Lessicografia della Crusca in rete

Volume 1 - Dizionario 4° Ed.
280) Dizion. 4° Ed. .
COGNIZIONCELLA
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pag.692

COGNIZIONCELLA.
Definiz: Dim. di Cognizione. Lat. parva cognitio. Gr. μικρὰ γνῶσις.
Esempio: Libr. Similit. Cercano di guadagnare qualche piccola cognizioncella possibile alla loro intelligenza.

281) Dizion. 4° Ed. .
COGNIZIONE
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pag.692

COGNIZIONE.
Definiz: Conoscenza. Lat. cognitio. Gr. σύνεσις.
Esempio: Teol. Mist. Non conosciutamente, cioè senza alcuna cognizion d' intelletto.
Esempio: Fir. Rag. 155. Egli ci fa mestiero prendere qualche guida, che ci conduca alla sua cognizione.
Definiz: §. Cognizione è anche Termine giuridico, e vale Facoltà di giudicare. Lat. cognitio, iudicandi facultas. Gr. ἐπίγνωσις.
Esempio: Stat. Merc. Il detto uficiale non abbia cognizione di procedere, cognoscere, ovvero terminare.

282) Dizion. 4° Ed. .
COGNO
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pag.692

COGNO.
Definiz: Misura di vino, che presso di noi oggi contiene dieci barili. Lat. congius. Gr. χόα.
Esempio: G. V. 11. 93. 6. Di vino, trovammo per la gabella delle porte, n'entravano l'anno da cinquantacinquemila cogna, e in abbondanza talora più di diecimila cogna.
Esempio: E G. V. cap. 99. 3. Che di vendemmia valse il cogno del comunale vino fior. 6 d'oro.
Esempio: M. V. 1. 57. E 'l comune ec. raddoppiò la gabella del vino alle porti, e dove pagava soldi 30. il cogno, lo recò a soldi sessanta.
Esempio: Viagg. Sin. Per tale, che vi si fa l'anno molte migliaia di cogna d'acquarosa.
Esempio: Ciriff. Calv. 2. 62. Ch'il baril costerà lor più d'un cogno.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 61. E poi sì bandirò con lieta faccia ec. L'estimo del contado, e torre il sale, Le cognora del vino, e altra sustanza.

283) Dizion. 4° Ed. .
ASSINTOTO
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pag.302

ASSINTOTO.
Definiz: Quella linea retta, che allungata in infinito sempre s'accosta all'iperbole, nè mai la tocca. Lat. assymptoti, non coincidentes. Gr. ἀσύμπτωτος. E si usa anche in forza d'add. come aggiunto di linea.
Esempio: Viv. Diport. Geom. 206. Si tira assintota della stessa iperbola verso le parti ec.
Esempio: E Viv. Diport. Geom. 278. Non le ordinatamente applicate in essa ad una dell'assintote.

284) Dizion. 4° Ed. .
ASSIOMA, e ASSIOMATE
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pag.302

ASSIOMA, e ASSIOMATE.
Definiz: Detto comunemente approvato; Massima. Lat. axioma. Gr. ἀξίωμα.
Esempio: Varch. lez. Il che appare in tutte quelle proposizioni universali, che i Greci chiamano principj, ed assiomati.
Esempio: Carl. Fior. 30. La prima (premessa) è assioma, e non può negarsi.

285) Dizion. 4° Ed. .
ASSISA
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pag.302

ASSISA.
Definiz: Divisa, Livrea.
Esempio: G. V. 8. 13. 2. Tutti con selle d'una assisa a palafreno rilevate d'ariento, e d'oro.
Esempio: E G. V. 12. 107. 3. E oltr'a ciò ciascuno de' detti menò chi due, e chi tre famigli vestiti d'una assisa, e d'una partita di due colori (così ne' buoni T. a penna)
Esempio: Bocc. nov. 39. 3. In costume avean d'andare sempre ad ogni torniamento ec. vestiti ad una assisa.
Esempio: Tass. Ger. 20. 45. Ma come il capitan l'orato, e 'l bianco Vide apparir delle sospette assise.
Definiz: §. Per Imposizione, Balzello, Imposta. Lat. vectigal. Gr. τέλη.
Esempio: G. V. 8. 32. 3. Cominciò in Fiandra aspra signoria, e a raddoppiare al popolo assise, gabelle, e malatolte.
Esempio: E G. V. cap. 54. 1. Fussono uditi a ragione ec. e addirizzati di lor pagamenti per li loro lavorii, e dell'assise della terra, le quali erano incomportabili.

286) Dizion. 4° Ed. .
ASSISO
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pag.302

ASSISO.
Definiz: Add. da Assidere.
Esempio: Tass. Ger. 7. 19. Sovente allor, che su gli estivi ardori Giacean le pecorelle all'ombra assise.

287) Dizion. 4° Ed. .
ASSISTENTE
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pag.302

ASSISTENTE.
Definiz: Che assiste. Lat. assistens. Gr. πάρεδρος, παρών.
Esempio: Libr. cur. malatt. Si lasci governare totalmente al medico assistente.

288) Dizion. 4° Ed. .
ASSISTENZA
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pag.302

ASSISTENZA.
Definiz: Lo assistere, Aiuto dato colla persona, o colle facoltà. Lat. auxilium, praesentia. Gr. παρουσία.
Esempio: Libr. cur. malatt. In questi accidenti necessaria si ée l'assistenza del medico caritativo.

289) Dizion. 4° Ed. .
ASSISTERE
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pag.302

ASSISTERE.
Definiz: Star presente, Ritrovarsi presente. Lat. assistere, astare. Gr. πάρειμι.
Esempio: Vit. SS. Pad. Guai a me misero peccatore, lo quale indegnamente assisto al tuo santissimo altare.
Definiz: §. In signif. att.
Esempio: Amm. ant. 32. 1. 5. Impossibile cosa è, che uomo regga in uno l'animo suo, che non in prima in uno luogo perseverantemente assistè il corpo suo (cioè fermò)

290) Dizion. 4° Ed. .
ASSITO
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pag.302

ASSITO.
Definiz: Tramezzo d'asse commesse insieme, fatto alle stanze, in cambio di muro. Lat. paries ex asseribus, tabulatum. Gr. σανίδωμα.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 28. Cenato che ebbono, se n'andarono a letto in una camera, che altro, che uno assito non v'avea in mezzo, da quella di Ser Tinaccio.
Esempio: E Franc. Sacch. nov. 138. Comincia in terreno a correre per tutto, e dar della spada per gli assiti.
Esempio: Capr. Bott. Dormendo in una camera a canto a lui, tramezzata solamente da un semplice assito.

291) Dizion. 4° Ed. .
ASSITUATO
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pag.302

ASSITUATO.
Definiz: Add. Situato. Lat. situs, positus. Gr. κείμενος.
Esempio: G. V. 1. 7. 2. Per lo più sano, e meglio assituato luogo, che eleggere potesse per lui, sì si puose in sul monte di Fiesole.

292) Dizion. 4° Ed. .
ASSIUOLO
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pag.302

ASSIUOLO.
Definiz: Uccel notturno, simile alla civetta. Lat. asio. Gr. ὠτός.
Esempio: Pass. 352. Chi volesse ec. per lo cantar del corbo, o del barbagianni, o dell'assiuolo in sul comignolo della casa ec. auguriare pronosticando, se lo 'nfermo dovesse guarire, o morire ec. sarebbe grave peccato.
Esempio: Cr. 10. 16. 2. Vivono (i gufi) d'ogni carne, e massimamente di topi, e d'assiuoli, e quando saranno ben pasciuti, convenevolmente digiunano due dì, tre, e quattro.
Esempio: Morg. 14. 61. E degli uccei notturni, e sbandeggiati, L'allocco, il barbagianni, e l'assiuolo.
Definiz: §. Capo d'assiuolo, detto altrui per ingiuria, vale lo stesso che Ignorante.
Esempio: Malm. 3. 25. In quel che questo capo d'assiuolo Ne dice ognor dell'altra una più bella.

293) Dizion. 4° Ed. .
ASSO
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pag.302

ASSO.
Definiz: Ne' dadi, e nelle carte è nome d'un solo segno. Lat. unio, canis. Gr. μονάς.
Esempio: Pataff. 8. E quando io voglio un asso, e e' vien duino.
Esempio: Com. Purg. 6. E dice fra se stesso: quaderno, e asso venne con zara, innanzi che quattro, due, e asso.
Esempio: E Com. Purg. appresso: In tre dadi si è tre lo minor numero, che vi sia, e non può venir se non in un modo, cioè, quando ciascun dado viene in asso.
Esempio: Arrigh. Io sono attuffato nel mare, io getto dadi in asso.
Esempio: Buon. Fier. 4. 2. 7. Sicchè fermo il guardo N'un bel Re di danari, eccotel tosto Un asso diventar d'ordine diverso, Come dir di mattoni.
Definiz: §. I. Diciamo in proverb. Aver l'asso nel ventriglio: Morirsi di voglia di giucare.
Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 6. Chi nasce, ch'abbia l'asso nel ventriglio, Come s'usa di dir de' giucatori, Facciane gran romori Un padre, e ne percuota, E ne 'mprigioni, e ne diredi il figlio.
Definiz: §. II. Quando vogliamo significar cosa senza mezzo, diciamo, Asso, o sei. Lat. ter sex, aut tres uniones. Gr. τρὶς ἓξ, τρεῖς οἴνας. v. Flos 113.
Esempio: Tac. Dav. ann. 1. 11. Il popolazzo, o asso, o sei.
Definiz: §. III. Dicesi, quando si vuol mostrare una gran tristizia, e astuzia in uno: Più cattivo, che i tre assi; essendo i tre assi, il più tristo punto de' dadi. Lat. vulpis reliquiae. Gr. ἀποτράγημα ἀλώπεκος.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 54. Ed ella disse; che pruova nella malora? che siete più tristi, che il tre asso.
Esempio: Malm. 6. 80. S'è fatto ognun di voi sì bravo, e dotto, Ch'in oggi è più cattivo di tre assi.
Definiz: §. IV. Lasciare in asso, vale Lasciare in abbandono, Lasciar solo.
Esempio: Salv. Granch. 2. 2. Se voi Gridate, Vanni, io vi pianterò quì, E lascerovvi in asso.
Esempio: Cecch. esalt. cr. 4. 13. Il riparo è, che io mi vadia con Dio, E lasci il vecchio, e loro, e tutti quanti In asso, e in malora.
Definiz: §. V. Questa maniera di dire, rimasa oggi comunemente al Popolo nell'uso frequentissima, forse è l'istessa, od almeno trae origine dall'altra: Lasciare in Nasso, che vale l'istesso; presa dalla favola d'Arianna abbandonata in Nasso da Teseo.

294) Dizion. 4° Ed. .
ASSOCCIAMENTO
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pag.302

ASSOCCIAMENTO.
Definiz: Il dare a soccio, L'assocciare.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. In questi loro assocciamenti del bestiame fondano la loro felicità.

295) Dizion. 4° Ed. .
ASSOCCIARE
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pag.302

ASSOCCIARE.
Definiz: Dare a soccio, Dare in soccio, e nasce da Soccio, che vale Spezie d'accomandita di bestiame, che si dà altrui, che il custodisca, e governi a mezzo, sì nel guadagno, che nella perdita; e soccio si dice a chi piglia il soccio.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Uno de' più forti pensier si è quello dell'assocciar le pecore, e le capre.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. R. appresso: Assocciano il bestiame con guadagno usuraio, ed il povero soccio ne va per la mala.
Definiz: §. I. Assocciare, figuratam. vale Lasciare addosso altrui cosa, che gli sia molesta. Lat. alicui rem molestam praebere, affricare. Gr. προστρίβειν.
Esempio: Cecch. Stiav. 4. 5. Disegna d'assocciarla altrove.
Esempio: Ed Esalt. cr. 2. 2. Che e' ci bisognería scemar le spese, E assocciar ad altri chi tu hai in casa.
Definiz: §. II. E neutr. pass. dicesi del Fermarsi di stanza in alcun luogo, o dell'Accompagnarsi importunamente con altrui.
Esempio: Cecch. Donz. 1. 1. E' si cognosce Dall'assocciarsi quà per sempre.

296) Dizion. 4° Ed. .
ASSOCIARE
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pag.303

ASSOCIARE.
Definiz: Accompagnare. Lat. comitari. Gr. ἀκολουσθεῖν ἀκολουθεῖν.

297) Dizion. 4° Ed. .
ASSOCIAZIONE
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pag.303

ASSOCIAZIONE.
Definiz: Accompagnamento, L'accompagnare; E dicesi propriamente dell'accompagnamento de' cadaveri alla sepoltura. Lat. comitatus. Gr. ἀκολουσθία ἀκολουθία.

298) Dizion. 4° Ed. .
ASSODAMENTO
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pag.303

ASSODAMENTO.
Definiz: L'assodare.
Esempio: Cr. 6. 76. 4. Contr'all'assodamento del latte sì se ne facciano piccioli mazzuoli (della menta) e si cuocano in vino, e olio, e s'impiastrino sopr'alle poppe.

299) Dizion. 4° Ed. .
ASSODARE
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pag.303

ASSODARE.
Definiz: Far sodo, e duro checchessia; E si usa oltre alla signific. att. ancora nel sentim. neutr. pass. Lat. solidare, solidum reddere, confirmare, firmare. Gr. στεῤῥοῦν.
Esempio: Pallad. Sia assodata, e con isterco di bue accompagnata.
Esempio: Cr. 1. 6. 6. Con mazzi, ovvero mazzeranghe fatte a ciò, fortemente si calchi (la terra) e s'assodi.
Definiz: §. L'usiamo anche per metaf. per Fermare, e Stabilire.
Esempio: Morg. 10. 122. Pur finalmente si venne accordando Con seco stesso, e in su questo s'assoda.
Esempio: Tac. Dav. Perd. eloq. 419. Ora rimane a dirci con quali esercizj i giovani principianti nutrivano, e assodavano i loro ingegni.