Lessicografia della Crusca in rete

Volume 3 - Dizionario 5° Ed.
360) Dizion. 5° Ed. .
COMPUTAZIONE.
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pag.289

COMPUTAZIONE.
Definiz: Sost. femm. L'atto e L'effetto del computare, e altresì Il modo del computare; comunemente Computo.
Lat. computatio. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 4, 142: I vescovadi del regno di Francia, secondo la moderna computazione, sono numero centosei.
Esempio: Bemb. Stor. 1, 219: Il Zancani,... fatta la computazione di coloro che portare arme potessero di quelle contrade ec.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 362: Trovando la necessità delle spese in campo, maggiore a più doppj della computazione divisata in camera.
Esempio: Cocch. Disc. 1, 245: Calcolati con una modestissima computazione di dieci o dodici per giorno.

361) Dizion. 5° Ed. .
COMPUTISTA.
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pag.290

COMPUTISTA.
Definiz: Sost. masc. Colui che esercita la professione di far computi, tener conti per bilancio, far saldi, e simili operazioni di calcolo.
Dal basso lat. computista. –
Esempio: Cellin. Vit. 116: Perchè a papa Clemente fu detto da un suo fidatissimo e da altri, i quali furno Francesco del Nero, il Zana de' Biliotti suo computista ec.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 194: Fecionsi conti per diligenti computisti, che si era speso in quella guerra un milione e dugentomila ducati.
Esempio: Dav. Tac. 1, 383: Tener nobili per segretarj, computisti, cancellieri, nomi e pensieri da principe.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 229: A voler che i calcoli tornino sopra i zuccheri, le sete e le lane, bisogna che il computista faccia le sue tare di casse, invoglie e altre bagaglie.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 5, 2: Del computista e del mastro di casa Si discorre nel sezzo.
Esempio: Fag. Rim. 7, 16: Sono state dimolte, ma dimolte [le volte], E tante che in un anno un computista Non le potrebbe aver tutte raccolte.

362) Dizion. 5° Ed. .
COMPUTISTERIA.
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pag.290

COMPUTISTERIA.
Definiz: Sost. femm. L'Arte o la Professione del computista. –
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 189: Il primo de' quali [figliuoli] gli fu in aiuto nelle fatiche di quei negozj in cui sempre si trattenne; il secondo applicò alla computisteria.
Definiz: § E in certe pubbliche amministrazioni, dicesi Il luogo ove esercitano il loro ufficio i computisti: e figuratam. estendesi a Tutti insieme gli ufficiali della computisteria. –
Esempio: Baldin. Decenn. 5, 252: Hanno poi voluto i moderni ministri di quello Spedale adattar quella stanza ad uso di computisteria.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 340: Quanto alla Congregazione in Roma, avea cinque parti; la segreteria,... gli archivj,... la stamperia,... il collegio degli allievi, la computisteria: in quest'ultima si tenevano i conti e le ragioni della Congregazione.
Esempio: E Bott. Stor. Ital. 4, 341: I frutti dei Monti non si pagavano, la computisteria per comandamento imperiale sotto sigilli, gli archivj portati a Parigi.

363) Dizion. 5° Ed. .
COMPUTO.
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pag.290

COMPUTO.
Definiz: Sost. masc. Resultato ed anche Operazione del computare; Conto, Calcolo.
Lat. computus. –
Esempio: Bemb. Lett. 2, 91: La ragion tratta dal computo di Erodoto, che non può esser non vera, così porta.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 229: Le cose si riscontreranno non meno aggiustatamente che i computi aritmetici.
Esempio: Dat. Vegl. 3, 138: Nè si vagliono [i ricchi] della geometria e dell'aritmetica, se non quanto serve loro per fabricar palazzi e far computi.
Esempio: Segner. Pred. 252: Chi può però far il computo di coloro ch'esse [fauci dell'inferno] giornalmente inghiottiscono?
Esempio: Red. Lett. 3, 258: Non hanno di debito alle Farine altro che lire 39, 18, 4, salvo però sempre la verità di ogni miglior computo.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 2: L'ultima sopra l'apparenza di quell'ombra orientale avvertita comunemente da tutti noi,... vien ora ridotta dal signor Borelli a computo più preciso.
Definiz: § I. Computo ecclesiastico, dicesi Il calcolo usato dalla Chiesa, secondo il quale trovasi d'anno in anno il ciclo solare, l'indizione romana, l'epatta, l'aureo numero e la lettera domenicale, e assegnasi il tempo alle feste mobili.
Definiz: § II. Andare a computo, trovasi detto figuratam. per Esser computato, considerato. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. 12, 4, 285: I parenti, come fu poco fa discorso, a prima vista pare che debbano andare a computo di veri amici.
Definiz: § III. Mettere in computo, o a computo, vale Computare, e figuratam. Tener conto, Valutare. –
Esempio: Riccat. Dial. Forz. 208: Non si devono metter a computo quelle parti che contrastano, e vicendevolmente impedisconsi.
Esempio: E Riccat. Dial. Forz. 220: Di questa [potenza] voi non avete fatto parola, e non avendola messa a computo, può essere che tutto il progresso della dimostrazion sia vizioso.

364) Dizion. 5° Ed. .
COMUNALE.
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pag.290

COMUNALE.
Definiz: Add. Che non eccede l'ordinario; Mezzano, Mediocre; e riferiscesi a grandezza, quantità e simili. Voce oggidì non molto usata, dicendosi generalmente Comune. –
Esempio: Barber. Docum. Am. 93: Ed è di comunal grandezza tratta.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 65: Alcune [enfiature] crescevano come una comunal mela.
Esempio: Morell. Cron. 244: È di persona comunale, cioè di grandezza, e di bello pelo.
Esempio: E Morell. Cron. 247: La detta fanciulla fu di persona, cioè di grandezza, comunale, di carnagione bruna e pallidetta.
Definiz: § I. Detto di vino, di biade e simili, vale Di qualità ordinaria, Non scelto, e quale comunemente si usa. –
Esempio: Lenz. Diar. 48: Vendessi lo staio del millio buono e fine, soldi 30; orzo milliore, soldi 24; il comunale, soldi 18; spelda milliore, soldi 14, la comunale, soldi 13.
Esempio: E Lenz. Diar. 50: I detti Sei feciono mettere in piazza d'Orto San Michele.... moggia 87 di grano comunale buono nostrale.
Esempio: Vill. G. 765: Di vendemmia valse il cogno del comunale vino fiorini sei d'oro.
Definiz: § II. Trovasi altresì detto di abito comunale, per Di qualità ordinaria, Da portarsi da persone comunali; comunemente, Ordinario. –
Esempio: Salv. Spin. 2, 9: Non ci sarà anche niuno che, per una volta sola,... e in questo abito comunale, mi sia per por mente.
Definiz: § III. E riferito a persona comunale, gente comunale, vale Di bassa condizione, Non nobile, Dozzinale. –
Esempio: Pucc. Centil. 47, 51: E messer Galeran, fratel carnale Del detto Imperador, fu morto allora, Con più baroni e gente comunale.
Definiz: § IV. Pur detto di persona, e riferito alle qualità morali di essa, trovasi figuratam. per Di mediocre bontà, cioè Nè buono nè cattivo. –
Esempio: Leggend. Nat. S. Gio. 31: La cui [di san Giovanni] saviezza di predicare fu in tre cose: prima, in ciò ch'egli usò minacce per spaventare li rei;... secondariamente, usò promesse per allettare i buoni;... nel terzo luogo, usò parole temperate, acciò che a poco a poco traesse gli uomini comunali a perfezione.

365) Dizion. 5° Ed. .
COMUNALE.
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pag.290

COMUNALE.
Definiz: Add. Del Comune, appartenente al Comune. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. 1, 118: Porta.... il feudo molte prerogative al feudatario, cioè nell'essere stimato primo cittadino, e di godere le prerogative di cittadinanza, particolarmente nella facoltà di pascolare, e di acquare con li suoi animali, e legnare nei boschi comunali.
Esempio: Targ. Viagg. 10, 307: Altra [pietra] di color bigio [si trova] nel Monte di san Terenzio, ne' beni comunali de' Santi Ippolito e Cassiano.
Esempio: E Targ. Viagg. 10, 310: Del tripolo bianco.... se ne trova nei beni comunali di Monzone.

366) Dizion. 5° Ed. .
COMUNALISSIMO.
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pag.290

COMUNALISSIMO.
Definiz: Superlat. di Comunale. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 312: Non gli lasciò pur sovvenire l'antichissima e comunalissima distinzione delle leggi naturali e positive.

367) Dizion. 5° Ed. .
COMUNALMENTE.
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pag.290

COMUNALMENTE.
Definiz: Avverb. In modo comunale, ordinario, o, come per lo più dicesi, Comunemente. –
Esempio: Fed. Imp. Lett. 14: Dicesti ancora che, fuori della forma comunalmente usata, noi sanza tuo consiglio avemo messi prelati in alcune chiese vacanti nel regno.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 59: A voi convien far fare corde molto più sottili agli archi de' vostri arcieri, che quelle che per tutti comunalmente s'usano.
Esempio: Strozz. Oraz. 99: Le cose comuni non comunalmente le tratta, cerca quanto è possibile il più le mirabili.

368) Dizion. 5° Ed. .
COMUNANZA.
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pag.291

COMUNANZA.
Definiz: Sost. femm. L'essere, o L'avere, checchessia a comune con altri, o con tutti. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 255: Sappi la comunanza della morte (traduce la frase dell'Ecclesiastico communionem mortis, la quale però ha altro senso).
Esempio: Tass. Lett. 1, 271: Essendo io sicurissimo de l'affezione che mi porta per la comunanza de la patria ec.
Esempio: Segner. Mann. apr. 17, 4: Unisce insieme gli uomini per la comunanza di patria, d'interessi, d'impieghi ec.
Definiz: § I. Trovasi per Il mettere a comune, Accomunamento. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 355: Questa è una potenzia de' malvagi costumi, che le malvagità de' pochi disconcino la innocenzia della moltitudine; conciossiacosachè, per contrario, la pochezza de' buoni per comunanza di virtude non possa scusare le malvagità di molti.
Definiz: § II. Vale anche Comunità di vita, Convivenza, Consorzio così civile come religioso; ma oggi non si userebbe se non con qualche aggiunto, come comunanza Umana , comunanza Civile, o simile. –
Esempio: Libr. Sent. 9: Gli malvagi si debbono cacciare fuora della comunanza, perchè non guastino gli altri.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 28: E per accrescere maggiormente la città, invitò tutti i vicini e lontani con offerta di ugualità civile. E quelle parole: Qua venite tutti, o popoli, dicono essere le istesse usate da Teseo quando assembrava la comunanza di tutti i popoli.
Esempio: E Adr. M. Lez. II, 4, 109: Quella che c'invitò a vivere amicabilmente insieme, e c'insegnò la compagnia e la comunanza fra gli uomini.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 162: Non sarebbe spediente alla comunanza umana, che piacesse alla Natura.... ogni azione particolare, da cui si tragga più giovamento che danno.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 329: Non si può escluder l'inimico da quegli ufficj di carità.... che si praticano con tutte le altre persone della medesima comunanza.
Esempio: E Segner. Mann. apr. 17, 5: Allora solamente vivono in pace quando stanno giusto il lor ordine;... così è nelle case, così è nelle comunanze.
Definiz: § III. Per similit., trovasi applicato ad Accademia letteraria. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 123: Breve ragionamento per la elezione del supremo magistrato di questa virtuosa società e comunanza.
Definiz: § IV. Comunanza si disse anche per Comunità, Municipio, ed anche per Aggregazione di più municipj. –
Esempio: Vill. G. 434: Erano allegati Signori e Comunanze di grandissima potenza.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 6, 33: Sentiamo alcuno apparecchio di novitadi nelle parti d'Arezzo, e però scriviamo a tutte le Comunanze di Valdarno, ch'a ogni tua richiesta, o per segno o per messo, ti debbiano seguire e ubbidire.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 7, 158: Il corpo principale de' Svizzeri sono dodici Comunanze collegate insieme.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 7, 161: Ha fatto questo Re, poi che fu qui, una Dieta di tutte le Comunanze di Tirolo.
Esempio: Ross. P. Sveton. 2, 247: Oltre a ciò, essendo venuti quelli di Ostia a pregarlo di non so che per la loro Comunanza, egli ec.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 1, 25: Li più di questi o ebbero una sola città, o veramente niuna, essendo comunanze da più terre o borghi composte.
Definiz: § V. Comunanza dicevasi un Tratto di terreno, per lo più boschivo, appartenente al Comune, dove ognuno aveva il diritto di legnatico. –
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 84: In ogni Comunità si lascia a benefizio de' popoli una o più tenute, e molto rispettabili, specialmente di boschi, quali volgarmente si chiamano comunanze, dove ognuno può andare a tagliare e far legna.
Esempio: E Paolett. Oper. agr. 1, 85: Quelle genti, sotto l'ombra di andare a far legna nelle comunanze, son di continovo a danneggiare tutti i boschi vicini.
Definiz: § VI. In comunanza, posto avverbialm., vale In compagnia, Insieme. –
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 44: Una Scimia ed un Cane in vaga stanza Stavan di notte al lume di lucerna, Vegliando in comunanza, Starei per dir, fraterna.

369) Dizion. 5° Ed. .
COMUNE.
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pag.291

COMUNE.
Definiz: Add. Che appartiene o può appartenere a più d'uno, a molti o a tutti; ed altresì, Di cui più d'uno o tutti usano o hanno il diritto di usare; e in costrutto uniscesi con la prep. A, e talora anche Fra.
Dal lat. communis. –
Esempio: Dant. Conv. 263: In greco proverbio è detto: Degli amici esser deono tutte le cose comuni.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 70: Le più delle case erano divenute comuni, e così l'usava lo straniero come l'avrebbe il proprio signore usate.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 234: Altri han creduto che le monete pisane si adoperassono per tutto come comuni, per patto; che non è punto vero; se ben quelle ed altre della vicinanza, se non era mancamento nella lega, di qua correvano, come di là le nostre.
Esempio: Maff. Stor. diplom. 5: Nel Canaan città v'era, in cui l'archivio comune si custodiva, e però chiamavasi Città de i libri.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 215: Le pasture in Maremma non son libere e comuni.
Definiz: § I. Detto in particolare di muro comune, vale Che divide due edifizi, o due possessi, per lo più di diversi padroni, ai quali esso appartiene in proprietà: e riferito ad altre appartenenze della casa, come ingresso comune, scala comune, pozzo comune, e simili, significa Del quale più persone si servono con egual diritto, e pel medesimo uso. –
Esempio: Cellin. Vit. 500: Avendo a muro comune un'altra casa che entra con certe stanze nella donatagli,... talchè ne ha più servitù.
Definiz: § II. Detto di persona, come amico comune, nemico comune, padre comune, madre comune, patria comune e simili, vale Che non è di uno solo, ma di più o di tutti coloro dei quali si parla; e detto di figliuolo, prole e simile, Che appartiene ad ambedue i genitori. –
Esempio: Dant. Purg. 11: Non pensando alla comune madre, Ogni uomo ebbi in dispetto tanto avante Ch'io ne mori'.
Esempio: Ovid. Pist. 116: Io ti priego per li sommi Dii.... e per li nostri due comuni figliuoli.
Esempio: Stat. Calim. I. 1, 60: Siano tenuti i Consoli, il più tosto che 'l sapranno, costrignere le parti con effetto e compiutamente a compromettere la detta questione in comuni amici.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 273: Cremete, già vecchio, di questa vita passò: di che essi pari compassione, siccome di comun padre, portarono.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 325: Tutti loro e i Macedoni difendeano la città d'uno animo e come patria comune.
Esempio: Dav. Tac. 1, 104: Voltatosi [Germanico] alla moglie, la pregò che per amor suo, per li comuni figliuoli, ponesse giù l'alterigia, cedesse alla fortuna crudele.
Esempio: E Dav. Scism. 361: Rimandolle la comune figliuola Maria.
Esempio: Rucell. Or. Dial. Sagg. 121: Gli antichi filosofanti ebbero il mondo generalmente a qualunque ci nasce per patria comune.
Esempio: Red. Lett. 1, 16: Indirizzo le mie risposte nel piego del comune amico a Roma.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 97: Un ministro di stato d'un principe grande d'Italia,.... fu il più invelenito rivale che avesse il figliuolo nella grazia e nella confidenza del comun padrone.
Definiz: § III. Detto di qualsivoglia congregazione di persone, vale Cui due o più appartengono, sono ascritti. –
Esempio: Red. Lett. 1, 137: Me ne rallegro con V. S. illustrissima, e me ne rallegro con la nostra comune Accademia della Crusca.
Definiz: § IV. Detto di qualità, attributo, carattere, natura, titolo, prerogativa e simili, vale Che è proprio, Che conviene, a più oggetti o persone; ed è contrapposto di Particolare. –
Esempio: Dant. Conv. 234: L'essenziali passioni sono comuni a tutti.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 95: Che avessero comune il titolo dei Re di Spagna, come era stato comune tra lui e la Regina morta.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 48: Dell'armi (gentilizie) si può dire,... che elle possono per caso accidente esser comuni a molti, senza che vi sia comunione alcuna di sangue.
Esempio: Ricc. A. M. Fond. Sap. volg. 79: Per lo avere comune una natura medesima, da' nascondigli del cuore.... i pensieri traendo fuora ec.
Definiz: § V. Detto di uffici pubblici, vale Cui tutti i cittadini possono o debbono partecipare. –
Esempio: Dant. Purg. 6: Molti rifiutan lo comune incarco, Ma il popol tuo sollecito risponde Senza chiamare, e grida: I' mi sobbarco.
Definiz: § VI. Comune vale pure Cui più persone, per obbligo o per volontà, cooperano, concorrono, contribuiscono; riferito a imprese, spese, lavori e simili. –
Esempio: Vill. G. 717: Per quella guerra fare, si debbia tenere un capitano di guerra a comuni spese.
Esempio: Guicc. Stor. 347: Protestando il Presidente, che l'impresa comune non si doveva finire se non comunemente.
Definiz: § VII. Detto di opinione comune, sentenza comune, giudizio comune, uso comune, consuetudine comune e simili, vale Che i più tengono, seguono; e detto di grido, voce e simili, Che i più ripetono. –
Esempio: Dant. Conv. 289: Oh come è grande la mia impresa.... a volere omai così trafoglioso campo sarchiare, come è quello della comune sentenzia, sì lungamente da questa cultura abbandonata!
Esempio: Guicc. Stor. 2, 411: È conclusione comune di tutti i savi, che a Dio piacciano sommamente le libertà delle città.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 242: Parlò come poeta, e secondo un certo uso comune.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 2, 288: Il nostro gran Poeta... andò dietro al comune errore della rovina, e la credette ridotta in cenere [Firenze]; tuttavia ec.
Esempio: Galil. Op. astronom. 2, 5: Secondo la comune opinione, il semidiametro dell'orbe del sole contiene semidiametri della Terra 1216.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 206: Questa promozione eccitò una voce comune, che il Chigi dovesse andare alla residenza.
Esempio: Maff. Stor. diplom. 1: Querela corre in oggi fra le genti di lettere assai comune ec.
Esempio: E Maff. Stor. diplom. 63: Alla separazione delle membrane.... del papiro,... secondo la comune opinione, si usava un ago.
Definiz: § VIII. Detto di accordo comune, consentimento comune e simili, vale Convenuto insieme, ed altresì Conforme, Eguale: e parlandosi di voto comune, deliberazione comune, e simile, vale Presa da tutti insieme, Unanime. –
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 2, 107: Fu giudicato per comune sentenza, che altri dieci uomini si eleggessero.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 249: Di comune concordia.... presono un fascio legato.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 45: Queste cose, regolate con consenso comune delle due potestà, possono essere laudabili; ma regolate da una sola,... sono degne di riprensione.
Definiz: § IX. E detto di bene comune, utilità comune, vantaggio comune, salute comune, gloria comune, piacere comune e simile; o del loro contrario, come male comune, danno comune, rovina comune, disonore comune, dispiacere comune e simili; vale Che concerne più d'uno, o tutti, A cui più o tutti partecipano: e parlandosi di pubblica calamità o dei suoi effetti, vale Che colpisce molti o tutti egualmente, Cui molti o tutti soggiacciono nella maniera medesima. –
Esempio: Dant. Inf. 13: La meretrice che mai dall'ospizio Di Cesare non torse gli occhi putti, Morte comune e delle corti vizio, Infiammò ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 5: Onde i miei guai Nel comune dolor s'incominciaro.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 67: Il parlare e l'usare con gl'infermi dava a' sani infermità o cagione di comune morte.
Esempio: Bambag. Tratt. Sent. 34: A far lo ben comune Non si deve temere Nè fatica nè morte.
Esempio: Savonar. Tratt. Gov. Fir. 44: Bisogneria che.... avessimo solamente l'occhio al bene comune.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 473: Vollero annoverare gli anni dal principio della comune salute.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 2, 256: Si potrebbe credere che questa fama avesse avuto origine dalle comuni miserie di quel paese.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 323: Costui trovandosi una sera di vigilia in casa d'un amico suo a scriver insieme alcune lettere di affari comuni, finite le lettere, udì che ec.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 151: Perchè al comune diletto il ferro non bastava, s'introdusse il fare sbranare anche dalle fiere gli umani corpi.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 36: Rispose gravemente il Senato,... essere pronto ad adempire, per la sicurtà comune, ed anzi a confermare, i patti di Bologna.
Esempio: E Bott. Stor. Ital. cont. 1, 285: Manifestava l'intenzione di volere entrare a difesa comune in una confederazione di Cristiani.
Definiz: § X. Detto di fine comune, scopo comune e simili, vale A cui più d'uno o tutti intendono, mirano. –
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 29: Chi intende a libertà, deve, anzi che spegnere, nodrire la divisione che la natura ha posto tra la nobiltà e il popolo, e dare a quella ed a questo nella ordinazione sociale quella parte d'autorità e di potenza, che loro si conviene al fin comune della libertà.
Definiz: § XI. Detto di legge comune, vale Che comprende o concerne tutti i cittadini; ed è contrario di Speciale o Particolare. –
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 2, 111: Io che ho interrogata la serva, e da lei ho intesa la verità della cosa, mi son ricorso alla comune legge, la quale vuole che i figliuoli siano, non di quelle che suppositiziamente gli allevano, ma delle madri proprie.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 282: Fu poi per legge comune nel Decreto registrato.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 8, 99: Dipende dal vedere.... se abbiano adempito quelle solennità, le quali per legge comune o particolare, o per stile, si devono adempire.
Definiz: § XII. E detto di delitto comune, vale Previsto e punito dalla legge comune; a differenza di quello punito dalla legge propria di un determinato ordine di persone.
Definiz: § XIII. Comune vale anche, Che si fa o si pratica in più, e, parlandosi di religiosi, secondo la regola e l'istituto della loro congregazione: per lo più, come aggiunto di vita comune, mensa comune, preci comuni, letture comuni e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 29: Allor si ruppe lo comun rincalzo, E tremando ciascuno a me si volse.
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 192: Non può esser contemplativo chi in prima non si sforza di vincere li suoi vizj in vita comune.
Esempio: S. Bern. Pist. 15: Le comuni orazioni, e quelle cose che in confessione, in capitolo, o vero altrove,... gli sono comandate.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 157: Una vita, un'anima, un consentimento, mensa comune, non divisa fratellanza, amore non infinto, che di molti corpi facea un solo.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 354: La vita comune, alla quale si astrignevano i nuovi religiosi, portava con sè un non so che, anzi una similitudine di frate.
Definiz: § XIV. Quindi Viver comune, trovasi detto Quello che non ha nulla di proprio, ma che pone ogni cosa a comune. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 115: Per non offendere Iddio, e poterci mantenere nel vivere comune.
Definiz: § XV. Vale pure Solito, Consueto, Ordinario; e parlandosi di fatti o avvenimenti, Che accade di frequente e da per tutto, e che perciò non esce dall'ordinario, o non ha nulla di singolare. –
Esempio: Domin. Gov. Fam. 164: Voglia ancora ti faccino riverenzia i tuoi figliuoli con atti corporali, ed oltre le comuni riverenzie oneste e buone ec.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 32: Il volgo pare che vi si accordi adoperando spesso, nel parlar comune, senza farvi differenza, l'uno per l'altro.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 2, 230: Si può affermare, infino all'anno 1250 il corso comune dell'oro essere stato di sei all'oncia.
Definiz: § XVI. Comune, vale anche Che è facile a trovarsi, ad aversi, a vedersi e simili; ed è contrapposto di Raro. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 320: Il curiandolo è erba assai comune, la quale è calda e secca nel secondo grado.
Definiz: § XVII. Vale altresì Della specie che più frequentemente s'incontra in natura, Della specie ordinaria. –
Esempio: Red. Lett. 1, 47: Figura e colore non gran fatto dissimile da' comuni vermi da seta.
Definiz: § XVIII. Vale pure Della qualità più consueta ad adoperarsi per gli usi della vita; ed altresì Naturale: contrapposto o di Speciale o Scelto, o di Artificiale; e dicesi di sostanze, e più specialmente delle alimentari. –
Esempio: Libr. Cur. Malatt. 17: Sia tolta mezza libbra d'olio comune, e fatto bollire.
Esempio: Ricett. Fior. 217: Pesta grossamente, e infondi in libbre dodici d'acqua comune.
Esempio: Cap. L. Mofet. 125: Copiosa molto è la quantità quivi del solfo, del salnitro, del sal comune, dell'allume e del vetriolo.
Esempio: Red. Osserv. Anim. viv. 117: Stemperai una considerabil quantità di terra sigillata nell'acqua comune.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 132: Copiosa bevanda d'acqua comune purissima.
Esempio: Targ. Viagg. 10, 243: Basta avere una chiara notizia del modo col quale si formano le cristallizzazioni dei sali fissi e lissiviali, cioè del sal comune, del vetriolo, dell'allume ec.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 83: Questo zelante paroco ebbe la bontà di mandarmene una bottiglia, insieme con tre altre dei migliori vini comuni di quelle colline.
Definiz: § XIX. Comune vale anche Quale è in uso tra i più, detto di oggetti, e riferito ad alcuna loro qualità, come grandezza, capacità, materia onde sono formati, e simili. –
Esempio: Cellin. Vit. 482: Mangiato che noi avemmo le insalate in certi piattelloni comuni.
Esempio: Crusc. Vocab. I. CIOTOLA. Vasetto da bere, senza piede, di tenuta di poco più d'un comun bicchiere.
Definiz: § XX. E in generale, Che non ha nulla di peregrino, di singolare o di notabile, come Ingegno comune, Concetto comune, Immagine comune, Opera comune e simili. –
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 433: La pusillanimità degli ingegni comuni è giunta a segno, che ec.
Esempio: E Galil. Op. astronom. appr.: Io, che liberamente confesso essere stato uno degl'ingegni comuni,... conosco ec.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 164: Che ha fatto il barbogio Osservatore, altro ch'esprimere sentimenti comuni, una morale ragionevole, con parole usuali?
Definiz: § XXI. Comune, trovasi usato scolasticamente come aggiunto di Forma comune, a denotare Generica. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 1: Dante pone sè in forma comune d'uomo, nel quale è l'anima ragionevole, e la potenza sensibile, e la potenza vegetabile, e lo libero arbitrio.
Definiz: § XXII. Detto di condizione comune, lignaggio comune, trovasi per Umile, Non nobile; e detto di gente, Ordinaria, Volgare. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 162: La comune gente non può credere che uomini di grande reputazione di santità e di senno facciano altrui male o ingiuria, almeno pubblicamente. E però in questo la pena di Cristo fu più singolarmente grande, ch'ebbe egli ogni uomo incontro, e niuno per sè. Chè essendo lui accusato da' principi de' sacerdoti e maestri della legge, i quali commossono il popolo e infiammaronlo, dicendo che se egli non l'avessono trovato peccatore e malfattore, non l'avrebbon preso; la comune gente credette loro.
Esempio: Vill. M.: Non di legnaggio gentile, ma di meno che comune.
Definiz: § XXIII. Comune, detto di persona, si usò per Affabile, Alla mano, Che conversa facilmente con ciascuno: e trovasi anche detto di cittadinanza, per Ben costumata, Gentile. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 87: Da allora innanzi diventò più comune, e mangiava e beeva di ciò che posto gli era innanzi, e non fece più singularità come prima.
Esempio: Stor. Apol. volg. 55: Piacieva sie al popolo lo fatto suo [di Tarsia], che volentieri l'arebbono tratta di colà dove ella era. Ma la cittade era sì comune, ch'a niuno era fatto forza; però rimane.
Esempio: Petr. Vit. volg. 10 t.: Nerva.... imperadore romano.... fu nobile ed onesto, e nel governare e reggere l'imperio fu modesto; a ogni uno molto era facile e comune.
Esempio: E Petr. Vit. volg. appr.: Domandato [Traiano] da uno, per che cagione fussi così facile e con tutti comune, rispose ec.
Esempio: Salvin. Lett. IV, 1, 312: Facendomi così degnevole, umano, comune e popolare.
Definiz: § XXIV. Pur detto di persona, gente comune e simili, si usò per Amante del bene comune, Imparziale, Non partigiano; e detto di animo comune, intenzione comune e simili, per Disposto al bene comune. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 34: La gente comune perdè il vigore; la malizia si cominciò a stendere (ciò dopo l'arrivo di Carlo di Valois in Firenze).
Esempio: Vill. G. 196: Questi due Frati (i Frati godenti Catalano e Loderigo) per lo popolo di Firenze furono fatti venire,... credendo che per la onestà dell'abito fossono comuni.
Esempio: E Vill. G. 342: Molto favorò [il Cardinal da Prato i Ghibellini], con tutto che alla prima mostrò d'aver buona e comune intenzione.
Definiz: § XXV. Detto di un'aggregazione di cittadini, ed in particolare di alcun magistrato, si usò per Composto per egual numero di appartenenti a diverse fazioni. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 35: Biasmava i Signori dicendo: voi guastate Firenze; fate l'uficio nuovo comune, recate i confinati in città.
Esempio: E Comp. Din. Cron. 36: A loro umilmente parlai.... dello scampo della città, dicendo: Io voglio fare l'uficio comune, da poi che per gara degli uficj è tanta discordia. Fummo d'accordo, e eleggemmo sei cittadini comuni, tre de' Neri e tre de' Bianchi. Il settimo, che dividere non si potea, eleggemmo di sì poco valore, che niuno ne dubitava.
Definiz: § XXVI. Comune, detto di luogo comune, si usò per Neutrale. –
Esempio: Vill. G. 2, 276: Il detto re Piero [d'Araona] mandati suoi ambasciadori alla detta corte a contastare al detto appello, e a scusarsi di tradigione, e che ciò ch'avea fatto, era a lui con giusto titolo, e che di ciò era apparecchiato di combattere corpo a corpo col re Carlo in luogo comune; onde si prese concordia sotto saramento.... di fare la detta battaglia, ciascuno de' detti re con cento cavalieri,... a Bordello in Guascogna, sotto la guardia del balio ovvero siniscalco del Re d'Inghilterra, di cui era la terra.
Definiz: § XXVII. Anno comune, dicesi L'anno non bisestile. –
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 332: Festa di S. Mattia, la quale essendo nell'anno comune a' 24 di febbraro, nell'anno bissesto si celebrarà a' 25.
Definiz: § XXVIII. Diritto comune, si chiamava dai Giureconsulti il Diritto romano, accettato da tutti i popoli civili, per contrapposto alle Leggi particolari proprie dei singoli popoli.
Definiz: § XXIX. Genere comune, dicesi dai Grammatici Il genere di certi nomi, che possono adoperarsi così nel maschile, come nel femminile, senza variare terminazione. –
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 128: Quattro sono adunque i generi de' nostri nomi, maschile e femminile, comune e confuso.
Esempio: E Buomm. Ling. tosc. 270: I generi son tre: maschile, femminile e comune.... Comune potrà dirsi amante, dolente, vegnente, che tanto al maschio quanto alla femmina si può adattare.
Definiz: § XXX. Lingua comune, dicesi Quella in cui parla o scrive l'universale della nazione, a differenza del dialetto e del vernacolo. –
Esempio: Castigl. Corteg. 55: Se ella non fosse [lingua] pura toscana, antica, sarebbe italiana, comune, copiosa e varia.
Esempio: E Castigl. Corteg. appr.: Delle quattro lingue, che avevano in consuetudine i scrittori Greci, eleggendo di ciascuna parole, modi e figure come ben loro veniva, ne facevano nascere un'altra, che si diceva comune.
Definiz: § XXXI. Luogo comune, dicesi Il cesso, Il necessario: più frequentemente oggi Luogo comodo. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 138: Quando è ita al luogo comune.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 103: E scusatemi della parola [cesso], anzi che no sporchetta; poichè questi son luoghi comuni, ove non si fanno cirimonie (qui per ischerzo in maniera equivoca).
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 128: Pozzo nero. Il luogo dove si gettano gli escrementi del corpo, chiamato per proprio nome Destro, Cameretta, Luogo comune, Necessario, e dal volgo Cesso.
Definiz: § XXXII. Luoghi comuni. –
V. Luogo.
Definiz: § XXXIII. Nome comune dicono i Grammatici Quello che conviene a tutti gl'individui compresi nella stessa specie o genere.
Definiz: § XXXIV. Obbietto comune, Cosa comune o cosa Sensibile comune, fu già Term. delle scuole, a significare Quello che può essere appreso da più sensi, come il Moto e la Figura, i quali si apprendono anche dal tatto. –
Esempio: Dant. Purg. 29: Ma quando i' fui sì presso di lor fatto, Che l'obbietto comun che il senso inganna, Non perdea, per distanza, alcun suo atto; La virtù ch'a ragion discorso ammanna, Siccom'egli eran candelabri apprese.
Esempio: E Dant. Conv. 227: Queste cose visibili, sì le propie come le comuni, in quanto sono visibili, vengono dentro all'occhio; non dico le cose, ma la forma loro; per lo mezzo diafano, non realmente, ma intenzionalmente, siccome quasi in vetro trasparente.
Esempio: E Dant. Conv. 294: Quando il Filosofo dice: quello che pare alli più, impossibile è del tutto esser falso; non intende dire del parere di fuori, cioè sensuale, ma di quello di dentro, cioè razionale; conciossiacosachè 'l sensuale parere, secondo la più gente, sia molte volte falsissimo, massimamente nelli sensibili comuni, là dove il senso spesse volte è ingannato.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 703: Che l'obietto comun, cioè la cosa in che opera lo sentimento, cioè la cosa che l'occhio da lunga vedea; e dice comune, imperò che la cosa da esser appresa per li sentimenti è comune a tutti e cinque li sentimenti, infine a tanto che qualcuno non se l'appropria.
Definiz: § XXXV. Senso comune, dicesi La conoscenza spontanea di certe verità, nelle quali naturalmente consentono tutti gli uomini. –
Esempio: Varch. Lett. 89: Cosa tanto manifesta, e della quale niuno può, il quale abbia pure il senso comune, dubitare.
Esempio: E Varch. Quest. Alchim. 62: Giudico.... che egli manchi non solamente di giudizio, ma del senso comune.
Esempio: E Varch. Sen. Benef. 16: Chi non manca del senso comune, osservi, nel dare, il tempo, il luogo e la qualità delle persone.
Esempio: Marchett. Lucrez. 24: Esser corpi nel mondo il comun senso Per sè ne mostra; a cui se fede nieghi ec.
Definiz: § XXXVI. E Senso comune, Giudizio comune o Senno comune, pigliasi talora anche per Senso retto, Buon senso, Buon giudicio. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 124: Di questo, che senno o giudicio comune comunemente si chiama, non vi ha cosa al mondo, non so come, la meno comune.
Esempio: E Salvin. Annot. Murat. 3, 392: Se l'autore franzese avesse.... letto quei tre maestri,... non si sarebbe.... partito dal suo giudizio primo, che è conforme.... al comun senno, che la proprietà ama e la schiettezza, e gusta la luce e la candidezza di una lingua.
Definiz: § XXXVII. Sillaba comune, Term. di prosodia, dicesi Quella che può essere breve e lunga.
Definiz: § XXXVIII. Soldato comune, dicesi per Soldato che non ha alcun grado nella milizia; Soldato gregario.
Definiz: § XXXIX. Stile comune, Term. di cronologia, dicesi Quello seguito dalla maggior parte dei popoli civili, secondo il quale si comincia l'anno col primo di Gennaio; a differenza di altri modi di computare l'anno, che erano in uso, o tuttavia sono, in varj luoghi e presso varj popoli.
Definiz: § XL. Vena comune, si disse La vena del braccio, dalla quale comunemente si cava sangue. –
Esempio: Benciv. Mes.: Se il sangue sovrabbonda in tutto il corpo, e le vene son piene, cavane dalla vena comune, e poi dalla basilica.
Definiz: § XLI. In forza di Sost. Ciò che è comune a due o più cose o persone; onde le maniere Avere alcunchè di comune o Esserci alcunchè di comune, o Non avere nulla di comune fra due o più cose o persone , Non esserci nulla di comune fra due o più cose o persone, per Partecipare esse, o Non partecipare, alla stessa cosa o qualità. –
Esempio: Pap. L. Comment. 5, 129: Dichiarò non voler nulla aver di comune coll'assassino del Duca d'Anghienna.
Esempio: E Pap. L. Comment. appr.: Niente può esser di comune fra me e quel gran colpevole.
Definiz: § XLII. E per Ciò che è usuale, ordinario e simili. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 313: Vestiti o.... arredi che nulla s'innalzano sopra.... 'l comune.
Definiz: § XLIII. E pure in forza di Sost. Il comune o La comune, vale La maggior parte, La generalità, e riferiscesi per lo più a persone. –
Esempio: Car. Lett. var. 36: Per tutte queste ragioni io m'accordo col comune degli uomini, e specialmente degli amici vostri, a mettervi questo cerotto o a farvi questo rumore sopra il capo.
Esempio: Segner. Op. 4, 543: Da ciò anche procede che il comun della gente più si lasci convincere dagli esempj.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 1, 70: Osserva il comune de' Cristiani, tanto ignorante nelle verità della fede, tanto svogliato nella cura della salute.
Esempio: Lam. Dial. 62: Che poi la comune degli interpetri prenda quel passo in senso passivo, non è così agevole ad accordarsi.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 4, 166: Tu, o Micillo, se' ingannato da una certa tua idiotaggine intorno alle faccende de' ricchi, com'è il comune degli uomini volgari.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 312: Crediamo che nel comune degli uomini le facoltà del cuore.... saranno [nei futuri] maggiori che non sono oggi?
Definiz: § XLIV. Comune degli Apostoli, dei Martiri, dei Confessori, Term. ecclesiastico, dicesi L'uffizio che la Chiesa celebra in generale per quegli Apostoli o Martiri o Confessori, pei quali non abbia stabilito un Uffizio proprio e particolare.
Definiz: § XLV. E per similit. e in ischerzo. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 37: Questo ebbe origine da un pretonzolo che aveva fatto un sonetto del comune degli scimuniti, che era buono a ogni cosa: e vi aveva messo sopra per titolo In N; intendendo per quell'N qualsivoglia persona, come sarebbe a dire Luca, Giovan Maria, o Vincenzio.
Definiz: § XLVI. A comune o In comune, posto avverbialm., vale Insieme, In modo che due o più persone partecipino alla stessa cosa, sia rispetto alla proprietà, come all'uso, all'utile, all'opera e simili. –
Esempio: Domin. Gov. Fam. 163: Nulla religione debbe più convenevolmente vivere a comune, che la famiglia sotto padre e madre, dove la carne è comune.
Esempio: Morell. Cron. 242: Tutta la famiglia rimasa di Giovanni, e tutta la famiglia di Pagolo insieme in una casa abitanti, e a una spesa concorrenti a comune.
Esempio: Savonar. Pred. 2: Là si mette ogni cosa in comune.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 155: A questo effetto avendo ciascun di loro riordinato le sue genti, avevano, parte a comune, parte in proprio, condotto di nuovo molti uomini d'arme.
Esempio: Car. Long. 7: Faceano [i pastorelli] ogni cosa a comune, pasceano sempre insieme.
Esempio: E Car. Long. 8: E così lietamente vivendo, mettevano a comune il latte, il vino e tutta la vettovaglia.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 314: I quali [popoli] quasi a forma di republica in un medesimo reggimento ristretti, di ciascuno creassero i magistrati e tal volta un re a comune.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 1, 396: Beata quella città.... perchè i cittadini il più che possono usano a comune le cose d'importanza.
Esempio: Dat. Lett. 47: Si dee però l'opera insieme considerare, come fatta in comune da quegli Accademici che se ne sono preso l'assunto.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 6: Le cose degli amici sieno a comune.
Definiz: § XLVII. Onde le maniere Avere, una persona o cosa, checchessia a comune con un'altra, o Essere una cosa a comune fra più persone. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 1: Gli uomini hanno la vegetazione e la sensibilità; la prima a comune con le piante, la seconda con le bestie.
Definiz: § XLVIII. A comune, pure posto avverbialm. e usato coi verbi Scrivere a comune o Rispondere a comune, vale A due, o Da due, o più persone insieme, mercè la stessa lettera, o con la stessa lettera. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 202: Sapendo che siate (siete) tutt'e due in Firenze, scrivo a comune.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. 302: Mi trovo la vostra a comune, e così a comune vi rispondo.
Definiz: § XLIX. In comune, e Per comune, trovasi detto per Comunemente, Universalmente, In generale. –
Esempio: Vill. G. 615: Di questa disonesta morte di M. Marco, i Milanesi per comune ne furono molto turbati, ma nullo non osò parlare per paura.
Esempio: Cic. Ufic. 72 t.: Maravilliansi addunque in comune quegli uomini di tutte quelle cose, le quali essi ec.
Definiz: § L. In comune, trovasi detto per Generalmente, Senza distinzione. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 101: Ora diremo noi di vertudi, primieramente in comune.
Definiz: § LI. Andar per la comune, dicesi per Far quello che i più fanno, o Fare come fanno i più, Non differenziarsi dagli altri. –
Esempio: Saccent. Rim. 1, 157: Che voi non vi lasciate lusingare Da chi vi dice: andiam per la comune, E il popol faccia pur quel che gli pare.
Definiz: § LII. Essere un atto qualsivoglia comune ad alcuno, vale Farsi da quello ordinariamente, Avere quegli l'usanza o il costume di farlo. –
Esempio: Leopard. Pros. 2, 117: Il celebrare annualmente le ricordanze importanti.... fu comune, ed è, a tutte le nazioni.
Definiz: § LIII. Far comune con alcuno o ad alcuno checchessia, vale Accomunarlo con esso, Farnelo partecipe. –
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. 3: Quelli che è ammaestrato della parola di Dio, faccia comune a colui, che lo ammaestra, ogni suo bene.
Esempio: E Cavalc. Discipl. Spir. 98: Per potere avere chi insegni la verità, è da farli a comune ogni cosa temporale.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 315: Primieramente con lui ogni suo tesoro e possessione fece comune.
Definiz: § LIV. E Far comune trovasi detto anche per Comunicare, Partecipare ad altri una cosa. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 4: Fate comune questo al signor Bruto, al quale non replico le cose istesse.

370) Dizion. 5° Ed. .
COMUNE.
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pag.292

COMUNE.
Definiz: Sost. masc. Term. storico. Nome che davasi al Corpo di tutti i cittadini di una Città o Terra che si reggeva coi proprj statuti, ancorchè talora avesse alcuna dipendenza da altra Città o dall'Impero.
Da commune neutro del lat. communis, che significò anche Ciò che a tutti i cittadini appartiene. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 4: Nè l'avere del Comune non guardavano, anzi trovavano modo come meglio il potessono rubare: e così della camera del Comune molta pecunia traevano.
Esempio: E Comp. Din. Cron. 47: I fanti, che il Comune avea a soldo, di Romagna, vedendo perdere la terra, l'abbandonorono.
Esempio: Vill. G. 196: Credendo che per l'onestà dell'abito.... guardassono il Comune di soperchie spese ec.
Esempio: E Vill. G. 286: Il detto suo padre lasciò alla guardia e tutoria del Popolo e Comune di Firenze lui e le sue terre; dal quale Comune benignamente fu cresciuto, guardato, e migliorato suo patrimonio. E per questa cagione fedelissimo e grato era al Comune di Firenze in ogni suo bisogno.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 251: Faccendole scaricare tutte in un fondaco.... tenuto per lo Comune.
Esempio: Vell. Cron. 121: L'Imperadore rispuose: Ringraziate il Comune di Firenze, per cui amore il fo.
Esempio: E Vell. Cron. 124: Per essa cagione ci ebbe più ragionamenti tra essi Comuni, i quali non ebbono alcuno effetto, perchè non si assicuravano di noi.
Esempio: Castiglionch. L. Epist. 25: In questa città d'Italia (Firenze) diciamo Comune e Popolo: e quando diciamo Comune, si comprendono tutti li nobili e ignobili; quando si dice Popolo, si comprendono gli plebei e ignobili solamente.
Esempio: Cellin. Vit. 12: Vi avevano fatto dipignere una gran croce rossa, quali era l'arme ed insegna del Comune.
Definiz: § I. E Comune fu nome dagli antichi applicato anche ad altri popoli e città che reggevansi a stato del tutto libero, che dicesi Repubblica; ma trovasi riferito anche ai municipj romani. –
Esempio: Giamb. Oros. 246: Chi crederebbe che nel tempo che l'erario, cioè la camera del Comune era poverissima, i Romani in loro oste non avieno cavalieri, se non o fanciulli, o servi, o debitori?
Esempio: Fr. Bart. Sallust. Proem. 3: Nel secondo [libro] trattò [Sallustio] d'una grande guerra, la quale ebbe il Comune di Roma contra uno Re di Numidia.
Esempio: Sacch. Rim. M. 321: Mentre che crebbe quel Comune altero [Roma], Fu sempre di virtù capo e colonna.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 1, 211: Non ho in tanto ritrovato fin qui monumento alcuno, onde si possa inferire che ne' secoli barbarici le città d'Italia godessero il privilegio, usato ne' tempi di Roma dominante, cioè di far Corpo, Comunità o Comune, e di eleggere magistrati.
Definiz: § II. Comune chiamasi oggi un'Aggregazione di cittadini, compresi dentro una determinata circoscrizione di luogo, e con proprj amministratori eletti da coloro che ne hanno il diritto; e dicesi altresì Il collegio di coloro che l'amministrano. –
Esempio: Davil. Guerr. civ. 6, 72: Dubitando d'esser colti nel mezzo, si ritirarono nella casa del Comune.
Esempio: Legg. Tosc. 6, 13: Siano tenuti e debbino fare, e far fare, nota particolare de' Comuni, Luoghi e Persone, che saranno obbligati all'acconcime e mantenimento di tali strade.
Definiz: § III. E per il Palagio o Casa dove risiede il collegio di coloro che amministrano il Comune. –
Esempio: Vell. Cron. 129: Vegnendo tanto grandi e magnifiche novelle, quanto furono queste, parve a tutti essere risuscitati, faccendo di ciò grande festa e allegrezza, sonando tutte le campane del Comune e di chiese, armeggiando più brigate ec.
Definiz: § IV. Comune si disse anche a Tutti insieme coloro che formavano una corporazione; ed altresì a Coloro che erano a capo di essa. –
Esempio: Brev. Calz. Prat. 20: Debbia mendare il furto al comune dell'Arte.
Definiz: § V. Comune si chiamò nel contado Una particolare imposizione. –
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 82: Fra le altre imposizioni una ne pagano [i contadini], che è quella del Dazio, detta da loro il Comune. Il ritratto di essa per la maggior parte si eroga in vantaggio e in benefizio del pubblico.
Definiz: § VI. Camera dei Comuni, o solamente Comuni, dicesi La seconda camera del Parlamento inglese, composta di deputati eletti dalla Nazione. –
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 70: Molte cose non essere in potestà del Parlamento,... non potere i Lordi porre divieto ad una provvisione di moneta vinta nei Comuni; nè i Comuni erigersi in Corte di giustizia.
Definiz: § VII. Il popolo e il comune, dicesi proverbialmente per Tutti coloro, o La massima parte di coloro, che dimorano in un paese; e riferiscesi sempre a cose dette, udite o sapute. –
Esempio: Fag. Comm. 6, 411: O io facevo le mie scuse segrete per bene! ero sentito dal popolo e dal comune.
Definiz: § VIII. A comune, coi verbi Reggersi a comune, Governarsi a comune e simili, e detto di città o popolo, valeva Secondo i liberi ordini, proprj degli antichi Comuni. –
Esempio: Vill. M. 1, 133: Reggendosi la città di Orbivieto (Orvieto) a comune,... erano i maggiori governatori di quello stato Monaldo di messer Ormanno, e Monaldo di messer Bernardo della casa de' Monaldeschi.
Esempio: Comm. Anon. Dant. 3, 313: La terra (Firenze) si reggeva pure a comune.
Definiz: § IX. A popolo e comune, vale lo stesso che A comune. –
Esempio: Vell. Cron. 121: In Firenze si prese (deliberò), veggendo che per lo Comune di Firenze si facea molto quella città (Pisa) rimanere a popolo e comune, d'aiutargli e consigliarli onestamente in ciò che si potesse.
Definiz: § X. Per comune, parlandosi di guerre, apparecchj militari o simili, valeva Per deliberazione pubblica, o Con l'esercito del Comune. –
Esempio: Vill. G. 171: Preso per lo popolo di Firenze il mal consiglio che l'oste si facesse, richiesono loro amistà d'aiuto; a' quali i Lucchesi vennero, per comune, popolo e cavalieri, e Bolognesi, Pistolesi ec.
Esempio: E Vill. G. 221: I Bolognesi per comune andarono ad oste in Romagna sopra la città di Forlì e quella di Faenza.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 69: In un libretto che si vede delle Famiglie viniziane, si dice, i Zeni, avendo vinta e presa una nave de' Fieschi genovesi (chè gran tempo combatterono queste città fra loro del principato del mare, e seguironne, così privatamente come per comune, varj e fieri accidenti), aversi ritenuta poi l'insegna, che era in quello stendardo, per loro.
Definiz: § XI. Confiscare in comune, o al comune o Pubblicare in comune, o al comune, o Andare in comune, riferito a beni, si usò per Incamerare, Essere appropriati al Comune. –
Esempio: Giamb. Oros. 299: I beni di Gracco fuoro al Comune pubblicati.
Esempio: Comp. Din. Cron. 47: Messer Carlo gli fece richiedere,... e per contumaci e per traditori gli condannò, e arse loro le case, ed i beni pubblicò in comune per l'uficio del paciaro.
Esempio: E Comp. Din. Cron. 48: Gli condannava nell'avere e nella persona, e i beni confiscava in comune.
Esempio: Dav. Tac. 1, 121: Disse che il nome di Pisone si radesse del calendario: la metà de' beni andasse in comune, l'altra si concedesse a Gneo.

371) Dizion. 5° Ed. .
COMUNE.
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pag.296

COMUNE.
Definiz: Sost. femm. Lo stesso che Comune masc., nel senso del § II; ma è voce che più specialmente usasi nel contado.
Definiz: § I. Vale pure Il luogo ove risiedono gli amministratori del Comune; Casa del Comune.
Definiz: § II. Comune si usò, alla maniera francese, anche per designare Il collegio di coloro che amministravano una Comune. –
Esempio: Vill. M. 4, 121: Il Delfino.... rispose.... che molto era contento che la Comune di Parigi avea scoperti i loro traditori, e della Corona.

372) Dizion. 5° Ed. .
COMUNELLA.
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pag.296

COMUNELLA.
Definiz: Sost. femm. Unione, Lega, di più persone per un fine comune, e per lo più per cose di poca importanza, ovvero non in tutto buone. –
Esempio: Car. Stracc. Prol. 146: Voi avete inteso dire di quel Castore e di quel Polluce,... che fecero non so che comunella di nascimento, di vita e di morte (qui scherzevolmente).
Definiz: § I. E trovasi riferito a cose spirituali. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 394: Ho voluto metter tutti a dua voi in questa nostra comunella.
Definiz: § II. Comunella dicesi anche un Accordo o Società fra i contadini di una stessa fattoria, onde vien ripartito con debita proporzione fra tutti loro il danno che alcuno di essi riceve per morte o altra disgrazia di bestiame.

373) Dizion. 5° Ed. .
COMUNELLO.
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pag.296

COMUNELLO.
Definiz: Diminut. di Comune. Comune di piccola estensione; e in passato si disse propriamente Un piccolo Comune, la cui amministrazione dipendeva, per certi effetti, da un Comune maggiore.

374) Dizion. 5° Ed. .
COMUNEMENTE.
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pag.296

COMUNEMENTE.
Definiz: Avverb. In modo generale, Generalmente, Universalmente, riferendosi a quello che i più fanno, dicono, pensano e simili. –
Esempio: Liv. Dec. var. 1, 6: La gente comunemente fu chiamata Veneta.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 240: Tutti comunemente si disperavano della sua salute.
Esempio: Deput. Decam. 79: Il significato che oggi comunemente corre di questa voce.
Esempio: Cecch. Dichiar. Proverb. 32: Si chiama comunemente acqua pettorale.
Esempio: Red. Lett. 3, 76: Diceva essere stato in disputa tra gli autori, cioè se e' nascano [i vermi] dalla sustanza corrotta, come si crede comunemente di quelli ec.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 2: S'aggiugne.... l'ultima [riflessione] sopra l'apparenza di quell'ombra orientale avvertita comunemente da tutti noi.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 124: Di questo, che senno, o giudicio comune, comunemente si chiama, non vi ha cosa al mondo, non so come, la meno comune.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 125: Quello che si dice comunemente, che la vita è una rappresentazione scenica, si verifica soprattutto in questo, che ec.
Definiz: § I. Vale anche D'ordinario, Per il solito, Per lo più. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 14: Vanamente sperando, promettono a sè medesimi lunga vita.... E interviene che comunemente rimangono ingannati.
Esempio: E Passav. Specch. Penit. 19: Fare l'apparecchiamento, il quale comunemente la gente indugia.
Esempio: Poliz. Pros. 67: Giuochiamo comunemente o la scodella o il savore o la carne, cioè che chi perde non ne mangi.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 332: In sì grave affare si prende comunemente da chi fu offeso.... abbaglio.
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 233: Niun monosillabo di due sole lettere si va segnando comunemente con accento.
Definiz: § II. Vale anche In copia, Frequentemente, Da per tutto, come per es.:
Esempio: Esempio del Compilatore È un'erba che nasce comunemente nei campi. Gli aranci, per le campagne della Sicilia, si trovano comunemente. Certi delitti nelle grandi città accadono comunemente.
Definiz: § III E per Insieme, Senza eccezione o distinzione alcuna. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 283: Quella notte tutti comunemente vegghiaro per la città.
Esempio: Buson. Gubb. Avvent. Cicil. 121: La maggior parte di loro S'accordarono a seguire il volere dell'Ammiraglio, offerendosi tutti comunemente al pericolo della morte mettere le loro persone.
Definiz: § IV. Comunemente vale talora A comune o In comune, Fra due o più persone. –
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 190: Questi, poichè fu entrato nella Signoria, ogni altra cosa pensando e ordinando comunemente col suo compagno, egli alla guerra che doveva fare pose tutto il suo animo.
Esempio: Vill. G. 6, 98: Tutte le mende de' cavalli e ogni spesa che occorresse si debbiano pagare comunemente.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 374: E nel tempo medesimo cacciò Alberto Pio di Carpi, il quale lo possedeva con lui (col Duca) comunemente.
Definiz: § V. Vale anche Con l'opera, Con la partecipazione di tutti, A spese comuni e simili. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 79: In quel tempo era un templo di Diana nella città d'Efeso,... e, sì come l'uomo dicea, quello avean fatto comunemente tutte le città d'Asia.
Definiz: § VI. E per Di comune accordo, Insieme. –
Esempio: Guicc. Stor. 2, 171: Protestando il Presidente, che la impresa comune non si doveva finire se non comunemente.
Definiz: § VII. Comunemente trovasi detto anche per In modo generale, in contrapposizione a Particolarmente, In modo speciale. –
Esempio: Dant. Conv. 202: Nella prima parte io commendo questa donna interamente e comunemente, sì nell'anima come nel corpo; nella seconda discendo a laude spezial dell'anima; e nella terza, a laude speziale del corpo.
Esempio: E Dant. Conv. 212: Commendata questa donna comunemente, sì secondo l'anima, come secondo il corpo, io procedo a commendare lei spezialmente secondo l'anima.
Definiz: § VIII. E trovasi anche per Pubblicamente. –
Esempio: Nov. ant. C. 86: Miserolo attraverso d'uno ronzino, e diceano comunemente che 'l voleano impendere.
Definiz: § IX. Comunemente parlando, vale Parlando in generale, e con le dovute eccezioni. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 442: E forse che Iddio li darà qualche penitenza, per essere contro il padre; che è grave errore; nè mai si può avere ragione contro il padre, parlando comunemente.

375) Dizion. 5° Ed. .
COMUNICABILE.
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pag.297

COMUNICABILE.
Definiz: Add. Da comunicarsi, Che può comunicarsi, parteciparsi, Atto ad esser comunicato, partecipato.
Lat. communicabilis. –
Esempio: Med. L. Op. 4, 15: Si prova ogni bene esser tanto migliore, quanto è più comunicabile ed universale.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 47: Quella scienza è più utile, della quale il suo frutto è più comunicabile; e così per contrario è meno utile, ch'è meno comunicabile.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 398: Parendomi che la lettera detta fussi tutta comunicabile,... la mandai a detto Cardinale.
Definiz: § I. Trovasi per Che è in tal condizione, da poterci comunicare; detto di persona. –
Esempio: Magal. Lett. 187: Come ella ha questo pensiero, potrà anche risparmiarsi la fatica e la spesa del viaggio, tornandoci più conto l'averla 150 miglia lontana, e comunicabile per lettere, che vicina a un mezzo miglio, e incomunicabile altrimenti, che con li stivali in piedi, e con la spesa intollerabile d'avere a noleggiare due o tre volte la settimana calessi a vettura o cavalli di posta.
Definiz: § II. Comunicabile trovasi pur detto di persona, per Affabile, Conversevole. –
Esempio: Albanz. Petr. Uom. fam. 159: Cesare per natura era, e di parole e di fatti, comunicabile, e molto mansueto.
Definiz: § III. Riferito a medicamenti, si adoperò per Usabile, Applicabile, e simili. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Sieno composti in forma comunicabile a tutte persone, maschi e femmine.
Definiz: § IV. Trovasi per Facilmente acquistabile. –
Esempio: Baldin. Art. Int. Proem. 1: Quelle [opere di pittura] eziandio a piccola, ma godibile, proporzione riducendo, rendere comunicabili a tutto 'l mondo.

376) Dizion. 5° Ed. .
COMUNICABILISSIMO.
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pag.297

COMUNICABILISSIMO.
Definiz: Superlat. di Comunicabile. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Sono medicamenti facili a prendersi, e comunicabilissimi d'ogni stagione.

377) Dizion. 5° Ed. .
COMUNICABILITÀ.
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pag.297

COMUNICABILITÀ.
Definiz: Sost. femm. Propriamente vale L'esser comunicabile, ma trovasi per Affabilità. –
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 231: Questa sua malinconia, o fissazione quasi continua, non gli toglieva però un certo tratto nobile, ed una certa comunicabilità con ogni sorta di persona.
Esempio: Salvin. Pros. sacr. 90: La mansuetudine, l'umiltà, la lenità, l'affabilità e comunicabilità con tutte sorte di persone.

378) Dizion. 5° Ed. .
COMUNICAMENTO.
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COMUNICAMENTO.
Definiz: Sost. masc. Il comunicare; che oggi più spesso dicesi Comunicazione. –
Esempio: Libr. Pred. 21: Le cose di mezzo sono gli uomini, i quali hanno comunicamento con tutte le creature.
Esempio: Ricc. A. M. Fond. Sap. volg. 79: Se vivessimo coll'anima ignuda, immantinente, per lo vicendevole comunicamento de' pensieri, c'intenderemmo.

379) Dizion. 5° Ed. .
COMUNICANDO.
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COMUNICANDO.
Definiz: Add. usato anche in forza di Sost. Che è per ricevere il Sacramento della Eucaristia; e più spesso dicesi di chi si prepara a ricevere per la prima volta questo Sacramento.