Vocabolario degli Accademici della Crusca - Lessicografia della crusca in rete, Accademia della Crusca, Firenze

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300) Dizion. 5° Ed. .
IMPUDENTE.
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pag.314

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 6, 61: Son gioveni impudenti e vecchi stolti.

301) Dizion. 5° Ed. .
DEDITISSIMO.
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pag.96

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Esempio:

Ar. Lett. 2, 533: Si ricordi che deditissimo servo le sono.

302) Dizion. 5° Ed. .
DINANTE e DINANTI.
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pag.376

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 10, 83: Duca di Bocchingamia è quel dinante.

303) Dizion. 5° Ed. .
DI
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pag.224

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 33, 111: E condannò lui di perpetua notte.

304) Dizion. 5° Ed. .
FIATO.
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pag.23

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 18, 17: Il fiato tuttavia più se gl'ingrossa.

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Esempio:

Cecch. Comm. ined. 2, 212: Portoci io pericolo di carico D'onore? M. Fiato al mondo.

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Esempio:

But. Comm. Dant. 1, 301: S'ausi.... il senso Al tristo fiato;... per avvezzare l'odorato alla puzza.

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 19, 93: Trar fiato, bocca aprir, o battere occhi, Non si vedea de' riguardanti alcuno.

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 24, 101: Senza mai riposarsi o pigliar fiato, Dura fra quei duo re l'aspra battaglia.

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Esempio:

E Car. Comm. 156: Ma tanto avesse egli fiato, quanto diceva il vero; e quanto s'intendeva de' fichi.

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Esempio:

Cecch. Comm. ined. 57: Colui Ci venne. C. Chi? N. Lo sposo, che gli possa Cader il fiato.

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Esempio:

E Ar. Orl. fur. 39, 56: Non volea ch'avesse altro meato Onde spirar, che per lo naso, il fiato.

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 28, 54: Come a vicenda i mantici, che danno, Or l'uno or l'altro, fiato alla fornace.

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 20, 93: Scorre Astolfo la terra in ogni lato, Dando via sempre al corno maggior fiato.

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Esempio:

But. Comm. Dant. 2, 608: Spira fiato; cioè vento, in suso;... lo quale fiato.... ripiega.... la fiamma in verso la ripa.

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Esempio:

E Ar. Orl. fur. 16, 86: A lui venne un scudier pallido in volto, Che potea appena trar del petto il fiato.

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Esempio:

E Cecch. Comm. ined. 2, 526: I' lo dirò, se voi Mi lasserete pur ricorre il fiato. A. Fatt'è che tu crepassi.

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Esempio:

E Cecch. Comm. ined. 2, 542: S'entra In Dubla: ognun s'arrende, ognun ci dona, Che e' non si potea raccorre il fiato, Tanta roba pioveva.

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Esempio:

E Cecch. Comm. ined. 2, 257: Mariuolo! E. Io son uom da bene quanto Vo' siete voi in ogni conto. T. Tanto Avestu fiato! oh vanne, va'!

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Esempio:

Ottim. Comm. Dant. 1, 70: Puzzo essere in questo peccato il prova chi ha naso; onde uno arcidiacono sentia il fiato quando uno suo servente avea fornicato.

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Esempio:

Cecch. Comm. ined. 1, 263: Io son morta Per l'ansima. Io non posso aver il fiato, Io scoppio per la pena. P. Riposatevi. B. Ohimè! io sono corsa tanto, tanto.

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 36, 40: Ai meridional tiepidi venti Che spirano dal mare il fiato caldo, Le nievi si disciolveno e i torrenti E il ghiaccio che pur dianzi era sì saldo.

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Esempio:

But. Comm. Dant. 1, 696: Poscia che il fuoco.... nel quale era quell'anima, alquanto ebbe rugghiato.... come fa il fuoco, l'acuta punta mosse,... e poi diè cotal fiato; quella fiamma cioè rendè così fatta voce.

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Esempio:

Cecch. Comm. ined. 1, 358: Aurelio.... attende a spendere, Anzi no, a gettar via, dietro alle femmine E la roba e la vita. M. Eh! gli è pur giovane Accorto. P. Tanto avess'io fiato: uditene Una, di grazia, delle sue.

305) Dizion. 5° Ed. .
GRATISSIMO.
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pag.534

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 4, 40: Le fe buona e gratissima accoglienza.

306) Dizion. 5° Ed. .
GIGANTESSA.
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pag.214

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 6, 78: Ed ella è gigantessa di statura.

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Esempio:

E Ar. Orl. fur. 7, 6: Non men la gigantessa ardita e presta Sprona il gran lupo, ec.

307) Dizion. 5° Ed. .
COMMISERAZIONE.
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pag.217

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Esempio:

But. Comm. Dant. 2, 740: Per mostrare maggiore indignazione e commiserazione.

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Esempio:

E But. Comm. Dant. 3, 481: Finge l'autore, che messer Cacciaguida esclami, per muovere lo lettore a commiserazione.

308) Dizion. 5° Ed. .
ACCORGIMENTO.
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pag.140

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Esempio:

But. Comm. ivi: Vostro accorgimento; cioè vostro intelletto di voi uomini.

309) Dizion. 5° Ed. .
INASPETTATAMENTE.
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pag.366

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Esempio:

Grazz. Comm. 355: Tornando da monastero inaspettatamente, gli trovò in camera.

310) Dizion. 5° Ed. .
INSALARE.
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pag.895

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Esempio:

Fag. Comm. 1, 90: Questo è oro sciocco. M. Bisognerà insalarlo.

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Esempio:

But. Comm. Dant. 2, 48: S'insala, cioè entra nel mare, nell'acqua salata.

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 42, 89: Ed un per cui la terra ove l'Isauro Le sue dolci acque insala in maggior vase.

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Esempio:

E Fag. Comm. 1, 148: Codesta è la lavatura dell'acciughe, ch'e' la serba, quando per fortuna o stravizio compra quattr'once di manzo, e se ne serve per metterlo a fuoco con essa, per non avere a insalar la pentola.

311) Dizion. 5° Ed. .
FULGIDITÀ e FULGIDITADE.
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pag.589

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Esempio:

Ottim. Comm. Dant. 3, 609: Esemplifica la fulgiditade di quel lume.

312) Dizion. 5° Ed. .
FRANGENTE.
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pag.445

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Esempio:

Cecch. Comm. ined. 1, 313: Ancor io son nel frangente medesimo.

313) Dizion. 5° Ed. .
MALIZIA
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pag.730

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Esempio:

But. Comm. Dant. 1, 302: Malizia è pensamento della rea mente.

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 43, 62: L'ineffabil bontà del Redentore.... Ti tenga in abondanzia ed in letizia, E ti difenda contra ogni furore De' tuoi nimici e scuopra lor malizia.

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Esempio:

Fag. Comm. 6, 246: O mondo più che mai rincattivito! non si può più credere a nessuno; la malizia sotto il mantello della bontà si nasconde: la malignità passa coperta di zelo, ec.

314) Dizion. 5° Ed. .
A BARDOSSO
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pag.12

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Esempio:

Machiav. Comm. 5, 186: Dipoi così vestiti a bardosso se n'andarono.

315) Dizion. 5° Ed. .
AVVANTAGGIARE.
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pag.880

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Esempio:

But. Comm. Dant. 3, 238: S'avvantaggia, cioè si nobilita ed eccede.

316) Dizion. 5° Ed. .
ASSIMILARE.
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pag.784

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Esempio:

But. Comm. Dant.: Quella potenza hae a dividere, componere e assimilare.

317) Dizion. 5° Ed. .
ALLEGORICAMENTE.
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pag.367

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Esempio:

Ottim. Comm. Dant. 1, 72: Qui induce l'autore questo Minos allegoricamente.

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Esempio:

E But. Comm. Dant. 1, 850: Allegoricamente intese l'autore, che da Lucifero vengono tre venti,.... cioè ingratitudine, crudeltà ed odio.

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Esempio:

But. Comm. Dant. 1, 6: E allegoricamente, o vero moralmente, è lo premio, o vero la pena, a che l'uomo s'obbliga.

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Esempio:

Magal. Comm. Inf. 2: Che poi questo primo verso debba intendersi letteralmente,.... e non allegoricamente come alcuni vogliono, si dimostra ec.

318) Dizion. 5° Ed. .
APPIGIONASI.
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pag.602

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Esempio:

Grazz. Comm. 134: Ma queste son tutte parole da lettere d'appigionasi.

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Esempio:

Grazz. Comm. 310: Orsù, poi che bisogna favellar teco a lettere d'appigionasi, ch'è di quella ladra, traditoraccia rubacuori?

319) Dizion. 5° Ed. .
APRIRE.
Apri Voce completa
pag.634

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Esempio:

Cecch. Comm. ined. 87: Tosto, Alessandro, Andate a aprir la camera.

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Esempio:

Fag. Comm. 6, 16: Potrebbe aprire scuola di scrivere.

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 43, 96: Quivi arrivando in su l'aprir del giorno.

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Esempio:

Firenz. Comm. 1, 356: Conferiva teco, aprivami teco, e teco mi consigliava.

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Esempio:

Fag. Comm. 5, 104: Leggete.... (Federigo apre la lettera). F. Sigillata coll'ostia nera? ohimè!

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 9, 29: Il fulmine, ove passa, Ciò che tocca arde, abbatte, apre e fracassa.

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 4, 68: Poi che la luce candida e vermiglia De l'altro giorno aperse l'emispero.

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Esempio:

E Cecch. Comm. ined. 1, 16: Aprimi, Norcia, non mi conosci? N. Adagio a aprire; chi sei?

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 30, 47: E venner con tal impeto a ferirsi, Che parve il ciel cader, la terra aprirsi.

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Esempio:

Grazz. Comm. 18: Pur nella fine,.... non senza sua vergogna e doglia, m'aperse la cagione de gli amarissimi affanni suoi.

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Esempio:

Firenz. Comm. 1, 444: Perchè ti apri tu così nelle braccia? non sai tu che cotesto moto è contrario.... alla tua infirmità?

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Esempio:

Cecch. Comm. ined. 28: Va', fa' quel ch'io t'ho detto; e se ci capita Lando, apri, e di' ch'io sarò qui or ora.

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Esempio:

Cecch. Comm. ined. 1, 93: Ma a voi sta, mona Dianora, all'ultimo Il dar questo tracollo alla bilancia; Chè la fanciulla non saprebbe aprirvisi.

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Esempio:

Ar. Sat. 1, 162: E chi non ha per umiltà ardimento La bocca aprir, con tutto il viso applaude, E par che voglia dire: anch'io consento.

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 34, 2: Troppo fallò chi le spelonche aperse, Che già molt'anni erano state chiuse, Onde il fetore e l'ingordigia emerse, Ch'ad ammorbare Italia si diffuse.

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 30, 42: Deh! perchè dianzi in pruova non venni io?.... So che v'avrei sì aperto il valor mio, Ch'avresti il fin già di Ruggier previsto.

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Esempio:

Ar. Orl. fur. 11, 22: Ma poco ci giovò, chè 'l nemico empio Dell'umana natura, il qual del telo Fu l'inventor, ch'ebbe da quell'esempio Ch'apre le nubi, e in terra vien dal cielo.

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