Dizion. 5° Ed. .
FILO.
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FILO.
Definiz: Sost. masc., che nel plur. fa anche Fila di gen. femm. Tiglio del lino, della canapa e di altre piante tessili, ovvero lana, seta, cotone, ridotto, mediante particolari operazioni, lungo, cilindrico, sottile, e che, unito in due o più capi, serve a cucire, tessere, e ad altri lavori, od usi.
Dal lat. filum. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 219: Ella li diede una pallottola di pece e un gomitolo di filo; col quale filo, legato all'entrata del laberinto, Teseo entrò.
Esempio: Bocc. Amet. 96: Minerva.... insegnò le raccolte lane tirare in ritondo filo, e di quello comporre tele più utili a' vestimenti che le salvatiche pelli.
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 131: Il loro filo (delle sete crude).... sia sottile e ritondo e coroso.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 90: Tosto che 'l castellan di Damïata Certificossi ch'era morto Orrile, La colomba lasciò, ch'avea legata Sotto l'ala la lettera col filo.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 34, 88: Nel primo chiostro una femina cana Fila a un aspo traea da tutti quelli, Come veggiàn l'estate la villana Traer dai bachi le bagnate spoglie.
Esempio: Bandell. Novell. 2, 87: Sono venuta a prender il filo che filato avete.
Esempio: Varch. Boez. 9: Aveva le sue vestimenta di fila sottilissime, e con maravigliose artifizio, e d'una materia indissolubile conteste.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 51: Poi scorge, in lei guardando, estrania cosa, Chè dal collo ad un filo avvinta pende Rinchiusa carta e sotto un'ala ascosa.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 12: Ma nella corda l'istesso atto dell'attorcerla, stringe le fila scambievolmente tra di loro in maniera che tirando poi con gran forza la fune, i suoi filamenti si spezzano.
Esempio: Red. Cons. 1, 65: Sasso grossissimo ritenuto da sottilissimo filo.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 239: Aviam determinato essere la tela un intessimento di fila. Ora e' bisogna che vo' sappiate che questo intessimento si fa con disporre per lo lungo due ordini di filamenti che si chiama l'ordito, e attraverso di questi due ci si conduce un altro filo, che si chiama il ripieno.
Definiz: § I. Riceve varj aggiunti che ne determinano la specie, indicando la materia onde si trae, come di canapa filo di canapa, di cotone filo di cotone, di seta filo di seta, di refe filo di refe, ec. –
Esempio: Cellin. Pros. 148: È grosso quanto un fil di refe da cucire.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 11: Ma una corda composta di fili di canapa non più lunghi di due o tre braccia l'uno, come potrà ridursi alla lunghezza di cento, restando tanto gagliarda?
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. 3, 12: Ma ditemi, signor Simplicio, non potreste voi di un sol filo di canapa tener l'una dell'estremità talmente stretta fra le dita, che io tirando dall'altra, prima che liberarlo dalla vostra mano, lo rompessi? Certo sì: quando dunque i fili della canapa fusser non solo, ec.
Esempio: Red. Osserv. Anim. viv. 146: Gugliate o fili di sottilissimo refe.
Esempio: Targ. Vaiuol. 30: Se avessimo avuto del filo di bambagia o di lino inzuppato, ec.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 39: Ecco i bei colli, ecco la piaggia agreste, Donde si tiran le paglie sottili, Che in lieve trecce vagamente inteste Sembran di seta rilucenti fili.
Definiz: § II. Figuratam. e in locuz. figur. –
Esempio: Bern. Orl. 41, 3: Omero, il quale è 'l re degli scrittori, Dice che le parole han tutte l'ale; E però, quando alcuna uscita è fuori, Per trarla in dietro il fil tirar non vale.
Esempio: Segner. Pred. 4: Però che manca? manca che strappisi solamente quel filo che vi tien come pendenti sopra la bocca di un baratro si profondo.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 508: Si trovò con un sottilissimo e invisibile filo, attaccato a quelle troppe e troppo gran cose.
Esempio: Capp. Longob. 161: Durò quattro anni il pontificato suo, nel quale si veggono avvolte gran fila come in piccola matassa.
Esempio: E Capp. Longob. 193: Veniva [il gius canonico] a intessersi nelle fila stesse di quel diritto feudale che gli imperatori professavano.
Definiz: § III. Pure figuratam., e in locuz. figur., riferito comecchessia alla materia onde si compone un'opera letteraria, scrittura e simili. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 249: Ma però che mi manca a fornir l'opra Alquanto delle fila benedette Ch'avanzaro a quel mio diletto padre, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 30: Ma perchè varie fila a varie tele Uopo mi son, che tutte ordire intendo, Lascio Rinaldo e l'agitata prua, E torno a dir di Bradamante sua.
Esempio: Parut. Perfez. Vit. polit. 1, 213: Anzi (disse) voi gittarete nuove fila, sopra le quali meglio potrò andar tessendo il mio ragionamento.
Definiz: § IV. Fila, dicesi a Una certa quantità di fili sfilati un per uno da pezzi per lo più di panno lino vecchio, che uniti in faldelle si adoprano per medicare piaghe o ferite. –
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 536: S'inventarono però alcune medicine grossolane, che per fortuna riuscirono buone a mitigare il dolore, e le coperte de' cavalli fornirono di fila e di fasce.
Esempio: Algh. Litot. 56: Di tutte queste fasce e pezze, che servono per medicare, se ne faccia un buon assortimento, ed insieme con de' fardelli di fila si pongano ordinatamente sopra una tavola vicino alla stanza dov'è il letto.
Esempio: Targ. Vaiuol. 30: Dopo inseritone un pezzetto (del filo) nell'incisione, potevano coprirla con una faldella di fila.
Esempio: E Targ. Valdin. 1, 69: Sarebbe come chi avesse maggior paura delle docciature d'acqua pura, e delle faldelle di fila bagnate con essa acqua, che di una piaga corrotta, ec.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 219: Non avendoli recato vantaggio i compensi ovvj in simili malattie, li fu proposta la doccia della Terma Leopoldina per un'ora, mattina e sera, e negl'intervalli, l'apposizione delle semplici fila.
Definiz: § V. Fili chiamatisi Quelle sottili cordicelle, più spesso di spago, che servono a tirar gli zimbelli al paretaio, o a far agire i burattini, od altri fantocci. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 7: Per via di minutissimo figure, Che varj fili sosteneano e varj Fili moveano all'opre, Tirati ed allentati or molto, or poco, Con più fretta o minore, in quella guisa Che 'l tessitor tra 'l pettine i suoi stende.
Esempio: Magal. Lett. scient. 28: Non credo già io, ch'e' seguitassero a maravigliarsi, poichè e' seppero essere stati sollevati (certi Amorini) da alcuni fili artifiziosamente coperti.
Esempio: Panant. Paret. 56: Non v'è bisogno d'affannose prove; Sol da un picciolo fil tutto dipende, Con un semplice fil tutto si muove.
Definiz: § VI. Filo usasi assolutam. per Filo, o Tela, di lino. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 296: Fia bello di filo [il panno] come le camice logore.
Esempio: Land. Diar. 6: Menai la donna in domenica sera, in ca' detto Domenico. Ebbi di donora:... 24 fazzoletti in filo da mano, 6 sciugatoj in filo.
Definiz: § VII. Filo, per similit., chiamasi Qualsivoglia cosa che sia ridotta a guisa di filo; onde Filo di ferro, di rame, d'ottone, d'acciaio, d'argento, d'oro, e simili, e genericamente Filo metallico, dicesi di Ferro, Rame, Ottone ec., ridotto sottile e lungo come filo, mediante la filiera. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 385: Si faccia a modo d'una casa ch'abbia il tetto e le pareti di fil di rame, spessamente reticolato, dove si mettano fagiani, pernici.
Esempio: Dant. Purg. 13: A tutte un fil di ferro il ciglio fora E cuce, sì come a sparvier selvaggio Si fa, però che queto non dimora.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 232: Nel giardino entrarono due giovinette d'età forse di quindici anni l'una, bionde come fila d'oro e co' capelli tutti innanellati.
Esempio: Pucc. A. Canz. 7: Di fila d'oro paiono i capelli.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 56: Avea la rete già fatta Vulcano Di sottil fil d'acciar.
Esempio: Car. Eneid. 7, 975: Per fregiar più nobili armature [vedesi] Tirar lane d'acciar, fila d'argento.
Esempio: Cellin. Pros. 141: Nel commettere le gambe, le braccia e la testa al corpo, furno necessitati a legarla con fili di argento.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 183: In alcune traverse dove vanno i ferri si mette fili di rame impiombati, acciocchè possino reggere e legare l'opra.
Esempio: Galil. Op. astronom. 5, 375: Per fuggire l'offesa della ruggine, sarà bene che la corda sia un filo d'oro tirato per sottilissima trafila.
Esempio: Stratt. Port. 38: Fil di rame e fil d'ottone, il cento a peso lire sette e soldi dieci.... Fil di ferro, il cento a peso lire nove.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 109, 1: È composto questo strumento di due cristalli o vetri legati in un filo d'ottone, argento o altro metallo.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 20: Lo stesso avviene d'un gravicembalo. Pezzuoli di legno diventan tasti, pennuzze si fanno lingue, fili di ferro o d'ottone acquistano voce.
Esempio: Volt. Op. 1, 2, 8: Uno [dei miglioramenti].... consiste nel cambiare e forma e materia ai pendolini,... sostituendo ai fili metallici sottilissimi due nude paglie lunghe circa due pollici.
Esempio: Lambr. Bach. Set. 228: Nulla vale a impedirli (i pipistrelli), se non il chiudere le finestre (non opportuna cosa), o armarle d'ammagliato di fil di ferro o d'una rete.
Definiz: § VIII. E in senso particolare, chiamasi Quello, per lo più di rame, che serve a condurre la elettricità; onde Filo di salute, si chiamò Quel filo metallico che negli ordigni elettrici serve a disperdere la elettricità atmosferica nella terra o nell'acqua. –
Esempio: Volt. Op. 1, 1, 201: Mi figuro.... di veder voi impugnata una boccetta, portarla a toccar coll'uncino il campanello o filo proveniente dall'asta metallica, e con essa isolato, mentre coll'altra mano toccate l'altro campanello o filo deferente continuo, che va a seppellirsi in terra, e che noi chiamiamo filo di salute.
Esempio: E Volt. Op. 2, 136: Vuol preferirsi il conduttore frankliniano.... in riguardo soltanto della sicurezza in cui pone l'osservatore, qualor vi si abbia provveduto a dovere con quel grosso filo di ferro, che filo di salute si chiama.
Esempio: E Volt. Op. 2, 137: Non disapprovo.... che in tal caso per le osservazioni dell'elettricità atmosferica si ricorra ad un conduttore frankliniano ben munito, piuttosto che al mio, non munito del filo scaricatore.
Esempio: Pindem. Poes. 47: Come fulmine va sul fil che il mena.
Definiz: § IX. Pure in particolare detto d'oro filo d'oro e d'argento filo d'argento, vale Quello che, ridotto in strette e sottilissime lame, si avvolge e si torce sul fil di seta.
Definiz: § X. Fila d'oro, figuratam. e poeticam., sono chiamati i Capelli che per la biondezza somiglino ad oro. –
Esempio: Ar. Rim. 1, 305: Qualvolta io penso a quelle fila d'oro (Ch'al dì mille vi penso e mille volte), Più per error, dall'altro bel tesoro, Che per bisogno e buon giudicio tolte, Di sdegno e d'ira avvampo, ec.
Definiz: § XI. Per Sottilissimo cilindro in cui sieno ridotte altre materie, come vetro, ec. –
Esempio: Red. Lett. 2, 162: Nella medesima scatola saranno ancora altri fili di vetro e diritti e torti e inanellati.
Esempio: E Red. Lett. 2, 163: Si fabbricarono in prima i fili, e poscia le gocciole, quali crede ec.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 74: Si leghi.... intorno alla bocca C del collo C B la vescica E F, la quale abbia fermato nella legatura del fondo F un sottilissimo fil di vetro, ec.
Definiz: § XII. Figuratam. e poeticam. Fila, parlandosi di strumenti musicali, vale Corde. –
Esempio: Parin. Poes. 14: Non meno di costui facile al letto Del mio signor t'accosta,... tu che mostri altrui Come vibrar con maestrevol arco Sul cavo legno armonïose fila.
Definiz: § XIII. Per Quella sostanza viscida che i ragni e alcuni insetti, come i bachi da seta, mandano fuori dalla bocca in forma di lungo e sottilissimo filo, e ne fanno la tela o il bozzolo. –
Esempio: Bocc. Amet. 96: E' piccioli aragni facenti più preziose fila, usi di consumarsi in esse, cominciarono ad essere rubati da cupide mani.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 2, 116: Rugiada.... attaccata a quei fili di ragni che si traversano tra le stoppie e pruni.
Esempio: Vallisn. Op. 1, 192: Costui (un brucolino) lega con fila di seta cavate dalla sua bocca tutte l'estremità di quelle dentate esterne foglie, chiamate da alcuni alabastri.
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 163: Appiccato in un subito con la loro colla un tal filo da quella banda, presso a quello ne attaccano un altro.
Esempio: E Ginann. Malatt. Gran. appr.: E questi primi fili loro servono di piano per altri fabbricarvene sopra.
Esempio: Lambr. Bach. Set. 182: Giova che le scope siano in dovuta quantità, affin di porgere ai bachi un gran numero di appigli ove attaccare il filo.
Esempio: E Lambr. Bach. Set. 189: Metteteli altrove (i bachi) o in mannelli coperti di fogli, o anco in cestini ripieni di robiccia leggera e solla, ove siano come costretti ad attaccare il filo.
Definiz: § XIV. Fili si chiamano Quella specie di ragnateli che, massime in autunno, veggonsi talvolta per l'aria. –
Esempio: Soder. Agric. 18: Quando si vedranno per le strade e per i campi certi fili sottilissimi e spessi, a guisa di tele d'aragni, e tremuli per il vento, sarà segno di pioggia tempestosa.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 340: Quest'autore ricorre non alle corde ma alle fila de' ragnateli del cielo, come apertamente vedrete nell'andare esaminando questi due punti pur ora accennativi.
Definiz: § XV. Filo, detto di piante, vale Ciascuna delle sottili particelle filamentose che ne formano il tessuto. –
Esempio: Soder. Cult. Ort. 159: Si conosce che è fatto (il lino messo in macero) quando le sue membrane o fili s'allargano assai.
Definiz: § XVI. Ed altresì applicasi a Ciascuna delle particelle sottilissime, onde si compongono i tessuti del corpo dell'animale. –
Esempio: Magal. Lett. scient. 85: Che se a sorte rispondessero, potersi dire che abbiano mutato naso benissimo, mercè che col tanto stuzzicare e ristuzzicare quelle fila e quelle papille nervose, delle quali è tutta come trapuntata e fiocchettata la tunica del sensorio, queste s'affilano, come fa il rasoio sulla ruota; rispondo, ec.
Definiz: § XVII. Per similit., parlandosi di cacio, o d'altra cosa grassa o viscosa, chiamasi Quella sottilissima e lunga particella di essi, che distaccandosi dal tutto si distende a guisa di filo.
Definiz: § XVIII. Per Stelo, Gambo, ed altresì Barbolina, di erbe, o di piante sottili; onde Un fil d'erba, in proposizioni negative, usasi per una certa enfasi a denotare povertà di vegetazione, sterilità, ec. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. 35: Un filo di paglia vale qualche cosa: che se non valesse nulla, il fastello della paglia non varrebbe nulla, che val tre e quattro soldi.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. S. appr.: Se queste fila della paglia non avessero fine, varrebbe più che tutti i tesori di questo mondo.
Esempio: Bern. Orl. 6, 33: E par, ch'egli abbia in mano un fil di paglia.
Esempio: Soder. Coltiv. 68: E questo è un segreto bellissimo per far creare la barba all'uva, e barba così fatta, che sien fili lunghi, quasi da potersi con un pettine pettinare.
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 222: Il riuscimento fu secondo l'espettazione del non vi nascer filo d'erba.
Esempio: Segner. Mann. marz. 26, 2: Ogni terra in genere, per fertile ch'ella sia, non può da sè produr nè pure un fil d'erba senza il benefizio dell'acqua.
Esempio: Targ. Viagg. 3, 357: Molta parte della campagna è sterile, che non vi nasce neppure un filo d'erba.
Esempio: Lastr. Agric. 1, 132: La loro attività (delle radici del frumento) si vede anche meglio nella primavera, in cui le fila crescono con maggior vigore, e mostran d'esser bene accestite.
Definiz: § XIX. E per Ciascuno dei culmi secchi della paglia da cappelli. –
Esempio: Lastr. Agric. 3, 11: Imbiancata che sia [la paglia da cappelli],... si sceglie, cioè si riduce a fili eguali, fini, grossi, mezzani, ogni sorte da per sè.
Definiz: § XX. Filo di checchessia, e più, spesso Un filo, di checchessia, usasi per Minima particella, Piccolissima quantità, di esso, Un nonnulla, Un minimo che. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 96: Andandosi affibbiando per l'orto, ebbe vedute queste tre bestie selvagge, e oltre a ciò che non aveano lasciato filo di buona opera, avendo ogni cosa e roso e guasto.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 2, 134: Or pensate, quanto vi bisogni risplendere di virtù, e virtù specchiata, purissima, senza filo di ombra, di fumo.
Definiz: § XXI. E in modo particolare, Un fil di voce, dicesi per Voce debolissima; e Un fil di salute, di giudizio, e simili, dicesi per Pochissima salute, e Pochissimo giudizio; ed usasi più spesso col verbo Avere Non avere un fil di salute o doi giudizio, ed in proposizioni negative. –
Esempio: Parin. Poes. 209: E manda per gran foce Di bocca un fil di voce.
Definiz: § XXII. Pure in modo particolare, Un fil di paglia, in proposizioni negative e figuratam., vale Un nulla, Un minimo che, Niente. –
Esempio: Bern. Orl. 52, 52: Io non gli stimo tutti un fil di paglia, Circoncisi, marran, popol immondo.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 1, 61: E quando entraro nel Saminiatase, Non toccaron nemmeno un fil di paglia.
Definiz: § XXIII. Filo di aria, vale Sottilissima colonna di essa. –
Esempio: Bart. D. Tens. 12: Ma qui ella [l'aria] accorrerebbe indarno, atteso la compressa e impenetrabil materia ch'è il vetro non bucherato di pori, non traforato con ispiragli, per cui possa entrar filo d'aria.
Esempio: E Bart. D. Tens. 26: Che se (come altri vuole) v'entra quel filo d'aria, non veggo per qual cagione s'abbia a dire ch'egli non pesi tanto che basti a premere, ec.
Definiz: § XXIV. Filo d'acqua, dicesi in particolare Quella quantità, o volume, o vena, d'acqua che uscendo da qualsivoglia luogo o recipiente, cade o s'inalza, mantenendosi sempre presso che eguale. –
Esempio: Vinc. Mot. Mis. acq. 363: Dove il filo dell'acqua cadente è più sottile, egli è per sua natura più veloce, che dove esso è grosso.
Esempio: Bart. D. Giapp. 5, 26: Era quivi apparecchiata una gran mestola di legno, alla quale.... aprivano un foro, fattole giù nel fondo, tal che ne scolava un grosso filo d'acqua, col quale andavano ricercando ogni parte della vita de' servi di Dio ignudi, ec.
Esempio: E Bart. D. Tens. 25: Prendasi uno strettissimo cannellin di cristallo da amendue i capi aperto, e immergasi coll'un d'essi nell'acqua; ella vi salirà dentro fino a cinque dita d'altezza,... anzi fino a diciotto, in un altro sì angustissimo, che a passare per esso un filo d'acqua, conveniva ch'egli si assottigliasse quanto un capello.
Esempio: Salvin. Iliad. 583: Come quando uomo fontanier, da fonte D'acqua bruna, conduce il fil dell'acqua Per le piante e per gli orti.
Esempio: Pap. Nat. Cald. 19: Chi ciò negasse, potrebbe altresì.... negare che il filo dell'acqua, che si vede scappare dallo zampillo d'una fonte, non sia sempre nuova e nuova acqua.
Definiz: § XXV. E in locuz. figur. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 25, 1, 9: Di quel meschin filo d'acqua che sono in me stesso, diverrò un mare in Dio.
Definiz: § XXVI. Filo dell'acqua, vale la Corrente dell'acqua, e più particolarmente Quella parte della corrente in cui l'acqua ha maggior velocità. –
Esempio: Stor. Nerbon. volg. 129: Sanza romore, e per lo diritto mezzo del filo dell'acqua, entrarono tra tutta l'armata di Tibaldo.
Esempio: Capp. G. Comment. Pis. 261: E già piantate molte bombarde grossissime su pel fil dell'acqua, non ardirono d'entrare nella foce.
Esempio: Vinc. Nat. Pes. acq. 1, 106: Si provò che il filo dell'acqua de' fiumi era un concorso di moti riflessi dell'acqua percossa nelle sue rive, e lì si multiplicava, e s'inalzava, e concavava sotto del suo fondo.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 4, 225: Era portato dal fil dell'acqua rapido sì, che lo tirava quasi in fondo.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 4, 329: Facendo che fusse prima ricevuto l'impeto dell'acque da travoni fitti nel fondo del letto, e tranquillato in questa maniera il fil dell'acqua con questo legame, ebbe ec.
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 19: Per lo che [l'acque] divise e deviate si portino dal lor vero filo per ben mille maniere.
Esempio: Guglielmin. Nat. Fium. 57: Dove il fondo è più basso, ivi maggiore è la velocità [del fiume]; dove più alto, ivi minore; e questa parte più veloce si chiama filo o filone, e da alcuni spirito del fiume, e da altri testa o via dell'acqua.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 39: Mentre seguiam dell'onda il dritto filo E si costeggian le fiorite rive, Come già Caritone ed Ippofilo, Io ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 335: La barca, parte rompendo, parte secondando il filo dell'acqua, doveva fare un tragitto diagonale.
Definiz: § XXVII. E detto di luce, o fuoco, vale Sottilissimo raggio. –
Esempio: Bart. D. Grandezz. Crist. 505: Se in un solido masso di pietra viva si facesse uno screpolo, un sottil pelo, che ne uscirebbe, dove nel sasso fingiamo che fosse rinchiuso il mare o nascoso il sole? Di quello uno schizzo d'acqua, di questo un filo di luce.
Esempio: E Bart. D. Inghilt. 1, 123: Ne provò delle sotterranee.... (delle carceri), e senza uno spiraglio a prendervi un fil di luce.
Esempio: Magal. Lett. scient. 33: È l'aria quella che sempremai piombandosi sopra la massa del fuoco, te lo fila in raggi finissimi, e lo diffonde, che perciò potria chiamarsi l'aria la trafila del fuoco, conciossiacosachè d'una rozza massa ne produce fila finissime, e lo macina in polvere minutissima, che è poi la luce.
Definiz: § XXVIII. Filo chiamasi anche il Taglio d'ogni arme o strumento destinato a tagliare, radere, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 35, 49: Rabicano,... sì destro ed agil era, Che nel margine estremo trovò strada; E sarebbe ito anco su 'n fil di spada.
Esempio: Alam. L. Gir. 20, 103: E se voi no 'l volete, Ritornatevi indietro ad altra strada; Che questa si guadagna con fatica, Con la punta di lancia, e fil di spada.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 2, 287: Se io dicessi: la costola del coltello non taglia; e uno, contraddicendomi, tagliasse col filo, e dicesse: Ecco che tu hai il torto, perchè la costola taglia, ec.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 15: Piglia egli (l'arrotino).... il ferro poco tagliante per affilarlo, e.... d'ottuso e grosso filo, e poco buono a tagliar ch'egli era, il rende acuto e sottile in breve tempo, e affilato e tagliente.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 326: Al secondo piano si custodivano l'armi della persona del Re, disposte con buon ordine attorno alle mura; dove gli archi, le frecce,... dove le spade, e gli spadoni a due mani di legni rari, col suo filo di pietra focaia, e con le guardie riccamente guarnite.
Definiz: § XXIX. Figuratam. e in locuz. figur. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 24, 2, 3: Una falce d'inconsumabil diamante, che miete e atterra,... nè già mai le si rintuzza il filo.
Esempio: Magal. Lett. scient. 37: Coll'anima istessa a corpo a corpo combattono, e colle loro armi, avvegnachè senza filo e spuntate, le commessure invisibili.... tutte ad una ad una ritrovano.
Esempio: E Magal. Lett. fam. 1, 7: Mi assicuro esser tolto.... ad ogni invidia o malignità il ferro da troncare questo nodo, e che ogni lama vi abbia perduto il filo, fuorchè quella che è in mano alla morte.
Definiz: § XXX. Per estensione applicasi anche a qualsivoglia cosa tagliente od acuminata. –
Esempio: Segner. Incred. 73: Alcuni [quadrupedi] dovevano sostentarsi di carni uccise: e questi troverete armati alla mischia.... L'unghie adunche ed acute a tenerlo saldo (il nemico), ma riposte nelle guaine delle zampe medesime, perchè non perdano il filo nel camminare, e non si rintuzzino.
Definiz: § XXXI. Falso filo, si disse in particolare Un colpo di spada, che oggi dicesi Finta di filo. –
Esempio: Ciriff. Calv. 33: Cominciò a fare far largo con tondi e manrovesci e punte, e mandritti, e fendenti, e stramazzoni e falsi fili. Tristo a colui che innanzi gli si parava.
Definiz: § XXXII. Filo morto si chiama Quella sbavatura dell'acciaio, che resta nel taglio del rasoio quand'è arrotato.
Definiz: § XXXIII. Filo dicesi a Quella sottil cordicella usata, specialmente dagli agricoltori, per regolare la dirittura delle fosse, riscontrare o regolare il livello d'un piano, e simili, raccomandandone i capi a un cavicchio, o piolo. Onde la maniera Stendere il filo o Tirare il filo, per Metterlo in tirare così che segni bene la dirittura. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 108: Come i nuovi fossati si fanno è manifesto, perocchè da ciascuna parte dell'ampiezza si stende un filo o ver funicella, e segnasi.
Esempio: Magazzin. Coltiv. 27: Spianato che sarà [il terreno], si facciano con la punta della pala o vanga, aguzze le buche, per ordine, tirando il filo, lontane una da l'altra un braccio e mezo al manco.
Definiz: § XXXIV. Filo, e Filo da battere, e anche, come si disse, Filo della sinopia, chiamasi Quella sottil cordicella che, tinta o intrisa di nero o di rosso, è usata dai pittori, dai riquadratori di stanze, dai segatori di legname o di marmi, per segnar linee rette in muro, tavole, tele, marmi ec. –
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 44: Cogli bene ogni tuo' misura, battendo prima alcun filo, pigliando i mezzi degli spazj. Poi batterne alcuno e coglierne i piani. E a questo che batti per lo mezzo, a cogliere il piano, vuole essere uno piombino da piè del filo.
Esempio: E Cennin. Tratt. Pitt. appr: Dalla man zanca metti il filo da battere, che dia proprio in su tuttadue le crocette.
Esempio: E Cennin. Tratt. Pitt. 45: Poi batti le tuo' fila dell'ordine e misura lo prima fatto allo 'ntonaco di sotto.
Definiz: § XXXV. Onde applicasi anche al Taglio stesso che i segatori fanno sull'asse, seguendo la linea segnata dal filo battuto; e più spesso nella maniera Dare un filo, che vale Segare per lo lungo un tronco a fine che stagioni più presto. –
Esempio: Magal. Lett. scient. 251: Non saprei a che rassomigliarmelo, che a quella tinta, della quale i segatori segnano sulle travi i fili, che vogliono dar loro colla sega, che parmi la chiamino Sinopia.
Definiz: § XXXVI. Per Linea, Tratto, che determina un dato spazio o superficie; ed altresì Tratto che forma l'estrema parte di checchessia; anche per similit. –
Esempio: Dant. Parad. 10: Sì, che ritenga il fil che fa la zona.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 319: Il fil, cioè lo filo dello splendore; che fa la zona, cioè lo quale splendore fa lo cerchio e lo cinto intorno.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 67: E col coltellino va' tagliando la detta calcina su per lo filo del sesto, e rimarrà rilevata.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 421: Osservai.... l'arrivo e la partita del sole dal solstizio estivo, mentre che una sera nel suo tramontare si addossò ad una rupe,... lasciando di sè scoperto un sottil filo verso tramontana, la cui larghezza non era la centesima parte del suo diametro.
Esempio: Bart. D. Ital. 1, 32: Mal si farebbe, se dallo speditamente correre che si può in piana terra, si argomentasse il potere altrettanto sul filo dell'orlo d'un altissimo dirupato, senza ec.
Definiz: § XXXVII. Riferito a volto, vale Profilo. –
Esempio: Bart. D. Vit. Borg. 3, 75: Fronte ampia, occhi grandi, bocca piccola, naso aquilino, e che traeva nel lungo, come ancor tutto il filo del volto.
Definiz: § XXXVIII. Filo a piombo, chiamasi Quella cordicella che ad uno dei capi ha un peso di piombo o di altro, della quale i muratori ed altri artefici si servono per conoscere la linea perpendicolare ed aggiustare le diritture. –
Esempio: Piazz. Lez. astron. 1, 55: E poichè non vi ha forse stromento di cui il cannocchiale, il filo a piombo, il livello e il Vernier, o insieme o separatamente, non facciano parte, da essi vuolsi cominciare.
Esempio: E Piazz. Lez. astron. 1, 57: Il filo a piombo è sempre perpendicolare alla superficie dell'acqua stagnante e in istato di riposo.
Definiz: § XXXIX. Filo dicesi per la Dirittura perpendicolare di un muro, d'un edifizio, e simili. –
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 155: Quando per fortuna il globo terrestre si movesse in giro, e in conseguenza portasse seco la torre ancora, e che ad ogni modo si vedesse la pietra nel cadere venir radendo il filo della torre, qual bisognerebbe che fusse il suo movimento?
Definiz: § XL. E per semplicemente Dirittura, Linea diritta. –
Esempio: Bart. C. Misur. Dist. 114 t.: Le linee CB e DB sono ad una dirittura, ed in un filo, cioè diventate una linea sola.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 552: Io non sono su questo filo, viene a dire in questa via, in questa linea. La prima lezione che danno i maestri di ballo è marcher sur la ligne, di camminare a diritto sur uno stesso filo, verso una stessa parte.
Definiz: § XLI. E figuratam. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. ined. 2: Questa è la via ritta, che non piega a destra nè a sinistra, ma pur per lo filo, non piegando nè in qua nè in là.
Esempio: Rucell. Or. Disc. 212: Nelle quali [cose caduche] se noi ci fermiamo senza più oltre a quello [sommo Bene] inalzarci, come ad ultimo fine e oggetto de' nostri amori, amore non si dirizza per lo suo filo, ma in qua e in là vagando dietro a un'apparenza di bene falsificata e corrotta, quel ch'e' cerca non mai conseguisce.
Definiz: § XLII. Pur figuratam., per Norma, Traccia. –
Esempio: Deput. Decam. 33: Nel che son de' capricci di certi sinistri correttori che detton fuora tutto quel libro pieno di novità, fondate sopra lor conietture e verisimili, o vero in sul filo delle regole latine.
Definiz: § XLIII. Per Superficie, Livello, detto di acque, terreno, o simili. –
Esempio: Magg. Fortif. 108 t.: Ma quando maggior sforzo de' nemici è per venire a dosso, allora conviene fortificare il cerchio de gli alloggiamenti con una fossa larghissima, facendola piedi 12 larga e cupa sotto il filo, come si dice, piedi nove.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 72: Il medesimo (un Barbio) voltato supino, enfiandosi in tutto il corpo, ne venne in sul fil dell'acqua.
Definiz: § XLIV. E per Direzione, ed altresì Verso, Parte. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 280: Alla quale (alla pianta recisa del salcio) farà gran pro se si ponga per quel medesimo filo, per lo quale ell'era stata prima sul tronco.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 170: S'io metterò sopra quella tavola due frecce in tempo che spiri vento gagliardo, una posata per il filo del vento, e l'altra intraversata, il vento porterà via speditamente questa, lascerà star l'altra.
Definiz: § XLV. Detto di legno, o simili, vale l'Andamento delle sue fibre, Vena. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 31, 1, 184: Ne truovin subitamente la vena, che da sè stessa aprendosi, sempre li conduca più inanzi; come suole avvenire ne' legni, che presi secondo il lor filo, si fendono in pochi colpi da un capo all'altro.
Definiz: § XLVI. Filo, vale anche Ordine continuato, Serie di checchessia, ed altresì Filare; ma oggi in questo senso non è comune. –
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 37: Gli porrei (i frutti) di mia mano a ordine e a filo, per avere più piacere in guardarli e vederli.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 33: I buoni architettori non messono mai continuamente in un filo più che sette o vero nove scaglioni.
Esempio: Soder. Coltiv. 21: S'ha ad avvertire, che ne' paesi di sito che v'è gran calata,... ove s'hanno a por viti, ad ogni ordine che d'essi si ponga in filo, e ancora a vigna, fare un muro a secco, ec.
Esempio: E Soder. Cult. Ort. 99: Nati [i cetriuoli], si diradano, lasciandone per dirittura un filo lontani quanto si è detto.
Esempio: E Soder. Cult. Ort. 107: Possonsi seminare [i fagiuoli] subito segato il grano,... sulle medesime terre, e fra l'un filo di panico e miglio, cioè in quello spazio che è dall'uno all'altro.
Esempio: Pop. Disc. Ragn. 606: Per potere poi porre la ragnaia a filo a filo e fargli le sue strade diritte.
Esempio: Viv. Form. Ciel. 18: Sopra questa coperta poi, con ismalto o con muro a mano, di lavoro cotto, ben collegato a filo per filo fra lor paralelli, fanno da' fianchi in su alzar unitamente la fabbrica attorno attorno sopra quell'armadura.
Definiz: § XLVII. Filo, detto figuratam. di negozj, affari, vale Il modo di procedere di essi, Andamento, Corso; ed altresì l'Ordine, col quale procedono. –
Esempio: Varch. Stor. 2, 164: Fatto ragunare il Consiglio, favellò diffusamente in acconcio de' fatti suoi, mostrando in quanto pericolo si trovasse.... la città,... e che bisognava che colui il quale in quel luogo succedere gli doveva fusse uomo il quale, avendo il filo delle faccende, e potesse e sapesse e volesse difenderla, perchè ec.
Esempio: Bus. Lett. 138: E parlò in Consiglio, che bisognava eleggere a quel grado uno che fussi pratico, fedele, ed avessi il filo delle faccende e simili cose, accennando sè stesso, ec.
Esempio: Salvin. Annot. Bocc. Comm. 349: Egli (Lucano) è più istorico che poeta, poichè racconta le cose con quel medesimo filo che accaddero, e non comincia dal mezzo come i poeti.
Definiz: § XLVIII. E applicato a scrittura che si stia componendo. –
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 53: Quando una cosa ha preso il suo filo e modo di procedere, sebbene si può poi ritoccare e rimigliorare, mi par però che sempre vi si scorga dentro un certo che della prima forma e maniera.
Definiz: § XLIX. Detto di tempo, vita, o simili, vale Corso. –
Esempio: Borgh. R. Rip. 254: Quest'opera non fu da lui interamente compiuta, perciocchè morte gliele interroppe, troncando il filo della sua vita in sull'età di 26 anni.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 1, 8, 239: Egli è manifesto che lo 'nfinito ha per necessario attributo d'essere immobile, e senza filo, o divisione di tempo veruno.
Definiz: § L. E per Sequela, Seguito ordinato, e simili, detto di cose morali e intellettuali. –
Esempio: Riccat. I. Op. 2, 449: Indi dai dati e dalle circostanze convien dedurre un filo di conseguenze nascenti passo passo l'una dall'altra, sinattantochè si arrivi a qualche verità altronde conosciuta, ec.
Definiz: § LI. Filo di checchessia, vale anche Continuazione, Proseguimento, di esso; onde Rappiccare il filo d'una cosa, o a una cosa, Riprendere il filo d'una cosa, o a una cosa, Rattaccare, il filo d'una cosa, o a una cosa, vale Riprenderla a fare, dopo che era stata interrotta, Ricominciarla, Riprenderne la continuazione. –
Esempio: Cellin. Vit. 135: Desideroso di rattaccare il filo della servitù mia.
Esempio: E Cellin. Vit. 457: Li dua gentili uomini arebbono voluto rappiccare il filo alle cerimonie.
Esempio: Red. Lett. 1, 282: Credo che presto si darà occasione a V. S. illustrissima di rattaccare il filo delle lettere.
Esempio: E Red. Lett. 2, 117: Circa le mie opere,... hanno per qualche tempo dormito.... Io spero contuttociò di poter una volta rimettervi la mano, e riprenderne il filo.
Esempio: Targ. Viagg. 10, 171: Quando il tempo fu ristabilito, e mi fui rimesso in stato di viaggiare, ripresi il filo del cammino.
Definiz: § LII. Detto di discorso, ragionamento, narrazione, e simili, vale la Successione ordinata delle idee o de' fatti, Il procedimento del discorso o della narrazione. Onde Rappiccare il filo del discorso o Rattaccare il filo del discorso, o simile, vale Riprenderne la continuazione al punto in cui era stato interrotto, o dal quale c'eravamo allontanati per digressione; e Rompere il filo del discorso, e anche semplicemente il filo, vale Interromperlo. –
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 107 t.: Per la qual cosa, ripigliando il lasciato filo, diciamo che ec.
Esempio: Varch. Stor. 1, 178: Queste cose ci son parute necessarie a doversi dire in questo luogo, affine che.... a noi non faccia di mestiero rompere ad ogni poco il filo della storia.
Esempio: Cellin. Vit. 464: Ma per essere una occasione che mi sforza tanta notabile, imperò io rappiccherò il filo per un poco, tornando alquanto addietro.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 119: Le diversioni di ieri che ci torsero dal dritto filo de' nostri principali discorsi, furon tante,... ch'io non so se potrò.... rimettermi su la traccia.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 6, 2, 117: Non mi rompete, di grazia, il filo di cui, scompigliandosi con le digressioni, non si troverebbe più il bandolo.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 114: Ripigliando il filo del nostro discorso [dico che], ingegnosa invenzione fu parimente quella di Saurone e Batraco architetti.
Esempio: Segner. Sentim. Oraz. 7: Mi si rappresentava per insuperabile mortificazione questa sola, di scordarmi bruttamente del filo in qualche predica.
Esempio: Red. Esp. Insett. 44: Ma per non uscir del filo, vi torno di nuovo a scrivere, che infiniti sono gli autori, ec.
Esempio: Salvin. Opp. Annot. 203: Negli ordinarj racconti non si serva sempre quel filo accurato ed esatto, che la finezza dell'arte richiederebbe.
Esempio: E Salvin. Pros. tosc. 2, 22: Ma per tornare al filo del ragionamento, quasi lo stesso ec.
Esempio: Fag. Comm. 5, 77: In quello sopraggiunse il fratello, e mi roppe il filo.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 198: Prima che mi rompesser le signore.... il filo del discorso.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 460: Anche i più duri di testa, i più ignoranti, andavan dietro al filo del discorso.
Definiz: § LIII. Per Pratica, Maneggio, d'un affare, negozio. Onde la maniera Tenere appiccato il filo di checchessia, che vale Intermettere il trattato d'un negozio, ma non romperne del tutto la pratica; e Rappiccare il filo di checchessia, Rattaccare e simili, il filo di checchessia, che vale Ripigliare il trattato, la pratica di ciò che era stato interrotto; ed altresì Rompere il filo di checchessia, Troncare, il filo di checchessia, che vale Impedirlo, Farlo cessare, Interromperlo. –
Esempio: Cecch. Dot. 3, 1: Pur i' gli ho detto, che tenga Questo filo appiccato.
Esempio: E Cecch. Mogl. 1, 1: E' sare' fatto, se a questi dì.... Io non facevo far certo po' d'opera Con Pandolfo, che e' roppe il filo a fatto.
Esempio: E Cecch. Mogl. 2: Ben sapete che 'l vecchio ha rappiccato Il filo con Pandolfo, e vuol che oggi I' soscriva la scritta?
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 5, 175: Non appariva atto di maraviglia l'aver rotto il filo della congiura, e fatto giustiziare i congiurati.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 4, 102: Ma il duca di Parma, come ne fu consapevole, troncò subito il filo a questa trattazione.
Definiz: § LIV. Filo si usò per Filigrana, nelle maniere Lavorar di filo, Lavoro di filo in grana, o semplicemente di filo, e simili. –
Esempio: Cellin. Pros. 19: Il modo del lavorare di filo:... l'arte è molto bella, e quando ch'è ben fatta e bene intesa, l'apparisce tanto piacevole all'occhio dell'uomo, quanto altr'arte che si facci infra le oreficerie.
Esempio: E Cellin. Pros. 20: Il lavorare di filo, il quale si sa per i più, si è il fare puntali e fibbie a cinture, sì come io dissi in prima, ec.
Esempio: E Cellin. Pros. 22: È gran differenza dal modo del far correre lo smalto, al modo di saldare i lavori di filo.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 114, 2: È sorta un'altra bella invenzion di lavoro, che chiamano di filo in grana, col quale si fanno.... ornamenti di spere e di cassette, che paiono quelli scorniciamenti lavorati a punta d'ago, con animali e fiori ec.
Esempio: E Baldin. Decenn. 5, 408: Viveva in questi tempi il Rosselli insieme con Margherita sua sorella, congiunta in matrimonio a Gio. Batista di Francesco Boschi, orefice assai stimato nel suo mestiero di lavorar di filo.
Esempio: E Baldin. Decenn. 6, 427: Professore d'orificeria in quella sorta di lavoro che dicono di filo, nella quale fa ne' suoi tempi assai reputato.
Definiz: § LV. Filo, si usò anche per Paura. –
Esempio: Car. Lett. var. 39: Io conosco che mi volete mettere un poco di filo; ma io non voglio risponder altro, se non che accetto il ricordo per buono, e vi dico che ec.
Definiz: § LVI. Filo d'Arianna dicesi, con similitudine tolta alla nota favola, di Ciò che guidi ed aiuti ad uscire di pericolo o d'impaccio; ed usasi più spesso nelle maniere Volerci il filo d'Arianna, Esserci bisogno del filo di Arianna.
Definiz: § LVII. E con relazione alla detta favola, Filo usasi in locuzioni figurate, per Ciò che serve di regola e di norma, sia nelle opere, negli atti, sia nel discorso, e simili. –
Esempio: Panant. Paret. 57: Potrai vederti d'ogni rischio cinto, Inutili parran l'arte e l'ingegno, Ma un filo tira fuor del laberinto.
Esempio: Giust. Vers. 74: Quest'ardito desio, vago, indistinto, È una parte di te, di te migliore, Che sdegnando dei sensi il laberinto, Anela un filo a uscir di breve errore.
Esempio: Giobert. Buon. 110: Ricercare in che modo da quel prisco Buddismo siano nate altre religioni e civiltà nelle varie parti del mondo, seguendo con cautela il filo sottilissimo e spesso ingannevole delle analogie ed etimologie, è cosa aliena dal mio proposito.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 119: Sappiate tutti ch'io ho già in mano un filo per aiutarvi.
Esempio: Lambr. Elog. 11: Certamente a porgerne il filo che ci conduca nel labirinto dei minuti e avvolti particolari, a darci speditezza e fermezza di giudicare,... giova mirabilmente aver bene compreso.
Esempio: E Lambr. Dial. Istr. 10: Non credo.... utile questo modo di aggirarsi lungamente per le minute cose, avanti di avere in mano un filo che ci conduca.
Definiz: § LVIII. Filo di pane, e anche assolutam. Filo, si usò a significare Tre pani appiccati insieme per lo lungo; ma oggi vale semplicemente Un pane di forma bislunga, che più comunemente dicesi Filone. –
Esempio: Buomm. Cical. 27: Piglisi un fil di pane con un pezzo di porco per camangiare, ec.
Esempio: Bard. P. Avinav. 2, 34: Trae della madia un fil di pan buffetto.
Esempio: Dat. Lepid. 72: Essi, postisi a mangiare, scuffiarono un filo di pane, e si bevvero un fiasco per uomo.
Esempio: Not. Malm. 1, 261: Come, per esempio, a un fornaio, che abbia fatto il pane cattivo, o di minor peso del dovuto, faranno legare a' piedi un filo di pane, e così gli daranno la corda.
Definiz: § LIX. Filo di perle, di coralli, e simili, ed anche assolutam., Filo, chiamasi Una serie di perle, coralli, e simili infilati per uso di vezzo o collana.
Definiz: § LX. Filo delle reni, Fil della schiena o, come anche trovasi, Filo assolutam., vale Spina dorsale, detto così dell'uomo come dell'animale bruto; ma talora prendesi per la Dirittura onde la stessa spina si distende. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 154: Eransigli ritte in sul fil della schiena certe setolacce, che non parevan altro che spiedi.
Esempio: Cellin. Pros. Oref$. 159: Tu debbi alcuno di questi ossi pigliarti piacere di ritrarre, perchè è molto bello; ed ha un gran buco, dove passa il filo delle rene, o schiena, che la diciamo.
Esempio: Sassett. Lett. 273: Sono [i buoi di Coccino] differenti da' nostri nelle corna, ch'egli hanno simili alle capre, e volte al filo della schiena, e non aperte come i nostri.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 1, 25: Ora, mentre coll'accetta in aria vuol dare un colpo, eccoti uno di quei manuali disavvedutamente postosi tra il braccio di Malachia ed il trave, ricevè sul filo proprio della schiena tutta quella percossa.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 150: La spina si chiama tutto quello concatenamento d'ossa che, incominciando dalla prima vertebra della cervice, se ne viene giù per lo filo della schiena sino all'osso coccige, ovvero codrione.
Esempio: Red. Lett. 3, 210: Sono infermo di un catarro cadutomi nel fondo del filo delle reni, che mi fa stare intero intero, senza potermi piegare.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 3, 144: Quello che noi chiamiamo il fil delle rene, non è altro che quella dirittura, nella quale son collocate le punte di questi processi spinosi delle vertebre; e gli anatomici non chiaman fil delle rene questa tal dirittura, ma bensì spina del dorso o della schiena.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 9, 76: Perchè ci caverebbe di pan bianco Quell'animal, s'ottenesse l'intento; Ci metterebbe al fil la cigna, ed anco Il basto al dosso peggio che a giumento.
Definiz: § LXI. Fil di ruota, è Term. marinaresco, e vale Il mezzo preciso della poppa; onde Avere il vento in fil di ruota, Venire, il vento in fil di ruota, significa Avere, o Spirare, il vento propizio, per linea retta, in poppa. –
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 1, 98: E poi [trovammo] nell'arcipelago là drento Sempre insino al calcese l'artimone Con fresco mare, e in fil di ruota il vento.
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 3, 628: Ch'al porto di Marsilia a salvamento Tutti eran suti, che la bella armata Ha sempre avuto in fil di ruota il vento.
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 124: Intende parimente che il vento mi venga a fil di ruota, cioè, che egli soffia per diametro da poppa verso proda.
Definiz: § LXII. Filo di Scozia, dicesi Un filo di cotone ridotto per via di opportuna lavorazione all'unitezza e lucentezza quasi di un filo di seta: e chiamasi così perchè in principio era lavorato solo nella Scozia.
Definiz: § LXIII. A filo, e anche come si disse A fil della sinopia, posto avverbialm., vale A piombo, Perpendicolarmente. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 13: Vi sorge in mezzo un sasso che la cima D'un bel muro d'acciar tutta si fascia.... Da quattro canti era tagliato, e tale Che parea dritto a fil de la sinopia.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 81: Tira la muraglia a filo con l'archipenzolo e con il piombo, ec.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. 90: Nelle mura tutte le pietre ed i filari si compongono ed ammassano insieme dirittamente a filo, secondo la squadra e l'archipenzolo.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 182, 2: Dove nelle mura tutte le pietre e i filari si compongono dirittamente a filo con la squadra e archipenzolo, nelle volte i filari si tirano con linea torta.
Definiz: § LXIV. Figuratam. A filo e a dirittura, o A filo diritto, vale Logicamente, Deducendo rigorosamente la conseguenza dalle premesse. –
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 69: È manifesto che tal velocità a qualche altra minore può aver la medesima proporzione che la corpulenza dell'acqua a quella dell'aria, e che questa sarà la velocità di due soli gradi; tal che veramente a filo e a dirittura, conforme all'assunto d'Aristotele, si dovrebbe concludere ec.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 2, 16: Non può negarsi che la conseguenza proceda a filo diritto dalle promesse.
Definiz: § LXV. A filo, o A un filo, vale In dirittura, In diritta linea. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 101: Alla città di Nubia il camin tenne Tra Dobada e Coalle in aria a filo.
Esempio: E Ar. Cinq. Cant. 1, 105: Fe' dar le vele al vento, e venne a filo Ad imboccar sotto Alessandria il Nilo.
Esempio: Alam. L. Colt. 5, 195: Tiri dritto il sentier, che 'l dorso a punto Parta tutto al giardin; poi dal traverso Venga uno altro a ferir sì messo al filo, Che sian pari i canton, le facce eguali.
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 161: Io farei di ciascuna lunetta [della camera] tre parti per longitudine, e lassando l'estremo a filo con l'altezza de' peducci, sfonderei quella di mezzo ec.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 287: La strada dentro alla città, oltre a che e' bisogna che ella sia ben lastricata e pulita grandemente, diventerà molto bella, se vi saranno i portici fatti per tutto ad un modo, e casamenti di qua e di là tutti tirati ad un filo, e non alti più l'uno che l'altro.
Esempio: Bart. D. Cin. 1, 20: Non va [la gran muraglia della Cina] tutta distesa a filo in su la piana, ma gran parte su e giù per balzi e creste di monti.
Esempio: Segner. Mann. sett. 28, 2: I solchi vogliono essere tirati tutti a filo.
Esempio: Baldin. Decenn. 5, 125: Verso Monticelli è un campetto, il cui termine laterale.... cammina a filo col muro d'un podere.
Definiz: § LXVI. A filo, vale Esattamente, Appunto. –
Esempio: Rucell. G. Ap. 217: Allor con artificio e 'ndustria fanno Loro edificj e celle, e con lor cera Tiran certi anguletti equali a filo, Lineando sei faccie.
Definiz: § LXVII. A filo, e anche A filo a segno, detto di nave, naviganti, e simili, e riferito a vento, vale A seconda del vento, Nella direzione di esso. –
Esempio: Pulc. Luc. Driad. 53: Già nella nave i ferri àve sarpati E per mettermi a vento a filo a segno Si son del porto alquanto sprolungati.
Esempio: Cesar. Fatt. Ap. 2, 180: Levate le ancore e allentati i legami de' timoni,... si abbandonarono alla mercè del vento e del mare: anche spiegata la minor vela,... a filo del vento traevano verso quel lido.
Definiz: § LXVIII. A filo, riferito a colpo, o simile, vale Per taglio. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 83: Chè 'l ferro crudo In man d'Orlando al venir giù voltosse. Tirare i colpi a filo ognor non lece; Ma pur di sella stramazzar lo fece.
Definiz: § LXIX. A filo a filo, coi verbi Cadere a filo a filo, Venire a filo a filo, Uscire a filo a filo, detto di liquidi, e anche di umori e di sangue, vale Non a gocciole, ma in copia, e continuatamente.
Definiz: § LXX. Di filo, coi verbi Andare di filo, Correre di filo e simili, vale Direttamente, Difilato, Senza metter tempo in mezzo. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 47: Andarono di filo allo palazzo, e trovaron sì come lo re Meliadus era già tornato.
Esempio: Stor. Pistol. 309: Quelli del Duca n'andarono di filo alla porta e tagliaronla, ed entraronvene dentro da trecento cinquanta.
Esempio: Varch. Stor. 2, 441: Egli se n'andò di filo alla chiesa della Nunziata de' Servi, e quindi al suo palazzo de' Medici, dove fu da tutti i primi vicitato.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 549: Egli.... andò di filo alla carcere dell'eunuco.
Esempio: E Bart. D. Vit. Kost$. 2, 103: E senza più, venne di filo alla chiesa.
Esempio: Segner. Crist. Instr. 2, 14: Vi cuopre gli occhi, affinchè, non mirando voi il precipizio, vi ci andiate a gettar di filo da voi.
Esempio: E Segner. Incred. 25: Vedete come il tutto cospira a volervi di filo condurre a Dio, che è la prima Cagione altissima, condannando ad un'ora la scioccheria di chi vuole anzi procedere in infinito, ec.
Esempio: Salvin. Iliad. 102: Disse: udillo l'araldo, ed ubbidillo. Andò di filo al popol degli Achei.
Definiz: § LXXI. Di filo, vale pure Senza interruzione. –
Esempio: Giust. Vers. 185: E così, tra volere e non volere, Fu.... continuato Per tanti e tanti e tanti anni di filo, Questo tenero amor nato di chilo.
Definiz: § LXXII. Di filo, detto d'arme, o di strumento destinato a tagliare, usato a modo di aggiunto, vale Affilato; ed altresì Affilato recentemente. –
Esempio: Ross. P. Sveton. 2, 175: Schermiva con le spade di filo.
Definiz: § LXXIII. Fil filo, posto avverbialmente, e riferito a liquidi, vale, Non interrottamente, non a goccie, ma venendo giù quasi facendo un filo. –
Esempio: Cecch. Esalt$. 1, 4: E s'io non fo venir la lagrimetta Fil filo all'occhio, con ogni bicchiere, Ditemi ch'io non m'intenda del vino (qui per similit.).
Definiz: § LXXIV. E figuratam. si usò per Del continuo, Continuamente, Spesso spesso. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 388: La quale [varietà de' tempi] chi non osserverà con diligenza, sarà fil filo forzato di inciampare.
Esempio: E Borgh. Lett. IV, 4, 169: Fa un grande schiamazzo di certi suoi commentarj della lingua toscana, o volgare, e fil filo gli allega.
Esempio: Crusc. Vocab. I: Fil filo, avverb., vale Spesso spesso.
Esempio: Buomm. Cical. 22: Sino i fattorini de' sarti, de' barbieri e de' linaioli,... e di quegli altri, che vanno per la maggiore, lo portavano (il popone) fil filo al grecaiuolo e all'oste.
Definiz: § LXXV. Pur figuratam., detto di fatto o cosa che si racconti, vale Ordinatamente, Puntualmente. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 73: Il che mi vien ridetto dalla balia Fil filo.
Definiz: § LXXVI. Fil filo, vale Minutamente, Con minuzia, più che altro nella maniera Vederla fil filo, detto di negozj, faccende, e simili, che vale Esaminare, Trattare, sottilmente, accuratamente, Guardare ogni minuzia. –
Esempio: Varch. Ercol. 98: Bisticciarla con alcuno, e star seco sul bisticcio, è volere stare a tu per tu, vederla fil filo, o pur quanto la canna.
Esempio: E Varch. Suoc. 2, 3: Come non mi piacciono quei padri, che vogliono vederla sottilmente fil filo coi figliuoli, e tenerli sempre a stecchetto, così non mi piacciono ancora quegli, che lasciano loro troppo tosto e troppo larga la briglia in sul collo.
Esempio: Salv. Infarin. sec. 180: Ma chi volesse anche vederla più fil filo, eziandio nel Goffredo, ec.
Definiz: § LXXVII. Filo per filo, riferito a discorso, narrazione, racconto, vale Ordinatamente, Puntualmente, ed altresì Minutamente. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 56: La putta, che aveva osservato ciò che vi si era fatto il dì, filo per filo, e segno per segno, gnene raccontava.
Esempio: E Firenz. Pros. 2, 93: Nè restava una di loro di domandare Psiche punto per punto, filo per filo.
Definiz: § LXXVIII. Per filo, vale Puntualmente, Esattamente, A puntino. –
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 3, 572: E così fece per tutto bandire,... Che ciascun mostri sua possa e ardire; Chè vuol veder le mura tutte in terra. Tutti per filo il volsono ubidire, E 'l campo intorno ec.
Definiz: § LXXIX. Per filo, si usò a significare Per forza, incutendo altrui paura. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 134: Cominciò a persuadere, che assicurando il cammino per qualche dì,... attendessero a ricercar di nuovi compagni, e.... che quelli, che non volessero, e' gliele facessero far per filo.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 237: E perchè non son uomo da esser fatto fare per filo, per risposta poche parole e brava risoluzione.
Esempio: E Car. Lett. fam. 2, 332: Vorrebbe che per filo io restassi di domandargli il mio.
Esempio: Dav. Tac. 1, 20: Chiariva bene essersi avuto per filo quello, che colle buone non si sarebbe ottenuto.
Definiz: § LXXX. Per dritto filo, e anche Per filo e a dirittura, posto avverbialm., vale In linea diritta, Direttamente. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 4, 174: [il sole] a Favonio avea ancor percosso il volto Per dritto fil, ch'egli era in sul levare.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 49: La Luna.... non può coprire il disco solare all'occhio nostro, se non quanto tempo ella dura a stare nel cono visuale, tra la punta di esso cono, ove è la nostra vista, e la base che si termina al sole, nella medesima linea per filo e a dirittura frapposta.
Definiz: § LXXXI. E altresì per Difilato. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 276: Tosto alla terra l'animo converse [Mercurio], E non si curò più d'andare in giro; Ma per fil dritto a terra se ne venne, Battendo a più poter l'aurate penne.
Esempio: E Anguill. Ovid. Metam. 4, 93: Ed esce in una sala, Dove non fece già d'andar disegno Per dritto filo.
Definiz: § LXXXII. Per filo e per segno, posto avverbialm., vale Esattamente, Precisamente. –
Esempio: Salvin. Georg. 2, 142: E alla posta degli arbori per filo E per segno rispondano le vie.
Definiz: § LXXXIII. Per filo e per segno, che anche trovasi Per filo e segno, e semplicemente Per filo, posto avverbialm., e riferito a discorso, racconto, e simili, vale Ordinatamente, Minutamente, Appuntino. –
Esempio: Collaz. Ab. Isaac volg. 82: Se alcuno dicesse: Che necessità è di spriemere per filo tutte le dette cose, e non dirle in genere? brevemente lo dirò.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 383: Hammi conto ogni cosa per filo e per segno.
Esempio: Grazz. Pros. 56: E da capo fattosi, ogni cosa per filo e per segno raccontò.
Esempio: Cecch. Ass. 3, 1: Parvi che costì sia tutto il parentado per filo e per segno?
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 409: Oh come voi venite con le buone, Comanda ogni ragione, Che per filo e per segno io ve la conti.
Esempio: E Monigl. Cical. III, 1, 228: Cappizzi Betta, quell'omacciotto me l'ha sonata per filo e per segno!
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 8, 20: Tutto dirà per filo e segno il fatto.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 137: Scrivetemi ogni cosa per filo e per segno, come voi scrivereste per appagarne il desiderio d'altro personaggio che io non sono.
Esempio: Salvin. Odiss. 166: Se a me sì fatte cose Per filo narrerai acconciamente, Io stesso a tutti gli uomini dironne.
Esempio: Nell. Iac. Serv. 2, 6: Vi racconterò tutto in casa per filo e per segno.
Esempio: Fag. Comm. 1, 274: La vi si dice per filo e per segno; se poi, ec.
Esempio: E Fag. Comm. 3, 205: Non mi mandate in pace prima ch'i' vi chiegga la limosina; bigna (bisogna) sentir tutta la cosa per filo e per segno.
Esempio: E Fag. Rim. 1, 156: Eccovi detto per filo e per segno, Il modo d'insegnarmi a un messaggiero.
Esempio: Tocc. Lett. 24: Il nipote gli raccontò tutta da capo per filo e per segno com'era ita la faccenda.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 275: Il maestro non gli risponde mai per filo e per segno.
Definiz: § LXXXIV. Per ordine e per filo, vale lo stesso che Per filo e per segno. –
Esempio: Forteguerr. Terenz. 183: Vanne.... Ad Egion,... E gli narra per ordine e per filo La cosa.
Definiz: § LXXXV. Per un filo che, trovasi a significare Punto punto che, Nulla nulla che. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 205: E c'è appoggiato (a un muro) dieci vôlte, che sono dieci stanze: per un filo che detto muro andassi giù da lui (cioè da sè), tutte queste vòlte li andrebbono drieto.
Definiz: § LXXXVI. Sul filo, parlandosi di fieni, col verbo Seccarsi sul filo, vale Mentre è in piedi sul prato, cioè prima della segatura; e coi verbi Comprare sul filo e Vendere sul filo, vale Prima che sia falciato.
Definiz: § LXXXVII. Andare a filo, vale Andare secondo il segno che si fa col filo tinto nelle tavole, panconi, travi, a oggetto di segarle diritte.
Definiz: § LXXXVIII. Figuratam. Andare dirittamente senza pendere nè di qua nè di là.
Definiz: § LXXXIX. Andare al fil della sinopia o pel fil della sinopia, detto di persona, vale figuratam. Fare checchessia con gran considerazione e riguardo. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. R.: Non basta che 'l giusto vada nell'opere sue pel fil della sinopia.
Esempio: Pulc. Luc. Driad. 9 t.: Giove contra 'l dover Semele volse (volle) Per amore, e rapì la bella Europia (Europa); E Nesso Deianira ad Ercol tolse: Sempre non vassi al fil della sanopia.
Definiz: § XC. E Andar pel fil della sinopia, detto di affare, negozio, o simili, vale Procedere, Riuscire, secondo che deve. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 214: Calavrione a contanti la briga Comperò dunque, che non gli toccava; Ecco che la giustizia lo gastiga. L'Arpalista trovò quel che cercava; Pel fil della sinopia, e per la riga, A questa volta questa cosa andava.
Definiz: § XCI. Andare per filo e per segno, vale Procedere dirittamente, Operare con dirittura. –
Esempio: Panant. Paret. 57: Bisogna andare per filo e per segno.
Definiz: § XCII. Andare a filo, al filo, o per filo, di spada, ed anche della spada, Mandare a filo, al filo, o per filo, di spada, ed anche della spada, Mettere a filo, al filo, o per filo, di spada, ed anche della spada, Tagliare, e simili, a filo, al filo, o per filo, di spada, ed anche della spada, dicesi quando da un esercito nemico, presa a forza una città, un luogo, una fortezza, ne son uccisi, e propriamente a colpi di spada, gli abitanti o la guarnigione. –
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 2, 92: Mettendo a sacco, e fuoco, ed a romore I padiglioni, e tutti questi cani A filo di spada.
Esempio: E Giambull. B. Ciriff. Calv. 3, 268: La terra fu in un momento presa Per me, e messo ognuno al fil di spada.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R.: Furono tutti quanti messi a fil di spada.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 162: Ottanta mila corpi numerorse, Che fur quel dì messi per fil di spade.
Esempio: Bern. Orl. 7, 46: Il giorno aspettan con molta paura, E che quella infelice terra vada A sangue, a sacco, a fuoco, a fil di spada.
Esempio: Bemb. Stor. 66 t.: Se aspettassero la forza, tutti n'anderebbono per filo di spada.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 44 t.: Non accettavano priego alcuno, nè avevano misericordia di qualità, di sesso, di età, ma tutto mettevano a filo di spada.
Esempio: Caran. Polien. Strat. 14: Con grande agevolezza mandò a filo di spada gli Argivi.
Esempio: Nard. Stor. 1, 35: Prese adunque per forza l'esercito franzese in Romagna il Castello di Bubbano del territorio d'Imola, e avendolo mandato a sacco, e gli abitatori e' soldati tutti a filo di spada, s'appressò ad Imola e Faenza, onde il duca di Calavria fu costretto a ritirarsi verso Furlì.
Esempio: Dav. Tac. 1, 50: La gente andò a fil di spada quanto ne volle l'ira e il giorno.
Esempio: E Dav. Tac. 1, 276: Fu dato il segno a' soldati saliti con le scale su le mura di mandar tutti a fil di spada.
Esempio: Capp. Longob. 70: Gli abitanti di Pavia erano messi per filo di spade, ec.
Definiz: § XCIII. Andare in filo, Venire, in filo, vale Andare, Venire, l'uno dopo l'altro. –
Esempio: Dant. Purg. 24: Come gli augei che vernan lungo il Nilo Alcuna volta di lor fanno schiera, Poi volan più in fretta e vanno in filo.
Esempio: Vill. F. 144: La zuffa, dopo l'assalto de' Sanesi, non ebbe molto contasto, perchè quelli della Compagna (la Compagnia del Cappelletto), venendo sanza sospetto, come per terre d'amici, venieno in filo e sparti; il perchè di leggieri furono sconfitti e preda de' nimici.
Definiz: § XCIV. Andare in filo, o per filo, detto del cucire o tagliare tela, od altro tessuto, vale Cucire o Tagliare secondo quel filo del tessuto dal quale si comincia. –
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 244: Che fate voi delle vostre tele?... ve ne valete a pezzi e a pezzi, quando per filo, e quando a schiancìo, o quando a ritaglj piccoli, e quando a pezzetti più grandi, e questi pezzi o tagliati per filo o a schiancìo, voi gli attaccate, ec.
Definiz: § XCV. Andare in filo, o per filo, detto figuratam. di persona, vale Fare il proprio dovere, Condursi siccome si deve; onde Fare andare alcuno per filo, vale Costringerlo ad operare come deve, Farlo rigar diritto; ed altresì Fargli fare a modo proprio. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 587: S'io riscontro Quel poltron di Sparecchia, i' lo vo' fare Andar in filo.
Esempio: E Cecch. Incant. 2, 5: Ch'i' stare' fresco (so dire), s'una sucida Mi avesse a fare andar per filo.
Definiz: § XCVI. Avere il filo rosso, vale Esser privilegiato sopra gli altri, Esser distinto e diverso dagli altri; per lo più in senso ironico: ed oggi comunemente dicesi Avere il fiocco o il cencino rosso. –
Esempio: Lam. Dial. 51: Il signor Lami sarà contentissimo che uno lo reputi pazzo, mentre gli altri non lo sieno di meno: perchè egli non pretende d'avere il fil rosso in questo mondo.
Definiz: § XCVII. Avere in mano le fila di un affare, o simili, si usa figuratam. per Conoscere l'andamento di esso, ed altresì per Maneggiarlo, Condurlo, e dicesi segnatamente di congiure, trattati segreti e simili.
Definiz: § XCVIII. Battere il filo. –
V. Battere, § XXVIII.
Definiz: § XCIX. Camminare sopra un fil di rasoio, dicesi figuratam. per Avere a trattar cosa nella quale sia necessario proceder colla massima cautela e circospezione per non correr rischio o danno.
Definiz: § C. Cucire a filo scempio, è maniera che si usò a significare Procedere negli affari con semplicità e sincerità e non con doppiezza. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 215: Basta dunque tra loro (tra i Cortigiani) il bel parere; E però, Castiglione, al vostro esempio Il Cortigian parrebbe un lucerniere; Già che più non si cuce a filo scempio, Come quando formaste un Cortigiano In una corte poco men ch'un tempio.
Definiz: § CI. Dare il filo, o anche Dar filo, riferito ad armi, ferri, o simili, vale Affilare. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 186: Poi, con una frassinella, ch'è una pietra da dare filo ai ferri, e con rena da bicchieri si sfrega, e con acqua ec.
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 111: T'affanni A dar più filo a le saette acute? (qui in locuz. figur.).
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 6, 2: Quella pietra che usiamo per dare il filo a' rasoj e altri coltelli di finissimo taglio.
Esempio: E Baldin. Vocab. Dis. 64, 1: Sorta di pietra [la frassinella] che serve per dare il filo a' ferri co' quali si lavorano i metalli.
Definiz: § CII. Dare filo ad alcuno, vale Indurlo accortamente a fare qualche discorso, specialmente sopra cosa che ci prema; con figura tolta dal dare all'aquilone il filo, perchè salga via via più in alto.
Definiz: § CIII. Entrare in filo di far checchessia, vale Mettersi in procinto di farlo, Accingervisi. –
Esempio: Mei G. Lett. IV, 2, 147: L'aver veduto in margine nel principio del ragionare che Vostra Reverenza muove del nome di Firenze, scritto num. XV, mi fa dubitare che la cosa voglia piegare a questo cammino di entrare in filo di far be' quamquam.
Definiz: § CIV. Esser come i rasoj, sempre in filo; è maniera usata familiarmente a significare Esser sempre disposti a mangiare.
Definiz: § CV. Essere attaccato a un filo, Stare, attaccato a un filo, Attenersi, e simili, a un filo, detto di vita, di sorte, di speranza, vale figuratam. Essere cotanto incerto, o così poco e tenue, da doversi aspettare che cessi da un momento all'altro. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 45: Si è debile il filo a cui s'attene La gravosa mia vita.
Esempio: Panant. Paret. 57: Appesi a un filo stanno I nostri giorni.
Definiz: § CVI. Esser in sul filo di checchessia, vale Averne pratica, Esservi addentro. –
Esempio: Dat. Lepid. 139: Disse che di ragione doveva poi rimunerare i suoi servidori, e farli cardinali, e particolarmente il suo fratello, il quale veramente era in sul filo di cose ecclesiastiche.
Definiz: § CVII. E vale altresì Essere entrato in quell'ordine di idee, di ricerche, di considerazioni, di ragguagli, esperienze, che è significato dal compimento. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 194: Vedete se vi rimane altra curiosità nell'istoria naturale, perchè ora, ch'io son in su questo filo, vedrò di fare il possibile per soddisfarvi.
Definiz: § CVIII. Essere ridotto un filo, Esser un filo, dicesi comunemente e iperbolicam. di persona o magrissima, o divenuta tale per malattia, patimento o altra cagione.
Definiz: § CIX. Far le fila, dicesi per similit. di liquore, e più propriamente di vino, quando è corrotto, onde le sue parti si separano, ed esce dal recipiente senza gorgogliare e colando lentamente a somiglianza dell'olio; Filare. –
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 189: Un vino dunque così poco fermentato, non essendosi ben concentrati e combinati i suoi principj, è suggetto a perdere colore, odore, sapore; ed essendone scarso, è soggetto ancora a fare le fila, come appunto è seguito a molti de' vini più sottili e più bassi.
Esempio: Lastr. Agric. 3, 272: Per far del vino che abbia qualità, bisogna che l'uva sia matura, ma non troppo, altrimenti la fermentazione non si risolverebbe che incompletamente, nel mosto, e il vino sarebbe soggetto a addensarsi e a far le fila.
Definiz: § CX. Far le fila, dicesi pure del cacio quando è fresco e molto grasso, o di altra materia viscosa, le cui parti nel distaccarsi formano come dei fili.
Definiz: § CXI. Guidare chicchessia con un filo o con un fil di seta, vale Poterlo dirigere e guidare con grande facilità per la mitezza e docilità dell'animo suo.
Definiz: § CXII. Mettere a filo, o in filo, altrui per far checchessia, vale Fargli venir voglia di fare quella tal cosa. –
Esempio: Lipp. Malm. 2, 63: Così, perchè più a filo tu mi metta, Voglio far io, e poi darti la stretta.
Esempio: Not. Malm. 1, 205: Mettere a filo. Far venire gran voglia; traslato dal coltello ed altri ferri taglienti, i quali, quando sono bene arruotati (che si dice Messi in filo o Affilati), tagliano meglio.
Definiz: § CXIII. Mettere alcuno in buon filo, vale Metterlo sulla dritta via, sulla buona strada. –
Esempio: Dant. Parad. 24: Come il verace stilo Ne scrisse, padre, del tuo caro frate, Che mise Roma teco nel buon filo.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 578: Mi dice Giovanni Bonsi, ch'egli è riposato, e da metterlo en buon filo.
Definiz: § CXIV. Mettere uno in sul filo di chicchessia, vale Fargliene seguir l'esempio; e Mettere, o Mettersi, alcuno sul filo d'una data cosa, vale Fargliene prendere, o Prenderne, la regola, il costume, il tenore. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 495: Si duole acerbamente che i suoi Pagani non si sappiano governare.... come i Cristiani.... sapevan fare, e che si lascino tanto vincere da loro nel ben fare; e si sforza, quanto e' sa e può, di mettergli in sul filo de' nostri; i quali ec.
Esempio: Buonarr. Tanc. 3, 7: O Tancia, appunto mi grillava 'l cuore, Sendomi avvisto di parerti bello: E m'era messo già su 'l fil d'amore, Pensando un tratto di darti l'anello.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 552: E m'era messo già su 'l fil d'amore; sulla dirittura, sul camino, sul tenore, che viene a dire, tesa, mira, indirizzamento.
Esempio: E Salvin. Annot. Tanc. appr.: Mettersi sur un filo, cioè pigliare un tenore di vita.
Definiz: § CXV. Mettersi un vento a filo, vale Cominciare il vento a soffiare, a spirare, favorevolmente. –
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 1, 102: Noi vedemmo le Smirne antiche, il Nilo, E l'isola ove fu già il Labirinto: Tal volta un vento si metteva a filo, E insino a Tenedò n'ebbe sospinto.
Definiz: § CXVI. Mettersi col fil delle reni a una cosa, o a fare una cosa, vale Mettercisi con tutto l'impegno, con tutte le forze sia del corpo, sia dell'animo.
Definiz: § CXVII. Partirsi sul fare il nodo al filo, Ritirarsi, e simili, sul fare il nodo al filo, vale Partirsi, Ritirarsi, sul punto stesso in cui un dato negozio era per conchiudersi; che comunemente dicesi Lasciar sul più bello. –
Esempio: Cecch. Dot. 1, 3: Se 'l vecchio Sa che voi siate partito in su 'l fare Il nodo al filo, e' si ritira in dietro.
Definiz: § CXVIII. Pigliare uno di filo o Prendere uno di filo, vale Costringerlo a far checchessia, senza dargli tempo a replicare o riflettere; che più comunemente si dice Serrarlo fra l'uscio e 'l muro Serrare qualcuno fra l'uscio e 'l muro. –
Esempio: Fag. Comm. 5, 345: Adagio, non voglio esser preso di filo, perdicoli.
Definiz: § CXIX. Prendere il filo di checchessia, vale Prendere il verso, Trovar la maniera appropriata e più acconcia di fare checchessia.
Definiz: § CXX. Prendere una cosa pel suo filo, vale figuratam. Trattarla in quel modo che sia più conforme natura di essa, e quindi di più sicura riuscita; più comunemente, Pigliarla pel suo verso Pigliare qualcosa per il suo verso. –
Esempio: Panant. Paret. 57: Giungono a lieto fin tutte le imprese, Se son le cose pel lor filo prese.
Definiz: § CXXI. Rompere il collo in un fil di paglia, e Inciampare in un fil di paglia. –
V. Collo, § XXXVIII, e Inciampare.
Definiz: § CXXII. Rompere la Parca o le Parche, il filo di alcuno o della vita di lui, Troncare la Parca o le Parche, il filo di alcuno o della vita di lui, Inaspare, e simili, la Parca o le Parche, il filo di alcuno o della vita di lui, sono maniere poetiche che, secondo la mitologia, valgono Morire. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 56: Morir non puote alcuna Fata mai, Fin che 'l Sol gira, o il ciel non muta stilo. Se ciò non fosse, era il dolore assai Per muover Cloto ad inasparle il filo.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 15, 66: Per veder se può far rompere il filo Alla Parca di lui, sì che non viva, Astolfo viene a ritrovare Orrilo.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 35, 21: E son chiamati cortigian gentili, Perchè sanno imitar l'asino e 'l ciacco; De' lor Signor tratto che n'abbia i fili La giusta Parca, ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 43, 185: Non durò lunga età, che di sua vita Da la Parca le fur le fila rotte.
Esempio: Gell. Poes. 462: Non chiedete, pastori, a' santi numi Altro per quel, che lunga e lieta vita, E che la Parca il fil non tronchi in fasce.
Definiz: § CXXIII. Rompersi il fil delle reni nel far checchessia, dicesi iperbolicam. per Durare gran fatica nel far checchessia.
Definiz: § CXXIV. Star ritto coi fili, dicesi di persona debole molto, per infermità o vecchiezza. Maniera iperbolica, presa per similit. dai burattini che si tengon ritti coi fili.
Definiz: § CXXV. Onde per similit. dicesi Star ritto coi fili, di persona ridotta in misero stato, in trista condizione economica.
Definiz: § CXXVI. Stare sul filo di una cosa, vale Continuarla, Proseguirla. –
Esempio: Magal. Com. Inf. 51: Sta sul filo della similitudine presa da chi dorme; onde chiama sonno quello che in realtà era smarrimento di spiriti.
Definiz: § CXXVII. Tenere in filo alcuno, vale Fare che alcuno non esca dai termini della convenienza, del rispetto, dell'obbedienza; ed altresì Tenerlo in soggezione, o, come dicesi comunemente, Tenerlo in briglia, in corda Tenere qualcuno in briglia, in corda. –
Esempio: Car. Lett. Farn. 2, 141: Una città, quale è Siena, di tanto momento per sè, e di tanta conseguenza all'altre imprese, potente ed opportuna a tenere il Duca di Fiorenza in filo, il Papa in officio, e l'Imperatore con tutti li suoi stati di qua in travaglio.
Definiz: § CXXVIII. Tirare uno co' fili, dicesi quando a persona inetta e impacciata occorre suggerirgli ogni movimento e parola, perchè operi o dica come si conviene; con figura presa dai burattini, che per farli agire si tirano per via di fili.
Definiz: § CXXIX. Trarre il fil della camicia ad uno, trovasi per Indurlo al nostro desiderio. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 78: Tu m'hai con la piacevolezza tua tratto il filo della camiscia.
Definiz: § CXXX. Lo farebbe cadere un fil di paglia, detto di persona, vale figuratam. che Ogni piccola cosa può esserle cagione di grave danno. –
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 1, 17: Chiusi nel fasto dello piume loro, Ciechi traendo 'l piede, un fil di paglia Può farli anche cadere.
Definiz: § CXXXI. A tela ordita Dio manda il filo; maniera usata a significare, che non devesi indugiare a incominciar le imprese, poichè quando sono bene incominciate la Provvidenza non manca di aiutarle.
Definiz: § CXXXII. Il filo si rompe dal lato più debole. –
Esempio: Guicc. Op. ined. 1, 204: Dice il proverbio castigliano: il filo si rompe dal lato più debole. Sempre quando si viene in concorrenza o in comparazione di chi è più potente o più rispettato, succumbe il più debole.

437) Dizion. 5° Ed. .
FILODRAMMATICO.
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pag.99

FILODRAMMATICO .
Definiz: Add., usato più spesso in forza di Sost. Propriamente vale Amante dell'arte drammatica; ma prendesi comunemente per Che esercita per proprio diletto l'arte drammatica.

438) Dizion. 5° Ed. .
FILOGRANA. –
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pag.99

FILOGRANA . –
V. Filigrana.
439) Dizion. 5° Ed. .
FILOLINO.
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pag.99

FILOLINO.
Definiz: Sost. masc. Forma diminutiva di Filo. Sottilissimo filo, Tenue filamento di checchessia. –
Esempio: Targ. Viagg. 1, 122: Mandano fuori del guscio quattro branche sottili,... e con esse si attaccano a' filolini d'erba.
Esempio: E Targ. Viagg. 1, 158: Vicino all'articolazione delle due valve [la pinna marina] si disfaceva e si scioglieva in piccolissimi e sottilissimi filolini, quasi fossero di amianto.
Esempio: E Targ. Viagg. 8, 449: Di queste fibre una gran parte sono fra di loro sciolte o disgregate, o facilmente disgregabili in filolini sottilissimi, bianchi, lucenti come i pappi d'apocino, pieghevoli, ed assolutamente filabili.
Esempio: E Targ. Rag. Agric. 76: Si noti.... se nella superficie [dell'acqua] vi resti molta stummia, o un suolo di filolini di barbucole, o un velo di colore d'arcobaleno.
Definiz: § E per similit., vale Piccolissima quantità di checchessia.