Lessicografia della Crusca in rete

Volume 7 - Dizionario 5° Ed.
60) Dizion. 5° Ed. .
GAZZOFILACIO. –
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pag.86

GAZZOFILACIO. –
V. Gazofilacio.
61) Dizion. 5° Ed. .
GAZZUOLA.
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pag.86

GAZZUOLA.
Definiz: Diminut. di Gazza. Piccola gazza. –
Esempio: Aret. Capit. 6: Almen quando cinguetta una gazzuola, Se le dà della zuppa e s'accarezza, Ond'ella in giù e in su salticchia e vola.

62) Dizion. 5° Ed. .
GEENNA.
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pag.86

GEENNA.
Definiz: Sost. femm. Nome di una valle presso Gerusalemme, nella quale si adorava Baal, cui gli Ebrei sacrificavano i figliuoli facendoli passare pel fuoco.
Dal lat. gehenna, e questo dal grec. γέεννα; voce tolta dalla denominazione ebraica ghe Hinnòm, Valle d'Hinnom. –
Esempio: Baldell. F. Polid. Virg. 506: Geenna era un luogo nella valle del figliuolo di Ennone nella sorte della tribù di Beniamino, dove i figliuoli di Israelle, avendo dirizzati gli altari, faceano i loro sagrifizj, ed offerivano in voto ed in sacrifizio i figliuoli co 'l fuoco quivi bruciati a Moloch demonio.
Esempio: Segner. Mann. genn. 22, 2: Geenna.... fu una valle nella Giudea, cupa e chiusa, dove un tempo si accesero spessi fuochi per sacrificare all'idolo Baal.
Esempio: Mart. T. N. Not. 1, 56: Geenna, ovver Gehennon, cioè valle di Ennon, era un luogo vicino a Gerusalemme, alle falde del monte Moria, dove una volta gli Ebrei avevano offerti e consumati col fuoco i loro figliuoli in onore dell'idolo di Baal.
Definiz: § I. In locuz. figur. –
Esempio: Varch. Son. Spirit. 12: Le piume, onde si vola al ciel, mi spenna, E mi ritorce dalla dritta via, Per far del tutto sua l'anima mia, Quell'idol falso ch'abitò Geenna.
Definiz: § II. Quindi figuratam., secondo proprietà Scritturale, vale Inferno, e anche Il fuoco dell'Inferno. E poeticam. trovasi anche nel plur. –
Esempio: S. Greg. Omel. 1, 104: Ciascun perverso, il quale non si cura di fare qui il frutto della buona operazione, trova subito apparecchiato l'incendio e la fiamma della geenna.
Esempio: E S. Greg. Omel. 3, 310: Incese e divampò le loro città: perocchè non solamente l'anime loro, ma eziandio la carne, nella quale abitarono, è tormentata nella fiamma della geenna.
Esempio: Car. Trad. gr. 142: Nel medesimo modo che l'acqua del battesimo ne smorza il fuoco di geenna, l'elemosine e le operazioni giuste spengono la fiamma de' peccati.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 3, 171: Temeva [S. Anselmo] tanto ogni colpa benchè leggiera, che spesso affermava con molta sincerità che, s'egli avesse innanzi gli occhi dall'un canto l'orrore del peccato, dall'altro il dolore dell'inferno, con essere forzato ad immergersi o in questo o in quello, senza dubbio avrebbe eletto piuttosto le pene tartaree, che la divina offesa; e che anzi accetterebbe la geenna, puro ed innocente, che la stanza celeste, imbrattato di colpe.
Esempio: Forteguerr. Cap. 203: So che pur troppo a tanti e tanti avvenne, Per cui si loda l'eterna giustizia Nelle profonde orribili geenne.
Esempio: Giacomell. S. Grisost. Sacerd. 155: A quelli che semplicemente s'adirano, la geenna e il fuoco della geenna vien minacciato.
Esempio: Martin. T. N. 1, 56: E chi gli avrà detto stolto, sarà reo del fuoco della geenna.
Esempio: E Martin. T. N. Not. 1, 56: Geenna.... Quindi si usò questa voce per ispiegare il supplizio del fuoco, e anche l'inferno.

63) Dizion. 5° Ed. .
GELAMENTO.
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pag.87

GELAMENTO.
Definiz: Sost. masc. Il gelare, Il divenire gelato, ghiacciato. –
Esempio: Benciv. Aldobr. P. 206: Quando in alcuno di loro (dei testicoli) alcuna soperchianza fosse raccolta, sì 'l potrete conoscere per gl'infrascritti segni, cioè doglia e doglie in alcuno di loro, gelamento o enfiamento particularmente.

64) Dizion. 5° Ed. .
GELARE.
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pag.87

GELARE.
Definiz: Neutr. e in forma di Neutr. pass. Gelarsi Assodarsi, Rappigliarsi, in gelo, Divenir ghiacciato, Congelarsi.
Dal lat. gelare. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 2, 63: Alcuni [vapori] sono, che sono sì materiali, che non possono passare la seconda regione dell'aere, o quivi si gelano, e caggiono alcuni giuso.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg.: La brinata gela in terra; ma la neve cade gelata dal cielo.
Esempio: Tens. Fortif. 1, 16: Circa al dire, che di verno, per gelarsi il fosso, sia facile di essere sorpresa [la fortezza] con iscalata, rispondo, che a ciò si può rimediare, ec.
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 95: Non gelano que' licori se non dopo esserne già usciti gli spiriti.
Definiz: § I. Per similit., Divenir freddo come gelo, Raffreddarsi grandemente. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 487: Di terra pessimi sono [gli alveari], imperocchè di verno gelano, e di state scaldano.
Esempio: Pallad. Agric. 18: Quanto al sito [del campo] è da eleggere, se sia nelle provincie fredde, che sia alla radice d'alcun grande monte, aperto verso il levante, ovvero verso 'l meriggio, sicchè non sia dall'altre due parti schiuso, e geli per la freddura.
Definiz: § II. E detto del corpo animale, di membra, vale Perdere il calor naturale, e anche l'attività, e qualche volta la sensibilità, per intenso freddo; Agghiacciarsi. –
Esempio: Giamb. Oros. 164: E quivi essendo sudato, ed entrato a bagnare in Cidno, fiume freddissimo, egli gelò, e rattraendosegli e' nervi, fue presso che morto.
Esempio: Pallad. Agric. 20 var.: A piei scalzi li servigiali vi possono andare senza gelare i piedi.
Definiz: § III. In locuz. figur. e figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 265: Ch'un foco di pietà fessi sentire Al duro cor, ch'a mezza state gela.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 61: Chi non gela e non suda, e non s'estolle Dalle vie del piacer, là non perviene.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 46: Ma come innanzi agli occhi abbia 'l Gorgone (E fu cotanto audace), or gela e impetra.
Esempio: Mont. Poes. 1, 59: Gelo d'orrore. A. L'orror tuo sospendi.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 19: Nel veder quell'incendio de' miei scritti Gelai dalla tristezza e dall'orrore.
Definiz: § IV. Pure figuratam., detto del sangue, vale Perdere quasi la circolazione. –
Esempio: Bemb. Rim. 15: Gridai ben io: male voci fe' scarse Il sangue, che gelò per la paura; In tanto il cor mi fu legato e tolto.
Esempio: Segner. Pred. 433: Ogni piccolissima iniquità ci comparirà con un volto sì spaventoso, che ci farà nelle vene gelare il sangue.
Definiz: § V. Gelare, trovasi anche per Accagliarsi, detto del latte. –
Esempio: Molz. Ninf. tib. 68: E in ogni parte, dove il latte geli, Non fia che il tuo bel nome altri mai celi.
Definiz: § VI. E per Patire grave danno, Andare a male, per gelo, detto di piante, alberi, e simili. –
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 106: Se sieno piantati in paesi e terreno che si sogliano agghiacciare, pongansi a ridosso gli arbori grandi verso quel vento che gli suol far gelare, perchè i piccoli abbiano schermo da tramontana.
Definiz: § VII. Gelare, usato impersonalmente, vale anche Prodursi il gelo o il ghiaccio per cagione di freddo grande; Divenire i liquidi gelati. –
Esempio: Soder. Coltiv. 45: Quando gela di dicembre, e ancora passa di gennaio, non è mai bene nè poco nè punto trassinar le viti, che son diaccide, e si rovinano.
Definiz: § VIII. Att. Agghiacciare, Freddare, Rendere ghiacciato, Congelare. –
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 86: Dunque sarà in ciò più efficace e più brieve l'operar suo men gagliardo, e più lungo, gelandola (l'acqua) a particelle divise e vicine, ec.
Definiz: § IX. E assolutam., parlandosi di caffettieri, acquacedrataj, e simili, usasi per Far gelati, sorbetti, e smessa si adopra con gli avverbj Bene o Male.

65) Dizion. 5° Ed. .
GELATA.
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pag.87

GELATA.
Definiz: Sost. femm. Acqua agghiacciata, Ghiaccio: e altresì Agghiacciamento, Congelamento; anche in locuz. figur. Ma è voce oggi non molto comune. –
Esempio: Rim. Ant. F. Mazz. Ricc. 1, 320: Da poi che per la mia desideranza Amor di voi mi diede piacimento, La mia favilla in gran foco è tornata, E la picciola neve in gran gelata.
Esempio: Dant. Inf. 33: Noi passamm'oltre, la' ve la gelata Ruvidamente un'altra gente fascia.
Esempio: Plut. Vit. 177: E sopravvenendo il freddo, fecesi gelata.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 837: Dove la gelata; cioè l'acqua agghiacciata;... fascia, cioè intornia.
Esempio: Bern. Orl. 35, 16: Le chiome intorno se gli odon sonare, Che rapprese l'aveva la gelata.
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 131: Si sono osservati giorni e notti fredde a tanti gradi misurati nell'asta del termoscopio, e la gelata è seguita notabile.
Esempio: Galian. B. Vitr. 267: Le gelate in oltre e le brine non gli fanno durare (i pavimenti) lungo tempo sani.

66) Dizion. 5° Ed. .
GELATAMENTE.
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pag.87

GELATAMENTE.
Definiz: Avverb. Con gelo, Freddamente.
Definiz: § Figuratam., per Lentamente, Pigramente. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 143 t.: Elli fa tutte queste cose gelatamente e codardamente.

67) Dizion. 5° Ed. .
GELATINA.
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pag.87

GELATINA.
Definiz: Sost. femm. Brodo rappreso, nel quale siano stati cotti pollo, e per lo più cappone, muscolo e zampetti di vitello, e che sia stato chiarito, segnatamente per uso di guarnire vivande fredde, come pollo o cappone ripieno, fagiani, e simili, ovvero per servirsene come di dolce, in fine di mensa, ponendovi zucchero invece di sale, e aggraziandolo e colorandolo con qualche liquore. Un tempo facevasi con zampe, capo, cotenne, di porco, o altra carne viscosa, e vi s'infondeva aceto, vino, e alcuna sostanza aromatica. Dicesi pure Gelatina a Quella materia animale e coagulata che si cava dalle ossa, dalle corna di cervio, tendini e pelli, e altresì da pesci, fatti bollire per alcun tempo. Chiamasi cosi, perchè si condensa, per gelo, ossia per raffreddamento. –
Esempio: Benciv. Mes. 118: Sieno i cibi loro cose che aspengono il fervore del sangue, come sono gelatine, e cose acetose.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 229: Anche si mettono nella gelatina, acciocchè rendano quella di buono odore.
Esempio: Petr. Rim. G. 366: Qui il mar, qui l'acque dolci, Le gelatine, i solci.
Esempio: Bocc. Laber. 64: Le gelatine, la carne salata, e ogni altra cosa acetosa o agra, perchè si dice che rasciugano, erano sue nimiche mortali.
Esempio: Burch. Son. 1, 8: Però nessun ci mangi gelatina, Se non che gli verrà la parlasia.
Esempio: Grazz. Rim. 2, 49: Se colui che cantò la gelatina Fusse ancor vivo, ben sarebbe degno Soggetto a lui lodar la rovescina.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 27: Perch'io non ho qui roba da gabella, Se non un po' d'allor, ch'a Proserpina Porto, perch'ella fa la gelatina.
Esempio: Red. Lett. 2, 362: Si potrebbe.... far fare qualche gelatina di corno di cervo.
Esempio: Not. Malm. 2, 464: Gelatina. Brodo, fatto colla carne di porco, e rappreso: e si fa anche di brodo di pesce.
Esempio: Vallisn. Op. 2, 384: Quistioni che fa il detto acuto Signore, mentre cerca infino e attentamente disamina se la gelatina delle corna del cervo sia un nutrimento da grasso o da magro.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 71: Le medicine Son.... Ovina a bere, cibrei, gelatine.
Definiz: § I. Per estensione, Sostanza simile a gelatina, che si cava da certi vegetali fatti bollire, e altresì Sostanza gelatinosa. –
Esempio: Red. Lett. 1, 251: Esce dalla china una gelatina così piena, che è abile ad intasare i canali.
Definiz: § II. Per ischerno o scherzo, è presa talvolta per Acqua gelata, o congelata, Ghiaccio; per lo più nella locuzione In gelatina. Ed è usata anche in senso figurato. –
Esempio: Dant. Inf. 32: Tutta la Caina Potrai cercare, e non troverai ombra Degna più d'esser fitta in gelatina.
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 104: Tutta la notte vi si borbottava, Ognun volea pur Gano in gelatina.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 55: Tal freddo fu, che tutti quei quartieri Se n'andavano in diaccio e in gelatina.
Esempio: Bellin. Bucch. 77: Il verno è padre della gelatina.
Esempio: Not. Malm. 1, 198: Qui per gelatina intende che l'acqua s'andava congelando sopra il terreno; e fa gelatina sinonimo di diaccio, come fa Dante, Inf. Canto XXXII.
Esempio: Fag. Rim. 3, 225: O questa si saria la mia rovina, Che si vedesse per galanteria Un povero Fagiuolo in gelatina.
Definiz: § III. Figuratam., Andare, e simili, in gelatina, detto del mondo, vale Andare in rovina, a soqquadro. –
Esempio: Cecch. Dot. 4, 1: Qui Bisogna lassar ir (come si dice) Il mondo in gelatina.
Definiz: § IV. Fare di chicchessia gelatina, vale figuratam. Disfarlo, Fracassarlo, Ucciderlo facendolo a pezzi. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 7, 56: Queste parole avean sì sbigottiti I Saracin, ch'assai del popol fugge, E buon per que' che son prima fuggiti, Tanto i nostri Baron già ciascun rugge, E ne facean gelatine e mortiti.
Definiz: § V. Rappigliarsi, e simili, in gelatina, detto di certi umori, vale per similit. Coagularsi come la gelatina. –
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 72: Quell'umor gialliccio in che nuota [il sangue] dentro il bicchiere,... appressarlo al fuoco, e vederlo rapprendersi in gelatina, ec.
Esempio: E 159: Or questi umori (il siero del sangue, la linfa ec.) se si appressano al fuoco, leggiere quanto sol basti a farne svaporare l'umido acquoso, si rappigliano in gelatina, e ne rimane il vischioso e 'l tegnente.

68) Dizion. 5° Ed. .
GELATINOSO.
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pag.88

GELATINOSO.
Definiz: Add. Rappreso in gelatina, Che si rappiglia come la gelatina, Simile a gelatina. –
Esempio: Red. Lett. 1, 187: Non abbia paura del brodo; lo beva a bigonce, purché non sia un brodo grosso, e tutto pieno di sustanza gelatinosa.
Esempio: Vallisn. Op. 1, 102: Il sugo osseo è, per così dire, gelatinoso e dolce.
Esempio: E Vallisn. Op. 2, 212: Li di cui globetti rossi (del sangue), rimescolati con la parte fluida e sierosa, escono per la bocca del medesimo, restando dentro la parte gelatinosa e fibrosa, che ec.
Esempio: Cocch. R. Lez. anat. 105: L'età riempie questi minimi spazj, per cui tutta la non mai intima tessitura è più rara e più soffice,... la cute più gelatinosa, ec.
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 155: Tutte le gomme orientali, i fetidi ed i volatili, per corto tratto di tempo violentano la perspirazione,... e per mezzo del calor loro attuale squagliano peravventura il siero gelatinoso nei capillari.

69) Dizion. 5° Ed. .
GELATISSIMO.
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pag.88

GELATISSIMO.
Definiz: Superlat. di Gelato. –
Esempio: Collaz. SS. PP. R. 110: Chi volesse spegnere la gran calura della febbre dentro col bere dell'acqua gelatissima, certa cosa è che più tosto n'accenderà quel fuoco, che non ammorterà.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 24: Nell'estate [la luna è] caldissima nella sua congiunzione, e di verno gelatissima.
Esempio: Lett. Pros. Fior. IV, 1, 6: I Franzesi si sono molto raffreddi or che siam di state, e questo verno in Fiandra, paesi gelatissimi, eran sì caldi.
Esempio: Bracciol. Schern. 2, 61: E quegli in prima ai lucidi ruscelli Corron per gelatissima bevanda.

70) Dizion. 5° Ed. .
GELATO.
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pag.88

GELATO.
Definiz: Partic. pass. di Gelare.
Definiz: § I. In forma d'Add. Rappreso in gelo o in ghiaccio, Congelato. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 44: Addiviene elli che l'umidore, anzi che sia ingrossato, diviene in quello aere freddo e gelato, e ciò è la neve, che non cade mai in alto mare.
Esempio: Dant. Inf. 32: Onde mi vien ribrezzo, E verrà sempre, de' gelati guazzi.
Esempio: E Dant. Parad. 27: Sì come di vapor gelati fiocca In giuso l'aer nostro.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 3, 226: Ciò che la vessica manda fuori, si volge in pietre; e, toccata l'aria, diventa gelato.
Esempio: Petr. Canz. 2, 245: Una parte del mondo è che si giace Mai sempre in ghiaccio ed in gelate nevi.
Esempio: Segner. Guerr. Fiandr. volg. 354: Spezzata la Schelda, gelata prima in gran parte, ammassavansi smisurati mucchj di ghiaccio.
Esempio: Salvin. Georg. 1, 88: Nella nuova stagione, allora quando Da i bianchi monti umor gelato struggesi,... cominci allora ec.
Definiz: § II. Per similit., Condensato, Coagulato. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 2, 194: Fattole poi fare intorno un ornamento di mezzo rilievo intagliato da Simone Cini fiorentino, in alcuni luoghi con gesso a colla un poco sodo, ovvero gelato, le fece un altro ornamento, che riuscì molto bello.
Definiz: § III. E per Che è molto freddo, Che è ghiacciato; In cui fa molto freddo; Che apporta gran freddo; e simili. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 111: Io radomandava lo freddo e l'ombre, e l'aura, la quale esce delle gelate valli.
Esempio: Petr. Rim. 1, 80: Anzi piango al sereno, ed alla pioggia, Ed a' gelati ed a' soavi venti.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 137: Candida sei più ch'al gelato verno L'Etna e 'l Pacchin.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 208: Non avria 'l mondo sì gelata parte Che non ardesse com'acceso strale.
Esempio: Varch. Boez. 25: E Venere che là verso la sera Nelle brune contrade d'occidente Chiara e gelata sopra Ibero appare, Muta l'usato corso.
Esempio: Soder. Agric. 64: Laonde veggiamo nel verno i luoghi più esposti ai venti, e battuti da loro, essere, in un medesimo dì e spazio, degli altri più freddi e gelati.
Esempio: Segner. Op. 4, 524: Siccome il ferro, gelato di sua natura, rugginoso, rigido e greve.
Esempio: Targ. Viagg. 6, 73: Alle Bocchette mi abbandonò il nuvolo, e principiai a sentire un libeccio sferratoio e gelato.
Definiz: § IV. E figuratam. –
Esempio: Lanc. Comp. Eneid. 755: Videlo Turno co' suoi, e per l'ossa corse la gelata paura.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 110: E' capelli s'arricciarono per la gelata paura.
Esempio: Petr. Rim. 1, 26: E dintorno al mio cor pensier gelati Fatto avean quasi adamantino smalto.
Esempio: Parin. Poes. 166: Al potente Palpita oppresso il cor Sotto la man sovente Del gelato timor.
Definiz: § V. Vale altresì Molto fresco, sia per natura, sia per arte. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 3, 15: Fa' che, quando ella adormentata si riposerà nella gelata spilonca, tu leghi lei non sapiente con lacci e con fermi legami.
Esempio: Morell. Cron. 221: Con belli abituri,... copiosi di pozzi di finissime e gelate acque.
Esempio: Car. Eneid. 8, 926: È di Cere vicino, appo il gelato Suo fiume, un sacro bosco antico e grande D'ombrosi abeti.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 389: Con minor suo danno si consegna la bevanda gelata al febbricitante,... che la ricchezza al malvagio.
Definiz: § VI. Detto di persona, vale Freddo per morte. –
Esempio: Dant. Purg. 5: Lo corpo mio gelato in su la foce Trovò l'Archian rubesto, e quel sospinse Nell'Arno.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 115: Lo corpo mio, dice Bonconte a Dante, gelato, perch'era morto.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 33: Guardano; è preso, alzato, rialzato; Quei fermo: Maso, sei morto? È gelato.
Definiz: § VII. Pure detto di persona, sudore del corpo, e simili, vale Divenuto freddo per malattia od altra grave cagione fisica; e altresì per paura, spavento. –
Esempio: Dant. Purg. 8: Mi volsi intorno, e stretto m'accostai Tutto gelato alle fidate spalle.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 177: E stretto m'accostai Tutto gelato, per la paura del serpente, che avea udito nominare a Sordello.
Esempio: Car. Eneid. 3, 303: Attonito e cosperso Di gelato sudore, in un momento Salto dal letto.
Esempio: E Car. Eneid. 3, 509: Poichè [Andromache] venir mi vide,... un mostro Veder le parve, e forsennata e stupida Fermossi in prima: indi gelata e smorta Disvenne e cadde.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 59: E cadde tramortita, e si diffuse Di gelato sudore, e i lumi chiuse.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 12: E gelati gli vengono i sudori.
Esempio: Giust. Vers. 44: Com'uom che per mefitico miasma Anela e gronda d'un sudor gelato, O come un gobbo che patisce d'asma, Becero si sentì mozzare il fiato.
Definiz: § VIII. E detto di atto, contegno, dimostrazione verso una persona, e simili, vale Privo di cordialità, di affetto, e simili. –
Esempio: Giust. Vers. 117: E poi quell'abito Roso e scucito, Quel tu alla Quacchera Di primo acchito, Virtù di vergine Labbro in quegli anni, Che poi stuprandosi Co' disinganni, Mentisce armato D'un lei gelato!
Definiz: § IX. Acque gelate, diconsi Certe acque aggraziate con sugo di qualche frutto, come limone, arancio, ribes, o con qualche siroppo, e rese molto fresche con ghiaccio, a uso di rinfresco nella estate.
Definiz: § X. Pezzo gelato, dicesi Un sorbetto molto più duro dell'ordinario, e al quale si dà una figura qualsiasi mediante forma.

71) Dizion. 5° Ed. .
GELATO.
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pag.89

GELATO .
Definiz: Sost. masc. Latte, Crema, Sugo di qualche frutto, e simili, congelato ad arte, e che si prende per uso di rinfresco; Sorbetto.

72) Dizion. 5° Ed. .
GELICIDIO.
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pag.89

GELICIDIO.
Definiz: Sost. masc. Gelo, e più comunemente Temperatura di gelo, Stagione gelata; ma è voce propria del nobile linguaggio.
Dal lat. gelicidium. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 72: Per la qual cosa nelle favole de' poeti si narra, che la terra gridò a Giove, lamentandosi dello 'ncendio di Fetonte, e non del gelicidio di Saturno.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 457: Non deono [le pecore] uscire alla pastura, se non quando sarà risoluto il gelicidio.
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 186: Contro al gelicidio resiste lo sterco che sia ben caldo.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 30: Si tengono in piedi, e non si rendono a venti, a scosse, a cambiarsi di cielo, a gelicidj, a verni!
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 283: Le serve (alla Giustizia divina) la terra co' tremuoti, il mare con le tempeste, l'aria con le saette, con le gragnuole, co' gelicidj, co' venti e con le pestilenze da' venti portate a volo.
Esempio: Magal. Lett. scient. 5: Ogni cosa agghiadata dal gelicidio s'intirizzisce, ed in alcun modo a natura di vetro si volge.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 2, 262: Il gelicidio per l'ordinario soleva mettersi verso il Natale.
Esempio: E Bott. Stor. Amer$ 266: La notte era propizia, il vento favorevole, perchè non portasse al nemico quel poco di strepito, che non si poteva schivare. Le strade facili pel gelicidio.

73) Dizion. 5° Ed. .
GELIDETTO.
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pag.89

GELIDETTO.
Definiz: Diminut. di Gelido. Alquanto gelido, freddo. –
Esempio: Menz. Poes. 2, 75: E come conca, che si nutre e pasce Della più dolce amabile rugiada, Che sul mattino, allor che 'l sol rinasce, Dall'aer puro gelidetta cada, Tal ec.
Esempio: E Menz. Poes$ 113: Lodatel voi, candide nevi alpine, Che 'l di mezzo lasciando aereo sito, Pria foste nubi gelidette e salde, Poi scisse a forza in sì minute falde.
Esempio: Magal. Sidr. trad. 41: Per l'istessa Via fa ritorno a i gelidetti agosti Delle baltiche rive.

74) Dizion. 5° Ed. .
GELIDEZZA.
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pag.89

GELIDEZZA.
Definiz: Sost. femm. Astratt. di Gelido. L'esser gelido, Stato o Condizione di cosa gelida, o molto fresca. –
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 67: Bastivi a sapere che ne' vini ci dette a gustare il nettare, e ne' poponi l'ambrosia; e ci rinfrescò per modo con la gelidezza d'essi, e con la opacità d'una sua cantina, che per quest'anno siamo ciurmati contra il sollione.

75) Dizion. 5° Ed. .
GELIDISSIMO.
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pag.89

GELIDISSIMO.
Definiz: Superlat. di Gelido.
Lat. gelidissimus. –
Esempio: Car. Lett. Farn. 1, 154: Le prometto buoni vini e acque gelidissime: ma siamo molto mal forniti di melloni, de' quali dovete aver copia.
Esempio: Pallav. Tratt. div. 17: Gli Spartani.... immergevano i bambini nell'acque gelidissime dell'Eurota.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 229: Le mucche poi vogliono i luoghi abbondanti di limpide gelidissime acque.

76) Dizion. 5° Ed. .
GELIDO.
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pag.89

GELIDO.
Definiz: Add. Gelato, Ghiacciato; ed è voce propria di nobile scrittura.
Dal lat. gelidus. –
Esempio: Bocc. Lett. 302: Al quale vincitore d'Asia, stante la gelida neve, parve agevole discendere nella reale sedia.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 34: Ei ne vien sovra l'instabil suolo Di queste acque non gelide e non dure.
Definiz: § I. Detto di luogo, monte, e simili, vale Che è coperto di gelo, Dove fa molto freddo. –
Esempio: Tass. Rim. 4, 1, 75: Quinci l'Ava passò le gelide alpe.
Definiz: § II. Prendesi anche per Molto fresco, Freddo. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 67: La vide in mezzo delle gelid'acque.
Esempio: Rucell. G. Ap. 543: Friggon la massa ne le gelid'onde.
Esempio: Bemb. Rim. 62: Riva frondosa e fosca, Sonanti e gelide acque, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 56: E [l'acqua] sotto l'ombra di perpetue fronde Mormorando sen va gelida e bruna.
Definiz: § III. In locuz. figur. –
Esempio: Tass. Gerus. 13, 60: Che l'immagine lor gelida e molle S'asciuga e scalda, e nel pensier ribolle.
Definiz: § IV. Figuratam. detto di cosa materiale, significa Che al tatto produce sensazione di freddo. –
Esempio: Niccol. Poes. 2, 21: Dove all'accuse S'apre gelido marmo, io questo foglio Ritrovava poc'anzi.
Esempio: E Niccol. Poes. 2, 30: La gelida Porta abbracciai della magion di Dio.
Definiz: § V. Figuratam. e poeticam., per Abbandonato, Deserto, A cui nessuno più accorre, e simili. –
Esempio: Niccol. Strozz. 4, 3: Se taccion gl'inni, e gelida L'ara è del chiuso tempio, Fia breve la vittoria Che qui s'ottien dall'empio.
Definiz: § VI. Pure figuratam., detto di costellazione, di vento, e simili, vale Che annunzia, Che reca, freddo. –
Esempio: Dant. Rim. 176: Fuggito è ogni augel che il caldo segue, Dal paese d'Europa, che non perde Le sette stelle gelide unquemai.
Esempio: Car. Eneid. 3, 474: Era de l'anno Compito il giro, e i gelidi aquiloni Infestavano il mare.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 25: Ma i Pagani frattanto erano ascesi Là dove ai sette gelidi Trioni Si volge e piega all'occidente il muro.
Definiz: § VII. E detto di paura, timore, od altro sentimento o passione, vale Che agghiaccia le membra. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 338: Vi voglio versare addosso tanto di gelido timore del vostro stato, che ne guariate ad un tratto.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 412: È cosa curiosa in vero la volgare etimologia, che gelosia venga da gielo, quasi da un gelido timore.
Definiz: § VIII. E detto del corpo umano, o di parte di esso, vale figuratam. Che ha perduto il calore naturale, e quasi ogni sensibilità. –
Esempio: Niccol. Strozz. 5, 1: Mani deluse io volgo Al mio gelido petto, e non abbraccio Che cadaveri o larve.
Definiz: § IX. Pure figuratam., detto di persona, di animo, e simili, vale Che non è facile a commuoversi, Chiuso ad ogni affetto, Duro, e simili. –
Esempio: Parin. Poes. 16: Poi che così gran pezzo a' primi albori Del tuo mattin teco scherzato fia Non senz'aver licenziato prima L'ipocrita Pudore, e quella schifa, Cui le accigliate gelide matrone Chiaman Modestia.
Esempio: Leopard. Poes. 62: Ottenebrati e spenti Di Febo i raggi al misero non sono In sempiterno? ed anco, Primavera odorata, inspiri e tenti Questo gelido cor?
Esempio: Niccol. Strozz. 3, 1: Concesse Iddio Gelido core a questo re fanciullo, E prudenza senil.
Definiz: § X. In forza di Sost., usato poeticam. per Gelo, Ghiaccio. –
Esempio: Tass. Gerus. 15, 52: La coppia omai vittoriosa il dosso Della montagna senza intoppo acquista; Se non se inquanto il gelido e l'alpino Delle rigide vie tarda il cammino.

77) Dizion. 5° Ed. .
GELO e talora anche GIELO.
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GELO e talora anche GIELO.
Definiz: Sost. masc. Quella temperatura molto bassa, per la quale avviene l'agghiacciamento dei liquidi; e più generalmente Freddo intenso, Eccesso di freddo.
Dal lat. gelu. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 118: Del mese di Gennaio dopo 'l gielo, e di febbraio e di marzo, poiché 'l grano è di quattro foglie, col sarchiello e con le mani da tutte le bastarde erbe si mondi.
Esempio: Dant. Inf. 32: Gli occhi lor, ch'eran pria pur dentro molli, Gocciar su per le labbra, e il gielo strinse Le lagrime tra essi, e riserrolli.
Esempio: E Dant. Purg. 3: A sofferir tormenti, e caldi, e gieli, Simili corpi la virtù dispone.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 812: Il gielo strinse le lacrime.... Questo dice, a denotare che le lagrime agghiacciassono tra li occhi, e riserrolli; questo finge l'autore, a dimostrare.... la pena del freddo che sosteneano.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 51: La gente crederà che sia dal cielo Tornata Astrea dove può il caldo e il gielo.
Esempio: Alam. L. Colt. 2, 362: E 'ntorno pose Mille vermi crudei, mill'erbe infeste, E di soli e di giel perigli estremi.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 26: E 'l duolo omai delle ferite crude Più cominciava a farmisi molesto; Chè l'inaspria l'aura notturna e 'l gelo In terra nuda e sotto aperto cielo.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 143: Resiste [l'indivia] al freddo non solo, ma al ghiaccio, e nel gelo si fa migliore, e rintenerisce.
Esempio: Pindem. Poes. 104: Gli odorosi, Che mai non senton gel, verdi recinti.
Definiz: § I. In locuz. figur. e figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 3: Non isperate mai veder lo cielo. I' vegno per menarvi all'altra riva, Nelle tenebre eterne, in caldo e in gelo.
Esempio: Petr. Rim. 1, 105: Cortesia fe' (Simone Memmi nel ritrarre Laura); nè la potea far poi Che fu disceso a provar caldo e gielo, E del mortal sentiron gli occhi suoi.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 98: In caldo, e in gielo; cioè nello inferno, ove sono sempre tenebre, e caldo e freddo.
Esempio: Bemb. Rim. 26: Pianta gentil, ne le cui sacre fronde S'annida la mia speme e i miei desiri, Te non offenda mai caldo nè gelo.
Definiz: § II. Pur figuratam., per Mancanza di ardore o fervore, procedente dall'età avanzata. –
Esempio: Niccol. Poes. 2, 10: Io sento Crescere il gel degli anni, e il core, immoto Nei rischj della pugna, oggi mi trema.
Definiz: § III. E altresì figuratam., vale Mancanza di affetti vivi, gagliardi; Freddezza, specialmente in amore. –
Esempio: Rinucc. O. Poes. 73: Dolorosi pensier, feri martiri, Del tormentato cor perpetui vermi, E tu che sì rio giel nell'alma spiri, Angue infernal, che più non so tacermi.
Esempio: E Rinucc. O. Poes. 224: Sì tra sdegnosi pianti Spargea le voci al ciel, Così ne' cori amanti Mesce Amor fiamme e giel. Miserella ahi più no no, Tanto giel soffrir non può.
Esempio: Leop. Poes. 48: Oh misero Torquato! il dolce canto Non valse a consolarti o a sciorre il gelo Onde l'alma l'avean, ch'era sì calda, Cinta l'odio e l'immondo Livor privato e de' tiranni.
Definiz: § IV. Figuratam., e poeticam., per Stagione fredda, Inverno. –
Esempio: Dant. Parad. 21: Che pur con cibi di liquor d'ulivi Lievemente passava caldi e gieli.
Esempio: Petr. Rim. 1, 289: Null'al mondo è che non possano i versi; E gli aspidi incantar sanno in lor note, Non che 'l gielo adornar di novi fiori.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 597: Lievemente passava caldi e gieli, cioè passava sanza fatica la state ed il verno.
Esempio: Alam. L. Cult. 1, 837: Quando si fugge il giel, quando già indora Gli umidi pesci il sol.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 85: Tal fero torna alla stagione estiva Quel che parve nel gel piacevol angue.
Definiz: § V. E per Frescura, Fresco pungente. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Quale i fioretti dal notturno gelo Chinati e chiusi, poi che il sol gl'imbianca, Si drizzan tutti aperti in loro stelo.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 76: Quali i fioretti dal notturno gielo Chinati e chiusi,... cioè come li fioretti che stanno chinati e chiusi per lo gielo della notte, s'aprono e drizzansi in sul lor gambo, poi che 'l sole l'imbianca, e per questo appare che la bianchezza s'ingeneri nelli fiori dal sole, come veggiamo che imbianca la cera che è stata la notte alla rugiada.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 130: Così restar quel dì, ch'ombra, nè gielo A pastor mai non daran più, nè a gregge. –
Esempio: Tass. Gerus. 9, 15: La terra, invece del notturno gelo, Bagnan rugiade tepide e sanguigne.
Definiz: § VI. Vale anche Acqua, o Neve, congelata, Ghiaccio. –
Esempio: Sandr. Pippozz. Gov. Fam.: In questo tempo si metta il ferro alla scarpa, per romper lo gielo delle rughe.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 116: Fremono i tuoni, e pioggia accolta in gelo Si versa, e i paschi abbatte, e inonda i campi.
Esempio: E Tass. Gerus. 11, 48: Come di frondi sono i rami scossi Dalla pioggia indurata in freddo gelo, E ne caggiono i pomi anco immaturi, ec.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 142: Sciolto dell'Alpi il contumace gielo.
Esempio: Red. Lett. 1, 132: Io trovo la voce gielo appresso gli antichi scrittori in significato ancora di ghiaccio.
Esempio: E Red. Lett. 1, 133: Vero è però, che di questa voce gielo, in significato puramente di ghiaccio, fa di mestiere servirsene con discretezza, ed in luogo opportuno.
Definiz: § VII. E per similit. –
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 508: Torte di Siena, che hanno sopra un grosso gielo di zucchero candito.
Definiz: § VIII. In locuz. figur. e figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 30: Lo giel, che m'era intorno al cuor ristretto, Spirito ed acqua fessi, e con angoscia Per la bocca e per gli occhi uscì del petto.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 88: Ed infiammando l'amorose voglie, Sgombra quel gel che la paura accoglie.
Esempio: E Tass. Gerus. 14, 67: Così (chi 'l crederia?) sopiti ardori D'occhi nascosi distemprar quel gelo, Che s'indurava al cor più che diamante.
Definiz: § IX. E poeticam. per Grandine. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 142: Di sotto il mar, di sopra mugge il cielo, Il vento d'ognintorno e la procella, Che di pioggia oscurissima e di gelo I naviganti miseri flagella.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 216: E mentre freme in giù la pioggia e 'l gielo, Di mille tuoni e fuochi avvampa il cielo.
Esempio: E Anguill. Ovid. Metam. 9,218: Dal giel, dalla procella e dalla pioggia,... Percosso il miser legno or cade, or poggia.
Definiz: § X. Pure poeticam. per Rugiada. –
Esempio: Tass. Gerus. 18, 16: Tal rabbellisce le smarrite foglie Ai mattutini geli arido fiore.
Definiz: § XI. Vale altresì Bevanda, Bibita, fresca. –
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 376: Quali son vostre aurore? e come lieto Chiudete a sera il sol nell'Oceano? Infioransi le mense e di bel gelo Illustrate le coppe?
Definiz: § XII. Gelo di morte, o Mortal gelo, vale figuratam. Morte, Stato di persona morta e quindi irrigidita. –
Esempio: Dant. Purg. 12: Vedeva Briareo, fitto dal telo Celestial, giacer dall'altra parte, Grave alla terra per lo mortal gelo.
Esempio: E Dant. Parad. 13: Qual fece la figliuola di Minoi, Allora che sentì di morte il gelo.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 277: Grave a la terra per lo mortal gelo; perchè [Briareo] figurato era morto.
Esempio: E But. Comm. Dant. 3, 389: Di morte il gielo.... Ne la morte si sente il gielo della morte.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 46: Si dissolvono i membri, e 'l mortal gelo Irrigiditi e di sudor gli ha sparsi.
Definiz: § XIII. E Gelo di spavento, e anche semplicemente Gelo, vale figuratam. Spavento grande, Paura che rende quasi esanime, che fa quasi gelare il sangue. –
Esempio: Dant. Purg. 20: Quand'io senti', come cosa che cada, Tremar lo monte; onde mi prese un gielo Qual prender suol colui che a morte vada.
Esempio: E Dant. Rim. 160: E messo ha di paura tanto gelo Nel cuor de' tuoi fedei, che ciascun tace.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 486: Unde mi prese; cioè a me Dante, un gelo; lo quale venne da paura, come viene a quelli del mondo quando è tremuoto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 39: Per l'ossa andommi e per le vene un gielo; Ne le fauci restò la voce fissa.
Esempio: Car. Eneid. 1, 150: Smarrissi Enea di tanto, e tale un gelo Sentissi, che tremante al ciel si volse Con le man giunte.
Esempio: E Car. Eneid. 3, 96: Or poichè 'l gelo Mi fu dall'ossa uscito, a' primi capi Del popol nostro.... Il prodigio refersi.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 43: Ne van le scheggie e le scintille al cielo, E passa al cor del traditore un gelo.
Definiz: § XIV. Gelo d'invidia, poeticam. vale Invidia che agghiaccia l'animo, che vi spenge ogni calore di affetto. –
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 4, 1: S'a me potesse mai nascere in seno Gielo alcuno d'invidia, o poco o molto.
Definiz: § XV. Al caldo e al gelo. –
V. Caldo, in forza di Sost., § XIII.
Definiz: § XVI. Farsi di gelo, di freddo gelo, detto di persona, di volto, e simili, vale figuratam. Prender sembianze di morte, Divenir pallido e ghiaccio per morte, Morire. –
Esempio: Rinucc. O. Poes. 294: Contemplate, anime sante, Di Gesù l'almo sembiante Farsi omai di freddo gelo.
Definiz: § XVII. Farsi di gelo, Divenire un gelo, e simili, vale figuratam. Allibbire per paura; e più generalmente Provare grande turbamento d'animo. –
Esempio: Varch. Boez. 15: Nulla non teme, nè si fa di gielo.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 136: Com'io di tanta novità m'accorsi, Divenni un giel, tremò la mano e 'l core.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 61: Ei si tramuta in volto un cotal poco: Ella si fa di gel, divien poi foco.
Definiz: § XVIII. Non fare una cosa nè caldo nè gelo, vale proverbialm., Non essere quella cosa di alcuna conseguenza, Non fare alcuna impressione, Non importare altrui nulla; che più comunemente dicesi Non fare nè caldo nè freddo. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 410: Oh! non gridate, e mandatenel pure Per me, chè non mi fa caldo nè gelo.
Definiz: § XIX. Dio manda il gelo secondo i panni.
V. Panno.
78) Dizion. 5° Ed. .
GONDOLIERE ed anche GONDOLIERO.
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pag.412

GONDOLIERE ed anche GONDOLIERO.
Definiz: Sost. masc. Colui che conduce la gondola; ed anche semplicemente Barcaiuolo. –
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 60: Quel gondoliero borbottando mi condusse in Rio delle due Torri.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 278: Una barchetta che a due piccoli remi in mano a un sol gondoliere, movendosi contro a una precipitosa corrente, per quanto il misero faccia e di schiena e di braccia, e si dirompa e sudi, tutto è nulla a sforzarla.
Esempio: Fag. Sim. 7, 26: A questo dire il gondolier d'Averno Fremè di rabbia, ec.
Esempio: Lam. Dial. 48: Per questa ragione chi nasce a Venezia sarà gondoliere; chi nasce a Amsterdam sarà marinaro; chi nasce a Genova sarà vermicellaio.

79) Dizion. 5° Ed. .
GONFALONATA.
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pag.412

GONFALONATA.
Definiz: Sost. femm. Schiera di soldati, raccolta sotto un gonfalone o vessillo: ma è voce non comune. –
Esempio: Giamb. Vegez. 106: E però se egli averà oste di rozzi cavalieri, o vero per lungo tempo d'arme disusati, diligentemente provi le forze, e gli animi, e l'usanza di tutte le legioni, e di coloro che sono venuti per atare, e di tutte le gonfalonate (il lat. ha vexillationes).