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220) Dizion. 5° Ed. .
NOIARE
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pag.183



1) id: 84da7a6203704300bd1e884a3a4bded1)
Esempio: Petr. Rim. F. 206: Or de' miei gridi a me medesmo incresce, Che vo noiando e prossimi e lontani.


2) id: d2c689efdc624670a18f631f51bc13b5)
Definiz: § V. E figuratam., riferito a piante; che oggi dicesi Dar noia. –


3) id: f0b32befbeec4dfda58b1ce92882508d)
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 19 t.: Arnolfo.... n'andò a Roma, per difesa di santa Chiesa, ed in favore del predetto papa, contra i Romani, che lo noiavano già fuori di modo, per inimicizia contratta seco sino da 'l principio del suo papato.


4) id: a5c403f41241436baf7cb378a8d3fa57)
Esempio: Dant. Parad. 9: Chè più non arse la figlia di Belo, Noiando ed a Sicheo ed a Creusa, Di me, infin che si convenne al pelo.


5) id: a5070f6c57214b6ab29735ad15068cf2)
Definiz: § VI. Pur riferito a persona, trovasi per Offenderla, Farle torto o ingiuria; anche figuratam. –


6) id: b9db2ce539db41db8c60c69e36cd2a03)
Esempio: E Giambull. P. F. Stor. Europ. 38 t.: Or non mi giurasti tu allora spontanamente, nomo instabile e senza fede, di non tornare mai più nella Italia, o notarmi lo stato mio?


7) id: 72c064a3ed374b0aa603328c9a30cac5)
Esempio: Tor. Miser. 53: E brievemente di tanta tenerezza è questo nostro corpo misero, che a' vermini è riserbato, che ogni piccola cosa dentro a sè il noia, affligge e offende.


8) id: 3fe62537b2184d8196269eab38b48b73)
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 591: Assai credo che lor nòi; cioè a' demonj faccia rincrescimento.


9) id: d204390f5cc641c3bf59ef2fc8d17b4e)
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 293: Noiando a Sicheo; cioè rompendo l'amore che avea in verso Sicheo suo primo marito, ed a Creusa; cioè faccendo rompere ad Enea l'amore che avea in verso Creusa sua donna.


10) id: 8a40db6eb5584eb596d9d11efb56828a)
Esempio: Pucc. A. Centil. 33, 67: Tenendosi gravato Il Bonifazio da due cardinali, Che nella sua lezion (elezione) l'avean noiato.


11) id: 61b390caf0d94d56bbf9c959f63658a8)
Esempio: E Dant. Parad. 9: Ma lietamente a me medesma indulgo La cagion di mia sorte, e non mi noia.


12) id: ee51e8294bb84f29887f7367c2b74ee7)
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 293: Se l'uomo piglia dopo la prima donna un'altra che non sia di tanto onore quanto la prima, o che non indugi a pigliarla uno pezzo,... dice lo mondo ch'elli fa poco onore a la prima, e così la noia.


13) id: 77cbf2fac42e4b588ef404c32591b17d)
Definiz: § XI. E conforme a proprietà francese e provenzale, si usò pure, in costrutto con un termine retto dalla particella A, o con pronomi e particelle pronominali nel corrispondente reggimento indiretto, per Rincrescere, Dispiacere, Riuscir molesto, penoso; e con più grave senso, Far danno, Nuocere. –


14) id: b5ac5e4c31354ffab62892e930b891c8)
Definiz: § IV. Si usò per Contrariare, Osteggiare, Vessare, e simili; ed altresì per Danneggiare, Nuocere; riferito più che altro a persone; Dar noia. –


15) id: daffd6af17374a74923764fef6b2d249)
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 50: Una dolce aura che ti par che vaghi A un modo sempre, e dal suo stil non falli, Facea sì l'aria tremolar d'intorno, Che non potea noiar calor del giorno.


16) id: 4c4e3d0d5a104e6faadcbf5d231ac910)
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 41: In un de' più cocenti Giorni di colma estate una cicala Cantato avea per venti: Sicchè degli altri insetti il vicinato A una tal cantilena, Che certo non parea d'una sirena, Erasi alfin noiato.
221) Dizion. 5° Ed. .
FIOCAGGINE.
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pag.159



1) id: bf44c24917a74ff5ace4e7413d28e115)
Esempio: Buonarr. F. Vetr. ant. 132: Con far venire una fiera tossa e fiocaggine a coloro che la volevano contrastare.
222) Dizion. 5° Ed. .
COMINCIARE.
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pag.202



1) id: 9930598cc1134a6c9fc162aa0e98069f)
Esempio: Rim. Ant. F. Gall. Pis. 1, 445: Buon cominciare aspetta compimento.


2) id: c86e7aba251d450b9ab0f625e89f2a66)
Definiz: § Cominciari, trovasi detto di quei cibi freddi, che si mangiano a principio del pranzo, e che oggi diconsi Principj. –
223) Dizion. 5° Ed. .
EHI.
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pag.74



1) id: bef40a63409045a8b012cce1ae30d72f)
Esempio: Giobert. Error. 3, 79: Olà! Ehi, signorina. F. Chi mi chiama?


2) id: f463f84f120943b3afc3fe965ae2a10d)
Definiz: § I. Usasi anche per avvertire alcuno, ed equivale ad Olà; specialmente nella maniera Ehi davanti! ed Ehi! chi è davanti? avvertendo le persone che ingombrano la via a lasciar passare, o ad evitare qualche pericolo. ‒
224) Dizion. 5° Ed. .
EREMITICO.
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pag.207



1) id: 830eed328b5f43d998a4e08688faeba3)
Esempio: S. Bern. Lett. F. 107: Abondanti delle riccheze della eremitica povertà.


2) id: f20c5056912c4cbc914d3a8c9a081d74)
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 384: Dopo molti anni era passato a vita eremitica e solitaria.
225) Dizion. 5° Ed. .
NINFOLO.
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pag.148



1) id: 0b2f7c11d36141cca0b6647f801002b6)
226) Dizion. 5° Ed. .
OBLIO e OBBLIO.
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pag.345



1) id: 4ce5350905b44585881f49cedbb673e3)
Esempio: Petr. Rim. F. 40: Amor se ne va per lungo oblio.


2) id: 248ddabb27704850a157481decd30fd6)
Esempio: E Petr. Rim. F. 189: Passa la nave mia colma d'oblio Per aspro mare, a mezza notte, il verno.


3) id: 759d3a1e47ff499b9ec39ab47f7143e5)
Esempio: E Petr. Rim. F. 306: Così colei.... Che fu sola a' suoi dì cosa perfetta, Cominciai a mirar con tal desio Che me stesso e 'l mio mal posi in oblio.


4) id: c61d32a4fc7b40a0861f7da68823fab7)
Esempio: E Albizz. F. Laud. 26: Ogni cosa in oblio Ho dato per tuo amore.


5) id: 980f71c31e814d5e9286f9e4fdae2486)
Esempio: Petr. Rim. F. 36: E se non hai l'amate chiome bionde, Volgendo gli anni, già poste in oblio.


6) id: 280f16e39c1649b48ff6386a492c246b)
Esempio: Albizz. F. Laud. 25: Non dar del servo tuo il priego in oblio, Ma tra' mi presto di sì gran tormenti.


7) id: 942603c4cca94d1ab19dc1b228af0722)
Esempio: Petr. Rim. F. 48: Questi (gli specchi nei quali Laura vagheggiava se stessa) fur fabbricati sopra l'acque D'abisso, e tinti ne l'eterno oblio.


8) id: 922952db5b464d1ea8f1ace6986a402e)
Esempio: E Petr. Rim. F. 234: Or tu c'hai posto te stesso in oblio, E parli al cor pur come e' fusse or teco, ec.


9) id: eb087e093866499ebd8a5b61734619fd)
Esempio: Chiabr. Rim. 1, 452: Ahi, Cristian, le spade A che cingete?... Incomparabil onta a questa etade, Che di Gerusalem la prenda obblio.


10) id: 46ad0398326c4d2087bb98754691f541)
Esempio: Petr. Rim. F. 132: Così carco d'oblio Il divin portamento E 'l volto e le parole e 'l dolce riso M'aveano, e sì diviso Da l'imagine vera, Ch'i' dicea ec.


11) id: 29bc882e9376472f896e9af1a2e8b05a)
Esempio: Belc. F. Son. 168: Cagion del mio tardare (parla la Carità) è 'l miser mondo, El qual sì poco estima la mia essenza Che non si cura ch'io vada in oblio.


12) id: 4376f5e6d57d479e9242c1443beea703)
Esempio: Dant. Purg. 10: L'altrui bene A te che fia, Se il tuo metti in obblio?


13) id: 6077a342c10d41eea5cb71afbf1c66ca)
Esempio: E Bocc. Amet. 71: La cui benivolenza, a me mostrata ne' giovani anni, mai non misi in oblio.


14) id: c3bcbc73adb94a4eb85350446e55c2b1)
Esempio: E Fiacch. Fav. 2, 7: E a molti accade (e me l'aspetto anch'io) Cercar la fama e ritrovar l'oblio.


15) id: 30d2bcd5371445b5a2ee359b03fab9f3)
Esempio: Mart. V. Lett. 15: Nè a' miei contenti manca altro che l'oblio delle cose particulari di costì, e la conversazione vostra.


16) id: b4e56b3f4eb34421a9c7812c741d2ad4)
Esempio: E Tass. Gerus. S. 10, 65: Or, mentre ancor ciascuno a mensa assiso Beve con lungo incendio un lungo oblio, ec.


17) id: 96f36c88aaca454782161abbf931065b)
Esempio: Mascher. Inv. Lesb. 3: Perchè.... Ti chiama a l'alta Roma inclito Cigno, Spargerai tu d'oblio dolce promessa, Onde allegrossi la minor Pavia?


18) id: 5cb7b865a7104f56855d40c9c5200868)
Definiz: § VII. Prendere oblio di checchessia, con relazione oggettiva a persona, vale Dimenticarsene questa, Dimenticarlo, o Non averne essa più cura o pensiero. ‒


19) id: e5d46dea398e41988c694938fd58e2b1)
Esempio: Leopard. Poes. 45: Certo senza de' numi alto consiglio Non è ch'ove più lento E grave è il nostro disperato obblio, A percoter ne rieda ogni momento Novo grido de' padri.
227) Dizion. 5° Ed. .
GIARDINETTO.
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pag.210



1) id: 5c3dca37ac014b018ff0fc686aff4567)
Esempio: Baldell. F. Filostr. 554: Era questa corte d'ogn'intorno cinta di giardinetti.
228) Dizion. 5° Ed. .
CONTURBAZIONE.
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pag.669



1) id: a79b8c65dad644fbbc6f30fc4518e0d6)
Esempio: Belc. F. Pros. 2, 22: Alle quali parole mostrò molta conturbazione.


2) id: 9c469ea2f3d14b799be07899f2373c11)
Definiz: § II. E figuratam., riferito a moltitudine di persone. –


3) id: 71ab0e8f370a435a8b293d28577e2be2)
Esempio: Davil. Guerr. civ. 2, 244: Dar finalmente tregua e respiro a' pericoli del clero, alle fatiche della nobiltà, ed a' danni e alla conturbazione della plebe.


4) id: 81e965e769ad472181b6bff21b917031)
Definiz: § V. Si usò riferito ad occhi, a denotare, secondo proprietà latina, Offuscamento della vista. –
229) Dizion. 5° Ed. .
CETO.
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pag.795



1) id: d1272c65d37f467993b2ebbe33711b83)
Esempio: Baldell. F. Filostr. 248: Quivi si veggiono andar vagando i ceti.
230) Dizion. 5° Ed. .
CALDAIETTA.
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pag.389



1) id: dd0d8ab1b9e24f92bb2c168d031bbec5)
Esempio: Baldell. F. Filostr. 213: Giunsono qui nel mezzo quattro caldaiette pitice.
231) Dizion. 5° Ed. .
MOLESTO
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pag.434



1) id: 0d2d95bd587b471f9b62ff5b8585bad5)
Esempio: Petr. Rim. F. 108: E puossi in bel soggiorno esser molesto.


2) id: 898ebfa4480249ae8e7a58d6a5dd90a5)
Esempio: Petr. Rim. F. 106: Ed Annibal, quando a l'imperio afflitto Vide farsi fortuna sì molesta, ec.


3) id: 5f43d4c932324e768f431086a85df875)
Esempio: E Petr. Rim. F. 297: Già traluceva a' begli occhi (di Laura) il mio core, E l'alta fede non più lor molesta.


4) id: f42527c88a2e4453918218aba7f7575a)
Esempio: Barber. Docum. Am. 861: La vecchia legge tutte Sue comandanze reduceva a questo: Non sia altrui molesto Di che non vogli a te; e fae a tutti Quel, che color indutti Vorresti esser a far a te.


5) id: 85a52404cd054ee8b4cd6138a24ad586)
Esempio: E Ar. Orl. fur. 33, 23: Un, detto de la Marca, e tre Angioini Mostra l'un dopo l'altro, e dice: Questi A Bruci, a Danni, a Marsi, a Salentini Vedete come son spesso molesti.


6) id: 63475088983b4095a7d3977e57b83e8c)
Esempio: E Guicc. Stor. 1, 145: Cose tanto più moleste a' sudditi, quanto più erano assuefatti a' governi prudenti e ordinati de' re Aragonesi, e quanto più del nuovo Re promesso s'avevano.


7) id: b5658a802a034e9a947ca48bb204c000)
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 12: Voi, che a qualunque insulto Di persona molesta Vi scaldate la testa, ec.


8) id: 7dfaf6eba30c431086d55242cbe2cf80)
Esempio: Metast. Dramm. 3, 241: Meglio è lasciarvi in pace. A' fidi amanti Ogni altra compagnia troppo è molesta.


9) id: 652b739652e14e3ca9175da7d91c564c)
Esempio: Petr. Trionf. 247: Appio conobbi agli occhi, e' suoi che gravi Furon sempre e molesti a l'umil plebe.


10) id: 176002a6a86b45578218a21997c1c3ab)
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 136: Ma son giunto a quel segno il qual s'io passo Vi potria la mia istoria esser molesta.


11) id: ce90752b7f7f4740853ed9e67e616190)
Esempio: Soder. Op. 1, 150: Val tanto (l'abeto) all'opere di fuori quanto a quelle di dentro, nè è per il peso molesto alle mura.


12) id: ade7fc3714134201b3acad4da2ea8dc0)
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 375: E' mi sa male avermi a essere molesta, ma non posso fare altro. C'è occorso un bisogno e necessità, ec.


13) id: 51488aa20d534092b74a520312d08b03)
Esempio: E Guicc. Stor. 1, 292: Operò che il Pontefice e gli Oratori de' re di Spagna, a' quali tutti era molesta tanta grandezza de' Veneziani, proponessero ec.


14) id: b8ce9eaa45e940e9b37cb9ccb5b4861c)
Definiz: § VIII. Essere chicchessia molesto ad alcuno, reggente un compimento verbale mediante la cong. Che, vale Molestarlo, Importunarlo, Tormentarlo, perchè s'induca a fare l'azione espressa dal compimento; ma non è maniera comune.


15) id: 9470f6314e70409ea53452d7670659d1)
Esempio: Guicc. Stor. 1, 42: Sperava similmente Ferdinando che al Senato veneziano..., avesse a essere molesto, che in Italia, dove tenevano il primo luogo di potenza e d'autorità, entrasse un principe tanto maggiore di loro.


16) id: ae0fd40f7d3148c0b4ba8053c31c6b0b)
Definiz: § II. E figuratam., detto di atti, fatti, condizioni, e simili, tanto morali quanto civili, vale Che dà apprensione, Che turba, Che travaglia, l'animo; ed altresì Grave o Duro a tollerarsi o sopportarsi, Grandemente increscioso, e simili. –


17) id: 3550fad63ae0420886e2d93352b49099)
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 134: Sappi, che io venni a te, e destimi bere di tua mano, ma per la grazia di Dio non fui conosciuto; bastati dunque che m'hai veduto, e non mi sie più molesta, ch'io più venga, ma prega Iddio per me.
232) Dizion. 5° Ed. .
METADELLA
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pag.178



1) id: 99b84af5285e43378214eefa82d79551)
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 193: Vino si vende in Firenze in grosso a cogna, e a minuto si vende a quarto, e a mezzo quarto, e a metadella, e a mezzetta, e a terzeruola, e a quartuccio, e a terziere.


2) id: 96cb051681e544638c60ebcd7201de86)
Esempio: Grazz. Pros. 277: Preso un bicchieri ed empiutolo di vino, tutta la polvere vi avea messo; e rimenatola e diguazzatola molto bene, gliele riversò nella metadella, ed a lei disse che avesse avvertenza a rimettervelo tutto.


3) id: f0d02d76f7cd4a30ac5976aef2583a5b)
Definiz: § Fu pure così chiamata Una sorta di misura per gli aridi, equivalente alla sedicesima parte dello staio, ossia a due mezzette. –


4) id: 36ac3a9808f6409d8767802868ce43dc)
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 133: E spazzato di carbone (il disegno), togli una scudella, o catinella grande d'acqua, o vuoi metadella a modo di Toscana.


5) id: 9cd2582010fd44e291585b1c2ad46d67)
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 169: Questo è quanto alla detta Sindaca ne pare, che voi abbiate a rifarli staia 11 e mezzo e dua metadelle.
233) Dizion. 5° Ed. .
INGRASSATIVO.
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pag.821



1) id: b47f5702454143efa3ae5fcd016eed60)
Definiz: Add. Atto a ingrassare, a far divenir grasso. –


2) id: 46166f5c4a3444068e8a7532fdb086fa)
Esempio: S. Cater. Lett. 4, 279: E però sappiate che questa pena vuole essere ordinata come detto è; cioè, fondata in cognoscimento di sè per umiltà, e nel cognoscimento della bontà di Dio, il quale vi conserva la volontà. E a questo modo sarà pena ingrassativa, che ingrasserà l'anima nella virtù; e non consumativa per disperazione.
234) Dizion. 5° Ed. .
MANCABILE.
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pag.751



1) id: dc2598cc7c654081a6df8a3679a94a5c)
Definiz: Add. Soggetto a mancare, a perire; comunemente Manchevole. –
235) Dizion. 5° Ed. .
APPASSIONATAMENTE.
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pag.584



1) id: ef1c028204a744b3b9da34f46fa6ab82)
Definiz: § E per A seconda della passione, A passione. –


2) id: a4e9a9ae956840c3bbe68de0466fbf3c)
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 171: Favoriscono appassionatamente questa contra quell'altra, e quella contro a questa.
236) Dizion. 5° Ed. .
AVVISAGLIA.
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pag.899



1) id: c1f81f16c02c4b7ab5369422aed7b0cd)


2) id: 1dc2bbe2377046f19a5a709afe2250f9)
Esempio: Vill. G. 400: A un'avvisaglia a Cerbaia in Val di Pesa furono i nostri rotti dai Tedeschi, e morivvi uno degli Spini.
237) Dizion. 5° Ed. .
EQUIPARARE.
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pag.188



1) id: 3762ffa8141e4c858ef8531542bde701)
Definiz: Att. Mettere a confronto, a paragone; Confrontare, Paragonare.


2) id: 0d517c37b31d467b936743b0172a002f)
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 27: Dice il musico, che la sua scienza è da essere equiparata a quella del pittore.


3) id: a4be2d3d872541e4b10253bf9beb125f)
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 4, 37: Ma Paolo, stampandosi in fronte la qualità di padre comune, ed affermando di non voler legare la sua volontà con equipararsi a ciascuno degli altri collegati, si mostrò ec.
238) Dizion. 5° Ed. .
AGGROTTESCARE.
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pag.307



1) id: 6fe0fd8a6c5e480cb018879c6d3c0d1d)
Definiz: Att. Fare un'opera d'arte a grottesche, a capriccio.


2) id: d8dd52ae6e1d494eb8f91d7ebc652486)
Esempio: Magal. Operett. var. 453: Le Turche se n'aggrottescano [de' nei] quel povero musetto a una foggia, che di molto è più il nero che il bianco.
239) Dizion. 5° Ed. .
CONVITARE.
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pag.700



1) id: aed629161e37422996b4c401dc1ec229)
Definiz: Att. Chiamare a convito, Trattenere a lauta mensa. –


2) id: b452e0759fee495a992ce56812c291f1)
Esempio: Pitt. B. Cron. 47: Tornati che fummo a Parigi, io convitai a cena a casa mia il Duca ec.


3) id: 694c8a4c09aa43c5aae7ff46c2af0e70)
Definiz: § IV. Neutr. Far conviti, Trattenersi a convito; Banchettare. –


4) id: 5d9e4c59ba094cb297e9cb37fc84ca8a)
Definiz: § II. Usato col compimento di desinare, cena, mensa e simili, retto dalla particella A, vale Invitare, Trattenere, con una certa solennità, a desinare, a cena ec.; ma è maniera oggi non comune. –


5) id: d6a9f62aed5a487ab507d2a3c0ca33a8)
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 373: Spesso convitava otto o dieci per volta a desinare e a cena, tutti i principali giovani della città, letterati e dati alle virtù.


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Esempio: Malisp. Stor. fior. 89: Uno grande signore romano.... convitò a mangiare i detti ambasciadori di Fiorenza.


7) id: f4c17e8e3e5542538c603355173363bf)
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 125: Qual tempo più opportuno a goder di Dio, di questo in cui ci convita, anzi ci nutrisce?


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Esempio: Dant. Conv. 66: L'una ragione e l'altra darà sapore a coloro che a questa cena sono convitati, li quali priego tutti che se il convito non fosse tanto splendido quanto conviene alla sua grida, che, non al mio volere, ma alla mia facultate imputino ogni difetto.


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Esempio: Car. Eneid. 5, 93: Voi d'Aceste e di Troia i patrii numi Ne convitate; ed io.... A' solenni spettacoli v'invito Di navi, di pedoni e di cavalli.


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Esempio: Ross. P. Sveton. 2, 73: Una sera a tavola non volle [Agrippina] gustare certi pomi che da lui gli furono dati, e d'allora in poi non la convitò mai più.


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Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 17: I suoi figliuoli faceano conviti nelle case loro ciascuno il suo giorno, e convitavano le tre sorelle loro a mangiare e bere con essi.


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Esempio: Morell. Cron. 261: Con uno che giuochi, attenda a lussuriare, o che vesta di soperchio, o conviti, o abbia il capo forato, non t'impacciare con esso in affidarli il tuo, o commetterli tue faccende.