Lessicografia della Crusca in rete

Volume 5 - Dizionario 4° Ed.
140) Dizion. 4° Ed. .
TAVOLONE.
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pag.24

TAVOLONE.
Definiz: Tavola grande.
Esempio: Tac. Dav. stor. 4. 339. Avevano i Batavi rizzato una torre a due solai, la quale accostata alla porta Pretoria, luogo pianissimo, fu co' tavoloni, e travi battuta.

141) Dizion. 4° Ed. .
TAVOLOZZA.
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TAVOLOZZA.
Definiz: Quella sottile assicella, sulla quale tengono i pittori i colori nell'atto del dipignere.
Esempio: Viv. Prop. 89. Col proporgli que' molti, e variati colori posti in confuso sopra una tavolozza.
Esempio: Gal. Sist. 102. Il pittore da i semplici colori diversi separatamente posti sopra la tavolozza va, con l'accozzare un poco di questo, e un poco di quello, e di quell'altro, figurando uomini, piante, fabbriche ec.

142) Dizion. 4° Ed. .
TAVOLUCCIA.
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TAVOLUCCIA.
Definiz: Tavola piccola, Tavoletta. Lat. tabella. G. πινακίδιον.
Esempio: Varch. stor. 9. 259. Gli uomini della quale (compagnía del Tempio) dato che s'è il comandamento dell'anima ad alcuno, che dee esser giustiziato, vanno a confortarlo tutta notte, e il dì l'accompagnano a uso di battuti, colla tavoluccia in mano, sempre confortandolo.
Esempio: E Varch. stor. 10. 330. Gli teneva la tavoluccia dinanzi agli occhi.

143) Dizion. 4° Ed. .
TAURO.
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TAURO.
Definiz: V. L. Toro. Lat. taurus.
Definiz: §. Per Uno de' segni del zodiaco. Lat. taurus. Gr. ἠέριος, ταῦρος, Lucian.
Esempio: Petr. son. 9. Quando 'l pianeta, che distingue l'ore, Ad albergar col tauro si ritorna.
Esempio: Dant. Purg. 25. Ora era, onde 'l salir non volea storpio, Che 'l sole avea lo cerchio di merigge Lasciato al tauro, e la notte allo scorpio.

144) Dizion. 4° Ed. .
TAZZA.
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pag.24

TAZZA.
Definiz: Sorta di vaso di forma piatta col piede di diverse maniere. Lat. patera, cotyla. Gr. κρατήρ, κοτύλη.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 221. tit. A messer Ilario Doria ec. è tolta una tazza d'argento di valuta di trenta fiorini.
Esempio: E Franc. Sacch. nov. appresso: Chiamò un suo famiglio, e fegli dare una tazza, che passava ben tre libbre d'argento.
Esempio: Sen. ben. Varch. 7. 9. Veggovi tazze di porcellana, come se nelle superchie spese si consumasse poco, se e' non beessono l'uno all'altro in tazze preziosissime, e piene di gemme quel vino, che poco dipoi debbono ributtare.
Esempio: Ar. Fur. 29. 22. Gran tazze, e pieni fiaschi ne tracanna.
Esempio: Bern. Orl. 1. 1. 19. E scherza or col bicchiere, or colla tazza.
Definiz: §. I. E per similit. si dicono Tazze Que' gran vasi rotondi di marmo, o di pietra, che servono per ricevere l'acque delle fontane, che salgono in alto.
Definiz: §. A tazza, si dice d'una Maniera di fonder metalli.
Esempio: Benv. Cell. Oref. 82. Questo è un modo facilissimo, e perfettissimo (di fondere) del quale essendo io stato inventore, siami lecito chiamarlo ec. fondere a tazza.

145) Dizion. 4° Ed. .
TAZZETTA
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TAZZETTA.
Definiz: Dim. di Tazza.
Esempio: Borgh. Mon. 158. Nè era nelle lor case, se non se una cotal tazzetta, e come ciotola, e una piccola saliera, che adoperavano ne' privati sacrifizj.

146) Dizion. 4° Ed. .
TAZZETTA.
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pag.24

TAZZETTA.
Definiz: Sorta di fiore di diverse spezie, detto altrimenti Narciso. Lat. narcissus.

147) Dizion. 4° Ed. .
TAZZONE.
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pag.24

TAZZONE.
Definiz: Accrescit. di Tazza.
Esempio: Fir. As. 303. Piglia quel tazzone, e lavalo molto bene.
Esempio: E Firenz. As. d'oro. appresso: Bevvi tutto in uno sorso quel grandissimo tazzone di vino.
Esempio: Buon. Fier. 1. 3. 6. Che quel nobil tazzon di quel razzese M'andò più giù pel sen, che per la gola.
Esempio: E Buon. Fier. 3. 1. 13. Questo gran tazzon di vino Io propino A te, Dio, fabro degli anni.

148) Dizion. 4° Ed. .
TE.
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TE.
Definiz: Coll'E chiusa. Voce di tutti i casi obbliqui del pronome primitivo Tu, distinta da' segni de' casi, o dalle preposizioni espresse, o sottintese. Lat. tui, tibi, te.
Esempio: Bocc. nov. 18. 24. Niuna cosa è, che per contentamento di te far potessi ec. che io, come per me medesima, non la facessi.
Esempio: E Bocc. nov. 28. 22. Tu non gli puoi nè vedere, nè udire, se non come essi te.
Esempio: Lab. 9. Mentre tu estimi altrui in te crudelmente adoperare, tu solo se' colui, che verso te incrudelisci.
Esempio: E Lab. 293. Ahi cattivello a te, come t'eran quivi colle parole graffiati gli usatti!
Esempio: Petr. canz. 29. 5. Sgombra da te queste dannose some.
Esempio: E Petr. canz. 40. 8. Non fa per te di star fra gente allegra, Vedova sconsolata in veste negra.
Esempio: Dant. Inf. 16. Felice te, che sì parli a tua posta.
Definiz: §. I. Te, quando seguita il pronome senz'altro segno, è sempre nel terzo caso.
Esempio: Bocc. nov. 42. 17. Io medesima tel son venuta a significare.
Definiz: §. II. Te, si prepone alle particelle LO, LI, GLI, LA, LE, NE. Che quando si volesse posporre non più si direbbe TE, ma TI.
v. TI.
Esempio: Bocc. nov. 23. 15. Figliuola, se tu di queste cose ti crucci, io non me ne maraviglio, nè te ne so ripigliare.
Esempio: E Bocc. nov. 43. 12. Vogliamtelo aver detto, acciocchè tu poi, se questo avvenisse, non ti possi di noi rammaricare.
Esempio: E Bocc. nov. 69. 7. Lusca, io non posso credere, che queste parole vengano dalla mia donna, e perciò guarda quello, che tu parli, e se pure da lei venissero, non credo, che con l'animo dir te le faccia.
Esempio: E Bocc. num. 21. E' mi pare, che egli stea in maniera, che senza alcun maestro io medesima tel trarrò ottimamente.
Esempio: E Bocc. nov. 85. 12. O disse Bruno, tu te la griferai.
Esempio: Filoc. 2. Il Re mosso a pietà di lei, che l'amava come figliuola, disse: non piagnere, che non te gli darò.
Definiz: §. III. Te, quando è posto avanti alla particella NE, o affissa, o non affissa al verbo, è lo stesso, che il TI, che accompagna il verbo, e fallo neutr. pass. e talora semplicemente ha forza di particella riempitiva.
Esempio: Bocc. nov. 58. 4. Cesca, che vuol dire questo, che, essendo oggi festa, tu te ne se' così tosto tornata in casa?

149) Dizion. 4° Ed. .
TE.
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pag.25

TE.
Definiz: Pronunziata coll'E larga, è la seconda persona del singulare dell'imperativo del verbo Tenere, e vale Tieni. Lat. accipe. Gr. τῆ.
Esempio: Bocc. nov. 62. 13. Te questo lume, buono uomo, e guata, se egli è netto a tuo modo.
Esempio: E Bocc. nov. 100. 15. Te, fa' compiutamente quello, che il tuo, e mio signore t'ha imposto.
Definiz: §. I. Te, si congiunge talora colla NE, raddoppiandosi la N, ed allora NE serve in vece del secondo caso.
Esempio: Bocc. nov. 76. 14. Forse che alcuna altra cosa gliele fece sputare; tenne un'altra (cioè: togline)
Definiz: §. II. Te te, così raddoppiato, Modo di allettare i cani.
Esempio: Circ. Gell. 8. 183. Ma che vuol da me questo cane che egli mi fa tante carezze? te te. Oh quanto è amico, e fedele all'uomo quest'animale!
Definiz: §. III. Te te, è anche Sorta di giuoco fanciullesco.
Esempio: Malm. 6. 35. Altri giuoca a te te con paglie, e spilli (v. le note)

150) Dizion. 4° Ed. .
TE.
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pag.25

TE.
Definiz: Arboscello, che nasce nel Giappone, nella China, e nel Siam, donde a noi vengono le foglie accartocciate per uso di bere il loro Decotto, che parimente si appella Te. Lat. *the.
Esempio: Red. annot. Ditir. 40. Il te è una bevanda usitatissima tra le persone nobili nella China, e nel Giappone, e quasi in tutte le parti dell'Indie Orientali, e si compone col tenere infusa nell'acqua bollente una certa erba chiamata Te, ovvero Cià.

151) Dizion. 4° Ed. .
TEATRALE.
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pag.25

TEATRALE.
Definiz: Add. Di teatro, Da teatro. Lat. theatralis, theatricus. Gr. θεατρικός.
Esempio: Salvin. pros. Tosc. 1. 155. E chi direbbe, che la canora Melpomene guernita d'una teatrale tragica rimbombante voce, col pianto stesso dilettando, movesse, e ammaestrasse?

152) Dizion. 4° Ed. .
TEATRICO.
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pag.25

TEATRICO.
Definiz: V. A. Add. Teatrale. . Lat. theatralis, theatricus. Gr. θεατρικός.
Esempio: S. Ag. C. D. Non vo' dire, che quelle cose mistiche poetiche sien più brutte, che queste teatriche.
Esempio: E S. Ag. C. D. altrove: Quella teatrica, e favolosa teología discende da questa civile, e rispondele nelli versi de' poeti, come rimbalzasse nello specchio.

153) Dizion. 4° Ed. .
TEATRO.
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pag.25

TEATRO.
Definiz: Edificio, dove si rappresentano gli spettacoli. Lat. theatrum. Gr. θέατρον.
Esempio: Bocc. g. 6. f. 9. Le piagge delle quali montagnette così digradando giù verso 'l piano discendevano, come ne' teatri veggiamo dalla lor sommità i gradi infino all'infimo venire successivamente ordinati, sempre ristrignendo il cerchio loro.
Esempio: Petr. son. 10. Quì non palazzi, non teatro, o loggia.

154) Dizion. 4° Ed. .
TECCA.
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pag.25

TECCA.
Definiz: Piccolissima macchia, Un minimo che di cattivo. Lat. labecula, menda. Gr. κηλίδιον.
Esempio: Sen. Pist. Della qual cosa e' non hae nè vizio, nè tecca.
Esempio: Tes. Br. 3. 7. Tu la metterai in un vasello di rame bene netto, e s'ella genera alcuna mala tecca infra tre dì, quell'acqua non è buona.
Esempio: E Tes. Br. 8. 34. Io non perdono volentieri altrui lo misfatto, di che io non sento nulla tecca in me.
Esempio: Varch. Ercol. 98. Quando i maestri voglion significare, che i fanciulli non se le sono sapute, e non ne hanno detto straccio, usano queste voci: boccata, boccicata, boccicone, cica, calía, gamba, tecca ec.

155) Dizion. 4° Ed. .
TECCHIRE.
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pag.25

TECCHIRE.
Definiz: Attecchire. Lat. provenire. Gr. προκόπτειν.

156) Dizion. 4° Ed. .
TECCHITO.
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TECCHITO.
Definiz: Add. da Tecchire.
Esempio: Pataff. 2. Ed è nuovo arzigogo, e mal tecchito (cioè: che ha fatto mala pruova)

157) Dizion. 4° Ed. .
TECCOLA.
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pag.25

TECCOLA.
Definiz: Dim. di Tecca. Lat. labecula. Gr. κηλίδιον.

158) Dizion. 4° Ed. .
TECCOLINA.
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TECCOLINA.
Definiz: Dim. di Teccola. Lat. labecula. Gr. κηλίδιον.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Si confessi in maniera, che non rimanga una menoma teccolina di peccato da dire.

159) Dizion. 4° Ed. .
TECO.
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TECO.
Definiz: Con te, Con esso te; e si accompagna alcuna volta colle voci STESSO, e MEDESIMO, e talora anche vi si replica la preposizione CON in amendue i generi. Lat. tecum. Gr. μετὰ σοῦ.
Esempio: Bocc. nov. 80. 26. Spero d'avere ancora assai di buon tempo con teco.
Esempio: E Bocc. nov. 83. 6. Egli ti dirà incontanente, che tu avrai a fare, e noi ne verrem teco.
Esempio: E Amor. vis. 21. Insieme me ne venni teco istesso, E sai, che 'l picciolino mio fratello Uccisi.
Esempio: Fiamm. 1. 56. Certo voler nol dei, nè credo, che 'l vogli, se savia teco medesima ti consigli.
Esempio: Petr. son. 206. E con duro pensier teco vaneggio.
Esempio: Dant. Inf. 10. Mio figlio, ov'è, e perchè non è teco?
Esempio: Rim. ant. F. R. Con teco a guerreggiar si muove Amore.
Esempio: Ciriff. Calv. 1. 3. Or vo' venir con teco, acciocch'io intenda.