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5° Edizione
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17408 0 17408 occorrenze
Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
1) Dizion. 5° Ed. .
B,
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pag.1



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Definiz: § I. B molle. Lo stesso che Bimolle o Bimmolle. –


3) id: 8437772d5476418b8468f108ebffc1a9)
Definiz: § II. B quadro. Lo stesso che Biquadro o Biqquadro. –


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Esempio: Pazz. Rim. burl. 380: E qual fu primo sì borgio cantore, Che cantò per b quadro o per b molle.


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Esempio: E Pazz. Rim. burl. 380: E qual fu primo sì borgio cantore, Che cantò per b quadro, o per b molle.


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Esempio: Not. Malm. 1, 172: Il b molle è chiave musicale o segnatura di semituono; ma qui dicendo far la zolfa per b molle, si serve della voce molle per intendere Ammollare la bocca, cioè Bere.


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Esempio: Pazz. Rim. burl. 351: Varchi, tu canti per natura grave, Ed io l'intuono per b quadro acuto (qui locuz. figurat.).


8) id: ddbef9978c90404aace07725e4c9a5c2)
Esempio: Lipp. Malm. 2, 30: E giunto a Campi, lì fermar si volle A bere e far la zolfa per b molle.


9) id: 8bab96b110b142bfa3ac3f2f7d72d681)
Definiz: lettera labiale, la seconda dell'alfabeto e la prima delle consonanti, che i grammatici dicono mute, assai simile nel suono al P al V, dicendosi molte voci coll'una o coll'altra scambievolmente, come Serbare e Servare, Nerbo e Nervo, Corbo e Corvo, Barco e Parco. Pronunziasi Bi, e si fa tanto masc., quanto femm. Delle consonanti riceve dopo di sè nella medesima sillaba la L e la R, e vi perde alquanto di suono, come Oblio, Pubblico, Braccio, Ombra, benchè colla L di rado si trovi appresso i Toscani, e rarissimo in principio di parola, come pronunzia a loro più strana, salvo alcune voci per lo più latine, quali sono Blando, Blandimento, Bleso. Consente avanti di sè in mezzo di parola, ma in diversa sillaba, la L, M, R, S, come Albume, Lembo, Erba, Usbergo; quantunque si trovi di rado colla S in mezzo della parola, e per lo più ne' verbi composti colla preposizione Dis, come Disbrigare, e più frequentemente nella prima sillaba, come Sbandito, Sbattere; e deesi sempre la S avanti al B pronunziare col suono più sottile o rimesso, come nella voce Accusa; di che si dirà nella lettera S.
2) Dizion. 5° Ed. .
FALCIARE
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pag.485



1) id: 825da0609610479184b8e871281a3c65)
Esempio: Strozz. G. B. Madrig. 97: Quanto più falci e mieti e 'nsieme aduni, Tanto più poi digiuni.
3) Dizion. 5° Ed. .
G,
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pag.1



2) id: 5d5a59da78b246cba30585c404f43d2b)
Definiz: § II. G sol re ut, è lo stesso che Gisolreutte. –


3) id: 2480fd6890694883a9ba0a13d500b868)
Esempio: Don. Tratt. Enarm. 331: I tasti neri dell'armonia ipolidia sono accordati come ne' cembali comuni, salvo che tra G ed A qui c'è l'a la mi re col b molle.


4) id: 760b5c12f45e4292baab8ff275a01441)
Esempio: E Don. Tratt. Enarm. appr.: Nella fronte del tasto B ipolidio,..... si può notare col rosso il C lidio, al quale corrisponde detta voce; nel G il D, e così l'altre di mano in mano.


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Esempio: Salv. Avvert. 1, 282: Il c e 'l g da certi popoli non si posson pronunziare.


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Esempio: Cavalcant. B. Retor. 263: Sono dolci comunemente quelle parole le quali hanno assai vocali, e dell'altre lettere il g, il c, lo l, lo f, lo m fanno dolcezza, tali sono amore, giovare;...... e di queste fa dolcezza qualcuna innanzi all'altra, come lo l innanzi al c in questa parola dolce, dinanzi al g, come involge; il g innanzi allo l, voglia, scoglio, e simili. Aspre certamente sono quelle nelle quali è lo r.... innanzi al g e doppo, come gorgo, agro.... Lo s ancora fa il suono insuave ed aspro dinanzi al t, nel principio della parola, innanzi al c, al g, al p, al q, al t, allo f, allo m, come in questa parola storpio, scoglio, sgraziato, sfogo.


7) id: 0179a60ce58540bb91b0c36e579f1c3b)
Esempio: Bemb. Pros. 69: Alquanto spesso e pieno suono appresso rende la F: spesso medesimamente e pieno, ma più pronto, il G.


8) id: 446a2fc1e4964ee89b5d9d6a31ff6788)
Definiz: § I. La lettera G nel diagramma musicale antico indicava il Sol in quarto spazio della chiave di basso, se era maiuscola; se era minuscola, indicava il Sol in seconda riga della chiave di violino; la g minuscola raddoppiata indicava il Sol sopra le righe. –


9) id: 27c4860fcd8d4411a8d7b1b0abf9ec4c)
Esempio: Don. Tratt. Enarm. 336: Il D senza punto fa quarta, e quinta con G sol re ut, e terza minore e sesta maggiore con.... mi.


10) id: 357c45a895d843a09b79e21c2007b958)
Esempio: E Salv. Avvert. appr.: E quando pure sforzar si vogliono o da vero o per gabbo, il c e 'l g in suono vicino a quel della s e del c, o quel della s e del g, mal lor grado son trasportati; scipolla, fansciullo, mansgiare, e sgiusgiola, che è quasi natio a' Franceschi.


11) id: ae1ed24caa304503bc6832dfc8d94b8c)
Esempio: Papin. Lez. Burch. 73: Osservate attentamente come il nostro Burchiello, in grazia della venerabile antichità, dice Gaio, come lo dicevano gli antichi, i quali avevano maggior piacere della G, che della C.


12) id: 882dde71a1f54bc69732efd21e1daaa6)
Esempio: E Don. Comp. Music. 30: Mi par anco molto a proposito di due sistemi segnare l'uno col nero.... e l'altro col rosso: il che riuscirà molto commodo per notare quelle voci metaboliche che cadono in amendue tra il G e l'A, e tra il D e l'E.


13) id: 92147034832046418dd0aa3d12f9db88)
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 31: Il G corre la medesima sorte del C, e segna due suoni, l'uno muto, ottuso e rotondo, come in garbo, gostanza, gusto e grotta; l'altro chiaro, acuto e sonante, come in gente, generoso, ginepro. Ma acciocchè e' suoni ottuso, se gli aggiugne l'H, scrivendo gheppio, gherone, ghianda, ghiotto, ghirlanda: e se dee sonar chiaro, si contrassegna con I; già, giallo, giogo, e giusto.


14) id: ed5be8cbc8614d75ac0392a942d0593a)
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Lament. 188: Mutata la R in L si fece facilmente lifriggerio. Ma perchè la difficoltà potrebbe piuttosto battere sopra quei due GG, dico che, quand'anche non si fossero trovati esempj, ognuno però poteva restar persuaso, che questa voce era secondo il gusto de' nostri vecchi, riflettendo che essi sovente raddoppiavano il G nelle voci, come si vede in reggia, brivileggio, Cartaggine, rifuggio, ec., e molto più nella voce fugga per fuga usata dal Boccaccio.


15) id: 6a97b289348d47d1bb752f3c32f7f7a5)
Definiz: lettera palatina, la settima dell'alfabeto e la quinta delle consonanti, che i grammatici dicono mute. Pronunziasi Gi, e si fa di gen. masc., e anche femm. Per l'affinità del suono il G si sostituisce in molte voci al C e alla Z, dicendosi Gastigare e Castigare, Luogo e Loco, Lagrima e Lacrima, Servigio e Servizio, Palagio e Palazzo. Innanzi alle vocali A, O, U, ha suono più muto e più rotondo, come in Gala, Gora, Gusto: innanzi alle vocali E ed I si manda fuori più ammollita, come in Gelido, Giro; ma per darle il suono che ha colle altre tre vocali, le poniamo l'H dopo, come in Ghermire, Ghiaccio; in quel modo che per darle il suono ammollito avanti all'A, E, U, si pone tra essa e queste vocali un I, scrivendo Giacere, Giogo, Giubba. Si assimila alla lettera M, come in Domma, Flemma; e talora, nel mezzo della parola, davanti a vocale sparisce, come in Reale per Regale, in Sciaurato per Sciagurato, in Reina per Regina. Talvolta si cangia in V, come Fragola in Fravola. Seguita dalle vocali ia colle quali formi sillaba, talora si cambia popolarmente in D; come ad es., Ghiaccio in Diaccio, Giacere in Diacere, Giacinto in Diacinto. Non si pone il G avanti ad altre consonanti che alla L, alla N, alla R, nella stessa sillaba, e perde alquanto del suo suono, come in Gloria, Ignavia, Grazia. Ammette avanti di sè nel mezzo della parola, ma in diversa sillaba, la L, N, R, come Volgere, Fango, Argine. La S le va avanti nel principio della parola o della sillaba, come in Sgabello, Sgherro, Sgorbio, Sgualdrina. Ng, dinanzi ad E ed I, o si conserva, o per metatesi diventa Gn, come Ungere e Ugnere, Angiolo e Agnolo, Piangere e Piagnere. –
4) Dizion. 5° Ed. .
BIMOLLE, e anche BIMMOLLE
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pag.185



1) id: af4584c43b3b4242919fb84e7f4be0d6)


2) id: 72f7b0d809fb42688aaffe340eb64e6f)


3) id: 60b8f09a378c4a21a2b2b65ee9a75087)
Definiz: Sost. masc. Term. di Musica, e vale Scemamento d'un semituono. E chiamasi così anche il segno in forma di b, che si pone presso la nota musicale. −
5) Dizion. 5° Ed. .
MOLLE
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pag.438



1) id: c4bef3a48ac7410695a0f67a9e5937ad)


2) id: bc873053ad474cc1862f1b6fbedb2ccb)
Definiz: § XXXI. B molle. –


3) id: 817c1cb610df4ddda16f13ab0cd7bca5)


4) id: e33cddfc046044e4b3c173f7aaa82797)
Esempio: Lat. B. Tesorett. 176: Non sie lanier, nè molle, Nè corrente, nè folle.


5) id: d20b49faf6744f8fa3fe426571382b09)
Esempio: Lat. B. Tesorett. 168: Non mostrar pavento A uom ch'è molto folle, chè, se ti trova molle, Piglieranne baldanza.


6) id: b93c7049d1684b84b0e073d2a2a6b46b)
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 51: L'uomo molle e delicato, il quale ha questo vizio, che e' non può tollerare quello che tollerano i più de gli uomini, pecca e offende nell'abbracciare troppo l'ozio, la pigrizia e la trascuraggine.


7) id: 4d97613ee0d84f01a1e483dac4cfcc31)
Esempio: E Bart. D. Suon. 276: Venendo dunque dal laberinto l'aria per H ed entrando per D D D fino a G, dove.... il nervo molle ch'è l'uditorio, parte maiore, cochleae centro insistit, ec.
6) Dizion. 5° Ed. .
OTTANTESIMO.
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pag.762



1) id: 40a8a925b5924703aa5fb52a80baf4d3)
Esempio: Adr. G. B. Lett. 41: Fiorì questo nobile artefice.... nell'olimpiade ottantatreesima.
7) Dizion. 5° Ed. .
INOLTRE, che scrivesi anche disgiuntamente IN OLTRE.
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pag.875



1) id: 3cf268d767224b2a84379d06fe912e75)
Esempio: Adr. G. B. Lett. 30: Dipinse inoltre figure molto maggiori del naturale.
8) Dizion. 5° Ed. .
FINESTRETTA.
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pag.132



1) id: 9f5818d4c249401cbfeaf3a080a4eb92)
Esempio: Adr. G. B. Stor. 178: Vi aveva aperte alcune finestrette per trarre.
9) Dizion. 5° Ed. .
DOMINANTE.
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pag.830



1) id: 6265ced4cdc147f79a60648ecca152e9)
Esempio: Martin. G. B. Contrapp. 1, 93: La modulazione alla quinta sopra, chiamata dominante.
10) Dizion. 5° Ed. .
INSOSPETTIRE.
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pag.944



1) id: 85044618ec5f40eab7f53e0f49ff7f04)
Esempio: Adr. G. B. Stor. 77: La qual diliberazione aveva molto insospettito il Pontefice.
11) Dizion. 5° Ed. .
DISOPRA, che più comunemente scrivesi in modo disgiunto DI SOPRA.
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pag.594



1) id: a26d587974b34b7f851b75edbcac8875)
Esempio: Adr. G. B. Lett. 33: La Venere di Apelle, di cui disopra dicemmo.


2) id: f4beecefb4a646cda2b3321cbd89f5eb)
Esempio: Vill. G. 675: Ma tornando al proposito alla quistione disopra, crediamo che ec.


3) id: 7717831513a549b68be2daec5dc0033c)
Esempio: Vill. G. 149: Il terzo [gonfalone] avea il disotto a vai e il disopra rosso.


4) id: f5a6b774a66f4cf9a7cd0ac1a34544df)
Esempio: Vill. G. 673: Nella chiesa e duomo di S. Giovanni salì l'acqua infino al piano disopra dell'altare.
12) Dizion. 5° Ed. .
INARGENTARE.
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pag.362



1) id: a45a5d0d870340b9830a28e4b42ce5fb)
Esempio: Strozz. G. B. Madrig. 245: Bel mattin.... Sembra il viso leggiadro almo rosato Della mia Filli bionda, E l'una e l'altra sponda A pruova par ch'infiori, E 'l ruscello inargenti, e 'l ciel indori.
13) Dizion. 5° Ed. .
ALLEGGIAMENTO.
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pag.367



1) id: 4b3220189fde4734b54118ef4334efa8)
Esempio: Adr. G. B. Stor. 41: Il quale ordine arrecò alcuno alleggiamento a quelle parti.
14) Dizion. 5° Ed. .
DISCENDENTE.
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pag.481



1) id: 0a3e5746b96f489c873f5ac3d45b917f)
Esempio: Martin. G. B. Contrapp. 1, 231: Queste cadenze altre sono ascendenti, ed altre discendenti.


2) id: 6c06dc5076404e4c9234a4e0e6684ba5)
Esempio: Lat. B. Tesorett. 116: Che son sue discendenti, E nate di parenti.


3) id: aedeb805ea6a458b98a754c65c4c06ba)
Esempio: E Martin. G. B. Contrapp. 2, 232: Abbenchè apparentemente queste tre cadenze dimostrino di ascendere per grado di tuono in tuono, a ben riflettere, procedono per la via ordinaria e naturale della modulazione ascendente di quinta (o discendente di quarta, che è lo stesso) nel seguente modo.
15) Dizion. 5° Ed. .
DESTATO e per sincope DESTO.
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pag.185



1) id: bb0370df001848e6892a4b41f022838d)
Esempio: Adr. G. B. Stor. 131: Avvertiva Otto che stesse desto, ed ogni cosa osservasse.
16) Dizion. 5° Ed. .
A, B, C, A, BI, CI. −
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pag.54

17) Dizion. 5° Ed. .
DECLINANTE.
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pag.80



1) id: 0e77a8e38ca0448f8b94b88cae22b7da)
Esempio: Grand. Mov. Acq. 116: Sia il fondo del canale A B declinante dal perpendicolo per l'angolo B A F, e descrivasi col raggio A B l'arco B F.
18) Dizion. 5° Ed. .
GRAZIOSO.
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pag.576



1) id: 93f4204771d4412a8f39285aa9c6a3d3)
Esempio: Adr. G. B. Lett. 18: Fu costui (Apelle) maraviglioso nel fare le sue opere graziose.


2) id: e960efa63af74d749071219d49108af6)
Esempio: Ross. B. Cical. III, 2, 8: Lasciamo stare (per non essere, a raccontare, cosa ch'abbia molto del grazioso) quello che ne pativa il naso.


3) id: a66b9b54839544db94ff44c1e24c3c1d)
Esempio: Segn. B. Rettor. volg. 112: Inverso di chi s'usi la grazia e per che conto, e qualmente sieno fatti gli uomini graziosi, diffinito, che cosa sia grazia fia manifesto.


4) id: 8b3103ba208841419b059b0d3d1dd26d)
Esempio: Segn. B. Polit. volg. 319: Ma oggi li cittadini graziosi appresso il popolo, per gratificarselo mediante li giudizj, mettono in commune la più parte delle facultà dei cittadini ricchi.


5) id: 04e7eef2e729444283e1ffc5945729f6)
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 1, 10: E nota che nel pigliamento degli ordini si dà la grazia la quale fa grazioso.


6) id: e900374af6b844e78c14ed80e2d87233)
Esempio: E Segn. B. Rettor. volg. 113: Chi porge aiuto a' poveri ed a' ribelli, avvenga che piccolo sia il benefizio che ei faccia loro, nondimanco.... chi gli aiuta debbe esser tenuto uom grazioso, ec.


7) id: 2f245dfd695645d68e02a9e6b9291e6e)
Esempio: Vill. G. 441: Questo Dante per suo savere fu alquanto presuntuoso, schifo e sdegnoso; e quasi a guisa di filosofo mal grazioso, non ben sapeva conversare co' laici.


8) id: 80aac2a9dbfd4233b7d66754e8a2051f)
Esempio: Segn. B. Rettor. volg. 112: La grazia è quella per il cui mezo, chi possiede un bene, si dice esserne grazioso inverso di chi n'ha di bisogno; non per riceverne all'incontro grazia, nè perchè a lui che la fa, ne riesca alcun bene, ma ec.


9) id: f1bab556e29b457bbd03b4f9333af13d)
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 7, 6: L'altro modo è da considerare quello che dee fare il benefattore; e in prima non dee essere legiere a vendicare la 'ngratitudine.... E ancora dee atendere a questo che dello 'ngrato faccia grazioso; e se nol può fare col primo beneficio, forse che 'l farà col secondo.
19) Dizion. 5° Ed. .
CANTO.
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pag.491



1) id: 0947592a676946d4a2b5e4298ddbd0c9)
Esempio: Martin. G. B. Stor. Music. 1, 347: E i sacerdoti colle trombe precedevano il canto.


2) id: 5d2b650c32ea4561a4d33d8f02b2541c)
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 27: Ne' dì delle feste.... dee l'uomo più intendere alle cose divine, come si è in inni, in salmi e canti spirituali.
20) Dizion. 5° Ed. .
MAGNIFICANTE
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pag.673



1) id: 06dc793f33bc4768a6a968db5fe5c65d)
Esempio: Adr. G. B. Stor. 63: E ne scriveva per tutto lettere magnificanti la sua sapienza.