Lessicografia della Crusca in rete

Volume 2 - Dizionario 4° Ed.
320) Dizion. 4° Ed. .
FALSIFICATRICE
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pag.339

FALSIFICATRICE.
Definiz: Femm. di Falsificatore. Che falsifica. Lat. quae adulterat.
Esempio: Libr. Am. Da nessun sia tenuta amatrice, ma falsificatrice d'amore.

321) Dizion. 4° Ed. .
FALSIFICAZIONE
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pag.339

FALSIFICAZIONE.
Definiz: Il falsificare. Lat. adulteratio. Gr. κιβδήλευμα.

322) Dizion. 4° Ed. .
FALSISSIMO
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pag.339

FALSISSIMO.
Definiz: Superl. di Falso. Lat. falsissimus.
Esempio: Varch. Ercol. 36. Mi pare esser costretto a concedere una cosa, la quale è manifestamente falsissima.
Esempio: Fir. As. 28. Le quali (cose) mai non intervennero, e racconte ad un, che non mai più le abbia vedute, saranno per falsissime stimate.
Esempio: Red. esp. nat. 90. Il che, come ho mostrato di sopra, è falso falsissimo.

323) Dizion. 4° Ed. .
FALSITÀ, FALSITADE, e FALSITATE
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pag.339

FALSITÀ, FALSITADE, e FALSITATE .
Definiz: Astratto di Falso. Lat. falsitas. G. ψεῦδος.
Esempio: Fior. Virt. Agn. Mon. Falsità contradio vizio della lealtà, e a dire una, e a fare un'altra per animo d'ingannare altrui d'alcuna cosa.
Esempio: But. La falsità non si può commettere, se non si mostra una cosa per un'altra ec. ed è falsità generalmente lo negar quel, ch'è vero.
Esempio: Bocc. nov. 19. 33. Più credulo all'altrui falsità, che alla verità.
Esempio: Dant. Inf. 11. Falsità, ladroneccio, e simonía.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 5. 48. Ogni cosa, che tu dici, Piena è di falsitate.
Definiz: §. Per Contraffacimento, Falsificazione.
Esempio: Maestruzz. 2. 37. Ma se la falsità era sì nascosta, che non si potea bene cognoscere, ed egli ebbe quanta diligenzia e' potè, e nol potè vedere, costui è iscusato.
Esempio: Pallad. Marz. 23. Imperocchè non sono ancora sagginati, nè ingrassati per arte, non possono celare la falsità del venditore.
Esempio: Dav. Mon. 116. Ben si dee dunque tener gran conto di questo vivo membro della repubblica (parla della moneta) e guardarlo da quei malori, che 'n lui mal custodito si sogliono ingenerare, falsità, monopolio, simonía, usura, e gli altri già sgridati, e noti per tutto.

324) Dizion. 4° Ed. .
FALSO
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pag.339

FALSO.
Definiz: Sust. Falsità. Lat. falsum. Gr. ψεῦδος.
Esempio: Bocc. nov. 27. 10. Quasi solleciti investigatori del vero, incrudelendo, fanno il falso provare.
Esempio: Dant. Inf. 30. S'io dissi 'l falso, e tu falsasti il conio.
Esempio: E Dan. Par. 2. Ed ella: certo assai vedrai sommerso Nel falso il creder tuo.
Esempio: Maestruzz. 2. 32. 6. Che differenza è tra la bugía, e 'l falso? Rispondo: Il falso dice chiunque dice altro, che quello, ch'è vero.
Definiz: §. I. Posare in falso, Essere in falso, o simili, dicesi de' membri d'architettura, che stanno fuori del perpendicolo, e della parte destinata a reggergli.
Esempio: Buon. Fier. 2. 3. 3. Aver vedute Mi sembra molte fabbriche in puntelli, Ed assai mura in falso, ed archi zoppi.
Definiz: §. II. Mettere un piede in falso, vale Metterlo dove non posi, o non vi si regga.

325) Dizion. 4° Ed. .
FALSO
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pag.339

FALSO.
Definiz: Add. Non vero, Corrotto, Contraffatto. Lat. falsus. Gr. ψευδής.
Esempio: Bocc. nov. 26. 16. Tu se' stata con colei, la quale con false lusinghe tu hai, già è assai, ingannata.
Esempio: Dant. Inf. 1. E vissi a Roma sotto 'l buono Agusto, Al tempo degl'Iddei falsi, e bugiardi.
Esempio: Petr. son. 213. E falsa sia la mia trista opinione.
Esempio: E Petr. 289. Mirandola in immagini non false Agli spirti celesti in vista eguale.
Esempio: Maestruzz. 2. 32. 6. La bugía è falsa significazione della boce con intenzione d'ingannare.
Esempio: E Maestruz. 2. 37. Chiunque di costoro cognosce di avere le false lettere, infra venti dì ovvero le stracci, ovvero le rassegni, se vuole iscampare la pena della scomunicazione.
Esempio: Tratt. pecc. mort. Tale uomo fa falsa moneta, e porta falsa lettera, sarà egli giudicato per falso monetiere?
Esempio: Galat. 76. Quel valoroso vescovo, come buono, e ammaestrato cantore suole le false voci, tantosto ebbe sentito ec.

326) Dizion. 4° Ed. .
FALSO
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pag.339

FALSO.
Definiz: Avverb. Falsamente. Lat. falso. Gr. ψευδῶς.
Esempio: Petr. canz. 11. 7. Che puoi drizzar, s'io non falso discerno, In stato la più nobil monarchía.
Esempio: Red. son. 96. E s'io non falso i modi suoi discerno, Preveggo ec.

327) Dizion. 4° Ed. .
FALSURA
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pag.339

FALSURA.
Definiz: V. A. Falsità. Lat. falsitas.
Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 73. Che s'eo ne peso, vostro valimento Sarà colpato, che faccia falsura.
Esempio: Guitt. rim. F. R. Che amor non vive, se non di falsure.

328) Dizion. 4° Ed. .
FALTA
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pag.339

FALTA.
Definiz: Mancamento, Errore, Diffalta, Fallo. Lat. defectus, error. Gr. σφάλμα.
Esempio: Pataff. 6. Perch'io son nella falta con gran sete.
Esempio: Libr. Mascalc. Ma se il cavallo non opera per falta d'intendimento ec.
Esempio: Tac. Dav. stor. 3. 319. Nè erano le falte de' Vitelliani punite, ma ben pagate dall'altra parte.
Esempio: E Tac. Dav. ann. 13. 173. Non perdonando, come negli altri eserciti, la prima falta, nè la seconda.
Esempio: Alam. Gir. 7. 135. Io non vi fei cader per mia buon'opra, Nè voi cadesti a falta di virtude.

329) Dizion. 4° Ed. .
FALTARE
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pag.339

FALTARE.
Definiz: Neutr. Mancare. Lat. deficere. Gr. ἐκλείπειν.
Esempio: M. V. 9. 57. Il signor di Bologna, ch'era savio, e d'animo grande, non faltò, di cuore per la non pensata, e subita guerra.
Esempio: E M. V. 11. 70. Questa speranza gli faltò per la subita partita degl'Inglesi, e fecelo entrare in altro pensiere.
Esempio: Fr. Giord. Pred. Dio non falta mai d'aiuto a' servi suoi.

330) Dizion. 4° Ed. .
FAMA
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pag.339

FAMA.
Definiz: Divolgamento così di bene, come di male; ma detta assolutamente senza aggiunta di bene, o di male, si piglia in buon significato, e vale Nome, e Grido di gloria, d'onore, e d'ogni bontà. Lat. fama. Gr. φήμη.
Esempio: But. Ed è fama, secondochè si piglia in bene, chiara notizia con loda.
Esempio: Bocc. nov. 7. 3. Siccome chiarissima fama quasi per tutto il mondo suona.
Esempio: E Bocc. nov. 42. 15. Corse la fama di queste cose per la contrada.
Esempio: E Bocc. nov. 49. 2. Per virtù più, che per nobiltà di sangue chiarissimo, e degno d'eterna fama.
Esempio: E Bocc. nov. 93. 6. Come colui, che ciò, che della fama di Natan udiva, diminuimento della sua estimava.
Esempio: E Bocc. nov. 97. 23. Dassi altrui materia di bene operare, e le fame eterne s'acquistano.
Esempio: E Bocc. lett. Pin. Ross. 283. Perciocchè è servatrice dell'antiche virtù, e predicatrice de' vizj senza restare, sommamente si guardino i savi di non contaminarla, o di fama trasmutarla in infamia.
Esempio: Maestruzz. 2. 8. 8. Avvegnachè principalmente sia da curare della buona vita, nondimeno, quanto l'uomo puote, si dee curare della buona fama ec. E come la fama si debba restituire da colui, che 'nfamò alcuno, è detto di sopra.
Esempio: Dant. Inf. 2. Di cui la fama ancor nel mondo dura, E durerà.
Esempio: E Dan. Inf. 3. Fama di loro il mondo esser non lassa.
Esempio: E Dan. Inf. 16. E se la fama tua dopo te luca.
Esempio: Petr. son. 205. Quella, ch'a tutto il mondo fama tolle.
Esempio: E Petr. 223. Qual donna attende a gloriosa fama ec. Miri fiso negli occhi a quella mia Nemica.
Esempio: E Petr. canz. 39. 4. Che sol per fama gloriosa, ed alma Non sente, quand'io agghiaccio.
Esempio: E Petr. cap. 10. E i duo' cercando fame indegne, e false.

331) Dizion. 4° Ed. .
FAMARE
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pag.340

FAMARE.
Definiz: Da fama. Divolgare l'altrui buone opere. Lat. divulgare, commendare.
Esempio: Com. Inf. 30. Si riputò essere ingiuriato, perchè 'l maestro Adamo al grande operare, ch'egli avea fatto, l'avea sì poco famato, che più di se per un poco di falsi fiorini, ch'egli avea fatto, avea parlato ec.
Esempio: Franc. Barb. 162. 7. Pigliar può matto il savio nel parlare; Savio matto laudare, Ma la sua laude non gli accresce fama; Però con tale star saggio uom non fama.

332) Dizion. 4° Ed. .
FAME
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pag.340

FAME.
Definiz: Voglia, e Bisogno di mangiare. Lat. fames. Gr. λιμός, πεῖνα.
Esempio: Bocc. nov. 77. 55. E così essendo ec. dalla fame, ma molto più dalla sete ec. stimolata, e trafitta, in piè dirizzata cominciò a guardare, ec.
Esempio: E Bocc. nov. 92. 7. L'abate, che maggior fame aveva, che voglia di motteggiare ec. si mangiò il pane.
Esempio: Dant. Inf. 1. E dopo 'l pasto ha più fame, che pria
Esempio: (preso poi dal Bern. Orl. 1. 27. 21. Che perso, ch'ha l'onor, non ne fa stima, E dopo il pasto ha più fame, che prima.)
Esempio: Declam. Quintil. C. Perdonate, Iddii, e uomini, la vergogna, e la fame non istanno insieme; la fame, quando ell'è crudele, signoreggia le fiere, e le crudeli bestie.
Esempio: Albert. cap. 54. La fame fa parer buono, e tenero lo pan duro, e nero, e non ne mangia altri, anzichè ella lo comandi, ec. la fame commuova 'l palato tuo, e non lo sapore.
Definiz: §. I. Per metaf. Desiderio, Bramosía, Voglia intensa di checchessia. Lat. fames. Gr. ὄρεξις.
Esempio: G. V. 10. 68. 1. Il Bavero fece in Roma una impostura di trentamila fiorini di oro per gran fame, che avea di moneta.
Esempio: Dant. Inf. 15. Che l'una parte, e l'altra avranno fame Di te ec.
Esempio: E Dan. Purg. 27. Oggi porrà in pace le tue fami.
Esempio: Petr. canz. 35. 2. Fame amorosa, e 'l non poter mi scuse.
Esempio: E Petr. 44. 8. Quella, perch'io ho di morir tal fame, Canzon mia, spense morte.
Definiz: §. II. Per Carestía. Lat. penuria.
Esempio: G. V. 4. 15. 1. Al suo tempo fu fame, e mortalità per tutto il mondo.
Esempio: E G. V. 6. 29. 2. Fu sì grande, e crudel fame nel paese, che per fame la madre mangiava il figliuolo.
Definiz: §. III. In proverb. La fame caccia il lupo del bosco; e significa che La fame induce l'uomo a far delle cose, che per sua natura non farebbe.
Definiz: §. IV. Pure in proverb. si dice Morir di fame in Altopascio, o in un forno di stiacciatine.
Esempio: Varch. Ercol. 57. Quando alcuno fa, o dice alcuna cosa sciocca, o biasimevole, e da non dovergli per dappocaggine, e tardità, o piuttosto tardezza sua riuscire, per mostrargli la sciocchezza, e mentecattaggine sua, se gli dice in Firenze ec. tu ti morresti di fame in un forno di schiacciatine.
Esempio: Segr. Fior. Cliz. 2. 3. Un cacapensieri, che si morre' di fame in Altopascio.
Definiz: §. V. Per maniera espressiva d'avere fame eccessiva si dice: Veder la fame, o Veder la fame in aria, o simili. Lat. fame perire, confici. Gr. λιμῷ ἀπόλλυσθαι.
Esempio: Morg. 18. 195. Disse Morgante: io vedea la fame In aria, com'un nugol d'acqua pregno.
Esempio: E Morg. 19. 75. E la fanciulla l'aiuta acconciare, Perocch'in aria la fame vedea.
Esempio: Fir. Luc. 4. 3. Per ristoro ho una fame, ch'i' la veggo.
Definiz: §. VI. Essere scannato dalla fame, e Morir di fame, vagliono Essere grandemente affamato. Lat. fame enecari.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 15. 19. Venne il mendico, e si moría di fame.
Esempio: Malm. 6. 25. Perchè la fame quivi ne lo scanna.
Definiz: §. VII. Morto di fame, per lo stesso, che Povero in canna, o Miserabile. Lat. esuriens, mendicus.
Esempio: Tac. Dav. ann. 4. 102. Che costui morto gran tempo di fame, e testè di quest'arte arricchito, e scialacquante la seguitasse, non fu miracolo.

333) Dizion. 4° Ed. .
FAMELICO
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pag.340

FAMELICO.
Definiz: Add. Grandemente affamato. Lat. famelicus. Gr. λιμώττων.
Esempio: Bocc. nov. 34. 14. Non altramenti che un leon famelico, nell'armento de' giovenchi venuto, or questo, or quello svenando, prima co' denti, e coll'unghie la sua ira sazia, che la fame.
Definiz: §. Per metaf. Avido. Lat. avidus, ardens.
Esempio: Petr. canz. 35. 5. Io quì di foco, e lume Queto i frali, e famelici miei spirti.
Esempio: Tass. Ger. 16. 19. E i famelici sguardi avidamente In lei pascendo, si consuma, e strugge.

334) Dizion. 4° Ed. .
FAMIGERATO
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pag.340

FAMIGERATO.
Definiz: Add. Famoso. Lat. famigeratus. Gr. διαφημισθείς, διατεθρυλλημένος.
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 425. Non vi par egli, che questa nostra dipintura sia riuscita nella mente vostra più bella con quattro di voi, che la famigerata Elena di Zeusi con cinque Crotoniate?

335) Dizion. 4° Ed. .
FAMIGLIA
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pag.340

FAMIGLIA.
Definiz: Figliuoli, che vivono, e stanno sotto la podestà, e cura paterna, comprendendosi anche moglie, sorelle, e nipoti del padre, se gli tiene in casa. Lat. familia. Gr. οἶκος.
Esempio: Petr. son. 36. E 'l pastor, ch'a Golía roppe la fronte, Pianse la ribellante sua famiglia.
Esempio: Bocc. Introd. 24. I lavoratori miseri, e poveri, e le lor famiglie, ec. non come uomini, ma quasi come bestie morieno.
Esempio: E Bocc. nov. 13. 7. Non ostante che in famiglia tutti venuti fossero.
Definiz: §. I. Per similit.
Esempio: Dant. Par. 10. Tale era quivi la quarta famiglia Dell'alto Padre.
Esempio: E Dan. Par. 11. Indi sen' va quel padre, e quel maestro, Colla sua donna, e con quella famiglia, Che già levava l'umile capestro.
Esempio: E Dan. Par. 12. La sua famiglia, che si mosse dritta Co' piedi alle su' orme.
Esempio: Petr. son. 269. Zeffiro torna, e 'l bel tempo rimena, E i fiori, e l'erbe sua dolce famiglia.
Esempio: Mor. S. Greg. 1. 10. Questa famiglia di virtù dentro da noi ben vide il profeta.
Definiz: §. II. Per Serventi. Lat. famuli.
Esempio: Bocc. nov. 13. 10. Vide n'usciva similmente uno abate bianco con monaci accompagnato, e con molta famiglia, e con gran salmería avanti.
Esempio: E Bocc. nov. 22. 14. Comandò ec. che tutta la sua famiglia gli venisse davanti.
Esempio: E Bocc. nov. 48. 5. Comandato a tutta la sua famiglia, che solo il lasciassero ec.
Esempio: Pass. 50. Chiamata la famiglia, ch'egli aveva grande, e orrevole, disse loro.
Esempio: Boez. Varch. 1. 3. Gli uomini, ec. giudicandogli di mia famiglia, ne fecero alcuni ec. mal capitare.
Definiz: §. III. Per Sergente, o Servente della corte, Birro. Lat. apparitor, stator. Gr. κλητήρ, δορυφόρος.
Esempio: Bocc. nov. 40. 17. Ruggieri ec. preso dierono nelle mani della famiglia del rettore della terra.
Esempio: G. V. 10. 122. 3. Convenía, che vi fosse a guardia dell'officiale le famiglie delle signoríe armate col ceppo, e colle mannaie per far giustizia.
Esempio: Nov. ant. 83. 4. La sua famiglia avevano un dì preso un pentolaio per mallevería.
Definiz: §. IV. Per Brigata semplicemente, Conversazione. Lat. manus, turba. Gr. ὄχλος, πλῆθος.
Esempio: Bocc. Introd. 52. Costituisco Parmeno famigliar di Dioneo, mio siniscalco, e a lui la cura, e la sollecitudine di tutta la nostra famiglia commetto.
Esempio: Dant. Inf. 4. Vidi 'l maestro di color, che sanno, Seder tra filosofica famiglia.
Definiz: §. V. Per Ischiatta, Stirpe. Lat. soboles, domus, stirps.
Esempio: Bocc. nov. 43. 2. Pietro Boccamazza di famiglia tra le Romane assai orrevole.
Esempio: E Bocc. nov. 63. 2. In Siena fu già un giovane assai leggiadro, e di orrevole famiglia.
Definiz: §. VI. Figuratam. Esser famiglia di uno, vale Esser uno della sua famiglia.
Esempio: Dant. Inf. 22. Poi fu' famiglia del buon Re Tebaldo.
Esempio: Ambr. Furt. 1. 1. Mi rallegrerei per certo, perchè essendo vostra famiglia, ogni mio bene, e male depende da voi.

336) Dizion. 4° Ed. .
FAMIGLIACCIO
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pag.341

FAMIGLIACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Famiglio.
Esempio: Gell. Sport. 5. 3. Sempremai questi famigliacci commettono qualche male dalle serve.

337) Dizion. 4° Ed. .
FAMIGLIARE, e FAMILIARE
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pag.341

FAMIGLIARE, e FAMILIARE.
Definiz: Sust. Di famiglia, Servidore. Lat. servus, famulus, familiaris, Sen. Gr. δοῦλος.
Esempio: Bocc. nov. 16. 16. Con Currado Malespina si mise per famigliare.
Esempio: E Bocc. nov. 47. 12. Mise veleno in un nappo con vino, e quello diede ad un suo famigliare.
Esempio: Nov. ant. 65. 5. Or questo nostro compagno ec. non ebbe egli un pane dal famigliare del Re altresì come noi?
Esempio: Maestruzz. 2. 35. Coloro, che non permettono, che le decime si paghino alle chiese, degli animali de' suoi famigliari, e pastori suoi ec.
Definiz: §. I. Per similit. Lat. assecla, comes. Gr. ἀκόλυθος.
Esempio: Dant. Purg. 29. L'un si mostrava alcun de' famigliari Di quel sommo Ippocrate.
Esempio: E Dan. Par. 12. Ben parve messo, e familiar di Cristo.
Definiz: §. II. Per Domestico, Intrinseco. Lat. domesticus, familiaris. Gr. οἰκεῖος.
Esempio: Petr. cap. 9. Poi quel, che a Dio familiar fu tanto ec. Che nessun altro se ne può dar vanto.
Definiz: §. III. Per Isbirro, Birro. Lat. apparitor. Gr. ὑπηρέτης.
Esempio: Bocc. nov. 47. 13. Pietro condennato, essendo da' famigliari menato alle forche frustando, passò ec. davanti ad uno albergo.

338) Dizion. 4° Ed. .
FAMIGLIARE, e FAMILIARE
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FAMIGLIARE, e FAMILIARE.
Definiz: Add. Domestico, Intrinseco. Lat. familiaris, domesticus. Gr. οἰκεῖος.
Esempio: M. V. 9. 53. Niuna pistolenza è al nocimento più efficace, che 'l dimestico, e famigliar nimico.
Esempio: Lab. 33. Le fiere del luogo, siccome a lui familiari, e domestiche, a vendicare la sua ingiuria sopra me incitasse.
Definiz: §. Parlare familiare, o famigliare, o Discorso ec. familiare, o famigliare, vale Piano, Privato, Ordinario, Usuale. Lat. sermo humilis, pedestris.
Esempio: Coll. SS. Pad. D'una cotal privata, e famigliar disputazione del vangelo.
Esempio: Red. lett. 1. 38. Ancor oggi si costuma dire ne' discorsi famigliari ec.

339) Dizion. 4° Ed. .
FAMIGLIARESCAMENTE, e FAMILIARESCAMENTE
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FAMIGLIARESCAMENTE, e FAMILIARESCAMENTE.
Definiz: Avverb. Familiarmente. Lat. familiariter.
Esempio: Vit. Crist. Vedi come affettuosamente, e familiarescamente parla a loro, e confortagli all'orazione.