Lessicografia della Crusca in rete

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Diz Giu. totali
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100) Dizion. 4° Ed. .
SFOGARE
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pag.505



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Esempio: Fir. Luc. 5. 2. Chi vuole, che una piaga sfoghi bene, paghi bene il medico.
101) Dizion. 4° Ed. .
IMPICCATELLO
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pag.745



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Esempio: Fir. Luc. 4. 5. Il malan, che Dio ti dia, e la mala pasqua, impiccatello.
102) Dizion. 4° Ed. .
AFFRONTARE.
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pag.82



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Esempio: E Luc. 3. 2. Io lo voglio affrontare il tristo, e guastargli l'uova in bocca.
103) Dizion. 4° Ed. .
SGUARDOLINO.
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pag.521



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Esempio: Fir. Luc. 3. 4. Non hanno mai altro da loro, che ec. uno sguardolino attraverso.
104) Dizion. 4° Ed. .
DI PESO
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pag.135



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Esempio: Fir. Luc. 5. 5. Il padrone n'è portato di peso da non so che canaglia.
105) Dizion. 4° Ed. .
SCIMUNITO
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pag.395



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Esempio: Fir. Luc. 3. 3. Scimunita ch'i' sono! i' m'era sdimenticata il più, e 'l meglio.
106) Dizion. 4° Ed. .
SATOLLO
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pag.331



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Esempio: Fir. Luc. 3. 2. Costui, che è satollo, non crede a me, che sono digiuno.
107) Dizion. 4° Ed. .
DIGIUNO
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pag.109



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Esempio: Fir. Luc. 3. 2. Costui, che è satollo, non crede a me, che sono digiuno.
108) Dizion. 4° Ed. .
CARTUCCIA.
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pag.580



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Esempio: Fir. Luc. 1. 1. Dica ben di loro, o della druda in su queste cartucce.
109) Dizion. 4° Ed. .
POVERINO
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pag.685



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Esempio: Fir. Luc. 3. 2. Oh poverino a me, ch'io non sarò più buono a nulla.


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Esempio: Malm. 7. 64. Che il poverin trovandosi a mal porto, E trema, e stride.
110) Dizion. 4° Ed. .
ARROCCHIARE
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pag.272



1) id: e985a28b558d43dc98acbf6bd3263eea)
Esempio: Luc. Mart. rim. burl. La Padrona arrocchia A menar fava per la sera a cena.
111) Dizion. 4° Ed. .
AMORE.
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pag.164



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Esempio: Fir. Luc. Donatemi ec. che per quell'amore, io dirò mille beni di voi alla signora.
112) Dizion. 4° Ed. .
CALLO.
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pag.512



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Esempio: Fir. Luc. 5. 1. I' ho già fatto il callo al culo, come le bertucce.
113) Dizion. 4° Ed. .
TRAPPOLA
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pag.132



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Esempio: Fir. Luc. 2. 1. Padrone, guardatevi da queste cortigiane, che ell'hanno più trappole, che topi.


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Esempio: E Fir. Luc. 2. 3. Alla fe, Betto, che tu non sognavi, quando tu dicesti, che ci era più trappole, che topi.
114) Dizion. 4° Ed. .
TACCOLA.
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pag.3



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Esempio: E Fir. Luc. 2. 2. Bè, quanto ha a durar questa taccola, viso di pazzo?
115) Dizion. 4° Ed. .
CHIAVERINA.
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pag.646



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Esempio: Fir. Luc. 5. 5. E' non debbon però esser birri, ch'e' non hanno le chiaverine.
116) Dizion. 4° Ed. .
ALLA FINE.
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pag.117



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Esempio: Fir. Luc. 4. 5. Chi date voi ad intendere, ch'io sia alla fine delle fini.
117) Dizion. 4° Ed. .
CANTONIERA.
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pag.541



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Esempio: Fir. Luc. 4. 6. Egli è innamorato fradicio di questa cantoniera, che sta quì vicina.
118) Dizion. 4° Ed. .
IMPARARE
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pag.735



1) id: f5678bb38e71429d9eb8391c88963e0e)
Esempio: Fir. Luc. 4. 3. Ma io imparerò a vivere a poco a poco alle mie spese.
119) Dizion. 4° Ed. .
GIUNTERÍA.
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pag.626



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Esempio: Fir. Luc. 3. 2. Che dispiacer ti feci io mai, che m'hai fatto così gran giuntería.