Lessicografia della Crusca in rete

Volume 2 - Dizionario 4° Ed.
380) Dizion. 4° Ed. .
FANGACCIO
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pag.343

FANGACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Fango. Lat. coenum. Gr. βόρβορος.
Esempio: But. E questa gente, fitti nel limo, cioè in quel fangaccio del palude, dicono: tristi fummo.
Esempio: Burch. 1. 69. I ranocchi, che stanno nel fangaccio.
Definiz: §. I. Per metaf.
Esempio: Sen. Pist. Infino a tanto che l'uomo gli purga del lor fangaccio, e della lor ruggine (cioè: lordura del vizio.)
Definiz: §. II. Questi nomi, a' quali s'aggiugne ACCIO, quasi sempre con tale aggiunto denotano Malvagità; aggiunto a nome di buona significazione, lo fa di rea; se a quel di rea, lo fa piggiore; e talora denota non Malvagità, ma straordinaria grandezza, come GRANDONACCIO, BASTONACCIO.

381) Dizion. 4° Ed. .
FANGHIGLIA
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pag.343

FANGHIGLIA.
Definiz: Fango, Melma, Poltiglia. Lat. coenum, lutum.
Esempio: Alleg. 328. L'uomo, non senza pericolo d'ammemmare, spasseggia per la terrena fanghiglia.
Esempio: Red. Oss. an. 117. I lombrichi giacevano placidissimamente in quella fanghiglia.

382) Dizion. 4° Ed. .
FANGO
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pag.343

FANGO.
Definiz: Terra intenerita dall'acqua. Lat. lutum, coenum. Gr. πηλός.
Esempio: Bocc. nov. 68. 20. Basterebbe, se egli t'avesse ricolta del fango.
Esempio: Dant. Inf. 7. Cogli occhi volti a chi del fango ingozza.
Esempio: E Dan. Purg. 19. Un mese, e poco più prova' io, come Pesa il gran manto a chi dal fango il guarda.
Esempio: E Dan. rim. 44. E voi tenete vil fango vestito.
Esempio: Petr. canz. 11. 2. Sicchè la neghittosa esca del fango.
Esempio: E Petr. son. 221. Io mi sdegno Veder nel fango il bel tesoro mio.
Esempio: Tratt. Fort. Si dorme in sul peccato altresì, come il porco, che si diletta più nel fango, che nella chiara acqua.
Definiz: §. I. Per metaf.
Esempio: Coll. SS. Pad. Tu ti vedrai liberato dal fango di quei peccati.
Esempio: Cas. son. 17. Io, che l'età solea viver nel fango, Oggi mutato 'l cuor da quel, che soglio, D'ogni immondo pensier mi purgo, e spoglio.
Definiz: §. II. Per similit. vale Intrigo.
Esempio: Alleg. 156. Che non penso mai più impantanarmi in simili fanghi, d'onde non esce a bene, se non chi è uno stivale affatto.
Definiz: §. III. Onde in proverb. Uscir del fango, o Trarre il cul del fango; vagliono Uscir d'intrighi; che anche diciamo Spelagare. Lat. coeno plantam evellere.
Esempio: Pataff. 3. Del fango ha tratto 'l cul, ch'era vassallo.
Definiz: §. IV. Far delle sue parole fango, vale Non mantener la parola, nè Attener le promesse. Lat. fidem frangere.
Esempio: Varch. Suoc. 4. 5. Perchè mancar di fede, e far delle mie parole fango non voglio per nulla.
Esempio: Malm. 5. 34. Che tu non pensi, avendoti promesso, Ch'io faccia fango delle mie parole.
Definiz: §. V. Dar nel fango come nella mota.
Esempio: Varch. Ercol. 88. Dar nel fango come nella mota, è favellar senza distinzione, e senza riguardo così degli uomini grandi, come de' piccoli.
Esempio: Bern. Mogliaz. 15. E son gagliardi, e son di que' del Ruota, E dan pel fango come nella mota.

383) Dizion. 4° Ed. .
FANGOSO
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pag.343

FANGOSO.
Definiz: Add. Imbrattato di fango, Infangato. Lat. coenosus, lutosus. Gr. βορβορώδης.
Esempio: Dant. Inf. 7. Vidi genti fangose in quel pantano.
Esempio: Cr. 1. 5. 1. Per la cagion della disposizion della terra loro, s'ella è lotosa, ovvero umida, ovvero fangosa, o limacciosa.
Esempio: Red. cons. 1. 21. Io soglio paragonare questi tali medicamenti alle acque piovane stagnanti ne' pantani più fangosi.

384) Dizion. 4° Ed. .
FANGOTTO
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pag.343

FANGOTTO.
Definiz: Fagotto, Fardelletto. Lat. sarcinula.
Esempio: Matt. Franz. rim. burl. 169. Esso ne fa le balle, e stringe, e serra Fangotti con diverse merceríe.

385) Dizion. 4° Ed. .
FANTACCIA
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pag.343

FANTACCIA.
Definiz: Peggiorat. di Fante.
Esempio: Varch. Suoc. 3. 4. Cotesta è una fantaccia sudicia, sporca, spilorcia, che è come la pila dell'acqua.

386) Dizion. 4° Ed. .
FANTACCINO
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pag.343

FANTACCINO.
Definiz: Soldato ordinario, Semplice soldato. Lat. miles gregarius.
Esempio: Tac. Dav. ann. 14. 190. Consolavali la sola tolleranza del capitano, maggiore che di qualunque fantaccino.
Esempio: E Tac. Dav. stor. 2. 290. Salito di fantaccino a' primi gradi della milizia.
Esempio: Bern. Orl. 2. 19. 7. Un fantaccin, che in mano aveva un brando, Era a cavallo, e quanto può spronava.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 4. 9. Che toccherà a ciascun fantaccino Un tremila ducati, o da vantaggio.
Esempio: Borgh. Orig. Fir. 266. Molti di soldati privati, che e' dicono gregarj, e oggi il comune parlare chiamerebbe fantaccini, divennero senatori Romani.

387) Dizion. 4° Ed. .
FANTAIO
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pag.343

FANTAIO.
Definiz: Che s'innamora di fantesche. Lat. ancillariolus.
Esempio: Sen. ben. Varch. 1. 9. Chi non è pubblicamente innamorato di qualche cortigiana, o non fa all'amore con alcuna maritata, è chiamato dalle donne uomo vile, e che attende ad amori bassi, e sporchi, e (per isprimere appunto le propie parole di Seneca) fantaio.

388) Dizion. 4° Ed. .
FANTASÍA
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pag.343

FANTASÍA.
Definiz: Lat. *phantasia, imaginatio. Gr. φαντασία.
Esempio: But. Fantasía si chiama la potenza immaginativa dell'anima.
Esempio: E But. altrove: Fantasía è veder mentale.
Esempio: Dant. Par. 10. E se le fantasíe nostre son basse A tanta altezza, non è maraviglia.
Esempio: E Dan. Par. 33. All'alta fantasía quì mancò possa.
Esempio: Bocc. vit. Dant. 256. Del tutto aveva l'alta fantasía sopra quest'opera presa, abbandonata.
Definiz: §. I. Per Opinione, Parere, Pensiero. Lat. sententia, opinio.
Esempio: Maestruzz. 2. 14. Che sarà d'alquante donne, le quali dicono, ovvero credono cavalcare sopra alquante bestie colla Diana Iddia de' Pagani, e colla moglie d'Erode ec. e che da loro alquante creature possono esser mutate, o in meglio, o in peggio ec. cotali fantasíe sono date dal maligno spirito, e messe nelle menti umane.
Esempio: G. V. 10. 153. 1. Per consiglio d'indovini entrò in fantasía, e fecelo intendente.
Esempio: Sen. Declam. Sempre mi t'opponesti, e fosti di questa fantasía.
Esempio: Alleg. 2. E son per quell'amor, di fantasía ec. Che più diletto sia Nello star colle molle in mano al fuoco, Che 'n puttana, che 'n giuoco, ec.
Definiz: §. II. Fantasía per Cosa fantastica.
Esempio: Ar. Fur. 7. 19. O con invenzioni, e poesíe Rappresentasse grate fantasíe.
Definiz: §. III. In maniera particolare si dice, Non mi romper la fantasía non romper la fantasía a uno; che tanto è a dire, che Non m'importunare, Non mi torre il capo; cioè Non mi deviar dal mio pensiero. Lat. ne me obtundas.
Definiz: §. IV. Parimente si dice quando non si vuol dare orecchie a quel, che ci è detto: Io ho altra fantasía avere altra fantasía, e vale Io ho altri pensieri, e di maggiore importanza. Lat. aliae mihi sunt curae.
Definiz: §. V. Dar fantasía, Dar retta.
Esempio: Bern. Orl. 1. 9. 80. Orlando gli dà tanto fantasía, Quanto se fosse d'India, o di Zimía.
Definiz: §. VI. Uscir di fantasía alcuna cosa, vale Scordarsene.
Definiz: §. VII. Per particolar locuzione, e maniera proprissima, ed espressiva, si usa dir comunemente: Tener fantasía; e vale Aver la mente non applicata a quel, che si opera, Essere alterato; che anche si direbbe Andare sopra fantasía, o Stare sopra fantasía. Lat. animo abesse.
Esempio: Bern. Orl. 1. 23. 37. Rotta la lancia Chiarion va via, Ch'il suo caval teneva fantasía.
Definiz: §. VIII. E Fantasía, per Invenzione strana. Lat. inventum. Gr. εὕρημα.
Esempio: Dav. Colt. 166. Noi veggiamo in ogni professione, e arte fuori de' precetti ordinarj spesse volte di nuovi capricci, e di bizzarre fantasíe, come fu nella nostra coltivazione l'innestare, e mill'altre invenzioni da far trottar la natura.

389) Dizion. 4° Ed. .
FANTASIACCIA
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pag.343

FANTASIACCIA.
Definiz: Peggiorat. di Fantasía.
Esempio: Bern. rim. 61. Ma per Dio siavi tolta dalla vista, Nè della vista sol, ma del pensiero, Una fantasiaccia così trista.

390) Dizion. 4° Ed. .
FANTASIARE
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pag.343

FANTASIARE.
Definiz: Fantasticare. Lat. meditari, secum cogitare.
Esempio: Bocc. Vis. 16. Però chi quello ha voglia di sapere, Fantasiando giù cerchi per esso.

391) Dizion. 4° Ed. .
FANTASIMA, e FANTASMA
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pag.343

FANTASIMA, e FANTASMA.
Definiz: Termine filosofico; e vale Immagine, o Apparenza di cosa conceputa dalla fantasía. Lat. species. Gr. φάντασμα.
Esempio: Circ. Gell. 10. 249. Rappresenta la fantasía all'intelletto il fantasma, e le spezie d'un uomo solo.
Esempio: E Circ. Gell. appresso: Ma se egli si rivolge dipoi sopra quel fantasma, e sopra quelle spezie, e comincia a spogliarla ec. forma in se stesso una spezie intellettiva.
Definiz: §. I. Per Segno di false immagini, e spaventevoli, che appariscono talora altrui nella fantasía. Lat. spectrum, larva. Gr. φάντασμα, φάσμα.
Esempio: Petr. canz. 48. 9. Mai notturno fantasma D'error non fu sì pien, com'ei ver noi.
Esempio: Bocc. nov. 61. 8. Egli è la fantasima, della quale io ho avuta a queste notti la maggior paura, che mai s'avesse.
Esempio: E Bocc. num. 10. Fantasima, fantasima, che di notte vai, a coda ritta ci venisti, a coda ritta ten'andrai.
Esempio: Pass. 361. Chiamano alcuni questo sogno demonio, ovvero incubo, dicendo, ch'è un animale a modo d'un satiro, o come un gatto mammone, che va la notte, e fa quella molestia alle genti, e chi lo chiama fantasima, ec.
Esempio: Maestruzz. 2. 14. O non veramente lo spirito di Samuel fu desto dal suo riposo; ma alcuna fantasma, e illusione immaginaria del diavolo fatta nelle immaginazioni, la quale la scrittura appella Samuelle, siccome sogliono le immagini essere appellate co' nomi delle cose loro.
Definiz: §. II. Fantasima, vale anche Quell'oppressione, e quasi soffocamento, che altri sente nel dormire supino. Lat. incubus. Gr. ἐφιάλτης, ἐπιβολή.
Esempio: M. Aldobr. P. N. 16. E 'l dormire supino, cioè rovescio, si è malvagio, perciocchè fa molte malattíe, siccome apoplessía, frenesía, e fantasima, che la fisica appella in Latino incubus.

392) Dizion. 4° Ed. .
FANTASTICAGGINE
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pag.343

FANTASTICAGGINE.
Definiz: Astratto di Fantastico, Fantastichería. Lat. morositas, fastidium.
Esempio: Alleg. 324. Bisogna per forza concludere ec. che le più delle prelibate fantasticaggini sien fatte a sì, e no.

393) Dizion. 4° Ed. .
FANTASTICHERÍA
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pag.343

FANTASTICHERÍA.
Definiz: Astratto di Fantastico. Fantasticaggine.
Esempio: Tac. Dav. ann. 1. 27. Non volle egli celebrarlo; chi diceva per avere a noia le raunate, chi per fantastichería ec.
Esempio: Buon. Fier. 4. 2. 7. Stando in questa Mia fantastichería, non mi potea, Dico, saziar di così bello aspetto D'una popolazion tanto copiosa.

394) Dizion. 4° Ed. .
FANTASTICAMENTE
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pag.343

FANTASTICAMENTE.
Definiz: Avverb. vale propriamente, Con modo odioso, fastidioso, e rincrescevole. Lat. morosè, molestè. Gr. δυσκόλως.
Definiz: §. In signific. di Fantasia, donde e' deriva, vale Con immaginazione.
Esempio: Teol. Mist. Lo 'ntelletto comprende, ovvero fantasticamente, ovvero con circonscrizione.
Esempio: Com. Par. 33. La memoria della spezie, che fantasticamente avea veduto, si disigillava da quello.

395) Dizion. 4° Ed. .
FANTASTICARE
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pag.346

FANTASTICARE.
Definiz: Andar vagando coll'immaginazione per ritrovare, e inventare. Lat. meditari, secum cogitare. Gr. φαντάζεσθαι.
Esempio: Pass. E ancora seguita, che sa quello, che gli uomini immaginano fantasticando.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 46. Fantastica dal sonno, se si trova Tra gente vecchia, e nuova.
Esempio: Varch. rim. burl. 41. Io ho fantasticato tutta notte, Quel che si sia l'ambrosia, che gl'Iddei Mangiano in cielo; infin son le ricotte.
Definiz: §. E per Ghiribizzare.
Esempio: Varch. Ercol. 67. Ghiribizzare, fantasticare, girandolare, arzigogolare si dicono di coloro, i quali si stillano il cervello, pensano a ghiribizzi, a fantasticheríe, a girandole, ad arzigogoli, cioè a nuove invenzioni ec.
Esempio: Matt. Franz. rim. burl. Per vie di conietture, e di discorsi, E col cervel fantastica, e mulina.

396) Dizion. 4° Ed. .
FANTASTICATORE
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pag.346

FANTASTICATORE.
Definiz: Add. Che fantastica. Lat. difficilis, morosus. Gr. χαλεπός.
Esempio: Zibald. Andr. Sono certi cervelli strani, fantasticatori, e rozzi.

397) Dizion. 4° Ed. .
FANTASTICHISSIMO
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pag.346

FANTASTICHISSIMO.
Definiz: Superl. di Fantastico. Lat. maximè morosus. Gr. χαλεπώτατος.
Esempio: Alleg. 157. Il vostro poeta ec. non se n'avvedendo, cred'io, fa tutto il giorno di queste fantastichissime stravaganze.

398) Dizion. 4° Ed. .
FANTASTICO
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pag.346

FANTASTICO.
Definiz: Add. Finto, Immaginato, Non vero. Lat. imaginarius. Gr. φαντασθικός φανταστικός.
Esempio: Lab. 24. Davanti alla virtù fantastica, la quale il sonno lega, diverse forme paratemi, avvenne, che ec.
Esempio: Com. Inf. 10. Fu l'errore de' Manichei, che tennero, che 'l Corpo di Cristo fosse fantastico.
Esempio: S. Grisost. Vedendo que' servi d'Iddio non arder nella fornace, dicesse, o dir potesse, che quel fuoco fosse fantastico.
Esempio: G. V. 12. 89. 6. La detta impresa del Tribuno era un'opera fantastica, e da poco durare (cioè: fatta con poco fondamento.)
Esempio: Alleg. 99. Perciocchè (la fama) di reale, non poche volte fantastica diventa.
Definiz: §. I. Uomo ec. fantastico, vale Stravagante, Falotico, Intrattabile. Lat. morosus, difficilis. Gr. χαλεπός.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 84. Maladetto sia chi mai maritò neuna femmina ad alcun dipintore, che sete tutti fantastichi, e lunatichi.
Esempio: Gell. Spor. 2. 1. Ma quel fantastico di Lapo tuo zio si cacciò nel capo, che io lo mandassi via.
Esempio: E Gell. Sport. 2. 6. Ghirigoro è un uomo un poco sospettoso, e fantastico.
Esempio: Tac. Dav. stor. 1. 250. Galba n'ha chiamato dall'esilio un avaro, e fantastico al par di lui.
Esempio: Cecch. Mogl. 4. 11. Che capriccio strano ha questo Fantastico nel capo!
Esempio: Ar. Cass. 1. 5. Vedi erronea usanza, vedi opinion fantastica, Vedi, che disciplina, che bell'ordine D'una savia città!
Definiz: §. III. Fantastico pur si dice, e si usa per aggiunto molto proprio, e ben espressivo d'ogni altra cosa, che sia stravagante, estrania, e fuori del consueto.
Esempio: Bern. Orl. 2. 4. 54. E visto, ch'ebbe il fantastico uccello Del suo troncon all'ombra morto il lassa.
Esempio: E Ber. Orl. 2. 31. 48. Tutto andò in fumo come cosa vana, Smarrissi il conte, non senza sospetto Di qualche trama fantastica strana.

399) Dizion. 4° Ed. .
FANTE
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pag.346

FANTE.
Definiz: Servidore, Garzone. Lat. famulus, servus.
Esempio: Bocc. nov. 1. 11. Al quale i due fratelli fecero prestamente venire medici, e fanti, che 'l servissero.
Esempio: E Bocc. nov. 18. 18. Con un cavaliere d'un conte paesano per fante si pose.
Esempio: Teseid. 4. 23. Doloroso più che altro, e tristo Arcita, Se' fatto fante, la dove solea Esser tua casa di servi fornita.
Esempio: Guid. G. Uno fante, quasi volando con romorosi rapportamenti assalío gli orecchi di Menelao con molto sgomentamento.
Esempio: Tesorett. Br. E trovai quattro fanti, che andavan trabattendo.
Esempio: Cron. Morell. Non tenga fante maschio, nè cavallo, se già non fosse fattore da villa.
Esempio: Bemb. Asol. 3. Ad esso gli elementi tutti, e tutti i cieli servono, e sono della sua Maestà fanti.
Esempio: Malm. 1. 75. E di soppiatto, come fante lesto ec.
Definiz: §. I. In genere femminino, non si piglia se non per Serva. Lat. ancilla, famula.
Esempio: Amet. 51. Andante ella intorneata di molte fanti piacque agli occhi del padre mio.
Esempio: Bocc. nov. 45. 4. Aveva Giacomino in casa una fante attempata.
Esempio: E Bocc. nov. 60. 9. Era più vago di stare in cucina, che sopra i verdi rami l'usignolo, e massimamente se fante vi sentiva niuna.
Esempio: Dant. Inf. 18. Sicchè la faccia ben con gli occhi attinghe Di quella sozza scapigliata fante.
Esempio: Boez. Varch. 2. 2. Elleno, essendo mie fanti, riconoscono me per lor donna.
Definiz: §. II. Per Fanciullo semplicemente, o Persona, e creatura umana, quntunque adulta. Lat. homo.
Esempio: Bocc. nov. 15. 6. E parendogli essere un bel fante della persona, s'avvisò questa dovere essere di lui innamorata.
Esempio: Dant. Purg. 11. E fallo in Campagnatico ogni fante.
Esempio: E Dan. Purg. 25. Ma come d'animal divenga fante, Non vedi tu ancor?
Esempio: Albert. cap. 21. Sozza cosa è avere autorità de' vecchi, e i vizi delli fanciulli; che i vecchi non fanno l'opere de' fanti per l'etade, ma per vizio.
Esempio: Tesorett. Br. Ahi uom, perchè ti vante Vecchio, mezzano, e fante?
Definiz: §. III. Per Soldato a piè. Lat. pedes. Gr. πεζός.
Esempio: G. V. 7. 109. 1. Mandando 500. fanti Ghibellini del contado di Firenze.
Esempio: Bocc. nov. 43. 5. Si videro vicini ad un castelletto, del quale, essendo stati veduti, subitamente uscirono da dodici fanti.
Definiz: §. IV. Far fanti, e Invitar fanti, vagliono Adunar fanti ne' bisogni di guerra. Lat. peditum delectum habere.
Esempio: Din. Comp. 1. 25. Il detto messer Simone invitò più suoi amici, e fanti forestieri.
Esempio: Bemb. stor. 2. 17. Attendeva a far cavalli, e fanti nella Calabria.
Definiz: §. VI. Per termine di giuochi, che per lo più è sempre una figura minore.
Esempio: Varch. giuoc. Pitt. Tieni a mente per il giuoco di Pittagora, che i maggiori si chiamano capi, o guide; i minori, che sono contenuti, chiamano compagni, o fanti.
Esempio: E Varch. giuoc. Pitt. appresso: Il primo numero maggiore, il quale è quello, che contiene, si chiama capo, o guida, e il primo minore, il quale è quello, che è contenuto, si chiama compagno, o fante.
Definiz: §. VI. Dicesi in modo proverb. Scherza co' fanti, e lascia stare i santi; ed anche Scherza co' fanti, e non co' santi; e vagliono, che Non si debbe mescolare le cose sagre con le profane. Lat. noli miscere sacra profanis.
Esempio: Varch. Suoc. 3. 6. Scherza co' fanti, Pistoia, e non co' santi.