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5° Edizione
Diz Giu. totali
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180) Dizion. 5° Ed. .
APPIÈ, APPIEDE e APPIEDI. Avverbio, che anche scrivesi disgiuntamente A PIÈ, A PIEDE e A PIEDI
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pag.602



2) id: 95f7ddfa1ce249e09b5f0accad7fde01)
Definiz: § V. Rimanere appiede, dicesi familiarmente di chi resta escluso da un ufficio o da altro a cui concorreva.
181) Dizion. 5° Ed. .
ARCOLAIO.
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pag.663



1) id: e49601b84acc427c83b7588ce9689ca7)
Esempio: Car. Eneid. 8, 633: A la conocchia, A l'aspa, a l'arcolaio esercitando Sta le povere ancelle.


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Definiz: § V. Mettersi in capo l'arcolaio, vale Darsi a ghiribizzare, a fantasticare. –


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Esempio: Pulc. L. Morg. 7, 43: E si volgeva com'un arcolaio A' Saracin che facieno a sonaglio.


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Esempio: Fag. Rim. 3, 158: Ancor a me mi vengono de' grilli; Divento in specular quasi lunatico, E fo mille arcolaj e mille stilli.


5) id: d867741c81c14352a646b02e59ea0362)
Esempio: Baldov. Comp. dramm. 11: Corri in quel luogo, Ritorna da quell'altro, e vieni e vai: Ogni po' che la duri, Posso fare a girar cogli arcolaj.


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Definiz: § IV. Aggirarsi come un arcolaio o Volgersi come un arcolaio, e anche Fare a girare cogli arcolai, vale Volgersi di quà e di là per ogni parte con grandissima prestezza. –
182) Dizion. 5° Ed. .
AFFILIARE e AFFIGLIARE.
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pag.262



1) id: 18d5ba33ba9f4c3c92c5348999c74634)
Definiz: Att. Dicesi dell'Ascrivere, Aggregare, Associare alcuno a una congregazione, a una corporazione, a una compagnia qualunque.


2) id: 4f0414927eb24697b9917c287f005323)
183) Dizion. 5° Ed. .
GLUTINE e talvolta anche GLUTINO.
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pag.379



1) id: 8d3d1a8d5d464a818838d7f1850b3024)
Definiz: Sost. masc. Qualunque materia, e propriamente viscosa, atta a fare attaccare, a Congiungere, a tenere insieme.


2) id: d377be53fdf64c8eb96d7a18dd212de7)
Esempio: Red. Lett. 3, 76: Figuransi, credo io, costoro, che le foglie de' fiori a poco a poco si arrovescino indentro, e congiungendosi verticalmente all'appiccatura del gambo trasudino insensibilmente per taglio alcun glutine, il quale insieme le stringa e leghi.


3) id: b68e3128c3b549b2b0f70cac99e6bcd1)
Esempio: Algh. Litot. 11: Potendo moltissimo conferire a mio credere all'unione di quelle particelle grumose quel glutine, che dalle glandule della vescica fuori trasuda.


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Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 104: A sciorre i versi d'Omero e di Virgilio da quel glutine e da quella congegnatura di voci, che gli fa versi e ne fa sentire l'armonia, si ridurrebbero in prosa certamente.


5) id: 8ef0bd41e9ed498080f6300b69dd0048)
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 145: Tutte le fratture.... richieggono.... la cura della mano sopra ogni altro rimedio, la quale riponga e ritenga i maggiori frammenti nel sito naturale ed al mutuo contatto, fino a tanto che le forze vitali producano in quel luogo una materia ossea, detta callo, che quasi glutine riattacchi e ricongiunga in solida fermezza le parti divise.
184) Dizion. 5° Ed. .
MARTELLARE
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pag.965



1) id: 8f1fecc7d7e5478c8fb562e04cd1d416)
Esempio: Car. Eneid. 8, 685: A fondere, a bollire, a martellare, Chi qua chi là si diede.


2) id: aa1a967fbcdb46d4915ae4980d929c0a)
Definiz: § VIII. Riferito a campana, vale Sonare a martello. –


3) id: dd4bc0b21ee946a3bbba2b2adcc09238)
Definiz: § X. Neutr. Sonare a martello, ed altresì Sonare a lungo; detto di campane. –


4) id: bb05490c57184c429c58d1da10351591)
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 26, 40: Segue Ricciardetto A martellarlo, e non piglia respiro.


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Definiz: § IX. E riferito a uscio, vale Batterne forte e con insistenza il martello, per farsi aprire: anche assolutam. –


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Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 1, 223: Lui, per martellare il ferro caldo, Volse gir dentro a pigliare il deposito.


7) id: ac5d6c403a0d490893101d22553f98ab)
Esempio: Manz. Prom. Spos. 672: Era un frenetico che, vista quella bestia sciolta e non guardata, accanto a un carro, c'era montato in fretta a bisdosso, e martellandole il collo co' pugni, e facendo sproni de' calcagni, la cacciava in furia.


8) id: f6b050dc3a11400da2e86576cd8c4150)
Esempio: Buonarr. Sat. 6, 254: Passa la notte, e per far ch'ella senta Viensi a' romori; martella, tambura, La credero alla fin di vita spenta.


9) id: 7ca2657613004c3caf89133e4be4eadb)
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 204: Facemmo lavorar di getto una grande ma sottil palla d'argento.... Di poi cominciammo a martellarla leggermente per ogni verso, onde ammaccato l'argento ec.


10) id: 15a073607ba84f198c30a4a4239b6dbe)
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 161: Ringrazio Iddio, che col tempo e col segno e buona spirazione non ha mancato martellare questa pietra, acciò la stia bene in sesto a poter entrare nel luogo preparatoli (qui in locuz. figur.).


11) id: f07b0bf039f349e2aa114f04efdf43cb)
Esempio: E Ar. Orl. fur. 46, 123: Raddoppia il fiero colpo il Saracino, Che quel non abbia tempo a riaverse: Poi vien col terzo ancor; ma il brando fino Sì lungo martellar più non sofferse, Che volò in pezzi ec.
185) Dizion. 5° Ed. .
IMPIACEVOLIRE.
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pag.229



1) id: be2010798059411d83644de2827f9a89)
Definiz: Att. Render piacevole, benigno, Disporre a benevolenza, a indulgenza, riferito a persona; ma non è comune. –


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Esempio: Bracciol. Schern. 14, 18: Allor la Dea che vuol di lui servirsi,... Non vien per tai parole a incollerirsi,... Anzi dimostra d'impiacevolirsi E a' suoi consigli acconsentir con l'atto.


3) id: 3420e774c89a42799c5fee9608d4e6de)
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 198: Ecco che la superba comincia a impiacevolire, con dare orecchie alle parole di Cristo.
186) Dizion. 5° Ed. .
DISCREDERE.
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pag.532



1) id: 8513d4891178484390d9faf8dbd880b6)
Esempio: Segner. Pred. 677: Cominciano a vacillare, anzi a diffidare, anzi a discredere, in modo che ec.


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Esempio: Fag. Rim. 1, 147: Nulla arrivai [a prendere], e nè pur fui sentito, Ancora ch'io chiedessi a' più vicini Qualcosa da discreder l'appetito.


3) id: 2fb2d3f86c2b4510872944a6d8e81e9d)
Definiz: § V. Neutr. pass. discredersi Togliersi da una opinione, Mutar giudizio, intorno a checchessia. ‒


4) id: 97b19b10066d4b9da8d12d4d1356c76a)
Esempio: Galil. Comm. ep. S. 363: Devo pregarla a scusarmi, se tratto da quel naturale sollevamento che gli afflitti hanno nel discredersi.... con i suoi più confidenti, son trascorso.... a infastidirla.


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Esempio: Bern. Lett. fam. 23: Se volete mo' credere o discredere anche questo, sta a voi.


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Esempio: Flav. Gios. volg. 63 t.: Per queste parole entrò addosso a Petronio tanta maraviglia e tanta misericordia, ragguardando e la insuperabile religione loro e tanta moltitudine apparecchiata a ricevere constantemente la morte, che non si poteva discredere.


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Definiz: § II. Discredere alcuno, vale Fargli cambiare opinione, giudizio, intorno a checchessia; e s'intende di opinione, giudizio non favorevole. ‒


8) id: 7937098d5adb465b92fa4605688c80c5)
Esempio: Dav. Tac. 1, 197: Nè la risparmiò a Tiberio, parendo di vera amistà segno il discredersi di cose sì gelose.


9) id: 779050c0325540c1bed55565bc968b0a)
Esempio: Cellin. Vit. 365: E alcuni astuti, venuti a vedere, e non si potendo discredere di quel balenamento degli occhi che faceva la ditta figura, ancora loro affermavano che ivi fussi spirito.


10) id: 5eeb1bb9c96648dd86f174b5ff982dd7)
Esempio: Salv. Disc. Tac. 5: E questo nasceva perchè le stava fisso nell'animo la felicità degli ultimi tempi d'Augusto, e non si poteva discredere che non avesse a tornare un altro principe come Giulio.


11) id: 407fc782bdb74dbd930d06d35f32308e)
Esempio: Deput. Decam. 108: Certi si son pur messo in capo, come danno in una di queste voci nuove a loro, o che hanno più d'un significato, di mutarla, nè se ne possono ancora discredere.


12) id: fa99d2e04ee249c8a9bc87fcff7705e7)
Esempio: Cecch. Comm. ined. 392: La furia Vostra di prima lo caccia in esilio, Quand'e' si discredea con una femmina, Che gli doveva costar una favola, A quel che io intendo (qui figuratam. e in equivoco).
187) Dizion. 5° Ed. .
NONODECIMO
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pag.215



1) id: 7aea7f7562c84e818d68bd460ab5d879)
Esempio: Bibb. N. 4, 122: E uscíe la prima sorte a Ioiarib, la seconda a Iedei,... la decima a Sechenia, la undecima a Eliasib,... la quartadecima a Isbaab,... la ottavadecima ad Afses, la nonadecima a Feteia, la XX a Ezechiel.
188) Dizion. 5° Ed. .
DISAGIARE.
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pag.459



1) id: 117a29f0eb7a4b3783fed53d073878fc)
Esempio: E Grazz. Comm. 16: Ma per non avere a disagiare, nè anche a dare a te fastidio,... mi disposi venirti a trovare.


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Definiz: § III. Neutr. pass. disagiarsi Patir disagio, Stare a disagio, Scomodarsi; anche figuratam. ‒


3) id: 2de6fd51e6d94d4b9da260ee4abc7b7c)
Esempio: Bemb. Lett. 1, 127: Vostra Signoria ha pur voluto fare a suo modo in sinistrarsi e disagiarsi ella per adagiare e commodar me.


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Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 187, 1: Una certa sorta di scala a bastoni, che sorgendo dal suolo.... con gran pianta, insensibilmente sempre ristrignendosi, si va portando al suo termine, tanto che il piede senza punto disagiarsi la puol salire.
189) Dizion. 5° Ed. .
CERRACCHIUOLO
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pag.776



1) id: a7b803b987cb4e7cbad2d394aa292f55)
Esempio: Magazzin. Coltiv. 107: La fatica che s'ha a durare a insegnare a servire a questi tali, è simile a quell'artefice che d'un cerracchiuolo vuol cavarne un vago studiolo.
190) Dizion. 5° Ed. .
CARNE
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pag.586



1) id: 12f4ec0abf8c4f8b977907e2cdeab8c8)
Esempio: Vallisn. Op. 2, 19: I vermi, de' quali ora parliamo, passano da sangue a sangue, da linfa a linfa, da viscere a viscere, da carne a carne, non da sughi di varj sapori a sangue, da acqua a linfa, da frutti a viscere, da erbe a carne.


2) id: c2a1d442d4394454a6f16d9dca43f507)
Definiz: § XXXII. Mettere molta, troppa, carne al fuoco o a fuoco, Porre, o simili, molta, troppa, carne al fuoco; o, come anche trovasi, a fuoco; vale proverbialmente, Por mano a molte cose a un tratto, o a più di quelle che uno può fare. –


3) id: c7b4c38b42f9423aa0753983264efaa7)
Esempio: Fag. Comm. 5, 280: Il mio padrone ha messo dimolta carne a fuoco: a cuocerla ti voglio!


4) id: d077e1d77b144cafbf91d28f83452fdf)
Esempio: Vill. G. 649: Ogni carne e pesce si vendesse a peso, e ogni volatìo a certo pregio convenevole.


5) id: dd8883445d7f46e28357c33120cd6efe)
Esempio: E Car. Lett. ined. 2, 27: Il Bozzuto è proposto a le faccende di Monte fino a ora, carne ed ugna con Imola.


6) id: cdf05c42812b458dac6727e5f955da01)
Definiz: § VIII. Vale anche Pelle, Cute. Quindi i modi Avere sulla carne, e talvolta anche a carne, checchessia, Portare sulla carne, e talvolta anche a carne, checchessia, Tenere, e simili, sulla carne, e talvolta anche a carne, checchessia. –


7) id: a8ef8bb70ceb45f7b833646042daa45c)
Esempio: E Dant. Purg. 30: Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu' io a lui men cara e men gradita.


8) id: d62a7b8cb4d24216836e009e314f23f5)
Definiz: § III. Usasi anche a denotare la Carne ignuda, e dicesi così rispetto a veste od altro che immediatamente la tocchi, ed operi comecchessia sopra la sua sensibilità. –


9) id: 3cb867395d274b639943a9c97e0f866c)
Esempio: Lat. B. Tesorett. 32: Quando degnò venire La Maestà sovrana A prender carne umana.


10) id: 7e8d60c536194a0fa8c2c3e119f35638)
Esempio: Dav. Tac. 2, 145: I soldati attendevano a far carne, e il popolo bottino.


11) id: 7d4953ae88924f7b96133efc1f0d269c)
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 50: Questa [la primiera] fa le sue cose appoco appoco, Quell'altra [la bassetta], perchè ell'è troppo bestiale, Pone a un tratto troppa carne a fuoco (qui figuratam.).


12) id: 39b924a92b9649a5bd815003009373c5)
Esempio: Grazz. Comm. 397: Infine i' ho messa troppa carne a fuoco: che mescolanza, che guazzabuglio strano!


13) id: a346e6b21f4547fbbb200e10c6f6a46b)
Esempio: Segner. Mann. sett. 20, 1: Considera quanto alto premio prometta a chiunque vorrà non già dar morte a questa carne medesima, che tanto non ci è nè chiesto nè conceduto, ma sì bene mortificarla.


14) id: 895fa8a873504b4c950b56623d28d63b)
Definiz: § XXII. Pezzo di carne con gli occhi, è maniera dispregiativa che dicesi di Persona materiale, stolida e buona a nulla. –


15) id: c57b068afff74d2b92417259d136e8e3)
Definiz: § XXXVII. Non pesare ad alcuno la carne, vale Essere quegli molto asciutto della persona, e in conseguenza spedito a camminare. –


16) id: 6bbcf845789c4af0884b857ed6d5b9e2)
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 49: Tempra di ferro il suo tagliar non schiva, Che non vada a trovar la carne viva.


17) id: e5bbfc5694494b2f801314855e758618)
Definiz: § XVI. Quindi anche la frase Senza l'opera della carne, adoperata a significare l'Incarnazione del Verbo Divino per opera dello Spirito Santo.


18) id: 2a871824b0e6455fb4a35acb626f6cd9)
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 14: Non mi si tien quando l'andata ho presa, E, grazie a Dio, la carne non mi pesa.


19) id: 3dd18a2cdde34a179dbf59558b80c84d)
Esempio: Papin. Lez. Burch. 213: A' tempi del Burchiello si sapeva essere accaduto che un ricco nostro cittadino, per aver fatto tanto dell'impronto con un vescovo, ottenne che egli ordinasse a sacerdote uno che era, per dirla col nostro volgar proverbio, un pezzo di carne con gli occhi, avvengachè fino a quel tempo sua opera impiegata non avesse in altro, che in porre i cavoli in terra colla barba alla 'ngiù.


20) id: 9963f29c687347ad82d1d271f0be0b59)
Definiz: § XX. Carne, a modo di esclamazione, fu grido, usato specialmente nei popolari tumulti, per eccitare i soldati o i cittadini alla strage. –


21) id: 0df32d9dd0c84e69bd62f0faf994f6c5)
Definiz: § XXIX. Far carne, vale Fare strage o macello di gente, senza riguardo a persona; oggi, in modo familiare, più comunemente Far ciccia. –


22) id: bad6a4bd21b8448cae72bd79fcaf7f59)
Esempio: Dant. Inf. 21: Non altrimenti i cuochi a' lor vassalli Fanno attuffare in mezzo la caldaia La carne cogli uncin, perchè non galli.


23) id: 0ce7077360f848c3816266d22e620aba)
Definiz: § XIII. Poeticam. è usata anche a significare Vita umana: onde i modi Essere nella carne, o assolutamente In carne, per Vivere, In vita. –


24) id: d4bdf49fd1b644f4b5205728a21e7b94)
Esempio: Grazz. Pros. 135: E poi io non vorrei anche tanto infastidirlo, e che egli m'avesse poi a dire, che io fussi carne grassa.


25) id: abb9c8f023b34781a3487c610ad78132)
Definiz: § XLIII. Carne nuova e denari freschi; dicesi in proverbio a Coloro che, rimasti vedovi, pigliano nuova moglie, specialmente col fine d'avere un'altra dote.


26) id: 426188c20732482abbca0b0377682563)
Definiz: § XXVIII. Essere di carne, o Essere di carne e d'ossa, che anche trovasi Essere di carne e sangue, riferito a persona, vale propriamente Aver nè più nè meno di quel che hanno gli altri uomini, Essere alcuno uguale in tutto a' suoi simili; ma si adopera più comunemente a significare o Meritar carità, o compatimento, i nostri simili, ancorachè d'inferior condizione, o Essere tutti egualmente soggetti alle passioni e alle debolezze proprie dell'umana natura. –


27) id: 9bc0d53d83004bff8bac60e63cae9c39)
Esempio: Grazz. Pros. 330: Se ne adopera [del lardo] a ugnere pippioni, pollastri, capponi, capretti, vitella, e tutte le carni grosse che si fanno arrosto.


28) id: a2e90d68a47b4a6b951167cdde700ecb)
Definiz: § VII. Carne si adopera anche a denotare la Parte esteriore del corpo umano, specialmente rispetto alle qualità sue di colorito, di morbidezza e simili. –


29) id: da523fdf54bd46ef9a84c7687c435f7b)
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 191: Questi dal principio della sua conversione insino all'ultimo della vita sua non usoe pannolino a carne.


30) id: 00650ccdeaf545228e0bbaa68a405703)
Esempio: Salvin. Opp. 197: Tutti, a' quai il corpo sotto il coccio è fitto, Svestono il vecchio coccio, ed altro sotto Ne spunta dalla estrema carne.


31) id: 154a02dc50b34a9b933e3b6b8f984dc6)
Definiz: § XV. Quindi le maniere. Prender carne, Farsi carne, Vestirsi di carne e simili, a significare l'Incarnazione del Verbo Divino; e In carne, che vale Incarnato. –


32) id: c567f3d378fb4591a3a149eab3592bc4)
Esempio: Varch. Suoc. 2, 2: Dati tu a credere, pezzo di carne cogli occhi, ch'io, perchè mi stia in villa, non sappia quello che voi fate?


33) id: 3448ea1da07847fb8c81241d86f81fcb)
Esempio: Dant. Purg. 20: O Avarizia, che puoi tu più farne, Poi ch'hai il sangue mio a te sì tratto, Che non si cura della propria carne?


34) id: 303a005e8c3043639ed0df6df823e474)
Definiz: § XXXIII. Non essere carne pe' denti d'alcuno; è maniera proverbiale, che dicesi più particolarmente di donna, a significare che Alcuno non può o non merita possederla. –


35) id: 366d0f0075a04a06971688efc9519530)
Esempio: Magal. Mend. abol. trad. 83: Star a raccomandarsi l'ore e l'ore su la soglia d'una porta, al vento e alla pioggia, mal in carne, e peggio in arnese.


36) id: 2590167fe9ba4f308d2991ff66cd03dd)
Esempio: E Cresc. Agric. volg. appr.: Ma se meno che sia bisogno si maceri [il lino], la stoppa sarà più forte e più bianca: ma non perfettamente si partirà da lui la carne erbale, e sarà più aspro a filare. Ma se si macera più che bisogni, la stoppa men forte e bianca sarà, e dalla carne erbale ottimamente partita, e sarà più abile a filare: e poi.... a sole si secca. E quando secco sarà, allotta si percuote con mazzi di legno, acciocchè la sua carne si rompa.


37) id: 9b571fcddec7484ebe461c53e68ab7e8)
Esempio: Pulc. L. Morg. 23, 22: Si difilava a lui come il falcone Quando ha veduto il colombo o la starne, O ver come il lion che vuol far carne.


38) id: 8acf6a8e05a44a229e1bd067ea11d45b)
Esempio: Car. Eneid. 3, 373: Senza custodi andar gran torme errando Di cornuti e villosi armenti o greggi. Smontiamo in terra, e per far carne prese L'armi, a predare andiamo.


39) id: b3bbc9fbc6b84ace825983ca1300cf0e)
Definiz: § XXI. Carne cattiva, Carne da nerbo, da cannone, da macello, o simili, dicesi per dispregio ad Uomo tristo o vile, quasi non meritevole d'altro che d'essere bastonato, o fatto a pezzi. –


40) id: 96223c6bef27490398df4da48af5de09)
Definiz: § V. Carne salata dicesi Qualsivoglia parte della carne di animale acconcia col sale a fine di conservarla; ma più particolarmente intendesi di Quella di maiale, come il Prosciutto, la Spalla, e simili. –


41) id: 56a00639179442e991f48d005a00b90d)
Esempio: Benciv. Aldobr.: Questi cotali pesci son convenevoli a natura d'uomo, perchè la loro carne non è troppo grassa, nè troppo magra; anche è savorosa, e nudrisce più che carne di altri pesci.


42) id: 35cc5216947140f7b3554e0abf7764d7)
Esempio: Bertin. A. F. Medic. dif. 219: Ad ogni modo, in cambio di render più riseccati i pazienti, stante la loro disseccante natura [delle acque del Tettuccio], gli rimetton in carne come prima.


43) id: 99a7f3eaf80c4d1a87e4434bb26249f9)
Definiz: § XXVI. Essere carne grassa o Riuscire carne grassa, vale figuratam. Venire a noia; tratto dalla nausea e dal ristuccare che fa la carne grassa in mangiandola: e trovasi, più che altro, detto di persona. –


44) id: 5ba754abc35049bebb025487149b7908)
Esempio: Papin. Lez. Burch. 72: Un tal uomo [un saccomanno] manda il Burchiello a portare quel nobil regalo al podestà di Norcia, sapendo benissimo quel detto, che Qual carne, tal coltello, e Tal sonata, tal ballata.


45) id: 30b90df667a7402f81e580c8d48cc6c0)
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 89: Più d'uno, a dire il ver, soffia e borbotta, E del tanto aspettar n'è più che sazio; Così carne non siam cruda nè cotta, E nel rigo non siam nè nello spazio.


46) id: 7995caf1ab8045cbbd5633d3fe848161)
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 65: Avvegnachè sì per l'etade e sì per natura fosse dilicatissimo, neentemeno per mirabile fervore faceva asprissima penitenza, portando a carne sacco asprissimo, e di sopra un rozzo vestimento di pelli.


47) id: 7d6bdff019904d849194b9337ae6856a)
Definiz: § XIX. E pure per similit., Carne, per lo più con l'aggiunto di carne Lignea o carne Erbale , trovasi adoperata a significare La parte fibrosa, ma ancor tenera ed imperfetta, delle piante, la quale è sotto la scorza. –


48) id: 91fb7b1bfbc64e77af8154a7f0b16969)
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 1, 124: Se l'acqua non sia corrotta, si dee tenere [il lino] insino a sette [dì] acciocchè infracidi la carne erbale, e la corteccia, della quale si fa la stoppa, rimanga sanza corrompersi.


49) id: 5d3e59f991be44c19e6a26ac9b542611)
Esempio: Marc. Pol. Mil. 22: Quivi si fa il vino di datteri e d'altre ispecie assai: chi 'l bee, e non è uso, sì 'l fa andare a sella e purgalo; ma chi n'è uso, fa carne assai.


50) id: b036554755764273b8efb19ce3ec526d)
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 121: Ma, direte voi, la carne tira: certo, io la credo così, e mi potrei ingannare; e non ci penserei punto a dire il contrario, s'io ce ne vedessi spiraglio (qui figuratam.).


51) id: 5b0bccb22a0048e59ed90fa1966bbf05)
Definiz: § XXV. Avere la carne senz'osso, Dare la carne senz'osso, Volere o simili la carne senz'osso, vale proverbialmente Avere, Dare o Volere in alcuna cosa l'utile senza gl'incomodi o i pericoli; Avere, Dare o Volere checchessia a bonissimi patti. –


52) id: c8cd68c1d96d4927bce2549ec3ee15ad)
Definiz: § IV. In senso più particolare Carne dicesi Quella degli animali terrestri uccisi, la quale, comecchessia preparata, serve di alimento all'uomo. E chiamasi comunemente Carne grossa, o assolutam. Carne, quella del bove e della vitella; a differenza di quella d'altri animali più piccoli e della selvaggina. –


53) id: 92f10d85386e4aa08ca3198fb35924a8)
Esempio: Firenz. Pros. 1, 28: Lo scarafaggio per allora si stette cheto, aspettando alla vendetta [contra l'aquila] occasione; e venuto il tempo da far l'uova, egli spiò dove l'aquila aveva fatto il nido, e un dì ch'ella era ita a far carne, vi volò dentro ec.


54) id: f993c64a6a9f4b678305c2198a1d8c25)
Esempio: E Machiav. Comm. 154: E' ti dà una gran briga questo mio essere in Firenze! P. E' darà più briga ad altri che a me. E. E però ne lascia il pensiero ad altri. P. Pure, le carni tirano. (Sono due rivali che parlano.)


55) id: eb44bf8c125d47bf93fa7481a9010ea0)
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 561: E' son di carne, cioè come noi; uomini di carne e d'ossa.... Non son mica i cittadini rispetto a i contadini, una chimera, una bombarda, o qualche pazza cosa. Son di carne come noi: s'innamorano come noi, soggetti alle medesime passioni; son carnali, affettuosi ec.


56) id: 76084767698044e5bdce4f4da87034c2)
Definiz: § XLV. La carne tira, o Le carni tirano, ed anche La carne tira e il diavolo è sottile; dicesi proverbialmente a significare Essere tra' due sessi una naturale e gagliarda attrattiva: ed in senso più generale, Essere l'uomo dominato da potente affetto per le persone verso le quali ha simpatia o vincolo di sangue. –


57) id: feb5aaf77443465db2559177ee9fa21c)
Definiz: § XXXV. Non sapere se uno sia carne o pesce, o Non sapersi, se uno sia carne o pesce, usasi proverbialmente a significare Essere alcuno in tale perturbazione di mente, da non sapere più, o non sapersi da altri, quel ch'e' faccia o quel ch'e' sia divenuto; Essere istupidito, Non rinvenirsi: e talvolta anche, Essere uomo stolido e che non capisce nulla. –
191) Dizion. 5° Ed. .
FUNEBRE, con l'accento sulla prima sillaba, e in poesia, spesso, sulla seconda.
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pag.606



1) id: eb3963d764934e29b40f390330581799)
Definiz: Add. Attenente a funerale, Proprio di funerale; o Che serve a funerale, Da funerale. E in più largo senso Attenente comecchessia a morte, a morti, a sepolcro, e simili.


2) id: c7551103c8534c2090cde60e01e0845c)
Esempio: Tass. Lett. 2, 285: Per questa ragione, a creder mio, furono l'orazioni funebri instituite.


3) id: 8c5f855619a24bbf9670a140c45e863a)
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 46: Dopo non molto la bara funebre Giunse, a splendor di torchj e di facelle.


4) id: 3a87857044a44e42a35cac296af78934)
Esempio: Alam. L. Gir. 22, 87: Rimontato a caval, tira al più breve Sentier che porta alla funebre valle: E tosto scende nell'angusto calle.
192) Dizion. 5° Ed. .
ANCUDINE, e poeticam$. ANCUDE.
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pag.485



1) id: 6dc3d4ca541f4207b5070128c57a905c)
Esempio: Cellin. Pros. 132: Questo detto orlo in su un'altra sorta di ancudini torte a proposito a poco a poco si comincia a battere.


2) id: 1619e772f2c848fcba98483370506ab1)
Esempio: Bart. D. Op. mor. 1, 192: E non andrà a gran tempo l'aversene di mano di un eccellente maestro.... un pien trattato, che ora gli sta parte su l'ancudine a formarsi, parte sotto la lima a pulirsi.


3) id: cf5f26ae07264b3c8fa90561973f7d2c)
Definiz: § V. Essere fra l'ancudine e il martello, vale Essere in mezzo a due pericoli. –


4) id: 934d455101b343d0a7e1f4d2ee9fb2f0)
Definiz: § IV. Buon'ancudine non teme martello; proverbio che vale: Un animo forte e franco non cede a' colpi di fortuna.


5) id: e1462d04e5a24f4a8bd4c973670f4a40)
Esempio: Dant. Parad. 24: Ed io: la prova che il ver mi dischiude Son l'opere seguite, a che natura Non scaldò ferro mai, nè battè ancude.
193) Dizion. 5° Ed. .
MORSECCHIATO e MORSICCHIATO.
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pag.550



1) id: 85b822bfcf9749b99cac4dfbb0eba25e)
Esempio: Pucc. A. Rim. 279: A noia m'è per costume villano, Che 'l morsicchiato boccon colle dita Nella scodella torni a mano a mano.


2) id: 3ddcdb8e7149418db8dd31e9c7b3e025)
Esempio: Sacch. Nov. 2, 173: Da indi a un mese e' porci.... passando, l'uno avea una carta in bocca. Coloro.... dicono: Quella serà la carta tua; e seguendolo certi famigli, a gran pena la riebbono, la maggior parte morsecchiata e rotta.
194) Dizion. 5° Ed. .
IRRITARE.
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pag.1256



1) id: cf9e403a8d134c46984be2cd28555c2e)
Definiz: Att. Provocare a sdegno, od a risentimento, e riferiscesi anche ad animo, o simile, e a divinità.


2) id: 2470fd07d73d4216a4048002b3a37aaf)
Definiz: § V. E riferito a sete, vale Renderla più ardente. –


3) id: 634ea0ca296442459a9b967d0a8292d9)
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 87: Tullo, aggravando il fatto ed irritandogli, in fine gli persuase a mandare ambasciadori a Roma.


4) id: a38b6b81ed3d476f8f779365f3785b1a)
Definiz: § IV. Riferito a passione, e specialmente a sdegno, furore, dolore, vale Fare che si desti in altrui; ed altresì Renderlo più vivo, più intenso. –


5) id: 239920a22048415d9ec96f135a24c2bd)
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 201: Non v'irritate, Non mi saltate agli occhi a dirittura.


6) id: 3445488c17b741e2868d11e6a8bac2d9)
Esempio: E Tass. Gerus. 9, 64: A che lo sdegno Dunque irritar della celeste Corte?


7) id: 26bc6d0797984907b9c43de02ce2f655)
Esempio: Tass. Gerus. 2, 7: E portollo a quel tempio, ove sovente S'irrita il ciel col folle culto e rio.


8) id: 38e4538fcdd4459f99a1364dae0726fe)
Esempio: Dav. Tac. 2, 153: A questo complimento era atto ciascuno: guardassesi più tosto che l'ostinazione d'alcuno non irritasse il principe nuovo.


9) id: 16c169ab612341c1a588f36a5d954397)
Esempio: E Machiav. Leg. Comm. 3, 306: La quale cosa ha irritata tutta la Magna contro ad Italia, e massime contro a' Viniziani.


10) id: 11d3872491fd4a6daa33ed77b15441ec)
Esempio: Metast. Dramm. 6, 328: L'onda che resta, A misura fra noi Scarsamente si parte; onde la sete Irrita e non appaga, Nutrisce e non estingue.


11) id: dbae8de82d15454bbb95db0c07e810e9)
Esempio: Red. Lett. 1, 240: La vipera è dotata di una tal naturalezza pacifica e innocente, che se non venga stuzzicata e irritata, e reiteratamente irritata, non si avventa mai a mordere.


12) id: 33e38dd6b4c34d7ca16ecd8d161ddae8)
Esempio: Tass. Gerus. 6, 108: Al giovin Poliferno, a cui fu il padre Su gli occhi suoi già la Clorinda ucciso, Viste le spoglie candide e leggiadre, Fu di veder l'alta guerriera avviso, E contra l'irritò le occulte squadre.
195) Dizion. 5° Ed. .
MINORATO
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pag.297



1) id: 0da1691be31c49c594008d267113a06d)
Definiz: § II. Minorato, trovasi, conforme a una frase biblica, per Fatto minore rispetto a chicchessia o a checchessia. –
196) Dizion. 5° Ed. .
DISTRIGARE e, più che altro in poesia, DISTRICARE.
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pag.712



1) id: 4a4682de38ad49e48e6ea818818f8155)
Definiz: Att. Sciogliere a poco a poco, Ravviare, riferito a cosa intrigata, avviluppata, e simili. Più comunemente Strigare;


2) id: 33e0de9c7e844fccac9e40f94bba9b23)
Esempio: Menz. Poes. 1, 194: Dunque è ben caro a Giove e caro al Sole, Chi a sormontar quel dirupato sasso A sè d'intorno districò le spine.


3) id: 2325270b4a594b41a2e5784fb7917bf9)
Definiz: § II. E per Sgombrare, Rimuovere, riferito a cosa che formi viluppo e impedimento. ‒


4) id: 4b79b63af1a7499d8cc29c77ffec6769)
Esempio: Guiducc. Disc. Com. 57: Io non voglio restare ancora di porgere loro la mano in aiuto a distrigarsi d'un altro forse maggior viluppo, nel quale ritrovandosi esso Ticone strettamente ne chiede aiuto.
197) Dizion. 5° Ed. .
GIROVAGO.
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pag.286



1) id: 328304b2524a4d3bbafc45d549f4394a)
Definiz: Add. Che va girellando, a gironi, Che a mo' di sfaccendato vaga da luogo a luogo, Vagabondo.
198) Dizion. 5° Ed. .
NEMICIZIA, e con forma oggi più comune NIMICIZIA.
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pag.101



1) id: 407d1e5053f7419e9046d8788859781c)
Definiz: Sost. femm. Disposizione d'animo che spinge l'uomo a odiare alcuno ed a nuocergli, o a fargli contro.


2) id: 370dc7a980c64d5d9d553daf18b1900b)
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 439: Come sarebbe se noi avessimo, accusando, a narrare un omicidio, il cominciare dalla passata vita e da i costumi e dalle cause della nimicizia del micidiale con l'ucciso, e poi discendessimo a narrare il fatto.


3) id: 89f455248e9d409f9ccbfbd4581c2c9e)
Esempio: Ross. A. Cical. III, 2, 290: Ma senza più argomenti.... questa nemicizia, questa rabbia, questa crudeltà (contro i beccafichi), non la mostrate voi chiara chiarissima ec.


4) id: eb7fb93876c942abb8506ae07d44475f)
Esempio: Dav. Tac. 1, 142: Se e' vogliono far belli sè dello sgridar i vizj, e muover odj per addossarli a me, crediate, padri coscritti, che anch'io non godo di far nimicizie.
199) Dizion. 5° Ed. .
BUTTERO
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pag.336



1) id: 33c7e503e68b4457b642e9bdbb4f80f4)
Esempio: Pulc. L. Frott. 135: Latte d'asina a cogna, Che dicon che bisogna A' butteri e a letiggine.


2) id: b8c378242f2c44e78090cd4c0f11277b)
Esempio: Sacch. Op. div.: Pareva una trottola, che vi fosse stato su fatto a' butteri.