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Volume 9 - Dizionario 5° Ed.
260) Dizion. 5° Ed. .
LICENZIATO
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pag.347

LICENZIATO.
Definiz: Partic. pass. di Licenziare. –
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 105: Conciossiacosachè l'inimico nulla possa senza sua licenza (di Dio) intanto che, come si narra per l'Evangelio, eziandio nelli porci non poterono (i diavoli) entrare, se non da lui licenziati.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 227: Per che la savia donna, quasi licenziata a' suoi piaceri..., buon tempo e lieta vita si diede.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 87: La seconda (risposta) che vita debbe essere la tua, licenziata dal tuo sposo.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 1, 244: E' quali (ambasciatori) dipoi licenziati dalla udienza, si deputò per questa Maestà quattro con chi detti ambasciadori avessino a trattare questa pace.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 134: Or questi cinque in un drappello eletto, Che pochi pari al mondo han di possanza, Licenziati dal re Norandino, Vanno a Tripoli e al mar che v'è vicino.
Esempio: Adr. G. B. Stor. 11: E licenziato il Consiglio, egli poi.... lietamente accolse quelli che ec.
Esempio: Bald. Vit. Guidob. 2, 236: Licenziatisi da lei, furono i magistrati alle cerimonie funerali, che si fecero sopra il corpo.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 153: Il contadino licenziato dal podere, ha dallo statuto sei mesi, dal costume poi, che è universale, un anno di tempo, a partirsene.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 101: L'Inghilterra..., licenziato da Londra Chauvelin, ministro plenipotenziario di Francia, si preparava alla guerra.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 532: Servitori licenziati da padroni caduti allora dalla mediocrità nella strettezza, ec.
Definiz: § I. In forma d'Add. Detto di domestico, contadino, oprante, e simili, vale Congedato, Mandato via, dal servizio, dal podere, dal lavoro, dall'ufficio, e simili.
Definiz: § II. Detto di libro, opera, e simile, vale Munito dell'approvazione per la stampa. –
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 374: Mi rese il libro, sottoscritto e licenziato di suo pugno.
Definiz: § III. Si usò per Dottorato, Laureato, in alcuna facoltà. –
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 1, 11: Il Decreto è di minor volume che non è la Legge; però Bocciolo, che udiva il Decreto, apparò più tosto che non fe' Pietro Paolo. Per die essendo licenziato, e' prese partito di ritornarsi a Roma.
Esempio: E Gio. Fior. Pecor. 1, 12: Disse a Pietro Paolo: Fratei mio, poi ch'io son licenziato, io ho fermo di volermi ritornare a casa.
Esempio: E Gio. Fior. Pecor. 1, 30: Questo giovane, essendo fatto grande, ed essendo licenziato in legge (nello Studio di Bologna), e quasi acconciandosi per volersi tornare a Napoli, ammalò a morte.
Definiz: § IV. E in certe università straniere era titolo che dovasi a colui che compiuto il corso regolare degli studj, veniva, mediante pubblico esame, insignito del secondo grado accademico che abilitava all'insegnamento di una data disciplina nelle università, e che corrisponde al nostro Dottorato. Usato anche in forza di Sost. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. 3, 2, 122: Appresso il volgo si suole (in Italia) dir licenziato colui, il quale abbia fatto qualche studio in un'università, e poi se ne sia licenziato da se stesso, ritirandosi a casa sua, sì che non vi concorre grado alcuno per imaginazione.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 624: Stare a favor loro (di due teologi dell'Università di Lovanio) la maggior parte de' licenziati e de' baccellieri, e quasi la metà de' dottori.
Esempio: EPallav. Stor. Conc. 3, 140: Che (il promosso a vescovado) sia dottore di teologia o di canoni, conventato per merito in qualche università; o abbia quindi testimonianza ch'egli è idoneo ad insegnar quelle professioni. La qual ultima particella fu messa per non escludere i difettuosi, non di dottrina, ma di pecunia; i quali, avendo studiato in alcune Accademie dove la spesa del dottorato è gravissima, pigliain quel grado il qual è detto di Licenziati.
Definiz: § V. Pure in forza di Sost., dicesi oggi Colui che ha conseguito la licenza in qualcuna delle pubbliche scuole classiche, tecniche, o universitarie.
Definiz: § VI. E per Colui al quale è stato dato licenza, permesso, sicurtà, di fare checchessia. –
Esempio: Pucc. A. Centil. 53, 83: Po' vennero in Firenze di presente Otto licenziati, e quel lavoro Facean, sollecitando il convenente.
Definiz: § VII. E per Soldato licenziato, congedato dal servizio. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 25: Daranno questi le paghe a' soldati, i terreni a' licenziati?

261) Dizion. 5° Ed. .
LICENZIATURA
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LICENZIATURA.
Definiz: Sost. femm. Grado e titolo di Licenziato, che conferitasi in certe università straniere, corrispondente al nostro Dottorato; e la Cerimonia stessa del conferirlo. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. 3, 2, 120: Sopra la licenziatura in qualche scienza o facoltà, disputano i giuristi, se importi grado equivalente al dottorato, in maniera che produca l'istesso effetto di nobilitare; ed in ciò si scorge qualche varietà d'opinioni.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. 3, 2, 121: Quando siano compiti gli studj della teorica.... nelle leggi,... overo.... nell'altre scienze,... nelle pubbliche primarie università, si concede (in Ispagna) la licenziatura come un grado, appunto come in Italia si dà il dottorato. Anzi Dio volesse che nel dottorato d'Italia s'usassero quelle solennità, che si usano nelle licenziature di Spagna.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. 3, 2, 122: Troppo chiara resta la sciocchezza di quei scrittori italiani i quali assumono tal disputa, mentre in Italia non regna quest'uso di publica licenziatura, la quale si faccia con esame o con altra solennità dal Collegio o dall'Università.

262) Dizion. 5° Ed. .
LICENZIOSAMENTE
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LICENZIOSAMENTE.
Definiz: Avverb. In modo licenzioso, Dissolutamente. –
Esempio: Varch. Stor. 2, 84: Da poichè cominciarono a essere le corti in Firenze, prima quella di Giulio Cardinal de' Medici, e poi quella di Cortona, la quale più licenziosamente viveva che la prima, i costumi sono non so se ingentiliti o corrotti.
Definiz: § I. E per Senza ritegno o riguardo, Con soverchia libertà, Sconvenientemente. –
Esempio: Tass. Lett. 2, 120: Diranno alcuni, per avventura, ch'io ho scritto molte cose più licenziosamente de' principi e de' privati, ch'io non doveva.
Esempio: E Tass. Lett. 2, 404: Perchè l'arme de la maldicenza cadessero di mano a gli aversarj, e s'ammutisse ogni lingua che licenziosamente osasse di ragionarne.
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 2, 355: Arebbe da se stesso corretto quello che senza pensarvi aveva.... così licenziosamente proferito.
Definiz: § II. E per Sbrigliatamente, Sfrenatamente, Come reca il maltalento e l'arbitrio; ed altresì Per fine licenzioso. –
Esempio: Machiav. Stor. 1, 214: Sarebbe Firenze governata o a caso sotto l'arbitrio della moltitudine, dove per una parte licenziosamente, e per l'altra pericolosamente si viverebbe, o sotto l'imperio d'uno, che di quella si facesse principe.
Esempio: Ross. P. Sveton. 3, 177: Licenziosamente mandarono a saccomanno ogni cosa.
Esempio: Dav. Tac. 2, 244: Nè volle Agricola che l'inesperienza sua e il titolo del tribunato gli servissero licenziosamente, come a que' giovani che fanno della milizia un postribulo, ec. (il lat. ha: licenter).
Definiz: § III. Vale anche Ingiustamente, Iniquamente. –
Esempio: Gell. Vit. Alfons. 55: Ma perchè non era egli lecito e giusto il far guerra ai Viniziani, che gli tenevono occupato il Polesine, tolto da lor licenziosamente a Ercole suo padre, e dovuto e promesso a lui da la lega?
Definiz: § IV. E per Fuor delle regole comuni, o del retto uso, riferito a parlare, a scrivere, e simili. –
Esempio: Bemb. Pros. 23: Ciò imitando, usolla (la parola onde) alquante volte licenziosamente il Petrarca, e tra le altre questa: A la man, ond'io scrivo, è fatta amica; e quest'altra: Or quei begli occhi, ond'io mai non mi pento Delle mie pene...: il che quantunque paia arditamente e licenziosamente detto, è nondimeno con molta grazia detto.
Esempio: Varch. Ercol. 242: Sebbene si dice starvi e andarvi, cioè in quello e a quel luogo, non però si direbbe slarve o andarne se non molto licenziosamente, come si potrebbe dire, se fossero veri affissi.
Esempio: Car. Apol. 118: Diciamo ora che sì come quelle (le maschere) si frequentano più e con maggior licenza si fanno di carnovale, che ne gli altri tempi, così queste z più spesso e più licenziosamente s'adoprano ne la poesia, che ne l'altre composizioni.

263) Dizion. 5° Ed. .
LICENZIOSETTO.
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LICENZIOSETTO.
Definiz: Diminut. di Licenzioso. Alquanto licenzioso, o Soverchiamente Ubero; anche figuratam. –
Esempio: Car. Lett. Farm. 1, 245: Ho soprasseduto di rispondere alla lettera di Vostra Signoria reverendissima, per farlo di mio pugno; ma non m'è venuto ancor fatto, parte per essere in questo licenziosetto anzi che no, e parte perchè la caccia me n'ha distolto.
Esempio: Rucell. Or. Cical. III, 2, 162: Guatandomi in cagnesco, m'avvisano collo storcimento del muso.... che io mi son mostrato alquanto licenziosetto, anzi che no.
Esempio: Segner. Pred. 678: Io tanti anni senza un diletto di senso? Io senza dire una parola licenziosetta in tanti anni? Chi può resistere?

264) Dizion. 5° Ed. .
LICENZIOSISSIMAMENTE
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LICENZIOSISSIMAMENTE.
Definiz: Superlat. di Licenziosamente. –
Esempio: Gell. Vit. Alfons. volg. 63: Confortavono il popolo a la loro antica libertà; che così chiamava questa inquieta plebe, assuefatti a le rapine ed al sangue, il vivere licenziosissimamente sotto una cruda ed a' buon cittadini orribil tirannide.

265) Dizion. 5° Ed. .
LICENZIOSISSIMO
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LICENZIOSISSIMO.
Definiz: Superlat. di Licenzioso. –
Esempio: Bemb. Pros. 214: Sì come si vede in Dante, non solo nel suo poema, nel quale egli licenziosissimo fu, ma ancora nelle canzoni, che ec.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 150 t.: Menando vita licenziosissima, erano spesse volte ammoniti.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 108: Con Alcibiade non già, che licenziosissimo fu in somiglianti cose, e dispregiatore più di qualunque altro d'ogni onestà.

266) Dizion. 5° Ed. .
LICENZIOSITÀ.
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LICENZIOSITÀ.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Licenzioso. L'essere licenzioso, Qualità di ciò che è licenzioso; e altresì libertà soverchia, o indecente, Licenza. –
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 1, 42: Alle opere burlesche si conceda l'abuso anacronismico, per eccitamento di riso; come infinite altre licenziosità in esse opere, per questa ragione, si permetton dall'arte.

267) Dizion. 5° Ed. .
LICENZIOSO.
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LICENZIOSO.
Definiz: Add. Che si abbandona a licenza di costume, Che si comporla con licenza, Dissoluto; e con più tenue senso, Che usa soverchia e indecente libertà nel parlare, nello scrivere, nell'operare, Sfrenato.
Dal lat. licentiosus. –
Esempio: Varch. Stor. 1, 200: La cagione dell'odio.... fu, oltra 1'essere egli licenzioso della lingua, e di vita non molto onesta,... quell'opera ch'egli compose.
Esempio: Ross. P. Sveton. 3, 217: Ma fu insino a quel tempo tanto licenzioso, e di animo tirannico e violento, che ec.
Esempio: Dat. Giul. Piac. Piatt. 62: Non avendo gli uomini maggiore inimico che la troppa prosperità, perchè gli fa impazienti di se medesimi, licenziosi ed arditi al male e cupidi di turbare il ben proprio con le cose nuove.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 4: Noi siam licenziosi, Arditi, soprastanti, violenti.
Esempio: Salvin. Disc. 3, 150: Direi loro ciò, che de' preziosi olj ed odorati unguenti, contro a' licenziosi giovani, disse il morbido e delicato filosofo Aristippo.
Definiz: § I. E detto di costumi, vita, e simili, vale Proprio di persona licenziosa, dissoluta. –
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 79: Nè vi rincresca la perdita che in me farete, d'una vil serva, il cui licenzioso costume.... vi costrigneva a riguardar come dannosa la mia compagnia.
Definiz: § II. Figuratam., detto di scienza, letteratura, scrittura, e simili, vale Che professa, propugna, e simili, principj licenziosi, o che conducono a licenza. –
Esempio: Giobert. Apol. 13: Le influenze sinistre di una filosofia licenziosa e distruttiva... troncarono quei lieti principj.
Esempio: Capp. Longob. 148: Avea la Francia disdetto allora quanto di maschio e di severo ella produsse nel suo gran secolo; la parola licenziosa metteva in alto la negazione.
Definiz: § III. Detto di governo, e altresì di popolo, vale Che trasmoda nella libertà, Che abusa di essa, Disordinato, e simili. –
Esempio: Machiav. Disc. 14: Il popolare [governo] senza difficultà in licenzioso si converte.
Esempio: Varch. Stor. 2, 459: Si conoscerà manifestamente ne' libri che seguiranno, quanto sia diverso un reggimento licenzioso e confuso ed un tirannico e violento, da quello d'un giusto e legittimo principe.
Esempio: E Varch. Err. Giov. 26: Chiamando tirannia quello stato ch'era tenuto libero se bene era più licenzioso del dovere.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 35: Purchè, risvegliato ne' loro cuori l'antico valore, ardissero di metter freno al licenzioso popolo.
Definiz: § IV. Detto di scrittore, di artista, o delle opere, loro, vale Che arbitrariamente o capricciosamente trascura le regole comunemente accettate; e anche semplicemente Che usa licenze fuori delle norme o regole comuni. –
Esempio: Varch. Ercol. 278: Piacciavi farmi avvertito, quali sono quelli affissi che.... diceste essere parte poco regolati e parte troppo licenziosi.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 120: Non facendo egli conto d'altro che dell'opera dorica, ionica, corinta e toscana, tenendo troppo licenziosi coloro, che, pigliando di tutti quattro quegli ordini, ne facesssero ec.
Esempio: Tass. Lett. 1, 200: Perchè l'Italia liberata è forse più licenziosa ne gli episodj che non è il mio Goffredo, ed ha gli episodj meno attaccati a la favola, e meno dipendenti da essa.
Esempio: Segner. Paneg. 2, 712: Non ci è pericolo adunque che Cristo, a guisa di licenzioso pittore, sia stato ardito di scorrer punto in aggrandire o in accrescere quelle pene che ha qui ritratte.
Definiz: § V. Vale pure Che non usa riguardo o rispetto nel far checchessia, Ardito, Sfrontato. –
Esempio: Cellin. Pros. 69: Se io non apparissi a voi, gentiluomini, troppo licenzioso ed ardito, io pregherei questo gentiluomo che mi mostrassi quella bella pietra.
Definiz: § VI. Figuratam., per Volubile, Capriccioso. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 190: E così la licenziosa Fortuna, le robe d'una sol casa, con gran fatica in lungo spazio insieme ragunate, ella disgregò in picciol tempo nello arbitrio d'infinite persone.
Definiz: § VII. E detto poeticam. di aura, per Che scorre molto liberamente. –
Esempio: Parin. Poes. 50: Troppo fora, Ahi! troppo grave error lasciar tant'opra Delle licenziose aure in balìa.
Definiz: § VIII. Altresì figuratam. detto di vino, per Bevuto smodatamente. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 91: Metteremo in campo alcuni ragionamenti così piacevoli, che a noi non si disconvengano che donne semo, e a voi uomini non paia che 'l troppo licenzioso vino gli abbia insegnati.
Definiz: § IX. E detto di riso, per Smodato, Sfrenato. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 115: La quale, come prima la vide, con un licenzioso riso, e come soglion far quegli che sono adirati davvero, scotendo il capo.... le disse: ec. (il lat. ha: latissimum cachinnum).
Esempio: Nard. Liv. Dec. 24 t.: A' padri certamente quella letizia (della morte di re Tarquinio) fu troppo grassa e licenziosa (il lat. ha: nimis luxuriosa laetitia).
Definiz: § X. Pur figuratam., detto di fuoco, di acqua, di forza materiale, vale Che scorre, o Che opera, furiosamente, Non frenabile, Non contenibile, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 24: Come quando si dà fuoco alla mina. Pel lungo solco de la negra polve Licenzïosa fiamma arde e camina. Sì ch'occhio a dietro a pena se le volve.
Esempio: Machiav. Princ. 93: Crescendo poi (i fiumi), o anderebbero per un canale, o l'impeto loro non sarebbe nè sì licenzioso, nè sì dannoso.
Esempio: Mont. Feron. 2, 444: Più veloce dell'ali del pensiero, Per le sulfuree vie corse la fiamma Licenzïosa.
Definiz: § XI. In forza di Sost. Chi è licenzioso, dissoluto, scostumato; ed altresì Chi non usa riguardo o rispetto nel fare checchessia. –
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 18: Ancora da certi licenziosi dell'imputare altrui, gli fu attribuito a intemperanza.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 38: Austero con sè, piacevole con altrui, non imitando nè approvando mai la licenza, ma nemmeno censurandola, se non con l'opere contrarie e col guardarsi dalla pratica de' licenziosi. Nel resto, il suo comparire nelle conversazioni parea che non tanto prescrivesse, quanto infondesse la modestia.

268) Dizion. 5° Ed. .
LICEO.
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pag.349

LICEO.
Definiz: Sost. masc. Luogo pubblico dove i Greci si adunavano per gli esercizj del corpo; e in particolare, Quello di Atene, dove Aristotele spiegava le sue dottrine filosofiche.
Dal lat. lyceum, e questo dal grec. λύκειον. –
Esempio: Bard. G. Vill. Adr. 32: Questo Liceo, per quanto si ritrae da Pausatila, fu luogo in Attica detto così da Lico, figliuolo di Pandione, (Pericle fu l'architetto), e per quanto dice Suida, ad Apolline dedicato, ove la sua setta peripatetica Aristotele instituì, e per tredici anni continovi insegnò passeggiando.
Esempio: Segn. P. Demetr. 85: Noi sedevamo su le seggiole nel liceo, dove gli atleti mettono in punto il combattimento.
Definiz: § I. Quindi Liceo, figuratam., è detta La scuola filosofica istituita da Aristotele; e per estensione anche La scuola di altri filosofi greci. –
Esempio: Tass. Rim. 3, 38: Me, che bevvi in Permesso, e ch'or nell'alta Accademia m'assisi, or nell'oscuro Liceo spaziar osai, pregando aita.
Esempio: E Tass. Op. div. G. 1, 22: La cui privata camera (dello Sperone).... era solito di frequentare non meno spesso e volentieri che le publiche scole; parendomi che mi rappresentasse la sembianza di quella Academia e di quel Liceo, in cui i Socrati e i Platoni aveano in uso di disputare.
Esempio: Galil. Op. VII, 720: Dove voi dite che non senza mistero ho scritto in lingua nostrana per farmi capo popolare appresso i poco intendenti e che non pescano ne i profondi reconditi del Liceo,... errate in tutto e per tutto.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 199: Vivrà l'Arcadia,... Nè Stoa mai tanto, nè mai tanto visse L'Accademia e il Liceo, di cui favella Dell'antica non men, l'età novella, Nel gran bollor dell'erudite risse.
Esempio: Manfred. Rim. 84: Allor che a illuminar le genti Venne il gran Paolo e divin Spirto aprio A lui nel fòro e nel Liceo la bocca.
Definiz: § II. Pure per estensione, vale Luogo qualunque dove si studia, Ateneo, Accademia, e simili. –
Esempio: Pallav. Tratt. Stil. 44: Lo stesso dunque vuol farsi qualunque volta si tratti la metafisica più severa che regna oggidì nel liceo.
Esempio: Dat. Oraz. 8: Trasferitosi poscia nell'Accademia Pisana..., s'applicò alla giurisprudenza con tanto fervore e felicità, che recò stupore a' maestri di quel famoso liceo.
Esempio: E Dat. Vit. Pitt. 23: Questo luogo è stimato difficilissimo, e quasi che disperato da Ottavio Ferrari chiarissimo lume del liceo padovano.
Esempio: Menz. Poes. 1, 86: Così al pensiero S'apre liceo, che insegna Che 'l mondo è d'opre e di costume instabile.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 236: Quindi dell'arti e de' licei sostegno Ben saldo, e de i destrier del Re toscano Moderator sovrano Etruria il vede.
Esempio: Fag. Rim. 6, 142: Morte crudel.... Ci tolse oggi Agostin, padre di questo Degno liceo.
Esempio: Parin. Poes. 96: Allora Alla toilette passeran (certi libri) di quella Che comuni ha con te studj e liceo, Ove togato in cattedra elegante Siede interprete Amor.
Esempio: Pindem. Poes. 297: Fanciullo ancor nell'Atestin liceo, Le severe pareti, ov'io dal volto Della madre e de' miei lunge vivea, Rideano a me ec.
Definiz: § III. Liceo, chiamasi oggi Quell'istituto speciale ordinato, dopo il Ginnasio, al compimento degli studj classici e di cultura generale; ma, in senso più lato, vale pure Istituto scolastico dove si preparano i giovani agli studj universitarj. Prendesi anche, figuratam., pel Corso degli studj stessi che si fanno nel liceo. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 38: Qui rettorica insegno ed eloquenza Nel pubblico liceo della città.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 307: Quindi è che l'insegnamento della grammatica ideologica mi piacerebbe fosse dato per ultimo ne' ginnasi e ne' licei, e come preparazione agli ulti studj delle università.
Esempio: E Capp. Pens. Educ. 322: Più assai de' collegi mi piacciono dunque i ginnasi ed i licei; ed anco il giovine popolo che si raccoglie nelle università.

269) Dizion. 5° Ed. .
LICET
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pag.350

LICET.
Definiz: Sost. masc. Voce latina che, per eufemismo, usasi a significare Cesso, Latrina, Luogo comodo. –
Esempio: Casott. A. Celid. 5, 103: Sedendo al licet, come in tribunale, Questa sentenza diè definitiva.

270) Dizion. 5° Ed. .
LICERE e LICITO. –
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pag.350

LICERE e LICITO. –
V. Lecere e Lecito.
271) Dizion. 5° Ed. .
LICHENE.
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pag.350

LICHENE.
Definiz: Sost. masc. Term. di Botanica. Nome che si dà a un numeroso gruppo di piante crittogame, le quali nascono sulle foglie o sui tronchi di altre piante, su i muri e su le pietre dove sia una certa umidità, ed anche su le rupi degli alti monti, e che servono ad usi importanti nella economia domestica, nella industria, e nella medicina, nella quale la specie più comunemente adoperata è il Lichene islandico, detto dai Botanici Cetraria islandica.
Dal lat. lichen, e questo dal grec. λειχήν. –
Esempio: Targ. Viagg. 2, 3: Quelli (i marmi) di Carrara.... prendono facilmente il giallo.... ed anche il nericcio, a cagione di certi minutissimi licheni che vi nascono sopra.
Esempio: E Targ. Viagg. 7, 485: Mi sovviene d'aver veduto.... le querci ricoperte ne' loro rami di varie specie di licheni, ma soprattutto di uno.... così folto e rigoglioso, che ciondola anche più della lunghezza d'un braccio.
Esempio: E Targ. Viagg. 7, 486: In quasi tutte le boscaglie delle Alpi abbondano i licheni biancastri o cenerini, i quali darebbero una polvere candida, leggiera e niente offensiva per la cute e per i capelli, e capace di prendere qualunque odore si voglia. Piacesse a Dio che col tanto girare di mode, si tornasse a far uso della polvere di licheni, invece dell'amido e del fior di farina!
Esempio: Manett. Mem. Frum. 221: Facciano pane delle foglie di un lichene detto da esso Linneo islandicus.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 4, 271: La fauna della vostra terra non si alzerebbe al disopra degl'infusorj; e la vegetazione, di cui l'adornereste, apparterrebbe alle spezie dei muschi e dei licheni più impercettibili.
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 2, 327: Il tronco degli olivi.... si vede sempre coperto da borraccine, da licheni e da altre piante crittogame.

272) Dizion. 5° Ed. .
LICIO.
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pag.350

LICIO.
Definiz: Sost. masc. Term. di Botanica. Sorta di frutice biancastro, spinoso, e che ha le fronde simili a quelle del bosso.
È il Lycium Europaeum dei Botanici. –
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 205: Il licio, il qual chiamano alcuni pixacantha, è uno albero spinoso, che produce i rami alti tre gombiti, e qualche volta maggiori, intorno a i quali sono le fiondi dense e folte, simili a quelle del bosso.
Esempio: Sassett. Lett. 415: Scrive Dioscoride che il licio valeva contro il morso de' cani rabbiosi; del quale accidente non hanno nell'India quasi cognizione nessuna, ancorchè la regione sia caldissima; onde non è da maravigliarsi, se riscontrando quasi tutte le virtù del catù, con quelle che assegna Dioscoride al licio, non fanno menzione in India di questa, che è così importante.
Esempio: Magal. Lett. scient. 254: Dicono tutte queste cose del nardo, non del licio.

273) Dizion. 5° Ed. .
LICITATORE
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pag.350

LICITATORE.
Definiz: Sost. masc. Term. dei Giuristi. Offerente all'incanto.
Dal lat. licitator. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. 8, 163: Li licitatori per loro sicurezza non sogliono pagare il prezzo, se non con questo vincolo di restituirlo.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. 8, 214: Quando si tratta di quelli, li quali siano veramente estranei e terzi compratori a drittura dal creditore anteriore,... overo che comprino dal giudice nell'asta publica, e che da' giuristi si chiamano licitatori; questi ec.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. 15, 1, 456: Si deve ancora avvertire sopra questa nullità della subastazione, la quale nasce dall'eccesso, che acciò pregiudichi al terzo oblatore o licitatore, bisogna che ec.

274) Dizion. 5° Ed. .
LICITEZZA.
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pag.350

LICITEZZA.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Licito. Qualità di ciò che è lecito; ma non è voce di uso comune. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 210: Il contrario è l'usura, la quale nulla onestade, nulla giustizia, nulla licitezza hae.

275) Dizion. 5° Ed. .
LICNIDE, e talora anche LICNITE, con l'accento su la prima sillaba
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LICNIDE, e talora anche LICNITE, con l'accento su la prima sillaba.
Definiz: Sost. femm. Term. di Botanica. Nome dato a una famiglia di piante, le cui specie più note sono la Coronaria o Cotonella, che fa i fiori rossi e bianchi, il Gettaione, che gli fa rossi, e la Licnide della Cina, che gli fa di un bel color giallo, dai Botanici dette rispettivamente Agrostemma coronaria. Lychnis dioica, e Lychnis coronata.
Dal grec. λυχνίς, lat. lychnis. –
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 161: La licnide è un'erba da' Romani chiamata chellaria; e fa un fiore simile alla viola a ciocche.
Esempio: Domen. Plin. 819: La terza si chiama licnite;... ha tre foglie, o al più quattro, grosse e grasse, buone per fare i lucignoli delle lucerne.
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 867: La licnide coronaria produce il fiore simile alle viole bianche, ma porporeo, del quale si fanno le ghirlande. Giova il suo seme, bevuto nel vino, alle punture de gli scorpioni.
Esempio: E Mattiol. Disc. 2, 868: Il vedersi che le sue lanuginose foglie e parimente i fusti sono, quando sono secchi, atti non poco a mettersi nelle lucerne per fare lume, in cambio di bambagia filata; onde ha preso questa erba il nome di licnide.
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 225: Licnide. È molto dannosa alle biade, e nasce in parecchi luoghi del territorio nostro, fiorendo nel luglio e nell'agosto.

276) Dizion. 5° Ed. .
LICNO.
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pag.351

LICNO.
Definiz: Sost. masc. Term. di Archeologia. Lucerna.
Dal lat. lychnus, e questo dal grec. λύχνος. –
Esempio: Soder. Agric. 114: Lucerne piene d'olio, delle quali ai tempi nostri il capitano Ambrogio Bizzòzzero milanese ha trovata una foggia maravigliosa, che, sebbene non è di quei lieni perpetui che dice Plinio, almeno dura accesa e fa lume, senz'arroger olio e mutare stoppino, per otto di e per altrettante notti.

277) Dizion. 5° Ed. .
LICOPERDO
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pag.351

LICOPERDO.
Definiz: Sost. masc. Term. di Botanica. Genere di funghi, detti comunemente Vesce.
È il Lychoperdon dei Botanici. –
Esempio: Targ. Viagg. 8, 479: Fralle piante native del territorio cortonese merita di essere distintamente rammentata una specie, dirò così, gigantesca di licoperdo, chiamata volgarmente vescia.

278) Dizion. 5° Ed. .
LICOPODIO
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LICOPODIO.
Definiz: Sost. masc. Term. di Botanica. Genere di piante crittogame, che nascono e vivono nei boschi dei monti freddi; hanno gran quantità di seme giallo, minuto come polvere, il quale, gettato sopra una fiaccola accesa, prende fuoco e divampa, onde è adoperato a produr lampi in spettacoli teatrali; e in alcuni luoghi se ne servono nelle farmacie a rinvoltare le pillole. È il Lycopodium clavatum dei Botanici.
Dal grec. λύκος, Lupo, e πούς ποδός, Piede, così detto dall'essere l'estremità dei rami di tal genere di piante divise a foggia dei piedi del lupo. –
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 2, 328: Certi alberi che vivono sulle altissime montagne, o in climi freddissimi, non reggerebbero al gelo crudissimo che vi regna, se le borraccine, i licopodj, ed altre piante speciali che la natura pare abbia fatto apposta per questo, non coprissero i loro tronchi.

279) Dizion. 5° Ed. .
LICORE. –
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LICORE. –
V. Liquore.