Lessicografia della Crusca in rete

Volume 9 - Dizionario 5° Ed.
280) Dizion. 5° Ed. .
LIDIO.
Apri Voce completa

pag.351

LIDIO.
Definiz: Add. Term. della Musica antica. Aggiunto di tuono, modo, armonia, e vale Di carattere acuto e concitato, quale usava appresso i Lidj.
Dal lat. lydius, e questo dal grec. λύδιος. –
Esempio: Galil. V. Dial. Music. 63: Si servi assai il coro della tragedia dell'armonia frigia, e così parimente della lidia, per essere propria questa dell'irato e dell'addolorato che stride.
Esempio: Don. Comp. Music. 13: Similmente ne' medesimi tuoni o modi generali e principali, quali sono il dorio, frigio, lidio, iastio ed eolio, s'usavano varj ritmi, varj portamenti di voce, varie sorti di passaggi, accenti, e simili grazie, perchè erano presi da nazioni di costume molto diverso e di vario stile nel cantare.
Esempio: Martin. G. B. Stor. Music. 3, 176: Erano questi modi tre i principali, cioè il dorio, il frigio e il lidio. Il dorio, che era il più grave sonavasi con due tibie destre; il lidio, che era il più acuto, con due tibie sinistre; e il frigio, che era nel mezzo dei due accennati, sonavasi con una tibia destra ed una sinistra.
Esempio: E Martin. G. B. Stor. Music. 3, 178: Luciano chiama il frigio quasi divino fiato, bacchio furore il lidio, onesta gravità il dorio, ec.
Definiz: § I. Pietra lidia, fu detta una Specie di pietra schistosa, comunemente chiamata Pietra del paragone. –
Esempio: Segner. Op. 1, 737: Se fosse rame (l'oro), chi vorrebbe ad esso inchinare una pietra lidia?
Definiz: § II. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 423: Questo esser il rimedio canonico, usato in simili disturbi sempre mai dalla Chiesa...; in somma quella pietra lidia che non inganna in distinguer l'oro vero dall'apparente.
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 242: Queste ed altre opere tali, che senza un grande aiuto di Dio soprannaturale non possono effettuarsi costantemente, queste,... sono la pietra lidia, a cui si compruova il vero amore che porta a Dio quel prelato.

281) Dizion. 5° Ed. .
LIDO, ed anche, ma oggi solo in poesia, LITO.
Apri Voce completa

pag.351

LIDO, ed anche, ma oggi solo in poesia, LITO.
Definiz: Sost. masc. L'estrema parte della terra bagnata dalle onde del mare.
Dal lat. litus. –
Esempio: Dant. Inf. 26: L'un lito e l'altro vidi insin la Spagna.
Esempio: E Dant. Purg. 1: Venimmo poi in sul lito diserto, Che ec.
Esempio: E Dant. Parad. 21: Tra duo liti d'Italia surgon sassi,... E fanno un gibbo che si chiama Catria.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 210: Io con due delle mie femine prima sopra il lito poste fummo.
Esempio: E Bocc. Decam. 5, 52: Era allora per avventura, quando la barea ferì sopra il lito, una povera feminetta alla marina, la quale ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 9: Qual venir suol nel salso lito l'onda Mossa da l'Austro, ch'a principio scherza ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 43, 32: La cui iuridizion di qui si stende Fin dove il mar fugge dal lito e torna.
Esempio: Bern. Orl. 43, 10: Rinaldo fuor d' areion lo tolse in braccio, E sopra 'l lito lo porta all'asciutto.
Esempio: Giannott. Op. 2, 20: Fa questo lito alcune apriture, per le quali l'onde marine nel flusso entrano dentro (le lagune) e nel reflusso escono.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 6: O quale infra gli scogli, o presso a i lidi Sibila il mar percosso in rauchi stridi.
Esempio: E Tass. Gerus. 13, 51: Già, rotte l'indegnissime catene, L'aspettato guerrier dal lido scioglie.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 1, 11: Da i confini dell'Istria, venendo pel lido del mare sino a quei di Ravenna,... tutto quel paese ubbidiva ai Re Longobardi.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 244: Questi sul lido Mi trovò semivivo.
Esempio: Parin. Poes. 182: Ei riede; e mostra i suoi tesori ardito All'Europa, che il beffa ancor sul lito.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 289: Costeggiando (Andrea Doria) i napolitani ed i romani lidi, verso la sua diletta Genova s'incamminava.
Definiz: § I. In locuz. figur. –
Esempio: Dant. Parad. 2: Tornate a riveder li vostri liti; Non vi mettete in pelago; chè forse, Perdendo me, rimarreste smarriti.
Definiz: § II. E poeticam. usato con un aggiunto conveniente al mare, o proprio del mare, dal quale il lido è bagnato. –
Esempio: Dant. Parad. 6: Con costui corse sino al lito rubro. E 21: In quel loco fu' io Pier Damiano; E Pietro peccator fu nella casa Di Nostra Donna in sul lito adriano.
Esempio: Petr. Rim. 1, 256: Non dall'ispano Ibero all'indo Idaspe Ricercando del mar ogni pendice, Nè dal lito vermiglio all'onde Caspe, Nè 'n ciel, nè 'n terra è più d'una Fenice.
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 67: Nè ciò che da l'Atlante ai liti rubri Venenoso erra per la calda sabbia.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 13, 63: E Moro, e Sforza, e Viscontei colubri, Lei viva, formidabili saranno Da l'iperboree nievi ai lidi rubri.
Esempio: Giust. Vers. 10: Te solitaria pellegrina il lido Tirreno e la salubre onda ritiene.
Definiz: § III. Figuratam. e poeticam., per Luogo, Terra, e con più largo senso, Paese, Territorio, contiguo al mare. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 54: Del lito occidental si move un fiato, Che fa securo il navigar senz'arte.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 247: Pon mente al temerario ardir di Serse, Che fece, per calcar i nostri liti, Di uovi ponti oltraggio alla marina.
Esempio: Ar. Orl. fur. 40, 54: E senza indugio un messo si ritrova, Il qual si mandi agli africani lidi.
Esempio: Bemb. Rim. 53: O cara selva e fiumicello amato, Cangiar potess'io il mare e 'l lito ardente Con le vostre fredd'acque e la verd'ombra.
Esempio: Varch. Boez. 54: Non aveva 'l pino allora.... Merci portate a strani lidi ancora.
Esempio: Tass. Gerus. I, 15: Sorgeva il novo sol dai lidi eoi, Parte già fuor, ma 'l più nell'onde chiuso.
Esempio: Fosc. Poes. C. 70: E le raccolse L'onda ionia primiera, onda che amica Del lito ameno e dell'ospite musco Da Citera ogni dì vien desiosa A' materni miei colli.
Definiz: § IV. Pure poeticam., per Luogo o Paese qualsiasi. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 177: Fuor tutt'i nostri lidi, Nell'isole famose di Fortuna Due fonti ha.
Esempio: Ar. Sat. 1, 181: Degli uomini son varj gli appetiti: A chi piace la chierca, a chi la spada, A chi la patria, a chi li strani liti.
Esempio: Soldan. Sat. 54: Fiorire un tempo al padovano lido Un Zabarella, un Mainetto, un Speroni: Or da tai cigni è deserto quel lido.
Esempio: Leopard. Poes. 68: La sciagura e il pianto A uovi liti e nove stelle insegna.
Esempio: Manz. Poes. 106: Ebbra spirò le vivide Aure del franco lido.
Esempio: E Manz. Poes. 839: Dall'Ande algenti al Libano, D'Erina all'irta Haiti, Sparsi per tutti i liti.... Noi t'imploriam!
Definiz: § V. E per Sponda di fiume o di canale. –
Esempio: Dant. Inf. 3: Gittansi di quel lito ad una ad una Per cenni, come augel per suo richiamo.
Esempio: Pulc. L. Morg. 12, 10: E Ricciardetto un dì ne giva al lito Del fiume, ove nascoso è Ganellone.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 13: Ma pure alfin quando gli parve e piacque D'un fiume presso all'acque L'insetto lo lasciò; Onde il toro anelante e rifinito Sopra l'erboso lito Le membra abbandonò.
Esempio: E Fiacch. Fav. 2, 83: Passa il canale a voi, giunge sul lido, E colma di piacer torna al suo nido.
Definiz: § VI. In lito al mare, maniera che vale Sul lido del mare, conforme all'altra, più comune, In riva al mare. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 33: Portocci alla sua tana il mostro cieco, Cavata in lito al mar dentr'uno scoglio.
Definiz: § VII. Portar rena, o arena, al lido; maniera proverbiale che significa Portare una cosa in luogo dove ne sia dovizia, e quindi, figuratam., Fare opera superflua. –
Esempio: Bemb. Rim. 137: Quel che far si dovea tutto è fornito, Da indi in qua, si porta arena al lito.
Esempio: Gell. Lettur. N. 1, 43: Il trattarne io nuovamente, sarebbe, com'è in proverbio fra i Latini, un portar rena al lito, o acqua al mare.
Definiz: § VIII. Chi solca in lido perde l'opra e il tempo; proverbio il quale ne avverte di non far cosa per se stessa vana. –
Esempio: Bemb. Rim. 43: Onde si dice: Chi solca in lito, perde l'opra e 'l tempo.

282) Dizion. 5° Ed. .
LIENTERIA
Apri Voce completa

pag.352

LIENTERIA.
Definiz: Sost. femm. Term. della Medicina. Sorta di malattia intestinale, che produce deiezioni liquide e spesse, nelle quali gli alimenti sono mezzo digeriti.
Dal lat. lienteria, e questo dal grec. λειεντερία. –
Esempio: Libr. Cur. Malatt. 32: Di lienteria, cioè quando il cibo e 'l bere ne viene dalla parte di sotto sanza mutazione, che non è ismaltito neente.
Esempio: Vallisn. Op. 1, 402: Ma di lì a poco uno tornò a scaricarsi d'altre crudissime [fecce], con un pezzetto di carne di vitello appena scolorita e come affetto dalla lienteria.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 228: Dei flussi del ventre, quel che chiamasi con greco nome lienteria, quasi lubricità degl'intestini, consiste nel troppo veloce passaggio dell'alimento per quel lungo ed ampio condotto fuori del corpo, prima ch'ei sia concotto e digerito.

283) Dizion. 5° Ed. .
LIENTERICO.
Apri Voce completa

pag.352

LIENTERICO.
Definiz: Add. Di lienteria, o Che dipende da lienteria.
Dal basso lat. lientericus. –
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 240: Suol essere a questa sorte di tisi o tabe meseraica, unito il flusso celiaco e lienterico di materie chilose e indigeste.

284) Dizion. 5° Ed. .
LIEO.
Apri Voce completa

pag.352

LIEO.
Definiz: Sost. masc. Propriamente Uno dei nomi mitologici di Bacco, ma figuratam. e poeticam. prendesi per Vino.
Dal lat. Lyaeus, e questo dal grec. Λυαῖος. –
Esempio: Pindem. Poes. 292: E di vecchio lieo colman le tazze.
Esempio: Mont. Iliad. 1, 623: Del cibarsi estinto E del bere il desio, d'almo lieo Coronando il cratere, a tutti in giro Ne porsero i donzelli, e fe' ciascuno Libagion colle tazze.

285) Dizion. 5° Ed. .
LIETAMENTE.
Apri Voce completa

pag.352

LIETAMENTE.
Definiz: Avverb. In modo lieto, Con animo lieto, Con letizia. –
Esempio: Dant. Parad. 9: Ma lietamente a me medesma indulgo La cagion di mia sorte.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 205: Li militi cominciarono a chiamarsi lietamente l'uno l'altro.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 35: Quivi tra gli altri, che lietamente il raccolsono, fu un giovane lavoratore,... il cui nome era Masetto.
Esempio: E Bocc. Decam. 5, 25: Assai lietamente l'acquisto della donna aveva conceduto a Cimone.
Esempio: Imit. Crist. 170: Fuggiresti la letizia temporale e abbracceresti lietamente ogni tribulazione.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 95: Così parlava il veglio; e le parole Lietamente accoglieva il giovenetto.
Esempio: Vett. Colt. 4: Mettiamoci a questa utile impresa lietamente, e preghiamo Dio che ci sia favorevole.
Definiz: § I. E per In modo da dare altrui letizia. –
Esempio: Tass. Gerus. 18, 17: Pur nè spiacente a lui, nè pauroso Il bosco appar, ma lietamente ombroso.
Esempio: E Tass. Gerus. 18, 23: S'ammolliscon le scorze, e si rinverde Più lietamente in ogni pianta il verde.
Definiz: § II. Detto di piante, alberi, e simili, vale In modo rigoglioso, Con rigoglio. –
Esempio: Giord. Op. 1, 2: Vegeteranno più lietamente gli alberi, dei quali sarà ombrata la ripa.

286) Dizion. 5° Ed. .
LIETARE.
Apri Voce completa

pag.352

LIETARE.
Definiz: Neutr. pass. lietarsi Farsi, Addivenire, lieto; ma è voce poco usata, dicendosi comunemente Allietarsi.
Dal lat. laetari. –
Esempio: Libr. Prov. 31: Uomo istolto, po' che promise per l'amico suo, se ne lieta, le mani crollando, ma ingannato è.
Esempio: Allor. A. Son. 83: Alma rivera, e tu, cui sol donaro Le stelle l'alma pianta, ond'io mi lieto, ec.
Definiz: § E Att. Far lieto; comunemente Allietare. –
Esempio: Allor. A. Son. 116: Che come 'l sol, se dopo il tempo rio Si scuopre, il mondo lieta, eri agli affanni Dei cari amici un sole, un'aura, un porto (qui figuratam.).

287) Dizion. 5° Ed. .
LIETATO
Apri Voce completa

pag.352

LIETATO.
Definiz: Partic. pass. di Lietare.

288) Dizion. 5° Ed. .
LIETEZZA.
Apri Voce completa

pag.352

LIETEZZA.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Lieto. L'esser lieto, Letizia; ma è voce poco usata. –
Esempio: Bocc. Teseid. 9, 39: E ben mill'anni ognor gli parea quando Quella dovesse goder con lietezza.

289) Dizion. 5° Ed. .
LIETISSIMAMENTE
Apri Voce completa

pag.352

LIETISSIMAMENTE.
Definiz: Superlat. di Lietamente. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 156: Lietissimamente nella festa delle due nuove spose e con li novelli sposi mangiarono.
Esempio: E Bocc. Vit. Dant. M. 28: Lasciate le miserie della presente vita, ora lietissimamente vive in quella, alla cui felicità fine giammai non si aspetta.
Esempio: Cellin. Vit. 296: Attendemmo quei parecchi mesi lietissimamente a lavorare.

290) Dizion. 5° Ed. .
LIETISSIMO
Apri Voce completa

pag.352

LIETISSIMO.
Definiz: Superlat. di Lieto.
Lat. laetissimus. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 147: La terra da por vigne.... esser dee nè sottile, nè lietissima, ma a lieto prossimana.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 197: Il Guardastagno lietissimo rispose che ec.
Esempio: E Bocc. Amet. 194: Per le quali cose in sè senza comparazione lietissimo..., così lieto cominciò a cantare.
Esempio: Condiv. Vit. Buonarr. 36: Il Duca con lietissimo volto ricevette Michelagnolo.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 51: Diceva a i suoi, lietissimo in sembianza: Favorito ha il gran Dio l'armi cristiane; ec.
Esempio: Soder. Agric. 157: I monti a levante, e così quelli a ponente renderanno le ore innanzi giorno fredde, e l'aurora rugiadosa, se ti saranno vicini; ma amendue lontani alquanto, saranno lietissimi.
Esempio: Salvin. Eneid. 1, 271: Un sacro bosco Fu in mezzo la città d'ombra lietissimo.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 11: Gli uccelli per lo più si dimostrano nei moti e nell'aspetto lietissimi.
Esempio: Giord. Op. 2, 169: Anche in circostanze lietissime non oserei intraprendere la Vita del Monti.

291) Dizion. 5° Ed. .
LIETO.
Apri Voce completa

pag.353

LIETO.
Definiz: Add. Che ha l'animo contento, sodisfatto, e per lo più ne fa segno nel volto.
Dal lat. laetus. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 104: Fecemi forza e oltraggio, e andossene lieto e gioioso.
Esempio: Dant. Parad. 3: Da indi mi rispose tanto lieta, Ch'arder parea d'amor nel primo foco.
Esempio: Petr. Rim. 1, 144: Poi che s'accorse chiusa dalla spera Dell'amico più bello, agli occhi miei Tutta lieta si volse.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 116: Andreuccio, lieto oltre a quello che sperava, subito si gittò fuori.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 155: Schivando il sudor del mezzo giorno, Ciascun lieto a cantar la lingua sciolse.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 31: Quella lui mira in un lieta e dolente.... Poi dice: Io pur ti veggio; ec.
Esempio: Ross. B. Appar. Med. 45: Caduto e morto, egli tutto lieto, gonfio e altiero, ballando sopra musica significante vittoria, espresse, ec.
Esempio: Metast. Dramm. 7, 264: Chi mai dovrebbe Più lieto esser di te?
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 136: Piccolo è il gregge e sterile il terreno, Che a te la sorte, o pastorei, concede; Eppur vivi contento e lieto appieno, E il riso ognor sul labbro tuo si vede.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 292: E lieto, poichè spera Di parlarle almen di sera.
Definiz: § I. Per similit., detto di animali, e specialmente di uccelli. –
Esempio: Alam. L. Gir. 8, 74: Passato un mese, o più, che 'l canto innuova Ne gli augelletti lieti alla verdura, Un cavalier perfetto ad ogni pruova Incontra ec.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 5: Non si destò finchè garrir gli augelli Non sentì lieti.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 11: Sono gli uccelli naturalmente le più liete creature del mondo.
Esempio: E Leopard. Pros. 2, 16: E che gli uccelli sieno e si mostrino lieti più che gli altri animali, non è senza ragione grande.
Definiz: § II. Figuratam. e poeticam.
Esempio: Dant. Conv. 91: Primamente, perocchè la virtù dee essere lieta e non trista in alcuna sua operazione; onde se il dono non è lieto nel dare e nel ricevere, non è in esso perfetta virtù nè pronta.
Esempio: Petr. Rim. 1, 213: Stassi così fra misera e felice: Ma pochi lieti e molti pensier tristi.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 7: Molte novelle.... a dover dar principio a così lieta giornata,... per dovere essere da me raccontate, mi si paran davanti.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 39: Vi fiammeggia il carbonchio, e luce il saldo Diamante, e lieto ride il bel smeraldo.
Esempio: Metast. Dramm. 5, 234: Astro felice, ah splendi Sempre benigno a noi: Rendan gl'influssi tuoi Lieta la terra e il mar.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 18: La quale [immaginativa] si è larghissima fonte di pensieri ameni e lieti.
Esempio: E Leopard. Pros. 2, 23: Pochi in sullo svegliarsi ritrovano nella loro mente pensieri dilettosi e lieti.
Definiz: § III. E pur figuratam., detto di anima, cuore, e simili, vale Che sente letizia. –
Esempio: Dant. Purg. 31: Mentre che piena di stupore e lieta L'anima mia gustava di quel cibo, Che ec.
Definiz: § IV. E in costrutto con la particella Di reggente il termine che esprime la cagione per la quale uno è lieto; detto altresì di animali, e usato anche figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 24: La mia sorella.... trionfa lieta Nell'alto Olimpo già di sua corona.
Esempio: Petr. Rim. 1, 317: Chè dove del mal suo quaggiù sì lieta Vostra vaghezza acqueta Un mover d'occhio, un ragionar, un canto; Quanto fia quel piacer, se questo è tanto?
Esempio: Ar. Orl. fur. 38, 66: Di questo accordo lieto parimente L'uno esercito e l'altro si godea.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 39: Ma or congiunto a giovenetta sposa, E lieto omai di figli, era invilito Negli affetti di padre e di marito.
Esempio: E Tass. Gerus. 18, 16: E tal di vaga gioventù ritorna Lieto il serpente, e di nuovo or s'adorna.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 277: Aspetta, aspetta, al tocco delle sette Apresi una finestra ed ei n'è lieto.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 13: Di tranquilla vita, D'agi, di pompe, di conviti e danze, Lieta è Vinegia.
Esempio: E Niccol. Poes. 2, 22: Qual tesoro, ei serba Un tenebroso, inesorabil sdegno, Lieto dei suo segreto.
Esempio: Lambr. Elog. 198: Lieta, come di piacere proprio, del contentare altrui; non rifuggente dal conversare e dal moderato sollazzarsi, nè abborrente dalla solitudine.
Definiz: § V. Vale altresì Disposto a letizia. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 101: Secondo loro nature, quegli benigno e lieto, questi atroce, avido e non pativa compagno.
Definiz: § VI. E per Che denota, dimostra, la letizia dell'animo detto di aspetto, volto, voci, grida, e simili; e detto di atti, segni, e simili, Fatto per letizia. –
Esempio: Dant. Inf. 4: Sembianza avevan nè trista nè lieta.
Esempio: E Dant. Purg. 7: Posciachè l'accoglienze oneste e liete Furo iterate tre e quattro volte, Sordel si trasse, e disse: ec.
Esempio: E Dant. Parad. 15: La voce tua sicura, balda e lieta Suoni la volontà, suoni il desio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 65: Con lieti gridi in molta fretta corse, Per più d'un messo, la novella.
Esempio: Car. Eneid. 6, 1303: Se non che poco lieta avea la fronte E chino il viso.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 89: Cerca con lieto volto e con parole, Come gli rassecuri e riconsole.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 185: Si festeggiava all'uso orïentale Con lieti fuochi il solstizio brumale.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 14: E s'egli appare Ove lieto clamore empia le vie, Tremando ognun s'arretra, ed ei vi crea Della tomba il silenzio.
Esempio: Capp. Pens. Edur. 276: E, gira gira, e tutti fradici, battono il capo in una casetta dove sta una bella ragazza, figliuola di buona gente; i quali accolgono con lieto viso Emilio ed il maestro.
Definiz: § VII. Detto di versi, carme, e simili, vale Che esprime la gioia, Che è di genere lieto. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 92: Questi meste elegie, quel versi lieti, Quel canta eroici o qualche oda leggiadra.
Definiz: § VIII. E poeticam., detto di pianto o lacrima, vale Che è effetto di letizia, Che si versa per la gioia. –
Esempio: Tass. Gerus. 12, 10: Sollevò il re le palme, e un lieto pianto Giù per le crespe guance a lui cadette.
Esempio: Pindem. Poes. 60: A la reina Una lagrima lieta, che la madre In quel punto tradì, tradì la sposa, Spunta sul ciglio.
Definiz: § IX. E per Pago, Sodisfatto. –
Esempio: Dant. Parad. 10: Or ti riman, lettor, sovra il tuo banco, Dietro pensando a ciò che si preliba, S'esser vuoi lieto assai prima che stanco.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 312: Ecco che l'autore si parte da la materia toccata e torna a la materia sua incominciata, confortando lo lettore che sopra le cose dette ripensi, s'elli vuole essere lieto; imperò che di niuna cosa si rallegra tanto l'animo, quanto delle cose d'iddio.
Definiz: § X. E detto di condizione, sorte, vita, e simili, ed altresì di tempo o perìodo di tempo, vale Prospero, Felice. –
Esempio: Dant. Parad. 16: La casa di che nacque il vostro fleto, Per lo giusto disdegno che v'ha morti, E posto fine al vostro viver lieto, Era ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 45: Che sai s'a miglior tempo anco ritorni. Ed a più lieti giorni?
Esempio: E Petr. Rim. 1, 63: Ch'i' pur non ebbi ancor, non dirò lieta, Ma riposata un'ora.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 57: Mente mia, che presaga de' tuoi danni, Al tempo lieto già pensosa e trista ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 1: Se poi si cangia in tristo il lieto stato, Volta la turba adulatrice il piede.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 22, 33: Tra lor non s'eran mai riconosciuti, E tanti lieti giorni eran perduti.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 33: Lasciò (l'alma) mesta L'aure soavi della vita, e i giorni Della tenera età lieti ed adorni.
Esempio: E Tass. Gerus. 17, 83: La destinata spada allor gli diede. Prendila, disse, e sia con lieta sorte.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 83: Perchè tarda è mai la morte, Quando è termine al martir? A chi vive in lieta sorte È sollecito il morir.
Esempio: Leopard. Poes. 72: Ogni più lieto Giorno di nostra età primo s'invola.
Esempio: Giord. Op. 2, 401: Sortì vita nè lunga nè lieta; durerà lungamente nella memoria di molti.
Definiz: § XI. E detto della vita mortale in contrapposizione della infernale. –
Esempio: Dant. Inf. 19: E se non fosse che ancor lo mi vieta La reverenza delle somme chiavi, Che tu tenesti nella vita lieta, I' userei ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 505: Nella vita lieta, cioè nel mondo, che è vita lieta per rispetto dell'inferno.
Definiz: § XII. E per Pienamente felice, Beato, o Che dimostra nel volto la beatitudine. –
Esempio: Dant. Purg. 5: O anima, che vai per esser lieta Con quelle membra con le quai nascesti,... un poco il passo queta.
Esempio: E Dant. Purg. 27: Onde il giorno sen giva, Quando l'Angel di Dio lieto ci apparse.
Esempio: E Dant. Parad. 24: E quell'anime liete Si fero spere sopra fissi poli.
Esempio: S. Bern. Medit. piiss. 43: Qualunque v'entra, in perpetuo vi starà securo, sì come sua patria, sempre lieto e sempre gaudente della visione di Dio.
Definiz: § XIII. Onde poeticam. la locuzione Lieto Fattore, a denotare Dio, fonte di beatitudine. –
Esempio: Dant. Purg. 16: Mossa (l'anima) da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 377: Da lieto Fattore, cioè da Dio ch'è sommo bene, e però dice lieto.
Definiz: § XIV. E detto della vita celeste. –
Esempio: Dant. Parad. 27: Ma per acquisto d'esto viver lieto E Sisto e Pio e Calisto ed Urbano Sparser lo sangue dopo molto fleto.
Definiz: § XV. E per Che reca, Che infonde, diletto, letizia, nell'animo; Dilettoso. –
Esempio: Dant. Inf. 13: I lieti onor tornaro in tristi lutti.
Esempio: Petr. Rim. 1, 57: Con le non sue bellezze v'innamora, Più che 'n guisa mortal, soavi e liete.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 168: Canzone, oltra quell'alpe Là, dove 'l ciel è più sereno e lieto, Mi rivedrai sovr'un ruscel corrente.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 24: Che l'alte cime con mormorii lieti Fan tremolar dei faggi e degli abeti.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 17, 20: Tutta coperta è la strada maestra Di panni di diversi color lieti.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 97: Tanta in lor cupidigia è che riluca Omai nel ciel l'alba aspettata e lieta, Perchè ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 13, 67: E fra pochi sedendo a mensa lieta, Mescolar l'onde fresche al vin di Creta.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 22: Vendetta avrai più lieta.
Definiz: § XVI. E per Felice, Fortunato; anche figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 90: Luci beate e liete; Se non che 'l veder voi stesse v'è tolto, Ma quante volte a me vi rivolgete, Conoscete in altrui quel che voi siete.
Esempio: E Petr. Rim. 203: Lieti fiori e felici e ben nate erbe, Che madonna, pensando, premer sole.
Esempio: Bemb. Rim. 99: Nessun vive di me più lieto amante.
Definiz: § XVII. E per Propizio, Favorevole, Fausto, detto di evento, fine, successo, ed altresì di augurio. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 16: E v'abbia questo e quel lieto successo.
Esempio: Grazz. Pros. 223: Parendoli che la burla avesse avuto più bello e lieto fine mille volte, che saputo non si sarebbe immaginare.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 15: Di quella guerra Lieti augurj prendendo, i quai fur vani.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 328: Ma tu la gioia Di così grato annunzio in cor non senti, E misera non credi ai lieti eventi?
Definiz: § XVIII. Lieto, dello di luogo, paese, e simili, vale Ameno, Ridente. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 32: Or per l'ombrose valli e lieti colli Vanno cacciando le paurose lepri.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 25, 93: E posò fin ch'un nembo rosso e bianco Di fiori sparse le contrade liete Del lucido oriente.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 34, 49: Zaffir, rubini, oro, topazj e perle..., Potriano i fiori assimigliar, che per le Liete piagge v'avea l'aura dipinti.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 62: La terra molle e lieta e difettosa, Simili a sè gli abitator produce.
Esempio: E Tass. Gerus. 15, 37: L'isole di Fortuna ora vedete, Di cui gran fama a voi, ma incerta, giunge. Ben son elle feconde, e vaghe e liete.
Definiz: § XIX. E detto di piante, erbe, seminati, e simili, vale Rigoglioso, Vegnente; anche figuratam. –
Esempio: Pallad. Agric. 72: Diverrà più lieta (la noce), se spesse volte si traspianti.
Esempio: Sannazz. Arcad. 36: Quale la vite all'olmo.... E Tondeggianti biade a' lieti campi, Tale la gloria e 'l colmo Fostù del nostro coro.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 108: Liete piante, verdi erbe, limpide acque.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 41, 63: Con le sulfuree vene e rivi molli, Con lieti solchi e prati ameni a canto.
Esempio: Bemb. Asol. 6: A me parrebbe che questa fonte non si dovesse rifiutare, perciò che l'erba è più lieta qui che altrove e più dipinta di fiori.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 1: Si parte, e dove passa, i campi lieti Secca, e pallido il sol si fa repente.
Esempio: E Tass. Gerus. 10, 63: V'è l'aura molle e 'l ciel sereno, e lieti Gli alberi e i prati.
Esempio: Soder. Agric. 53: Tutti tutte le piante approvano che si godano dell'aquilone, e maggiormente quelle che ricercano il sole caldo ed ardente, perciocchè col suo spirare fatte liete, si vanno conducendo ben le messi ed i fiori ed i frutti al tempo loro.
Esempio: E Soder. Coltiv. 4: E sebbene elle (le viti) per lo più si godono nelle colline..., e son più liete che negli alpestri e ripidi monti e scoscesi poggi, ripe e balze dirupate, ancora in queste fanno.
Esempio: Salvin. Georg. 1, 85: Che cosa faccia liete le ricolte, Sotto che stella ec.
Esempio: E Salvin. Georg. 1, 92: Nella polve d'inverno son frumenti Lietissimi, ed è lieta la campagna.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 12: Anche si rallegrano (gli uccelli) sommamente delle verzure liete, delle vallette fertili, ec.
Definiz: § XX. Detto di terreno, vale Fertile, Grasso. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 160: Ma ne' luoghi lieti e benigni sarà lecito di più in alto la vite spandere.
Esempio: Pallad. Agric. 58: La cicerchia si semina di questo mese in luogo lieto e quando l'aria è umida.
Esempio: Alam. L. Colt. 1, 177: Sian la fava pallente, il cece altero,... in parte dove Senza soverchio umor felice e lieto Trovin l'albergo lor.
Esempio: Salvin. Georg. 2, 136: Ma il terreno, ch'è grasso, e per umore Dolce lieto, ec.
Definiz: § XXI. E con proprietà latina, detto di animale, per Pingue, Grasso. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 82: Ecco che vediamo per li campi in ogni parte lieti armenti de' buoi.
Esempio: Salvin. Georg. 2, 160: Di ghianda Lieti i porci ritornano.
Definiz: § XXII. Lieto, prendesi altresì per Ben fornito, Copioso, parlandosi di cose che recano piacere; ed usasi con un compimento retto dalla particella Di. –
Esempio: Dant. Inf. 14: Una montagna v'è, che già fu lieta D'acque e di fronde.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 170: Essendo di molte cose la cena lieta, ordinò ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 214: In Frioli, paese, quantunque freddo, lieto di belle montagne, di più fiumi e di chiare acque, è una terra chiamata Udine, nella quale ec.
Esempio: E Bocc. Teseid. 4, 65: Egli era bello (un boschetto), e d'alberi novelli Tutto fronzuto di nuova verdura; Ed era lieto di canti d'uccelli, Di chiare fonti fresche a dismisura.
Definiz: § XXIII. Far lieto, vale Allietare, Destar letizia, contento, in alcuno, Contentare; ed altresì Consolare. –
Esempio: Dant. Inf. 26: Il debito amore Lo qual dovea Penelope far lieta, ec.
Esempio: E Dant. Purg. 3: Vedi oramai se tu mi puoi far lieto, Rivelando alla mia buona Costanza Come m'hai visto, ec.
Esempio: E Dant. Parad. 8: Fatto m'hai lieto, e così mi fa' chiaro.
Esempio: Petr. Rim. 2, 18: Laudate lui, Che lega e scioglie, e 'n un punto apre e serra, E dopo 'l pianto sa far lieto altrui.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 312: Imperò che questa è materia che fa assai lieto chi la pensa.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 35: Ma se beltà rimembra Agli anni l'arte sol per durare ella, Farà me lieto ond'io le' farò bella.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 15: Tu non hai parte In privato dolor: fa' lieto il padre.
Definiz: § XXIV. E Far lieto alcuno di checchessia, vale Fare che egli si rallegri di ciò che ha ricevuto; ed anche Donarglielo, sodisfacendo così at suo desiderio. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 145: Io spero infra pochi dì farvi di ciò liete femine.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 149: Currado, voi avete fatto me lieto di molte cose.
Esempio: E Bocc. Teseid. 7, 127: E fammi lieto di sì fotto dono.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 14: Il figlio Lieto farò di nozze illustri.
Definiz: § XXV. Figuratam. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 92: Farò di lui mille uccellacci lieti.
Definiz: § XXVI. Farsi lieto, vale Allietarsi, Divenire allegro, contento; ed altresì Consolarsi. –
Esempio: Dant. Purg. 6: Or ti fa' lieta che tu hai ben onde.
Esempio: E Dant. Purg. 14: Che se veduto avessi uom farsi lieto, Visto m'avresti di livore sparso.
Esempio: Bibb. N. 6, 16: lo conobbi ch'egli era il meglio che l'uomo possa fare, che si faccia lieto, e fare bene per l'anima tutta sua vita.
Definiz: § XXVII. E con un compimento reggente per mezzo della 'particella Di la cosa, per la quale alcuno si allieta, sente gioia o compiacimento. –
Esempio: Cat. Cost. volg. 111: Non ti far lieto della subita morte de' rei.
Esempio: Bocc. Teseid. 4, 73: Allor sentendo cantar Filomena, Che si fa lieta del morto Tereo, Si drizza, ec.
Definiz: § XXVIII. Star lieto di una cosa, vale Non starne in apprensione, Non impensierirsene. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 122: Ed io per me non son così indiscreto Che te ne privi mai: stanne pur lieto.
Definiz: § XXIX. In forza di Sost., per Letizia, Gioia. –
Esempio: Med. L. Op. 1, 62: Volto è il dolce in amaro, e 'l lieto in pianto.
Definiz: § XXX. E trovasi per Terreno lieto, ossia fertile. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 147: La terra da por vigne.... esser dee nè sottile, nè lietissima, ma a lieto prossimana.

292) Dizion. 5° Ed. .
LIEVA. –
Apri Voce completa

pag.354

LIEVA. –
V. Leva.
293) Dizion. 5° Ed. .
LIEVA LIEVA. –
Apri Voce completa

pag.354

LIEVA LIEVA. –
V. Leva Leva.
294) Dizion. 5° Ed. .
MANIFESTATISSIMO
Apri Voce completa

pag.827

MANIFESTATISSIMO.
Definiz: Superlat. di Manifestato, comunemente Manifestissimo. –
Esempio: Segn. B. Polit. volg. 161: Che tale ordine a quei particulari stati sia utile, e che e' vi sia giusto, è cosa manifestatissima.

295) Dizion. 5° Ed. .
MANIFESTATIVO
Apri Voce completa

pag.827

MANIFESTATIVO.
Definiz: Add. Che manifesta, Atto a manifestare. –
Esempio: Tratt. Virt. 62: Questa dizione come, o quasi, non è sempre segnale d'impropietà o di simiglianza, anzi alcuna volta è manifestativa di verità.
Esempio: E Tratt. Virt. 112 t.: La ragione dee avere per rispetto della cosa sensibile quattro parti, e cioè la inventiva overo investigativa, la manifestativa, la raccordativa overo memorativa, e la interpetrativa.

296) Dizion. 5° Ed. .
MANIFESTATO, e talora poeticam$., per sincope, MANIFESTO
Apri Voce completa

pag.827

MANIFESTATO, e talora poeticam., per sincope, MANIFESTO.
Definiz: Partic. pass. di Manifestare.
Lat. manifestatus. –
Esempio: Vill. M. 47: E manifestato per tutto il grande tradimento, furono lasciati.
Definiz: § I. In forma d'Add. Fatto palese, Dichiarato. –
Esempio: Collaz. SS. PP.: Dell'utilità de' manifestati pensieri, e del pericolo della propria confidenza.
Esempio: Lambr. Elog. 71: Il Cavour seppe esser forte e devoto, comprimendo nell'animo un dolore, non manifestato a pompa, ma intimo e acuto.
Definiz: § II. E per Rivelato, Scoperto. –
Esempio: Firenz. Bros. 2, 103: Sentendosi adunque Amore inceso in quella guisa, subito si rizzò; e per diffalta della manifestata fede, spiegate le ale..., si volse tor dagli occhi e dalle mani della infelicissima moglie (il lat. ha: detectae fidei colluvie).

297) Dizion. 5° Ed. .
MANIFESTATORE
Apri Voce completa

pag.827

MANIFESTATORE.
Definiz: Verbal. masc. da Manifestare. Chi o Che manifesta. –
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 523: Lo re Anfiarao, ch'era vates di Febo, cioè sacerdote e manifestatore delle sue risposte, sconfortava, per li suoi indovinamenti e per le sue arti, che non si dovesse andare a Tebe.
Esempio: Buonarr. Oraz. I, 3, 200: Fu lo Stritolato nostro.... uomo sincero e semplice, e veracissimo manifestatore colla lingua di quanto ragionava seco la mente.
Definiz: § I. E per Scopritore, Rivelatore, riferito a pensieri, atti, segreti, e simili; Accusatore, Delatore. –
Esempio: S. Bern. Cosc. 67: Sono stato manifestatore de' secreti altrui, e tenace nelle male sospezioni, essendo perverso in amendue difetti.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 252: La quale (infamia) poco di poi gli ritornò in gloria, quando, scopertisi i traditori e manifestatori de' consigli pubblici, apparì per leale e savio e buon cittadino.
Esempio: E Segn. B. Rettor. volg. 110: Li satirici e li comici.... si debbon chiamare uomini di mala lingua, e manifestatori de' peccati d' altri.
Definiz: § II. Figuratam. –
Esempio: Lanc. Pist. volg. 106: Il vino è manifestatore de' secreti.
Definiz: § III. E per Banditore, Predicatore, e simili. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 106 var.: Confermò gli Apostoli in grazia,... acciocchè fossono legittimi promulgatori e manifestatori della legge di Cristo.

298) Dizion. 5° Ed. .
MANIFESTATRICE
Apri Voce completa

pag.827

MANIFESTATRICE.
Definiz: Femm. di Manifestatore. –
Esempio: Segn. B. Polit. volg. 18: La voce adunche è manifestatrice di quello che contrista e di quello che rallegra; e tale è data dalla natura a tutti li bruti.
Esempio: Minerb. Oraz. I, 4, 47: Dote principale della natura è la bellezza del corpo, perchè di quella dell'animo il più delle volte è manifestatrice.
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 3, 10: Sia la proposizione manifestatrice di cosa unica.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 318: Vedete in qual pregio abbia il mondo l'esser arricchito di prime apprensioni belle, ancorchè non apportatrici di scienza nè manifestatrici di verità.

299) Dizion. 5° Ed. .
MANIFESTAZIONE
Apri Voce completa

pag.827

MANIFESTAZIONE.
Definiz: L'atto e L'effetto del manifestare, e del manifestarsi; Dimostrazione, Palesamento, e simili. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 34: Ma poichè a loro è conceduta facoltade di sedere. Iasone, ripieno di molta animositade, con onesta manifestazione di parole, la cagione del suo avvenimento dichiara.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg.: Nella qual manifestazione che altro si fa, se non che per gli fragelli s'accresca la virtù de' meriti?
Esempio: Benc. Pimandr. Mercur. 15: La manifestazione del sermone, processo di tutti i beni.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 173: Si rallegrano essi, non solo per la salute di un'anima tanto da loro amata; ma molto più per la manifestazione che fassi della innocenza di Giesù, lor caro Signore, proclamato per esentissimo di ogni macchia dall'umile confessione de' penitenti.
Esempio: Lambr. Elog. 32: Una probità senza passione e senza pompa è tal manifestazione d'intierezza morale, che non si può lodarne ed onorarne abbastanza chi l'abbia osservata.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 473: Erano avvezzi a prender la voce del loro signore come la manifestazione di una volontà con la quale non c'era da ripetere.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 312: Tengo pure che alle volte un po' d'incuranza, e le stesse manifestazioni della impazienza del padre alle meschinità dell'infanzia..., prestino ad essi più salutare insegnamento, che non le spesse ammonizioni ed i continuati discorsi.
Esempio: E Capp. Pens. Educ. 318: Si avvegga e senta nell'animo, il male che noi facciamo essere agli altri cagione di sdegno; di quello sdegno ch'è una violenta e potentissima sopra tutte manifestazioni del dolore.
Esempio: E Capp. Econ. 410: Fu già notato assai bene, come l'uomo nella gioia più che in altro, riveli se stesso, come nella qualità dei pubblici passatempi sia manifestazione certissima degli universali costumi.
Definiz: § I. E per Comunicazione fatta da Dio all'anima, Visione celeste, e simili. –
Esempio: Panzier. Tratt. 65 t.: Nel principio di questo eccellentissimo stato si gustano.... e le secrete revelazioni, e le superne visioni, e le beatissime manifestazioni.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 144: Iddio.... gl'inviò a consolarlo una sufficiente manifestazione delle prosperità tanto più vicine ad avvenirgli, quanto a lui pareva d'esserne più lontano.
Definiz: § II. Vale anche Rivelazione, Confessione; parlandosi di cose occulte, delitti, e simili. –
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 2, 277: Appresso fu riputato conveniente di obbligar tutti i consapevoli di tal macchinato delitto alla manifestazione, come suol farsi nelle congiure, non essendo la più perniciosa congiura, che quella ec.